“La verità è che eravamo tutti fascisti o ci comportavamo come se lo fossimo”. - Gianpaolo Pansa -Grande, grandisimo, immenso articolo di Marcello Veneziani su "Il Tempo", semplicemente perchè esprime la realtà con un paio di concetti estremamente veri, semplici e con poche parole.
Mi fa da sponda .per qualcosa che volevo scrivere da tempo.
Il sistema è alla fine.
E' alla fine perchè quando si riduce a imporre la storia per legge, quando resuscita i fantasmi del passato e cerca di smantellare le opere architettoniche, che poi sono ancora dopo settant'anni le infrastrutture che reggono la nazione, quando si abbassano a questi miserabili livelli e con questi sistemi per stare a galla con tutti i problemi reali che ci sono, ops che ci hanno volutamente creato, per controllarci e venderci agli usurai, quì sta il segreto, sono alla frutta e hanno paura, hanno estremamente paura dei valori che l'avversario rappresentava, che possano tornare in superfice, che vengano svelate le innumerevoli menzogne distribuite abbondantemente dalla propaganda e si sveli il nulla che sono e che rappresentano !!
Trovo ora un documento interessantissimo di Costanzo Preve (14 aprile 1943 - 23 novembre 2013) filosofo, saggista e studioso di politica italiano, marxista; magari lo pubblicherò interamente in seguito, veramente interessante, che fa il pari con Veneziani, ma anche con me, questa accoppiata conferma la mia esperienza di vita, vado d'accordo con chiunque, fascista, comunista, anarchico, dei centri sociali, anche se vengono quì massacrati, l'importante che sia intellettualmente onesto e preparato, infatti la verità non ha colore, è verità, punto !!
Per il resto guardo e passo se riesco a scrollarmeli di dosso ma lasciarli parlare impunemente è estremamente dannoso ...
Preve tra l'altro accenna alla "diffamazione internettara" perchè è quella che resta ma un diffamatore è un diffamatore e basta, atteggiamento insopportabile e miserabile, di cui ho un articolo quasi finito che vado a terminare, per chiudere non posso fare altro che unirmi a Veneziani :
Trovo ora un documento interessantissimo di Costanzo Preve (14 aprile 1943 - 23 novembre 2013) filosofo, saggista e studioso di politica italiano, marxista; magari lo pubblicherò interamente in seguito, veramente interessante, che fa il pari con Veneziani, ma anche con me, questa accoppiata conferma la mia esperienza di vita, vado d'accordo con chiunque, fascista, comunista, anarchico, dei centri sociali, anche se vengono quì massacrati, l'importante che sia intellettualmente onesto e preparato, infatti la verità non ha colore, è verità, punto !!
Per il resto guardo e passo se riesco a scrollarmeli di dosso ma lasciarli parlare impunemente è estremamente dannoso ...
Preve tra l'altro accenna alla "diffamazione internettara" perchè è quella che resta ma un diffamatore è un diffamatore e basta, atteggiamento insopportabile e miserabile, di cui ho un articolo quasi finito che vado a terminare, per chiudere non posso fare altro che unirmi a Veneziani :
"Mi fa schifo vivere tra ciechi e sordi e muti a norma di regime".N.B. Approfitto per inserire un esempio dell'ipocrisia criminale in cui viviamo, sotto un articolo sulla violenza dei centri sociali di questi giorni pre elettorali hanno chiesto :
" Pazzi! chi vi paga? e i politici cosa hanno da dire per questa violenza? non temono questo tipo di fascismo?"rispondo :
"Numero 1 cosa vorrebbe dire questo tipo di fascismo ? Non mischiamo la merda con il risotto !Chi vuoi che li paghi, i centri sociali sono una delle longa manus del sistema come lo sono le opposizioni controllate,,la mafia e la massoneria, tutto il resto sono chiacchiere per controllare il popolino bue, nello specifico questi sono in capo al Partito Delinquenti che come ho scritto sopra li sguinzaglia a comodo."Cosa hanno da dire per questa violenza? " Dimentichi forse che questa repubblica è nata, per venderci agli usurai, sul sangue di circa 100.000 morti (e non solo) assassinati, violentate e torturati a guerra finita e senza processo, tendenzialmente se li analizzi bene erano riti satanici.E a oggi siamo governati da pseudo politici, passacarte facente funzione degli usurai che giornalmente inneggiano a quegli assassini seriali ...E ci vengono parlare di fascismo, nel ventennio fascista 5, cinque, five, cinco condanne a morte a slavi per reati di sangue ...."
RAPPRESAGLIE PARTIGIANE - Come i partigiani comunisti facevano eliminare i loro alleati scomodi, questo è quanto ...
Vediamo le due opinioni di origine opposta ma che combinazione sono sulla medesima linea anti conformista e anti moralista.
Vediamo le due opinioni di origine opposta ma che combinazione sono sulla medesima linea anti conformista e anti moralista.
"L'uomo ha una tale passione per il sistema- Fëdor Michajlovič Dostoevskij -
e la deduzione logica è che è disposto ad alterare la verità,
per non vedere il visibile, a non udire l'udibile,
pur di legittimare la propria logica".
27 Gennaio 2018
Marcello Veneziani |
Quando non hai più niente da dire, nulla di vero, di concreto, di significativo da esprimere, quando non hai nulla di serio su cui fondare la tua legittimità, il tuo ruolo e la tua superiorità, quando non hai motivo per occupare un posto di potere, di sindaco, di ministro, di presidente, di qualche cosa, e non hai un merito, una capacità, un valore per essere quello che immeritatamente sei, quando vuoi sedare i conflitti e i mugugni, quando vuoi vincere facile con un avversario che non sta in piedi, perché non c'è più, perché non si regge, e se esistesse un sua estrema traccia, non avrebbe nemmeno possibilità di esprimersi e di contendere, allora tiri fuori l'antifascismo.
Che fu cosa seria e nobile ai tempi del fascismo, quando c'era un regime imperante e ci voleva coraggio e onestà per sottrarti alla dittatura, ci voleva senso dell'onore per rifiutare di allinearti e giurare fedeltà. Ma questo antifascismo postumo e posticcio, usato da posizioni di potere, in assenza ormai secolare del fascismo, ormai morto e sepolto; questo antifascismo diventato un mestiere travestito da missione, una speculazione mascherata da rieducazione, è roba da vigliacchi e da mascalzoni.
C'è gente, spesso nullità, mediocrità assolute, nonostante i ruoli importanti che coprono o i titoli accademici e culturali di cui si vantano, che si legittima, si fa bello, fa la voce grossa sulle ceneri di un cadavere che non può essere nemmeno difeso da posteri e passanti solo per pietà, storia e amor di verità. È facile fondare la propria superiorità etica e la propria legittimazione politica e istituzionale sulla lotta a un nemico che non c'è, e non potrebbe mai difendersi; si ha la certezza di vincere a tavolino, prima di combattere, avendo pure dalla tua parte l'Apparato e tutte le sue ramificazioni, i suoi altoparlanti.
Il fascismo è male assoluto, non ha lati positivi e lati negativi, magari prevalenti; no, è solo IL Male, punto e basta. E non si può discutere, nemmeno sul piano storico, perché hai ragione a norma di legge e di carica. A me ripugna vedere la verità così oltraggiata, calpestata, vilipesa. Ripugna vedere fatti, opere, persone, eroi, pensatori, poeti, popoli trattati come bestie, peggio che bestie. Senza distinguere, senza capire, senza riconoscere.
"Mi fa schifo vivere tra ciechi e sordi e muti a norma di regime".
Lo dico oggi che è la giornata della memoria, anzi la mesata della memoria, forse l'annata della memoria, perché non c'è giorno dell'anno che un film, una fiction, una testimonianza, un anniversario, una lapide, una cerimonia, un libro, un evento non affronti quel tema. La giornata della memoria, semmai è quel giorno, che poi dura una settimana, in cui tutti queste manifestazioni si concentrano nell'arco di poche ore. Indica solo il giorno intensivo di una pratica estensiva, quotidiana, come non era mezzo secolo fa. Più si allontana nel tempo e più viene surrettiziamente considerato attuale.
E l'uso politico di una tragedia e di un orrore, l'uso strumentale a distanza di settanta, ottant'anni, e l'elevazione di un solo orrore al rango di paradigma unico e universale, assoluto e incomparabile, dimenticando ogni altro orrore, infanga la memoria stessa che si vuole onorare. Sporca il ricordo di quei morti, annebbia la vista e la memoria dei contemporanei, suscita odii e rancori fuori tempo.
E serve per lanciare ombre criminali su chi semplicemente ha un altro giudizio storico sul passato, non sulla Shoah, per carità; o più semplicemente ama la patria, la tradizione, la civiltà che per un'assurda proprietà transitiva diventano sintomi di fascismo e di razzismo.
Per questo dico, parafrasando Samuel Johnson, che non il patriottismo, ma l'antifascismo è l'ultimo rifugio delle canaglie.
(...) La cultura dei centri sociali è inesistente, trattandosi di ghetti consentiti e foraggiati dalla Sinistra Politicamente Corretta (SPC), che li può sempre usare come potenziale guardia plebea antiberlusconiana a buon mercato. Costoro, composti di semianalfabeti intontiti dalla musica che ascoltano abitualmente ad altissimo volume (ed un Adorno capirebbe al volo la correlazione fra lo stordimento e la bestialità politica ma oggi di Adorno non ce ne sono più), hanno una cultura della mobilitazione, dello scontro e della paranoia del fascismo esterno sempre attuale, ed è del tutto inutile porsi in un razionale atteggiamento dialogico, che pure potrebbe teoricamente chiarire moltissimi equivoci. Ma il paranoico non è un interlocutore, perché ascolterebbe qualunque argomento come un furbesco tentativo di infiltrazione.
Breve manifesto personale sul Comunismo e sul Comunitarismo
Torino, maggio 2009
di Costanzo Preve, estratto :(...) La cultura dei centri sociali è inesistente, trattandosi di ghetti consentiti e foraggiati dalla Sinistra Politicamente Corretta (SPC), che li può sempre usare come potenziale guardia plebea antiberlusconiana a buon mercato. Costoro, composti di semianalfabeti intontiti dalla musica che ascoltano abitualmente ad altissimo volume (ed un Adorno capirebbe al volo la correlazione fra lo stordimento e la bestialità politica ma oggi di Adorno non ce ne sono più), hanno una cultura della mobilitazione, dello scontro e della paranoia del fascismo esterno sempre attuale, ed è del tutto inutile porsi in un razionale atteggiamento dialogico, che pure potrebbe teoricamente chiarire moltissimi equivoci. Ma il paranoico non è un interlocutore, perché ascolterebbe qualunque argomento come un furbesco tentativo di infiltrazione.
In quarto luogo, perché la cultura azionista antifascista, maggioritaria presso i cosiddetti “intellettuali” italiani, si basa su di un presupposto moralistico di superiorità morale, assolutamente inesistente anche se per ora del tutto inestirpabile. Costoro sentono il bisogno di sentirsi superiori, intellettualmente e soprattutto moralmente, e quindi non possono abbandonare questa comodissima “rendita di posizione”. In assenza completa di fascismo, essi hanno bisogno dell’antifascismo, perché il loro essere soltanto anti è un alibi permanente alla loro vuotezza integrale di identità e di proposte.
In quinto luogo, infine, la stessa amministrazione sistemica della dicotomia manipolata Sinistra/Destra (oggi derubricata a Centrosinistra/Centro-destra) ha bisogno di un coefficiente di demonizzazione permanente. Ogni tentativo di coniugazione di comunismo e di comunitarismo, basato sull’elemento comune al di là degli ismi, è insopportabile per l’odierna postdemocrazia oligarchica (il termine è del politologo Crouch), in quanto ne infrange i tre dogmi religiosi portanti :
- Identità occidentalistica dell’individualismo
- Teologia dei diritti umani ad esportazione con bombardamento USA.
- Religione olocaustica dell’unicità imparagonabile di Auschwitz.
In definitiva, abbiamo di fronte le oligarchie capitalistiche, il ceto politico, il circo mediatico, ed infine la guardia plebea subalterna dei centri sociali urlanti, senza contare la puzza al naso del clero universitario politicamente corretto. Tutti costoro non hanno e non avranno pietà. E se fossi al loro posto, neppure io avrei pietà, di fronte ad una proposta politico-culturale che effettivamente infrange il loro monopolio stratificato a cinque stadi piramidali, che qui risintetizzo:
- Oligarchie capitalistiche.
- Circo mediatico di manipolazione e di simulazione.
- Clero universitario di legittimazione culturale.
- Ceto politico postfascista e postcomunista, relativista, storicista, nichilista e composto di “ultimi uomini” nicciani, che sanno che ormai Dio è morto e quindi tutto è possibile.
- Guardia plebea urlante dei centri sociali ad altissimo volume.
Bisognerà quindi rinunciare alla speranza che questo teatro dell’assurdo finisca. Non è un teatro dell’assurdo. E’ il modo articolato con cui questo sistema difende se stesso. La diffamazione internettara non è che l’ultimo stadio di una catena molto robusta e forte. (...)
(...) E tuttavia, chiariamoci bene la questione. Non si tratta certamente di diventare politicamente corretti, e quindi accettabili “moralmente” al mondo dei centri sociali ed al mondo degli intellettuali universitari di tipo azionista-antifascista (peraltro, da decenni in assenza completa di fascismo). Non è questo il problema, per una buona ragione. Ed infatti, sarebbe comunque impossibile, perché queste due forze, che sono in realtà una sola (i centri sociali sono la guardia plebea gratuita del ceto intellettuale universitario di sinistra), vivono di una rendita di posizione, e nessuno abbandona gratuitamente una rendita di posizione comoda. Per i centri sociali, il sogno dello scontro fisico con Casa Pound rappresenta la ragion d’essere della loro stessa esistenza, perché essi non dispongono né di cultura né di ragion d’essere storica, ma solo di spinellamento di gruppo e di musica ad altissimo volume. Lo stesso interesse per i migranti è un pretesto, perché essi vivono i migranti come un raddoppiamento mimetico della loro marginalità, con la differenza, in favore dei migranti, che i migranti vorrebbero volentieri integrarsi, se potessero (ed io appoggio interamente la loro giustificatissima intenzione di integrarsi, e non di vivere come auto emarginati pigri e parassitari). In quanto agli intellettuali antifascisti del moralismo azionista accademico, si tratta di un gruppo sociale parassitario, privo di proposte e di profili culturali reali. E’ allora del tutto normale che essi difendano rendite di posizione parassitarie, e facciano del continuo agitare di un antifascismo in assenza completa di fascismo la loro ragion d’essere storica. La maggior parte di questi miserabili sostiene il sionismo, la teologia interventista dei diritti umani, i tribunali internazionali per i nemici degli USA, la religione olocaustica, eccetera, ma si sentono superiori al “fascista” Berlusconi, alle sue veline, ed al cavaliere imbottito di Viagra. Costoro, deve essere chiaro, non sono un interlocutore, non sono titolari di un possibile convincimento razionale alla Habermas, eccetera. Costoro sono pappagalli del sistema, che difendono una rendita di posizione, e chi vive di rendita non è accessibile a ragionamenti di tipo socratico. (...)
(...) E tuttavia, chiariamoci bene la questione. Non si tratta certamente di diventare politicamente corretti, e quindi accettabili “moralmente” al mondo dei centri sociali ed al mondo degli intellettuali universitari di tipo azionista-antifascista (peraltro, da decenni in assenza completa di fascismo). Non è questo il problema, per una buona ragione. Ed infatti, sarebbe comunque impossibile, perché queste due forze, che sono in realtà una sola (i centri sociali sono la guardia plebea gratuita del ceto intellettuale universitario di sinistra), vivono di una rendita di posizione, e nessuno abbandona gratuitamente una rendita di posizione comoda. Per i centri sociali, il sogno dello scontro fisico con Casa Pound rappresenta la ragion d’essere della loro stessa esistenza, perché essi non dispongono né di cultura né di ragion d’essere storica, ma solo di spinellamento di gruppo e di musica ad altissimo volume. Lo stesso interesse per i migranti è un pretesto, perché essi vivono i migranti come un raddoppiamento mimetico della loro marginalità, con la differenza, in favore dei migranti, che i migranti vorrebbero volentieri integrarsi, se potessero (ed io appoggio interamente la loro giustificatissima intenzione di integrarsi, e non di vivere come auto emarginati pigri e parassitari). In quanto agli intellettuali antifascisti del moralismo azionista accademico, si tratta di un gruppo sociale parassitario, privo di proposte e di profili culturali reali. E’ allora del tutto normale che essi difendano rendite di posizione parassitarie, e facciano del continuo agitare di un antifascismo in assenza completa di fascismo la loro ragion d’essere storica. La maggior parte di questi miserabili sostiene il sionismo, la teologia interventista dei diritti umani, i tribunali internazionali per i nemici degli USA, la religione olocaustica, eccetera, ma si sentono superiori al “fascista” Berlusconi, alle sue veline, ed al cavaliere imbottito di Viagra. Costoro, deve essere chiaro, non sono un interlocutore, non sono titolari di un possibile convincimento razionale alla Habermas, eccetera. Costoro sono pappagalli del sistema, che difendono una rendita di posizione, e chi vive di rendita non è accessibile a ragionamenti di tipo socratico. (...)
Ho trovato anche un blog che riporta parte del testo di Costanzo Preve, lo intitola "Gli straccioni morali" direi che la linea è abbastanza chiara ...
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