Descrizione

La storia ha due volti: quello ufficiale, mendace e quello segreto e imbarazzante, in cui però sono da ricercarsi le vere cause degli avvenimenti occorsi” - Honorè de Balzac -

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano !" - Isaac Newton -

Contra factum non valet argumentum”

sabato 28 novembre 2015

La Sincronicità - Nulla Succede per Caso. Le coincidenze che cambiano la nostra vita. Robert Hopcke


Noi siamo i creatori 
dell'universo, 
se solo lo sapessimo....


Robert H. Hopcke

A tutti prima o poi capita di vivere una coincidenza incredibile capace di modificare almeno in parte il corso dell'esistenza: sono quelli che Jung definiva "eventi sincronistici", fenomeni in grado di cambiare l'immagine che abbiamo di noi stessi, il nostro modo di vedere il mondo, di aprirci nuove prospettive.

Attraverso i racconti di esperienze realmente accadute, l'autore dimostra come un evento sincronistico, riflettendo uno stato d'animo interiore, spesso riesca a indicarci la direzione per noi più giusta.

Imparando a considerare la nostra vita un racconto dotato di coerenza interna, dove niente succede senza ragione, potremo imparare a sfruttare le coincidenze per comprendere meglio noi stessi e per dare alla nostra esistenza maggiore pienezza.


Robert H. Hopcke
Robert H. Hopcke è psicoterapeuta e direttore del Center for Symbolic Studies, una scuola di formazione per psicoanalisti e psicoterapeuti di area junghiana. Ha tenuto numerosi seminari in varie città degli Stati Uniti, autore best-seller, oratore pubblico, insegnante, supervisore e consulente professionale. Vive e lavora a Berkeley, in California.


"Per quasi tre decenni, sono stato privilegiato come in un matrimonio con la famiglia di terapeuti
to make a difference
in people's lives and
to use all of my gifts
on behalf of others
for healing and wholeness
a fare la differenza
nella vita delle persone e
di utilizzare tutti i miei doni
per conto di altriper la guarigione e interezza
Il mio background comprende una serie di modelli e approcci. Sono più conosciuto per essere un terapeuta Jungian-oriented, ma è anche importante per la mia identità professionale è stata la formazione in counseling pastorale e la direzione spirituale a lungo termine delle relazioni oggettuali per il trattamento psicodinamico, gli approcci cognitivo-comportamentali per la depressione, la salute e le preoccupazioni per la sessualità.  Da molti anni sono un "out" terapeuta gay maschio e attivista nella comunità GLBT della Bay Area".

Non potrebbe essere diversamente, le coincidenze secondo il libro non avvengono a caso, ma per notarlo bisogna aumentare il livello di consapevolezza o comunque fare molta attenzione ed il lasso temporale è vasto, la superficialità non aiuta sicuramente. 

Recensione di Alfonso, la trovo molto attinente :
Una pregevole opera di questo autore americano, che affronta questa materia da un punto di vista originale e inatteso. Solitamente la sincronicità viene esaminata in letteratura o in senso psicologico oppure in senso scientifico, a seconda che si voglia approfondire l'argomento dalla prospettiva junghiana o dalla visione della fisica quantistica.

L'elemento di novità di questo libro consiste nel raccontare delle storie vere e nell'analizzarne i relativi significati. Si comincia dal caso concreto per poi dedurne delle regole di carattere generale, che possano qualificare e specificare il fenomeno. Storie d'amore, di vocazioni, di crescita professionale, di sviluppo interiore, tanti universi si dipanano dalla penna di questo Autore, che si confronta con una materia così affascinante e controversa scegliendo un percorso narrativo e non accademico, uno stile colloquiale e non pomposo, quasi fosse la soluzione più adatta per raccontare eventi ed esperienze così straordinarie da sembrare inverosimili. Un evento sincronistico può essere definito come una coincidenza dotata di un significato soggettivo per la persona coinvolta.

Trattandosi di elementi soggettivi, ciò che un individuo ritiene significativo potrà apparire privo di importanza agli occhi di un altro. Ecco allora l'originale punto di partenza di questa analisi: e se la nostra esistenza fosse in realtà un'opera narrativa che, nei momenti sincronistici, si pone alla nostra attenzione in modo da avere un impatto significativo sulla nostra esistenza? E se ciò fosse vero, cosa potrebbe indurre il personaggio di una storia a capire di partecipare ad una rappresentazione più grande, che aggrega e incorpora le storie di tutti gli essere umani? Solo un elemento esterno alla storia riuscirebbe a richiamare l'attenzione del personaggio sul carattere della storia che sta vivendo. Non solo, ma quell'elemento dovrebbe comunque avere un senso ed una rilevanza per il soggetto a cui si riferisce e non per altri. In questo contesto, gli eventi sincronistici si presentano come acausali, in quanto non sono legati da un rapporto di causa ed effetto; emotivi, nel senso che suscitano una profonda esperienza emozionale nel soggetto; simbolici, nel senso che si manifestano attraverso metafore e archetipi; decisivi, in quanto si verificano in concomitanza di cambiamenti di vita importanti.

Questa struttura intrinseca degli eventi sincronistici ci porta a pensare - sostiene l'Autore - che le nostre vite sono organizzate come una storia, in quanto possiedono una loro logica, una coerenza interna, una ragion d'essere. E la nostra capacità di interpretare correttamente le coincidenze può risultare decisiva a determinare quel mutamento, quella transizione da uno stato ad un altro, proprio come accade per i personaggi di un romanzo, che si avvicendano tra alti e bassi nei capitoli della loro vita.

La novità di questo libro consiste allora nel fatto che ogni incontro casuale, ogni evento accidentale va inteso in senso simbolico, attribuendo ad esso un significato che potrebbe mutare il corso della nostra esistenza in una direzione che non avremmo mai sospettato. Esplorando il significato di quanto ci succede, noi attiviamo la nostra capacità di creare una totalità a partire dai singoli eventi che ci capitano e, se ci convinciamo di questa visione unitaria del nostro destino, allora si potrà dire che nulla succede per caso. Sembra quasi di avere a che fare con un karma universale, che richiede la collaborazione di ogni essere umano, in ogni luogo ed in ogni tempo, per esplicarsi nella sua compiutezza. Ciascuno di noi, attraverso lo sviluppo delle nostre vite, diventa una parte indispensabile per realizzare l'evoluzione universale, quel progressivo cammino di crescita che, evidentemente, interessa anche l'infinito.
Per chi volesse corrispondere con me, ecco la mia email: alfocentauri chiocciola tiscali punto it.

Nulla succede per caso Video Recensione

Se volete che una coincidenza significativa cambi la storia della vostra vita, vagabondate a caso per il mondo e siate pronti ad accogliere qualsiasi cosa la vita vi offra. L’imprevista svolta degli eventi potrebbe costituire il colpo di scena in una storia nella quale non ci eravamo ancora accorti di essere dei personaggi.

Quasi fossimo personaggi di un intreccio, incontriamo spesso la persona o le persone che dobbiamo incontrare. In momenti di crisi o di grande apertura entra in scena per caso un personaggio che diventa per noi una delle figure principali nella storia della nostra esistenza: un coniuge, il nostro migliore amico, l’amore della nostra vita. In altri momenti, quando siamo soddisfatti di noi e della nostra esistenza, si manifestano dei legami che, quasi si trattasse di una forza della natura, sembravano destinati a emergere. In altri momenti ancora, quando per paura o per egoismo ci estraniamo dal mondo, gli eventi sincronistici attivano rapporti che ci circondano con insistenza, ossessivamente, l’impossibilità di ignorare del tutto i nostri legami con gli altri. Quando si verificano eventi simili percepiamo più profondamente la storia che stiamo vivendo, la storia che dice: tu non sei solo.

Quando noi decidiamo di modellare la nostra vita sulla base di quello che sappiamo di noi, decidendo l’intreccio come se fossimo uno scrittore, ci dimentichiamo che, di noi, sappiamo solo una parte della storia: ci sfugge tutto quello che è inconsapevole. Ed è l’inconscio che modella la nostra storia.

L’atteggiamento in grado di creare un evento “sincronistico”, e un lieto fine per la storia della nostra carriera, è quello che tiene in equilibrio gli aspetti materiali e non materiali delle nostre motivazioni professionali, facendo delle nostre attività un modo conscio di affermare chi siamo e quali siano le cose che riteniamo importanti.

Se la nostra vita è una storia, come tutte le storie, è composta di vari capitoli. A volte soltanto una simbolica sovrapposizione tra l’interno e l’esterno, in forma di coincidenza significativa, è in grado di fornire la scintilla psicologica necessaria a voltare pagina e iniziare un nuovo episodio della vicenda che dobbiamo vivere.

Come ha scritto Milan Kundera, autore de “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, facciamo bene a rimproverare coloro che sono ciechi alle coincidenze della vita, poiché, come questo libro dimostrerà, quelle coincidenze uniche che chiamiamo sincronistiche ci rendono di volta in volta coscienti della bellezza, dell’ordine de del concatenarsi delle storie che stiamo vivendo.

La vita di ognuno di noi si fonda sul raccontare: Uno torna a casa dal lavoro e la prima cosa che gli viene chiesta è: “come è andata oggi?”. In altre parole: “Ti prego, raccontami la storia della tua giornata”. Oppure eccovi adesso a pranzo con un’amica e, prima ancora che abbiate sollevar il tovagliolo, lei vi domanda: “Allora, che c’è di nuovo?”. In altre parole: “Raccontami una storia”. Se avete dei bambini, capita di rado che siate voi a chiedere loro di raccontare una storia. I bambini vivono in un mondo di storie che vi piaccia o meno ve le racconteranno, spesso con dovizia di particolari.

L’amicizia come l’amore, è di per se una coincidenza: due persone si incontrano e le loro vite si intrecciano.

Anche nei momenti più bui può verificarsi un evento sincronistico che ci aiuta a trasformare l’oscurità in un’esperienza di rinascita e di continuità, dandoci un’ulteriore occasione di ricordare e di dire chi siamo.

A causa del loro carattere accidentale gli eventi sincronistici ci forniscono sulla nostra vita un’altra verità, una verità che molti di noi hanno l’abitudine di ignorare: il significato della nostra vita e l’intreccio delle nostre storie non includono semplicemente quello che sappiamo di noi ma giungono da una fonte molto più profonda, dalla nostra innata capacità di vivere l’integrità in forma di vita simbolica.

Se adottiamo un atteggiamento simbolico nei confronti della nostra vita, esplorando il significato di ciò che ci succede, e quindi attiviamo la nostra capacità di creare una totalità a partire dagli eventi accidentali e diversi che ci capitano, ci accorgeremo che indipendentemente dall’intreccio, dall’ambientazione e dai personaggi, maggiori o minori che siano, nelle storie della nostra vita niente succede per caso.

Gli eventi sincronistici richiamano la nostra attenzione sul fatto che le vite sono storie e hanno una certa struttura: un intreccio che non sempre siamo immediatamente in grado di percepire ma che, in momenti chiave della nostra esistenza, ci balza all’occhio in seguito a una sorta di convergenza di eventi esterni e condizioni interiori che noi, a mio avviso sbagliando, immaginiamo plausibile soltanto nei romanzi. E proprio come nei romanzi gli eventi sincronistici hanno un impatto denso di significati. Essi ci offrono una visione diversa di noi stessi, una prospettiva più ampia sulla nostra esistenza, oppure una comprensione più profonda degli altri e del mondo.

L’aspetto meraviglioso di una relazione non consiste nelle caratteristiche fisse e immutabili di un compagno, ma nel mistero del tempismo: questa seconda verità si manifesta spesso negli eventi sincronistici che costellano la nostra esistenza affettiva, poichè accadono in particolari momenti della nostra vita nei quali riusciamo a vedere chi è una certa persona, e non soltanto cio’ che potrebbe darci sotto il profilo emotivo e materiale.

L’amore, in forma romantica o di amicizia, che lo accettiamo o meno, è una realtà onnipresente.

Ritenere che trovare una persona con la giusta combinazione di attributi sia garanzia sufficiente di felicità in amore è un atteggiamento reificante nei confronti delle persone e dei rapporti; adottandolo, si dimentica la lezione degli eventi sincronistici nel campo dell’amore: se il tempo non è maturo, non esistono caratteristiche in grado di garantire una relazione soddisfacente.

Le fiamme di un amore coinvolgente e passionale guizzano alte, ma sovente si consumano rapidamente; il luccichio meno intenso ma più profondo delle amicizie durature costituisce invece una parte più soddisfacente della nostra vita.

In un certo senso l’amicizia, essendo priva di passioni erotiche, dà vita a un rapporto più misterioso,che da secoli psicologi, scrittori, poeti e filosofi tentano di definire e di descrivere.

Se partiamo dal presupposto che niente succede per caso, nel senso che tutto quanto ci accade è potenzialmente significativo, molte delle storie d’amore sincronistiche sembrano indicare due verità distinte riguardo al ruolo delle nostre relazioni. Anzitutto, la persona che più di ogni altra può aiutarci a crescere non è sempre quella verso cui proviamo una iniziale attrazione.

Ogni rapporto è una specie di sincronicità: un evento unico in cui un incontro esterno di individui assume rilevanza emotiva, simbolica e trasformativa. Molti degli eventi sincronistici mostrano che siamo collegati agli altri con legami molto più forti di quanto spesso non siamo in grado di riconoscere, e che ognuna delle coincidenze significative conferma il concetto junghiano di inconscio collettivo, secondo cui ogni essere umano condivide a livello psicologico e spirituale un legame con tutti gli altri esserei umani.

L’amore è un desiderio primordiale degli esseri umani o, per usare un’espressione di Jung, una realtà archetipica. Poichè ricorriamo alle storie per dare un significato e struttura agli eventi, è nelle nostre storie d’amore e di amicizia che cogliamo una rilevanza unica. La sincronicità di coloro che amiamo, dunque, non risiede nel soltanto nelle incredibili circostanze in cui si sono formate le nostre storie d’amore, ma nel significato interiore che vediamo e viviamo in queste storie della nostra esistenza.

Non c’è da stupirsi che nella vita lavorativa, laddove cerchiamo di trovare un senso entro i confini di questa nostra società postindustriale, abbondano più che mai le coincidenze significative. Il lavoro occupa un posto di primo piano nella nostra vita e, come sempre, le sincronicità si manifestano dovunque vi sia una più profonda consapevolezza della storia che viviamo giorno per giorno.

Quando mi chiedono: “Come si deve fare perchè si verifichi una sincronicità?” mi viene da rispondere, nè mi sembra del tutto impertinente se lo facessi : “Intestardisciti su quello che vuoi e che non vuoi dalla vita, e vedrai che cosa ti succede”.

Frasi fatte come “Ti succederà quando meno te lo aspetti” riflettono una verità: nel momento in cui siamo più concetrati, oppure più aperti, rispetto ai nostri limitati progetti, attiviamo nell’intreccio della nostra vita una fase di grandi potenzialità.

Siamo noi che troviamo un lavoro o è il lavoro a trovare noi?

“Come affrontare la sincronicità?”… “Aspettare l’inatteso”.


IL DESTINO SINCRONICO E LA CREAZIONE
di Gaetano Conforto

Noi siamo i creatori della nostra realtà. Come Esseri Quantici non conosciamo nessun limite, né spaziale né creativo.

Il grande oceano di luce in cui siamo immersi, da cui veniamo continuamente creati, e dove continuamente creiamo, opera tramite un’infinita rete di eventi spazio-temporali, il cui perfetto incastro dà luogo alla miriade di forme, creature, paesaggi, che sono oggetto dell’amore Divino.

Questa rete perfetta di relazioni è ciò che costituisce la Sincronicità

Ad un occhio profano, il susseguirsi della vita sembrerebbe un insieme di coincidenze casuali, cioè non aventi un nesso profondo fra loro. E’ chiaro che questa è la visione meccanicistica newtoniana, dove viene presa in considerazione l’analisi statistica, senza che fattori come l’intenzione e la consapevolezza possano giocare un ruolo nel succedersi delle cose: infatti l’universo viene considerato come una macchina che genera dati in modo casuale.

Un fenomeno può avere una certa probabilità che possa verificarsi entro limiti di natura statistica, quindi entro i canoni della razionalità scientifica e non per questo deve essere considerato una sorpresa, oppure un miracolo.

Per esempio una guarigione spontanea da un male incurabile, rientrerebbe in un range di probabilità, ristretto, ma possibile. Qualsiasi altro fenomeno, come sapere chi ci sta chiamando al telefono, prima di rispondere, può rientrare, secondo la scienza ufficiale, nella norma di possibilità, cioè di coincidenze significative.

Questo modo di considerare gli eventi quotidiani fu messo in discussione da Jung, il grande psicanalista svizzero.

In un caso famoso, descritto nel suo libro “La Sincronicità“ – descrive il caso di una donna, di non facile trattamento, che aveva avuto in regalo, nel sogno, uno scarabeo d’oro (lo scarabeo è il simbolo della rinascita) : mentre questa racconta il sogno a Jung, si sente ai vetri della finestra dello psicologo un rumore: era uno scarabeo, che Jung fece entrare e raccolse, mostrandolo alla donna, che ebbe un salto quantico di consapevolezza.

Quale analisi statistica potrebbe spiegare un fenomeno del genere? Quante probabilità ci sono che uno scarabeo, che in genere è attirato dalla luce, venga attratto da un ambiente buio (Jung stava eseguendo una seduta di analisi) nel momento in cui si sta parlando del suo simbolo?

Se osserviamo a ritroso la nostra vita, vedremo quante di queste coincidenze significative si siano verificate per condurci dove siamo ora. Ogni relazione, ogni fatto, ogni evento sono strettamente interconnessi fra di loro e complici di un obiettivo elevato, che nella maggior parte dei casi ci sfugge.

L’oceano di luce (e con esso anche l’essere quantico consapevole di questa realtà) opera le sue meraviglie mettendo in relazione perfetta le “pedine“ che condurranno alla creatura finale (galassia, stella, atomo, uomo, sogni, obiettivi, visioni) : basterebbe un solo millisecondo di sfasamento, in questa perfetta sintonia, per avere un “parto“ creativo notevolmente diverso !

Siamo immersi in un oceano di sincronicità. Il nostro corpo è fra le espressioni più fini di tale sincronicità, basti pensare ai rapporti fra le molecole di idrogeno ed ossigeno dell’acqua, come pure i rapporti fra i minerali, le vitamine, gli aminoacidi nelle complicate e complesse vie biochimiche: i risultati di seppur piccoli sfasamenti, come per esempio nelle carenze enzimatiche, comportano effetti disastrosi sulla salute e sull’aspetto fisico. Non saremo come oggi ci conosciamo, se si rompesse il delicato equilibrio sincronico fra noi e l’universo (purtroppo abbiamo apportato sfasamenti nella natura, e questo ci costerà caro!).

Ciascun Essere Quantico vive in una rete di sincronicità che si evolve e cambia nel tempo (l’ambiente dell’utero materno, la famiglia, la scuola, l’ambiente sociale, il lavoro, il matrimonio con i figli, il divorzio, nuove amicizie, il pensionamento). In ogni momento si troverà in uno specifico seme karmico, cioè interagirà con persone ed eventi spazio-temporali con cui condividerà delle lezioni da apprendere. Se per suo libero arbitrio decide di cambiare seme karmico non ancora svezzato, si ritroverà in un’altra rete sincronica con non pochi problemi da risolvere, fino a quando non imparerà l’umiltà e l’ubbidienza, requisiti fondamentali per apprendere le lezioni cosmiche.

Ogni qualvolta interagiamo con la delicata struttura sincronica del cosmo (pensiamo, parliamo, agiamo, omettiamo, scegliamo) lo costringiamo a cambiare, momentaneamente, rapporti sincronici che inevitabilmente ci coinvolgeranno in questo cambiamento, fino a che non raggiungerà il suo equilibrio. Verremo trascinati dalla grande rete di eventi: il risultato sarà o la nostra salute e la nostra felicità, se abbiamo capito e ci lasciamo andare nella direzione degli eventi sincronici, oppure la nostra malattia, se opponiamo resistenza al flusso cosmico.

Ciò accade per esempio quando non lasciamo andare, non accettiamo il momento presente (la nostra famiglia, il nostro coniuge, il nostro lavoro, il nostro ambiente, la nostra salute), critichiamo oppure attacchiamo gli eventi sincronici in cui siamo immersi. Spenderemo enormi quantità di energie, e faremo grossi sforzi per ottenere ciò che desideriamo. Ma arriveremo in salute ed equilibrio alla meta? Oppure ci ritroveremo già vecchi, stanchi, magari con molti soldi, ma pieni di acciacchi, e di malattie?

Da tutto si evince come sia importante entrare nel gioco della vita con le carte in regola. Queste carte sono la conoscenza della Sincronicità e del Destino Sincronico.

Per maneggiare queste carte bisogna prendere coscienza che siamo Esseri Quantici, e che viviamo in una continua creazione a doppio senso: possiamo agire provocando le nostre sincronicità (che non saranno più coincidenze significative, o eventi dovuti al caso, ma strategie creative) e/o possiamo favorire il flusso cosmico, comportandoci a nostra volta come eventi sincronici appartenenti al seme karmico di altri esseri quantici, diventare cioè pedine di altri esseri creatori.

La Sincronicità è un insieme di eventi, apparentemente sconnessi fra di loro, che accadono insieme, e che sembrano in superficie soltanto delle coincidenze significative.

Per fare il salto di qualità, cioè riuscire a comprendere il meccanismo creativo, dobbiamo mettere in discussione le nostre false certezze (quelle legate al vecchio paradigma della fisica, dove siamo tutti separati, e destinati alla corrosione del tempo, quindi alla morte, incapaci di influire su questo destino, e facili alle critiche e a dare la responsabilità al di fuori di noi), dobbiamo capire che le coincidenze sono eventi normali, frequenti, significativi, in armonia con la natura, e che dietro le quinte della vita vi è una intenzione che ci guida, quella del nostro Spirito, quella Divina. Infatti dalla interpretazione delle “coincidenze“ , cioè il saper leggere il piano di azione del cosmo, dipende la realizzazione dei nostri desideri.

Nulla accade per caso“.


Quando prendiamo coscienza delle sincronicità, con l’intenzione di farle evolvere per realizzare il nostro destino, stiamo attuando il Destino Sincronico. Diventiamo parte attiva nel grande piano creativo, dando uno scopo, un significato, una direzione, una intenzione alle coincidenze; con le nostre interpretazioni e conseguenti azioni, trasformeremo le Sincronicità in Destino Sincronico, cioè acquisiremo quel software intellettuale per interagire con gli eventi spazio-temporali.

Per poter padroneggiare il Destino Sincronico e quindi crearci un nostro seme karmico evolutivo, cominciando a vivere nel qui e ora, in linea con la volontà del nostro Spirito, dobbiamo conoscerne i principi. La loro conoscenza ed applicazione ci metterà nella condizione di non avere più preoccupazioni, e di incentivare il numero di sincronicità nella nostra esperienza.

Questi principi hanno a che vedere con la visione olistica, olografica della vita, e con il nuovo paradigma della fisica quantistica.

Il campo luminoso cosciente.

Rappresenta la grande rete di luce in cui siamo tutti immersi, infatti è in ogni luogo, in ogni cosa, ed è onnipresente. Costituisce la coscienza che pervade ogni sua creatura, e usa l’attenzione e l’intenzione come stimoli per la trasformazione. E’ un campo di energia, informazione ed intelligenza che orchestra e governa l’ambiente materiale, e di cui noi siamo creati e creatori.

La sua conoscenza è essenziale perché è con il suo esempio, con il suo studio che possiamo scrutare le sincronicità e utilizzarle per il nostro Destino Sincronico.

Nella sua costituzione rientrano tutte le frequenze corrispondenti ad altrettanti semi karmici, dove frequenze simili entrano in vibrazione di risonanza attirandosi a vicenda.

Ecco perché quando siamo immersi in un seme karmico, attiriamo gli esseri quantici che vibrano alla nostra stessa frequenza, inoltre possiamo essere in grado di estrarre dal Campo Luminoso Cosciente qualsiasi informazione, in relazione all’ampliamento del nostro grado di percezione.

Uno dei mezzi per conoscerlo ed utilizzarlo è la meditazione disciplinata, con cui possiamo influenzarlo con i nostri pensieri, speranze e sogni per poter manifestare i nostri desideri: è un campo dalle possibilità infinite.

Altro principio importante è il nostro dialogo interiore.

Quello che un essere quantico pensa non è separato dal resto del cosmo. Il contenuto del nostro dialogo interiore influenza ogni area della nostra vita, fisica, emozionale e spirituale, oltre che il contenuto informativo del campo luminoso cosciente, provocando un insieme di sincronicità che ci ritroveremo “fra i piedi“ senza neanche saperle gestire a nostro favore, sempre che le riconosciamo come tali.

Lungo la strada dell’illuminazione, cioè della conoscenza delle leggi della luce del Campo (fra cui la sincronicità creativa), il nostro dialogo deve essere basato sullo Spirito e non sulle esigenze del nostro ego.

Queste ultime ci porteranno soltanto sofferenza e fatti sincronici contro corrente, con enorme dispendio energetico in quanto, come detto sopra, l’universo tenderà ad equilibrarsi provocando eventi sincronici atti a ripristinare le intenzioni creative iniziali.

Bisogna conoscere il proprio Dharma, cioè il nostro scopo nella vita, per fare delle scelte in linea con la cospirazione cosmica; solo così il nostro dialogo sarà imperniato sulle cose dello Spirito e non sui quei pensieri circolari che vivono nel passato o nel futuro legati ad insicurezze e a paure.

Il principio dell’intenzione , insieme a quello dell’attenzione, sono i cardini su cui il Destino Sincronico poggia. Infatti più attenzione poniamo agli eventi sincronici, e più frequenti diventano nella nostra vita, per cui le nostre intenzioni potranno esprimersi e manifestarsi attraverso questi eventi. L’attenzione accelera la sincronicità, mentre l’intenzione la fa utilizzare. Quando entrambe sono legate alle coincidenze significative, la sincronicità si trasforma in Destino Sincronico, e le nostre vite vengono trasformate in qualcosa di veramente magico, in quanto accadranno i cosiddetti miracoli, cioè la realizzazione spontanea dei nostri desideri, nel campo di infinite possibilità.

Da quanto sopra esposto, appare chiaro che la creazione non può fare a meno delle relazioni. In fatti l’altro principio è quello delle relazioni cosmiche.

Tutto ciò che origina dal Campo esiste sotto forma di relazioni, ed ogni relazione può influenzare il Campo: è il suo linguaggio preferito. L’universo si è diviso per miliardi di anni in esseri coscienti, dai molti punti di vista, con l’unico scopo di ritornare, attraverso l’interscambio di relazioni intelligenti, spirituali ed illuminanti, all’Unità di Coscienza, per favorire l’evoluzione reciproca. Infatti la coscienza umana è il cosmo che pensa di se stesso, e gli esseri umani il mezzo con cui l’universo possa pensarsi.

Ogni relazione umana quindi è una connessione cosmica, un’opportunità per influenzare il Campo positivamente e per evolversi spiritualmente. Per questo non esistono relazioni cattive. Tutto nel cosmo avviene in modo mirato alla creazione e alla evoluzione, per cui i nostri incontri sono stazioni sincroniche da cui può partire la nostra illuminazione, per diventare Esseri Quantici perfetti.

Senza la conoscenza delle relazioni il Destino Sincronico non può avere i mezzi con cui agire. La stessa sincronicità vuol dire relazioni perfette e mirate al piano cosmico, dove ognuno fa la sua parte interconnettendosi l’un l’altro in una rete di rapporti meravigliosi e finalizzati al bene reciproco.

Bisogna elevarsi a frequenze elevate di dialogo interiore, per poter sfruttare a pieno questo enorme potenziale creativo, che ci viene messo a disposizione quotidianamente.

Potremo acquisire il “ brevetto “ di creatori cosmici con la speranza di essere utili anche agli altri nella loro ricerca di libertà di coscienza.

Fonti: Giardino dei libri   Center for Symbolic Studies  quantumedicine

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Il Santo Graal. Una catena di misteri lunga duemila anni. Michael Baigent, Richard Leigh, Henry Lincoln - The Holy Blood and The Holy Grail

LIBRI
Certamente un libro da leggere, sconcertante, misterioso, imprevedibile, come potrete vedere ha dato vita ad una serie interminabile di documentari, telefilm, film, programmi di approfondimento in tutte le lingue, Il Santo Graal prende avvio da alcuni indizi ritrovati a Renes le Chateaux vicino a Carcassone, in Linguadoca nella Francia meridionale, ed alla figura dell'abate Bérenger Saunière, che farebbero emergere una serie di interrogativi quanto mai sconvolgenti: Gesù morì davvero sulla croce? Sposò Maria Maddalena, avendo da lei alcuni figli per rifugiarsi poi con la famiglia in Francia dove i suoi discendenti regnarono con il nome di Merovingi, creando successivamente il Sacro Romano Impero?


"Non nobis Domine, non nobis,
sed nomine Tuo da gloriam"
Da qui derivò infine il progetto di un'Europa unita, alimentato da sette religioso-esoteriche come i Templari e da società segrete come il "Priorato di Sion", al quale sono stati collegati alcuni fra i nomi più prestigiosi dell'arte, della scienza e del cattolicesimo...


Renes le Chateaux Il Castello Cataro
Il libro venne pubblicato per la prima volta nel 1982 da Jonathan Cape a Londra, come seguito non ufficiale dei tre documentari della BBC TV, facenti parte della serie Chronicle. Il giorno dopo la pubblicazione del libro gli autori ebbero uno scontro televisivo con il vescovo di Birmingham. Il librò scalò rapidamente le classifiche e, visto il successo, gli autori scrissero il seguito The Messianic Legacy nel 1986. Il libro, secondo gli autori, che influenzò il progetto fu L'Or de Rennes, "L'oro di Rennes", poi ripubblicato come Le Trésor Maudit, "Il tesoro maledetto", un libro del 1967 scritto da Gérard de Sède, con la collaborazione di Pierre Plantard, secondo gli autori seguirono le traduzioni dei vangeli dagli originali con nuove rivelazioni per esempio Gesù era un Rabbi e non poteva accompagnarsi ad una prostituta e doveva essere sposato, la spiegazione del mistero di Lazzaro, il fratello della Maddalena, l'enigma delle Madonne Nere. Quello che leggerete di seguito è una descrizione tecnica, la lettura del romanzo è certamente un'altra cosa, più avanti cercheremo di entrare nell'atmosfera del romanzo. A Renes le Chateaux qualcosa di particolare è sicuramente successo ...


Un bestseller internazionale fin dalla sua prima uscita, Il Santo Graal suscitò l'interesse verso un certo numero di idee correlate alla sua tesi principale. La risposta da parte degli storici e dagli studiosi professionisti nelle materie correlate fu universalmente negativa. Essi sostennero che la massa di affermazioni, antichi misteri, e teorie cospirative presentate come fatti reali sono pseudostorici. Ciononostante, queste idee furono considerate sufficientemente blasfeme perché il libro venisse bandito in alcuni paesi cattolici come le Filippine.

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Renes le Chateaux
In una recensione al libro per The Observer, il critico letterario Anthony Burgess scrisse: "È tipico della mia anima non rigenerabile il fatto che io veda questo come un tema meraviglioso per un romanzo". Ventun'anni dopo, il tema de Il Santo Graal sarebbe stato romanzato con successo da Dan Brown nel suo romanzo del 2003 "Il codice da Vinci", usando perfino i cognomi di Richard Leigh e Michael Baigent per il personaggio Leigh Teabing (il cui cognome è l'anagramma di Baigent). I tre autori querelarono Brown per plagio ma persero la causa, ma leggendolo non si può negare assolutamente che ne sia la traccia principale. Infatti il 6 aprile 2006 Brown ha vinto il caso in primo grado e il 28 marzo 2007 in appello per una ragione tecnica: in base alla legge inglese è lecito utilizzare per un romanzo materiale tratto da un’opera “storica”, non importa se di pessima qualità, e Baigent, Leigh e Lincoln hanno sempre sostenuto che il loro era un saggio “storico” e non un’opera di fiction. Peraltro la sentenza di primo grado e quella di appello hanno confermato sia che Il Codice da Vinci si è ampiamente ispirato a Il Santo Graal.

Dopo aver letto Le Trésor Maudit, Henry Lincoln convinse la BBC Two, produttrice del programma televisivo storico-archeologico "Chronicle" a realizzare una serie di documentari che divennero molto popolari generando migliaia di risposte. Lincoln fuse le sue forze con quelle di Michael Baigent e Richard Leigh per ulteriori ricerche. Ciò portò questi autori a scoprire gli pseudostorici Dossiers segreti custoditi nella Bibliothèque nationale de France, i quali, benché sostenessero di descrivere centinaia di anni di storia medievale, in realtà erano stati vergati da Pierre Plantard e Philippe de Chérisey sotto lo pseudonimo di "Philippe Toscan du Plantier". Ignari del fatto che i documenti fossero falsi, Baigent, Leigh, e Lincoln li utilizzarono come fonte principale per il loro libro del 1982 Il Sacro Graal.


Paragonandosi ai reporter che avevano svelato lo scandalo Watergate, gli autori sostengono che soltanto attraverso una "sintesi speculativa è possibile discernere la sottostante continuità, la trama unificata e coerente che conduce al cuore di ogni problema storico." Per fare ciò, è necessario comprendere che "non è sufficiente limitarsi esclusivamente ai fatti reali."

Umberto Eco, nella rubrica La bustina di Minerva, ne «L'Espresso» del 23 agosto 2001, p. 166., elencando i libri che raccontano panzane sui Templari, indicava Il santo Graal di Baigent, Leigh e Lincoln come "il modello di fantastoria più sfacciato", affermando riguardo agli autori che "la loro malafede è così evidente che il lettore vaccinato può divertirsi come se facesse un gioco di ruolo".

Renes le Chateaux. La Chiesa
Ne Il Santo Graal, Baigent, Leigh, e Lincoln presentarono i seguenti miti come fatti a sostegno delle loro ipotesi:
  • esiste una società segreta nota come Priorato di Sion, che ha una lunga storia risalente al 1099, e ha avuto una lunga serie di illustri Gran Maestri compresi Leonardo da Vinci, Victor Hugo e Jean Cocteau;
  • essa fondò i Cavalieri templari come suo braccio militare e finanziario;
  • essa ha il compito di installare la dinastia Merovingia, che governò i Franchi dal 457 al 751, sul trono di Francia e del resto d'Europa.
Gli autori reinterpretarono i Dossiers segreti alla luce del loro interesse a sminuire la lettura istituzionale della Chiesa Cattolica Romana della storia Giudeo-Cristiana. Contrariamente alle tesi iniziali franco-israelite di Plantard, secondo cui i merovingi discendevano soltanto dalla tribù di Beniamino gli autori sostengono che:
  • il Priorato di Sion protegge gli appartenenti alla dinastia Merovingia perché essi possono essere i discendenti del Gesù storico e della sua ipotetica moglie, Maria Maddalena, fatti risalire al Re Davide; e
  • la Chiesa ha cercato di eliminare i membri sopravviventi della dinastia e il loro supposti guardiani, i Catari e i Cavalieri templari, in modo che i papi potessero mantenere la cattedra episcopale attraverso la successione apostolica di San Pietro senza timore che esso venisse usurpato da un antipapa proveniente dalla successione ereditaria di Maria Maddalena.

Gli autori pertanto conclusero che gli scopi moderni del Priorato di Sion sono:
  • la rivelazione pubblica del Santo Graal - un segreto legato al tesoro perduto del Tempio di Gerusalemme - che faciliterebbe il ripristino della dinastia merovingia in Francia;
  • l'instaurazione di "Stati Uniti d'Europa" teocratici, come un intreccio di monarchie popolari, che re-istituzionalizzerebbero la cavalleria, e sarebbero unificate politicamente e religiosamente attraverso il culto imperiale di un re sacro merovingio, che occupi sia il trono d'Europa che la Santa Sede;
  • il trasferimento del governo dell'Europa e della sua sfera d'influenza al Priorato di Sion attraverso un parlamento federale.
Gli autori incorporarono altresì nel loro libro un trattatello antisemitico e anti-Massonico noto come Protocolli dei Savi di Sion, concludendo che esso si riferiva effettivamente alle attività del Priorato di Sion. Essi lo presentarono come la più persuasiva prova dell'esistenza e delle attività del Priorato affermando che:
  • il testo originale su cui la versione pubblicata dei Protocolli degli Anziani di Sion si basava non aveva nulla a che fare con la cospirazione sionista. Esso originava da una struttura massonica appartenente al Rito della Stretta Osservanza, che incorporava la parola "Sion" nel suo nome;
  • dopo un fallito tentativo di guadagnarsi l'influenza alla corte dello Zar Nicola II di Russia, Sergei Nilus modificò il testo originale per forgiare un trattatello infiammatorio nel 1903 allo scopi di screditare la cricca esoterica che gravitava intorno a Papus implicando che essi fossero cospiratori giudaico-massonici;
  • alcuni elementi Cristiani esoterici nel testo originale furono ignorati da Nilus e quindi rimasero immutati nella frottola antisemitica che lui aveva pubblicato.

In questo libro, gli autori avanzarono l'ipotesi che il Gesù storico sposò Maria Maddalena, ebbe uno o più figli, e che quei figli o i loro discendenti emigrarono in quella che è oggi la Francia meridionale. Ivi giunti, essi si sposarono con membri di famiglie nobili che sarebbero divenute infine la dinastia Merovingia, le cui rivendicazioni speciali al trono di Francia vengono sostenute da una società segreta chiamata Priorato di Sion.

In realtà già nel XII sec. il monaco Pièrre des Vaux-de-Cernat, riferendosi ai Catari, cristiani gnostici che vivevano nel Sud della Francia, scriveva: "Gli eretici dichiaravano che Santa Maria Maddalena era la concubina di Gesù Cristo"

L'ipotesi della linea di sangue di Gesù secondo la quale il Gesù storico avrebbe sposato Maria Maddalena e avuto una figlia da lei venne portata alla ribalta da Donovan Joyce nel suo libro del 1973 The Jesus Scroll.


In un libro del 1977, Jesus died in Kashmir: Jesus, Moses and the ten lost tribes of Israel, Andreas Faber-Kaiser esaminò la leggenda secondo cui Gesù incontrò una donna del Kashmir, la sposò ed ebbe da lei diversi figli. L'autore intervistò anche il fu Basharat Saleem il quale dichiarava di essere un discendente kashmiro di Gesù.

Michael Baigent, Richard Leigh, e Henry Lincoln affermarono:
« Il significato simbolico di Gesù è che egli è Dio esposto allo spettro delle esperienze umane - esposto alla conoscenza di prima mano di ciò che comporta essere un uomo. Ma poteva Dio, incarnato in Gesù, veramente dichiarare di essere un uomo, per comprendere lo spettro dell'esistenza umana, senza arrivare a conoscere due delle sfaccettature più basilari, più elementari della condizione umana? Poteva Dio dichiarare di conoscere la totalità dell'esistenza umana senza confrontarsi con due degli aspetti fondamentali dell'umanità come la sessualità e la paternità? Noi pensiamo di no. Di fatto, noi non pensiamo che L'Incarnazione simbolizzi veramente ciò che essa intende simbolizzare a meno che Gesù fosse sposato e avesse avuto dei figli. Il Gesù dei Vangeli, e della Cristianità istituita, è in fin dei conti incompleto - un Dio la cui incarnazione come uomo è soltanto parziale. Il Gesù che è emerso dalla nostra ricerca gode, secondo la nostra opinione, di un diritto molto più valido di quello che la Cristianità avrebbe voluto che lui fosse».
La divulgazione del dibattuto contenuto del cosiddetto Vangelo della moglie di Gesù, avvenuta a Roma nel settembre del 2012, ha riportato alla ribalta il tema della relazione tra Gesù e Maria Maddalena. Il Vangelo della moglie di Gesù è un piccolo frammento di un antico papiro che riporta un brano in lingua copta che include le parole: " Gesù ha detto loro: 'mia moglie ...' ". Il frammento è una copia del IV secolo di ciò che si pensa essere "un vangelo scritto in greco, probabilmente nella seconda metà del II secolo".


Autori

Michael Baigent è stato uno scrittore e storico neozelandese, ha studiato religione comparata e filosofia, studia anche il buddismo, l'induismo e il Cristianesimo. Laureato in psicologia, master in esperienza mistica e religiosa presso l'Università di Kent..
Massone e grande ufficiale della UGLE (United Grand Lodge of England), è stato redattore della Freemasonry Todaydall'aprile 2001, che ha utilizzato come una piattaforma per un approccio più liberale alla massoneria. È un fiduciario del Canonbury Masonic Research Center. Autore di fama internazionale, ha all'attivo numerose pubblicazioni di successo. Tra esse ricordiamo: L'eredità messianica, Il Santo Graal; L'inquisizione. Persecuzioni, ideologia e potere; L'elisir e la pietra. La grande storia della magia; Il mistero del Mar Morto. Morì nel 2013 all'età di 65 anni a seguito di un'emorragia cerebrale.

Richard Leig  è stato un romanziere statunitense. I suoi titoli di studio sono un master alla University of Chicago, un bachelor in arte alla Tufts University e un dottorato di ricerca presso State University of New York at Stony Brook. Autore di fama internazionale, ha all'attivo numerose pubblicazioni di successo. Tra esse ricordiamo: L'eredità messianica, Il Santo Graal; L'inquisizione. Persecuzioni, ideologia e potere; L'elisir e la pietra. La grande storia della magia; Il mistero del Mar Morto. Leigh si considerava principalmente uno scrittore di fantascienza. Pubblicò due libri, Erceldoune & Other Stories nel 2006 eGrey Magic nel 2007. Morì il 21 novembre 2007 a Londra per cause cardiache.

Henry Lincoln, conosciuto anche come Norman Ashby, pseudonimo di Henry Soskin, è uno scrittore e attore britannico.
Ha recitato nello sceneggiato televisivo The Avengers (in Italia Agente speciale) negli anni sessanta con il nome di Henry Soskin, per diventare poi regista di documentari su soggetti misteriosi con il nome di Henry Lincoln. È il coautore, con Mervyn Haisman, delle tre storie degli anni sessanta della serie Doctor Who (The Abominable Snowman, The Web Of Fear,The Dominators).
Lincoln è stato anche un autore del film horror del 1968 Curse of the Crimson Altar. 
Autore dei seguenti libri, Il codice segreto della croce, Il luogo sacro, Il santo Graal, L'eredità messianica.
Lincoln è noto soprattutto come coautore, con Michael Baigent e Richard Leigh, del libro Il santo Graal del 1982.
L'idea nasce tra il 1969 e il 1970. Lincoln entrò in contatto con il trio de Chérisey - Plantard - de Sède (che avevano dato origine alla controversa associazione nota come Priorato di Sion) e decise di riscrivere la storia de L’Or de Rennes in una forma più adatta al pubblico di lingua inglese, presentandola prima in tre documentari trasmessi dalla BBC tra il 1972 e il 1979 e poi in un libro pubblicato nel 1982 con l’aiuto di Michael Baigent e Richard Leigh.
Lincoln si rese conto che a chi spettasse il titolo di pretendente al trono di Francia era di scarso interesse per il pubblico inglese. Nello stesso tempo era stato introdotto da Plantard nel piccolo mondo delle organizzazioni esoteriche francesi dove aveva conosciuto Robert Ambelain (1907-1997), figura notissima di questo ambiente. Nel 1970 Ambelain aveva pubblicato "Jésus ou Le mortel secret des templiers", in cui sosteneva che Gesù Cristo aveva una compagna, pur non essendo legalmente sposato, e identificava questa «concubina» in Salomè. Lincoln fuse la narrazione del matrimonio di Gesù ricavata da Ambelain con quella dei Merovingi di Plantard e «rivelò» che i Merovingi protetti dal Priorato di Sion sono importanti, ben al di là della rivendicazione del trono di Francia, perché discendono da Gesù Cristo e dalla Maddalena.



Gruppo di studio e documentazione Renes le Chateaux

Il Codice da Vinci: FAQ - Risposta ad alcune domande frequenti di Massimo Introvigne


L'atmosfera in cui ci si trova leggendo il romanzo è molto simile a quella che segue :


Rennes le Chateau e la leggenda di Maria Maddalena
Ipotesi sul mistero di un piccolo villaggio del sud della Francia


di Gianpiero Colatruglio
2000 anni fa

"...qual'é il segreto custodito a Rennes le Chateau?
Forse la prova di una discendenza reale di Gesù?
Forse una copia del vangelo di Maria Maddalena, il Vangelo dell'Amore di Giovanni o la prova che Gesù non era quello che noi crediamo che sia...... "

Vangelo di Matteo, 27, 45 : "Dall'ora sesta all'ora nona si fece buio su tutta la terra. Verso l'ora nona Gesù a gran voce grido' : "Elì, Elì, lemà sabachtanì?. Cioè: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? ".
Matteo 27,50: "Ma Gesù emise un forte grido ed esalò lo spirito...
Quando fù sera venne un uomo ricco di Arimatea, di nome Giuseppe, il quale era anche lui un discepolo di Gesù; andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù".

Tutto il mondo conosce questa storia, così come diffusa dalla chiesa cattolica.
Pochi sanno, che della vera storia di Gesù, di come realmente siano andate le cose, oggi si sa poco o niente.
Migliaia di libri sono stati scritti, e altrettante, affascinanti o assurde, sono state le ipotesi di studiosi brillanti e di abili romanzieri....ma la verità è tutta da scoprire, e noi non possiamo fare altro che cercarla dentro di noi.

Secondo la leggenda, Giuseppe di Arimatea è il custode del santo Graal.

Morto Gesù, lo smarrimento colse i suoi discepoli e si impadronì di quelli che avevano visto e creduto a quei mirabili eventi che si verificarono nella Palestina di 2000 anni fa.
Il 23 ed il 25 maggio, a Les-Saintes-Maries-de-la-Mer, una piccola cittadina in riva la mare sulla costa francese della Camargue, si celebra una festa in onore dell'arrivo del figlio di Gesù e di sua madre Maria Maddalena.
La festa trae origine da un'antica tradizione orale che narra dell'arrivo di una barca senza timone con a bordo Maria Maddalena, sua sorella Marta , suo fratello Lazzaro e una bambina.
La prostituta dei vangeli è "la Santa Apostola della Provenza", e molte leggende narrano di lei.
La tradizione cattolica dice che dopo un periodo di evangelizzazione della zona, per paura delle persecuzioni, Maria Maddalena, si rifugiò in un posto isolato dove trascorse gli ultimi anni della sua vita.

Ma quale fù il "Vangelo" che predico?
Che storia racconto alla gente di Gesù il Nazzareno?
Esiste un vangelo autentico di Maria Maddalena...?
Nel 1059 a Rennes le Chateau, un piccolo villaggio ai piedi dei Pirenei francesi, fu intitolata una chiesa a Maria Maddalena.

Rennes le Chateau

Rennes le Chateau è ancora oggi un piccolo villaggio , che conta poche decine di anime. Gente semplice vi abita, contadini e pastori.
Nel 1885, un giovane brillante prete, Bérenger Saunière, venne nominato curato della piccola e cadente parrocchia di Maria Maddalena.
Era un uomo attivo e colto, conoscitore del latino del greco e dell'ebraico, che studiò per comprendere meglio le scritture.

Viveva una esistenza misera ma dignitosa, come ogni parroco di ogni piccola, povera e insignificante chiesetta di montagna, grazie ai donativi dei suoi parrocchiani.
Durante i suoi primi 5 anni a Rennes, assunse come sua governante, oltre che confidente, la giovane Marie Dernarnaud, che gli resterà a fianco per tutta la vita.
All'epoca in cui gli fu affidata, la parrocchia era in uno stato di totale decadimento, tanto che dal tetto pioveva sulla testa del parroco e dei suoi fedeli.
Così, su consiglio dell'abate del vicino villaggio di Rennes-le-Bains, Henri Boudet, prese una piccola somma a prestito e iniziò un restauro della chiesa.

Nel 1891 cominciò il restauro della chiesa, che sorgeva sulle rovine di un edificio molto più antico (probabilmente del VII sec.), fece rimuovere la pietra che costituiva l'altare, sostenuta da due colonne visigote, ma una di queste colonne era cava.
All'interno rinvenne 4 pergamene e forse altro.......
Qui comincia un incredibile mistero, su cui tanto, troppo è stato scritto, e di cui, nonostante decenni di studi, ancora nessuno è riuscito a venire a capo...
"Si dice", che due di queste pergamene contenessero delle genealogie mentre le rimanenti due sembravano opera di un predecessore di Sauniere, l'abate Bigou, curato del villaggio nel 1780.

Saunière, informò del misterioso ritrovamento il vescovo di Carcassone, Felix Billard, che lo invito a Parigi a sue spese, perché mostrasse i documenti a degli studiosi.
Fra questi studiosi vi erano personaggi come l'abate Bieil e suo nipote Emil Hoffet, legati al pensiero esoterico che a Parigi stava avendo grande diffusione, e che faceva adepti tra i più in vista e potenti personaggi del tempo, tra cui la famosa diva dell'opera Emma Calvé.
Durante il suo soggiorno a Parigi, questo semplice prete di campagna, fù accolto nell'elegante ed esclusivo circolo degli appassionati di esoterismo che ruotava intorno ad Emil Hoffet.
E pare che misteriosi e potenti personaggi gli fecero più volte visita anche a Rennes.
Come mai un semplice curato di una insignificante chiesa di uno sperduto villaggio di pastori, ebbe così tanta considerazione ?
Che cosa aveva trovato Saunière?

... da una lettera indirizzata a Saunierè dal suo miglior amico: "...nessuno potrà mai svelare il segreto che tu custodisci...".

Il diario e gli scavi

Al suo ritorno a Rennes le Chateau, il curato divenne incredibilmente ricco, nel giro di dieci anni, fino alla sua misteriosa morte, spese l'equivalente di alcuni miliardi di lire, o se preferite, milioni di Euro.
Nessuno conosce ne la reale consistenza del suo patrimonio, ne la provenienza di quei soldi.
Possiamo solo ipotizzare che quei soldi vennero dati a Saunierè o in cambio di ciò che aveva trovato...oppure erano il compenso per il suo silenzio, per non divulgare segreti scomodi e verità imbarazzanti per la chiesa di Roma.
Dopo Parigi, il comportamento di Saunierè diventa bizzarro; fa restaurare la chiesa, fa costruire una misteriosa torre, La Torre Magdala, dove crea una fantastica biblioteca, e una lussuosa residenza, Villa Betania.
Trascorreva molto tempo facendo lunghe escursioni spesso notturne, nei dintorni della chiesa e del villaggio, fece numerosi scavi nel cimitero....come se fosse ossessionato, o come consapevole che ancora qualcosa c'era da scoprire, qualcosa di grosso, nascosto da qualche parte proprio li, a Rennes le Chateaux.
Teneva, inoltre un diario, dove annotava scrupolosamente ogni cosa...: "21 settembre. Lettera da Granes. Scoperta di una tomba. La sera pioggia."
Si trattava della tomba della Marchesa Marie de Hautpoul, ultima signora di Rennes, deceduta nel 1781.
La lapide e la lastra tombale erano state disegnate da Bigou, predecessore di Saunierè e presunto autore di due delle pergamene.
Saunierè per ragioni inspiegabili cancello le scritte sulla tomba...
Sulla tomba era scritta una data, 17 Gennaio 1917...

La fine e il principio

Saunierè condusse una vita piuttosto dispendiosa, e la cosa naturalmente insospettì in molti, tanto che cominciarono a girare voci diffamanti sul suo conto.
Tuttavia il vescovo di Carcassone, che all'epoca del misterioso ritrovamento lo aveva invitato a Parigi, sembrava non solo chiudere gli occhi ma anche coprire l'operato del prete.
Ma quando questi morì, il suo successore, chiese al parroco delle spiegazioni del suo comportamento, spiegazioni che Saunierè non diede.
Così fu accusato di vendita illegale di messe, e sospeso dal servizio.
Al suo posto, fu nominato un altro parroco, che tuttavia la gente di Rennes snobbava....cosi dopo 5 anni, tante lettere e proteste, fù il Vaticano che annullò tutte le sanzioni e mise di nuovo tutto al suo posto, compreso Saunierè, che tornò nella sua piccola chiesa di Santa Maria Maddalena.

Correva l'anno 1915.

Ormai si avvicinava la data...il 17 Gennaio del 1917 un colpo apoplettico, ridusse il parroco in fin di vita.
Venne chiamato di gran fretta un prete di un paese vicino, per dargli l'estrema unzione, ma testimoni oculari, raccontano che il prete usci sconvolto dalla stanza quasi subito.....e si rifiuto di assolvere Saunierè.
Il 22 Gennaio 1917, Saunierè morì senza confessione, e con lui porto' il segreto di Rennes le Chateau...o forse no.

Quello che successe dopo la sua morte, è ancora una volta un mistero...la mattina del 23 gennaio, il suo corpo, vestito di un abito ornato di numerose nappine di colore scarlatto, fu posto su una poltrona sul terrazzo della torre Magdala.
Numerose persone, di cui ancora oggi è ignota l'identità, passavano accanto al morto e ad uno ad uno staccavano una nappina dal vestito del morto...un rituale che ricorda molto quello degli ordini massonici.
La sua incredibile ricchezza, era stata trasferita alla fedele compagna Marie Dernarnaud, a cui Saunierè fece anche un altro dono...

Marie Dernarnaud: "...la gente di Rennes, cammina sull'oro e nemmeno lo sa...".
Marie visse agiatamente a villa Betania fino al 1946, poi le vicende belliche e gli accertamenti fiscali del governo francese, la costrinsero a disfarsi delle sue ricchezza e a vendere la villa. La proprietà fu acquistata da un certo Noel Corbu, a cui Marie fece una promessa: "Un giorno ti rivelerò un segreto che ti farà ricco e potente... ".
Marie fu colta da un colpo improvviso, il 29 gennaio 1953, che le tolse l'uso della parola...il segreto di Berénger Saunierè muore con lei.

Documenti segreti e codici indecifrabili

"PASTORELLA NESSUNA TENTAZIONE CHE POUSSIN TENIERS HANNO LA CHIAVE PACE 681 SULLA CROCE E QUESTO CAVALLO DI DIO IO COMPLETO QUESTO DEMONE DEL GUARDIANO MEZZOGIORNO MELE BLU".

Questo è il teso di una delle pergamene ritrovate da Saunierè. Il testo, in latino, contiene forse la chiave per decifrare il mistero ma nonostante molti tentativi, risulta tuttora indecifrabile!
Ma possiamo pensare, anche se quest'ipotesi è esclusa da tutti, che Saunierè avesse capito come utilizzare questo codice, ed è forse da esso che prese ispirazione per le insolite decorazioni che volle per la sua chiesa.

Nel testo si fa riferimento a due autori, Poussin e Teniers.
Quando era a Parigi, Saunierè acquistò le copie di tre dipinti; uno era un quadro dai significati esoterici di Teniers, un dipinto di un papa del medioevo e un famoso e misterioso quadro di Poussin, "I pastori dell'Arcadia"; nel dipinto vi è uno strano motto che recita "Et in arcadia ego".
In questo quadro, compare un altrettanto misteriosa tomba, che pare si trovasse proprio a Rennes le Chateau, e che fu distrutta "accidentalmente" da un'esplosione.
A partire dal 1956 vennero pubblicati una marea di testi riguardanti il mistero del tesoro di Saunierè.

Ma la più importante e significativa raccolta di documenti si trova presso la biblioteca Nazionale di Parigi; si tratta di un insieme di documenti disparati, carte, fogli singoli, genealogie ecc., alcuni dei quali molto probabilmente alterati e falsificati.
Di molti di questi documenti, non sono mai stati rintracciati gli autori, le case editrici si sono scoperte spesso inesistenti, e vengono citati documenti introvabili e libri che nessuno ha mai letto...
Un testo fondamentale è "Le Serpent Rouge", pubblicato in forma privata e depositato presso la Biblioteca Nazionale di Parigi.
Contiene la genealogia merovingia, alcune cartine della Francia dell'epoca, una pianta della chiesa di Saint Suplice e 13 misteriose poesie, che contengono riferimenti, a Saunierè, al dipinto "I pastori dell'Arcadia", e al motto "Et in arcadia ego", in esso contenuto.

In questo incredibile testo si fa riferimento ad una serpente rosso che si snoda lungo i secoli, come a voler rappresentare una linea dinastica...
La data di pubblicazione è...17 gennaio...
La domanda è molto semplice...una linea dinastica iniziata da chi?
Tanti hanno cercato e nessuno a mai trovato niente, mille ipotesi sono state fatte e nessuno di queste convince del tutto...ma allora qual'è il tremendo segreto scoperto da Bérenger Saunierè?

Terribilis est locus iste

Non possiamo fidarci dei mille libri scritti, e non possiamo prendere in considerazione tutti gli studi serissimi di molti brillanti ricercatori, perché spesso, essi stessi sono stati ispirati, dai racconti di abili romanzieri......ma allora con quali occhi bisogna guardare?
Forse il mistero è tanto complesso, che l'unico modo per scoprire un piccolo spiraglio di luce, è quello di cercare le cose nel modo più semplice possibile...
Bérenger Saunierè spese molti dei suoi soldi, per fare restaurare la chiesa, per far costruire la torre Magdala e villa Betania.
Nei Vangeli Magdala è maria Maddalena, e Betania è il paese di Maria Maddalena e di Lazzaro suo fratello.
Perché tanta attenzione verso questa figura?
Forse perché i ritrovamenti di Saunierè, avevano qualcosa a che fare con lei o con il suo presunto legame con Gesù?

La chiesa di Rennes, per come è decorata, sembra tanto essere una specie di mappa, come per una caccia al tesoro.....una serie di stranezze non casuali e disseminate qua è la, come se Saunierè avesse voluto svelare tacitamente qualcosa...
Sul portico della chiesa, egli volle far apporre una scritta che suona come un monito: "Terribis est locus iste", ossia ,"Questo è un luogo terribile"....
Ma perché mai sulla casa di Dio, far apporre una scritta così?

Facciamo un ragionamento per assurdo: immaginiamo di doverci trovare (tocchiamo ferro) al cospetto di Dio.
Un cattolico credente e praticante, fedele agli insegnamenti della chiesa di Roma, che cosa dovrebbe temere di fronte ad un Padre misericordioso?
Evidentemente niente, se la sua anima è pura e senza colpa, non ha niente da temere...ma se invece egli fosse stato indotto a credere nelle bugie, se non fosse pronto a comprendere una verità superiore, se si trovasse di fronte ad una verità diversa da quella che gli hanno fatto credere?
In questo caso, quella visione sì che sarebbe "terribile", perché lo piegherebbe nella volontà, farebbe crollare tutte le sue certezze, tramutando in un solo istante la luce in ombra...

Saunierè aveva forse scoperto qualcosa in quella chiesa, che contrastava con il canone ecclesiastico?
Aveva forse scoperto una "terribile verità"?
Anche se così fosse, la verità è pur sempre la verità, ed è meglio guardare in faccia una verità scomoda, che credere ad una bugia solo perché più conveniente...e questo Saunierè lo sapeva bene.
Ancora...all'entrata della chiesa, vi è una statua del demone Asmodeo che regge l'acquasantiera.
Asmodeo, secondo la tradizione, è il custode di grande segreti nonché guardiano di tesori nascosti ed artefice del Tempio di Salomone.

Ci sono 5 statue di altrettanti santi, nella chiesa, e se congiungiamo le iniziali dei loro nomi, otteniamo la parola: "Graal".
Inoltre alle due estremità della chiesa ci sono le statuette di due bambini, uno è Gesù, ma l'altro non è Gesù...
Sull'altare c'è una rappresentazione di Maria Maddalena all'interno di una grotta, in atto di contemplare una croce di legno, con alla base un teschio ed alla sinistra un libro aperto e quella caverna, è a Rennes le Chateau...e non è finita qui...
Ci sono tante altre cose da dire, che non basterebbero un milione di pagine...
Ma che cosa aveva trovato Bérenger Saunierè?
Qual'é il segreto custodito a Rennes le Chateau?
Forse la prova di una discendenza reale di Gesù?
Forse una copia del vangelo di Maria Maddalena, il Vangelo dell'Amore di Giovanni o la prova che Gesù non era quello che noi crediamo che sia.
O forse come scrittori e pseudo-scenziati affermano, a Rennes c'è il sepolcro di Cristo, la prova che egli non sia morto sulla croce, o ancora la tomba del figlio di Gesù...?

La Verità assoluta

Se anche fosse una di queste cose, la vita non ci cambierebbe poi di molto, non credete?
......che importa se Gesù sia stato sposato o no, se sia stato crocefisso o no, se abbia avuto dei figli o no.......in fondo quello che conta davvero é il suo messaggio; il messaggio universale di un uomo straordinario che la chiesa antica, molto diversa da quello che è oggi, ha alterato e compromesso, addirittura falsificato in alcuni passi dei vangeli canonici.

Se ci fosse la chiave per interpretare il messaggio originario di Gesù, allora quello si che sarebbe un grande tesoro.
Nella chiesetta di Rennes le Chateau, vi é come in altre chiese cattoliche, la rappresentazione della Via Crucis; la quattordicesima stazione rappresenta il momento in cui il corpo di Gesù viene condotto al sepolcro, con sullo sfondo un cielo notturno, come a suggerire che Gesù fu sepoltodopo il tramonto....ma forse non si vuole rappresentare questo.
Forse nemmeno questa è la verità...e la verità è quella che si cela dietro le apparenze.
Vangelo perduto di Pietro (apocrifi); "....raccontarono cio che avevano visto, di nuovo dichiararono di aver visto tre uomini uscire dalla tomba, due che ne reggevano un terzo...".

"Elo-i Elo-i lama sabch thani": nel vangelo di Marco e Matteo è tutto scritto in greco, tranne questa frase, che secondo la tradizione vuol dire "mio Dio perché mi hai abbandonato", frase celebre recitata prima di morire.
Fin da bambino, guardando il film di Zeffirelli, o durante l'ora direligione mi chiedevo....." ma perché mai il figlio di Dio avrebbe detto una cosa del genere?".
Secondo altri studiosi questa frase é in lingua sconosciuta ed é una specie di codice.
In effetti nei vangeli di cose che non quadrano ce ne sono molte, troppe forse....e se si voleva nascondere qualcosa é stato fatto molto male; e questa é una cosa che ci fa pensare.
Comunque, Luca ci dice che il supplizio di Gesù durò appena tre ore, e non gli vennero nemmeno spezzate le gambe come era solito; ma noi sappiamo che la tradizione dell'epoca, voleva una morte molto lenta, sembrava che ci volesse anche più di un giorno.
Quello che voglio dire é che ci sono molti motivi per credere, o meglio, alcuni credono che Gesù sia sopravvissuto alla croce, condotto via dalsepolcro, guarito dalle ferite.....e poi condotto in un altro posto a continuare a diffondere il messaggio.

San Issa

A Rozabal, in India, nel tempio musulmano c'è il sepolcro di un santo di nome YUZA ASAF (o anche Issa).
Quando Gesù spiro sulla croce, fu deposto e sepolto nel famoso sepolcro, come ci dice Giovanni 19,38-39, Nicodemo porto della mistura di Mirra ed Aloe, che un preparato che serve per guarire le ferite, ed ha un effetto cicatrizzante (l'aloe vera si usa anche oggi).
In un antico testo orientale, questa mistura é nota col nome di "l'unguento di Gesù o del profeta".

In un teso della fine del primo millennio (uno dei tanti), si raccontano le vicende di Gesù nello Sri Lanka, e soprattutto si racconta la scena della morte di Gesù, che chiamò il suo discepolo (forse Tommaso) e gli raccomandò di erigere li un sepolcro; sul sepolcro di YUZA ASAF c'è la parola rozabal, che vorrebbe dire "tomba dei profeti".

Nicolay Notovich

Era uno scrittore, un viaggiatore e giornalista, scrisse tra l'altro "La vita sconosciuta di Cristo".
Questo tizio, andò in Tibet, cadde da cavallo, e fu portato in un monastero a curarsi; qui gli fu concesso di leggere (o meglio glieli leggeva il Lama), degli antichissimi rotoli in cui si raccontava di questo personaggio, Issa che aveva vissuto in modo incredibilmente simile a Gesù.

Giudicate voi:
"Issa insegno al popolo di Israele per tre anni e tutto ciò che aveva predetto si avverò.Poi alcuni servi di Pilato lo spiarono. Pilato allarmato dalla sua popolarità lo fece arrestare.............per ordine del governatore i soldati condussero Issa e due ladri al luogo delle esecuzioni.Per tutto il giorno Issa e i due ladri rimasero appesi.Al tramonto la sofferenza di Issa giunse al termine. Egli perse i sensi e la sua anima fu assorbita dal Divino...."
Ora, questi tesi sono antichi testi che si trovano in Tibet!!!!!!!!
Esiste un testo tibetano in cui si racconta la storia di un certo Isha Natha, in cui si dice: 
"Isha Natha venne in India all'età di quattordici anni, poi torno nel suo paese e cominciò a predicare..........cospirarono contro di lui e lo crocifissero. Dopo la crocifissione Isha entro in trance profonda per mezzo dello Yoga... ".
L'uomo dalla tunica bianca

In un testo indiano del 115, si parla di un re degli Sciti che anni prima, aveva incontrato un personaggio enigmatico vestito di una tunica bianca, che ricorda quella degli esseni.
Il re gli chiese chi fosse ed egli....."conoscimi come Isvara, o figlio di Dio nato da Vergine...".
Nel sepolcro di Rozabal, c'è una lapide incisa, che era ricoperta di detriti.
la lapide fu ripulita, e su di essa ci sono incise le orme di due piedi che recano una ferita......una ferita da parte a parte.
Il 10 marzo del 2002 una ricercatrice americana, la dottoressa Suzanne Marie Olsson, ha inoltrato una richiesta al governo per analizzare il DNA della salma contenuta nel sepolcro di Rozabal; se mai dovessero dargli il permesso, confronterà i risultati con il DNA trovato sulla Sindone.

Se a Rennes ci fosse la prova che Gesù é sopravvissuto, non sarebbe un grande mistero in fondo.......forse il mistero di Rennes é ben più importante, e non riguarda tanto il che cosa ha fatto Gesù........ma quello che ha detto, quello che ha cercato di farci capire.......
Questo sì che sarebbe un grande tesoro...








Le tre Marie e la festa di Saintes-Maries-de-la-Mer
di Sabina Marineo

La località Saintes-Maries-de-la-Mer, situata nella Camargue, ha ormai fama internazionale. È noto il raduno annuale degli zingari di diverse nazionalità e tradizioni che giungono da ogni parte d’Europa per rendere omaggio alla loro patrona “Sara la Kali”, una sorta di Vergine Nera che però in realtà, come vedremo, ha ben altre origini. Invece pochi sanno che proprio in questo sito si ergeva, in epoca romana, un centro molto importante che portava il nome del dio egizio Ra, e in cui più tardi si venerarono Iside e Cibele. Nel VI secolo d.C., la località di Ra divenne Nôtre-Dame-de-Ratis. Ancora una volta, Nostra Signora sostituì le sue progenitrici pagane.

Nel XV secolo, prese piede a Saintes-Maries-de-la-Mer la leggenda delle tre Marie del mare. Ciò fu dovuto al provvidenziale ritrovamento dei resti di Maria Giacobbe e Maria Salomè (1448) che aprì la via a un nuovo, lucrativo centro di pellegrinaggio cattolico. La leggenda medievale raccontava, infatti, che le due donne fuggirono dalla Palestina insieme con Marta, Lazzaro, Maria Maddalena e altre pie persone, imbarcandosi in una nave senza vela né remi e che giunsero in Provenza. Evidentemente qualche religioso attinse a questa fonte per avallare la genuinità dei resti ritrovati. E, a partire dal 1448, il nuovo culto delle tre Marie (Maria Giacobbe, Maria Salomè e Maria Maddalena) sostituì quello più antico di Nôtre-Dame-de-Ratis.

Ancor più tardi, e cioè nel XVII secolo, iniziò ad espandersi invece a Saintes-Maries-de-la-Mer il culto di Sara. Questa donna, chiamata nel 1686 ancora “Sarre”, era la serva di Maria Giacobbe e Maria Salomè. Ma va detto che la statua di Sara, che si trova oggi nella cripta della chiesa, risale soltanto al XIX secolo, e quindi si pensa che l’origine del pellegrinaggio dei Gitani risalga solamente a quel periodo più recente. Sara la Kali significa “Sara la Nera”, è vero. Ma non in riferimento ad una Virgo paritura, bensì alla dea indiana Kali, tanto cara agli induisti. E dunque non vi è rapporto tra Sara e le Madonne Nere, il cui arrivo in Occidente è di origine molto più antica...

Il mistero delle madonne nere


Tutto quello che gira attorno alle Madonne nere o brune o anche sbiancate. Appassiona come un enigma. Che speriamo resti tale. L’unica spiegazione che si può trovare nella Bibbia è la definizione della sposa nel Cantico dei Cantici. "Nigra sum, sed formosa", "Nera sono, ma bella". I biblisti maggiori dicono che si riferisce alla Chiesa e non alla Madonna. Così il mistero delle Madonne scure resta.
Maria Maddalena

Giotto, La Maddalena approda a Marsiglia, affresco
La tradizione della famosa leggenda medievale dello sbarco della Maddalena in Francia, resa popolare da Jacopo da Varazze nella Legenda Aurea, attestata anche da un affresco di Giotto nella cappella della Maddalena della basilica inferiore di Assisi, vuole che la Maddalena con i fratelli ed altri discepoli sia partita dalla Palestina per approdare a Marsiglia dopo un viaggio periglioso, nonostante la barca fosse ingovernabile.
Il culto di Maddalena si diffuse in Europa e i suoi devoti costruirono numerose chiese in suo onore: la più nota è quella gotica di Saint-Maximin-la-Sainte-Baume (1295) dove è conservato quello che si dice sia il teschio della santa, ma la prima in cui si formò il culto di Maria Maddalena è l'abbazia di Vezelay dove già nel 1050 si diceva fosse conservato il corpo. Di recente, soprattutto in seguito al successo del libro Il santo Graal di Baigent, Leigh e Lincoln, è diventata famosa la chiesa di Santa Maria Maddalena di Rennes-le-Château nella regione dell'Aude. Il culto della Maddalena, peraltro, non è una prerogativa esclusiva della Francia, come dimostra l'esistenza di molti edifici a lei dedicati ad esempio in Italia ...
Tratto da Maria Maddalena Wikypedia