Descrizione

La storia ha due volti: quello ufficiale, mendace e quello segreto e imbarazzante, in cui però sono da ricercarsi le vere cause degli avvenimenti occorsi” - Honorè de Balzac -

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano !" - Isaac Newton -

Contra factum non valet argumentum”

lunedì 4 luglio 2016

Intervista al Dottor Domenico Mastrangelo, un insider nel mondo della medicina - Il Tradimento di Ippocrate


"Non esistono Malattie ... Esistono solo Malati"

- Dr. Armand Trouseau -

Quando si parla di onestà intellettuale credo che questo possa essere un esempio, incredibile il curriculum, le affermazioni ed il contenuto dei libri, forse è la prima volta che mi imbatto ad una denuncia del genere da parte di un appartenente a questa categoria, come si può leggere ovviamente i suoi "guai" li ha passati.
Non ho potuto esimermi dopo esserne entrato in conoscenza di dargli spazio.  In questi contenuti, l'articolo ed i due correlati esce tutta la verità in merito alla medicina che tanti conosciamo ma è spesso negata come l'interazione tra mente e corpo, la psicosomatica in sintesi, la mercificazione della salute dell'uomo e le frodi della cosiddetta "scienza". 

Il Dr. Domenico Mastrangelo è un medico specializzato in Ematologia, Oncologia, Oftalmologia e infine in Omeopatia. Dapprima ha diretto la ricerca clinica presso il centro di ricerca di una ditta farmaceutica, poi ha lavorato presso il centro di ricerca oncologica della Thomas Jefferson University e del Wills Eye Hospital di Philadelphia, dove ha appreso le tecniche di biologia molecolare per l’analisi del genoma delle cellule tumorali. Tornato in Italia, ha creato un laboratorio di ricerca presso il dipartimento di Oftalmologia dell’Università di Siena, dove ancora oggi lavora. Ha scritto più di cento articoli e capitoli di libri in lingua inglese, impegnandosi prevalentemente nella ricerca in Oncologia e in Omeopatia, ma sempre contro il corporativismo medico, le conoscenze “imposte” e le “certezze” di una Medicina che ritiene debba essere radicalmente cambiata.

La Frode e le Falsità sull'AIDS
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Con un paradosso tutto italiano, la Asl lo scarica e gli toglie la convenzione che lo sovvenziona e lui, continuando a lavorare nella struttura pagato dall'Università, a 1.200 euro al mese, fa una scoperta interessante per un particolare tumore agli occhi il "retinoblastoma", ha spiegato, «ho elaborato l'ipotesi epigenetica, sull'origine della malattia». Al fondo l'allucinante storia.

I suoi due libri di recente uscita sono due capolavori:
Nei link troverete le recensioni, tutte le spiegazioni e i relativi video di approfondimento e di conferenze, imperdibili.

Curriculum vitae Dott. Domenico Mastrangelo - Scienze Medico legali


Psiconline intervista il Dottor Domenico Mastrangelo
In occasione del XXV° Congresso Nazionale della SIMP, tenutosi a Montesilvano (PE) il 7 e 8 Novembre 2015, Psiconline ha intervistato il Dottor Domenico Mastrangelo, oncologo ed ematologo, partecipante come ospite all'evento.
"Prima di cercare la guarigione di qualcuno, chiedigli se è disposto a rinunciare alle cose che lo hanno fatto ammalare".
- Ippocrate -

tradimento ippocrate
Il Tradimento di Ippocrate
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- Chi ha tradito Ippocrate? 
E soprattutto perché ?
Alla luce dei più recenti fatti di cronaca è evidente che il giuramento che ogni medico sottoscrive quando si laurea, cosiddetto “di Ippocrate”, è stato tradito. Da qui il titolo del mio libro. Sul perché non venga rispettato se ne potrebbe scrivere una serie. Il mancato rispetto è senz’altro legato alle ingerenze dell’industria farmaceutica nella professione medica. Ingerenze di tutti i tipi e a tutti i livelli, rese possibili dalla smisurata potenza economica che l’industria dei farmaci e dei diagnostici ha acquisito e continua ad acquisire con la vendita dei suoi prodotti, che ha un “senso” solo ed esclusivamente se c’è gente malata che ne ha bisogno. Di conseguenza il business del farmaco può essere sostenuto solo ed esclusivamente da un’umanità malata. E’ per questo che il mercato della salute è saldamente nelle mani delle multinazionali del farmaco, e tutto “funziona” per loro e tramite loro. Ricerca inclusa, dal momento che non esiste una, al giorno d’oggi, che non sia finanziata da qualche “colosso” farmaceutico.

- Come possiamo liberarci dalla lobby del farmaco?
Parliamo di una potenza economica e industriale. Come ho scritto nell’ultimo capitolo, si tratta di una risorsa di inestimabile valore per le economie dei paesi industrializzati, perciò “disfarsene” non è certo impresa semplice. Possibili soluzioni? Intanto è assolutamente necessario che la gente prenda coscienza del fatto che quanto di peggio accade in medicina, dal punto di vista morale, etico, civile, sociale e culturale, è legato all’affarismo dilagante promosso, sostenuto e incentivato dall’industria dei farmaci. E che è fondamentale limitare l’abuso dei farmaci. Questo può senz’altro rappresentare un primo importantissimo passo avanti. Poi bisognerebbe agire sulla formazione medica, recuperando i valori fondativi della professione e sensibilizzando i governi alla necessità di finanziare la ricerca medica indipendente, così da promuovere la diffusione e lo studio di medicine diverse da quelle dei farmaci e da incentivarne.

- I giornali raccontano di casi incredibili di malasanità, in cui neonati diventano disabili per colpa di errori medici e di contese tra camici bianchi che litigano nei momenti più critici. Fino a provocare danni irreparabili. Siamo davvero nell’epoca dei personalismi?
Vorrei dirlo in maniera chiara ed inequivocabile: i medici sono partecipi ma anche “vittime” del sistema affaristico di sfruttamento delle malattie voluto, creato e sostenuto dall’industria dei farmaci e dei diagnostici, basato solo sugli affari e sul malaffare che ne consegue. Non si può e non si deve speculare sulla salute della gente. Da questo punto di vista direi che siamo nel medioevo della medicina. La salute è un diritto riconosciuto dalla Costituzione, ed è assurdo che su chi sta male gravi, oltre alla malattia, anche l’onere di pagare farmaci e prestazioni sanitarie. Questo non scagiona chi commette errori, ma è chiaro che un sistema libero dal peso degli affari e da tutte le degenerazioni che ne derivano consentirebbe ai medici di lavorare secondo i canoni dell’etica e della buona pratica professionale. Oggi non c’è serenità nell’esercizio di questa professione, sotto le continue pressioni e i condizionamenti del potere economico di “Big Pharma”. Una sorta di “grande fratello” che detta ormai tutte le regole del gioco e ne esige il rispetto. E tutti, medici inclusi, sembrano disposti ad accettarle supinamente.

- Dov’è finita l’umiltà?
Il recupero dell’umiltà, nell’esercizio della professione, deriva anche dal Socratico “sapere di non sapere” ed essere pertanto aperti e sensibili a tutto ciò che può essere utile per i nostri pazienti. Purtroppo, in questa epoca assistiamo alle lotte intestine tra medicina “convenzionale” e medicine “non convenzionali”, come se l’una fosse superiore alle altre e invece così non è. In realtà è la medicina dei farmaci che detiene il potere e vuole mantenerlo screditando tutto ciò che non è farmaco e assumendo un primato che non le compete: quello della scientificità. Da questo punto di vista, “umiltà” è anche o forse soprattutto, la capacità e il coraggio, da parte dei medici e della medicina, di ammettere la propria ignoranza e far cadere i pregiudizi verso le medicine non convenzionali; pregiudizi che in realtà servono soltanto a proteggere gli interessi delle industrie farmaceutiche e non certo a tutelare la salute della gente.

- Quali e quante colpe hanno i media in tutto questo?
I media ci informano quasi regolarmente sui casi di “malasanità”, ma nessuno fa approfondimenti sulle cause. Nel mio libro faccio diversi tentativi di analisi di questo ed altri malcostumi della sanità nazionale, che derivano non da mie opinioni personali, ma dalla raccolta di dati che sono pubblicati ed accessibili a tutti. Per pubblicare il mio libro ho dovuto, però, rivolgermi ad un editore specializzato perché altri editori avevano provato a liquidare la mia opera come “troppo scolastica”… allora bisogna decidersi: se si banalizza troppo e si resta sul generico si viene “fatti fuori” dai difensori “d’ufficio” della medicina dei farmaci (e dell’industria che li produce); se si entra nello specifico, anche spiegando con dovizia di particolari, si viene definiti eccessivamente “scolastici”… allora la domanda è. Come si fa ad informare correttamente la gente? I media, secondo me, dovrebbero avere più coraggio…ma ho il dubbio, che credo sufficientemente fondato, che anche i media (almeno alcuni) non siano completamente estranei al giro d’affari creato da “Big Pharma”… da sempre “la pubblicità è l’anima del commercio”! ... Dovremmo solo ricordarci più spesso che qui non stiamo parlando di automobili o elettrodomestici, ma di esseri umani e della tutela della loro salute!

- Lei sogna la nascita di una nuova medicina. Ogni nuova “casa” parte da un primo mattone: provi a metterlo lei. Da dove dovremmo cominciare?


Dalla formazione medica, per esempio. Torniamo a fare la diagnosi affidandoci alla tecnologia solo in casi estremi e irrisolvibili. La semeiotica è un’arte, l’arte della diagnosi a partire da segni e sintomi; bisogna recuperare questo prezioso strumento professionale; ma dobbiamo anche studiare tutte le medicine che possono portare vantaggi ai pazienti … se un paziente può essere curato solo con un placebo, dobbiamo curarlo con il placebo e cercare di comprendere meglio i meccanismi che sono alla base di questo effetto, per sfruttarlo e ridurre così i rischi collegati all’uso e all’abuso di farmaci … se ci sono pazienti che possono essere curati con l’omeopatia, la fitoterapia, l’agopuntura, l’omotossicologia, la medicina Ayurvedica, ecc., abbiamo il dovere di apprendere queste “medicine” ed impiegarle per offrire al nostro paziente sempre il meglio. Dunque, cambiare la formazione medica è uno degli obiettivi principali; ma ci sono anche altre strade, non meno importanti, da percorrere, come, ad esempio, bandire burocrazia e politica dagli ospedali. Oggi gli ospedali sono diventati delle “aziende” e questo è un totale non senso. Su cosa si basa il fatturato di queste aziende? Sullo sfruttamento delle malattie? E allora qual è la differenza tra l’”azienda” ospedaliera e l’”azienda” farmaceutica? Nessuna, proprio nessuna! Politica e burocrazia devono cedere il passo. Gli ospedali sono “roba” per medici e pazienti, non per chi ha necessità di denaro, voti e potere. Poi, sarà anche indispensabile investire in prevenzione. I politici e i burocrati delle amministrazioni ospedaliere si riempiono la bocca di una parola (“prevenzione”, appunto) della quale non solo non conoscono il significato, ma che non mettono in atto in alcun modo… per il semplice fatto che un’umanità sana e senza malattie non giova né ai loro affari ne a quelli delle industrie farmaceutiche. Infine è assolutamente fondamentale allontanare l’industria dei farmaci dalla ricerca, potenziando le risorse che i governi mettono a disposizione della ricerca stessa. Dedicare parte delle entrate derivate dalla tassazione al finanziamento di ricerca INDIPENDENTE è un altro dei passi fondamentali verso la costruzione della Nuova Medicina di cui TUTTI abbiamo bisogno.
Il prof tenuto isolato e senza fondi ma due riviste esaltano il suo lavoro
Franca Selvatici
02 ottobre 2007
TOTALmente isolato e circondato da un ambiente ostile, privato delle risorse minime necessarie per svolgere il suo lavoro di ricercatore e della stessa possibilità di accedere al laboratorio. In queste condizioni - stando agli atti di uno dei processi che scuotono Siena - lavora da anni al policlinico Le Scotte il dottor Domenico Mastrangelo, che, violando le leggi non scritte dell' università, nel 2002 si presentò (unico candidato alternativo) al concorso per ricercatore di oculistica vinto l' 11 febbraio 2003 da Gian Marco Tosi, figlio dell' allora rettore dell' università di Siena Piero Tosi, e poi segnalò la vicenda alla magistratura. Da allora in facoltà è quasi un appestato. Nonostante ciò, di recente due riviste scientifiche di avanguardia nel campo dell' oncologia clinica, l' European e l' International Journal of Cancer, hanno pubblicato due suoi articoli sul retinoblastoma, nei quali viene confutata l' origine genetica di questo tumore maligno oculare. E' la prima volta dal ' 71 che due prestigiose riviste scientifiche, con un elevato impact factor, accettano una ricerca che mette in dubbio le basi ereditarie del retinoblastoma. Di questo suo lavoro, e di due altre pubblicazioni in materia di omeopatia, Domenico Mastrangelo ha messo al corrente il rettore dell' università di Siena, professor Silvano Focardi, il preside della facoltà di medicina, professor Alberto Auteri, il direttore generale dell' azienda ospedaliera-universitaria senese Carlo Tomassini e il direttore sanitario Laura Radice. Nella sua lettera sottolinea di aver finanziato il suo lavoro con risorse personali. «Sono convinto - spiega - che la mia situazione, paradigmatica e purtroppo per nulla isolata, possa, specialmente in considerazione del clima avvelenato che si respira in molti atenei nazionali (e particolarmente nelle facoltà di medicina), essere oggetto di attenta riflessione. Mastrangelo si rivolge a chi, «investito di rilevanti funzioni istituzionali», «ha capacità e mezzi a sufficienza per impedire che circostanze simili a quelle alle quali mi riferisco possano ulteriormente danneggiare l' immagine dell' accademia e della sanità nazionali, oltre che, ovviamente, la professionalità e la dignità umana di chi tali circostanze è costretto quotidianamente a subire».

Domenico Mastrangelo è parte offesa nel procedimento penale che è costato all' ex rettore Piero Tosi la interdizione dalle funzioni, scattata il 24 febbraio 2006, e lo ha indotto a dimettersi il 24 marzo successivo. Ora il professor Tosi è accusato, con l' ex direttore amministrativo dell' ateneo senese Antonio Caronna, di tentata concussione ai danni di Mastrangelo, per aver tentato di indurlo, nel novembre 2002, a non iscriversi al concorso per ricercatore di oculistica, facendogli sapere attraverso un'amica che in caso contrario si sarebbe rovinato con le sue mani. Ieri in tribunale, davanti al gup Elisabetta Pagliai, si è tenuta una parte dell' udienza preliminare, che riprenderà il 15 ottobre. Mastrangelo non mollò e si candidò al concorso, unico concorrente contro Gian Marco Tosi. Il figlio del rettore aveva allora 32 anni. Si era laureato in medicina a Siena con 100 e lode e si era specializzato in oculistica con 70 e lode. Aveva conseguito un diploma in Usa. Non era ancora dottore di ricerca. Presentava 24 pubblicazioni. Mastrangelo aveva 48 anni, era laureato con 110 e lode, aveva tre specializzazioni di cui due con 70 e lode, e presentava 91 pubblicazioni. La commissione - che secondo le accuse era stata formata in seguito alle ingerenze del professor Aldo Caporossi, direttore della clinica oculistica di Siena, per questo accusato di abuso d' ufficio - dichiarò vincitore Gian Marco Tosi, sottolineando fra l'altro che la sua attività assistenziale risultava «particolarmente intensa», se rapportata alla giovane età. Il procuratore di Siena Nino Calabrese contesta però a Gian Marco Tosi e al professor Caporossi il reato di falso in atto pubblico: il curriculum operatorio del figlio del rettore - da cui risultavano 300 interventi laser per retinopatie diverse come primo operatore, 125 cataratte, 10 interventi per distacco di retina e 4 trattamenti di chirurgia refrattiva - sarebbe stato «gonfiato». La battaglia legale è serratissima.
«Non voglio lanciare contumelie o invettive contro chicchessia»spiega Mastrangelo: «Da anni la mia incresciosa situazione personale e professionale è sotto la stretta osservazione ed attenzione dei miei legali e della magistratura, a cui mi affido con grande serenità per la giusta risoluzione del caso».

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