Descrizione

La storia ha due volti: quello ufficiale, mendace e quello segreto e imbarazzante, in cui però sono da ricercarsi le vere cause degli avvenimenti occorsi” - Honorè de Balzac -

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano !" - Isaac Newton -

Contra factum non valet argumentum”

venerdì 8 gennaio 2016

MASSONI SOCIETA' A RESPONSABILITA' ILLIMITATA - La scoperta delle UR-LODGES DI Gioele Magaldi. Parte 1

LIBRI
Massoneria, libro shock del gran maestro Magaldi: “Ecco i potenti nelle logge”

Massoneria, libro shock del gran maestro Magaldi: “Ecco i potenti nelle logge”

Centinaia di nomi, tra cui Napolitano, Obama, Draghi, Bin Laden e Papa Giovanni XXIII. Tutti "fratelli" secondo l'autore del volume presentato domani a Roma. Che però dice: "Le prove le esibiscono soltanto se me le chiede il giudice"

Esistono i massoni e i supermassoni, le logge e le superlogge.Gioele Magaldi, quarantenne libero muratore di matrice progressista, ha consegnato all’editore Chiarelettere un manoscritto sconcertante. Il libro, è intitolato Massoni società a responsabilità illimitata, ma è nel sottotitolo la chiave di tutto: La scoperta delle Ur-Lodges. Magaldi, che anni fa ha fondato in Italia il Grande Oriente Democratico, in polemica con il Grande Oriente d’Italia, la più grande obbedienza massonica del nostro Paese, in 656 pagine apre ai profani un mondo segreto e invisibile: tutto quello che accade di importante e decisivo nel potere è da ricondurre a una cupola di superlogge sovranazionali, le Ur-Lodges, appunto, che vantano l’affiliazione di presidenti, banchieri, industriali. Non sfugge nessuno a questi cenacoli. Le Ur-Lodges citate sono 36 e si dividono tra progressiste e conservatrici e da loro dipendono le associazioni paramassoniche tipo la Trilateral Commission o il Bilderberg Group. Altra cosa infine sono le varie gran logge nazionali, ma queste nel racconto del libro occupano un ruolo marginalissimo. Tranne in un caso, quello della P2 del Venerabile Licio Gelli.

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I documenti che mancano sono a Londra, Parigi e New York. Prima però di addentrarci nelle rivelazioni clamorose di Massoni è d’obbligo precisare, come fa Laura Maragnani, giornalista di Panorama che ha collaborato con Magaldi e ha scritto una lunga prefazione, che l’autore non inserisce alcuna prova o documento a sostegno del suo libro, frutto di un lavoro durato quattro anni, nei quali ha consultato gli archivi di varie Ur-Lodges. Tuttavia, come scrive l’editore nella nota iniziale, in caso di “contestazioni” Magaldi si impegna a rendere pubblici gli atti segreti depositati in studi legali a Londra, Parigi e New York. Detto questo, andiamo al dunque non senza aver specificato che tra le superlogge progressiste la più antica e prestigiosa è la Thomas Paine (cui è stato iniziato lo stesso Magaldi) mentre tra le neoaristocratiche e oligarchiche, vero fulcro del volume, si segnalano la Edmund Burke, la Compass Star-Rose, la Leviathan, la Three Eyes, laWhite Eagle, la Hathor Pentalpha.

Tutto il potere del mondo sarebbe contenuto in queste Ur-Lodges e finanche i vertici della fu Unione Sovietica, a partire da Lenin per terminare a Breznev, sarebbero stati superfratelli di una loggia conservatrice, la Joseph de Maistre, creata in Svizzera proprio da Lenin. Può sembrare una contraddizione, un paradosso, ma nella commedia delle apparenze e dei doppi e tripli giochi dei grembiulini può finire che il più grande rivoluzionario comunista della storia fondi un cenacolo in onore di un caposaldo del pensiero reazionario. In questo filone, secondo Magaldi, s’inserisce pure l’iniziazione alla Three Eyes, a lungo la più potente Ur-Lodges conservatrice, di Giorgio Napolitano, attuale presidente della Repubblica e per mezzo secolo esponente di punta della destra del Pci: “Tale affiliazione avvenne nello stesso anno il 1978, nel quale divenne apprendista muratore Silvio Berlusconi. E mentre Berlusconi venne iniziato a Roma in seno alla P2 guidata da Licio Gelli nel gennaio, Napolitano fu cooptato dalla prestigiosa Ur-Lodge sovranazionale denominata Three Architects o Three Eyes appunto nell’aprile del 1978, nel corso del suo primo viaggio negli Stati Uniti”.

Altri affiliati: Si parte dal massone ante litteram Giordano Bruno per arrivare a Papa Giovanni XXIII, Gandhi, Bin Laden e Abu Bakr al-Baghdadi, membro di Al Qaeda e capo dell’Isis, Martin Luther King e i Kennedy, Merkel, Putin, Obama, Xi Jimping, Lagarde, Reagan, Mandela, Agnelli, Clinton e Blair.
. C’è da aggiungere, dettaglio fondamentale, che nel libro di Magaldi la P2 gelliana è figlia dei progetti della stessa Three Eyes, quando dopo il ‘68 e il doppio assassinio di Martin Luther King e Robert Kennedy, le superlogge conservatrici vanno all’attacco con una strategia universale di destabilizzazione per favorire svolte autoritarie e un controllo più generale delle democrazie. “Il vero potere è massone”. E descritto nelle pagine di Magaldi spaventa e fa rizzare i capelli in testa. Dal fascismo al nazismo, dai colonnelli in Grecia alla tecnocrazia dell’Ue, tutto sarebbe venuto fuori dagli esperimenti di questi superlaboratori massonici, persino Giovanni XXIII (“il primo papa massone”), Osama bin Laden e il più recente fenomeno dell’Isis. In Italia, se abbiamo evitato tre colpi di Stato avallati da Kissinger lo dobbiamo a Schlesinger jr., massone progressista.

L’elenco di tutti gli italiani attuali spiccano D’Alema, Passera e Padoan. Il capitolo finale è un colloquio tra Magaldi e altri confratelli collaboratori con quattro supermassoni delle Ur-Lodges. Racconta uno di loro, a proposito del patto unitario tra grembiulini per la globalizzazione: “Ma per far inghiottire simili riforme idiote e antipopolari alla cittadinanza, la devi spaventare come si fa con i bambini. Altrimenti gli italiani, se non fossero stati dei bambinoni deficienti, non avrebbero accolto con le fanfare i tre commissari dissimulati che abbiamo inviato loro in successione: il fratello Mario Monti, il parafratello Enrico Letta, l’aspirante fratello Matteo Renzi”. Per non parlare del “venerabilissimo” Mario Draghi, governatore della Bce, affiliato a ben cinque superlogge. Ecco l’elenco degli italiani nelle Ur-Lodges: Mario Draghi, Giorgio Napolitano, Mario Monti, Fabrizio Saccomanni, Pier Carlo Padoan, Massimo D’Alema, Gianfelice Rocca, Domenico Siniscalco, Giuseppe Recchi, Marta Dassù, Corrado Passera, Ignazio Visco, Enrico Tommaso Cucchiani, Alfredo Ambrosetti, Carlo Secchi, Emma Marcegaglia, Matteo Arpe, Vittorio Grilli, Giampaolo Di Paola, Federica Guidi. Berlusconi, invece, avrebbe creato una Ur-Lodge personale, la Loggia del Drago, vi furono anche Enrico Cuccia ed il principe BorgheseBisognerà aspettare le “contestazioni”, per vedere le carte di Magaldi.

Da Il Fatto Quotidiano del 19 novembre 2014

Un libro scritto da autorevolissimi insider del network massonico internazionale che racconta di fatti scontati per chi si occupa dell'argomento, che di fatto conferma quanto contenuto in questo ed altri blog con le medesime tematiche. Resto un pò stupito quando leggo o parlo con le persone che assolutamente negano questa realtà per altro storicamente ampiamente supportata.Ho più volte sostenuto come afferma Magaldi, "se non sei massone non hai alcuna chance di arrivare al vero potere", nè politico, nè economico, questo da immemore tempo ed aggiungo chi poi per vari motivi si è tirato indietro ha sempre fatto una brutta fine.

Una battaglia per la democrazia tra le Ur-Lodges, neo-aristocratiche e conservatrici, la parte deviata della massoneria, che vogliono restaurare il potere degli oligarchi e lavorano per ridurre le conquiste democratiche e sociali della nostra società in nome di una visione elitaria del mondo rappresenterebbero, attualmente vincenti, sarebbero le responsabili dell’attuale sfascio dell’Europa in vista di un futuro NWO che prevede una sorta di “cinesizzazione” dell’Occidente. e quelle progressiste, fedeli al motto "Liberté Égalité Fraternité", che si rifarebbero ai valori autentici della massoneria, quelli per cui la massoneria fu creata, e che dovrebbero portare l’umanità ad elevazione e miglioramento è in corso una guerra feroce. L'ultimo atto è già iniziato, come rivela Magaldi con la rottura della pax massonica stilata nel 1981: il patto "United freemasons for globalization". Una rilettura esplosiva del Novecento nei suoi momenti più drammatici, la guerra fredda, gli omicidi dei fratelli Kennedy e di M. L. King, che hanno portato in Italia la stagione delle stragi e le odierne “crisi economiche”,gli attentati a Reagan e a Wojtyla, arrivando fino al massacro dell'11 settembre 2001 e all'avanzata dell'Isis. L’autore, appartenente ad una prestigiosa ed antica Ur-Lodge progressista insieme a suoi confratelli ha avuto accesso a centinaia di documenti riservati di archivi massonici e mette in luce questi progetti: la distorsione delle fondamenta dell’UE, la finanza come strumento totalitarista/nazista e la creazione delle nuove guerre di religione per creare la paura e limitare le libertà come i recenti scontri con l'Islam, Al-Baghdadi il capo dell'ISIS venne liberato dagli Usa dopo essere diventato massone, la jihad è eterodiretta per portare un nuovo Bush alla Casa Bianca ed a infinite guerre, ma anche di alcuni fatti che coinvolgono i rapporti dell'UE con la Russia di Putin o con la Cina. Clamoroso il capitolo finale dove cinque supermassoni dialogano sui risvolti occulti dell’attualità politica, dalla scelta dei governanti americani, italiani e francesi fino alle creature di laboratorio Al Qaeda e Isis, i cui leader si ritrovano nella stessa loggia di chi dice di combatterli.
Praticamente ogni leader, politico oppure economico vi sarebbe affiliato, Matteo Renzi viene descritto come "un aspirante massone elitario" che vorrebbe entrare nella Ur-Lodge Three Eyes, ma al momento la sua richiesta di affiliazione viene frenata perchè gli altri potenti iscritti, come Draghi, Napolitano, Merkel, Weidmann, Schauble, Trichet, Rutte, Sutherland, ecctera non si fidano di Renzi waanabe massone. Considerano Renzi un narcisista, uno spregiudicato e indisciplinato arrivista. Figuriamoci quanto poco venga apprezzato da questi ambienti l'asse Berlusconi-Renzi, sigalto dal Patto del Nazareno. Perciò l'atteggiamento dell'establishment massonico neoaristocratico verso l'attuale premier e segretario Pd è ambivalente. Da un lato ne apprezzano le politiche sostanzialmente prone al paradigma dell'austerità, dall'altro ne temono l'indisciplina e i potenziali voltafaccia", considerandolo smodatamente ambizioso e capace di, persino, se gli convenisse, di passare un giorno armi e bagagli con il network massonico progressista", da ricordare #enricostaisereno, In quest'ottica, secondo Magaldi, va letto il celebre editoriale del direttore del Corriere della Sera De Bortoli,
scritto su richiesta di Draghi, su Renzi e i poteri massonici, scritto proprio in concomitanza della visita newyorkese di Renzi. Secondo Magaldi l'editoriale aveva il significato di dire al premier: "Caro Renzi, riallineati ai desiderata del Venerabilissimo Maestro Mario Draghi, altrimenti comincio a sputtanarti sul versante massoneria, sia con riferimento ai tuoi inciuci con Berlusconi, sia, se servirà sparando più in alto". 
Silvio Berlusconi viene descritto come "un attento cultore di astrologia, uno studioso di esoterismo egizio, un frequentatore del milieu massonico internazionale con strette relazioni negli ambienti latomistici angloamericani più conservatori". Dopo la sua lettura, vedrete il mondo con occhi nuovi e nulla sarà più come prima. "Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges" è il primo volume di una trilogia che offre un'inedita radiografia del potere.
Nessun ostacolo nella massoneria, né geografico né ideologico. Solo potere. Così Magaldi spiega come "l'ascesa di Mussolini o Hitler è avvenuta anche grazie allo spregiudicato sostegno e finanziamento del milieu massonico conservatore angloamericano". Allo stesso modo i conservatori facevano tranquillamente affari con i fratelli massoni sovietici. "Pezzi grossi come il segretario generale del Pcus Leonid Breznev e i suoi successori Andropov e Gorbacev, così come Eltsin, hanno chiesto e tranquillamente ottenuto l'affiliazione presso alcune Ur-Lodges".


Massoni. Società a Responsabilità Illimitata - Presentazione del libro di Gioele Magaldi a Torino

Intervista con Gioele Magaldi, autore di "Massoni. Società a responsabilità illimitata" di Wuz Il Social dei Libri

Vi proponiamo un'intervista con Gioele Magaldi, autore del libro pubblicato da Chiarelettere "Massoni. Società a responsabilità illimitata", uscito qualche tempo fa e che non ha mancato di suscitare polemiche.
Magaldi certamente sa di cosa parla, e ha tutti i titoli per imbarcarsi in un'impresa ciclopica com'è quella che dà forma alla pubblicazione di un'opera complessa e ambiziosa, composta di tre distinti volumi (di cui quello che abbiamo fra le mani è solamente il primo).
Un'opera nel corso della quale si passa in rassegna la vicenda storica della massoneria, si fa luce su alcuni fraintendimenti storici che da sempre accompagnano l'operato di questo genere di associazione, per arrivare a descrivere, denunciandone lo smisurato potere, le cosiddette "Ur-lodges", superlogge alle quali apparterrebbero potenti di ogni genere e grado, capaci di influenzare l'agenda della politica e i macromovimenti dell'economia mondiale.
Ecco cosa ci ha raccontato Magaldi.

L'INTERVISTA

Wuz: Prima di tutto, una considerazione sulla mole importante del suo lavoro… quello che abbiamo fra le mani è il primo di una serie di tre volumi, ciascuno dei quali sarà probabilmente ponderoso almeno quanto quello che abbiamo fra le mani... Il suo lavoro è frutto di un’erudizione gigantesca. Da dove nasce questo interesse per la massoneria?

Magaldi: “Massoni. Società a responsabilità illimitata” è un’opera in tre volumi, ma ad esso farà seguito la bilogia de “Il Potere globale e i suoi Venerabili Maestri”, dove troveranno migliore approfondimento e prosecuzione narrativa alcuni temi solo accennati nella trilogia precedente.

Sono nato e cresciuto in una famiglia con molti stimoli eruditi e intellettuali, ma anche consolide radici massonico-carbonare sette-ottocentesche.
Pensi che un mio avo, Vito Maria Magaldi (poi divenuto apprezzatissimo giurista e poeta), nel 1860, appena dodicenne, fu il più giovane soldato volontario dell’esercito meridionale guidato dal fratello Giuseppe Garibaldi!
Mio padre Sergio è massone - membro del GOI (Grande Oriente d'Italia - NdR) - e io, notoriamente, dopo essere nato e cresciuto fra le “mura” spirituali di Palazzo Giustiniani, mi sono affrancato dal suo orizzonte piuttosto limitato e sono divenuto Gran Maestro del Grande Oriente Democratico, uno dei gangli essenziali del network massonico progressista sovranazionale.

Gioele Magaldi

Wuz: Spieghiamo brevemente a chi non avesse ancora letto il libro cos’è, esattamente, una Ur-lodge. Quando questo termine è stato usato per la prima volta?

Magaldi: Una Ur-Lodge è una superloggia che nasce costitutivamente sovranazionale, a differenza delle logge ordinarie incardinate e federate in Comunioni nazionali.
Questo termine “Ur” accanto a “Lodges” è stato introdotto intorno alla metà del XIX secolo, come spiegato a pagina 105 del primo volume della trilogia di “Massoni”.

Wuz: Nella sezione delle dediche, lei cita una quantità innumerevole di persone che sarebbero state – a vario titolo – legate alla massoneria. “Con il loro pensiero e le loro azioni” sostiene “hanno incarnato pregi e difetti, grandezze e miserie, fragilità e punti di forza della via iniziatica libero-muratoria”. Quali sono, in poche parole, queste grandezze? Quali, invece, le miserie?

Magaldi: I massoni nel loro complesso hanno creato le società occidentali moderne e contemporanee, fondate sul passaggio degli esseri umani dallo status di sudditi a quello dicittadini; sul primato della ratio scientifica e della libertà spirituale (esoterica) rispetto alla fede cieca e dogmatica e alle sue pretese di inibire il libero pensiero e la libera ricerca filosofica; sulla sostituzione del diritto al potere per grazia divina (amministrata da sedicenti aristocrazie ecclesiastiche e laiche) e per enfasi del lignaggio con l’idea innovativa di sovranità popolare, cioè della democrazia; sulla costruzione di società parlamentarizzate, laiche, liberali, pluraliste, “aperte” in senso popperiano, in aperta contrapposizione alle società clericali, liberticide, dispotiche, integraliste e assolutiste d’Ancien Régime.
Le miserie sono quelle implementate soprattutto negli anni Venti e Trenta del Novecento - con la costruzione in vitro di regimi totalitari come il fascismo, il nazismo e il comunismo - e negli ultimi 40 anni di storia, sino a questo primo quarto del XXI secolo, con un nuovo tentativo di involuzione oligarchica della governance occidentale (ad Oriente la democrazia liberale non ha ancora mai attecchito) e globale.

Strutturamassone
La struttura gerarchica di una loggia scozzese in una illustrazione d'epoca
Wuz: La massoneria è espressione peculiare di una certa borghesia, o almeno lo è stata fino ad oggi, nella sua vicenda storica. Oggi che quella stessa parte della società segna un po’ il passo di fronte a una polarizzazione violenta, quali interessi rappresentano le logge come – ad esempio - il Grande Oriente?

Magaldi: Si sbaglia. La massoneria non è mai stata “espressione peculiare di una certa borghesia”. Al contrario, come viene spiegato chiaramente in diversi passaggi della trilogia di “Massoni”, la Libera Muratoria ha letteralmente inventato l’”interclassismo” e le logge che hanno rivoluzionato la storia occidentale e mondiale non erano “borghesi” ma, piuttosto, erano alimentate al loro interno da personaggi appartenenti ai ceti aristocratici (laici ed ecclesiastici) più illuminati e progressisti, da grandi e piccoli industriali, professionisti, commercianti, militari, impiegati, artisti, intellettuali, modesti artigiani e popolani desiderosi di istruirsi, ecc.
Del resto, lo stesso concetto di “borghesia” di derivazione marxiana è una astrazionemetastorica, dal momento che essa appare come una categoria troppo ampia (suddivisibile infatti in alta, medio-alta, medio-piccola, piccola e piccolissima) per designare una concreta soggettività storica.
Fatto sta che i leader delle rivoluzioni politiche, economiche, sociali, ideologiche e culturali dei secoli XVII-XIX non si riunivano fra loro chiamandosi “fratelli borghesi”, bensì “fratelli massoni”…

Anticamassoneria

Wuz: Da profano di cose massoniche, non le nascondo di aver provato una certa irritazione leggendo alcuni passi del suo libro, perché il quadro che emerge è quello di un mondo in cui non si muove foglia che la massoneria non voglia. Ovvero: perché darsi la pena di ragionare sulla politica e sulla società quando tutto quel che accade è determinato, per così dire, “dietro le quinte”?

Magaldi: Cambi per un attimo la sua prospettiva. Il mondo moderno e contemporaneo in cui lei rivendica i suoi bei diritti universali di uomo e di cittadino non l’ha portato la cicogna. E’ stato piuttosto il frutto delle battaglie furibonde e durissime implementate da avanguardie massoniche contro nemici potenti, che non le avrebbero nemmeno concesso di irritarsi pubblicamente o privatamente rispetto alla loro “crazia”.
È ovvio, poi, che queste avanguardie abbiano mantenuto su questo “mondo” una schiacciante egemonia di fatto. Ma i massoni progressisti hanno sempre lavorato per diffondere “erga omnes” (anche e soprattutto per i “profani”) libertà, fratellanza, uguaglianza e giustizia sociale.
Mentre il desiderio di controllare in modo anti-democratico, dietro le quinte, la governancecontemporanea, appartiene interamente a circuiti massonici reazionari e neo-aristocratici.

Wuz: L’ex magistrato Bruno Tinti le ha indirizzato una recensione che somiglia molto a una lettera aperta (alla quale ha risposto il suo editore, Lorenzo Fazio), sostenendo che il complotto – per essere smascherato – ha bisogno di documenti, di prove… elementi che lei stesso ha scelto di non includere nel suo libro (aggiungendo però che è pronto a riaffermare la veridicità di quanto scritto in qualsiasi sede, ove fosse chiamato a farlo).
Quel che non è andato giù a Tinti è il coinvolgimento di Mario Draghi, che a dire di Tinti si starebbe spendendo piuttosto per ovviare a una serie di guasti sistemici in aperta opposizione con la filosofia delle superlogge di cui lei racconta nel suo libro… cosa risponde, a una simile osservazione?

Magaldi: Sulla scarsa serietà e attendibilità di Bruno Tinti basti dire che costui ha vergato una stralunata recensione senza nemmeno aver letto il libro.
Quanto a Mario Draghi, per capire quale sia la sua vera cifra di macroscopico responsabile della macelleria socio-economica europea, rinvio a diverse pagine della trilogia di “Massoni” e alle pubblicazioni che compaiono periodicamente sul sito di Grande Oriente Democratico e che compariranno presto anche sul sito e sul blog ufficiale del Movimento Roosevelt, una entità metapartitica che sta nascendo proprio per contrastare lo svuotamento di sostanza della democrazia italiana, europea e globale ad opera di massoni oligarchici come il citato Draghi.

Iniziazione
Un rituale d'iniziazione massonico in un'illustrazione d'epoca
Wuz: Il suo libro è anche frutto di uno degli ultimi sforzi editoriali fatti da Luigi Bernabò – da lei ringraziato “per aver propiziato e consentito, sin dalle origini, un’iniziativa editoriale così impegnativa”. Perché – a suo avviso – il grande agente letterario (che ci ha lasciati da pochissimo) si è speso fortemente per la pubblicazione di “Massoni”? Ci può dare un piccolo ritratto di Bernabò, così come l’ha conosciuto?

Magaldi: Luigi Bernabò ha intuito da subito il grandissimo potenziale narrativo edesplicativo di “Massoni”, perché è stato forse uno dei più grandi agenti letterari della contemporaneità. Di lui mi ha sempre colpito, oltre al formidabile talento e fiuto professionale, la grande eleganza caratteriale, il suo essere e voler essere un “gentleman” di altri tempi, la sua capacità di mediazione e diplomazia rispetto ai conflitti altrui, reali o presunti, la profondità discreta della sua anima.
E, al di là della condivisione o meno, rispetto la sua ultima scelta: quella di andarsene anzitempo, con un atto di volontà e determinazione che gli sarà costato molto, per tante ragioni.
Ma per un uomo così profondamente razionale e tuttavia di complessa vita interiore ed emotiva, probabilmente, le “ragioni” e le “passioni” che lo avranno motivato a “volersene andare” devono a un certo punto aver prevalso su quelle che ancora lo trattenevano in questa vita, in questo mondo.
Comunque, “umbra profunda sumus” e nessuno dovrebbe azzardarsi a giudicare con saccente sicumera cosa sia giusto o sbagliato in relazione alla vita e alla morte di un uomo con la “U” maiuscola come Luigi Bernabò.

Wuz: In Italia, nonostante gli anni siano passati, e ci si sia anche preoccupati in qualche modo di ristabilire una verità storica, la parola “massone” resta comunque sinonimo di qualcosa di occulto e temibile, quando non addirittura criminoso. A cosa dobbiamo questo retaggio? Non sarà solo la coda lunga di Licio Gelli e della P2, vero?

Magaldi: Una risposta esauriente e molto ben articolata alla sua domanda i lettori la troveranno specialmente nel nono capitolo, l’ultimo, del primo volume di “Massoni”.

Wuz: Da sito che si occupa di libri e letteratura, le chiedo se ci può indicare qualche opera di fiction in cui il tema della massoneria è trattato in modo equilibrato. Un libro, insomma, che si sentirebbe di consigliare a chi volesse saperne di più, immergendosi magari in una storia ben narrata.

Magaldi: Certamente il libro Il simbolo perduto di Dan Brown (uno degli autori portati in Italia da Luigi Bernabò) ha dei tratti di un certo pregio nel descrivere atmosfere e retaggi autenticamente massonici.
Ma le offro un piccolo scoop, una piccola rivelazione/anticipazione.
Nei prossimi mesi, oltre a portare a termine l’opera rigorosamente storico-critica della trilogia di “Massoni” e della bilogia de “Il Potere globale e i suoi Venerabili Maestri”, mi cimenterò, insieme a mio padre Sergio Magaldi, in una sfida narrativa seriale che avrà per titolo “L’Albero del Potere” e conterà 8 volumi di un’unica epopea romanzesca (ma non troppo) con forti connotati massonici, di cui già sono stati concepiti struttura e contenuti.
Ebbene, resta solo da decidere se cedere i diritti per la prima uscita di questi romanzi “storici e archetipici” a una casa editrice estera di grande respiro, oppure se confermare il metodo seguito con “Massoni”, pubblicando prima in lingua italiana e solo successivamente in altri idiomi e su mercati ben più vasti di quello peninsulare.
Indubbiamente, comunque, la nostra ambizione, come autori della serie “L’albero del Potere” è di scrivere qualcosa che possa essere, per l’immaginario collettivo dei prossimi decenni, quello che “Il Signore degli anelli” di J.R.R. Tolkien è stato per i lettori della seconda metà del Novecento e ciò che la saga di Harry Potter (di J.K. Rowling) o quella delle “Cronache del ghiaccio e del fuoco” di George R.R. Martin sta rappresentando per i lettori globali degli ultimissimi anni.

Intervista di Matteo Baldi

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