"il danno peggiore causato dal fascismo era stato ... l'antifascismo"
"L'antifascismo fu il figlio marcio del fascismo"- Giacomo Noventa - poeta socialista
Rexford Tugwell, l’uomo più di sinistra dell’amministrazione americana, pur collocandosi ideologicamente agli antipodi del fascismo, riconosceva che il regime stava ricostruendo l’Italia :
«materialmente e in modo sistematico. Mussolini ha senza dubbio gli stessi oppositori di Roosevelt, ma controlla la stampa e così costoro non possono strillare le loro fandonie tutti i giorni. Governa un paese compatto e disciplinato, anche se con risorse insufficienti. Almeno in superficie, sembra aver compiuto un enorme progresso. Il fascismo è la macchina sociale più scorrevole e netta, la più efficiente che io abbia mai visto. E ne sono invidioso».- Rexford Tugwell -
"... andare verso il Popolo"- Benito Mussolini -
Questo testo si commenta da solo, ma il suo intento, come al solito, andrà perduto, chi sa, sa ... chi non sa, non saprà mai ...
Un paio di altre cose, tra il resto, ho scoperto per caso imputabili al Duce, la "Moda Italiana", cosa che non sarebbe stata difficile immaginare considerando l'autarchia e il primo festival internazionale di cinema, La "Mostra internazionale d'arte cinematografica" di Venezia.
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Un breve ma affascinante collage di testi e documenti che portarono alla Socializzazione. Le loro radici, le decisioni governative durante la RSI, l'appassionata propaganda missionaria di Bombacci, la cinica abrogazione di essa da parte del CLN a danno dei lavoratori non imprenditori. Nell'introduzione l'amaro sarcasmo diretto ai "compagni" che non riescono a capire quello che hanno sotto il naso. Ma i "compagni", nonostante tutto non sufficientemente cresciuti, continuano a distogliere lo sguardo dalla realtà storica preferendo attribuire -come il perfido nanetto dell'Armata Brancaleone II- i guai del popolo, di cui dicon di essere paladini, ad un fascismo che si son costruiti ad hoc mentre la vulgata resistenzial-ciellenistica impedisce loro di realizzare quanto il fascismo sia stato determinante nella introduzione delle masse alla vita nazionale e sociale e quanto avrebbe potuto lasciare di più se non ne fosse stato impedito dai meri calcoli concorrenziali e di bottega dei social-comunisti.
Per le edizioni “All’insegna del Veltro” di Parma, è uscito nel 2006, il saggio "I Danni del Fascismo" di Alessandro Mezzano, autore del mensile "La Fiamma", credo sospesa.
Potrete scaricare il libro in formato PDF, i link all'interno non funzionano più, altrimenti potete acquistarlo su amazon in forma cartacea; a seguire indice, dedica e premessa.
Mi vien da aggiungere un libro scritto da un amico Giuristi e Stato Corporativo. Antonio Esposito
Si tratta di un saggio che descrive e commenta, in modo chiaro e succinto e con riferimento al numero d’ordine ed alla data di promulgazione, le principali Leggi e Riforme realizzate dal Fascismo nell’arco di 22 anni di potere. Sono le Leggi e le riforme che hanno creato lo stato sociale, che hanno attuato le bonifiche, che hanno espropriato il latifondo, che hanno decimato la mafia.
Sono le Leggi che ancora oggi costituiscono il 95% del “Corpus iuris” vigente; segno che finora non si è saputo e potuto fare di meglio. A confutazione di quanto afferma la cultura resistenziale che denigra senza documentazione e si appropria di meriti non suoi, questo libro dimostra quanto il Fascismo sia stato rivoluzionario nelle idee e nella loro attuazione pratica e quanto sia stato determinante per il riscatto sociale dei lavoratori, molto di più di quanto il marxismo ed il capitalismo abbiano mai saputo fare.
È un libro soprattutto per i giovani che questo regime tiene volutamente nell’ignoranza con una scuola reticente che mente per opportunismo. Sarà opera meritoria il divulgarlo (l’edizione non è a scopo di lucro) per aiutare, soprattutto i giovani, a farsi una propria, autonoma, idea su quali furono “i danni” che il Fascismo portò all’Italia, senza dover attingere alle idee surgelate che il supermercato dell’informazione antifascista propina da sessanta anni con la pretesa di mantenere ingessata una “storia” del Fascismo scritta il 26 Aprile 1945 all’ombra dei carri armati e delle baionette “alleate”.
Indice:
Premessa;
I Parchi nazionali;
Tutela del lavoro Donne e Fanciulli;
Assistenza ospedaliera per i poveri;
Assicurazione invalidità e vecchiaia;
Riforma della scuola;
Acquedotto pugliese, del Monferrato, del Perugino, del Nisseno e del Velletrano;
Riduzione dell'orario di lavoro a otto ore giornaliere;
Opera Balilla e colonie alpine e montane per i ragazzi;
Opera Nazionale Dopolavoro;
Sviluppo delle centrali idroelettriche ed elettrificazione della rete ferroviaria;
Istituzione della Reale Accademia d'Italia;
Bonifiche dell'Agro Pontino, dell'Emilia, della Bassa Padana, di Coltano, della Maremma toscana, del Sele, della Sardegna e colonizzazione del latifondo siciliano;
Attribuzione della facoltà d'indagine alla polizia tributaria;
Opera Nazionale Maternità ed Infanzia;
Assistenza agli illeggittimi, abbandonati od esposti;
La Carta del Lavoro;
Esenzioni tributarie per le famiglie numerose;
Rete stradale ed autostradale, ferrovie e porti;
Creazione delle aree industriali;
Patti Lateranensi;
Leggi sull'assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali e legge istitutiva dell'INAIL;
Istituzione del Libretto di lavoro;
Legge istitutiva dell'INPS;
Riduzione del'orario di lavoro a 40 ore settimanali;
Legge istitutiva dell'ECA;
Assegni familiari;
Casse rurali ed artigiane;
Legge istitutiva dell'Istituto Autonomo Case Popolari;
Riforma dei codici e rinnovamento legislativo;
Legge urbanistica;
Legge istitutiva dell'assistenza sanitaria gratuita, INAM; Socializzazione delle imprese;
Lotta alla mafia;
Conclusioni;
Ringraziamenti.
I Parchi nazionali;
Tutela del lavoro Donne e Fanciulli;
Assistenza ospedaliera per i poveri;
Assicurazione invalidità e vecchiaia;
Riforma della scuola;
Acquedotto pugliese, del Monferrato, del Perugino, del Nisseno e del Velletrano;
Riduzione dell'orario di lavoro a otto ore giornaliere;
Opera Balilla e colonie alpine e montane per i ragazzi;
Opera Nazionale Dopolavoro;
Sviluppo delle centrali idroelettriche ed elettrificazione della rete ferroviaria;
Istituzione della Reale Accademia d'Italia;
Bonifiche dell'Agro Pontino, dell'Emilia, della Bassa Padana, di Coltano, della Maremma toscana, del Sele, della Sardegna e colonizzazione del latifondo siciliano;
Attribuzione della facoltà d'indagine alla polizia tributaria;
Opera Nazionale Maternità ed Infanzia;
Assistenza agli illeggittimi, abbandonati od esposti;
La Carta del Lavoro;
Esenzioni tributarie per le famiglie numerose;
Rete stradale ed autostradale, ferrovie e porti;
Creazione delle aree industriali;
Patti Lateranensi;
Leggi sull'assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali e legge istitutiva dell'INAIL;
Istituzione del Libretto di lavoro;
Legge istitutiva dell'INPS;
Riduzione del'orario di lavoro a 40 ore settimanali;
Legge istitutiva dell'ECA;
Assegni familiari;
Casse rurali ed artigiane;
Legge istitutiva dell'Istituto Autonomo Case Popolari;
Riforma dei codici e rinnovamento legislativo;
Legge urbanistica;
Legge istitutiva dell'assistenza sanitaria gratuita, INAM; Socializzazione delle imprese;
Lotta alla mafia;
Conclusioni;
Ringraziamenti.
(E non è nemmeno esaustivo NdR ...)
Dedico questo libro a Glauco Bianchi. Glauco Bianchi è un ragazzo di Mestre che nel 1945 aveva diciassette anni e mezzo ed è rimasto fermo a quell’età perché nell’Aprile di quell’anno è morto. E’ morto combattendo durante un attacco dei partigiani alla sua caserma della Guardia Nazionale Repubblicana. Era l’ultimo rimasto vivo alla fine di quella battaglia sostenuta da lui e dai suoi camerati per non arrendersi, per non togliersi la camicia nera, per non ammainare la bandiera della Patria e degli Ideali! Glauco Bianchi, rimasto senza munizioni, ha preferito la morte alla resa; ha preferito spegnere la vita, che alla sua età urla la volontà d’essere, ha rinunciato ad un futuro che gli spettava, per testimoniare una FEDE che rappresentava il suo universo e senza la quale la vita, a diciassette anni e mezzo, gli è parsa povera e vuota…! Glauco Bianchi non ha, naturalmente, ricevuto medaglie né citazioni, né ricordo ufficiale; credo anzi che al di fuori di me e di quattro o cinque persone, nessuno oggi sappia che egli sia esistito. Glauco Bianchi ha avuto solamente il dolore orgoglioso e pieno d’amore di sua madre e della mia che la conobbe in quegli anni e ne divenne amica.. Che le poche pagine di questo libro lo ricordino, in ringraziamento del tanto che mi ha insegnato e del tanto che mi ha lasciato in eredità spirituale pur senza conoscermi.
Alessandro Mezzano
Premessa
Questo non è, né vuole essere, un libro come gli altri; non è un romanzo, non è un saggio, non è un libro di storia, non è un'analisi politica. Non è nemmeno un vero libro; a parte la mole modesta, eventualmente lo si può considerare un "libro bianco" nel senso che vuole essere solamente l'esposizione ragionata delle cose che il Fascismo ha realizzato, nel breve arco di ventitré anni dei quali cinque di guerra e due (1929 e 1930) di una spaventosa crisi economica mondiale e quindi non ideali per varare riforme strutturali importanti. Un'esposizione semplice e lineare, priva di enfasi retorica, con un minimo di dati, un minimo di cronistoria ed un accenno alle conseguenze che tali realizzazioni hanno determinato, spesso in modo permanente, nella società Italiana.
È dunque, l'esposizione di una verità oggettiva, determinata e controllabile. Come quasi tutte le cose che si fanno, anche questo libro nasce da un'esigenza pratica, anzi da una motivazione così pressante e consistente da sottoporre chi scrive alla fatica della ricerca, della selezione e del riordino di dati e notizie e della stesura del testo. Sono cinquantotto anni che tutti gli antifascisti, con e se portato agli Italiani, ma si limitano, i meno acrimoniosi e pregiudiziali, a riconoscere genericamente che : "..qualcosina di buono è stato fatto..". Ebbene noi vogliamo solamente evidenziare come quel qualcosina sia in realtà molto, anzi moltissimo di più di quanto la storiografia ufficiale riconosca e vogliamo fornire ai camerati, ai giovani che non sanno ed ai Cittadini in buona fede, un qualcosa di concreto sia per ampliare le proprie conoscenze personali e farsi un'opinione autonoma e non drogata dalla propaganda, che per sapere fondatamente ribattere ai soliti denigratori in "servizio permanente" in occasione di eventuali discussioni o dibattiti. Vogliamo dimostrare come la gran parte dell'impianto delle Leggi sociali e civili sulle quali ancora oggi si fonda la vita di tutti i lavoratori ed i cittadini Italiani, sia stato costruito durante il ventennio, dal Fascismo, per la precisa volontà di Benito Mussolini. Vogliamo evidenziare come in Italia, le grandi riforme di questo secolo appena trascorso che hanno rivoluzionato in modo significativo e permanente la scuola, l'agricoltura, l'industria, lo sviluppo urbanistico, il mondo del lavoro, il mondo femminile, la giustizia, la società tutta, siano opera della dottrina, della prassi e dell'azione del Fascismo e che le vanterie in questa materia dei comunisti, dei sindacati e della sinistra in genere sono una vera e propria appropriazione indebita causata dal vuoto e dalla sterilità della loro azione sociale….
Per gli increduli, basterebbe rileggere il manifesto che un politicamente angosciato Palmiro Togliatti (con la firma di altri 64 alti esponenti del Partito Comunista Italiano) (Togliatti in camicia nera - Con una Introduzione al “Fascismo rosso”di Carmelo Modica NdR) inviò :".. agli Italiani, alle Camice nere ed ai Fascisti.." nel 1936 per comprendere come l'azione sociale del Fascismo avesse risolto i maggiori problemi degli Italiani ponendo i Comunisti alla disperazione ideologica per la semplice constatazione che i risultati ed il consenso ottenuti dal Fascismo rendevano il comunismo in Italia non solo vinto, ma inutile ! Eccone i passi salienti:
"Al popolo Italiano, ai soldati, alle camice nere, agli ex combattenti e volontari d'Africa: noi abbiamo ragione d'inorgoglirci della nostra storia Patria…….noi Comunisti facciamo nostro il programma Fascista del 1919, che è un programma di pace e di libertà, di difesa degli interessi dei lavoratori. Camicie nere ed ex combattenti e volontari d'Africa, vi chiediamo di lottare uniti per la realizzazione di questo programma…
…..Noi proclamiamo che siamo disposti a combattere insieme a voi, Fascisti della vecchia guardia e giovani Fascisti, per la realizzazione del programma Fascista del 1919 e per ogni rivendicazione che esprima un interesse immediato, particolare o generale dei lavoratori del popolo Italiano. Diamoci una mano, Fascisti e Comunisti, Cattolici e Socialisti, uomini di tutte le opinioni.."
Semmai, l'azione dei sindacati e della sinistra, ha seguito e sviluppato la traccia lasciata dal Fascismo e dalla determinazione di Benito Mussolini, in alcuni casi migliorando ed in altri peggiorando le riforme che, nella sostanza, sono di matrice Fascista. Soprattutto vogliamo che i giovani, cui l'informazione, la scuola e la cultura ufficiali mentono da anni su questo argomento o per falsità o per reticenza o per omissione e comunque senza mai porre a confronto serio la politica sociale del Fascismo con quella dei governi del dopo guerra, possano esercitare il loro spirito critico confrontando i fatti che citeremo con il giudizio globalmente disastroso che l'ufficialità resistenziale e la "Kultura" di sinistra hanno loro fornito, per formarsi loro stessi un personale giudizio basato sui fatti e sui dati oggettivi e controllabili e non sulle chiacchiere! Vogliamo far toccare con mano che quel "qualcosina" ha inciso, ed incide tutt'oggi in modo marcato sulla quotidianità di ciascun Italiano e come ci sia traccia delle riforme e delle Leggi del Fascismo in ogni settore, dalla scuola, alla cultura, al lavoro, all'agricoltura, al sociale, che condizionano positivamente la vita di tutti noi. Vogliamo fornire i dati su cui riflettere per constatare che tutta la politica sociale del Fascismo puntò ininterrottamente verso il riscatto sociale del popolo ponendo l'Uomo come protagonista del mondo del lavoro e come cardine di uno Stato moderno che anteponeva la società umana all'economia e puntava alla partecipazione reale dei Cittadini alla gestione diretta della cosa pubblica. Alla elencazione delle riforme messe in opera dal Fascismo, i detrattori più sprovveduti e superficiali obiettano che esse sono avvenute quasi per un automatismo inevitabile a causa del progredire dei tempi e che quindi il Fascismo sarebbe stato solamente il notaio involontario di tali avvenimenti. A parte la pochezza di una tesi indimostrabile che, come tale, evidenzia la malafede ed il pregiudizio di un tentativo poco intelligente di negare l'evidenza, basterebbe la mole, l'importanza e la brevità dei tempi occorsi alle riforme per dimostrare che queste sono avvenute non a caso, ma per la ferma volontà di Benito Mussolini e di tutto il Fascismo, stante anche la loro perfetta coerenza con la dottrina del Partito Nazionale Fascista! In altri Paesi tali riforme sono avvenute non sempre, spesso non tutte e mai in un così breve arco di tempo ! Se mai è documentabile da scritti, dichiarazioni ed atti di personaggi di primo piano della politica, della religione della letteratura e dell'arte mondiali come, in quegli anni, il mondo ci osservasse, ci invidiasse e ci copiasse….
Alcuni giudizi per tutti:
"Il Duce è uno statista di primissimo ordine, completamente disinteressato"- Mahatma Gandhi -
Il gran Mufti di Gerusalemme proclama ( 1938) Mussolini "difensore dell'Islam" e gli consegna la simbolica spada dell'Islam.
"..sono certo che per causa sua e delle idee che lui ha, il marxismo sarà un giorno battuto e definitivamente rovinato.."- Vladimir Ulianov, detto Lenin -
"..con la morte di Mussolini, scompare un grande uomo politico cui si deve rimproverare di non aver messo al muro i propri avversari politici.."- Josip Vissarianovich detto Stalin -
"..così finirono i ventuno anni della dittatura di Mussolini in Italia durante i quali egli aveva salvato il popolo Italiano dal Bolscevismo per portarlo in una posizione in Europa quale l'Italia non aveva mai avuto prima.."- Wiston Churcill -
"..Mussolini è il grande legislatore dei nostri tempi. Le leggi del Duce e dei suoi fedeli sono una pietra miliare nell'evoluzione mondiale.."- Antony Eden - fautore delle sanzioni
"..sono rimasta davvero ammirata dal modo come (Mussolini) concepisce e risolve i maggiori problemi del giorno.."- E. Delano Roosvelt -
"..sappiate amare questo vostro meraviglioso fratello che protegge il vostro avvenire.. pensate che per l'Italia egli è tutto.."- R. Kiplyng - agli Italiani
"..il popolo aderisce a Mussolini perché lo considera indispensabile.."- George Bernard Shaw -
" non credo che in Europa vi siano uomini eccezionali come Mussolini.."- Stanley Baldwin - primo ministro Britannico
"..il bene che Mussolini ha fatto all'Italia è, malgrado tutto, incommensurabile.."- Claude Ferrère - Accademico di Francia
"..se dovessi sintetizzare il mio pensiero col minor numero di parole non troverei che queste: Mussolini è unico.."- Richard Strauss -
"..non credo che alcuno abbia per Mussolini una venerazione maggiore della mia.."- Igor Strawinsky -
"..Mussolini è la più grande figura della nostra età e probabilmente dominerà il XX° secolo.."- H.S. Harmswort - Lord Rothermere
Ma, al di là delle opinioni, seppure suffragate da prove, lasciamo la parola ai fatti: Quello precedente è un elenco, frammentario ed incompleto, ma significativo, delle principali Leggi, riforme ed opere che furono realizzate dal Fascismo e che cambiarono il volto della società Italiana ottenendo al regime ed a Benito Mussolini quel consenso popolare quasi totale che oggi la cultura e la storiografia ufficiali si affannano a disconoscere o comunque a sminuire, ma che chiunque ha vissuto quei tempi e non è in malafede, conosce bene e non può negare! Di proposito, i commenti e le opinioni sono ridotte al minimo indispensabile per facilitare la comprensione dei precedenti e dell'ambientazione, mentre si è cercato di lasciare lo spazio maggiore alla sostanza ed alla concretezza dei provvedimenti in modo che ciascuno sia libero di farsi una personale opinione e di trarre le proprie conclusioni in modo autonomo, in base alla propria capacità di giudizio critico.
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no dai , siate seri, lo sapete anche voi che Lenin non può aver scritto ciò di Mussolini..su..
RispondiEliminaMah, si conoscevano dalla Svizzera, non mi pare che siano complimenti esaltanti, è un pensiero che non so più dove ho trovato ...
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