"Non esistono Malattie ... Esistono solo Malati"
- Dr. Armand Trouseau -
Il Tradimento di Ippocrate acquista su il giardino dei libri |
Purtroppo, la Medicina Moderna si è trasformata in una sorta di braccio armato a difesa degli interessi economici di una industria che prospera sulle precarie condizioni di salute della gente.
L'Autore fa una analisi tanto lucida e concreta quanto drammatica della situazione in cui siamo caduti, ma il Lettore capisce chiaramente che questa analisi non è un atto d'accusa, ma un atto d'amore nei confronti della vera Medicina. Infatti, travolta dalla potenza economica dell'industria farmaceutica e dei suoi interessi, la Medicina Moderna è troppo spesso al servizio del 'business' più che della gente e nessuno che ami veramente questa professione può e deve tollerare una simile situazione.
È quanto hanno fatto grandi geni della Medicina come Benveniste, Bates, Bechamp, Duesberg, che hanno pagato di persona il loro amore per la verità e per la giustizia e che per questo l'Autore definisce "Eroi dimenticati della Medicina". È una lettura affascinante che insegna ad orientarsi e a difendersi da imbrogli che ad alcuni pazienti possono costare veramente cari.
"Prima di cercare la guarigione di qualcuno, chiedigli se è disposto a rinunciare alle cose che lo hanno fatto ammalare". Ippocrate
Presentazione
Domenico Mastrangelo studia e scrive in ambito medico da una vita e vive la ricerca come una passione irrefrenabile in una continua sfida con il sistema che su alcune scoperte e metodiche è stato costruito più per il vantaggio di accademici e camici che per l'ulteriore progresso scientifico e tecnologico e la sconfitta dei multiformi mali che affliggono l'umanità.
Succede sempre dopo l'epopea dei precursori e il sacrificio degli innovatori.
Dico subito dell'Autore, perché l'opera che presento è il prodotto finale di un lungo percorso umano e scolastico, universitario e scientifico, termini questi che, specie in questo caso, non si sono sovrapposti ma sono stati vissuti come altrettanti momenti di formazione e di confronto, spesso esitato nello scontro e nel conflitto.
Nico però è un guerriero per costituzione ed anzi, senza la tenzone possibilmente in campo aperto, pare proprio non sia tranquillo. Che poi abbia voluto cimentare il proprio spirito critico in quasi ogni settore delle scienze biomediche lo dimostrano i capitoli di questo libro che affrontano quasi tutte le questioni più delicate e dibattute della conoscenza e della clinica, della Medicina Ufficiale e delle Medicine Alternative, dei vaccini e dei farmaci, dell'errore del medico e del consenso del malato, ecc.
Il volume ha vari fini e ce li indica colui che scrive: unificare i saperi e le conoscenze trasformando assistenza e cura in operazioni veramente utili e benefiche, liberando medici e malati dai vincoli delle multinazionali dedite al proprio profitto e non certo al benessere dell'uomo e far questo contribuendo all'opera di informazione e formazione che comprenda tutti, medici, pazienti, cittadini.
E nell'impresa, con grande umiltà e vivacità, non si lancia da solo, ma lo fa rievocando i Grandi del passato non abbastanza presenti nell'attuale realtà, perché poco funzionali ad interessi e intrighi.
Chi presenta non può – in ragione della materia medico-legale – che plaudire ad una iniziativa editoriale che appare prezioso strumento per un non formale e farisaico adeguamento della res medica alla lex, reputata da troppi operatori della sanità un molesto richiamo a norme e sentenze di cui i “dottori” farebbero volentieri a meno: d'altra parte, solo una consapevole conoscenza di materiali e metodi dell'arte medica può far passare dalla fase della stregoneria e della burocrazia a quella del corretto rapporto e della appropriata terapia, dalla visita medica al consenso informato.
Il Sistema Sanitario scricchiola sinistramente e in alcuni casi si è passati dall'eccelsa bioetica alla deontologia corporativa, dalla modernità alla spersonalizzazione, dalla malasanità discutibile alla delinquenza conclamata, come nel caso dei criminali in camice della clinica Santa Rita di Milano!
Il testo corre tutti i pericoli che attendono coloro che non tengono in considerazione quel che un grande poeta aveva ben presente:
Prof. Cosimo Loré
Direttore di Scienze Medico-Legali
Università di Siena
Domenico Mastrangelo studia e scrive in ambito medico da una vita e vive la ricerca come una passione irrefrenabile in una continua sfida con il sistema che su alcune scoperte e metodiche è stato costruito più per il vantaggio di accademici e camici che per l'ulteriore progresso scientifico e tecnologico e la sconfitta dei multiformi mali che affliggono l'umanità.
Succede sempre dopo l'epopea dei precursori e il sacrificio degli innovatori.
Dico subito dell'Autore, perché l'opera che presento è il prodotto finale di un lungo percorso umano e scolastico, universitario e scientifico, termini questi che, specie in questo caso, non si sono sovrapposti ma sono stati vissuti come altrettanti momenti di formazione e di confronto, spesso esitato nello scontro e nel conflitto.
Nico però è un guerriero per costituzione ed anzi, senza la tenzone possibilmente in campo aperto, pare proprio non sia tranquillo. Che poi abbia voluto cimentare il proprio spirito critico in quasi ogni settore delle scienze biomediche lo dimostrano i capitoli di questo libro che affrontano quasi tutte le questioni più delicate e dibattute della conoscenza e della clinica, della Medicina Ufficiale e delle Medicine Alternative, dei vaccini e dei farmaci, dell'errore del medico e del consenso del malato, ecc.
Il volume ha vari fini e ce li indica colui che scrive: unificare i saperi e le conoscenze trasformando assistenza e cura in operazioni veramente utili e benefiche, liberando medici e malati dai vincoli delle multinazionali dedite al proprio profitto e non certo al benessere dell'uomo e far questo contribuendo all'opera di informazione e formazione che comprenda tutti, medici, pazienti, cittadini.
E nell'impresa, con grande umiltà e vivacità, non si lancia da solo, ma lo fa rievocando i Grandi del passato non abbastanza presenti nell'attuale realtà, perché poco funzionali ad interessi e intrighi.
Chi presenta non può – in ragione della materia medico-legale – che plaudire ad una iniziativa editoriale che appare prezioso strumento per un non formale e farisaico adeguamento della res medica alla lex, reputata da troppi operatori della sanità un molesto richiamo a norme e sentenze di cui i “dottori” farebbero volentieri a meno: d'altra parte, solo una consapevole conoscenza di materiali e metodi dell'arte medica può far passare dalla fase della stregoneria e della burocrazia a quella del corretto rapporto e della appropriata terapia, dalla visita medica al consenso informato.
Il Sistema Sanitario scricchiola sinistramente e in alcuni casi si è passati dall'eccelsa bioetica alla deontologia corporativa, dalla modernità alla spersonalizzazione, dalla malasanità discutibile alla delinquenza conclamata, come nel caso dei criminali in camice della clinica Santa Rita di Milano!
Il testo corre tutti i pericoli che attendono coloro che non tengono in considerazione quel che un grande poeta aveva ben presente:
“Sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi, perché ordinariamente sono sinceri e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina. In modo che più volte, mentre chi fa male ottiene ricchezze, onori e potenza, chi lo nomina è strascinato in sui patiboli”.Giacomo Leopardi, “Pensieri”
Prof. Cosimo Loré
Direttore di Scienze Medico-Legali
Università di Siena
Nota Editore
Ho lavorato quindici anni in una Clinica Medica universitaria. Ero ben inserito, perché mi piacevano sia lo studio che la ricerca in ambito clinico, ma non mi ero ancora accorto che quel mondo era inconciliabile col mio desiderio di fondo: individuare le vere radici delle malattie, specie di quelle croniche, e aiutare il paziente ad estirparle.
Avevo tre specialità e un centinaio di pubblicazioni scientifiche quando presi coscienza che se avessi voluto restare in quel mondo avrei dovuto soffocare e rinunciare per sempre, oltre al mio ‘desiderio di fondo', anche a quel senso di giustizia e a quel desiderio di lottare, con sacrificio, per la verità e per il bene del malato che fino ad allora avevano orientato la mia persona e la mia carriera medica.
Ho lasciato l'ambiente universitario senza volgermi indietro e ho cercato altri approcci terapeutici, altri Maestri, altre conoscenze, ma con uno spirito di sacrificio e una passione per la ricerca ancora maggiori.
Ora non mi considero un plurispecialista, ma solo un medico desideroso di imparare che cresce specialmente grazie agli insegnamenti continui che riceve dallo studio e dai suoi Pazienti.
In conseguenza di questo mio cammino personale, era palese che il lavoro del Dr. Domenico Mastrangelo non poteva lasciarmi indifferente.
La lettura di questo libro mi ha veramente appassionato e la sera tardi, quando dovevo interrompere la revisione delle bozze per limiti orari, la lasciavo con difficoltà e con nostalgia, tanto mi entusiasmava facendomi rivivere le battaglie e le incomprensioni dei miei anni da ricercatore, ma anche riempiendomi ancora di amarezza nel ripensare a quante energie, soldi e vite vengono oggigiorno bruciate inutilmente sull'altare dall'attuale ‘Scienza Medica' con il risultato non solo di non-guarire, ma di far ammalare sempre di più questa Umanità già abbastanza sofferente.
Scoprire che Domenico Mastrangelo è giunto alle mie stesse conclusioni mi ha donato gioia e tristezza nello stesso momento: la gioia nasce da quel ‘mezzo gaudio' della condivisione del ‘mal comune', mentre la tristezza scaturisce dalla constatazione che l'ambiente universitario non è cambiato in questi ultimi trent'anni o, forse, è anche peggiorato.
Mi unisco all'appello che Domenico ha lanciato nel suo Epilogo in chiusura a questo libro e credo di ben interpretare il suo desiderio chiedendo a tutti di lavorare per la nascita di una Nuova Medicina: una Medicina realmente scientifica, personalizzata, a dimensione d'uomo, rispettosa dell'individuo, libera da giochi di potere e di interessi pubblici e privati, una Medicina efficace non solo a livello organico, ma anche sul piano mentale e che consideri il malato in tutte le sue componenti di corpo, psiche e spirito; non più una Medicina solo sintomatica, ma una vera Medicina eziologica.
Perché tutto questo, un giorno, diventi realtà, credo che anche il Dr. Mastrangelo, come il sottoscritto, auspichi che entro breve prenda vita una Nuova Facoltà di Medicina i cui docenti non siano grandi e forti prima di tutto nell'orgoglio, nell'apparire, nel credere di sapere e nell'esercizio del potere personale, ma che siano veri Maestri dell'unica vera Medicina, quella che, prima di essere Scienza, è Arte, un'Arte che s'impara innanzitutto con molto impegno, con disposizione al servizio e sicuramente con una discreta dose di Umiltà, … perché l'Umiltà è la madre di tutte le virtù e in particolare della Scienza, della Conoscenza e della Sapienza.
Dr. Roberto Gava
Ho lavorato quindici anni in una Clinica Medica universitaria. Ero ben inserito, perché mi piacevano sia lo studio che la ricerca in ambito clinico, ma non mi ero ancora accorto che quel mondo era inconciliabile col mio desiderio di fondo: individuare le vere radici delle malattie, specie di quelle croniche, e aiutare il paziente ad estirparle.
Avevo tre specialità e un centinaio di pubblicazioni scientifiche quando presi coscienza che se avessi voluto restare in quel mondo avrei dovuto soffocare e rinunciare per sempre, oltre al mio ‘desiderio di fondo', anche a quel senso di giustizia e a quel desiderio di lottare, con sacrificio, per la verità e per il bene del malato che fino ad allora avevano orientato la mia persona e la mia carriera medica.
Ho lasciato l'ambiente universitario senza volgermi indietro e ho cercato altri approcci terapeutici, altri Maestri, altre conoscenze, ma con uno spirito di sacrificio e una passione per la ricerca ancora maggiori.
Ora non mi considero un plurispecialista, ma solo un medico desideroso di imparare che cresce specialmente grazie agli insegnamenti continui che riceve dallo studio e dai suoi Pazienti.
In conseguenza di questo mio cammino personale, era palese che il lavoro del Dr. Domenico Mastrangelo non poteva lasciarmi indifferente.
La lettura di questo libro mi ha veramente appassionato e la sera tardi, quando dovevo interrompere la revisione delle bozze per limiti orari, la lasciavo con difficoltà e con nostalgia, tanto mi entusiasmava facendomi rivivere le battaglie e le incomprensioni dei miei anni da ricercatore, ma anche riempiendomi ancora di amarezza nel ripensare a quante energie, soldi e vite vengono oggigiorno bruciate inutilmente sull'altare dall'attuale ‘Scienza Medica' con il risultato non solo di non-guarire, ma di far ammalare sempre di più questa Umanità già abbastanza sofferente.
Scoprire che Domenico Mastrangelo è giunto alle mie stesse conclusioni mi ha donato gioia e tristezza nello stesso momento: la gioia nasce da quel ‘mezzo gaudio' della condivisione del ‘mal comune', mentre la tristezza scaturisce dalla constatazione che l'ambiente universitario non è cambiato in questi ultimi trent'anni o, forse, è anche peggiorato.
Mi unisco all'appello che Domenico ha lanciato nel suo Epilogo in chiusura a questo libro e credo di ben interpretare il suo desiderio chiedendo a tutti di lavorare per la nascita di una Nuova Medicina: una Medicina realmente scientifica, personalizzata, a dimensione d'uomo, rispettosa dell'individuo, libera da giochi di potere e di interessi pubblici e privati, una Medicina efficace non solo a livello organico, ma anche sul piano mentale e che consideri il malato in tutte le sue componenti di corpo, psiche e spirito; non più una Medicina solo sintomatica, ma una vera Medicina eziologica.
Perché tutto questo, un giorno, diventi realtà, credo che anche il Dr. Mastrangelo, come il sottoscritto, auspichi che entro breve prenda vita una Nuova Facoltà di Medicina i cui docenti non siano grandi e forti prima di tutto nell'orgoglio, nell'apparire, nel credere di sapere e nell'esercizio del potere personale, ma che siano veri Maestri dell'unica vera Medicina, quella che, prima di essere Scienza, è Arte, un'Arte che s'impara innanzitutto con molto impegno, con disposizione al servizio e sicuramente con una discreta dose di Umiltà, … perché l'Umiltà è la madre di tutte le virtù e in particolare della Scienza, della Conoscenza e della Sapienza.
Dr. Roberto Gava
Il celebre presentatore tv Marco Columbro presenta il Convegno "L'Informazione nella Salute e nel Sociale", organizzato da Nexus Eventi e tenutosi presso l'Hotel Splendid di Galzignano Terme (Pd) domenica 20 Marzo 2016
La relazione del Dott. Domenico Mastrangelo al Convegno "L'Informazione nella Salute e nel Sociale", organizzato da Nexus Eventi e tenutosi Domenica 20 Marzo 2016 presso l'Hotel Splendid di Galzignano Terme (Pd)
Il Tradimento di Ippocrate acquista su il giardino dei libri
Indice
Presentazione
Nota dell'Editore
Perché un altro libro sulla medicina?
Cos'è la medicina
Quale medicina?
La medicina che non guarisce
La medicina che fa male
La medicina che uccide
Affari della medicina e medicina degli affari
Farmaci, frodi mediche ed effetto placebo
La medicina infallibile
Gli errori medici
La 'presunzione di scientificità'
Eroi dimenticati della medicina: Jacques Benveniste
Eroi dimenticati della medicina: William Horatio Bates
Eroi dimenticati della medicina: Pierre Jacques Antoine Bechamp
Eroi dimenticati della medicina: Peter H. Duesberg
Mafie mediche all'opera: Il singolare caso del retinoblastoma
Mafie mediche all'opera: Breve racconto del dramma personale di un anonimo ricercatore 'mancato'
Epilogo: La Medicina che vorrei
Fonti ilgiardinodeilibri librisalus
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