Descrizione

La storia ha due volti: quello ufficiale, mendace e quello segreto e imbarazzante, in cui però sono da ricercarsi le vere cause degli avvenimenti occorsi” - Honorè de Balzac -

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano !" - Isaac Newton -

Contra factum non valet argumentum”

martedì 26 aprile 2016

“Spie contro l’Armageddon - All'interno delle Guerre Segrete di Israele”, così il Mossad ha ucciso gli scienziati iraniani


Libri

Il contenuto del libro è la naturale continuazione dell'articolo Gli 007 israeliani si finsero uomini della Cia. Falsi passaporti Usa e tasche piene di dollari Così il Mossad reclutò oppositori iraniani, sembra quasi una risposta di Israele (NdR)

Completamente aggiornato per includere gli eventi tumultuosi in Siria, l'Egitto, l'Iran, e l'intero Medio Oriente, "Spies against Armageddon: Inside Israel's Secret Wars" copre più spazio rispetto a qualsiasi altro libro sul moderno Israele. I suoi 25 capitoli ricchi di azione e note finali dettagliate sono pieni di personaggi colorati, che rischiano la vita e la reputazione nel servizio segreto della loro nazione. Questa è una storia di spionaggio e di sicurezza della rete di Israele dal 1948 fino ai giorni nostri, scritto dagli autori più venduti di "Every Spy a Prince". Questo libro ti porta dentro le crisi del Medio Oriente di oggi, analizzando il programma e le sfide per gli Stati Uniti del nucleare iraniano. Lo storico premiato Douglas Brinkley scrive:
"La ricerca rivelatrice contenuta in Spies against Armageddon è a dir poco stupefacente. Raviv e Melman hanno capito il funzionamento interno del Mossad di Israele meglio di quanto la maggior parte degli agenti del Mossad. Consigliatissimo!"
James Roche, ex Segretario della Air Force, scrive:
"Illustrazione affascinante ... una esposizione dettagliata delle attività seria, professionale, e degli agenti israeliani in genere di successo che si dedicano totalmente alla difesa di Israele e degli Ebrei."
Bob Schieffer, ospite di Face the Nation della CBS, dice che questo libro è "meraviglioso, con grandi contenuti - si legge come un thriller."
Il capitolo 1 è intitolato "Fermare l'Iran", quindi vengono capitoli con la storia esclusiva e considerata con attenzione - che mostrano come il comportamento e le lezioni apprese in guerre e avventure influenzano le decisioni di Israele su cosa deve fare oggi. Nei capitoli successivi si concentrano sul bombardamento segreto di un reattore nucleare in Siria, l'omicidio da parte di una squadra del Mossad in un hotel di Dubai (È stato un errore?), e facendo saltare il film di Steven Spielberg "Munich" per fare apparire come il Mossad ha colpito gli uomini subendo frustrazione e rimpianti.
Spies against Armageddon è ben studiato, equilibrato, e una lettura straordinariamente piacevole.
 Daniel Silva nella recensione dell'Editoriale Review Best-Selling di romanzi di spionaggio scrive:
"State attenti: una volta che si apre la copertina di Spies Again Armageddon, non sarete più in grado di metterlo giù. E' molto di più che semplicemente il più autorevole libro mai scritto sull'intelligence israeliana. Una narrazione ed un dramma di primissimo ordine".
Advance Lode R. James Woolsey, ex direttore della CIA, scrive:
"Raviv e Melman hanno ridefinito il gold standard per la saggistica sull'intelligence. Questa notevole storia dell'intelligence israeliana va dritta dalla guerra di indipendenza a Stuxnet. Descrivendo le radici di entrambi i trionfi e le sconfitte approfondite ed eque gli autori ci aiutano a vedere non solo come la sopravvivenza di Israele è stato efficacemente protetta ma il debito enorme che ha il resto di noi".
Advance Praise Wolf Blitzer, conduttore della CNN, scrive:..
"Questi due giornalisti di livello mondiale ci portano in luoghi non sono mai stato prima. Hanno il backup dei punti con tonnellate di ricerca di eccellenza e reporting. Essi sanno chiaramente le loro cose. Ho imparato così tanto la lettura di questo libro. So che lo farai anche tu".

Spie dell’Armageddon, così il Mossad ha ucciso gli scienziati iraniani
29 Luglio 2012


“Per una missione così pericolosa, come un assassinio nella capitale iraniana, il Mossad non fa affidamento su mercenari”.
La rivelazione, contenuta nel libro di Dan Raviv e Yossi Melman “Spies against Armageddon: Inside Israel's Secret Wars, sta facendo il giro del mondo. Nel libro i due noti giornalisti investigativi israeliani raccontano in dettaglio come agenti israeliani abbiano eliminato almeno quattro scienziati iraniani impegnati nel progetto nucleare. Quello che finora era stato un chiacchiericcio giornalistico, nel libro di Raviv e Melman diventa cronistoria. Alcuni mesi fa Meir Dagan, ex capo del Mossad, ha risposto con un sorrisetto malizioso quando gli è stato chiesto se era stato “Dio” a mettere a segno gli attentati in Iran (a ogni spettacolare eliminazione mirata, come quelle di Imad Mughniyeh e di Mahmoud al Mabhouh, il Mossad si è spesso lasciato andare a qualche smorfia di compiacimento). Come tutto quello che riguarda Israele e le sue operazioni di intelligence, bisogna aspettare qualche anno per conoscere la verità. I due giornalisti, intanto, hanno realizzato la più corposa e dettagliata storia delle operazioni clandestine dello stato ebraico, in cui il capitolo iraniano è il più importante e attuale.
Dal 13 gennaio 2010, cinque scienziati nucleari iraniani, esperti missilistici e tecnici sono stati uccisi da una mano invisibile. Altri sono morti nei mesi precedenti. Luglio 2011: Daryoush Rezaei, docente universitario esperto dell’Organizzazione atomica iraniana, è ucciso davanti la sua casa a Teheran da un killer in moto. Novembre 2010: lo scienziato nucleare Majid Shahriari muore a Teheran per una bomba “adesiva” attaccata alla sua auto. Gennaio 2010: Massud Ali Mohammadi, uno dei responsabili del programma nucleare, è ucciso a Teheran da una moto bomba. L’ultima vittima certa si chiamava Mostafa Ahmadi Roshan ed era il direttore del nuovo centro a Qom per l’arricchimento dell’uranio.
“I metodi, le comunicazioni, il mezzo di trasporto e anche le bombe usate nelle uccisioni a Teheran sono troppo sensibili perché il Mossad le abbia condivise con i mercenari”,
scrivono Melman e Raviv. Le eliminazioni degli scienziati iraniani avrebbero quindi lo stampo “blu e bianco”: i colori della bandiera israeliana. Il libro spiega che agenti israeliani entrano ed escono dalla Repubblica islamica dell’Iran e che ci sarebbero persino “case sicure” per le spie ebraiche, risalenti al periodo in cui Gerusalemme aveva relazioni speciali con l’Iran della monarchia Pahlavi. Si dice che l’intelligence israeliana abbia collaborato con le minoranze in Iran che vogliono rovesciare il regime khomeinista, come curdi, baluci, azeri, sunniti e Mujaheddin e Khalq.
Ma l’esecuzione finale degli scienziati è stata opera di agenti israeliani. In particolare, della cosiddetta “Unità baionetta”, in ebraico Kidon. E’ il corpo scelto degli agenti del Mossad incaricati di portare a termine operazioni clandestine di assassinio e sabotaggio mirato di terroristi e organizzazioni nemiche. Provengono dalle teste di cuoio dell’esercito. E’ l’unità più segreta del Mossad, una sorta di servizio segreto dentro al servizio segreto.
Agenti del Mossad sarebbero penetrati in Iran attraverso numerose “rotte”, a cominciare dalla zona curda in Iraq. Negli ultimi anni, Israele avrebbe stretto una forte collaborazione con i curdi in nome della comune guerra contro gli arabi. Il libro spiega quanto rischiose siano state queste missioni per gli israeliani infiltrati in Iran:
“Se fossero stati presi, sarebbero stati impiccati nella pubblica piazza”.
Il Mossad farebbe uso anche della grande comunità ebraica iraniana espatriata all’estero.
“Individui abbastanza coraggiosi da tornare in Iran per servire Israele”, si legge.
Il principale obiettivo della campagna di omicidi non è interrompere il programma atomico iraniano (gli scienziati uccisi vengono sostituiti), bensì di
“spedire un messaggio chiaro agli iraniani e agli scienziati degli altri paesi che intendono lavorare per il programma nucleare. Il Mossad dice loro: ‘Restate nelle vostre aule e godetevi la vita universitaria, ma non aiutate l’Iran a diventare una potenza atomica, o le vostre vite potrebbero finire prima del previsto con un proiettile o una bomba’”.
Se in passato scienziati russi, cinesi e pachistani hanno lavorato nelle centrifughe iraniane, oggi soltanto i nordcoreani sembrano intenzionati a farlo. La deterrenza funziona. Il libro racconta come il Mossad vanti numerosi precedenti storici nell’eliminazione di scienziati prestati ai nemici di Israele, come ad esempio l’operazione “Spada di Damocle”, con cui agenti israeliani uccisero scienziati tedeschi che avevano lavorato nella base nazista di Peenemünde e che si erano poi messi al servizio dell’Egitto. Poi ci sono gli scienziati prestati a Saddam Hussein, come il fisico egiziano Yehia Meshad, trovato morto nel 1980 in una stanza d’albergo di Parigi. O il caso dello scienziato canadese Gerald Bull, che regala a Saddam il sogno del “supercannone” con il quale sparare satelliti o proiettili nucleari.
Bull muore a Bruxelles, secondo Melman e Raviv, per mano di agenti del Mossad su ordine dell’ex premier Yitzhak Shamir, da poco scomparso. I due autori rivelano che in quegli stessi anni l’ex capo di stato maggiore e attuale ministro della Difesa, Ehud Barak, mise appunto con il Mossad il piano “Roveto” per eliminare un capo di stato straniero: Saddam Hussein. Commando israeliani erano già pronti a entrare in territorio iracheno per portare a termine la missione, che però fu congelata dai vertici dello stato per le ripercussioni che avrebbe avuto su Israele.

Una interessante "lettura" a proposito di questo libro da parte del blog Cosi parlò Zarathustra :


"DIETRO LE QUINTE DELLA GUERRA SEGRETA D'ISRAELE CONTRO L'IRAN" !!!

Dan Raviv e Yossi Melman sono due giornalisti israeliani, autori di un libro che è stato pubblicato in questi giorni in Israele.
Il suddetto libero si intitola "Spie contro Armageddon" - "I retroscena della guerra segreta di Israele" !!!

Gli autori in questo libro cercano di "rivelare" i segreti della guerra del Mossad israeliano contro i scienziati iraniani. Parlano di una "cellula segreta" dei servizi israeliani di nome "Kidon", composto da "elementi che possono trasformarsi in cittadini di qualsiasi paese, entrare ed uscire da tutti i paesi del mondo, compiere le azioni precedentemente approvate dal governo all'interno di qualsiasi paese ed uscire indenne da questi paesi" !!!

Gran parte del libero si occupa di "descrivere" le azioni dei comandos del "Kidon" nel territorio iraniano, arrivando a dire che
"Tutte le operazioni in cui scienziati iraniani sono stati assassinati sono stati compiuti direttamente dai membri del Kidon, i quali sono ebrei israeliani col passaporto israeliano, capaci però di introdursi ovunque, anche e soprattutto in Iran, camuffandosi da cittadini iraniani"!!!
Il libro nega che le persone arrestate in Iran per le stesse azioni siano i veri colpevoli. Secondo Raviv e Melman
"Le autorità iraniane hanno fatto finta di avere arrestato i responsabili degli attentati contro i loro scienziati, ma in realtà non hanno preso nessun membro del Kidon" per poi concludere che "Gli iraniani fanno questo per coprire la debolezza dei loro servizi segreti, sia nel proteggere i loro scienziati, che nell'arrestare chi li sta assassinando"!!!
In apparenza sembra che questo libro sia una "confessione", ma analizzando bene la situazione; il libro è solo una propaganda che mira a mantenere vivo il mito della supremazia israeliana rispetto alle regole e alle leggi internazionali; quel mito di impunità perpetua di cui gode il sionismo internazionale, malgrado sia chiaro e documentato la sua identità criminale in ogni settore della vita del mondo. Altrimenti non sembra che sia "cauto" da parte di uno stato e governo, di ammettere di avere compiuto crimini del genere. Ma loro "confessano" a gran voce tutto quanto e scrivono libri al riguardo, sapendo che nessuno al mondo, eccetto i diretti interessati, potrà mai verificare quanto sostengono !!
Sembra che Hollywood sia interessata a farne un film.
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"Non esiste con ogni probabilità sulla Terra una nazione che, in rapporto alla sua estensione e popolazione, produca, analizzi e consumi tante informazioni militari quanto Israele".
Da "Mossad - Le guerre segrete di Israele" Benny Morris e Ian Black.
Come già detto altrove nulla succede per caso, men che meno quando ci sono i servizi di mezzo, l'uscita di questo libro certamente ha qualche recondita motivazione geopolitica come l'aveva l'uscita dei memo della CIA della vicenda collegata dell'articolo precedente. Verissimo comunque quanto sostenuto nell'ultima parte, ma la metterei diversamente, sono sempre loro che fanno circolare certe notizie o statistiche tutte mirate ad una propaganda che mira a mantenere vivo il mito della supremazia giudaica, e vanno anche fieri delle varie porcate, basta andare a leggere nei loro blog o giornali, ma quì c'è di più ...
Mossad, l'«Istituto» un mito costruito sui cadaveri

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