Descrizione

La storia ha due volti: quello ufficiale, mendace e quello segreto e imbarazzante, in cui però sono da ricercarsi le vere cause degli avvenimenti occorsi” - Honorè de Balzac -

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano !" - Isaac Newton -

Contra factum non valet argumentum”

IL GOVERNO MONDIALE EBRAICO di Dagoberto Huseyn Bellucci


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(edizione PDF completa in 18 capitoli)



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capitoli                                   Indice titoli

1    FORMAZIONE E SVILUPPO DI UN’ IDEOLOGIA RAZZISTA : IL SIONISMO
2    IL GRAN SINEDRIO MONDIALE : LA TESTA DEL SERPENTE
3    IL PURIM : ORIGINI DI UNA FESTIVITA’ TRAGICA DEL POPOLO EBRAICO
4    NASCITA E SVILUPPO DI UN ESCLUSIVISMO RAZZIALE
5    LA KABALA E IL TALMUD : LO STRANO ESOTERISMO EBRAICO
6    I SEGRETI DELLA KABALA EBRAICA
7    DALL’ ESCLUSIVISMO RAZZIALE AGLI OMICIDI RITUALI
8    OMICIDI RITUALI NELLA STORIA
9    EBRAISMO E MASSONERIA
10   LA MASSONERIA EBRAICA: IL B’NAI B’RITH
11   SIONISMO E CAPITALISMO: DALL’USURA ALLA BANCA
12   MULTINAZIONALI SIONISTE ALL’ASSALTO DEI MERCATI MONDIALI –
       LA PIOVRA PLUTOCRATICA E IL CASO AMERICANO
13   MULTINAZIONALI SIONISTE ALL’ASSALTO DEI MERCATI MONDIALI -
      BELGIO E FRANCIA CONTROLLATE DAI PLUTOCRATI SIONISTI
14   MULTINAZIONALI SIONISTE ALL’ASSALTO DEI MERCATI MONDIALI -
       IL CASO OLANDA
15   MULTINAZIONALI SIONISTE ALL’ASSALTO DEI MERCATI MONDIALI –
       LA GERMANIA DELLE BANCHE E DEI TRUST INDUSTRIALI VITTIMA DESIGNATA
       DELL’ODIO SIONISTA
16   MULTINAZIONALI SIONISTE ALL’ASSALTO DEI MERCATI MONDIALI -
      IL CASO ITALIANO
17   LA GRAN BRETAGNA GIUDAICA – FINANZA E AFFARI ALL’OMBRA DELLA ‘CITY’
18   L’ORGIA CAPITALISTICA – MULTINAZIONALI E GLOBALIZZAZIONE SOTTO LA                    DIREZIONE DEL SIONISMO


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CAPITOLO 1°
FORMAZIONE E SVILUPPO DI UN’ IDEOLOGIA RAZZISTA :
IL SIONISMO
“Uomini siate e non pecore matte, si che di voi – tra voi – il Giudeo non rida” 
- Dante Alighieri – La Divina Commedia” – Paradiso, 72-81

Una delle considerazioni fondamentali per inquadrare l’origine e lo sviluppo dell’ideologia del
Sionismo è quella di non confondere la natura propria di essa, le sue dimensioni e il suo modo di
influenzare l’opinione pubblica internazionale con l’omonimo movimento politico che prese
l’identico nome alla fine del secolo scorso e che portò alla fondazione dello stato d’Israele
all’indomani del secondo conflitto mondiale.
Tale interpretazione oltre a rivelarsi assolutamente incompleta e inadatta a comprendere appieno
le valenze metastoriche del Sionismo si rivela anche fuorviante rispetto all'obbiettivo minimo
che ci proponiamo con la stesura di questo volume : dimostrare come cioè il Sionismo-Idea si sia
sviluppato e organizzato in una lineare continuità storica congiuntamente alle vicende che hanno
interessato il popolo ebraico durante innumerevoli secoli e non sia soltanto il frutto avvelenato di
una apparente convergenza di interessi prodottasi tra i componenti dell’elitè intellettuale ebraica
europea e le mire espansionistiche del colonialismo europeo e dell’egemonismo statunitense.
La storia dei popoli che ci viene spesso presentata come un insieme scostante e distinto di eventi
epocali fautori della nascita di distinte civiltà , accavallatesi l’una dietro l’altra , creatrici di
tradizioni, racconti epici , religioni, riti, progressi tecnici e artistici molte volte non ha saputo
scavare nelle reali origini di questi Miti fondatori.
Le necessità di considerare alcuni aspetti fondamentali delle civilizzazioni dell’uomo sono state
inquadrate da storici e ricercatori entro categorie quali l’eugenetica , l’antropologia, la scienza e
la stessa teologia tutte branche specifiche di un insieme che comunque risulta assai più vasto e
complesso.

Tra quelli aspetti che possiamo definire fondamentali si ritrova senz’altro la volontà di
preservare quello che Walther Darrè, Ministro dell’Agricoltura della Germania Nazional-
Socialista, ha definito con l’ espressione di ‘Blut und Blooden’, il concetto di ‘Sangue e Suolo’
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ossia quel rapporto quasi mistico e spirituale che inevitabilmente lega un popolo al suolo sul
quale esso ha fondato la sua civiltà.
Attraverso il corso dei secoli, i governanti di quelle nazioni che intendevano conquistare nuovi
spazi territoriali e sottomettere altre nazioni avevano un solo mezzo per farlo : l’ uso della forza e
della conquista ‘manu militari’.
Poteva avvenire che, alcune volte, i popoli dominatori e inclini alle conquiste militari
riuscissero ad affermare le proprie volontà egemoniche anche attraverso la stipulazione di trattati
economici ed accordi commerciali, scambi culturali e influenza nei costumi e negli usi dei paesi
confinanti.
In questo caso si trattava di accordi per una reciproca convivenza nella tolleranza e nel rispetto
laddove lo stato dominato e influenzato riconosceva la superiorità dello stato dominatore e non
ne contrastava obbiettivi e strategie egemoniche.
In questi ultimi casi , abbastanza frequenti – molto più di quanto si pensi – nel mondo antico
dove la scomparsa di civiltà floride e superiori spesso era data proprio dall’assimilazione a neonate
civilizzazioni , il popolo sottomesso era destinato a scomparire come entità nazionale e pur
conservando alcune tradizioni il più delle volte veniva letteralmente fagocitato dallo stato
dominatore.
Tra i popoli comunque sempre si sono marcate le differenti razziali cosi’ come apparivano
evidenti le differenze psico-attitudinali, la natura stessa della loro funzione di ‘dominatori’ o di
‘dominati’ per intenderci di stati ‘segnati’ da un avvenire imperiale o da nazioni sempre sul
punto di scomparire o di sopravvivere a stento.
E’ in questo modo che agirono tutti i grandi imperi nati dalle principali culle di civilizzazione
umana , da Ur e Kur alla valle dell’Indo, dalla Cina all’area mesopotamica tutta con quella
babele di popoli e nazioni che di li’ in poi avrebbero determinato la nascita dell’Assiria, della
Fenicia, della Persia, della Grecia, della Caldea , e che – successivamente – nell’area
mediterranea sarebbero stati seguiti su questa strada dai romani cosi’ come secoli piu’ tardi da
arabi e mongoli.
Un continuo nascere, svilupparsi e scomparire di civiltà , di nazioni, di stati , di popoli e di
domini fino ai recenti stati-nazionali espressioni spesso proprio di vecchie divisioni interne a
questi antichi imperi e di fratture mai del tutto sopite tra comunità ed etnie distinte.
Una delle costanti della storia è forse proprio la comparsa di forze nazionali e di civiltà
impegnate con la forza delle armi alla conquista di quello che potremmo chiamare il loro ‘spazio
vitale’.
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Gli stessi israeliti nell’arco della loro storia non si comporteranno in maniera diversa dagli altri
popoli, cercando di sottomettere con la forza i loro vicini e di conquistare con guerre di
conquista e di sterminio le nazioni che , a loro dire, stavano usurpando la loro ‘terra promessa’ .
Fondamentale per la loro volontà di potenza e l’affermazione militare della loro strategia di
conquista sarà senz’altro proprio l’auto-designazione a popolo-eletto che , nella costruzione di un
rigido monoteismo esclusivista , arriverà a conciliare i diritti di un popolo con la soppressione
dei diritti altrui, la fede assoluta nel Dio Unico con l’annientamento delle altre nazioni e dei falsi
culti da queste seguiti , il diritto-dovere al predominio universale ‘riservato’ a Israele con l’
olocausto delle altre popolazioni diverse ‘per razza e per sangue’ e perciò impure.
Le stesse idee che oggigiorno possiamo rilevare in svariate dichiarazioni dei dirigenti sionisti e
dei pubblicisti pro-Israele. Scrive per esempio Israel Shahak che ‘Il Sionismo è una reazione
contro i mutamenti progressisti della vita ebraica, cominciati cento o duecento anni prima della
comparsa del sionismo stesso. Movimento ‘recidivo’ che, dopo un cambiamento politico e
sociale di natura liberatoria e progressista cerca di riportare indietro l’orologio’. (1°)
Questa era sostanzialmente la prassi operativa di conquista e di egemonia seguita nell’antichità e,
a ben vedere, tale è rimasta sino ai giorni nostri , sebbene ammantata sotto i nobili ideali e
propagandata ai quattro venti attraverso le formule fraudolente dell’intervento umanitario’ , della
‘difesa dei diritti umani’, delle ‘logiche del mercato’, o peggio ancora dietro giustificazioni il
più delle volte smaccatamente inconsistenti.
Le motivazioni che , da sempre, hanno spinto i popoli a combattere per il dominio di altri
territori , per l’egemonia su altre nazioni , sono da ricercarsi – il più delle volte – nelle esigenze
di sicurezza strategica, prosperità economica o volontà di potenza ; tutti obbiettivi che spesso
venivano perseguiti accompagnandoli da considerazioni di ordine spirituale , da dettati religiosi o
da valutazioni razziali e etniche.
E’ in questo contesto generale che la storia del popolo d’Israele non differisce assolutamente da
quella degli altri popoli , almeno fino a quando – in un dato momento della storia di questa
nazione – i rabbini , i dottori della legge , non modificarono radicalmente il ‘senso’ della loro
visione messianica del mondo imponendo al loro popolo uno status di superiorità e di
primogenitura rispetto a tutti gli altri popoli della terra.
Il Sionismo è in effetti un movimento specifico del popolo ebraico , il cui obbiettivo non è
solamente il ritorno degli ebrei dispersi della Diaspora nella terra promessa , la Palestina biblica ,
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cosi’ come sono soliti credere i mass media , gli ambienti intellettuali e culturali dell’ Occidente
e del mondo islamico.
Al contrario di quanto da decenni viene propagandato , i veri obbiettivi del Sionismo sono molto
piu’ ampi e , ad un certo punto , arrivano persino a contraddire la stessa ideologia a loro
anteriore.
Tutto questo ci costringe a fare immediatamente la seguente puntualizzazione : 1) il Sionismo è
un movimento e non un partito politico , pertanto raggruppa al suo interno persone che si situano
all’ interno dello schieramento politico su posizioni spesso opposte , le cui tendenze culturali e
ideologiche li farebbero apparire come acerrimi avversari. Tutto cio’ non deve trarre in inganno
il lettore , nel credere che il fine ultimo perseguito dai sionisti non sia identico . Coloro che fanno
parte di questo grande movimento hanno adottato differenti strategie operative e coperture
ideologiche solamente per dissimulare la loro reale intenzione di pervenire ad un Governo Unico
Mondiale a sovranità ebraica. Nel corso della storia recente abbiamo incontrato sionisti di
tendenze liberali ( come David Ricardo , Louis Borne o Mendizabal ) , conservatrici ( come
Benjamin Disraeli ) , repubblicane ( come Michel Debrè e Henry Kissinger ) , socialiste ( come
Karl Marx , Moises Hess , Victor Adler , Federico Adler , Leon Blum , Pierre Mendes France e
Bruno Kreiskye) e comuniste ( Leon Trotsky , Rosa Luxembourg , Bela Kun , Matias Rakosi ,
Walter Ulbricht , Laurenti Beria , Yuri Andropov e il Gen. Jaruzelsky ).
Tra gli esempi più evidenti di questa duttilità dei sionisti a qualunque ideologia loro funzionale si
noti, in questi ultimi anni, il caso del repubblicano Henry Kissinger e del democratico Zbigniew
Brzezinsky entrambi membri della Trilateral Commission e dirigenti del Center for Strategic and
International Affairs organismo conservatore della politica statunitense. Indipendentemente dalle
‘etichette’ di destra e di sinistra, dei poli cosiddetti progressista e conservatore, gli uomini del
Sionismo operano con spregiudicata abilità in ambedue gli schieramenti, meglio ancora
possiamo scrivere ‘al di sopra di questi’.
Del resto uno fra i più influenti elementi dell’establishment sionista , Charles Levinson –
economista israelita di fama mondiale – poteva alcuni anni or sono tranquillamente scrivere che
‘lo stato, il governo, sono delle astrazioni. Esiste solo un certo numero di individui legati a dei
partiti che riflettono le stesse forze dominanti qualunque sia la loro colorazione politica.’ (2°)
2) il Sionismo è , ripetiamo , un movimento specifico del popolo ebraico e – come tale – è solito
adottare forme razziste e esclusiviste . Questo tipo di razzismo si appoggia e trova fondamento
essenzialmente sulla Bibbia , anche se le sue decodificazioni e successive espansioni sono state
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plasmate attraverso la Kabala e il Talmud. E’ un razzismo fondato sul sangue , sull’appartenenza
biologica alla comunità ebraica , sul diritto della primogenitura e sulle ragioni della discendenza
diretta dal ceppo abramitico. Per l’ebreo il richiamo del sangue è fondamentale, su questa realtà
il Sionismo ha elaborato la propria visione del mondo , il proprio esclusivismo. Come ha scritto
l’ebreo Sacerdoti. ‘Come si vede, l’elemento religioso non è sufficiente a distinguere fra ebrei e
non ebrei: l’ebreo che non professa la religione ebraica o che addirittura si converte alla religione
cattolica,protestante,ortodossa ecc. , non per questo perde completamente ,agli occhi della gente,
la sua qualità di ebreo. ‘ (3°)
L’attuale stato d’Israele ancora oggi suddivide i propri cittadini in distinte categorie determinate
esclusivamente sul fattore del Sangue. Non deve infatti ingannare la decisione presa dal governo
israeliano all’ inizio del 1985 di evacuare una popolazione di religione mosaica quale quella dei
falascià d’ Etiopia in Israele. I negri convertiti all’ ebraismo hanno sempre incontrato molte
difficoltà ad essere accettati e a stabilirsi in Israele. I falascià quando infine poterono espatriare
nella ‘terra promessa’ vennero trasformati ben presto all’ interno della società israeliana in
manodopera non specializzata da inserire nel mercato del lavoro sottopagati e disprezzati al pari
dei loro ‘colleghi’ del sotto-proletario urbano di origine araba impegnati nelle imprese industriali
israeliane. I falascià servono cosi’ all’ interno della struttura socio-economica d’ Israele sia in
funzione di classe operaia a basso costo che in qualità di riserve per le truppe della polizia e dell’
esercito impegnate sia sul fronte interno che ai confini al contenimento e alla repressione degli
arabi. (4°)
3) Il Sionismo non desidera affatto che tutti gli ebrei si convertano in cittadini dello stato d’
Israele. Questo ha infatti valore soltanto per gli ebrei indigenti e poveri di quei paesi dell’ Africa
e dell’ Asia dove il retaggio della religione mosaica andrebbe comunque scomparendo non
essendo sostenuto da adeguate strutture comunitarie e organizzative. In effetti se tutti gli ebrei si
trasferissero in Palestina il movimento sionista perderebbe gran parte del suo potere economico e
finanziario che detiene attualmente negli Stati Uniti d’ America, in Europa e in Russia. Un
aspetto apparentemente contraddittorio della politica della ‘legge del ritorno’ adottata dal
Governo d’ Israele e delle conseguenti azioni dei sionisti sparsi nei quattro angoli del mondo
potrà essere analizzato ad esempio nel rifiuto dell’ ebreo Andropov – durante il periodo in cui era
segretario generale del PCUS – a concedere i permessi ai suoi consanguinei all’ emigrazione di
massa verso Israele , limitandosi a pochi visti per motivi matrimoniali e lavori specializzati. (5°)
4) il Sionismo non vede nello stato d’ Israele nient’ altro che un punto d’ appoggio strategico e
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funzionale alla sua politica imperialista in uno dei punti piu’ delicati dello scacchiere
internazionale laddove sono presenti lo stretto di Suez e i preziosi giacimenti petroliferi del
Medio Oriente. (6°) In effetti non si tratta dell’ unico né del primo stato creato dagli ebrei nel
corso della storia : nel passato infatti i sionisti diedero vita ad un altro stato all’ interno della
Tartaria Orientale dipendente dall’ Unione Sovietica. Nella categoria delle regioni autonome il
suo nome in russo è Ewreskaya e la sua capitale è nel Birobidzan. I sionisti hanno inoltre
elaborato una serie innumerevoli di piani , a volte poi abbandonati per le difficoltà di
realizzazione , per creare la loro ‘homeland’ . Anni prima di emigrare in massa in Palestina
infatti vennero prese in considerazione altri territori fra i quali Gibilterra , Malta , l’ Uganda, il
Madagascar , l’ Argentina e il Cile. Quest’ ultimo progetto denominato Landinia abbracciava
tutta la Patagonia compreso il fiume Chubut , la Terra del Fuoco e le isole Malvinas
opportunamente occupate dalla Gran Bretagna per dare una risposta alle aspirazioni del popolo
ebraico. Dobbiamo al riguardo tenere in mente che la politica di Gibilterra e dell’ isola di Malta
sono state dettate per decenni da due eminenti sionisti Jossua Hassan e Dom Mintoff,
convenientemente appoggiati dalla Massoneria britannica alla quale sono entrambi affiliati. E’
importante notare come l’ asse geo-strategico della politica imperiale britannica si muoveva
proprio attorno allo stretto di Gibilterra , alla congiunzione mediterranea dell’ isola di Malta (
autentico ‘cuore geo-politico’ dell’ area mediterranea ) e al controllo del Medio Oriente
attraverso Suez , il Golfo persico e l’ India , la ‘perla dell’ Impero’ .
5) il Sionismo si propone di estendere maggiormente la sua influenza nella regione mediorientale
attraverso la creazione di ‘Eretz Israel’ (la Grande Israele biblica) che dovrà estendersi dal
fiume Eufrate fino al Nilo cosi’ come dichiarato in un discorso pubblico da David Ben Gurion
nel 1956. Le dimensioni dell’ Eretz Israel’ biblico si baserebbero su una presunta promessa che
Dio avrebbe fatto al patriarca Abramo e che effettivamente compare e viene citata nel Libro della
Genesi . E’ sicuramente opera di una interpretazione apocrifa realizzata dalla scuola di Ezra nel
V° secolo prima di Cristo. Ezra in particolare fu l’ autore di una legislazione speciale che
proibiva agli ebrei di sposarsi con donne di altri popoli ritenute di razza impura. Molti sono i
rabbini che sembrano prendere alla lettera l’Interpretazione della Legge ( detta Talmud)
adattandola alle esigenze politiche del gruppo dirigente sionista. Così è possibile leggere in una
recente traduzione francese del Talmud : ‘Gli abitanti del mondo possono essere divisi tra Israele
e le altre nazioni prese in blocco. Quello d’Israele è il popolo eletto: dogma capitale’ (7°)
6) il Sionismo vuole – in ultima analisi – il dominio planetario , l’ ‘One World’ , attraverso l’
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infiltrazione politica ( collocando i suoi elementi nei punti-chiave delle istituzioni di stati e
nazioni ) e il controllo economico ( attraverso le multinazionali e i consigli d’ amministrazione di
banche e imprese ) . Quotidianamente infatti tutte le principali imprese capitalistiche partecipano
ai piani sionisti o ne diventano le principali intermediarie. Tra le rare eccezioni del passato và
annoverata la famosa casa automobilistica Ford , il cui fondatore Henry Ford denuncio’
pubblicamente e senza paure il pericolo sionista durante gli anni ’20 ( sarà successivamente
obbligato a una pubblica auto-critica e a smentire le sue affermazioni relative ai ‘Protocolli dei
Savi di Sion’ , un testo sul quale ritorneremo parecchie volte nel corso di questo volume ).
L’obbiettivo per raggiungere un Governo Unico Mondiale viene sviluppato con ostinazione e
lucidità da almeno tremila anni da l’unico popolo che , da sempre , ha fatto dell’esclusivismo
razziale e dell’escatologia messianica fondata sul proprio ruolo di pivot dei destini del mondo le
basi della propria missione, della propria fede in altre parole del suo essere ‘popolo eletto’. ‘E’
certo – scrive lo storico ebreo Loeb – che , con o senza il Re-Messia , i Giudei saranno una sorta
di centro dell’umanità intorno a cui si raggrupperanno i Gentili, dopo la loro conversione a Dio.’
(8°) Uniformandosi a quella che appare la costante del Sionismo – religioso e politico –
ovverosia l’assoluta certezza nella propria missione escatologica e nella superiorità del popolo
‘eletto’ , numerosi dirigenti delle organizzazioni sioniste opereranno di conseguenza,
macchiandosi di crimini efferati e crudeltà inimmaginabili contro la popolazione palestinese.
7) Il Sionismo si serve per i suoi fini della Massoneria. Anche questa organizzazione , almeno
all’ inizio , era una associazione genuinamente europea ( alla quale dobbiamo molte delle nostre
famose cattedrali ) , con forti connotazioni cristiane , che faceva prestare giuramento solenne ai
suoi affiliati sul Vangelo di Giovanni e che non ammetteva gli ebrei. La Massoneria moderna
invece ha riti e cerimonie iniziatiche che derivano dalla Kabala ebraica e i suoi capi occulti sono
tutti membri del Gran Sinedrio Mondiale , la grande assise dell’ Internazionale Sionista. La
giudaizzazione della Massoneria incomincio’ all’ inizio del XVIII° secolo con la fondazione
della Gran Loggia d’ Inghilterra , anche conosciuta come la ‘Loggia Madre’. Tutti i principali
uomini politici , soprattutto primi ministri e presidenti della Gran Bretagna e degli Stati Uniti
sono stati affiliati alla Massoneria .
8) il Sionismo conta anche su una branca massonica speciale , riservata esclusivamente agli ebrei
, il cui nome è Beni Berith , trascritto a volte come B’nai B’rith che in ebraico significa ‘I Figli
dell’ Alleanza’. Questa organizzazione si costitui’ negli Stati Uniti a metà del XX° secolo e ad
essa aderirono alcuni fra i principali intellettuali di origine ebraica di fama internazionale come
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ad esempio Albert Einstein o Sigmund Freud. La necessità di creare una Massoneria esclusivista
per tutti gli ebrei nacque negli Stati Uniti per motivi interni all’organizzazione della locale
comunità ebraica. Ha scritto Emmanuel Ratier: ‘L’idea centrale era l’unione di tutti i Figli
dell’Alleanza. Tutte le altre idee erano subordinate alla fermezza di questa unione….Era la prima
volta nella storia degli ebrei che li si organizzava secondo simili direttive che non erano più solo
locali o religiose….Bisognava conservare un carattere religioso evitando però le diatribe della
sinagoga:’ La sinagoga non poteva adempiere tale compito. In effetti la sinagoga soffriva di
numerose divisioni che bisognava combattere. Le liti infuriavano nella sinagoga. La Loggia
doveva interporsi e unificare quelli che il tempo aveva diviso, quelli che le divisioni locali
avevano messo da parte. La Loggia divenne la grande educatrice. Se oggi in America l’ebreo può
avere il suo posto al lato del cittadino non ebreo, lo deve all’educazione ricevuta nella vecchia
Loggia’ (9°)
L’ influenza e l’ onnipresenza del B’nai B’rith nelle questioni di politica interna di numerosi
stati , soprattutto in Occidente , la caratterizzano inoltre come un tipico strumento di pressione
sionista incaricato di controllare e eventualmente ‘correggere’ di rotta le decisioni dei vari
governi asservendoli alla strategia delle centrali sioniste internazionali.
Inoltre all’ala piu’ radicale dei ‘Figli dell’ Alleanza’ sono affidati compiti di vero e proprio
squadrismo militante come avvenuto in Francia dove noti esponenti del cosiddetto Revisionismo
Storico , fra questi il prof. Robert Faurisson, sono stati malmenati da picchiatori professionisti
annidati all’interno della comunità ebraica. (10°) . Analoghe ‘squadracce’ di teppisti sionisti
hanno mano libera negli Stati Uniti e anche in Italia ( ricordiamo solamente come esempi la
reazione teppistica dei giovani ebrei romani contro l’ organizzazione neo-fascista ‘Movimento
Politico Occidentale’ nell’ inverno 1992 o la spedizione punitiva in quel di Jesi in occasione di
un incontro di pallacanestro contro la tifoseria locale rea di aver offeso un cestista ebreo e per
questo oggetto di ritorsione ). (11°)
La massoneria ebraica del B’nai B’rith è stata inoltre la prima ad aprire sue logge nei paesi dell’
ex blocco comunista dell’ Est Europa (12°) , cosi’ come – durante la ‘transizione’ dal
franchismo alla democrazia – il suo Gran Maestro americano Katz venne ricevuto dallo stesso
Franco al quale evidentemente detto’ le condizioni stabilite dall’ Internazionale Sionista per il
riavvicinamento della Spagna al resto dell’ Europa occidentale.
Uno dei principali successi del B’nai B’rith fu la politica che i suoi esponenti imposero al
Vaticano in occasione del Concilio Vaticano II° il quale verrà ricordato come il momento-chiave
11
che sancì il passaggio dalla tradizionale posizione anti-ebraica della Chiesa all’accettazione
delle moderne teorie moderniste conseguentemente alle quali si verifico’ il declino spirituale e il
ridimensionamento dell’ influenza vaticana nelle società cristiane.
9) Il Sionismo è diretto da un Gran Sinedrio occulto , una autentica istituzione direttiva delle
strategie del Sionismo Internazionale ( il Kahal Supremo ) , il vertice segreto della piramide
mondialista . In questo conclave eccezionale si ritrovano i massimi dirigenti della Massoneria
internazionale , del B’ nai B’rith , dello stato d’ Israele , dell’ Alleanza Israelitica Universale, del
Congresso Ebraico Mondiale , del Kahal di New York , della Banca Rothschild e di diverse
imprese multinazionali sioniste .
Per anni il presidente del Gran Sinedrio del Sionismo Internazionale è stato l’ ebreo americano
Bernard Baruch , consigliere di tutti gli inquilini della Casa Bianca da Wilson a Kennedy (indipendentemente dal fatto che essi appartenessero al Partito Democratico o a quello
Repubblicano) e autentico deus ex machina della politica imperialista degli Stati Uniti d’America per quasi 40 anni.
E’ necessario ricordare come in occasione del 2.o conflitto mondiale – con l’ avvicinamento all’
Unione Sovietica – alti esponenti del politburo e dei vertici del PCUS vennero ammessi a sezioni
speciali del Gran Sinedrio fra i quali rammentiamo i nomi di Litvinow, Kaganovich, Mazurow e
Andropov tutti ovviamente di discendenza ebraica.
Il Gran Sinedrio dell’ Internazionale Sionista è il cuore del potere plutocratico e finanziario che
muove le fila della politica mondiale e ne influenza i destini , un’ assise suprema entro la quale
sono stabilite le sorti dell’ umanità , i processi economici e i cambiamenti politici, i conflitti e i
trattati di pace, la prosperità o la rovina di intere nazioni.


Chiunque ritenesse quanto brevemente quì esposto frutto di una esasperazione fantasiosa potrà – leggendo le pagine che seguono – cambiare la propria opinione e verificare fatti, eventi, date, nomi, analogie.
Lo scenario che si presenta dinnanzi a noi è quello di chi scopre che cosa realmente si annidi dietro le quinte del palcoscenico della storia recente dell’umanità, i misteri che hanno accompagnato avvenimenti di indubbio primo piano , i personaggi che hanno tirato i fili invisibili della politica e dell’ economia internazionale .
In questo volume intendiamo smascherare il complotto sionista , le sue ramificazioni , i suoi processi storici , soprattutto dare ampie prove della pianificazione di una strategia operativa di conquista globale attuata – con l’ inganno e la menzogna , senza pietà , senza scrupoli – 
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dall’Internazionale Sionista. Si tratta anche e soprattutto di un percorso entro quel processo storico che devesi porre quale condizione necessaria alla manifestazione di una tendenza sovversiva dell’ordine tradizionale. ‘Manifestazione più immediata della sovversione è stato quello spirito anti-tradizionale che, esercitando la sua azione nel dominio della visione del mondo, della
mentalità, dell’etica, ha fabbricato il mondo moderno. Tale opera di deviazione è avvenuta, ovviamente, per fasi successive ed è stata prodotta con strumenti diversi: è fra questi strumenti che rientra l’ebraicità’ (13°)
A conclusione della nostra analisi sull’entità e le articolazioni di quello che , nel mondo islamico, viene definito come il ‘nemico dell’uomo’ forniremo un’interessante bibliografia, avvertendo
pero’ il lettore che molti dei libri citati sono attualmente impossibili da reperire per effetto di una ostinata volontà censoria che viene deliberatamente operata dalle centrali del sionismo in quasi tutti i paesi che amano definirsi liberi.
Questa censura , da sola, è già di per sé una prova dimostrata del potere di coercizione e dell’influenza assunta dal movimento sionista , cosi’ come osserveremo in altra sezione di questo
volume delle analoghe pressioni esercitate sui principali organi d’informazione (dalle agenzie di stampa ai quotidiani, dai periodici alle televisioni fino alla rete informatica e ai nuovi sistemi di
comunicazione di Internet).
Su quanto stiamo per scrivere altri e più autorevoli studiosi hanno scritto molto, cercando di dare il loro contributo ad una battaglia che principalmente è una battaglia di verità.
E’ necessario che chiunque intenda affrontare la realtà complessa della situazione presente disponga di testi ‘di lotta’, di strumenti idonei a sostenere una posizione di per sé insostenibile.
La nostra è una testimonianza di fedeltà ad un’Idea del mondo, ad una Visione eroica della Vita, insieme una chiamata e un impegno per dare un modesto contributo al Fronte della Tradizione.
Un po’ come quei legionari romani che – anche nelle condizioni di massima avversità – restavano al loro posto di combattimento per incarnare con il loro eroismo un’Idea Superiore dell’ uomo e una concezione ‘altra’ dell’ umano vivere.
Questo è l’ impegno che ci riproponiamo con la stesura del presente testo.
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NOTE AL 1° CAPITOLO
1° - scritto di Israel Shahak riportato nel libro di Maurizio Blondet – ‘I Fanatici
dell’Apocalisse’ Edizioni ‘Il Cerchio’ – Rimini 1992
2° - Charles Levinson – ‘Vodka-Cola’ Edizione ‘Vallecchi’ 1978
3° - Eugenio Saraceni – ‘Breve Storia degli Ebrei e dell’Antisemitismo’ – Edizioni ‘Mondadori’
, Milano 1992
4° - Vedremo come , nonostante i proclami apertamente razzisti della maggioranza dei
dirigenti sionisti, l’ebraismo internazionale nasconda la propria essenza dietro una tolleranza
e un universalismo di maniera. Lo stesso Sacerdoti ci aiuta indicando che ‘per sostenere che
gli ebrei costituiscono una razza a sé occorrerebbe dimostrare che essi si differenziano in
modo netto dagli altri semiti: che, esiste – nell’ambito della famiglia semitica – un gruppo
razziale a sé , dotato di caratteristiche (soprattutto fisiche) proprie, specifiche’. Ma
indipendentemente da questa autentica ammissione di inesistenza di una qualsiasi presunta
specificità razziale ebraica , i Falashà , di ceppo camitico sono ancora sottoposti a
trattamenti e condizioni poco invidiabili dalle Autorità Religiose di Gerusalemme. Quando i
falasha provarono a scendere nelle strade di Tel Aviv e Gerusalemme per manifestare il loro
dissenso verso le autorità rabbiniche (avvenne nell’inverno 1995/96) le Autorità d’Israele
risposero con arroganza e noncuranza. Eli Amir, responsabile per gli immigrati etiopi
dell’Agenzia Ebraica di Gerusalemme, dichiarò tranquillamente che ‘Noi non possiamo
lasciarli essere isreliani per il colore della pelle e per la profonda diversità culturale che ci
divide’. In tutta Israele i rabbini che acconsentono a sposare coppie di falashà si contano
sulle dita di una mano, in due anni più di venti etiopi si sono suicidati per il trattamento
subito durante il servizio miliatre, mentre 800 bambini della stessa ‘razza impura’ hanno
dovuto studiare presso le ‘scuole per ritardati mentali’ perché nessun’altra scuola di stato li
avrebbe mai ammessi alle lezioni. La sola presenza di falashà in un condominio provoca il
crollo del valore commerciale dell’edificio così nessuno vuole accoglierli.
5° - Nell’immediato dopoguerra mondiale le organizzazioni sioniste radicali , soprattutto
quelle statunitensi, iniziarono una furiosa campagna di delegittimazione della nomenklatura
sovietica accusata di ‘antisemitismo’ e ostilità nei confronti degli ebrei. ‘Chi ha introdotto
oggigiorno in Urss – si poteva leggere su un opuscolo distribuito a Mosca in lingua francese
dall’Agenzia di Stampa ‘Novosti’ nel 1971 – la produzione che riprende le posizioni sioniste?
E’ quella che chiamano la Lega per il Rimpatrio degli Ebrei Russi, creata recentemente da un
milionario americano Grafian Morris e dall’industriale svizzero Jose Mirelman che vivono
attualmente in Israele.’ Tali tecniche disinformative miravano soprattutto a de-legittimare
l’URSS e a creare i presupposti per una futura emigrazione di massa di ebrei russi in Israele.
6° - In effetti anche autorevoli voci interne alle comunità ebraiche hanno criticato la
14
creazione di uno stato ebraico in Palestina. ‘E’ inammissibile per chiunque pretendere che
l’insediamento attuale dello Stato d’Israele sia il compimento di una profezia biblica e che ,
di conseguenza, tutte le manovre realizzate dagli israeliani per instaurare il loro Stato e per
conservarlo siano , a priori , ratificate da Dio…’ dichiarò il Rabbino Elmer Berger ex
presidente della Lega per l’Ebraismo. (citato da Roger Garaudy – ‘I Miti Fondatori della
Politica Israeliana’ , edizioni ‘Graphos’, Genova 1996). Assolutamente insensibili a queste e
altre dichiarazioni i dirigenti sionisti imperterriti continuano a lavorare per l’Eretz Sion ,per
la Grande Israele Biblica, dimenticando – tra le altre – le Voci dei Profeti d’Israele che dal
passato avvertono: ‘Guai a coloro che aggiungono casa a casa , che congiungono campo a
campo fiinchè non vi sia spazio e rimaniate soli ad abitare nel paese’ (Isaia) .
7° Rabbino Cohen – ‘Le Talmud’ , Edizioni ‘Payot’ , Parigi (Francia) 1986
8° - Isidore Loeb – ‘La litterature des Pauvres dans la Bible’ , Paris (Francia9 1892
9° - Emmanuel Ratier – ‘Misteri e Segreti del B’nai B’rith’ , Edizioni ‘Centro Librario
Sodalitium’ , Verrua Savoia 1995
10° - Si tratta delle ‘milizie sioniste’ dei Betar, dei Figli della Memoria e delle varie Leghe di
Difesa Ebraiche che sono operative, tecnicamente preparate, addestrate e militarmente
armate in pieno territorio nazionale francese. Dal libro di Ratier ‘Les Guerriers d’Israel’
edizioni Facta, citiamo un articolo apparso sulla rivista della comunità israelitica ‘Minute’ in
data 28 Agosto 1982. ‘Dans un bunker en plein Paris, 3000 Jeunes Juifs s’entrainent, prets à
se venger…’ (In un bunker in piena Parigi , tremila giovani ebrei s’addestrano , pronti alla
loro vendetta’ dove sono descritte minuziosamente le attività in semi-clandestinità dei
membri del Betar in rue Beranger a Parigi. Nessun quotidiano ovviamente ha indagato su
questi ‘strani’ miliziani interni alle comunità ebraiche francesi.
11° - Nel nostro paese l’omologa dell’ADL statunitense si chiama Lega di Difesa Ebraica.
Questa sezione distaccata dell’ADL è attiva a Roma e Milano, vanta fra le sue ‘performance’
anche l’aggressione contro le forze dell’ordine al Tribunale Militare di Roma in occasione
dell’assoluzione all’ex ufficiale tedesco Erich Priebke.
12° - In tutti i paesi del blocco comunista l’Ordine ha comunque sempre goduto di ampie
libertà di movimento. Negli scritti ufficiali delle pubblicazioni del B’nai B’rith europee e
americane non compaiono critiche né lamentele per la sorte delle comunità ebraiche
dell’Europa Orientale. L’Ordine apparve a Mosca dando alle stampe il proprio giornale sin
dall'ottobre 1989. Nel resto dei paesi comunisti dell’Est il B’nai B’rith opererà senza
limitazioni sensibili in Romania dove saranno i dignitari americani dell’Ordine a favorire
l’interscambio commerciale tra il regime di Ceausescu e Washington. Nel 1982 grazie ai
buoni auspici del B’nai B’rith venne organizzato il viaggio negli Stati Uniti del Gran Rabbino
di Romania Moses Rosen. Il Gran Rabbino ottenne per la Romania il titolo di ‘nazione
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favorita’. Del resto Rosen era stato membro per anni del parlamento di Bucarest e direttore
della sola rivista ebraica trilingue esistente nei paesi comunisti ‘Il Giornale del Giudaismo
Rumeno’.
13° CLAUDIO MUTTI - ‘Ebraicità ed Ebraismo’ , Edizioni di ‘Ar’ , Padova 1976


CAPITOLO 2°
IL GRAN SINEDRIO MONDIALE : LA TESTA DEL SERPENTE

Una delle prime manifestazioni pubbliche nelle quali i rappresentanti del Gran Sinedrio Ebraico
Mondiale esposero le proprie volontà avvenne in occasione di una diatriba di tipo religioso nella
Francia dominata dall’ astro nascente del Genio Militare e Politico di Napoleone Bonaparte, il
generale corso che le Logge Massoniche promossero al grado di Imperatore dei destini e dell’
espansione della triade rivoluzionaria ‘Libertè, Egalitè, Fraternitè’ .
Grazie ai moti rivoluzionari del 1789 , patrocinati dalla casta usuraia ebraica e elaborati al chiuso
delle Logge , la Francia aveva concesso gli stessi diritti civili e politici alla minoranza ebraica ,
equiparandoli al rango di cittadini della repubblica e aprendo loro la strada del potere in tutti i
settori della vita politica, economica e sociale del paese.
Le alterne fortune del ‘piccolo imperatore’ , segnate drammaticamente dalla tragica campagna
militare di Russia e dal tracollo subito a Waterloo, indussero l’ oligarchia sionista a spostare la
loro base permanente nella ben piu’ solida Gran Bretagna , continuando a lavorare in gran
segreto ai propri fini di dominio planetario e servendo diligentemente le mire espansionistiche
dell’ imperialismo britannico.
La Gran Bretagna trarrà grandi benefici dall’ alleanza temporanea con il Sionismo Mondiale,
arrivando a costruire il piu’ vasto impero marittimo della storia e estendendo il suo potere dal
Canada all’ Africa del Sud fino all’ India e in estremo Oriente in Australia e Nuova Zelanda.
La sconfitta britannica nel continente nord-americano , la costruzione di una ‘New England’
oltre-oceano , con la nascita degli Stati Uniti d’ America rigidamente ‘W.a.s.p.’ (White Anglo
Saxon-Protestant) cioè di una nazione fondata sui miti del Vecchio Testamento e della Bibbia
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protestante , autentica ‘terra promessa’ di protestanti e anglicani , spinse il Gran Sinedrio a
spostare la sua sede direttiva a New York e a ‘puntare’ le sue carte sull’ emergente potenza
statunitense.
All’ inizio del XX° secolo la potenza finanziaria statunitense aveva sicuramente raggiunto e
superato quella britannica mentre le prime multinazionali americane iniziavano i primi assalti ai
mercati mondiali fino ad allora monopolizzati dagli stati europei.
Lungo le coordinate della strategia espansionistica planetaria statunitense , le compagnie e le
multinazionali sioniste incominciarono a sostituire nei centri nevralgici del pianeta le loro
‘colleghe’ europee dando inizio ad una silenziosa guerra inter-capitalistica vittoriosamente
conclusasi nell’ estate del 1944 con gli accordi di Bretton Wood che sancirono il definitivo
tramonto della potenza britannica e di quella europea e l’ affermazione degli Stati Uniti a
potenza mondiale.
La costituzione di un’ insieme di strumenti idonei all’ edificazione di un Governo Unico ( si
pensi alle Nazioni Unite parodia mondialista di un’ assise parlamentare ) unitamente alla
specifica volontà di dominio manifestata dai diversi organismi sionisti sparsi nel mondo
confermano ‘a contraris’ l’ esistenza di un piano di dominio e di un establishment occulto che ne
dirige le strategie e ne pianifica le operazioni.
Il controllo che le organizzazioni sioniste hanno praticamente sulla maggioranza degli organi d’
informazione in Occidente appare quindi solamente come una conseguenza naturale di un
processo di ‘sionistizzazione’ delle coscienze, di ebraicizzazione della società. Questo processo ,
lento ma inesorabile, ha dato i suoi frutti avvelenati se lo stesso Karl Marx poteva notare.
‘L’ebreo si è emancipato… in quanto il denaro per mezzo di lui e senza di lui è diventato una
potenza mondiale, e lo spirito pratico dell’ebreo (è diventato) lo spirito praticodei popoli
cristiani. Gli ebrei si sono emancipati nella misura in cui i cristiani sono diventati ebrei.’ (1°)
L’ incondizionato assenso alla politica genocida dello stato d’ Israele contro il popolo palestinese
, l’ inviolabilità del dogma dell’ olocausto dei ‘sei milioni di ebrei’ vittime dei nazisti e l’
impossibilità di storici e studiosi di dimostrare il contrario con approcci tecnici e scientifici e non
ideologici sono tutti tasselli di un identico puzzle alla cui soluzione si potrà pervenire solamente
smascherando la ‘testa’ del serpente sionista : il Gran Sinedrio Mondiale , il ‘Kahal’ massimo.
‘Che il popolo eletto d’Israele sia controllato da un suo vero potere centrale, non può mettersi in
dubbio da quanti hanno potuto osservare come in certi momenti, tutta la stampa ebraica o
ebraizzata, tutti gli oratori politici ebrei o simpatizzanti, abbiano istantaneamente lo stesso motto
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d’origine e lo stesso contegno di fronte a una data questione che interessa Israele. Tale potere è il
Kahal (dal nome ebraico Khl=potere) mentre il governo regionale o locale si chiama Kehillah
(Khll). L’origine del Kahal rimonta all’epoca della Dispersione ebraica al tempo di Vespasiano,
quando cadde l’ultimo vestigio del potere sacerdotale farisaico del Tempio di Gerusalemme'.(2°)
Il banchiere ebreo James Paul Warburg , fra i massimi rappresentanti del Sionismo
Internazionale , dichiaro’ pubblicamente mire e obbiettivi dell’ oligarchia ebraica minacciando
dinnanzi al senato degli Stati Uniti allibiti e sconcertati deputati con una frase che appare piu’ un
monito che una semplice previsione : ‘Avremo presto un Governo Mondiale, che vi piaccia o
meno.’
Sull’ instaurazione di un Governo Mondiale Ebraico abbiamo molte fonti che ci potranno essere
di aiuto , a cominciare dalla stessa Bibbia laddove Dio stipula un chiaro patto con il suo ‘popolo
eletto’ assicurandogli gloria e dominio sulle altre nazioni.
Lo stesso volume dei ‘Protocolli dei Savi Anziani di Sion’ altro non sarebbe che un documento
interno del Gran Sinedrio contenente la strategie sovversive per l’ instaurazione di un Governo
Unico a guida sionista. Nell’introduzione all’edizione in lingua russa, apparsa per la prima volta
a Mosca nel 1902 , il pope Sergeji Nilus descriveva in maniera alquanto realistica la metafora del
‘percorso simbolico’ del Serpente Sionista alla conquista del dominio planetario. ‘Le varie tappe
della marcia del serpente distruttore sa lui indicate sono in buona parte vere , ma da riportarsi ad
un inquadramento assai più vasto e oggettivo: caduta dell’antica Ellade dorico-sacrale e avvento
di quella umanistica, degenerescenza dell’Impero romano, degenerescenza assolutistica del
Sacro Romano Impero (Carlo V°) e Riforma, preparazione della Rivoluzione francese
(illuminismo,razionalismo, assolutismo) , azione antitradizionale sull’Inghilterra mercantilizzata,
attacco contro l’Austria e azione segreta in seno alla Germania, previsione del bolscevismo ,
punto d’arrivo del serpente.’ (3°).
E’ qui’ opportuno ricordare che un’ altro eminente rappresentante dell’ establishment sionista , l’
ebreo tedesco Walther Rathenau , proprietario della società industriale AEG e successivamente
primo ministro del governo della Repubblica di Weimar , nel suo libro ‘Critica dell’ Epoca’
espose chiaramente l’ esistenza di una oligarchia di ‘circa trecento uomini’ che reggevano le sorti
dell’ economia internazionale decidendo i destini del continente.
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Rathenau non arrivo’ né a dare ulteriori spiegazioni riguardo questa oscura ammissione circa un
establishment occulto , né riusci’ a salvare la Germania dal collasso economico e dall’ umiliante
diktat che i franco-britannici imposero a Versailles.
Anzi Rathenau fu proprio colui che , in occasione dei trattati di Versailles , parve adoprarsi
maggiormente per la svendita completa della Germania, per la sua umiliazione e la sua
disintegrazione , lavorando di concerto con gli altri ebrei presenti in massa nelle delegazioni
‘alleate’ affamate di territori , riparazioni economiche astronomiche e assetate di vendetta e
rivalsa sulla pur invitta sul campo nazione germanica.
Indipendentemente dall’ influenza , comunque notevole , di Rathenau internamente al Gran
Sinedrio , pur non essendo disponibile alcuna lista dei molti influenti personaggi che ne
sarebbero stati ai vertici possiamo qui di seguito pubblicare un breve elenco per deduzione di
tutti coloro che certamente non ne poterono essere estranei :
1) il barone Moises Haim di Montefiore , ( 1784-1885 ) ebreo britannico di origine sefardita,
nato a Livorno , la ‘Sion’ d’ Italia. Parente del ramo britannico della potente famiglia ebraica
dei Rothschild si adopero’ per aiutare economicamente le comunità ebraiche sparse nell’
Impero Ottomano. Un suo intervento finanziario servi’ ad occultare i veri responsabili dell’
omicidio rituale perpetrato a Damasco in Siria ai danni di un religioso cristiano , padre
Thomas , caduto vittima assieme al suo inserviente di un rituale ebraico. Nominato baronetto
si adoperò sempre per la causa sionista a fianco dei Disraeli,Cremieux e Palmerston.
2) Nathan Rothschild , fondatore del ramo inglese del’ omonima potente dinastia. Ebreo
askhenazita , originario di Francoforte sul Reno. Diventerà abilmente il piu’ importante
industriale del mercurio dell’ Europa occidentale controllando le principali miniere della
Germania, dell’ Austria-Ungheria e della penisola iberica.
3) Lionel Rothschild , successore di Nathan . Venne eletto alla camera dei comuni a metà del
XIX° secolo e fu il primo deputato di religione ebraica al parlamento di Londra.
4) Nathaniel Rothschield , assurse al grado di Lord alla camera omonima al parlamento
britannico ingraziandosi e servendo fedelmente la regina Vittoria.
5) Lionel Walter Rothschield , fu della potente dinastia quello che ricevette la famosa
Dichiarazione Balfour , redatta in forma di lettera nel 1917 da Lord Balfour , ministro per gli
Affari Esteri di Sua Maestà , inerente la creazione di un ‘focolare nazionale’ ebraico in terra
di Palestina , tra le vibranti proteste dei turchi – allora alleati alla Germania e all’ Austria – e
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dei rappresentanti arabi pure alleati dei britannici e da questi ultimi traditi e poi ‘scaricati’ al
termine del conflitto.
6) Benjamin Disraeli , politico conservatore di origine sefardita . Nominato Lord con il casato
Beaconsfield da Sua Maestà la regina Vittoria , pur praticando ufficialmente la religione
anglicana molti indizi farebbero supporre che intimamente fosse restato in tutto e per tutto
ebreo . Nella sua commedia ‘Lord Conigsby’ espose nitidamente una visione tipicamente
sionista della politica e dei rapporti interpersonali. Divenne uno dei massimi artefici dell’
espansione imperiale della Gran Bretagna in epoca vittoriana.
7) Alfonso De Rothschild , esponente del ramo francese della dinastia omonima , nominato
Governatore della Banca di Francia fu uno dei massimi finanziatori delle prime colonie
sioniste in Palestina .
8) Adolfo Cremieux , ebreo e massone francese. Il suo vero nome era Isaac Moises . Politico
Liberale venne nominato Ministro della Giustizia nel 1848 e poi nel 1870 due anni cruciali
per i destini della Francia e dell’ intero continente. Si adopro’ per il conseguimento della
cittadinanza francese per tutti gli ebrei d’ Algeria e successivamente fu tra i principali
promotori dell’ Alleanza Israelitica Universale , organizzazione sionista con sede a Parigi.
9) Louis Borne , ebreo e massone tedesco . Il suo vero nome era Leon Baruch . Politico
Liberale e membro della Loggia ebraica ‘Aurora Crescente’ di Francoforte costituita durante
la penetrazione napoleonica in tutta Europa. Espulso dalla Confederazione Germanica con l’
accusa di tradimento si spense in Francia nel 1837.
10) Moses Hess, fondatore del Partito Social-Democratico tedesco, sionista convinto, pubblicò nel 1862 un volume dai chiari contenuti razzisti: ‘Rom und Jerusalem’ (Roma e Gerusalemme) che influì profondamente nella successiva elaborazione pratica del sionismo politico. Hess rivendicava ai figli d’Israele ‘Gerusalemme’ Arriverà a scrivere: ‘La lotta di razza è prioritaria , dopo viene quella di classe’ e ancora ‘l’ideale degli Ebrei dev’essere uno stato messianico per rendere il mondo conforme al piano divino’. Nella visione politicomessianica di Hess, il Sionismo si pone come avversario dell’emancipazione ebraica, della ‘liberazione’ del popolo ebraico dalle ferree Leggi del Talmud: ‘L’ebreo alla moda che nega la nazionalità ebraica – scriverà – non è solo un apostata, un rinnegato, in senso religioso ,ma è anche un traditore del suo popolo e della sua famiglia. Se fosse vero che  l’emancipazione degli ebrei nella Diaspora è inconciliabile con la nazionalità ebraica, l’ebreo dovrebbe sacrificare la prima alla seconda… L’ebreo dev’essere innanzitutto un Patriota Ebreo’ (4°)
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11)Adriano Lemmi , Gran Maestro della Massoneria italiana. Nel 1874 fu il principale artefice
della riunificazione del Grande Oriente monarchico di Torino alle antiche Logge d’ origine
napoleonica presenti a Napoli e a Palermo. Banchiere di professione, il famoso politico
liberale Nitti diceva spesso di lui che : ‘parlava di principi ma realizzava affari’. Accusato
varie volte di truffe e frodi finanziarie, nessun tribunale del neocostituito regno massonico d’
Italia si attento’ mai di sbatterlo in galera.
12) Ernesto Nathan , ebreo inglese naturalizzato italiano. Successe a Lemmi quale Gran Maestro
della Massoneria italiana. Divenne sindaco di Roma e fu tra i principali ispiratori – dietro le
quinte – della dichiarazione di guerra alla Germania e all’ Austria nella primavera del 1915.
13)Walther Rathenau , politico e industriale ebreo tedesco, figlio del fondatore dell’ AEG di cui
divenne presidente. Durante la 1.a Guerra Mondiale diresse con un nutrito gruppo di
industriali il complotto che avrebbe portato la Germania alla disfatta del fronte interno, alla
destituzione del Kaiser , alla resa e all’ umiliazione dei trattati di Versailles. Nominato
ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Weimar , firmo’ nel 1921 l’ umiliante trattato
germano-sovietico a Rapallo . Venne assassinato lo stesso anno da alcuni oltranzisti dell’
estrema destra nazionalista tedesca.
14) Rufus Isaacs , noto come Lord Reading. Uomo politico britannico , Membro della Gran
Loggia d’ Inghilterra , venne nominato Vice-re nelle Indie dal 1921 al 1926.
15) Sir Herbert Samuel , politico britannico . Membro della Gran Loggia d’ Inghilterra. Divenne
ministro delle Comunicazioni e degli Interni durante la 1.a Guerra Mondiale. Nel 1920-25 fu
nominato alto commissario di Sua Maestà per la Palestina , favorendo l’ emigrazione ebraica
in accordo con la dichiarazione di Balfour. Ecco come l’autorevole ‘Jewish Guardian
raccontò l’entusiastica accoglienza che riservarono gli ebrei di Palestina a Lord Samuel
quando questi entrò , in veste di Alto Commissario britannico, in Gerusalemme:’ L’aria era
carica d’elettricità a causa dell’estasi di noi ebrei. L’adorazione che ispira l’Alto
Commissario brillava negli occhi dei presenti che accompagnavano il suo cammino con un
tuono non interrotto d’acclamazioni. Nella pienezza di tali squisite delizie che nessuna parola
umana può esprimere, molti versavano lacrime e l’entusiasmo di tutti era tanto sincero , così
ardente di gratitudine, così gravido di speranza e di anticipazioni., che si poteva sentirvi la
divina palpitazione del cuore di un Popolo.’ (5°). Così come ricorderà Giovanni Preziosi,
21
difatti, Sir Herbert Samuel era l’Alto Commissario del Gran Sinedrio, colui il quale diede
fisicamente realizzazione alle speranze sioniste di riedificazione del ‘Regno d’Israele’.
‘Nominato commissario, prima di partire per la Palestina – scrive il Preziosi – sir Samuel
ebbe la solenne investitura nella sinagoga di Londra ove un servizio di gala fu dato in suo
onore al Tempio di West End. Egli dette il suo proprio ‘Sepher Torah’ (Libro della Legge) al
rabbino come pegno della sua fedeltà al mandato israelitico. Egli fece la lettura liturgica della
Legge, i suoi figli recitarono l’ ‘Hafterah’. Le celebri investiture del medio evo non erano più
solenni. Poi Scemuel Nagid d’Israele s’imbarcò per andare a Roma a dire al Papa che … si
fidasse di lui, quindi corse a Gerusalemme per inaugurare nell’Eretz Israel il regno neosalomonico’.(6°)
Nel 1931 torno’ ad assumere l’ incarico di Ministro degli Interni. Presidente del Partito Liberale.
Nel 1944 passo’ alla Camera dei Lord.
16) Leslie Hore Belisha , politico britannico. Membro della Gran Loggia d’ Inghilterra. Ministro
in tre diversi Governi , ebbe un ruolo di rilievo , assieme a sir Herbert Samuel, nella
dichiarazione di guerra al Terzo Reich nel 1939. Mori’ in Francia nel 1957. Si badi bene che
l’ebreo Belisha come Ministro della Guerra del Regno Unito fu quello che maggiormente
spinse alla Guerra Ebraica la Corona Britannica. ‘Agenzie e stampa ebraiche o controllate
dagli ebrei magnificano in tutto il mondo le gesta di Hore Belisha...Infatti ecco quanto si
legge nell’American Hebrew , organo uficiale dell’ebraismo negli Stati Uniti d’America:
‘Hore Belisha è un uomo soave,ambizioso,ardente e autoritario. E’ un astro nascente che
comincia a brillare. Egli seguirà le tracce di un altro illustre nostro correligionario, Disraeli.
Noi siamo sicuri che Hore Belisha andrà presto ad abitare al numero 10 di Downing Street,
dove si decidono i destini dei cittadini dell’impero britannico. Hore Belisha è un maestro
nell’arte di servirsi della stampa….’ Pochi sanno, anche in Inghilterra, che il vero nome
del ministro che dirige in questo momento una partita decisiva per l’ebraismo e l’impero
inglese non è Hore Belisha , ma è Isaac Horeb Elisha. Egli è nato a Mogador in Marocco e
sulla sua casa natale è incisa questa lapida: ‘In questa casa nacque Leslie Hore Belisha
Ministro della Guerra della Gran Bretagna. Egli deve diventare il Primo Ministro Inglese'. (7°)
17) Leon Blum , politico francese. Deputato socialista nel 1929. Massone del Grande Oriente di Francia. Divenne il leader indiscusso del Fronte Popolare delle Sinistre nel periodo 1936-38.
Durante la 2° Guerra Mondiale i tedeschi lo rinchiusero in un campo di concentramento.
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Nel 1947 ando’ a presiedere per l’ ultima volta un Governo. L’obbiettivo finale di Blum rimase, anche quando era primo ministro del Fronte Popolare, l’instaurazione di una repubblica
bolscevica così come espose lui stesso in un discorso pubblico del 1937: ‘Io governo per il fronte popolare sopra un programma troppo moderato per i miei gusti allo scopo di conservare i radicali nella mia maggioranza, ma ritraggo pazientemente dal regime attuale
tuttociò che è possibile , tuttociò che vi è di dinamico per orientare le masse alla distruzione del capitalismo ed alla creazione di un regime marxista integrale. La rivoluzione che è lo scopo finale che io perseguo, non ha bisogno di essere violenta ed io mi auguro che essa eviti spargimenti di sangue. Ma l’essenziale è , per me , che essa si stabilisca o con le buone o con le cattive sopra le rovine di un passato abolito, dal quale le idee di famiglia, di religione e di
patria non potranno più mai risorgere.’ (8°)
18) Pierre Mendes-France , politico francese. Massone del Grande Oriente . Deputato del Partito
Radical-Socialista, ando’ ad occupare il ruolo di sottosegretario al Tesoro nel 1938 . Capo di
Governo nel biennio 1954-55 fu il responsabile della scomparsa dell’ Indocina Francese ,
abbandonato in mano ai comunisti che andarono di li’ a poco a costituire la Repubblica del
Vietnam del Nord. Nominato ancora ministro di altri Governi, ha ricoperto l’ incarico di
presidente del Fondo Monetario Internazionale. Era altresì membro influente del Bildeberg
Group.
19) Jacob Schiff , banchiere ebreo americano, principale dirigente della ‘Kuhn, Loeb and
Company’. Collegato alla banca d’ affari ebraica Warburg in Germania, ebbe un ruolo
centrale nel finanziamento della rivoluzione bolscevica russa attraverso il teorico marxista
della rivoluzione permanente l’ ebreo Leon Trotsky futuro organizzatore dell’ Armata Rossa.
Inoltre nella sua veste di plutocrate contribuì al finanziamento della Jewish Colonization
Association ; nata nel 1890 per veicolare l’emigrazione ebraica in Palestina.
20) Edward Mandel-House , consigliere particolare del presidente statunitense Wilson e capo
supremo della Loggia dei ‘Maestri della Sapienza’ . Ebbe un ruolo non indifferente nella
stesura dei famosi 14 punti che sancirono lo smembramento degli Imperi Centrali di
Germania e Austria-Ungheria.
21)Nicholas Murray Butler, ebreo e massone,membro degli Illuminati di Baviera, così come
scrive Epiphanius: ‘sarebbe diventato di lì a pochi anni capo del British-Israel, presidente
della Pilgrims Society, del CFR americano, dell’Università di Columbia, amministratore
della Fondazione Carnegie e collaboratore del banchiere ebraico Jacob Schiff.’ (9°)
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22)Maxim Litvinov (vero nome Filkenstein) , politico sovietico. Vice-ministro dal 1918 al 1930
. Ministro degli Affari Esteri dal 1930 al 1939 . Destituito da Stalin in conseguenza dell’
avvicinamento alla Germania hitleriana , venne nominato ambasciatore sovietico a
Washington , carica che mantenne fino al 1943. Dal 43 al 51 conservo’ la carica di viceministro.
23) Lazar Kaganowicz , politico sovietico . Membro del Politburo con Stalin fino al 1930.
Venne allontanato dalla politica solamente con l’ era Krusciov e il periodo della cosiddetta
‘destalinizzazione’. Ricordiamo che la sorella di Kagnowicz sposò Stalin nel 1933. Del resto
le altre due mogli dello ‘zar rosso’ erano di origini israelite: Katy Schwanitze e Nadedja
Aleluieva.
24)Mazurow K. , politico sovietico. Delfino di Kaganowicz , organizzo’ e diresse l’
organizzazione sionista dell’ URSS durante il periodo della destalinizzazione. Aiutante di
Kosigin nel Governo sovietico del 1968 . Membro del Politburo con Breznev durante gli anni 70.
25)Yuri Andropov , politico sovietico. Ambasciatore dell’ URSS A Budapest durante la
sollevazione anti-comunista del 1956. Nominato nel 1967 capo supremo del KGB. Membro
del Politburo. Successe a Breznev come segretario generale del PCUS nel biennio 1983-84.
26) Louis Brandeis , consigliere particolare dei presidenti americani Wilson e Roosvelt. Era alto
magistrato presso il Tribunale Supremo degli Stati Uniti e aderente alla setta sionista dei
‘frankisti’, ramo statunitense di un movimento ereticale nato in ambienti ebraici polacchi nel
XVIII° secolo.
27) Felix Frankfurter , ebreo americano di origine tedesca. Magistrato presso il tribunale
Supremo degli Stati Uniti durante la presidenza Roosvelt.
28) Benjamin Nathan Cardoso, ebreo americano di origini sefardite. Anche lui rivesti’ l’ incarico
di magistrato presso il Tribunale Supremo degli Stati Uniti dal 1932 al 1938 anno della sua
scomparsa.
29)Henry Morghentau , politico ebreo del Partito Democratico. Collaboratore del presidente
Roosvelt e segretario al Dipartimento del Tesoro per 11 anni e fra i principali responsabili
dell’ entrata nel 2.o conflitto mondiale degli Stati Uniti.
30) Bernard Mannes Baruch , ebreo sefardita statunitense. Gran Maestro della Massoneria negli
Stati Uniti e nell’ area caraibica. Divenne il massimo collaboratore di tutti i presidenti degli
USA da Wilson a Kennedy. Rappresentante degli Stati Uniti nella Commissione sull’
24
Energia Atomica alle Nazioni Unite , venne chiamato a presiedere alle conversazioni
intercorse a Camp David tra il presidente Eisenhower e il segretario generale del PCUS
Nikita Krusciov. L’influenza di Baruche nell’establishmente statunitense era notevolissima.
Membro della Pilgrims Society e del CFR, rappresentò gli Stati Uniti nella Conferenza di
Pace del 1919. Alleato della Banca Lazard per molti anni divenne il leader indiscusso del
‘War Industries Board (l’ente per le industrie belliche degli Stati Uniti) . La rivista
‘American Hebrew’ parlando di Baruch arrivò a scrivere che ‘quando il presidente Roosvelt
parte per le vacanze estive Mr.Baruch è ufficialmente designato come presidente supplente’
(10°)
31) Sidney Weinberg , successore di Baruch alla presidenza del Gran Sinedrio negli anni
sessanta. Presidente della ‘Goldman, Sachs and Company’ Bank divenne consigliere dei
presidenti Eisenhower , kennedy e Johnson.
32) Spencer Lewis , teosofo americano, appartenente alla massoneria martinista e collegato ai
leader francesi del Martinismo : Stanislao De Gaita e Gerard Encausse alias Papus noto
occultista e massone. Lewis e’ il fondatore dell’ Ordine dei Rosacroce con sede a San Jose’
in California e successivamente diffusosi nei tre quarti del pianeta.
33)William Bullit, influente membro della Massoneria , del CFR, agente della Banca Kuhn and
Loeb. A lui si deve questa sconvolgente profezia sulla 2° Guerra Mondiale: ‘…la guerra
durerà almeno sei anni e terminerà con un disastro completo in Europa e con il trionfo del
Comunismo’ (11°)
34) Ralph Maxwell Lewis , figlio di Spencer e suo successore alla guida del movimento
rosacrociano internazionale.
35) Chaim Weizmann , ebreo polacco. Dopo aver lavorato nei laboratori chimici britannici
durante la 1.a Guerra Mondiale venne nominato presidente dell’ Agenzia Ebraica nel 1929.
Venne eletto primo presidente dello stato d’ Israele dal 1948 al 1952.
36)Walt Whitman Rostow , economista ebreo americano. Consulente economico di Kennedy e
consigliere alle relazioni estere di Johnson apparteneva alla Massoneria del B’nai B’rith.
37) Bruno Kreisky , ebreo austriaco. Uomo politico socialista. Membro del B’nai B’rith .
Durante il periodo dell’ anschluss riparo’ in Svezia. Nominato ministro degli Esteri della
Repubblica d’ Austria dal 1959 al 1966 divenne capo del Governo dopo le elezioni del 1970.
38)Henry Kissinger , ebreo tedesco nazionalizzato americano. Cattedratico ad Harvard , legato
alla Fondazione Rockfeller fu tra i fondatori della Commissione Trilaterale. Segretario di
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Stato ai tempi di Nixon, collaboratore di rilievo di Ford e successivamente di Reagan e Bush
, attualmente appare – in una posizione relativamente ‘defilata’ – tra le voci piu’ ascoltate
dell’ establishment sionista che circonda il presidente John Walker Bush.
39) Felix Rohatyn , influente banchiere israelita. Membro Trilaterale e presidente della Banca
ebraica Lazard Brothers. Rohatyn appartiene alle famiglie frankiste emigrate negli USA due
secoli or sono.
40) Leon Brittan , ebreo britannico . Uomo politico , membro del partito conservatore dei
Tory’es , ministro degli Interni con Margareth Thatcher negli anni ottanta.
41) Renè Samuel Cassin, influente membro del sionismo francese. Diventato presidente
dell’Alleanza Israelitica Universale nel 1942 , rappreseterà la Francia nella Commissione
d’inchiesta delle Nazioni Unite sui crimini di guerra. Presidente del Consiglio
d’Amministrazione della Scuola Nazionale d’Amministrazione e vicepresidente del
Consiglio di Stato. E’ stato premio Nobel per la Pace nel 1968 oltre ad aver fatto parte della
Massoneria Ebraica del B’nai B’rith.
42)Gaspar Weinberger , ebreo americano. Membro del Partito Repubblicano. Segretario alla
Difesa sotto l’ amministrazione Reagan.
43) Edgar Bronfmann , presidente del Congresso Ebraico Mondiale ( ‘World Jewish Congress’ )
negli anni ottanta e proprietario di una delle piu’ importanti fabbriche di whisky degli Stati
Uniti.
44)Harry Frederick Oppenheimer, israelita e massone. Guida una delle imprese multinazionali
più influenti nel campo dell’estrazione di oro,platino,vanadio,uranio e materiali fondamentali
per l’industrie occidentali. A capo della società De Beers che controlla la totalità del mercato
dei diamanti. Membro del consiglio d’amministrazione della ‘Salomon Brothers’ e della
‘Anglo-American Corporation’ legata al carro dei Rothschild. Membro del B’nai B’rith , è
stato per anni il principale finanziatore dell’African National Congress di Nelson Mandela.
45)De Rotschild Edmund membro della potente dinastia, affiliato alla Trilateral Commission, al
Bildeberg Group e al B’nai B’rith. Una sua dichiarazione ‘La struttura che deve saltare (per
l’Unione dell’Europa ndr) è la Nazione’ coincise con analoghe prese di posizione della
Massoneria.
46) Evelyn e David Rockfeller, altri rappresentanti della potente famiglia di plutocrati. La prima
è proprietaria del colosso Du pont de Nemours , della filiale britannica della Banca
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Rothschild e sostenitrice di un’Europa senza controlli doganali e frontiere fra stati. Il secondo
è alto esponente della Trilateral, del C.F.R. e del B’nai B’rith.
47)Alexander King , tecnocrate mondialista e ebreo, co-fondatore del Club di Roma e presidente
della Federazione Internazionale degli Istituti di Studio Avanzati.
48) Rockfeller David , uomo influente dell’omonima famiglia. Membro Pilgrims, CFR e
fondatore nel 1973 della Commissione Trilaterale oltre ad essere il presidentemondiale dei
‘planning familial’.
49) Etienne Hirsch, israelita, dirigente del trust Kuhlman , membro del Club Jean Muolin,
presidente dell’Euratom dal 1959 al 1961 e presidente per 15 anni del Movimento Federalista
Europe (che lavora al fianco di Jean Monnet per l’edificazione di un’Europa di tecnocrati).
E’ stato l’anticipatore della moneta unica europea, da lui chiamata Ecu.
A questo elenco sommario potremmo aggiungere anche i nominativi dei leader storici del
movimento sionista , coloro i quali ne organizzarono le prime strutture e ne favorirono l’
affermazione : Theodor Herzl , Max Nordau, Aser Ginsberg , Vladimir Jabotinsky e David Ben
Gurion. Sicuramente tutti e cinque furono influenti membri del Gran Sinedrio mondiale . I primi
tre furono i teorici della nascita di uno stato destinato al popolo ebraico , obbiettivo esposto in
maniera piuttosto preliminare al 1.o congresso sionista svoltosi in quel di Basilea nel 1897.
Le tesi difatti di Herzl , Nordau e Ginsberg differivano circa l’ attuazione ed i modi per il
conseguimento di un territorio da destinare al popolo ebraico. Theodor Herzl , il piu’ famoso dei
tre , era ufficialmente suddito dell’ Impero d’ Austria-Ungheria e nel 1896 aveva dato alle
stampe il suo manoscritto ‘Lo Stato Ebraico’ ( ‘ Die Juden Staat’ ) , un ‘classico’ della letteratura
sionista e autentica opera omnia per comprendere genesi e prospettive del Sionismo
internazionale.
Herzl analizzando la situazione delle comunità ebraiche in Europa , arrivo’ a sviluppare il ritorno
di queste alla ‘terra dei padri’ , alla Palestina. L’ idea di Herzl era quella di salvare quanti piu’
ebrei possibili dalle condizioni di semi-legalità’ e di persecuzioni alle quali erano sottoposte le
comunità dell’ Est Europa , soprattutto quelle della Russia zarista.
Sebbene anche per lui una condizione necessaria fosse comunque l’ espulsione in massa delle
popolazioni arabe , cristiane e mussulmane , dalla Palestina ; deve essere certamente considerato
, tra i tre , il piu’ moderato.
Max Nordau , il cui vero nome era Sudfeld , aveva infatti del Sionismo un concetto molto piu’
vasto ed è stato indicato da alcune fonti quale il possibile relatore dei ‘Protocolli’. Le sue tesi
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congressuali furono quelle che , infine , dopo un acceso dibattito ottennero la maggioranza dei
consensi dei delegati anche se questo non impedi’ che il Congresso approvasse una dichiarazione
finale favorevole alla tesi di Herzl sulla costituzione di colonie agricole in Palestina quali
avamposti sui quali costituire il futuro dello stato degli ebrei in Terrasanta.
Dovranno passare vent’ anni perché i sogni dei sionisti si potessero concretizzare nella
famigerata dichiarazione Balfour , anche se fu l’ insieme di cause e conseguenze della 1.a Guerra
Mondiale ( come lo sgretolamento dell’ Impero Ottomano ) a provocare la fattibilità e la
realizzazione di un progetto inizialmente concepito solamente dalla Gran Bretagna per
mantenere l’ Alta Finanza plutocratica sionista nel campo della coalizione ‘alleata’ .
Non dimentichiamo che i plutocrati sionisti si schierarono indistintamente sia nel campo delle
potenze della Triplice Alleanza sia con i paesi aderenti all’ Intesa decidendo soltanto a guerra
inoltrata l’ incondizionato appoggio alle mire delle democrazie occidentali contro gli Imperi
centrali , il loro alleato ottomano e abbandonando al suo destino la Russia in preda ai fermenti
rivoluzionari bolscevichi provocati dai loro precedenti ‘giochi sottobanco’ con i vertici dello
stato maggiore tedesco.


NOTE AL CAPITOLO 2
1° - Karl Marx – ‘La Questione Ebraica’ ,Roma 1969
2° - Articolo da ‘La Vita Italiana’ tratto da Giovanni Preziosi – ‘Come il Giudaismo ha preparato
la Guerra’ Edizioni ‘Tumminelli e C.’ - Roma Città Universitaria 1939
3° - Dall’Introduzione curata da Julius Evola de ‘I Protocolli dei Savi Anziani di Sion’ Versione
Italiana , Editrice ‘La Vita Italiana’ Roma 1938
4° - Moses Hess – ‘Rome and Jerusalem’ , ‘Philosophical Library , New York 1958
5° - Articolo del ‘Jewish Guardian’ di Londra del 20 Agosto 1920
6° - Giovanni Preziosi – ‘Sotto il dominio ebraico la Palestina non sarà più simbolo di pace ma
terra di guerra e di sangue’, articolo apparso su ‘La Vita Italiana del 15.09.1921. L’articolo in
questione è contenuto nella raccolta di articoli della rivista ‘La Vita Italiana’ di Preziosi curata
dalla Edizioni ‘Hohenstaufen’ nel dicembre 1941 recante il titolo
‘Giudaismo,Bolscevismo,Plutocrazia,Massoneria’.
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7° - Giovanni Preziosi – ‘L’Ebreo Hoore Belisha deve diventare primo ministro inglese’ ,
articolo apparso su ‘La Vita Italiana’ del 15.11.1937. L’articolo in questione è presente nella
raccolta di articoli della stessa rivista pubblicata dalle Edizioni ‘Tumminelli e C.’ a Roma nel
1939 e intitolata ‘Come il Giudaismo ha preparato la Guerra’.
8° - Giovanni Preziosi – ‘Francesi Imbecilli, leggete’ articolo apparso su ‘La Vita Italiana’ del
15.03.1937
9° - Epiphanius – ‘Massoneria e Sette Segrete: La Faccia Occulta della Storia’ , Edizioni
sconosciute, Trento 1993
10° - Epiphanius –ibidem
11° citazione estratta dal volume di Yann Moncomble ‘Le Vrais responsablede la Troisieme
Guerre Mondiale’ – edizioni ‘Facts et Documents’ , Paris 1982

CAPITOLO 3°
IL PURIM : ORIGINI DI UNA FESTIVITA’ TRAGICA DEL POPOLO EBRAICO

Abbiamo dunque potuto appurare come il Sionismo , nelle forme attuali che siamo soliti
conoscere , abbia avuto sicuramente una storia assai piu’ antica e diversa , fatta di momenti
anche tragici e di alti e bassi.
Le sue origini sono antiche , anteriori all’ era cristiana e precedenti la stessa fondazione di Roma.
Il popolo ebraico , come appurato dalle stesse sacre scritture , riusci’ infine a costituire un regno
indipendente nella zona posta a ovest del mar rosso.
La storia di questa occupazione da parte degli israeliti non appare mai del tutto chiara, vivendo
alterne fasi di vittorie e sconfitte, di trattati di pace e di scambi commerciali con le stesse
popolazioni che pure venivano ritenute idolatre e impure.
La conquista della Terra Promessa non viene descritta come una passeggiata , anzi apparirebbe
che l’ esercito di Sion abbia faticato non poco prima di arrivare a costituirsi in regno
indipendente.
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Le sacre scritture parlano di questa conquista come di una serie infinita di massacri, di atti di barbarie, di un’ attitudine allo sterminio che i figli d’ Israele praticarono indisturbati seguendo
quelle che sarebbero state le direttive del loro Dio : dalle disposizioni dell’ Altissimo ‘non devono essere lasciati superstiti’ (Giosue’ 11) , i governanti dei popoli infedeli saranno ‘trafitti,
uccisi ed appesi ad un palo’ ( Giosue’ 10, 24-26 ) il tutto perché le Sue disposizioni sono estremamente chiare ‘Metti a fil di spada tutti i maschi, ma le donne, i bambini, il bestiame e tutto cio’ che sarà nella città , tutto quanto il suo bottino, portalo via, con te e goditi dei ben dei tuoi nemici che il Signore tuo ti avrà dato’ (Deuteronomio 20 , 13-14 ) .
E autentici olocausti vennero offerti per la Gloria di Javhe’ sebbene sarebbero passati molti anni prima che il popolo ‘eletto’ riuscisse a costituirsi in un regno autonomo nella regione.
Le stesse fonti bibliche testimoniano che ‘I figli d’ Israele dimorarono dunque fra i cananei, gli etei, gli amorrei, i ferezei, gli evei e i gebusei’ arrivando perfino a prenderne le donne per mogli
e dando le proprie ai loro vicini, spesso prestando perfino culto ai loro Dei praticando l’ idolatria e associando al loro Dio Jahve’ altri Dei cosi’ come testimoniato in ‘Giudei 3 , 5-6’ .
Al servizio delle tribu’ costiere gli ebrei diverranno abili mercanti incominciando a veder aumentare la loro influenza economica nella zona.
Malgrado cio’ gli israeliti saranno sempre in una posizione di sudditanza nei confronti dei loro
vicini , la cui civiltà superiore viene riconosciuta anche da storici e autori ebrei.
I cananei - che a partire dal 1000 a.C. i greci inizieranno a chiamare ‘fenici’ – hanno sviluppato
una società che inizio’ ad irradiarsi verso l’ intera penisola palestinese, organizzando imponenti
traffici in tutto il bacino del Mediterraneo, armandosi in previsione di conflitti e scontri sempre
frequenti.
Gli israeliti al contrario non avevano neanche il diritto di imbracciare le armi, vivevano ai
margini delle città cananee e di quelle moabite , ne sfruttavano i mercati ma sostanzialmente si
limitavano a coabitare con i loro piu’ potenti vicini senza interferire nei loro traffici e nella loro
vita sociale.
La maggior parte della comunità ebraica vive nelle aree montuose, mentre negli insediamenti
urbani gli ebrei subiscono il fascino della civiltà fenicia e non si sottrarranno all’ assimilazione ,
beneficiando in questo modo delle superiori strutture societarie.
Intorno all’ anno 1000 , approfittando di una convergenza di crisi nei grandi imperi del momento
, quello egiziano a ovest e quello assiro a est , gli ebrei riusciranno a costituire il loro regno.
Fu un regno di breve durata e di relativa influenza sui destini della regione. Morto re Salomone
nell’ anno 960 a.C. il suo regno si divise in due dando vita ai regni indipendenti di Giudea ( nel
sud della Palestina ) e d’ Israele propriamente detto .
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Al primo , retto dal figlio di Salomone Roboam , prestarono fedeltà le tribu’ di Giuda e una parte
dei Levi , al secondo – governato dal generale ribelle Jeroboam – si unirono la maggioranza delle
tribu’ d’ israeliti : i Rubèn, i Dan , i Neftali, i Gad , gli Aser, gli Isacar, gli Zabulon, gli Efraim, i
Manasse , i Benjamin e una minoranza dei Levi.
Fu cosi’ che in un breve arco di tempo si formo’ una violenta lotta intestina che coinvolse 10
tribu’ contro una con la famiglia dei Levi che formava da ambedue le parti la casta sacerdotale.
A dar manforte al regno di Giudea retto dalla famiglia di Giuda arrivo’ a dar manforte la tribu’
dei De Simeon , data per dispersa ma piu’ probabilmente assorbita nelle altre 10 prima della
divisione del regno di re Salomone.
La lotta intestina tra giudei e israeliti continuo’ fino al 721 a.C. quando il re assiro Salmanasar
invase il regno d’ Israele con un esercito grandioso decimando le 10 tribu’ ribelli e disperdendole
per varie regioni del Vicino Oriente.
Gli israeliti sopravvissuti si fusero probabilmente con i loro vincitori assiri e di loro si persero le
tracce come popolo e civiltà.
Risulta pertanto infondata l’ attuale pretesa dei sionisti di rivendicare al loro stato chiamato
appunto ‘Israele’ una qualche forma di paternità con l’ antico regno disperso e sbaragliato dall’
invasore assiro.
Nell’ anno 586 a.C. anche il sopravvissuto regno di Giuda subi’ una catastrofe simile a quella
che aveva colpito il vicino Israele.
Le truppe del re babilonese Nabucodonosor occuparono Gerusalemme , distrussero qualsiasi
vestigia giudaica, rasero al suolo il Tempio di re Salomone ( centrale per le funzioni del culto al
Dio Unico Javhe’ ) e deportarono l’ intera popolazione in Babilonia.
Praticamente di regni ebraici indipendenti nella regione palestinese non si sarebbe piu’ sentito
parlare fino alla costituzione dello stato sionista del 1948 .
I giudei temendo di scomparire come popolo , cosi’ come era accorso ai loro ‘fratelli’ israeliti
piu’ di un secolo prima , corsero ai ripari: incominciarono allora a rivedere i loro usi e costumi ,
limitando qualsivoglia tentativo di assimilazione e di integrazione alla società babilonese.
Proprio la cattività babilonese ci permette di situare con una certa dose di sicurezza attorno al
500 a.C. l’ epoca nella quale avvenne la metamorfosi identitaria del popolo d’ Israele e la genesi
dell’ ideologia sionista.
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Sarà in questo periodo storico che avverrà la ‘conversione’ del popolo di Giudea ad un
monoteismo isolazionista ed esclusivista , ad una nuova coscienza della propria ‘missione’
metastorica e metafisica , considerazione peraltro condivisibile anche se ‘di segno opposto’.
Gli ebrei schiavi di Babilonia rimasero fedeli alla religione dei padri apportando sostanzialmente
solo alcuni elementi derivati da superstizioni magiche locali riadattate alla fede mosaica e poi
raccolte nella kabala e successivamente , come vedremo , nel talmudismo.
Questa autentica rivoluzione che modifico’ radicalmente l’ atteggiamento degli ebrei nei
confronti delle altre popolazioni è da attribuire ai membri della casa di Davide , aiutati e
sostenuti attivamente dalla casta sacerdotale dei Levi.
Attraverso il ritrovamento di numerose tavole cuneiformi abbiamo appurato l’ esistenza , a quel
tempo , di numerose comunità ebraiche la piu’ importante delle quali risiedeva nei pressi di
Nipur.
Attivi nel commercio e negli affari , gli ebrei iniziarono cosi’ a praticare il prestito ad interesse,
l’ usura , il quale diverrà lo strumento portante della loro penetrazione economica mondiale.
Il prof. Giacinto Auriti nel suo breve saggio ‘Sovranità Politica e Sovranità Monetaria’ pone
invece l’ ascesa della potenza economica e finanziaria del popolo d’ Israele durante la quarantena
nel deserto del Sinai dopo la fuga dall’ Egitto.
‘E’ tempo che l’ opinione pubblica si renda conto che chi crea il valore della moneta non è chi la
stampa , ma chi l’ accetta come mezzo di pagamento , cioè la collettività dei cittadini. Chi si
appropria invece di questo valore non sono i popoli, ma la casta ebraica, bancaria, massonica
internazionale. Non si puo’ comprendere come sia stata possibile la realizzazione storica di
questa strategia monetaria, se non si considera la fondamentale esperienza del popolo ebraico
dopo la fuga dall’ Egitto. Questo popolo si fermo’ e visse quarant’ anni nel deserto del Sinai , in
un periodo storico in cui l’ economia era prevalentemente agricola. Per sopravvivere non aveva
altra alternativa che spendere il tesoro rubato agli egiziani , consumando definitivamente la
ricchezza acquistata , ovvero trovare un espediente per appropriarsi senza costo dei beni prodotti
dagli altri popoli. E’ storicamente provato che il popolo ebraico , invece di comprare merci
mediante l’ oro e l’ argento , introdusse nel mercato come mezzi di pagamento i titoli
rappresentativi dell’ oro e dell’ argento ed i mercanti stranieri erano ben disposti ad acquistare
questi simboli monetari documentali ( terafim , mamrè ) in luogo delle monete metalliche,
innanzitutto perché utilizzando i titoli rappresentativi evitavano il rischio di essere rapinati dai
predoni e poi perché avevano nel simbolo il massimo affidamento , in quanto questa cambiale
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emessa dal componente il popolo israelita era garantito solidalmente da tutta la collettività
ebraica.’ (1)
Affinando notevolmente questa loro peculiarità al prestito con interesse le comunità ebraiche
della cattività babilonese poterono rinforzare sia la loro coesione interna sia le loro finanze
piuttosto precarie date le condizioni di schiavitu’.
Nell’ anno 539 a.C. l’ armata persiana di Ciro il Grande vinse e sottomise definitivamente i
caldei. Tra le prime disposizioni del nuovo sovrano vi fu quella relativa all’ autorizzazione per le
comunità ebraiche a ritornare in Palestina e a ricostruire il Tempio di Salomone andato distrutto
quasi mezzo secolo prima.
Molti di coloro che appartenevano al vecchio regno di Giudea accettarono il ritorno in Palestina ,
guidati dal principe Zorobabel e dal Gran Sacerdote Ezra , capo della potente casta sacerdotale.
La maggioranza pero’ del popolo ebraico , soprattutto le giovani generazioni , preferirono restare
in Caldea dalla quale si estesero verso Elam , Persia e Media.
La comunità di Nipur attraverso l’ incondizionato sostegno alla politica del nuovo sovrano
persiano ottenne una certa influenza presso la sua corte incominciando a penetrare nei gangli
politico-amministrativi dell’ Impero.
Un’ impero , quello persiano, che si estendeva praticamente dalla valle dell’ Indo al mar
mediterraneo coprendo la superficie degli attuali stati centro-asiatici del Pakistan, dell’
Afghanistan e dell’ Iran oltrechè di Iraq e Siria.
Pur se dispersi nelle diverse provincie dell’ impero , gli ebrei restarono affettivamente legati alla
loro Gerusalemme e alla terra palestinese che comunque ritenevano la loro ‘terra promessa’.
Periodicamente cosi’ avvenivano processioni di comunità e gruppi di ebrei che di li’ a poco
avrebbero costituito un rituale tradizionale di pellegrinaggio alla terra promessa dall’ Altissimo
ai padri e ai profeti d’ Israele.
In effetti la chiave teo-escatologica della centralità della Terra Promessa , e di Gerusalemme
quale sua città santa , era data dalla ricostruzione del Tempio , asse portante del culto ebraico ,
‘’axis mundi’ della visione escatologica mosaica e centro della redenzione di massa dell’ intera
nazione ebraica.
Gli ebrei sapevano benissimo che – secondo un’ interpretazione delle loro scritture sacre
accreditata da centinaia di Profeti e di Savi – un giorno, all’ approssimarsi della Fine dei Tempi ,
sarebbe nato dalla casa reale di Davide il Messia atteso che avrebbe sottomesso e passato a fil di
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spada tutti gli altri popoli e le altre nazioni per restituire lo scettro del dominio planetario al
popolo di Israele.
Questo Messia implacabile verso i non ebrei avrebbe onorato la promessa fatta dall’ Altissimo di
dare il dominio assoluto al suo popolo ‘eletto’ , innalzando alla di Lui gloria un immenso
sterminio degli ‘impuri ed infedeli’ Goym ( letteralmente tradotto anche come ‘Gentili’ o non
ebrei ) .
‘Gli Ebrei – scrive Julius Evola – non sarebbero mai venuti meno alla loro pretesa messianicaegemonistica
, al loro istinto di dominio universale statuito da queste tre massime bibliche:
‘Tutte le ricchezze del mondo debbono appartenerti’. – ‘Tutti i popoli debbono esserti servi’ _
‘Tu devi divorare tutti i popoli che il tuo Signore ti consegnerà’. Solo che questo tenace istinto si
traveste, assume forma serpentina, diviene attività occulta, sotterranea. Precluse le vie della
affermazione diretta, esclusa la possibilità di vittoria attraverso la lotta leale di razza, gli Ebrei
avrebbero creato, per la realizzazione del loro ideale, un fronte interno unitario di insidia e di
tradimento in seno ad ogni nazione.’ (2)
Nel frattempo , anche per non abbassare la tensione ideale e il grado di auto-coscienza razziale e
nazionale , la casta sacerdotale si impegno’ a garantire al popolo d’Israele una sistemazione il
piu’ decorosa possibile, autorizzando l’ usura e l’astuzia negli affari e nel commercio , il
tradimento e l’ opportunismo in politica e nei rapporti sociali con gli altri ‘non ebrei’.
Avvenne quindi che le comunità ebraiche , anziché ringraziare i persiani – antico popolo indoario
sostanzialmente guerriero e nobile – per averli liberati dal giogo caldeo iniziarono a tramare
e preparare i loro piani di conquista dell’ impero introducendosi all’ interno della corte reale.
Approfittando del fatto che il re Assuero aveva ripudiato la moglie iraniana Vasti durante una
serata di grandi festeggiamenti e solenni bevute , il ‘clan sionista’ ottenne che contraesse un
nuovo matrimonio con l’ avvenente Ester – forse la piu’ affascinante e ammaliante ragazza ebrea
dell’ Impero.
Il matrimonio sostanzialmente servi’ da trampolino di lancio alla scalata politica dello zio di lei ,
il ricco commerciante Mardocheo , l’ obbiettivo del quale era la carica di primo ministro di corte.
Questa strategia di infiltrazione subdola nel cuore dell’ Impero pero’ trovo’ un inatteso ostacolo
nella fazione vicina al re capeggiata dall’ arabo Hamàn della tribu’ dei Beni Amalek oppositore
tenace di Mardocheo e del suo clan.
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Lo scontro si fece molto piu’ aspro quando la fazione araba – sostenuta da numerosi persiani
soprattutto da certi ambienti vicini all’ esercito – cerco’ di dare l’ assalto all’ autorità del neoprimo
ministro dell’ Impero Mardocheo.
Una reazione sproporzionata si abbattè sul povero Hamàn e i suoi sostenitori ( tutti accusati di
congiura contro l’ Imperatore ) . Su consiglio della bella Ester l’ Imperatore invio’ una serie di
disposizioni durissime a tutte le contee dell’ Impero , autorizzando i suoi Governatori ad una
durissima repressione contro i simpatizzanti del partito anti-sionista di Hamàn.
Gli ordini dell’ Imperatore erano chiari : tutti i congiurati dovevano essere passati a fil di spada ,
nessuna pietà era concessa, i nemici dello stato dovevano essere sbaragliati con l’ aiuto delle
locali comunità ebraiche.
Un simile ordine diede vigore e nuova vitalità agli ebrei , i quali , in collaborazione con l’
esercito imperiale , incominciarono una spaventosa vendetta che non si limito’ ai soli congiurati.
Nella sola città di Susa ( nel sud dell’ Iran ) vennero uccisi un migliaio di uomini con le loro
famiglie. L’ intero prole di Hamàn venne decimata e la stessa sorte si abbattè su numerose
famiglie di origine araba accusate anche ingiustamente di connessione con i congiurati.
In quarantotto ore in tutte le contrade dell’ immenso impero persiano vennero passati alle armi
non meno di 75mila uomini con le loro famiglie. La strage iniziata il giorno 13 del mese ebraico
di Adar e conclusasi alla mezzanotte del successivo venne da quel momento ‘santificata’ dal
popolo d’ Israele che ne fece una festività tragica da ricordare a memoria perenne.
In tutte le città ove risiedevano comunità di ebrei quella notte fu festa e si danzo’ e canto’ , alla
gloria di Mardocheo e della ‘regina’ Ester.
E da quel momento il 13 di Adar si chiamo’ giorno ‘del Purim’ che in ebraico significa ‘della
sorte’ , ‘del destino’ .
La religione ebraica conserva , a distanza di oltre 2500 anni, intatta la memoria storica del Purim
, e ne festeggia annualmente la commemorazione.
Nello stato pirata di Israele questa ricorrenza e’ assurta al grado di un gioioso e scalmanato
carnevale che si celebra nelle principali piazze di tutte le città .
In questa ricorrenza ai bambini si offrono dolci e leccornie, mentre gli adulti si ‘travestano’ da
Mardocheo, Ester e Hamàn e schiamazzano nelle strade mimando l’ antica storia quasi fosse una
leggenda inventata di sana pianta per impaurire i piu’ piccoli.
Una delle impressioni piu’ negative della festa del Purim è data dalla assoluta slealtà e dal feroce
cinismo con i quali operarono i protagonisti di parte ebraica della storia : Ester e Mardocheo
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appaiono due opportunisti di prim’ ordine, esecutori di una strategia di lunga durata e di vasta
portata dettata probabilmente dalle centrali del Sionismo , sicuramente dal Gran Sinedrio allora
situato a Gerusalemme.
Come del resto avverrà in molte altre occasioni, gli ebrei verranno indicati quali responsabili del
crollo dell’Impero di Persia soprattutto per la loro abilità d’infiltrazione nei gangli politici e
economici dello stato asiatico. ‘Le cause delle persecuzioni e delle restrizioni sono dappertutto le
stesse – scrive il De Heekelinge – i privilegi, a motivo dei quali i giudei si trovano rapidamente
in una situazione di vantaggio di fronte ai non giudei, le loro ostentate ricchezze, l’usura da loro
praticata, la loro particolare concezione economica, l’orgoglio, gli usi bizzarri, l’odio per ogni
forma di autorità, la tendenza all’indisciplina e alla rivoluzione…’ (3°)
Cio’ che deve stupire nel lettore di parte cristiana è l’ assurda canonizzazione che la Chiesa
Cattolica avrebbe fatto del Libro di Ester , inserendolo appunto tra le proprie sacre scritture.
Un racconto tanto ripugnante doveva sicuramente aver messo qualche dubbio fra i padri della
Chiesa , sebbene essi avessero potuto credere anche che un avvenimento di questa portata fosse
stato un ‘segnale divino’ sul quale non indagare ulteriormente.
E’ anche possibile che vi sia stata una errata interpretazione teologica : avendo parlato di un
popolo ebraico in cattività , in istato di schiavitu’ in Babilonia, puo’ essere che per i padri della
Chiesa questa rivalsa israelita rientrasse in un piu’ vasto piano Divino. (4°)
Come pero’ non rendersi conto delle innumerevoli incongruenze di un simile racconto , della
crudeltà dei protagonisti, del cinismo e opportunismo di Mardocheo , della impudicità e furbizia
di Ester e del loro malvagio agire contro – di fatto – chi aveva loro dato potere e gloria.
Gli stessi nomi dei due protagonisti dovevano perlomeno incutere un qualche sospetto sulla
vericidita’ di un racconto del genere : Mardocheo deriva infatti dal Dio pagano Marduk , tutore
dell’ antica Babilonia , mentre Ester era una deformazione di Istar , la Dea della Fecondità e
dell’ Amore i cui templi erano in realtà dei postriboli adibiti all’ officio della prostituzione
‘sacra’.
La stessa Ester , in effetti , mantenne fede e si comporto’ in conformità con il proprio nome da
autentica sgualdrina pronta a approfittare dell’ occasione propizia per assecondare e ammaliare il
sovrano dei persiani.
Del resto và anche detto che questa non era una esclusiva della bella Ester, ma appare proprio
come una prerogativa della componente femminile del popolo d’ Israele . un esempio del genere
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lo ritroviamo in Judith , la quale , dopo averlo ingannato e sedotto con la propria bellezza ,
assassino il Gen. Holofernes tagliandoli la gola mentre questi dormiva dopo una notte d’ amore.
Dell’ episodio narrato dalla tradizione ebraica del ‘Purim’ non si hanno comunque altre notizie
precise da fonti persiane.
Alcuni storici hanno cercato di identificare chi realmente fosse l’ imperatore persiano identificato
nel ‘Libro di Ester’ come Assuero arrivando alla conclusione che , probabilmente , si trattasse
del figlio del grande Dario , Jieries , il cui nome in farsi Zendo Xayarsa avrebbe potuto dare
origine al biblico Aschaverus o Assuero.
L’ episodio del ripudio dell’ iraniana Vasti e quindi del conseguente matrimonio con l’ ebrea
Ester dovrebbe situarsi attorno al 483 a.C.
La stessa Ester sembra che , tre anni piu’ tardi, sia all’ origine – assieme alla cricca ebraica
insediatasi all’ interno della corte persiana – della decisione dell’ imperatore Jeries o Assuero di
attaccare la Grecia , dando inizio’ alla seconda guerra medica che rivelatasi un disastro
strategico-militare significo’ l’ inizio della fine della potenza persiana.
Una delle caratteristiche preminenti della personalità del sovrano persiano si rivelo’ proprio in
occasione del famoso episodio della tempesta di Helesponto che abbattendosi sul ponte di barche
da lui concepito causo’ la distruzione dell’ intera flotta persiana.
Alla notizia del disastro Jeries fece immediatamente gettare a mare oltre 400 schiavi
assolutamente non responsabili di quanto accaduto.
Rientrato in Persia , il sovrano si trovo’ in difficoltà di fronte ad una serie di sommosse e
agitazioni popolari nate in diverse località del suo sterminato Impero.
Inviso ai notabili e all’ alta aristocrazia persiana , insoddisfatta dell’ umiliazione subita sul fronte
greco, Jeries verrà rovesciato e assassinato da una congiura di palazzo nell’ anno 465 a.C.
Note al Capitolo 3 –
1° - Giacinto Auriti – ‘Sovranità Politica e Sovranità Monetaria’ Orientamenti per una Rifoma
Bancaria e Monetaria – dal volume ‘L’Occulta Strategia della Guerra senza Confini’ – Edizioni a
cura del Centro Studi Politici e Costituzionali’ – Roma
2° - Julius Evola –‘Tre Aspetti del Problema Ebraico’ – Edizioni di ‘Ar’ Padova 1978
3° - H. De Vries De Heekelingen – ‘Israele, il Passato l’Avvenire’ – Edizioni ‘Tumminelli’ –
Roma 1937
37
4° - analizzeremo meglio nel capitolo dedicato ai rapporti tra Cristianesimo e Ebraismo la
tendenza dei vertici ecclesiastici nei confronti per esempio della questione delle conversioni. Gli
ebrei conversi al cristianesimo diventano automaticamente cristiani , ma certamente si deve
aprire alcune doverose parentesi circa la veridicità di detta conversione. Del resto ci troviamo
anche di fronte ad una razza che , religiosamente, è impregnata dei precetti talmudici i quali,
testualmente, recitano . ‘Che gli apostati non abbiano alcuna speranza e che l’impero dell’orgoglio sia prontamente sradicato ai nostri giorni, che i Nazzareni e i Minim periscano in un istante , che essi siano cancellati dal LIBRO DI Vita e non appaiano tra i giusti’ (citato da ‘M.J. LAGRANGE –‘Le Messianisme chez les Juifs’ volume del 1909 che riproduce il testo ebraico del Talmud). Sicuramente comunque il Talmud recita . ‘Dalla nascita l’israelita deve cercare di svellere gli sterpi dalla vigna, cioè sradicare ed estirpare i cristiani dalla terra poiché non può essere data a Dio Benedetto maggior letizia che quella di adoprarci a sterminare gli empi ed i cristiani da questo mondo.’ (dalla copertina del volume di H.De Vries De Heekelingen – ‘Il Talmud e i non Ebrei’ – Edizioni ‘All’Insegna del Veltro’ , Parma 1991).

CAPITOLO 4°
NASCITA E SVILUPPO DI UN ESCLUSIVISMO RAZZIALE

L’ assassinio del re persiano Jeries non impedi’ certamente a suo figlio di occupare il trono di
Persia.
Fu in questo periodo che il Gran Sacerdote d’ Israele Ezra trasloco’ da Babilonia a Gerusalemme
il cuore del movimento sionista rientrando nella Terra Promessa per riorganizzare l’ ebraismo e
guidare i confratelli rientrati anni prima in Palestina.
Questa comunità di ebrei infatti , una volta liberatisi dalle maglie della rigida osservanza delle
leggi mosaiche , avevano ricominciato a mescolarsi con gli altri popoli della regione : samaritani,
ammoniti, moabiti, fenici, filistei e gli stessi egiziani.
Lo stesso Ezra descrive nitidamente quale situazione si era venuta a creare tra gli ebrei rientrati
in Palestina : ‘si rivolsero a me , i principi ed i Governatori dicendo : ‘il popolo d’ Israele, leviti e
sacerdoti ,non si è allontanato dai popoli di queste terre , né dalle loro abominevoli usanze…
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perché hanno preso le loro donne per sé ed i loro figli e hanno mescolato il sacro lignaggio con i
popoli di queste terre…’
In realtà il popolo di cui parla il Gran Sacerdote è quello di Giudea , anche se – probabilmente in
maniera fraudolenta – sapeva benissimo che ‘Israele’ era stato distrutto e i suoi abitanti oramai
scomparsi in quanto popolo.
Inoltre nell’ atto d’ accusa di Ezra si puo’ evincere che gli abitanti delle regioni palestinesi dell’
epoca fossero tutti politeisti , di modo da poter condannare i matrimoni misti con essi.
La realtà era sicuramente diversa , cosi’ come molti studiosi hanno rivelato e accertato nel corso
degli ultimi decenni : non tutti i popoli di cui si parla era pagani.
‘E’ noto inoltre – scrive Maurizio Lattanzio – che nella formazione del popolo ebraico
intervennero stirpi di ceppi diversi: Amorrei e Cananei, edomiti e Madianiti, Keniti e Aramei,
Ammoniti e Moabiti, Hittiti e Gebusiti, Fenici , Filistei,Samaritani,Galilei,Amaleciti ed altre
genti ancora. Infine parecchi elementi religiosi e mitici dell’antica civiltà ebraica trassero origine
da altre tradizioni. Cosiì la nozione di ‘popolo eletto’ , depurata della faziosità e delle
esagerazioni ebraiche, era stata propria di altri popoli, come gli Amaleciti e gli Irani, così il tema
del Messia, che per un certo tempo conservò i caratteri eroici di una manifestazione del Dio degli
Eserciti, altro non fu se non un adattamento del motivo iranico di Caoshianc, il futuro ‘Signore
Universale’…’ (1°)
I samaritani , discendenti degli assiri – per esempio - , avevano assorbito l’ antico popolo d’
Israele e si erano automaticamente convertiti alla religione mosaica , a riprova di cio’ và
evidenziato che si offrirono di prestare aiuto volontariamente ai giudei nell’ opera di
ricostruzione del Tempio di Gerusalemme.
Tale offerta venne sdegnosamente rifiutata dai giudei rientrati a Gerusalemme che li ritenevano
di razza inferiore e non appartenenti al ‘popolo eletto’.
Da parte loro ammoniti e moabiti erano dei fratelli separati degli israeliti , perché anch’ essi
discendevano per linea diretta dal profeta d’ Israele Lot.
Non seguivano la dottrina e i precetti della religione mosaica , del resto elaborata
successivamente a questa separazione , pero’ erano monoteisti e adoravano e riconoscevano l’
esistenza di un Dio Unico.
Invece di chiamare Jahvè il loro Dio gli ammoniti lo chiamavano Moloch , mentre i moabiti lo
adoravano come Kemosch.
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E’ singolare notare come , in questa compilazione fatta dal Gran Sacerdote Ezra , di popoli
ritenuti ‘empii’ egli non abbia incluso anche gli idumei i quali – a parte il fatto di discendere da
Esau’ , conosciuto come Edom – avevano riconosciuto e accettato sernza riserva alcuna la
religione mosaica con tutti i suoi precetti , cosa che non avevano accettato moabiti e ammoniti.
Il profeta Giobbe , per esempio , era idumeo , cosi’ come il re Herode. In effetti osservando la
ripartizione e le suddivisioni formulate da Ezra , il Gran Sacerdote distingue gli appartenenti al
popolo eletto dai politeisti attraverso due requisiti essenziali : la purezza del sangue e la fedeltà
assoluta al Tempio di Gerusalemme e al suo Gran Sacerdote.
Ora mentre al primo requisito potevano rispondere positivamente idumei, ammoniti e moabiti (
ma non i samaritani ) al secondo invece risultavano esclusi anche ammoniti e moabiti , i quali
avevano istituito dei collegi e ordini sacerdotali autonomi al servizio del loro rispettivo Dio
Unico : Moloch e Kemosch.
Soltanto gli idumei avevano pertanto entrambe i requisiti richiesti da Ezra per poter appartenere
al popolo eletto.
Ezra fu , assieme ai suoi discepoli , il principale decodificatore dell’ ideologia sionista.
Assieme ai suoi discepoli , la cosiddetta ‘scuola di Ezra’ , compilarono il libro sacro della Legge
o ‘Torah’ , chiamata anche in greco Pentateuco , che potrva contare su 5 Libri Sacri : la Genesi ,
l’ Esodo , il Levitico , i Numeri e il Deuteronomio.
Molti studiosi e esperti di ebraismo avvertono nella composizione della ‘Torah’ un miscuglio di
distinte fonti, una serie di compilazioni indipendenti per autori e per stile , a volta perfino
contraddittorie l’ una con l’ altra e pertanto soltanto in minima parte riconducibili alla vera
parola di Mose’.
Alla scuola di Ezra sono inoltre da ricondurre numerose altre interpolazioni , correzioni o vere e
proprie falsificazioni storico-teologiche che appaiono tanto nella ‘Torah’ ( si veda ad esempio la
sostituzione volontaria di Ismaele con Isacco nell’ episodio fondamentale del sacrificio di
Abramo ) cosi’ come nei ‘Nebim’ o ‘Profeti’. Questo secondo canone venne realizzato da
Nehemias , erede e continuatore dell’ opera di Ezra, e comprende ben 21 Libri Sacri : Josue’ ,
Giudici, Samuele 1° e 2° ( anche chiamato in molte versioni popolari ‘I RE 1° e 2° ) , i Re 1° e
2° ( anche numerati come 3° e 4° nelle altre versioni ) , Giona, Oseas, Nahum , Amos, Gioele,
Isaia, Miqueas, Sofonie, Geremia, Habacuc, Ezechiele, Abdias, Ageo, Zaccaria e Malachia.
Secondo lo storico ebreo Saracini , ‘Si tratta di un opera (il Talmud ndr) veramente
monumentale: una ventina di volumi, alti ciascuno mezzo metro circa, spessi più di 10 cm.
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Inoltre ..il Talmud è un’opera di difficle consultazione: le traduzioni sono rare, solo parziali e
poco accessibili per i ‘non addetti ai lavori’ (…. Ovviamente parla degli stolti Goym…. Ndr )
singolari sono gli argomenti, lontana dalla logica occidentali è la trattazione.’ (2°)
Molte altre opere dei due Gran Sacerdoti vennero catalogate solamente successivamente alla loro
dipartita e riordinate in appositi e distinti testi : ricordiamo i Libri di Daniele, Ester, Judith, Job o
Ayub, dei Maccabei ecc…
All’ avvento di Gesu’ Cristo la popolazione ebraica era una piccola minoranza che viveva divisa
tra la Palestina propriamente detta e le altre regioni del Vicino Oriente con comunità anche
numerose sparse in Siria, Mesopotamia, Iran , Asia Minore , Grecia , Egitto, Roma e nella
penisola iberica.
La presenza di comunità giudaiche in Iberia , colonia romana, e’ appurato dalla presenza di
reperti storici , ritrovati soprattutto nella zona di Cadice.
Tutte queste comunità , sparse neio quattro angoli del Mediterraneo e sottomesse all’ autorità di
Roma , allora dominante , avevano istituito una loro forma di auto-Governo chiamata in ebraico
‘Kahal’ ossia l’ istituzione che garantiva una continuità e un contatto con il ‘cuore dell’
ebraismo’ , ovviamente il Kahal Supremo di Gerusalemme e l’ Ordine Supremo del Tempio
ricostruito a Gloria d’ Israele.
Questa istituzione segreta permetteva ad una comunità , anche minore , di ebrei fedeli al Tempio
, di essere in contatto permanente – attraverso gli scambi commerciali e culturali fiorenti sotto l’
egida dell’ Impero di Roma – con il Gran Sinedrio , il ‘Kahal Supremo’ di Gerusalemme.
E’ necessario ricordare che – in un contesto così ostile di popoli e di razze diverse – agli ebrei
non restava che l’attesa messianica o la rivolta di massa contro qualsiasi potere costituito, contro
qualunque autorità.
‘Prigionieri delle immutabili tradizioni – scrive il Batault – che costituiscono l’essenza del loro esclusivismo, i Giudei in mezzo a un’umanità composta da un’immensa maggioranza di non
Giudei, risultano degli eterni ‘disadattati’. Qualunque sistema, ovunque si trovi, per il fatto che non è stato, che non è e non sarà mai fondato sulla legge di Jahvè , si rivelerà sempre disforme
rispetto al sogno d’Israele. Il Giudaismo allora non potrà che auspicarne la sovversione: è un dovere del Giudeo, e soprattutto una caratteristica del suo istinto plasmato da tradizioni tre volte millenarie, di adoperarsi per la sua distruzione. L’esclusivismo giudaico esige e giustifica lo spirito di rivolta'. (3°)
41
Gli ebrei in quei tempi, cosi’ come abbiamo potuto osservare , non erano cosi’ compatti e uniti
come avrebbero voluto gli stessi Gran Sacerdoti Ezra e Nehemias : all’ interno del Gran Sinedrio
esistevano due fazioni in lotta permanente per il potere e per l’ egemonia sull’ intera comunità
ebraica internazionale.
Nel Gran Sinedrio si scontravano su questioni fondamentali di fede e di interpretazione della
Legge i due partiti dei farisei e dei sadducei.
Una simile divisione praticamente si ripeteva in quasi tutti i ‘Kahal’ esistenti e naturalmente si
andava a ripercuotere sulla stessa potenza del Sinedrio.
La distinzione tra le due fazioni si basava essenzialmente sull’ interpretazione esatta delle Leggi
promulgate da Ezra secoli e secoli prima relative alla conversione e all’ ammissione nella
comunità sionista mondiale di altri popoli.
I Sadducei , che rappresentavano l’ ala piu’ moderata e la fazione piu’ vicina all’ antica
tradizione israelitica , ammettevano ancora la conversione in massa lal’ ebraismo di altre
popolazioni , anche idolatriche.
I loro sforzi avevano ottenuto notevoli risultati in grandi città quali Damasco, Tiro , Sidone e
Adiabena.
Era sicuramente ai Sacerdoti delle tribù del Nord, del Regno d’Israele, che questa fazione si
riferiva. Alle voci di quei Maestri della Comunità che, inutilmente avevano cercato di contrastare
il fanatismo zelota di Giuda. Ecco per esempio Amos , che predicò invano: ‘Io odio e disprezzo
le tue feste, non traggo alcun piacere dalle tue adunanze, e per quanto tu mi offra offerte
bruciate…io non le accetterò. Distogli da me il ruomore dei tuoi canti (delle litanie levitiche ndr)
e non farmi udire le melodie delle tue arpe. Invece, fa che il Giudizio scorra come acqua e la
giustizia come fiume possente’ (4°)
Al contrario i farisei interpretando rigidamente i Libri di Ezra si opponevano a qualsiasi tentativo
di conversione di qualsivoglia pagano.
I farisei accusavano i sadducei di alto tradimento , di essersi piegati servilmente all’ ordine
imposto dal Governo Imperiale di Roma e di minacciare dall’ interno la stessa sopravvivenza
della religione mosaica e del popolo d’ Israele.
I farisei erano autentici sionisti , rivendicavano la assoluta purezza della razza di idumei e giudei
( autentici detentori ‘per sangue’ del diritto a qualificarsi come appartenente al popolo eletto ) , il
ruolo dominante dell’ ordine del Tempio e la cieca fedeltà alle Leggi dal Sinedrio Supremo
42
emanate , odiando indistintamente qualsiasi straniero fosse esso un samaritano o un romano , un
greco o un ammonita , in quanto ritenuti comunque ‘impuri’.
La loro fanatica ideologia , antica erede del Sionismo piu’ ortodosso ai quali siamo anche noi
oggigiorno abituati , concepi’ un razzismo cosi’ radicale che al solo contatto fisico con un
‘Goym’ ( non ebreo ) essi si ritenevano in istato di impurità.
Gesu’ si oppose durante la sua Missione tanto ai sadducei quanto ai farisei.
Ai primi li qualificava come credenti troppo ‘tiepidi’, incapaci di credere alla resurrezione finale dei morti e al Giudizio Divino.
Ai secondo invece riservo’ gli epiteti di ‘vipere’, ‘sepolcri imbiancati’ e ‘figli di Satana’ di cui si parla anche nei Vangeli.
Nel Vangelo di Giovanni, il più vituperato dall’ebraismo , Gesù annuncia a entrambi , sadducei e farisei , che ‘la Verità vi renderà liberi’ (8,31). La risposta sprezzante del Sinedrio porterà il
Messia a replicare: ‘Se il vostro padre fosse Dio , mi amereste… Non siete capaci di ascoltare la mia parola… Il Demonio è vostro padre e volete compiere i desideri del padre vostro: quello è
stato omicida fin dall'’nizio e non si mantenne nella verità'’
I capi del Gran Sinedrio che lo condannarono a morte mediante crocefissione, Anas e Caifa, erano sadducei e sostanzialmente si mossero per interessi di natura ‘politica’, temendo che Gesu’ proclamandosi Messia avesse bassi scopi materiali di dominio sul popolo d’Israele.
Fu’ per questo motivo che essi proclamarono testualmente che ‘Conviene che muoia un uomo solo e che si salvi un intero popolo'.
La fazione farisea del Sinedrio a sua volta appoggio’ la decisione presa da Anas e Caifa anche se
per distinte ragioni prima fra tutte non potevano accettare un ‘profeta’ nato nel grembo d’ Israele
che condivideva con pagani, prostitute, empii e idolatri il Messaggio di Salvezza dell’ Altissimo.
La morte di Gesu’ segno’ l’ inizio della violenta reazione ebraica contro i primi nuclei di cristiani
, la maggior parte dei quali di razza ebraica .
Autentiche rivolte incorsero in quel periodo in varie parti della Palestina, molti cristiani o
presunti tali vennero ammazzati per il solo motivo di aver prestato fede alle parole e al
messaggio del Cristo.
Gli ebrei , e fra questi Saul di Tarso , piu’ tardi noto come San Paolo ( 5°) si erano organizzati
militarmente per schiacciare l’ eresia cristiana che nasceva e si stava espandendo
pericolosamente proprio dall’ interno dell’ ebraismo.
43
Gli anni fra il 30 e il 70 d.C. dovettero esser fra i piu’ travagliati e confusi nella storia del popolo
d’ Israele , avvinto tra la nuova Fede in Cristo e l’ osservanza delle vecchie Leggi Mosaiche ,
soffocato nella sua ansia di libertà e indipendenza tra l’ incudine di Roma e il martello dei
governatori locali che , come Herode Antipa , si erano prestati al servizio dei colonizzatori latini.
Nell’ anno 70 d.C. come attestano le cronache – fra le quali la monumentale ‘Guerre Giudaiche’
dell’ ebreo romano Flavio Giuseppe – una furiosa sollevazione patrocinata e diretta dalla fazione
farisea eccito’ i cuori delle comunità ebraiche della Palestina.
La rivolta di idumei e giudei si concluse , sotto il profilo strategico e militare , in un autentico
disastro. Una sconfitta totale peggiore forse di quella patita secoli e secoli prima contro
Nabucodonosor e i babilonesi.
La Decima Legione dell’ imperatore Tito adottando una strategia militare collaudata in decenni
di diverse campagne militari strinse d’ assedio Gerusalemme , ne sottomise la popolazione e
soprattutto distrusse il Tempio , simbolo e cuore della religione mosaica , deportando ebrei per i
quattro angoli dell’ Impero.
‘Il primo episodio della partecipazione ebraica all’assalto sferrato contro la civiltà europea
consiste nella guerra sotterranea che l’ebraismo combattè ontro Roma – scrive il Lattanzio – Tale
guerra terminò col crollo – spirituale prima politico poi – dell’Impero Romano; e una delle cause
di quel crollo , il cristianesimo, era uscito dalla vagina giudaica. Che dall’ebraismo ci si dovesse
guardare come da un focolaio perturbatore , a Roma lo si era capito già prima che il contagio
cristiano minacciasse la Città Eterna. Nel 141 a.C. i giudei erano stati espulsi da Roma, perché
ritenuti colpevoli di corrompere i costumi romani; un’altra volta erano stati cacciati d Tiberio,
che riteneva la comunità ebraica ‘un pericolo per Roma’ e ‘indegna di rimanere fra le Mura
dell’Urbe’ (come informa Svetonio); Claudio li aveva allontanati di nuovo perché ‘si agitavano
incessantemente dietro istigazione di Cresto’ , lo stesso Claudio aveva minacciato i Giudei
d’Alessandria che li avrebbe puniti ‘come quelli che destano una peste universale del mondo’
(Flavio Giuseppe).’ (6°)
Ma , nonostante i primi successi iniziali , Israele avrebbe infettato e quindi avuto la meglio anche
su Roma. Ciò nonostante la vittoria della Decima Legione per qualche anno contribuì al
mantenimento dell’ordine in Palestina.
Per gli ebrei probabilmente questo evento , che segna anche l’ inizio del periodo della ‘diaspora’
, appare come una calamità irreversibile, un disastro di natura non umana, una punizione divina
certamente il periodo piu’ nero della storia d’ Israele.
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Sotto pero’ l’ aspetto puramente ideologico e teologico , con la distruzione del secondo Tempio ,
avvenne una netta chiarificazione all’ interno del Gran Sinedrio: l’ evento porto’ alla scomparsa
della fazione moderata dei sadducei e all’ affermazione dell’ ala oltranzista e intollerante dei
farisei.
Come molte volte avviene , soprattutto nella storia d’ Israele, un evento catastrofico segnerà
anche una rinascita dei sentimenti piu’ radicali e xenofobi, di disprezzo e vendetta verso il
mondo esterno, verso le nazioni ‘Goym’.
La tradizione rabbinica , confermando la narrazione di Flavio Giuseppe sulla ‘Guerra Giudaica’ ,
attesta che i dottori della Legge dell’ ala farisaica terminarono la compilazione della Bibbia
durante questo periodo travagliato , associando alla Torah e al Nebim un terzo canone
denominato Ketubim , il quale ando’ ad includere diversi libri agiografici e filosofici.
Per loro disgrazia i primi cristiani , fondamentalmente ancora legati all’ ebraismo per vincoli
razziali e per usi e costumi poi modificatisi nel corso dei decenni , ammisero l’ intera collezione
fra i loro libri canonici , senza analizzarne i contenuti.
Avvenne cosi’ che , al fianco di libri di altissimo valore quali quelli di Ayub , entrassero all’
interno dei canoni biblici anche altre opere di chiara matrice sionista fra i quali Ester, Ezra e
Nehemias.
Fra i tanti libri assolutamente discutibili , quello di Judith appare il piu’ surreale, cosi’ poco
credibile anche per i farisei i quali lo tennero isolato per molti secoli prima di decretarne la sua
autenticità.
La Chiesa Cattolica nata dalla malapianta ebraica (7°) del resto non tardo’ troppo tempo a
adottare analogo trattamento per quei libri che riteneva eretici o comunque non corrispondenti
alla sua Verità.
Si potrebbe parlare di una vittoria dello spirito ebraico su quello latino, sulla vittoria del Dio Geloso d’Israele sul pantheon eroico degli Dei di Roma. Per fare un solo esempio il Talmud descrive chiaramente come , nel giorno del Giudizio Finale, il Dio d’Israele (meglio ancora il Dio talmudico) chiamerà dinnanzi a sé tutti i popoli della terra , che verranno condannati all’infuori d’Israele. Il primo a esser condannato sarà quello di Roma. (8°)
Autorevoli storici e studiosi del Talmud hanno confermato in più occasione che l’essenza talmudica è soprattutto impregnata di un’odio profondo verso Roma e la romanità, soprattutto verso ciò che di più grande Roma ha rappresentato nei secoli. Secondo Gershom Scholem , forse il più autorevole fra gli studiosi di storia e filosofie cabalistiche , ha scritto che il noto rabbino
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Sabbatai Zevi, autoproclamatosi Messia nell’anno 1666 e fondatore della setta messianica dalla quale sarebbero nate le eresie dei Dummeh turchi e dei Frankisti polacchi, avrebbe inviato nel 1668 a Roma un suo discepolo , Nathan di Gaza per compiere nella capitale nonché città santa e centro della cristianità , uno strano rito destinato ad affrettare la caduta dei rappresentanti del cristianesimo. (9°)
Nel Concilio di Nicea che sanciva l’ adozione dei quattro Vangeli canonici di Giovanni, Luca,
Marco e Matteo l’ operato dei Dottori della Chiesa Cattolica in fatto di purezza ideologica non si
discosto’ di molto da quanto – secoli prima di loro – avevano fatto i rabbini del Gran Sinedrio.
L’ esistenza di un voluminoso corpo di Vangeli apocrifi o di un Vangelo di Barnaba rimasto
pressochè sconosciuto alla cristianità occidentale dimostra una volontà di occultare e
misconoscere Verità scomode , delle quali ci andremo ad occupare in separata sede.

Note al Capitolo 4° -
1 – Claudio Mutti – ‘Ebraicità ed Ebraismo – Edizioni di ‘Ar’ Padova 1976
2 - - Eugenio Saracini – ‘Breve Storia degli Ebrei e dell’Antisemitismo’ edizioni ‘Mondadori’ –
Milano 1992
3 - Georges Batault – ‘Aspetti della Questione Giudaica’ edizioni di ‘Ar’ Padova 1983
4 - - citazione da ‘Maurizio Blondet – ‘I Fanatici dell’Apocalisse – L’Ultimo Assalto a
Gerusalemme’ , Edizioni ‘il Cerchio’ , Rimini 1992
5 - - Si badi bene come Saul di Tarso , il vero fondatore del cristianesimo, era un ebreo sradicato
dalla tradizione, che denunciò la Legge come qualcosa di gravoso arrivando a creare da un
troncone di questa una religione universale.
6 - Claudio Mutti – ‘Ebraicità ed Ebraismo’ Edizioni di ‘Ar’ – Padova 1976
7 – In merito al Cristianesimo, diventato religione di stato dell’Impero, è bene asserire come questa assimilazione di una Religione Semitica alla romanità risulterà essenzialmente una
vittoria ebraica. Come ha scritto Vermijon ‘Roma non tardò ad essere invasa dai barbari e la sua potenza annientata. Si compiva così la vendetta della Sinagoga per la distruzione di Gerusalemme, operata da Tito. Oggi vediamo ancora troneggiare nel Foro Romano – l’uno contro l’altro – due soli Archi di Trionfo: quello di Tito e quello di Settimio Severo. 
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E’ una coincidenza? O si è forse voluto ammonire : tengano presente i posteri, che se Roma ha vinto Israele; Israele ha distrutto Roma?’ . Secondo l’opera di quest’autore ‘Le Forze Occulte che
manovrano il mondo’ Roma 1944 , l’imperatore Settimio Severo Africano era di discendenza ebraica. Inoltre giova qui ricordare come, a distanza di quasi due secoli, l’odio profondo d’Israele verso Roma si manifesterà in occasione del 2° conflitto mondiale. ‘Stampava anni fa a Parigi il giudeo Kadmi Kohen:’Noi ebrei odiamo e disprezziamo Roma. Roma e le sue istituzioni statali: le sue legioni, il suo diritto civile…Roma incapace di cristianizzarsi, ha corrotto il cristianesimo…Noi combattiamo sempre Roma come i nostri antenati dell’anno 70. Per noi non è mutato nulla. La vittoria di Vespasiano e di Tito non è ancora definitivamente acquisita. Il Tempio non è ancora stato interamente distrutto…. E tutto può, tutto deve mutare, tutto muterà, perché noi ebrei siamo ancora presenti, perché noi siamo sempre presenti.’ (estratto dall’articolo di Alberto Luchini , ‘I Savi di Sion’ inserito nel
volume ‘Gli Ebrei hanno voluto la Guerra’ stampato in Roma nel 1942).
8° - A. Cohen – ‘Il Talmud’ , Edizioni ‘Laterza’ , Bari 1935
9° - Il fatto è citato dallo stesso Gershom Scholem , professore presso l’Università Ebraica di
Gerusalemme, nel suo poderoso volume dedicato a ‘La Cabala’ , edizioni Mediterranee , Roma
1992. Nel volume in questione viene trattata con dovizia i particolari l’esperienza del movimento
dei sabbatei, compreso l’episodio in questione. Viene anche riportato il giudizio che Nathan di
Gaza dava del suo Messia Sabbatai Zevi: ‘il cui potere era tale da giustificare anche il più grande
peccatore, persino Gesù’.

CAPITOLO 5°
LA KABALA E IL TALMUD : LO STRANO ESOTERISMO EBRAICO

All’indomani della distruzione del Tempio di Gerusalemme , come abbiamo visto , si apri’ il
capitolo forse piu’ triste e il momento piu’ delicato nella storia dell’ ebraismo.
Il problema piu’ rilevante per i capi religiosi del Sinedrio fu quello di mantenere una rigida
ortodossia nel rispetto della legge mosaica per l’ insieme delle distinte comunità che vivevano
disperse nei confini dell’ Impero di Roma e oltre.
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Avvenne in questo periodo che i farisei , rimasti liberi di imporre la loro ferrea volontà ,
incominciarono a richiedere ai loro dottori della Legge di mettere per iscritto quelle che , fino a
quel momento , erano state delle disposizioni di natura orale , trasmesse di maestro in maestro ,
nell’ ambito del rabbinato fondamentalista.
Accadde allora che i rabbini iniziarono a compilare dei trattati , o meglio i loro studi basati su
loro interpretazioni della Legge mosaica .
Per dare risposte il piu’ chiare possibile ai nuovi problemi derivati dalla situazione di diaspora
verificatasi e soprattutto riguardo ai precetti da seguire in circostanze ritenute eccezionali ( come
appunto l’ abbattimento del Tempio ) questi rabbini si impegnarono dunque a dare al loro popolo
una serie di codici di natura legislativa che , riuniti assieme , avrebbero preso il nome ebraico di
Talmud , lo Studio della Legge.
All’ inizio questo imponente manoscritto di cavilli legislativi e di interpretazioni ossessionanti
della Legge mosaica era costituito dai 6 codici della ‘Misnah’ i quali si occupavano di
agricoltura (eraim) , delle feste (moed) , delle purificazioni (tohorot) , del matrimonio (nasim) , del diritto civile e penale (nezikim) e di quello religioso (kodaschim).
A questa prima serie di codici si aggiunse , piu’ tardi , una nuova compilazione di studi
denominata ‘Gemarah’ che in ebraico significa Commento.
I Talmud , in effetti , furono compilati in maniera sostanzialmente distinta , in periodi diversi, da
piu’ interpreti della Legge , il primo nato nell’ area babilonese , l’ altro in area palestinese.
‘…bisogna premettere – scrive l’ebreo Saracini – che il Talmud si divide in due parti: la prima –
la Mishnà – è una serie di deliberazioni legali concernenti l’applicazione dei diversi precetti
biblici; la seconda – la Ghemara – è una specie di resoconto delle interminabili discussioni fra i
dotti sia sui precetti biblici che sulle deliberazioni della Mishnà.’ (1°)
Dopo diverse dispute teologiche i rabbini si sarebbero messi d’accordo per ritenere il Talmud di Babilonia come il più ortodosso e conforme alla loro strategia volta ad isolare il popolo eletto dal rischio di contaminazioni e di assimilazioni con altri popoli, introducendo semplici interpretazioni teologiche che sarebbero ben presto diventate Legge a tutti gli effetti.
Nella prima metà del 2.o secolo d.C. si verifico’ una nuova ribellione giudaica in seno alla
provincia palestinese dell’ Impero romano.
A mobilitare e infiammare i cuori ( e armare le mani ) degli ebrei fu stavolta Simone Bar Kohbà ,
proclamato Messia d’ Israele dal rabbino estremista Akiba e adorato dal suo popolo proprio
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perché incarnazione piu’ attinente alle speranze messianiche che raccontavano della venuta di un
‘Unto del Signore’ guerriero e combattente alla testa di Israele per il suo trionfo finale.
In occasione dell’ insurrezione armata di Bar Kohbà , i giudei si organizzarono militarmente
dotandosi di una strategia rivoluzionaria mirante la creazione di piu’ focolai di rivolta , sparsi in
tutta la Palestina , per mettere in difficoltà sia i romani sia la possibilità di resistenza delle altre
comunità dell’ area.
Attaccando con autentici blitz terroristici villaggi e cittadine di media grandezza i giudei
arrivarono a sterminare quasi completamente sia le popolazioni samaritane che quelle siriache
causando non meno di 100mila vittime .
‘Sotto il regno di Adriano – scrive lo storico ebreo Barnet Litvinoff – agli inizi del secolo II°
compare in Giudea un eroe nazionale: conosciuto col nome di Bar Kochebah – probabilmente un
soprannome ‘Figlio della Stella’ - , questi incoraggiò la credenza, alimentata dal capo spirituale
degli ebrei Rabbi Akiva, che con lui fosse finalmente arrivato il vero Messia. I primi padri della
Chiesa , facendo propria una descrizione dello storico romano Dione Cassio (secolo II) ,
dipingono Bar Kochebah come un assassino a capo di bande armate, in effetti nell’impresa della
riconquista della Palestina non mancò di perseguitare i cristiani perché evitavano di battersi e , si
asserisce, li fece circoncidere a forza.’ (2°)
Nell’ anno 135 d.C. infine , dopo tre anni di rivolte piu’ o meno estese , gli ebrei vennero
schiacciati definitivamente dalle truppe dell’ imperatore Adriano che , con un successivo decreto
, proibi’ loro di risiedere in Palestina.
Nella nuova sollevazione armata gli ebrei persero un qualcosa come circa 500mila uomini , il
che’ – unitamente ai molti sterminati da Tito poco piu’ di mezzo secolo prima – costrinse
nuovamente la classe dirigente rabbinica a rivedere le loro interpretazioni della Legge e le
proibizioni ed i precetti del Talmud soprattutto in materia di conversioni e di proselitismo.
Astutamente , com’ era avvenuto ‘ad contraris’ , ai tempi della cattività babilonese , i rabbini si
misero febbrilmente al lavoro per rivedere certi codici dichiaratamente esclusivisti tornando ad
accettare , in determinati casi (3°) , le conversioni di massa alla Legge di Mosè.
Questa ambiguità di fondo, questo continuo correggere e rivedere la Legge alla luce delle
circostanze contingenti appariranno come una costante nella storia d’ Israele.
Facilmente influenzabili e guidabili dalla casta religiosa gli ebrei , da sempre, si muoveranno con una furbizia ed una astuzia fuori dal comune , aderendo in maniera scostante e talvolta contraddittoria alla propria religione, adattandone spesso ritualità , costumi e usi a altre forme di religiosità di altri popoli o assimilando all’ ebraismo persino idee-base fondamentali per lo sviluppo , se non per l’esistenza stessa d’ Israele.
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E’ il caso dei notevoli influssi che ebbe la religione mazdea , praticata nell’ antica Persia , sulle
comunità ebraiche, le quali non disdegnarono di assimilarne riti magici e superstizioni ma anche
dogmi portanti di vitale importanza quali ad esempio il principio del dualismo escatologico ,
dell’ esistenza del Bene e del Male , di un Dio positivo ( Ahura Mazda ) e di un suo rivale
negativo ( Angrja Mainyu ) fino a quel momento assolutamente estranei alla visione escatologica
del popolo eletto.
Le nuove disposizioni in materia di conversioni alla fede mosaica furono comunque piuttosto
ininfluenti , sia perché nel frattempo un’ altra religione monoteista ( quella cristiana ) muoveva i
primi passi sia perché furono assai poche le nazioni – soprattutto all’ interno dell’ Impero di
Roma – che riponevano fiducia negli ebrei.
L’ unico caso , realmente piu’ unico che raro , di conversione di massa fu quello del popolo dei
khazari del quale torneremo a parlare successivamente.
Comunque possiamo affermare che anche la conversione dei khazari avvenne per motivi
strettamente collegati alla debolezza di Israele in quel determinato periodo storico : i neoconvertiti
abili guerrieri sarebbero risultati utilissimi alla strategia del Sionismo.
Nel frattempo , dispersi per ogni dove , gli ebrei cercarono di dare soluzione alle loro disgrazie,
trasferendo la sede del Gran Sinedrio dapprima a Bisanzio , sotto l’ ala piu’ tollerante della
cristianità orientale , quindi a Cordoba in Spagna quando questa cadde in mano alle armate
islamiche.
L’ avvento dell’ Islam nella seconda metà del VI° secolo d.C. rappresento’ per l’ ebraismo
internazionale una nuova sconfitta , poiché dalle aride e desertiche terre dell’ Hejaz arabico un’
altro popolo , dopo i cristiani , pretendeva di parlare e soprattutto combattere in nome del Dio
Unico , rinnovando l’ antico patto stretto da Dio con la nazione araba per il tramite del Profeta
Muhammad .
Una simile pretesa non soltanto offendeva profondamente lo spirito ebraico ma risulto’ una
velenosa spina nel fianco e determino’ in breve tempo un’ ennesima debacle sul piano politicomilitare
e su quello teologico-spirituale.
Autorevoli storici ebrei hanno sostenuto l’ idea di un’ anti-ebraismo insito nella tradizione e nella
storia dell’ Islam , fra questi Leon Poliakov autore di una poderosa ‘Storia dell’ Antisemitismo’
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pubblicata in Italia dalla casa editrice ‘La Nuova Italia’ , inserendo la dicotomia amico-nemico
pre-esistente tra ebraismo e cristianesimo sul piano dei rapporti tra ebraismo e Islam.
In realtà se per il cristianesimo tradizionale il popolo ebraico in quanto tale viene accusato di
‘deicidio’ per l’ assassinio di Gesu’-Figlio della ss. Trinità , per l’ Islam il discorso potrebbe
meritare un distinguo relativamente al dato storico che furono gli ebrei di Mecca e Medina che ,
assieme ai politeisti , si distinsero per tutta una serie di atti riprovevoli e di iniziative
dichiaratamente avverse nei confronti dell’ Islam, del Suo Profeta Muhammad e della comunità
islamica in embrione.
‘In una fase iniziale della sua carriera come governatore di Medina, il Profeta entrò in conflitto
con le tribù ebraiche – scrive lo studioso orientalista Bernard Lewis – Tutte e tre furono
sopraffatte e , secondo la tradizione mussulmana, a due fu concessa la scelta fra conversione o
esilio, e alla terza i Banù Qurayza , fra la conversione e la morte. L’amarezza causata
dall’opposizione delle tribù ebraiche a Maometto si riflette nei riferimenti agli ebrei, per lo più
negativi , contenuti nel Corano, nella biografia e nelle tradizioni relative al Profeta’ (4°).
Certamente durante la loro avanzata verso l’Europa gli arabi mussulmani avrebbero trovato una
tenace resistenza, anche militare, da parte delle tribù berbere del Nord Africa convertitesi al
Giudaismo.
‘Quando l’Islam conquistatore – scrive il Poliakov – cominciò a dilagare in queste zone , il
litorale cristiano fu rapidamente sommerso, mentre le tribù berbere giudaizzate opposero agli
arabi una lunga e tenace resistenza. La loro principale roccaforte fu il massiccio dell’Aures,
propizio in ogni epoca ai ribelli. Erano comandate da una donna, regina e profetessa, di nome
Kahena. Secondo lo storico Ibn Adhari , il Gen. arabo Hassan , dopo aver distrutto Cartagine,
chiese quale fosse il capo più potente in Africa: ‘E’ una donna di nome El Kahena - gli viene
risposto – che vive sull’Aures, tutti i re d’Ifrikya la temono, e tutti i Berberi le obbediscono. Una
volta uccisa lei potrai sottomettere tuto il Maghreb e non troverai più né rivalità né resistenza.’
(5°)
Gli ebrei come sottolinea nitidamente il Corano , Libro Increato perché parola Divina Rivelata ,
diverranno pertanto i principali avversari , i nemici escatologici dei mussulmani , coloro per i
quali l’ Altissimo ha promesso il fuoco della Gehenna nel Giorno del Giudizio Finale .
Ritorneremo senza dubbio in maniera compiuta sulle relazioni islamo-ebraiche nei prossimi
capitoli , al momento crediamo utile soffermarsi in maniera piu’ completa sulla dottrina e la
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visione del mondo della Kabala , l’ autentico esoterismo ebraico , un esoterismo – come si vedrà
– di ‘segno’ contrario.

Note al Capitolo 5°
1° - Eugenio Saracini – ‘Breve Storia degli Ebrei e dell’Antisemitismo’ – edizioni ‘Mondadori’ ,
Milano 1992
2° - Barnet Litvinoff – ‘Il Roveto Ardente – Storia dell’Antisemitismo’ , edizioni ‘Mondadori’ –
Milano1988
3à- Sulla conversione in massa dei Khazari, l’unico esempio rintracciabile negli ultimi duemila
anni di adesione di massa alla religione mosaica, esiste l’ottimo volume di Arthur Koestler ‘The
Thirteenth Tribe’ edizioni ‘Omni Publications’ . Pamdale (CA) Stati Uniti 1976
4°- Bernard Lewis – ‘Gli Ebrei nel Mondo Islamico’ edizioni ‘Sansoni’ – Firenze 1991
5°- Leon Poliakov – ‘Storia dell’Antisemitismo’ ‘Da Maometto ai Marrani’ Volume II° -
Edizioni ‘La Nuova Italia’ , Firenze 1991

CAPITOLO 6°
I SEGRETI DELLA KABALA EBRAICA

Abbiamo visto come ad un dato momento storico il popolo ebraico andasse incontro ad una
definitiva scomparsa o assimilazione e come i suo sacerdoti avessero attuato un autentico
ribaltamento della Legge mosaica interpretandone i precetti e codificandoli nei Talmud e
successivamente nella dottrina esoterica della Kabala.
Le principali opere di dottrina kabalistica verranno realizzate e composte essenzialmente tra l’
XI° e il XII° secolo nella Spagna moresca e ad esse ci dobbiamo riferire per trarne informazioni
utili per comprenderne essenza e una conoscenza maggiore.
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Il rabbino e studioso di Kabala Salomon ben Gabirol fu l’ autore di due trattati importanti
fondamentali il ‘Keter Malkut’ e il ‘Mekor Hayim’ . Un secolo piu’ tardi apparve nella Provenza
cristiana un altro trattato , il ‘Sefer ha Bahir’ di autore sconosciuto.
Nel XVIII° secolo il rabbino Moises Ben Sem Tob de Leon compose forse il piu’ noto fra tutto i
trattati kabalistici il ‘Sefer ha Zohar’ , propriamente conosciuto con il semplice nome di ‘Zohar’
il quale raccoglierebbe al suo interno i segreti piu’ riposti della dottrina kabalistica , in ebraico
simboleggiati dalla figura del ‘Merkaba’ o ‘Carro celeste’ .
Notiamo a titolo puramente di cronaca che l’ identico nome è stato donato dall’ esercito
israeliano moderno al proprio carro armato d’ elitè , il Merkaba appunto , con il quale i sionisti
occuparono e presero d’ assedio per quasi tre mesi la città e capitale libanese di Beirut.
Abraham Abulaffia , che fu maestro del noto occultista di Valencia , Arnaldo De Vilanova ,
compose da parte sua il ‘Sefer ha Hot’ .
Ricordiamo inoltre l’ altro celebre kabalista , Isaac Loria , che nel XVI° secolo emigro’ in
Palestina per costituire una scuola di dottrina kabalistica nota come ‘scuola di Safed’.
La dottrina della kabala e’ un’ insieme complicato e contradditorio di nozioni relative al Segreto
della Genesi dell’ umanità , al Suo Creatore, allo sviluppo della Vita.
In effetti ad una prima visione dello spirito kabalistico si noteranno profonde e distinte influenze
di origini panteistiche, magiche e persino politeiste.
Nella lettura della Kabala il Dio Assoluto , il Creatore della Vita , viene identificato con il
termine ebraico di ‘En-Sofh’.
Soprattutto nello ‘Zohar’ questo concetto , piuttosto difficile e astratto , di un’ entità superiore
viene racchiuso nel termine ebraico del ‘Temir micol Temerim’ ( trad. ‘L’ Occulto degli
Occulti’ )mentre altre volte lo si puo’ identificare come ‘Ilat ha-Ilot’ ossia ‘La Causa della
Cause’ .
Il termine ‘En Sofh’ rappresenterebbe pertanto l’ infinito , che letteralmente in ebraico si traduce
come un’ entità senza limite , o meglio una non entità .
L’ Infinito del quale si stà parlando puo’ qui essere associato al Vuoto Primordiale , al Caos
primigenio , al Nulla dell’ Inizio.
Ma crediamo che niente di quanto finora abbiano scritto per descrivere meglio e dare un senso
alla parola ebraica ‘En Sofh’ racchiude esattamente cio’ che essa significa.
‘En Sofh’ è il Nulla.
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Abbiamo avuto occasione nel nostro precedente volume ‘L’ Islam e l’ Occidentalizzazione del
Mondo’ di soffermarci meglio sul concetto di Stato pre-cosmico e di Nascita della Vita ,
cercando nella Tradizione una risposta relativa alla nascita dello stato delle cose.
In effetti l’ ebraismo ha forse racchiuso dentro di se’ nella lettura kabalistica precedenti strutture
dottrinarie relative alla nascita dell’ Universo , intendendo questo fatto pero’ come una casualità
inesplicabile del quale responsabile verrebbe ad essere appunto ‘En Sofh’ , il Niente Primigenio.
Il rabbino Asriel di Girona cerco’ di segnalare questo stato di vuoto assoluto , ricercando nella
parola ebraica ‘Ani’ letteralmente ‘Io’ la sua contraria ‘Ayin’ che significa ‘Niente’ il senso
comune e la natura dell’ annullamento del tutto nel Niente, dell’ Io , Essenza , nel Niente.
E’ qui’ importante segnalare come l’ entità denominata ‘En Sofh’ stà , per i kabalisti , al di sopra
del Dio ebraico ‘Yahvè’, poiché se quest’ ultimo risulta essere il Dio Storico della Tradizione
Ebraica , il primo indicherebbe in realtà il Suo Superiore sconosciuto, occulto.
Non e’ chiaro per esempio se con l’ espressione ‘Anziano tra gli Dei’ , che si puo’ incontrare nel
7° capitolo del Libro di Daniele , si alludesse a ‘En Sofh’ oppure a ‘Yahvè’ certamente cio’
conferma una notevole confusione e una dicotomia nel rapporto di subordinazione del secondo
rispetto al primo.
Il simbolismo di ‘En Sofh’ è nella kabala la circonferenza.
Ora la circonferenza nella Tradizione rappresenta uno dei simbolismi piu’ spesso utilizzati in
distinte occasioni per racchiudere in uno spazio un Insieme, per visualizzare un Tutto Infinito.
Lo stesso Renè Guenon , noto in Occidente per aver ricercato e sviluppato massimamente i suoi
studi sulla dottrina dell’ Unità delle Tradizioni , ne cita spesso l’ utilizzo da parte di distinte
realtà tradizionali e i significati piu’ profondi.
Nella lingua araba solo per fare un esempio la circonferenza designa anche il numero zero , in
arabo ‘kafar’ , che verrà riutilizzato dagli europei ( a contatto proprio con i mussulmani ) per
designare invece le cifre , cosi’ questa si trasformo’ nell’ italiana ‘cifra’ , nella francese ‘chiffrè’
, nella tedesca ‘ziffer’ e nell’ inglese ‘cifre’.
Ma ritornando all’ essenza di ‘En Sofh’ và ricordato come questa sia essenzialmente un’ Infinito
inconoscibile all’ occhio e alla percezione umana.
Non viene descritto da alcun attributo , né puo’ venir raffigurato, di questa entità non è permesso
parlare , pero’ un dato momento dalle tenebre primordiale questo Infinito si manifesto’ attraverso
quelle che , nella tradizione kabalistica , sono le dieci ‘sephirot’ .
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Le dieci ‘sephirot’ appaiono nel Libro della Creazione come i dieci numeri primigeniti , i quali –
assieme ad ‘En Sofh’ – andarono a formare un sistema numerico a base 11.
Tale libro conferisce inoltre un ruolo fondamentale anche alle 22 lettere dell’ alfabeto ebraico.
Il noto studioso ebreo di Talmud , Gershom Scholem , fra i piu’ importanti rappresentanti dei
circoli universitari di teologia di Gerusalemme afferma , in merito agli 11 numeri e alle 22 lettere
che ‘questi rappresentano l’ insieme delle forze occulte la cui convergenza ha prodotto le diverse
combinazioni che si possono osservare nel miracolo della creazione : esse rappresentano i 32
sentieri della Sapienza con i quali Dio ha creato cio’ che esiste’.
D’ altra parte è qui’ utile rilevare come 11 numeri e 22 lettere diano per risultato 33 che sono i
gradi istituiti dalla Massoneria moderna all’ inizio del XIX° secolo dalla Loggia riservata agli
ebrei di Charleston e diretta dal banchiere sionista Esteban Morin.
E’ cosi’ che , appropriandosi di numerologia e simbologia ebraiche , la Libera Muratorio compie
da due secoli i propri rituali e le proprie cerimonie.
Il grado 33° della gerarchia massonica moderna corrisponde quindi , né piu’ né meno , ad ‘En
Sofh’ , supremo Gran Maestro.
‘Circa i contenuti dei libri cabalistici possiamo dire che non ci discostiamo molto dalla dottrina
gnostica. Il Pleroma, il Dio-Tutto valentiniano, è chiamato nello ‘Zohar’ l’ In sé (En Sof=non
limitato), l’Essere Immutabile, eternom,ineffabile,infinito che racchiude in sé ogni cosa.’ (1°)
I dieci sephirot del ‘Libro della Creazione’ non sono esattamente identici a quelli che sono
descritti nello ‘Zohar’ o ‘Libro dello Splendore’.
I primi secondo Adolf Frank , professore ebreo di teologia , non si possono applicare che ‘all’
universo creato , lasciando al di fuori del suo ambito la Causa o Essenza Immutabile dell’
universo stesso , mentre i secondi servono da intermediari fra l’ Essere Infinito e la creazione ,
questi ultimi ci mostrano il principio assoluto delle cose molto prima che il mondo venisse
creato, arrivando a costituire per gradi l'’Essenza Divina , dandosi tutti quelli attributi ad essa
mancanti , convertendosi cosi’ nel mezzo piu’ appropriato per la realizzazione di cio’ che piu’
tardi creerà assumendo cosi’ le caratteristiche della stessa eternità , prima di espandersi verso l’
esterno fino ad arrivare a riempire con il suo splendore lo spazio ed il tempo.’
‘En Sofh’ prima di manifestarsi genero’ un punto quasi impercettibile , corrispondente secondo
gli studiosi di kabala alla lettera ebraica ‘Yod’ .
Da questo primo punto sorgerà il primo sephirah , voce ebraica singolare di sephirot , il quale è
denominato all’ interno dell’ albero delle sephirot come ‘Keter’ in ebraico ‘Corona’.
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La lettera ebraica ‘ Yod’ è d’ altra parte l’ iniziale del nome biblico di Yahvèh o Jehova , il nome
con il quale Dio apparve a Mose’ sul monte Sinai.
In effetti il nome ‘Yahvèh’ è la contrazione di ‘Eyeheh Ascher Eyeheh’ che in lingua ebraica
significa ‘Io sono quello che sono’.
In un certo modo il mosaismo indica la Divinità piu’ come un essenza indipendente il cui solo
esistere ne rappresenta la Massima Espressione in quanto Yahvè è comunque inimmaginabile e
inconoscibile.
Identificandolo con ‘Keter’ la dottrina kabalistica pone il Dio Yahvè al di sotto di ‘En Sofh’ e
presenta l’ intera storia della creazione come una forma di emanazione propria del panteismo e di
forme di culto magico-naturalistiche.
Lo ‘Zohar’ distingue quattro fasi distinte della creazione parallelamente a quattro mondi .
Il primo fra questi mondi è cio’ che viene comunemente riconosciuto dal kabalismo come ‘Olam
Azilut’ o ‘Mondo dell’ Emanazione Primigenia’ costituito dall’ albero delle dieci sephirot che in
sequenza risultano essere:
1) Keter la Corona ; 2) Hohma spesso trascritto in ebraico come Chocmach ossia la Sapienza ;
3) Binah l’ Intelligenza ; 4) Hesed o ‘Gedulah’ ossia la Grazia o Misericordia ; 5) Din o
‘Geburah ossia la Giustizia ; 6) Tiferet la Bellezza ; 7) Netsah la Forza o la Vittoria ; 8) Hod
il Regno ; 9) Yesod il Fondamento o Base e infine 10) Malkut la Realizzazione.
Il percorso completo delle sephirot è essenzialmente racchiuso nell’ espressione ebraica ‘Keter
Malkut’ usata da Salomon ben Gabirol per definire appunto la ‘Corona Reale’.
Nei tre sephirot superiori , che si differenziano chiaramente dagli altri cinque in ordine alla loro
importanza e significato , si è soliti assegnare un carattere a-sessuale a ‘Keter’ , uno maschile a
‘Hohma’ ed uno femminile a ‘Binah’.
Questi ultimi due sephirot sono anche riconosciuti dal kabalismo come il Padre e la Madre i quali
andranno a concepire un figlio il quale non figura nell’ albero sephirotico poiché esso andrebbe a
rappresentare la Conoscenza, la Sapienza e viene designato con il nome ebraico di ‘Deyat’.
I tre sephirot superiori insieme formano , a loro volta , la testa dell’ Asam Kadmon ( l’ Adamo
Celeste ) , l’ uomo primordiale per eccellenza , la trasfigurazione divina dell’ umanità , il quale
rappresenta la perfezione assoluta del Creato che ritroveremo espressa anche nell’ Islam
attraverso l’ Adamo Ruhani.
Gli altri sephirot sono invece quelli che si ripartiscono tra il petto , le braccia, la metà inferiore
del corpo , le gambe e la base che sostiene i suoi piedi.
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Al di sotto dell’ Olam Azilut si trova invece l’ Olam Beriah , in ebraico il mondo della creazione
dove si trova l’ Angelo Metatrono.
Questa creatura è ritenuta , dall’ ebraismo , inferiore all’ Adam Kadmon , perché non
discenderebbe direttamente da ‘En Soph’ .
Il nome greco di Metatrono probabile vestigia della filosofia alessandrina di Filon indica
chiaramente che esso si situa esattamente al di sotto del Trono Divino e , tra le sue funzioni , ha
quella di governare il mondo visibile e quindi di mantenere l’ ordine cosmico.
Nella kabala ebraica talvolta si dice che Metatrono sia l’ abbigliamento di Dio chiamato in
ebraico ‘Saday’ che significa ‘Misericordioso’ anziché Yahvè.
Qualcuno ha voluto sottolineare una analogia con i 99 nomi di Allah che formano nell’ Islam la
serie di attributi che i mussulmani riconoscono al loro Signore il primo fra i quali è proprio ‘al
Rahman’ ( il Misericordioso ) .
Al livello inferiore , al terzo della scala kabalistica , si trova invece l’ Olam Yetsirah in ebraico il
Mondo della Creazione Formativa nel quale si situerebbero gli Angeli.
Questi ultimi , cosi’ come per la teologia cristiana – che dall’ ebraismo ha sicuramente attinto
gran parte delle sue interpretazione essendone comunque una derivazione – sarebbero suddivisi
in dieci cori , e rappresenterebbero delle emanazioni dell’ Angelo Metatrono.
La teologia cristiana ammetterebbe solamente nove cori angelici , tutti creati da Dio Onnipotente
: i serafini, i cherubini, i troni, le dominazioni, i principati, la potesta’ , la virtu’ , l’ arcangeli e gli
angeli propriamente detti.
Nel quarto livello infine si situa l’ Olam Asiah il mondo della Fabbricazione nel quale vivono
uomini, animali e vegetali.
A contrastare i piani divini vi sarebbero pero’ i demoni, o angeli caduti , i quali operando nell’
Olam Asiah si opporrebbero per traviare gli uomini e offuscare la Luce Divina che , per questo
motivo , si manifesterebbe solamente in maniera parziale.
I demoni della kabala ebraica si suddividono a loro volta in dieci cori capitanati da Belzebu’
formanti un’ unità chiamata ‘Khulipah’ ; i loro nomi sono : Nebo , Belial , Asmodeo , Satan,
Merinim , Abaddon, Astarot, Mammon e Behemot acerrimi avversari di Dio e oppositori ai Suoi
Angeli .
Gli angeli , per contro , avrebbero una identica situazione di gerarchia interna e fra loro
assumerebbero un rilievo soprattutto Raziel , Uriel, Nuriel , Rachmiel , Zadchiel , Nogah ,
Meodin , Tahariel , Padael , Yosem Ha-schammaim .
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Per il kabalismo ebraico i nomi dei demoni non sono sempre gli stessi , per esempio Nebo , che
era in origine una divinità caldea , avuto come figlio Marduk ( nel cui tempio si officiavano
oracoli ) è stato spesso designato anche con il termine greco di Piton , nome che allude alla sua
funzione spirituale.
Non da meno per gli ebrei assumono tratti demoniaci e sono inclusi negli elenchi della kabala i
nomi di alcune divinità appartenenti ai loro avversari palestinesi.
Cosi’ il Dio degli ammoniti , Moloch , viene incluso fra i demoni e annoverato tra i piu’ maligni
degli avversari di Dio.
Un volume di origine antichissima intitolato ‘La Clavicola di Salomone’ – di chiara impronta
kabalistica – che si suppone fosse stato dettato e rivelato dal mitico re Salomone a suo figlio
Roboam , menziona una lista di dieci demoni primari che identifica come : Lucifero, Belzebu’ ,
Astarot , Lucifugo, Satanakia , Agliaref , Fleuretty , Sargatanas , Nebirus e Masbakes.
A dare un notevole valore al testo in questione , malgrado le riserve espresse da altri
rappresentanti dell’ ebraismo contemporaneo , sarebbero le dichiarazioni e l’ assoluta sicurezza
con le quali il noto kabalista Eliphas Levi (2°) lo utilizza anche per i suoi scopi di provare una
antichissima filiazione della Massoneria speculativa moderna alla quale lo stesso Levi era
affiliato.
Il volume in questione ci dimostra la chiara natura panteistica di una determinata corrente del
kabalismo europeo , soprattutto l’ utilizzo di tecniche particolari di iniziazione e di preparazione
esoterica inerenti l’ invocazione di determinati demoni per fini non propriamente ortodossi e
regolari.
Il trinomio kabalismo-esoterismo-magia accompagnerà del resto l’ esperienza del talmudismo in
Europa per tutto il medioevo (3°) , cosi’ come verrebbe confermato dalla leggendaria storia del
Golem di Praga , una creatura invocata durante un rito kabalistico dai rabbini del Ghetto della
città boema e resa celebre dall’ omonimo testo romanzato di Gustav Meyrink.
Il romanzo ‘Il Golem’ di uno degli autori ebrei piu’ vicini all’ occultismo , il cui valore e
legittimità viene riconosciuto dallo stesso Julius Evola , potrebbe anche essere interpretato come
un messaggio trasversale all’ ebraismo kabalistico europeo del XX° secolo , una sorta di avviso
lanciato dal Meyrink ai suoi correligionari a non proseguire in simili esperienze al ‘limite’.
Il Golem è un essere creato da un rito iniziatico e magico condotto a Praga dal rabbino Low il
quale riusci’ a donargli la vita scrivendogli sulla fronte la parola ebraica ‘emet’ che significa
‘Verità’.
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Ritorneremo piu’ diffusamente su questo interessante documento di iniziazione kabalistica.
A livello popolare inoltre non si dovrà tralasciare l’ importanza che ebbe un’ altro noto libello di
origine ebraica , conosciuto come ‘I Segreti dell’ Inferno’ , il quale ci dimostra chiaramente l’
utilizzo rituale di dette tecniche di invocazione di presenze sub-liminali , sotto la soglia della
coscienza , di entità ‘dell’ aria’ , indecifrabili e percio’ di natura infera.
Ovviamente non è possibile conoscere tutti i segreti della pratica iniziatica kabalistica , non
esistendo un testo scritto che ne racchiuda i riti e le formule , solamente questi libelli che , per
ovvi motivi , sono stati misconosciuti dalle comunità ebraiche.
Anche se di segno inverso l’ esoterismo ebraico contenuto in determinate pratiche kabalistiche e
in determinati trattati talmudici rimane comunque un esoterismo, quindi una scuola di iniziazione
occulta e riservata a pochi eletti.
L’ ambiguità morale della kabala potrà comunque essere descrittà mediante l’ utilizzazione della
figura simbolica del serpente.
Nel ‘Sepher Bereschit’ o ‘Il Libro della Genesi di Mosè’ , il Serpente appare come la
personificazione di Satana il quale tenta Eva aggrovigliandosi sinuosamente lungo il tronco dell’
albero ‘proibito’.
Questo sentimento di malvagia furbizia , questo ruolo di tentatore infido e seducente verrà
successivamente trasmesso anche al cristianesimo e all’ Islam.
E’ singolare pero’ notare come invece nell’ antichità erano parecchi i popoli che riconoscevano
al serpente degli attributi positivi , arrivando a definirlo come la personificazione dell’
Intelligenza , sia positiva che negativa , e sotto alcuni aspetti la Kabala ne indica la stessa
valenza.
E’ per questi motivi che possiamo ammettere che il serpente della kabala ebraica è derivato
molto probabilmente da un antico culto zoolatrico.
Né possiamo dimenticare che Mose’ nel deserto costrui’ un serpente di bronzo che colloco’ al di
sopra di una croce dalle miracolose virtu’ .
Tale atto iniziatico servirà a proteggere il popolo d’ Israele dai morsi degli animali selvatici
durante i quarant’ anni di peregrinazioni nel deserto del Sinai.
Questo serpente di bronzo incomincio’ , con l’ andare del tempo , a diventare oggetto di culto e
di idolatria , venne posto al’ interno del Tempio di Gerusalemme e venerato come un Dio .
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In onore del serpente di bronzo venivano commemorate delle cerimonie iniziatiche , si bruciava
incenso in suo onore , si celebravano i miracoli che la sola presenza di questo procurava a
Israele.
Tale situazione duro’ fino all’ VIII° secolo a.C. quando il re Ezechia lo fece distruggere.
Attualmente il serpente di bronzo corrisponde al 25° grado dell’ ebraico Rito Scozzese della
Massoneria speculativa.
Ricordiamo infine che esiste un altro serpente per la dottrina kabalistica , ancor piu’ importante
e simbolicamente efficace di quello costruito da Mose’.
E’ l’ uroboro , o il serpente che ruotando attorno a se’ stesso in orario circonda il mondo intero
della sua presenza fino a formare un circolo e a mordersi la coda.
Questo Uroboro ha una particolare e evidente connotazione di sovranità , esso infatti simboleggia
il potere del popolo eletto , di Israele, a livello planetario ; ricorda agli ebrei la promessa di yahvè
di dominio assoluto sulle altre nazioni.
Lo ‘Zohar’ , il Libro dello Splendore , afferma che ‘quando i tempi saranno conclusi Israele
otterrà la sovranità sull’ intero universo’.
L’ Uroboro , il serpente che si morde la coda , ha nell’ esoterismo diverse chiavi interpretative
cosi’ come scrive Ephiphanius a pag. 258 del suo ‘Massoneria e Sette Segrete , La Faccia
Occulta della Storia’ , laddove lo indica come ‘immagine della coincidenza dei contrari , dottrina
della doppia verità che assurdamente sostiene la possibilità di conciliare l’ inconciliabile in una
sintesi improponibile : ‘Dio-Satana-bene-male-vero-falso ecc..’ cui l’ Alta Massoneria attribuisce
valore di ‘Legge Eterna , che tende sempre a conciliare gli opposti e a produrre l’ armonia
finale.’
Il disegno egemonico del Sionismo appare anche in diversi passi del Vecchio Testamento ,
soprattutto in forma di profezia escatologica ,anche se non sono pochi i commenti che
attribuiscono a questi passaggi una connotazione assolutamente priva di valore , trattandosi – si
dice – di manipolazioni e falsi adeguatamente studiati dall’ elitè rabbinica e percio’ apocrifi.
Il trattato talmudico ‘Chaniga’ del resto è molto chiaro in merito alla strategia di dominio
planetario dei sionisti: ‘L’ Altissimo parlo’ agli israeliti cosi’ : voi mi avete riconosciuto come
unico dominatore del mondo , è per questo che io faro’ di voi i soli dominatori del mondo.’.
Il rabbino Abravanel , espulso nel XV° secolo dai re cattolici della reconquista spagnola , era
solito dire ai propri discepoli che : ‘Quando verrà il Messia , figlio di Davide , sterminerà tutti i
60
nemici. Pero’ tale venuta sarà preceduta da un conflitto globale che vedrà perire i 2/3 dell’
umanità. Agli ebrei saranno sufficienti 7 anni per distruggere le armate nemiche.’
Il messianismo sionista arriverà a sviluppare forme di assolutismo razzista che non si limiteranno
alla sola avversione verso i non ebrei , disprezzati tutti come Goym o Gentili , ma svilupperanno
movimenti di natura speculativa e sovversiva che si faranno portatori di una dottrina controiniziatica
e per loro natura ribelle.
Non bisogna dimenticare che come l’ ideologia sionista sarà una costante nella storia del popolo
ebraico allo stesso modo il razzismo ad esso inerente rientrerà a pieno titolo fra le pratiche
kabalistiche di derivazione panteistica.
Secondo i maggiori commentatori ebraici della kabala il primo uomo , Adamo , la cui
denominazione proviene dall’ ebraico ‘Adamah’ che significa Terra Rossa , è un essere
logicamente terreno pero’ – come abbiamo avuto modo di osservare in precedenza – esso è stato
creato a immagine e somiglianza all’ Adam Kadmon di divina emanazione.
Per riprodursi necessito’ di una fase di sdoppiamento dalla quale venne originata Eva , nome
quest’ ultimo che nella lingua ebraica assume un doppio significato : ‘Hava’ vuol dire difatti
‘Vita’ e ‘Haya’ che invece significa ‘Serpente’ ( incontriamo ancora una volta questo rettile ) .
Alla luce della dottrina kabalistica attraverso una serie successiva di degenerazioni sono nate e si
sono sviluppate le altre razze umane.
Tutti gli uomini – secondo il kabalismo – consterebbero allora di quattro elementi costitutivi : il
‘Guf’ o corpo fisico , il ‘Nefesch’ o corpo sottile, il ‘Ruah’ o anima e il ‘Neschamah’ o spirito
puro.
Per i rabbini della kabala lo spirito puro è propriamente di natura divina , anche se si
manifesterebbe in maniera limpida soltanto nella stirpe di Jacob , cioè nel popolo eletto d’ Israele
, il quale ne sarebbe portatore e in una forma alquanto particolare ‘centro catartico’ .
Apparterebbero al popolo d’ Israele appunto dei requisiti ‘sovrumani’ che ne farebbero il Deus
et Machina della storia universale , cme ha rilevato qualcuno Israele diviene l’ orologio del
mondo in quanto ad eventi escatologici e all’ approssimarsi dell’ Ultima Ora.
Per effetto delle degenerazioni delle quali si è detto in precedenza nelle altre razze umane questo
spirito puro sarebbe completamente oscurato , alcuni ebrei arrivano ad affermare che neanche
esisterebbe.
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Il testo ‘Kabbalah ad Pentateucum’ dice chiaramente : ‘L’ ebreo è il Dio vivente , il Dio
incarnato. Egli è l’ uomo celestiale , l’ Adam Kadmon. Gli altri sono terrestri di razze inferiori
create soltanto per servire l’ ebreo. Sono animali inutili e dannosi.’
Questo razzismo biologico che paragona le razze umane e le nazioni diverse da Israele allo stato
di sotto-uomini o animali . non è solamente una manifestazione dottrinale che possiamo rilevare
in quei movimenti ‘deviati’ di cui sopra , ma appare come la costante storica e l’ essenza stessa
dell’ ebraismo.
Questa idea che venne inizialmente espressa in modo palese dal Talmud , priva di un qualunque
supporto filosofico , si ritrova in modo ancor piu’ esplicito nel trattato ‘Babà Mezià’ dove si puo’
trovare scritto che : ‘Voi israeliti siete chiamati uomini , mentre le altre nazioni del mondo non
meritano l’ appellativo di uomini ma quello di bestie.’
Lo stesso ‘Zohar’ , considerato il piu’ rilevante trattato kabalistico non è da meno nei giudizi sui
non ebrei , in questo libro dello ‘Splendore’ si puo’ trovare questi versi : ‘I popoli gentili
costituiscono il prepuzio del genere umano che è doveroso circoncidere…Cosi’ come il letamaio
è l’ insieme di escrementi e carogne d’ animali , sul quale si gettano cani e asini morti allo stesso
modo i cimiteri dove sono sotterrati i discendenti di Esau’ e Ismaele ( ossia cristiani e
mussulmani ) sono recipienti per cani morti.’
Né è possibile ritenere queste dichiarazioni retaggio di un passato lontano se , ancora ai giorni
nostri, i ‘Protocolli dei Savi Anziani di Sion’ recitano testualmente. ‘La nostra forza , nelle
attuali traballanti condizioni dell’autorità civile, sarà maggiore di qualsiasi altra, perché sarà
invisibile, sino al momento che saremo diventati tanto forti da non temere più nessun attacco per
quanto astutamente preparato.’ Ed ancora ‘Il nostro motto dev’essere. ‘Qualunque mezzo di
forza ed ipocrisia!’’. In politica vince soltanto la forza pura, specialmente se essa si nasconde
nell’ingegno indispensabile per un uomo di stato.’ (4°).
Uno scrittore ebreo contemporaneo, Elia Wiesel , ha del resto sintetizzato duemila anni di
terrorismo sionista in una frase , estratta dal Talmud , che pone quale epigrafe nel suo libro ‘Il
Giuramento di Kolvillag’ : ‘Se i popoli e le nazioni avessero saputo quanto male si facevano
distruggendo il Tempio di Gerusalemme , avrebbero pianto più dei figli d’Israele’.
Teologicamente il razzismo biologico del kabalismo sionista oltre a basarsi su falsificazioni
volontarie delle sacre scritture accentua notevolmente la condanna dei ‘Goym’ arrivando a
contraddire se’ stesso , spesso non senza una irrazionale e parossistica contraffazione della
verità.
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Cosi’ puo’ accadere , per esempio, che oltre a particolari errori nell’ albero genealogico dei
profeti sacri ad Israele si puo’ trovare affermazioni di condanna totale verso tutti i discendenti di
Esau’ , dimenticando che molti ebrei di origine sefardita appartengono anch’ essi alla stirpe
idumea.
La confusione regna sovrana quando per esempio sono considerati idumei i seguaci del Cristo e
ismaeliti i seguaci di Mohammad o quando viene trascritta aprioristicamente la storia sacra d’
Israele , come nel caso del sacrificio che Abramo è chiamato a compiere – in nome e a gloria di
Yahvè – uccidendo il suo primogenito Isacco , quando in realtà il primogenito era Ismaele , il
‘padre’ del popolo arabo che il Patriarca ebbe dalla schiava Ahjiar poi ripudiata nel deserto e
salvata dall’ Altissimo.
Tutte queste contraddizioni e questi errori sono il risultato di una serie di volontarie falsificazioni
, di interpretazioni errate e di una volontà deliberata della gerarchia rabbinica di far ricadere
determinate colpe sui non ebrei.
Non è un caso se nella bibbia si trovano due aggettivi che indicano i non ebrei , entrambi
utilizzati a seconda del contesto e del versetto.
Cosi’ le parole ‘Ger’ che significa straniero si mescola con la parola ‘Goym’ che significa
gentile.
Questo significa , in linea teorica , che un ‘Ger’ , uno straniero , potrebbe anche praticare la
religione mosaica , mentre un Goym rimane confinato al di fuori dell’ ebraismo e etichettato alla
stregua dei politeisti e dei pagani idolatri.
Importante è considerare che questo utilizzo discriminatorio si applico’ diffusamente dapprima
solamente nei confronti dei popoli pagani con i quali gli ebrei vennero in contatto dopo l’ arrivo
nella ‘Terra Promesa’ ( confermando quindi che la Palestina era abitata da altre nazioni ) e poi ,
successivamente con l’ avvento del cristianesimo, venne esteso ai nazareni o cristiani e infine a
islamici e alle altre confessioni religiose presenti sulla terra ma diverse dall’ ebraismo.
Ha Johannes Pohl nel suo ‘Il Talmud’ : ‘Le dottrine talmudiche anticristiane e immorali sono
accertate. E’ un dato di fatto storico anche che gli ebrei nel corso dei secoli fino ai nostri giorni
hanno perpetrato in massa le infamie riferite dal Talmud. Ma l’ebreo che vive oggigiorno è
ancora realmente legato al Talmud? E’ una questione di grande importanza. Infatti non è la stessa
cosa se il popolo ebraico se ne va per la sua infame strada seguendo solo l’istinto della sua razza
oppure se dietro a tutte queste macchinazioni ebraiche c’è il Talmud, il quale , per la sua autorità
religiosa assoluta, costituisce la causa di ogni male.’ (5°)
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E’ anzi essenziale che si riconosca nell’incidenza del trattato religioso , il principale responsabile
dell’essenza diabolica che si cela dietro l’Internazionale Ebraica. Per un ebreo che rispetta il
Talmud non possono sussistere dubbi: cristiani o mussulmani, indù o buddisti, americani o
cinesi, russi o africani , l’insieme dei popoli non ebrei , dei Goym , dev’essere ammazzato,
perché impuro, perché indegno di affiancare la razza eletta d’Israele.
Cosi’ il non ebreo , il Goym , diventa forzatamente un idolatra, un pagano, anche se adora un
solo Dio , cosi’ come era già accaduto in passato con il popolo ammonita e con quello moabita ,
discendenti di Lot , che pure discendevano dalle storiche 12 Tribu’ d’ Israele.
Per l’ ebraismo dunque qualsiasi religione o credo distinto dalla Torah e dall’ appartenenza
razziale ad Israele assume connotazioni idolatriche , quindi blasfeme e condannabili
teologicamente a servire il ‘popolo eletto’ o a venire da quest’ ultimo sterminate. (6°)
Analizzeremo compiutamente cosa dicono in proposito i trattati talmudici e kabalistici sui
rapporti di qualsivoglia tipo con i non ebrei , quali disposizioni sono state consegnate dal
Sinedrio al suo popolo e come quest’ ultimo le ha applicate alla lettera , praticando indisturbato
nell’ arco di tremila anni un fanatico razzismo fondamentalista ed esclusivista.

Note al Capitolo 6°
1° - Epiphanius – ‘Massoneria e Sette Segrete. La Faccia Occulta della Storia’ edizioni
sconosciute, Trento 1993
2° - Eliphas Levi Zahed (1810-1875) , noto occultista del XIX° secolo , si chiamava in realtà
Alphonse Louis Constant, prete apostata che rinnovò completamente il modo di studiare i segreti
kabalistici e l’occultismo. Membro della Società Rosa-Croce , fu autore di numerose opere fra le
quali la principale ‘La Chiave dei Grandi Misteri’ (1871) si riproponeva di svelare i misteri della
Kabala trattando i principali libri d’ispirazione talmudica: lo Zohar, il Sepher Jezirah, la
Claviculas Salomonis. Autentico ispiratore di una folta schiera di occultisti cristiani, il Levi
diede le chiavi del suo sapere ad un altro grande esoterista , il martinista Stanilas De Guaita.
L’influenza esercitata dal Lev nel sottobosco neo-spiritualista ed occultista dell’intero XIX°
secolo è considerevole anche alla luce dei numerosi contatti con ambienti del palladismo, della
teosofia, del martinismo e simili.
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3° - Ha scritto Giuseppe Panonzi: ‘…dopo sette secoli di vita materiale , (gli ebrei ndr)
sollevarono l’intelletto a più spirabili aere, ebbero accademie e rinomate scuole, a Narbona,a
Beziers, a Montpellier, a Marsiglia, nella diocesi di Maghelona , ed altrove, e si resero famosi i
loro rabbini, fra cui rabbi Salomone Jarchi, … dottissimo nelle lingue antiche e nella filosofia,
riuscì grande nella interpretazione dei libri sacri e del Talmud….Si resero illustri pure i tre
rabbini Kimchi Giuseppe e i suoi figli Mosè e David, che ci lasciarono una grammatica ed un
lessico ebraico…. Fiorì l’autore dello Zohar…fiorirono il filosofo Joseph ben Zadik ed il teologo
Abraham Ibn Daud che compose il suo libro ‘della Fede Sublime’. Superiore a tutti però fu il
rabbino Maimonide AbuAmram Musa ben Abdallah, ovvero Mosè ben Maimon, che nazque a
Codova nel 1135 e morì nel 1204. ….Maimonide fu primo medico del sultano Saladino. Cultore
e difensore di Maimonide fu Levi ben Gerson 8Ralbag) autore del Milchamod Adonai lavoro
lodato da Pico della Mirandola, dal Reuchlin e dal Kepler.’
Per ulteriori informazioni si veda di Giuseppe Panonzi ‘L’Ebreo attraverso i secoli e nelle
questioni sociali dell’età moderna’ edizioni anastatica Arnaldo Forni, Bologna 1991
dall’originale edita in Treviso nel 1898.
4° - L’INTERNAZIONALE EBRAICA – ‘I Protocolli dei Savi Anziani di Sion’ – edizione de
‘La Vita Italiana – Roma 1938 , estratto dal Protocollo numero 1.
5° - Johannes Pohl – ‘Il Talmud’ articolo estratto da ‘AA.VV. – ‘Studi sul Talmud’ edizioni
‘All’Insegna del Veltro’ , Parma 1992
6° - recita in proposito il maestro rabbino Simon ben Yohaj , in una raccolta di tre suoi detti
(Yer.Kid. 66c, Massek, Soferim XV, 10 Mek Beshllah 27 a Tan .Waera eed. Buber 20) : ‘Tob
shebe Goyym harog’ (= il Migliore dei Gentili dev’essere ammazzato) citazione estratta dalla
‘The Jewish Encyclopedia, New York 1901-1906, Vol. V , pag. 617.

CAPITOLO 7°
DALL’ ESCLUSIVISMO RAZZIALE AGLI OMICIDI RITUALI

Se l’essenza della filosofia talmudica appare dunque come esclusivamente anti-tradizionale e l’
esoterismo della kabala quantomeno singolare , alla luce di quanto abbiamo potuto valutare nel
precedente capitolo , con le loro sfumature sincretiste e la loro visione panteista sorretta da
elementi magico-occultistici , l’ attività pratica che dalle prime due si sarebbe sviluppata in seno
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all’ elitè sacerdotale ebraica appare a dir poco abominevole , soprattutto per l’ odio atavico con il
quale le comunità ebraiche sparse per i quattro venti dalla diaspora avrebbero interpretato detti
precetti e dette legislazioni sociali.
Supportate da errate interpretazioni di rabbini e di dotti ebraici , le comunità degli ebrei
incominciarono a utilizzare la loro esperienza nel campo finanziario e commerciale per infiltrare
astutamente sia le società cristiane d’ Europa che quelle islamiche d’ Asia e Africa e dirigerne le
politiche contrapponendo sovrani e stati in dispute di natura commerciale o attizzando il fuoco
sotto le ceneri degli odii religiosi cosi’ come avvenne durante le dispute territoriali nella penisola
iberica fra mussulmani e cristiani.
All’ interno delle società cristiane soprattutto gli ebrei saranno sempre considerati come un
elemento sostanzialmente estraneo ed ostile , verranno fatti oggetto di limitazioni e di restrizioni
dalle ordinanze dei diversi stati e dalle bolle pontificie che miravano soprattutto ad impedirne l’
assimilazione e la conseguente possibile attività di infiltrazione e cospirazione.
Gli ebrei saranno in effetti trattati come inaffidabili sudditi dai sovrani cristiani e ipocriti estranei
dalla Chiesa cattolica, pronti a cambiare bandiera e a sostenere i nemici islamici alla prima
occasione , sostanzialmente un elemento ‘orientale’ e levantino in territorio europeo mai
organicamente assimilabile e interno alla totalità organica delle società medievali cristiane.
D’ altro canto per le comunità ebraiche le cose non andarono poi molto meglio nell’ area di
dominio dell’ Islam e dei distinti califfati che si sarebbero succeduti alla guida del mondo
mussulmano.
Gli arabi ritenevano inaffidabili e scaltri abilmente negli affari e nel commercio gli ebrei, pur
rispettandoli come monoteisti , avevano insegnato dal Sacro Corano la loro naturale
predisposizione al tradimento e al voltafaccia, il loro odio atavico inoltre per il Profeta dell’
Islam Muhammad ne confermava la doppiezza e la inaffidabilità.
‘Gli ebrei – scrive lo storico Litvinoff – già ne avevano fatto la conoscenza , nella fattispecie
quegli ebrei che avevano trattato con disprezzo Maometto venuto dalla Mecca a Medina per
proclamarvi la propria missione. ….Non avevano tempo ,quegl’israeliti, per il nuovo profeta, e
pagarono cara la loro ostilità: tutti gli uomini uccisi, tutte le donne e i bambini deportati come
schiavi. Era il 627, anno quinto dell’Egira. Dura lezione sul prezzo del disprezzo: d’ora in poi gli
ebrei sarebbero stati ben consci di quanto fosse pericoloso sottovalutare gli arabi, anche se la
Cristianità s’ostinava a vedere in loro solo dei barbari.’ (1°)
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Malgrado cio’ nelle terre governate dall’ Islam , nel ‘dar al Islam , la condizione delle comunità
ebraiche fu sensibilmente migliore di quanto avvenne in Europa , e tra alti e bassi si puo’ dire
che i mussulmani ne rispettassero il culto e l’ auto-organizzazione in comunità autonome .
Per i mussulmani , del resto , cio’ risultava naturale, cosi’ come per le molte distinte chiese
cristiane d’ Oriente sparse dal Marocco all’ Iran lungo l’ asse mediterraneo e accettate in virtu’
della loro fedeltà al Governo del Califfo.
La condizione di ebrei e cristiani si poteva ritenere sostanzialmente tollerabile avendo garantite
le loro attività religiose in quasi tutte le zone del vasto impero islamico , entrambi i due gruppi
erano rispettati e veniva loro solamente prescritto di non fomentare rivolte né operare per l’
evangelizzazione o la conversione dei mussulmani.
Come scrive l’ebreo Litvinoff: ‘Una volta compreso che né ebrei né cristiani si sarebbero arresi
in massa al Corano, i musulmani consentirono loro di vivere come preferivano, ma a patto di
starsene relegati nello stato d’inferiorità decretato per gli infedeli: protetti, ma per questo soggetti
al pagamento d’un pesante tributo. Designati come dhimmi , condizione a suo modo privilegiata,
agl’infedeli non era lecito far del male, popoli assoggettati i cui diritti potevano essere concessi o
revocati ad arbitrio del sovrano di turno.’ (2°)
Nelle terre rette dalla legislazione islamica inoltre la garanzia del potere centrale di evitare
opposizioni o infiltrazioni era anche data dalla superiorità ritenuta Verità Assoluta del Verbo
Coranico , cosi’ come dalla proibizione ai non mussulmani di rivestire cariche di governo o di far
parte dei quadri superiori delle potenti forze armate del Califfo.
E’ qui’ importante sottolineare come ,alla corte dei califfi prima e dei sultani ottomani poi ,
saliranno nelle vesti di ascoltati consiglieri molti insigni rappresentanti delle comunità ebraiche e
cristiane.
Gli ebrei dunque , sempre sospesi fra tolleranza e virulente vampate di ostilità , sopravviveranno
come l’ acqua nell’ olio senza mescolarsi alle rispettive società , islamiche o cristiane, nelle quali
erano costretti a vivere sui due lati del mediterraneo.
‘Per una singolare ironia del destino – scrive Batault – allorchè – prima col cristianesimo e poi
con l’Islam – il dio esclusivo e geloso dei Giudei trionfò assieme ai suoi compagni inseparabili
(l’intolleranza e il fanatismo), questo dio si rivoltò contro il ‘popolo eletto’ e ne accrebbe le
miserie. Dato che il popolo eletto non ha mai avuto un’arte, né una scienza, né una vera civiltà
originariamente proprie: che non ha mai costruito un grande impero sulla né sul mare, al pari
degli Assiri o dei Fenici, pur essi popoli semitici; che il suo apporto alla civiltà universale si
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limita a una concezione religione la cui originalità più sorprendente , sotto il profilo psicologico,
risiede nell’esclusivismo …’ (3°)
Utilizzando la loro potente arma di coercizione e di imposizione , il Kahal Supremo disporrà la
piu’ ferrea disciplina alle comunità ebraiche, adottando un esclusivismo di massima che – secoli
piu’ tardi – sarebbe servito quale pretesto per richiedere pieni diritti e libertà dimostrandosi cosi’
vittime dei poteri teocratici cristiani e islamici intolleranti e fanatici del Medioevo.
L’ arma dell’ ebraismo in questo contesto di oggettive difficoltà di manovra , sarà sempre quella
del commercio e della influenza economica.
Gli ebrei inizieranno – passati i periodi di crisi e quelli di guerra – a sostenere attraverso il
prestito ad interesse ( l’ usura proibita a cristiani e islamici ) l’ uno o l’ altro dei contendenti,
fornendo a principi e re, califfi ed emiri , vaste risorse finanziarie necessarie per affrontare
conflitti e crisi cicliche dovute a carestie e indigenza altrimenti insostenibili.
Soprattutto in Europa , all’ interno dei differenti regni cristiani, l’ ombra dell’ usurocrazia di
matrice ebraiche si sarebbe manifestata potentemente , elaborando una fitta tela di traffici e
scambi , di qualsivoglia materia prima cosi’ come di armamenti , che avrebbero finito per
determinare l’ insostenibile posizione di subordinazione di intere nazioni europee al potere
economico del Gran Sinedrio.
‘La nascita del sistema creditizio – scrive Bochaca – fu segnata da un incremento del livello di
perversione della struttura commerciale. La commercializzazione di ogni bene aveva richiesto
l’assunzione di un valore astratto per ogni merce. Con il sistema del prestito di denaro da parte
del banchiere , anche questo mezzo di intermediazione (merce per eccellenza) diviene entità
puramente astratta. Fondamento del credito non è , infatti, il possesso di denaro ma la
presunzione di solvilibilità. Il banchiere in realtà non presta ma avalla, con il suo ‘buon nome’ e
con la sua garanzia, l’anticipo di danaro che colui che richiede il prestito intende utilizzare a fini
produttivi,’ (4°)
Si tratta del principio economico che ha portato alla nascita del moderno capitalismo, della fase
storica che ha visto il passaggio dall’economia naturale a quella capitalistica. Gli ebrei saranno
ovviamente i principali protagonisti in questa fase, già predisposti da una secolare esperienza nel
settore, estendendosi i loro tentacoli in maniera organica sulle principali società europee prima e
su quelle nord-americane poi.
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Come questo sia stato possibile è ovviamente una storia a parte che tenteremo di descrivere in altro contesto, varrà per tutti l’ esempio delle prescrizioni talmudiche di seguito riportate per comprendere l’ operato ebraico :
‘Dio ha ordinato di praticare l’ usura con un gentile e di non prestare a lui sino a quando non paghi tutti gli interessi, in modo tale che cosi’ – anziché facilitargli la vita – gliela renderemoassolutamente insostenibile.’
‘E’ proibito prestare senza usura al non ebreo’ 
citato nel trattato ‘Hadrà’ .
Lo stesso Gran Sacerdote Ezra aveva , molti secoli prima , ordinato a tutti gli ebrei sparsi nel mondo di non prendere per coniuge un Goym , né di procurare ai non ebrei pace, prosperità o serenità.
Il rabbino Albe nel suo trattato ‘Sefer Haikharim’ confermava testualmente che 
‘Dio ha dato agli ebrei fortuna e potere di vita o morte sugli altri popoli della terra'.
Il trattato ‘Jalkhut Simeoni ad Pentateucum’ e , in alcuni sezioni anche il trattato ‘Masseh Sopharim’ , stabilisce che 
‘Colui che farà scorrere il sangue degli empii, offrirà un grande sacrificio a Dio.’
‘Il Talmud – ha scritto Maurizio Lattanzio – ha rappresentato il tessuto unificante e l’elemento di
coesione che ha garantito all’ebraismo della Diaspora la conservazione della sua profonda
identità religiosa,spirituale ed etico-culturale, a dispetto della sua dispersione nel mondo. In esso
e nella cultura dell’ebraismo diasporico sono rintracciabili i più solidi riferimenti storici e
religioso-culturali del fenomeno mondialista.’ (5°)
Sarà pertanto partendo dall’etica del Talmud che si riuscirà a comprendere l’ebraicità,
sedimentata nell’anima razziale di un popolo il quale , sul sangue e sull’esclusivismo teologicorazziale,
‘servirà’ quale oggettivo supporto antropologico alle Forze della Sovversione.
Tale processo arriverà a coinvolgere e ‘avvolgere’ letteralmente le società cristiane, ottenendo
‘quella mercantilizzazione dell’esistenza che trovò ,almeno in sette secoli di storia europea
(effettualmente , data l’europeizzazione del mondo, oggi si può dire purtroppo della storia
mondiale) , nell’anima ebraica la sua matrice più frenetica e virulenta, e nell’ebreo il suo tipico,
più incisivo e potente, veicolo d’infezione’. (6°)
Ebraicizzate le società cristiane e resi ebrei nell’anima i cristiani era giocoforza una partita vinta quella che l’Usurocrazia Finanziaria Giudaica avrebbe condotto spavaldamente contro i popoli ‘Goym’ di turno.
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Ovviamente non stupirà che per i rabbini , cristiani e islamici appartengano a questa speciale
categoria… oltrechè empii difatti gli ebrei ci chiamano impuri, ipocriti, idolatri e ‘carogne d’
animali’.
E’ chiaro che , partendo da questi presupposti dottrinali e da questi precetti talmudici , e’
normale che alcuni storici e studiosi cristiani abbiano potuto vedere nell’ ebraismo la principale
causa di scismi e divisioni, cosi’ come per molti eminenti religiosi islamici essi rispondano
invero alla descrizione che – nei testi islamici – si è data delle ‘orde dei combattenti per Gog e
Magog’ al servizio di ‘al-Shaytan’ , il Demonio. (7°)
Cosi’ come questa serie di trattati talmudici non facessero altro che pregiudicare la posizione
delle comunità ebraiche poste sotto la cristianità o sotto l’ Islam.
In questi trattati e’ difatti possibile ravvisare una sorta di giustificazione morale per i cosiddetti
‘crimini rituali’ che , come avremo modo di vedere meglio altrove, di li’ a poco avrebbero finito
per contrassegnare in Europa , ma anche in Medio Oriente, gli ebrei come autentici ‘emissari del
demonio’ , praticanti riti di sangue e di estrema crudeltà.
Come detto avremo modo di osservare meglio , in altro capitolo, questo fenomeno dei cosiddetti
omicidi rituali ebraici , al momento riteniamo utile di constatare solamente che – contrariamente
a cio’ che si è soliti credere – tali pratiche abominevoli e sadiche non vennero pratiche dagli
ebrei nella sola Europa ma anche nel Vicino Oriente islamico e non soltanto in epoca medievale
ma anche in tempi a noi piu'’recenti.

Note al Capitolo 7° -
1° - Barnet Litvinoff – ‘Il Roveto Ardente – Storia dell’Antisemitismo’ – Edizioni ‘Mondadori ,
Milano 1988
2° - Barnet Litvinoff – ibidem
3° - Georges Batault – ‘Aspetti della Questione Giudaica’ – Edizione di ‘Ar’ – Padova 1983
4° - Joacquin Bochaca – ‘La Finanza e il Potere’ – Edizioni di ‘Ar’ – Padova 1982
5° - Maurizio Lattanzio – ‘Il Mondialismo’ articolo pubblicato sul mensile ‘Orion’ (Nr° 15 del
dicembre 1985) e ripreso da ‘Avanguardia’ (Nr° 77 del marzo 1992)
6° - Franco Freda – ‘I Protocolli dei Savi Anziani di Sion’ , edizioni di ‘Ar’ Padova 1976
7° - Sarà opportuno riflettere su quanto riporta Roberto Giammanco nel suo volume
‘’l’Immaginario al Potere – Religione,media e politica nell’America Reaganiana’ (Antonio
Pellicani Editore, Roma 1990) allorchè cita alcune frasi di un dialogo fra l’ex presidente degli
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Stati Uniti , Ronald Reagan , e Johm Mills uno dei vari telepredicatori protestanti americani
cosiddetti messianici (chiamati anche cristiani sionisti) : ‘Ma non lo vedi come tutto si sta
avverando? – ribattè Ronald Reagan…..- Non può essere troppo lontano . Ezechiele dice che i
nemici del popolo di Dio (Israele ndr) saranno spazzati via da una tempesta di fuoco e cenere
bollente e ciò vuol dire che a distruggerli saranno le armi nucleari che in passato non c’erano ma
oggi ci sono. Ezechiele ci dice che Gog , la nazione che guiderà tutte le altre potenze delle
tenebre contro Israele, verrà dal Nord. Per generazioni gli studiosi della bibbia hanno detto che
Gog dev’essere la Russia e, infatti quale altra nazione di quella potenza c’è a nord d’Israele?
Nessuna. Tutto questo sembrava assurdo prima della rivoluzione bolscevica, perché la Russia era
una nazione cristiana, ma ora che è diventata comunista e atea , ora che si è messa decisamente
contro Dio, risponde perfettamente alla descrizione di Gog!’. Il fatto che un presidente degli Stati
Uniti possa aver prestato orecchie a echi lontani di profezie bibliche, a pastori protestanti e telepredicatori
fanatici non deve stupire , specialmente se si considera l’influenza e il ruolo che
hanno nella società W.A.S.P (White Anglo-Saxon Protestant) questi ultimi e il loro esclusivo
rapporto con Israele e il popolo ‘eletto’. Ricordiamo solamente come l’American Forum for
Jewish-Christian Understanding, sia solamente la punta di diamante delle ‘milizie protestanti
pro-sioniste’. A queste folte schiere si devono aggiungere la Moral Majority di Jerry Falwell (un
telepredicatore evangelico che assisteva anche a segretizzime riunione della NSC , l’Agenzia per
la Sicurezza Nazionale) ,il ‘Word of Lies Ministries’ di Jack Wrytzen, la ‘National Religious
Broadcasters’ (la rete unificante i televangelisti) , la Tav Evangeliical Ministries tutti organismi e
fondazioni collegate direttamente con le organizzazioni dei fanatici ebrei del Tempi:
dall’American Jerusalem Temple Foundation al ‘Chazon Yehezkel’ il movimento estremista
fondato dal rabbino ultra-ortodosso Meir Kahane (l’ala più oltranzista dell’attuale parlamento
israeliano è rappresentata dagli eredi del Kahane riuniti nel Kach e nel Fronte della Torah , due
partiti che sostengono apertamente l’attuale Governo di Ariel Sharon).

CAPITOLO 8°
OMICIDI RITUALI NELLA STORIA

La storia dei popoli dell’ antichità è zeppa di riti e di cerimonie che esigevano l’ assassinio di
neonati e di vergini consacrati a divinità feroci e spietate, alle quali i sacerdoti e i regnanti
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sacrificavano volentieri le loro paure ancestrali chiedendo una improbabile purificazione per sé e
per le rispettive comunità.
Organizzate in tribu’ e in comunità tribali, spesso sedentarie ma anche nomadi , le popolazioni
che adottarono questi sistemi di ‘adorazione’ e di ‘espiazione’ furono relativamente numerose
nel mondo antico , ma comunque sempre presenti e attive.
Abbiamo avuto la conferma che le antiche comunità d’ Israele adottassero numerosi riti e
abitudini tradizionali di quei popoli con i quali entrarono in contatto l’ indomani della loro fuga
dall’ Egitto.
Non escluderemmo a priori che , proprio in occasione di questi miscugli di credenze e di
differenti fedi , il popolo d’ Israele possa aver adottato forme di idolatria e ritualità nelle quali l’
assassinio di bambini e di donne avesse un posto centrale , soprattutto se queste vittime innocenti
non appartenevano al proprio popolo ma a coloro che per gli israeliti erano i ‘Goym’ , i Gentili ,
i non ebrei.
Non di meno comunque determinate cerimonie venivano praticate anche fra il popolo d’ Israele ,
il quale al suo arrivo in terra di Palestina mise e passo’ a fil di spada i propri avversari rei
solamente di non appartenere al ‘popolo eletto’ e quindi di non aver stipulato il patto con il Dio
Unico Yawhè.
Questi stermini di massa erano autentiche cerimonie con le quali Israele offriva in olocausto al
suo Dio le ‘nazioni impure’ presenti sulla terra , a sua Gloria e Onnipotenza.
Con la costituzione della struttura kabalistica attorno ad un corpo di trattati e di editti rabbinici l’
assassinio rituale sarebbe diventato un mezzo per raggiungere determinati obbiettivi esoterico magici.
Già l’antica storia d’Israele è costellata da inaudite stragi che hanno trovato ‘conforto’ perfino
nelle sacre scritture:
‘Metti a fil di spada tutti i maschi, ma le donne, i bambini, il bestiame e tutto ciò che sarà nella città , tutto quanto il suo bottino, portalo via con te e goditi dei beni dei tuoi nemici che il Signore Dio tuo ti avrà data’ (Deuteronomio 20, 13-14)
e ancora 
‘Io manderò innazi a te il mio terrore , metterò in rotta ogni popolo in mezzo al quale tu entrerai’ (Esodo 23,27). 
Per il Dio sanguinario di Isrele, per Yawhè così come lo deformeranno i rabbini nelle loro scritture esegetiche, il disprezzo e l’assassinio sono all’ordine del giorno. Secondo le disposizioni del loro Signore 
‘Non devono essere lasciati superstiti’ (Giosuè 11)
 quindi non deve sorprendere che un popolo che si autonomina Dio e si innalza al rango della Divinità sia autorizzato dalla propria casta rabbinica a compiere omicidi rituali contro quelli che ritiene i Goy, i popoli impuri, i popoli che sarebbero stati creati solo per servire Israele.
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Avvenne così che sulla scia dei precedenti del Purim anche le singole comunità ebraiche si
doteranno di una propria Kahiljja (l’assembea rabbinica collegata al Gran Sinedrio) e dirette dai
rabbini fanatici incominceranno a macchiarsi del sangue di vittime sacrificali innocenti scelte
soprattutto fra bambini e ragazze delle comunità cristiane europee e successivamente di quelle
islamiche mediorientali.
Gli ebrei si sono sempre difesa dalle accuse di omicidio rituale sostenendo che all’origine vi
fossero pregiudiziali antisemitiche e prove di colpevolezza estorte con la forza da tribunali
ecclesiastici particolarmente oppressivi. In realtà la storia delle accuse alle comunità ebraiche di
compiere omicidi rituali in determinati periodi dell’anno in coincidenza con alcune festività
ebraiche non coincide affatto con l’epoca cristiana, ma se vogliamo la precede, così come questi
assassinii sono stati commessi anche in aree religiosamente e culturalmente diverse da quelle
dominate dalla religione cristiana.
Le comunità cristiane è vero, specie durante il Medio Evo, erano portate a credere che i giudei
durante le loro feste (soprattutto la Pasqua) fossero soliti utilizzare sangue cristiano per far
lievitare il pane azzimo.
Lo stesso Martin Lutero , il riformatore protestante tedesco, difendeva questa storia che soltanto
in tempi a noi molto recenti sarebbe stata squalificata al rango di leggenda soprattutto attraverso
l’opera di revisione che B’nai B’rith e associazioni israelitiche internazionali hanno imposto alla
Chiesa Cattolica. L’attuazione di molti decreti che imponeva la soppressione del culto dei Santi
canonizzati nei secoli scorsi dalla Chiesa e da questa riconosciuti Martiri della Fede in Cristo e
vittime di sacrifici rituali giudaici ( come per esempio San Simonino da Trento o il Beato
Andrea da Rin) venne ottenuta attraverso le pressioni che comunità israelitiche e Massonerie ,
organi di stampa e movimenti modernisti hanno condotto implacabilmente per decenni contro la
Chiesa Cattolica obbligata a innumerevoli mea culpa. (1°)
Alla luce di quanto la storia ha scritto noi riportiamo fedelmente episodi e avvenimenti tutti
collegabili , in una qualche maniera, agli omicidi rituali ebraici. L’elenco piuttosto lungo potrà
apparire monotono e forse – in taluni casi – approssimativo ma , in ogni modo , non perde il suo
valore di testimonianza:
1350 circa a.C. quando gli israeliti invadono la Palestina provenienti dal Deserto Egiziano
inviati da Giosuè occuperanno la città cananea di Gerico passando a fil di spada tutti i suoi
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abitanti , saccheggiando e dividendosi il bottino. L’unica superstite riconosciuta del massacro di
Gerico sarebbe una prostituta di nome Rahab , perdonata perché anteriormente al massacro aveva
salvato due emissari dell’armata israelita. Secondo la genealogia biblica questa Rahab figura
nell’albero genealogico di Davide e di Gesù Cristo.
1260 a.C. una donna israelita di nome Yahel uccide il generale cananeo Sisara che aveva
dormito nel suo letto durante una spediizione militare contro Israele.
1165 a.C. per ringraziare il Signore della vittoria ottenuta contro gli ammoniti , il capo israelita
Jeftè de Galaad sacrifica sua figlia vergine all’Onnipotente.
1140 a.C. Judith di Betulia, agendo come una prostituta assoldata, si introduce
nell’accampamento di Holofernes , il comandante babilonese inviato da Nabucodonosor I° a
sottomettere la Palestina, e dopo aver passato con lui la notte gli taglia la testa in onore d’Israele.
1060 a.C. il re israelita Saul , seguendo le direttive del Rabbino Supremo Samuele, sterminerà
un’intera tribù beduina di amaleciti. Il comandante di questa tribù verrà sacrificato dallo stesso
Saul.
1011 a.C. il re giudeo David farà uccidere con l’inganno il capo ittita Urias , suo fedele servitore,
per sposare la di lui moglie. Quest’ultima chiamata Betsabea diverrà più tardi la madre del
famoso Salomone.
1000 a.C. Absalom si rivolta contro suo padre David e con un esercito conquista la città di
Gerusalemme. A spregio violenterà le concubine di suo padre dinnanzi la folla inorridita. Verrà a
sua volta eliminato per mano del generale israelita Joab.
880 a.C. i re di Giudea, Israele e Edom attaccano il loro fratello consanguineo Mesà allora
regnante di Moab. Quest’ultimo assediato offrirà in sacrificio il proprio figlio. La storia venne
ritrovata su una stele in lingua ebraica antica attualmente conservata al museo Louvre a Parigi.
La Bibbia condanna il sacrificio moabita.
770 a.C. Ozias ben Amasias elimina il profeta Amos.
722 a.C. il re Ezechia , uomo devoto alla Legge Mosaica – ordina la distruzione del Serpente di
bronzo depositato nel Tempio Sacro di Gerusalemme e fino a quel momento venerato come una
Divinità dal popolo israelita.
680 a.C. il re Manasse ordina di scuoiare in due il profeta Isaia. Questo episodio non è citato
nella Bibbia anche se è comunemente patrimonio della tradizione ebraica.
473 a.C. Eccidio del Purim : sotto l’egida di Mardocheo ministro di Persia, i giudei sterminano
oltre 75mila fra arabi e persiani. I cadaveri di Haman e dei suoi 10 figli verranno appesi
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pubblicamente per tre giorni a Susa (Iran Meridionale). Ancora oggi il Purim è il carnevale che si
celebra annualmente nello stato sionista d’Israele dove – attraverso rappresentazioni e ballate
popolare – il popolo ebraico ricorda l’assassinio dei suoi oppositori e onora Esther , Regina dei
Giudei.
165 a.C. Durante il saccheggio del Tempio di Gerusalemme , il re Epifanes , scopre un greco in
catene all’interno di una camera segreta. Il prigioniero liberato dirà all re che i giudei lo avevano
preparato per un sacrificio rituale. Tale rivelazione sarebbe alla base della proibizione successiva
del Giudaismo in tutta la Siria.
163 a.C. l’ introduzione nel Tempio di Gerusalemme del culto a Zeus (nome che in greco
significa Dio) scatena la rivolta popolare giudaica della fazione maccabea. Il capo di questa
insurrezione è il sacerdote Modin chiamato Matatias, il quale – si racconta – diede inizio alla
sollevazione popolare con un sacrificio di un giudeo passato al culto ellenico.
159 a.C. Judah Maccabeo , dopo aver riconquistato Gerusalemme, compie una serie di eccidi
nei villaggi circostanti di Galaad, Bosor e Karmain.
145 a.C. Gionata Maccabeo , in guerra contro i capi greco-siriaci Demetrio e Apollonio , dà
ordine al suo esercito di sterminare i nemici a Azot e di distruggere il tempio dei filistei
presso Dagon.
35 d.C. i giudei lapidano il correligionario Esteben per aver sostenuto pubblicamente che
Gesù Cristo era il Messia atteso da Israele. E’ una delle molte azioni anti-cristiane che si
susseguono alla morte di Gesù.
42 d.C. il re Erode Agrippa manda alla decapitazione Santiago il Maggiore.
48 d.C. Uno schiavo dell’imperatore viene rapito sulla strada per Gerusalemme da una
fazione giudea che si oppone all’amministrazione del procuratore romano Ventidio
Cumano. Non si ebbero mai più notizie di questo schiavo e mai venne ritrovato il
cadavere. Si suppone sia stato sacrificato.
63 d.C. il sommo sacerdote Anania ordina di buttare da una torre del Tempio Santiago il
Minore. Il corpo verrà lapidato dalla folla dei fanatici maccabei. A seguito di questa
esecuzione inizierà una lenta emigrazione di cristiani da Gerusalemme.
66 d.C. gli ebrei in rivolta conquistano la città di Gerusalemme. Una pattuglia di romani
circondata viene fatta prigioniera. I legionari che avevano trattato per aver salva la vita
verranno sterminati su ordine del Sinedrio Ebraico. La città di Sebaste Samaria è posta sotto
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assedio e ridotta in cenere, è l’ inizio della rivolta giudaica di cui parla anche l’ebreo Flavio
Giuseppe.
70 d.C. Le armate di Tito riconquistano la Palestina, entrano trionfanti in Gerusalemme e
distruggono il Tempio del quale rimane in piedi soltanto il Muro del Pianto.
116 d.C. le comunità ebraiche si sollevano in molte province dell’Impero: in Libia, Egitto a
Cipro si susseguono i massacri. Approfittando della temporanea assenza dell’Imperatore
Traiano – in guerra contro i Parti – i giudei eliminano migliaia di oppositori.
117 d.C. Marcio Turbo sconfigge con le sue legioni il capo ebreo Luca mettendo così fine
all’insurrezione di Cirene.
132 d.C. Il Gran Rabbino Akiba proclama Messia d’Israele l’ebreo Simon Bar Kokhbà .
Quest’ultimo dichiara guerra ai romani dando inizio alla terza rivolta giudaica contro
l’Impero. Si narra che siano rimasti uccisi oltre 100mila fra cristiani, samaritani e grecosiriaci,
oltre a numerosi romani.
135 d.C. Le armate dell’Imperatore Adriano sconfiggono definitivamente Bar Kohkbà e i
suoi fedelissimi. La reazione romana è pesantissima. Da allora è proibito ai giudei di risiedere
in Palestina, Gerusalemme cambia il proprio nome in quello latino di Aelia Capitolina e la
Palestina diviene colonia romana a tutti gli effetti.
178 d.C. Un ebreo informa lo storico romano Celso (noto per i suoi scritti contro i cristiani)
che Gesù era figlio di una giudea chiamata Maria e di un mercenario straniero chiamato
Pandira o Panthira. Lontano dall’esser vergine dunque Maria sarebbe stata ripudiata dal suo
sposo Giuseppe con l’accusa di adulterio. Inizia con questa ‘delazione’ la menzogna anticristiana
diffusa dall’ebraismo per secoli.
383 d.C. l’ imperatore Teodosia il Grande con un editto ordina ai giudei di non detenere
schiavi cristiani. Il motivo di questa proibizione è duplice: da un lato si teme che questi schiavi
potrebbero abbandonare il Cristianesimo (da alcuni decenni religione di stato dell’Impero) ,
dall’altro potrebbero essere strumenti di ritorsione delle famiglie ebree più facoltose.
418 d.C. il cardinale Baronio dà per primo notizie della crocifissione di un bambino cristiano
per mano degli ebrei della cittadina di Hims , a nord di Damasco ( Siria ). Iniziano numerose
segnalazioni di analoghi episodi.
419 d.C. Crimine rituale giudaico nel distretto di Immestar, secondo quanto riporta lo storico
bizantino Socrates. Sicuramente si tratta però della stessa notizia che diffuse il card.Baronio.
425 d.C. Baronio dà notizia della crocifssione di un altro bambino cristiano.
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506 d.C. Il re dei Goti , Alarico II° , nel suo Codice, proibisce ai giudei di avere schiavi
cristiani, rinnovando tutti i precedenti editti imperiali posteriori.
508 d.C. gli ebrei di Arlès (Francia) offrono il loro aiuto ai franchi per scacciare dalla città i
Goti provenienti dalla penisola iberica.
589 d.C. il re dei Goti Ricardo , in occasione del terzo concilio di Toledo (Spagna) rinnova la
proibizione agli ebrei di tenere schiavi cristiani.
612 d.C. Il re Sisebuto di Spagna ordina a tutti gli ebrei di porre in libertà tutti i loro schiavi
cristiani. Anche il servizio a pagamento nelle case degli ebrei viene proibito a tutti i sudditi di
fede cristiana.
615 d.C. il re persiano Cosroe sconfigge l’Imperatore Heraclito e conquista Gerusalemme.
Questo episodio viene citato nel Corano all’inizio della 30ma Sura ( o Versetto ) che
successivamente profetizzerà anche la successiva riconquista cristiana. Molti schiavi cristiani
verranno venduti dal re persiano Cosroe alle comunità ebraiche.
629 d.C. un’ebrea di nome Sainab o Zenobia cerca di avvelenare il profeta dell’Islam
Muhammad.
654 d.C. le leggi promulgate a Toledo da re Rscvinto affermano testualmente sulla
‘malvagità dei giudei che stà appestando il regno’.
673 d.C. il re Wamba ordina di sotterrare vivi tutti i giudei di Narbonne per aver preso parte
al movimento dei conti ribelli Hilderico e Paolo.
694 d.C. Nel XVII° concilio di Toledo il re Egica accusa i giudei di intendersela con i loro
correligionari del Maghreb e con le armate degli arabi per sottomettere la Spagna l dominio
islamico.
703 d.C. Fine del regno della Kahina, la regina di Geruas , una comunità di berberi
giudaizzanti che si erano opposti alle armate arabe.
710 d.C. Il generale mussulmano Tarif ben Maluk con una spedizione militare occupa la zona
di Tarif , emulato l’anno successivo dal generale Tarik ben Siyad. Inizia la conquista della
Spagna che diverrà islamica.
711 d.C. Il vice-di Tarik occupa Cordoba fra l’esultanza dei giudei della città spagnola.
712 d.C. Gli ebrei di Siviglia aiutano il generale arabo Musa a sottomettere la città. Dopo una
sorta di governatorato ebraico sulla città i cristiani di Siviglia si ribelleranno costringendo gli
ebrei a ricorrere all’aiuto delle armate islamiche.
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718 d.C. Kaulan el Yehudi , un comandante berbero di fede giudaica, tradisce l’emiro arabo
Al Hurr cercando di trasformare la Spagna in una nazione a dominio giudaico. Il suo
movimento pre-sionista verrà spazzato via dalla reazione mussulmana. Termina così l’idilio
fra arabi e ebrei.
740 d.C. Convinto dai mercanti ebrei della Crimea, il Gran Khan cazaro Bulan , si converte
al Giudaismo. A partire da questo momento i cazari approvigioneranno di schiavi cristiani
russi i mercanti arabi di Damasco,Il Cairo e Cordoba. L’eresia cazara – la più grande
conversione di massa di un popolo al Giudaismo, avrebbe comportato la costituzione di una
massa ebraico-orientale, di lingua yiddish, di razza distinta da quella d’Israele e di Giudea. E’
il movimento degli ebrei askhenaziti (tedesco-polacchi) da sempre in conflitto con gli ebrei
sefarditi (spagnoli e mediterranei) per la supremazia in Israele e più vastamente all’interno del
Giudaismo Internazionale.
794 d.C. il medico ebreo Soliman ben Jerir , spia per conto del califfato di Baghdad, avvelena
re Idris I° sovrano del Marocco.
829 d.C. Sant’Agobardo ,arcivescovo di Lione (Francia) , protesta contro Ludovico Pio per
l’influenza di cui godono gli ebrei alla corte imperiale. Tra i principali principi ‘giudaizzanti’
figura Judith di Germania, seconda sposa dell’Imperatore, e l’erudito Rabano Mauro abate di
Fulda (Germania).
839 d.C. Il sacerdote tedesco Bodo e suo cugino , convertitosi al Giudaismo, approfittando di
un pellegrinaggio a Roma per vendere i loro schiavi alle comunità ebraiche italiane. Bodo
assumerà il nome di Eleazar e si sposerà poi con una giudea trasferendosi con la famiglia a
Saragozza dove viveva una fiorente colonia ebraica sotto il Governatorato Mussulmano.
840 d.C. Bodo (Eleazar) si presenta a Cordoba alla corte dell’emiro Abdel Rahman II° per
convincerlo a promulgare un’editto per bandire i cristiani e proibire la religione cristiana
dall’emirato. Argomentando che il culto alle immagini di Gesù e Maria sia una forma di
idolatria l’ex sacerdote cercherà di dimostrare che i ‘mozarabe ( i cristiani iberici) dovevano
de facto sceglier tra la conversione al Giudaismo o quella all’Islam.
845 d.C. si riunisce a Meaux , vicino Parigi, un concilio di vescovi franchi per analizzare la
nefasta influenza giudaica nei territori dell’Impero.
847 d.C. i cristiani di Spagna inviano una missiva a Carlo il Calvo perché solleciti l’emiro
Abdel Rahman II° a estradare Bodo (Eleazar) e la sua cricca a causa delle ripetute violenze e
oppressioni subite dalla comunità cristiana.
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850 d.C. Abdel Rahman II° convoca i vescovi spagnoli per restaurare la concordia fra i
seguaci dell’Islam e quelli di Cristo. Il concilio si chiude con un rinnovato spirito di amicizia
tra le due comunità
920 d.C. il re scandinavo Canuto il Grande dopo aver conquistato e sottomesso l’Inghilterra
decreta l’immediata espulsione degli ebrei dal paese.
960 d.C. l’ebreo Hasday ben Waprut , consigliere dell’Emiro, intrattiene una fitta
corrispondenza con il sovrano della Kazaria, Yusef Khan. La Guardia Slava di Cordoba è
formata essenzialmente da cristiani provenienti proprio dalla Kazaria.
965 d.C. il principe Sviatislao distrugge Itil , il principale centro del Kanato giudaico del
Volga.
1016 d.C. un’offensiva russo-britannica sconfigge definitivamente i resti dell’esercito
giudeo-kazaro . Dopo questa offensiva i cazari non riusciranno più a organizzare un loro stato
indipendente disperdendosi per l’intera Europa Orientale.
1035 d.C. si produce un’eccidio di ebrei a Cstrogeriz, in Spagna, come reazione della
popolazione cristiana alla richiesta dei prestamonete usurai ebrei di fare schiavi tutti i debitori
morosi.
1066 d.C. i mussulmani di Grenada si sollevano contro il tirannico Yusef ben Samuel ,
ministro dell’emiro. Durante la sollevazione l’ebreo Yusef verrà eliminato assieme a 4mila
suoi correligionari
1067 d.C. con Guglielmo il Conquistatore gli ebrei penetrano nuovamente in Gran Bretagna.
1080 d.C. Motamia , re islamico di Siviglia, viene trattato in maniera insolente dall’ebreo
Aben Khalib , messo dell’ambsciata castigliana e inviato del re cristiano Alfonso VI° . Khalib
verrà ucciso e l’episodio darà inizio a nuovi attriti e discordie tra mussulmani e cristiani nella
penisola iberica.
1096d.C. si producono sollevazioni popolari contro gli ebrei , accusati di usura e crimini
rituali in tutta Europa. A Rouen (Francia) Treviri , Spira Worms e Ratisbona (Germania) :
1144 crimine rituale ebraico in Gran Bretagna . Gli ebrei che erano rientrati nell’isola da
appena 80 anni sono accusati del rapimento di un bambino di 12 anni , di torture e di crimine
rituale mediante armi da taglio. Membri della comunità ebraica verranno scoperti mentre
erano intenti a disfarsi del cadavere. La Chiesa Cattolica canonizzera la vittima come San
Guglielmo di Norwich,
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1147 un’ebreo di Fez (Marocco) si proclama precursore del Messia. Il califfo amohade Abdel
Mumen ordina di decapitarlo e esporre la sua testa nel quartiere ebraico della città.
1160 gli ebrei crocifiggono un bambino cristiano a Gloucester (Inghilterra).
1171 gli ebrei crocifiggono un bambino a Blois e ne buttano il cadavere nella Loira.
Interviene la giustizia di Teobaldo di Chartres. Questo , come molti altri crimini, viene
riconosciuto come rituale kabalistico avvenuto durante la Pesah , la pasqua ebraica.
1179 gli ebrei crocifiggono un bambino di 12 anni , riconosciuto e canonizzato dalla Chiesa
come San Riccardino, sotterrandolo nel castello di Pontoisse (Francia). I resti recuperati
saranno portati a Parigi e consacrati alcuni mesi dopo.
1180 è martirizzato un bambino Rodbertus a Londra nei pressi della chiesa di San Edmondo
dove viene inumato.
1189 sollevazione popolare contro gli ebrei di Londra, accusati di usura, tratta di schiavi e
omicidi rituali.
1192 La contessa di Dreux consegna alla comunità ebraica un suddito cristiano di Braisne.
Verrà martirizzato mediante crocefissione in spregio alla religione cristiana. Il re Filippo
Augusto rientrato dalla Palestina ordinerà il rogo per venti ebrei accusati di crimine
rituale.
1195 dopo la battaglia di Alarcos, vinta dai mussulmani, i commercianti ebrei acquistano
molti schiavi cristiani per rivenderli ad alto prezzo sui mercati del Medio ed Estremo
Oriente.
1212 Moto popolare contro la colonia ebraica di Toledo represso dalle autorità di Alfonso
VIII°.
1213 Alfonso VIII° riconosce nel proprio testamento un debito di notevoli quantità d’oro con
l’ebreo Aben Susa.
1220 Einrich un bambino di 7 anni viene rapito in Alsazia. Verrà ritrovato pochi giorni più
tardi senza una goccia di sangue, la testa tagliata e numerose ferite su tutto il corpo.
Sette ebrei di Wissemburg verranno messi alla gogna.
1229 Gregorio IX° scrive al vescovo di Burgos, Maurice, perché sia messo un freno alle
attività usuraie dei prestamonete ebrei.
1235 vari ebrei di Norwich (Inghilterra) sono portati a Westminster alla presenza di Enrico
III° con l’accusa di sequestro di minore.
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1235 i crociati uccidono una trentina di ebrei a Erfurt (Germania) dopo la segnalazione di
alcuni contadini della zona che li avevano indicati quali autori di rapimenti di bambini.
1236 durante la notte di natale alcuni sconosciuti rapiscono tre bambini vicino a Fulda
(Germania).I tre piccoli verranno arsi vivi. I cadaveri saranno ritrovati privi di sangue
alcuni giorni più tardi. Verranno accusati gli ebrei i quali si affideranno alla giustizia di
Federico II° che li dichiarerà innocenti. I cadaveri dei tre bambini saranno posti nella
Chiesa di Hagenau come relique.
1239-40 disordini e sommosse popolari a Londra e Norwich contro le comunità ebraiche.
1242 Rogo a Parigi di numerosi testi talmudici riconosciuti letteratura anti-cristiana e
blasfema.
1243 viene scoperto nel cimitero londinese di San Benedetto il corpo di un bambino con
evidenti segni di torture e incisioni con caratteri ebraici. Alcuni ebrei convertiti
traducono le scritte sostenendo che si trattava dei nomi di alcuni loro familiari. La
notizia si diffonde a macchia d’olio : molti ebrei abbandonano Londra.
1247 durante la pasqua una bambina i 2 anni scompare a Valrèas (Francia) il corpo verrà
ritrovato in un fossato con vistose ferite su tutto il corpo. L’ultimo posto dove la bimba
è stata vista è una strada abitata da numerosi commercianti ebrei. Gli ebrei
ammetteranno le loro colpe. Da mezza Europa le comunità ebraiche rimetteranno la
decisione al papa Innocenzo IV° che esorterà il clero a viglare ma allo stesso modo a
giudicare con equità e misericordia.
1250 Moises Albayluz sequestra un bambino di 7 anni chiamato Domingo , figlio del notaio
Sancho del Val e di sua moglie Isabel. Il bambino è consegnato alla comunità israelita di
Saragozza che – dopo averlo appeso con alcuni chiodi ad una parte – gli forano il ostato
con una lancia in spregio a Cristo. Albayluz confermerà la matrice ebraica del delitto. Il
bambino verrà canonizzato come San Domenichino del Val dalla Chiesa Cattolica.
1255 gli ebrei di Lincoln (Inghilterra) catturano un bambino di 8 anni sottoponendolo alla
stessa tortura che patì Gesù secondo i Vangeli: venne frustato, incoronato con spine,
chiamato falso profeta e infine crocifisso e trafitto da una lancia. Già morto gli verranno
strappate le viscere. Il cadavere verrà scoperto in fondo ad un pozzo di proprietà di un
ebreo tale Copinus. Quest’ultimo ammetterà la propria responsabilità raccontando gli
orribili particolari del crimine rituale. Un centinaio di ebrei verranno detenuti e poi
trasferiti a Londra. Diciotto fra essi saranno messi alla forca e gli altri arrestati.
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1256 un bambino inglese viene ucciso e torturato dagli ebrei di Londra second quanto scrive
Cluverius nel suo ‘Epitome Historiae’.
1261 nella città di Pforzhein , nel ducato di Baden (Germania) , un bambino di 8 anni viene
vanduto agli ebrei da una cristiana. Verrà trafitto da numerosi colpi di arma da taglio.
Dissanguato sarà poi gettato in un fiume. Due ebrei si suicideranno a seguito della
denuncia sporta dalla donna pentitasi del suo gesto. Gli altri ebrei implicati nel crimine
saranno giustiziati. Una attenta relazione dell’episodio è riportata da Johannes de
Cantmprè nel suo ‘De Ratione Vitae’.
1267 nella stessa città di Pforzhein gli ebrei strangolano una bambina di 7 annidopo averla
trafitta con coltelli viene gettata nello stesso fiume dell’eccidio del 1261. Alcune voci
di ecclesiastici filo-semiti denunciano la notizia come infondata e leggendaria. E’
possibile che questo episodio sia stato confuso con il precedente.
1279 gli ebrei crocefiggono un bambino cristiano a Northampton (Inghilterra) durante la
pesah. Secondo quanto riporta Florence di Worcester.
1280 Henry Desportes cita un crimine rituale commesso da alcuni ebrei kabalisti avvenuto
nella regione tedesca di Svevia. La notizia però non si riscontra in alcun annuario
civile o religioso.
1283 un bambino di Mainz viene consegnato dalla propria madre agli ebrei. Verrà ucciso
secondo quanto riporta il card.Baronio e secondo ‘Gli Atti di Colmar’.
1284 una donna di religione ebraica viene sorpresa mentre sequestra un bambino a Monaco
di Baviera. Torturata confesserà che voleva sacrificare il bimbo nella sinagoga. Che
valore potrebbe avere questa confessione estorta con la forza? Un valore totale visto
che la donna confesserà inoltre particolari inquietanti, compreso di aver già sequestrato
e ucciso – assieme ad alcuni ebrei kabalisti – un altro bambino. Condurrà gli inquirenti
su luogo dove verrà dissotterrato il cadavere di quest’altro martire. Alla notizia un
moto anti-ebraico si sviluppa in molte zone della Germania, a Monaco la locale
sinagoga è data alle fiamme e oltre ottanta ebrei periranno nel rogo. Il vescovo
interverrà per placare la folla.
1285 un bambino di 14 anni impiegato presso alcuni ebrei a Oberwesel (Germania) durante
la pasqua ebraica viene torturato e dissanguato lentamente nello spazio di tre giorni. I
cittadini a conoscenza del fatto incendiano la case degli ebrei locali. Il caso viene citato
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da Streicher sullo ‘Sturmer’ mentre il padre Rader e lo storico Monniot sono propensi a
credere che l’omicidio rituale sia avvenuto l’anno dopo.
1286 gli ebrei di Berna (Svizzera) torturano e dissanguano un bambino chiamato Rudolph in
coincidenza con la pasqua ebraica. Il senato della città decreta l’espulsione di tutti gli
ebrei e vara l’ordinanza per tutti gli ebrei in transito nella città a non risiedere entro le
mura dal tramonto all’alba.
1287 Argun Khan , sovrano mogol dell’Oriente Medio, nomina l’ebreo Sad el Daula primo
ministro. Opprimerà con balzelli e tasse inique le comunità islamiche della provincia
iraniana di Tabriz.
1290 Edoardo il Plantaginese decreta l’espulsione di tutti gli ebrei dalla Gran Bretagna. Vi
ritorneranno soltanto a seguito delle armate del protestante Cromwell.
1291 Il successore di Argun Khan ordina l’arresto e l’esecuzione capitale dell’ebreo el
Daula.
1292 Un bambino viene sacrificato a Colmar in Germania.
1293 Un bambino cecho , inviato dagli ebrei di Brno alla comunità ebraica di Crems, viene
sacrificato. Si tratta del martirio di San Rudolf che i martirologi ufficiali situano nel
1287. Viene citato l’episodio da Desportes nel suo ‘Il Mistero del Sangue’
1294 gli ebrei di Berna (Svizzera) sacrificano un bambino cristiano .
1302 crimine rituale a Remken in Germania.
1303 Nella località di Wanssee il corpo di un bambino viene ritrovato pochi giorni dopo la
pasqua ebraica completamente dissanguato. L’episodio è citato dal cardinale Baronio e
dagli annali di Colmar.
1304 Alcuni ebrei di Praga sequestrano e uccidono un domestico cristiano. Il povero
sventurato dopo esser stato appeso ad una croce , viene colpito ripetutamente e infine
ucciso. Numerose reazioni popolari e pogrom in tutta l’Europa centrale. Gli annali
ecclesiastici situano il crimine nel periodo della pasqua 1305 mentre, secondo la ‘storia
di Boemia’ redatta in latino sarebbe accaduto nel 1303. Abbiamo optato per una data
intermedia.
1307 le popolazioni d’Aragona protestano inutilmente contro le frodi e gli abusi commessi
dai giudei. Nel frattempo, nel Regno di Castiglia , il re Ferdinando IV° , minaccia i
canonici della cattedrale di Toledo i quali cercano di annullare i debiti usurai dei propri
parrocchiani contratti con gli strozzini ebrei.
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1319 il Gran Rabbino Aser da Toledo ordina di strappare crudelmente la narice di una
vedova ebrea colpevole di esser rimasta incinta da un cristiano.
1320 A Le Puy (Francia) un bambino viene ucciso dagli ebrei. Alcuni asseriscono si tratti di
un crimine rituale.
1321 Gli ebrei uccidono a Annecy (Francia) un sacerdote cattolico. Filippo il Bello decreta
l’espulsione immediata di tutti gli ebrei da questa città.
1322 1321 l’ebreo aragonese Samuel Famos accusato di stregoneria kabalistica e
avvelenamento viene pubblicamente squartato , Lo storico ebreo contemporaneo Bauer
afferma che il processo fu una montatura giudiziaria ordita da antisemiti locali.
1325 Alfonso XI° salito al trono di Castiglia ordina il massimo rispetto dei commercianti
ebrei e il pagamento dei debiti contratti.
1329 Movimento popolare cattolico contro l’usurocrazia giudaica in Navarra. Tumulti in
numerose città: Pamplona, Estella, Marcilla e Tudela. A capitanare la rivolta don Pedro
de Olligoyen poi arrestato successivamente per incitamento all’odio antisemita.
1330 a Uberlingen nel ducato di Baden (Germania) viene trovato morto con numerose
incisioni un bambino . Anche in questo caso prima dell’intervento dell’Imperatore
alcuni ebrei verranno uccisi dalla popolazione.
1338 un nobile della Franconia viene materialmente strangolato durante un sacrificio rituale
kabalistico nella sinagoga di Monaco. I fratelli per ritorsione elimineranno alcuni ebrei.
1345 un bambino di nome Einrich viene dissanguato a Monaco (Germania) secondo le
citazioni di padre Rader e degli storici Desportes e Monniot.
1345 Ennesima protesta anti-ebraica a Burgos.
1346 Vicino al monastero di San Sigisberto a Colonia (Germania) alcuni ebrei sequestrano
un collegiale e lo uccidono spietatamente. L’episodio è citato negli Atti Ecclesiastici
della città.
1347 Moto popolare contro gli ebrei di Barcelona: 20 morti.
1348 Un domestico cristiano impiegato presso alcuni ebrei di Rothenburg (Germania)
denuncia un complotto contro i cristiani. La rivelazione produce un moto popolare.
1354 moto popolare anti-ebraico a Siviglia dove alcuni ebrei sono accusati della profanazione
di un’ostia consacrata.
1355 durante l’assedio di Tolone i miliziani della principessa Bianca di Borbone uccidono
un migliaio di ebrei. Non riescono però a penetrare nel ghetto dove sono asserragliati
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migliaia di ebrei. Le armate reali di Pedro il Crudele riconquisteranno la città
passando a fil di spada numerosi partigiani della principessa anch’essa arrestata.
1356 L’ebreo Samuel Halevy chiede e ottiene di innalzare una nuova sinagoga a Toledo.
1357 Inizia la guerra civile spagnola dove un ruolo preponderante lo avranno gli istigatori
ebrei.
1360 assalto al ghetto di Najera.
1366 intervento inglese nella guerra civile e podrom antisemita a Miranda dell’Ebro.
1369 le comunità ebraiche di Toledo e di altre città spagnole sono costrette al pagamento di
numerosi indennizzi.
1380/82 ad Hagenbach sono arsi vivi alcuni ebrei accusati di omicidio rituale. L’episodio è
citato dagli annali di Svevia. Una serie di moti popolari contro i quartieri ebraici si sviluppa in
varie parti d’Europa: Parigi,Rouen, Chartres, Nantes e Senlis.
1388 a Valencia i commercianti ebrei sono denunciati dai procuratori locali.
1391 Rivolta anti-semita a Siviglia : 4mila ebrei eliminati. In tutta la Spagna si
sussegueranno altri moti analoghida Alcala de Guadalajara, Carmona, Cordoba,
Toledo, Madrid, Barcelona, Ciudad Real, Burgos, Valensia, Palma de Majorca,
Lerida e Gerona.
1401/1407 Streiche situa in questo periodo due crimini rituali giudaici commessi in
Svizzera. Uno sarebbe avvenuto nella cittadina di Diessenhofen a Schaffausen , l’altro sarebbe
avvenuto in Svizzera.
1410 sono saccheggiate le case degli ebrei di Turingia accusati di sequestro e omicidio
rituale.
1413/15 il papa Benedetto XIII° proibisce agli ebrei la lettura del Talmud ordinando nuove
disposizioni contro l’usura.
1415 a Ceuta gli ebrei locali aiutano i portoghesi a conquistare la città tradendo i lre del
Marocco.
1426 il Vescovado di Colonia (Germania) ordina l’espulsione degli ebrei dalla città.
1429 nel Wurtenberg un giovane studente svizzero impiegato presso alcuni ebrei viene
torturato da alcuni di loro.
1430 A Pavia(Italia) il medico Simone d’Ancona uccide un bambino di 4 anni. Il crimine
viene scoperto quando un cane ritrova la testa del bambino. Il medico ebreo aveva
già lasciato la città. Ne parla il padre francescano Alonso de Espina.
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1435 il popolo di Palma de Majorca si ammutina contro la comunità ebraica locale alla
notizia di un omicidio rituale nel Ghetto cittadino. Il quartiere ebraico viene posto
in stato d’assedio. Il vescovo otterrà la conversione in massa degli ebrei al
cristianesimo.
1449 la popolazione di Toledo si solleva contro due conversi e verrà preso d’assedio il
quartiere della Maddalena abitato da famiglie ebree.
1452 a Savona in Italia nove ebrei uccidono un bambino di 2 anni per soffocamento. Il
cadavere verrà ritrovato dissanguato. Il crimine rimarrà impunito. Ne parla don
Alfonso de Espina .La data di questo crimine è alquanto incerta.
1453 gli ebrei di Breslau (Slesia in Germania) uccidono un bambino cristiano .
1454 due ebrei sequestrano un bambino cristiano nel regno di Castiglia. Dopo avergli
strappato il cuore utilizzeranno il sangue per un rituale kabbalistico. Numerosi
storici citano questo episodio da Streicher a Drumont, da Monniot allo stesso
Gen.Francisco Franco che lo citerà anche in alcuni suoi scritti politici.
1462 Omicidio rituale di Rinn , vicino Innsbruck (Austria>) un bambino cristiano viene
ucciso e il corpo straziato dagli ebrei locali. Andreas da Rinn verrà beatificato nel
1755 con una bolla papale in cui Benedetto XIV° riconosceva la natura rituale
dell’assassinio del piccolo Andreas.
1467 scontri nella città di Toledo fra cristiani e marrani.
1468 Durante il Venerdì Santo alcuni ebrei di Sepulveda crocifiggono una donna
cristiana. L’episodio è citato da don Diego de Colmenares nella sua storia di
Segovia.
1469 nel ducato del Baden alcuni ebrei sono condannati con l’accusa di omicidio
rituale.
1475 Omicidio rituale di Trento in Italia dove, vittima è il piccolo Simone di 2 anni e
mezzo. Il piccolo viene circonciso, evirato e infine ucciso, Si calcola che il
supplizio del piccolo durerà almeno 1 ora. Dopo aver tentato di occultarne il
cadavere in un fiume gli ebrei verranno scoperti e ritenuti colpevoli. Uccisi dalla
giustizia dopo un verdetto loro sfavorevole. La piccola sinagoga del posto verrà
demolita. Il piccolo verrà canonizzato come San Simonino da Trento. Lo stesso
Lutero confermerà questo episodio utilizzandolo per i suoi duri attacchi contro la
malvagità giudaica.
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1476 Gli ebrei di Regensburg (Germania) assassinano sei bambini tedeschi. L’
episodio è citato nella cronaca di Baviera di quell’anno.
1480 due crimini rituali in Italia: uno a Treviso e uno a Motta di Livenza (Tv) .
1481 incomincia la sua attività a Siviglia la Santa Inquisizione.
1485 un bambino chiamato Lorenzo viene sacrificato dagli ebrei di Vicenza in Italia
Beatificato posteriormente è citato da papa Benedetto XIV° nella sua bolla sul
Beatus Andreas da Rinn.
1486 A Ratisbona in Germania alcuni ebrei sono accusati di omicidi rituali. Ne parla
anche lo storico filo-semita Strack specificando che- degli accusati – solo due
erano ebrei.
1490 omicidio rituale a La Guardia in Spagna. Un bambino di 4 anni viene crocefisso
e ucciso da alcuni ebrei.
1491 riconquistata l’intera Spagna al cristianesimo i re cattolici decideranno
l’espulsione di massa di tutti gli ebrei dalla penisola o la conversione forzata.
Molti ebrei seguiranno Cristoforo Colombo nel suo avventuroso viaggio in
America , altri andranno in Marocco i più arriveranno in Italia dove – nel XVI°
secolo – la città di Livorno resa ‘città aperta’ dai Granduchi de Medici e
autentica ‘Sion’ del popolo eletto
1494 Ventiquattro ebrei sgozzano un cristiano nella città magiara di Tyrnau. Dopo
averlo dissanguato raccoglieranno il sangue in varie bottiglie per utilizzarlo per
rituali kabalistici. Il fatto viene riportato da Antonio Bafin nel suo ‘Fatti
Ungheresi’.
1495 Su pressione dei re spagnoli anche Manuel di Portogallo decreta l’espulsione di
tutti gli ebrei.
1503 crimine rituale a Langendenzling in Germania.
1504 nel quartiere ebraico di Budweiss (Boemia) viene scoperto un crimine rituale.
1509 gli ebrei di Bosingen in Germania uccidono un bambino cristiano,.Dopo aver
più volte negato il fatto, aalla fine, ammetteranno trattarsi di un omicidio
kabalistico .
1510 il rabbino Mosch , il macellaio kosher Jacob e altri due ebrei assassinano
crudelmente a Berlino un bambino cristiano acquistato da alcuni stranieri. Un
centinaio di ebrei verranno arrestati. La Giustizia di Berlino concluderà
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l’inchiesta ammettendo che gli ebrei utilizzano il sangue per le proprie azzime.
Servendosi soprattutto di bambini e ragazze ancora vergini. Molti ebrei
verranno uccisi e gli altri obbligati a lasciare il lander del Brandeburgo.
1520 si verificano due nuovi crimini rituali a Biring e nuovamente a Tyrnau
(Ungheria) . Le macabre scoperte provocano l’espulsione immediata di tutti gli
ebrei dalle due città magiare.
1525 protesta anti-giudaica a Budapest dopo l’ennesima scoperta di un’omicidio
rituale.
1540 a Sappenfeld in Germania un paese del Palatinato , viene ucciso un bambino di
4 anni e portato vicino Ingolstadt, in questa città verrà ritrovato il cadavere
cosparso di ferite in ogni parte del corpo.
1547 nella località di Rava o Raw (Polonia) due ebrei crocefiggono il figlio di
un’artigiano cristiano. I due assassini sono condannati a morte e tutti i loro
correligionari costretti a lasciare la cittadina polacca. Lo scrive Drumont nel
suo ‘La France Juive’
1569 un’ebreo tale Jacob di Leipzig (Polonia) assassina a Witow un bambino
cristiano. Il fatto è citato da Streicher, che cita lo storico tedesco Sebastian di
Munster.
1570 Joacquin II° , Grande Elettore del Brandeburgo , viene avvelenato da un ebreo
con il quale collaborava. Il fatto è citato da Streicher.
1573 un bambino berlinese viene assassinato dagli ebrei.
1574 L’ebreo Joachin Smierloweicz uccide a Punia (Lituania) una bambina cristiana
di 7 anni chiamata Isabel. Una iscrizione ed un dipinto nella cappella della
S.Croce a Vilnius attestano che il sangue della vittima venne poi utilizzato per
impastare le azzime di pasqua. Il fatto è citato da Desportes.
1575 due bambini polacchi sono visti circolare per le strade di Tarnow (Polonia)
assieme ad alcuni ebrei. Verranno comunque salvati appena n tempo.
1578 Battaglia tra spagnoli e arabi a Tetuan in Marocco. Gli spagnoli perdono e
molti fra loro verranno fatti prigionieri e poi venduti come schiavi. Secondo
alcuni storici molti saranno utilizzati per omicidi rituali: viene istituita la festa
del purim degli spagnoli.
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1592 omicidio rituale su un bambino di 7 anni a Vilna in Lituania. Lo scrive
Streicher riportando l’Acta Sancta III° . Secondo lo storico Monniot i resti
della vittima vennero conservati dai monaci di San Bernardo come reliquia.
1595 a Poznan in Polonia un altro bambino cristiano viene martirizzato da alcuni
ebrei.
1596 a Szydlow in Polonia viene usato il sangue di un bambino cristiano per
consacrare la nuova sinagoga. Il cadavere non verrà più ritrovato. Ne parlano
siano Streicher che Monniot.
1597 Nei pressi di Wodznick in Polonia gli ebrei locali cercano di rapire un
bambino di 4 anni , il rabbino capo testimoniare in struttoria che serviva il
sangue per il pane azzimo di pesah.
1602 a Verona un ebreo viene accusato di aver ucciso un bambino cristiano. Il
tribunale lo assolverà per mancanza di prove.
1612 il converso Diego Alfondo de Medrano è accusato da un tribunale
dell’inquisizione di praticare riti kabalistici.
1621 un Tribunale dell’Inquisizione arresta Manuel Diaz Henriquez, ccriptogiudeo
portoghese e noto schiavista della Costa dell’Angola. Risulterà
implicato in numerosi affari sporchi di vendita di schiavi agli olandesi.
1625 a Marsiglia (Francia) viene sventato un complotto kabalistico diretto da
alcuni cripto-giudei di origini portoghesi. Durante il processo sono
confermate le strette relazioni esistenti tra le comunità marrane portoghesi e
spagnole e il Kahal Supremo di Amsterdam (si ricorda che in quel periodo
Portogallo e Spagna erano in conflitto con la nascente potenza navale
olandese).
1635 a Lima (Perù) un gruppo di cripto-giudei portoghesi viene denunciato per
offese alle immagini sacre della cristianità.
1650 Notizie di un’omicidio rituale avvenuto a Caadeu , ne parla lo Tentzel nel
suo ‘Pratiche di Gennaio’.
1654 i portoghesi riconquistano Permanbuco in Brasile nonostante il sostegno che
i 5mila ebrei sefarditi hanno dato agli olandesi.
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1655 Il capo ebreo olandese Manasse ben Israel ottiene dal condottiero puritano
Cromwell il ritorno degli ebrei sull’isola. Inizierà il declino dell’Olanda e
l’espansione coloniale britannica.
1656 omicidio rituale a Tunguch in Germania in occasione della pesah.
1660 L’alawita Murey al Rashid inizia la persecuzione degli ebrei nel Marocco.
Dopo aver eliminato il loro leader ben Mechàl , rabbino della regione di Taza
e tiranno della città di Fez, molti ebrei sono allontanati con la forza.
L’eliminazione di ben Machàl viene ricordata come una festa popolare e
tradizionale.
1665 Gli ebrei di Vienna (Austria) uccidono una donna cristiana dopo averla
torturata. Il cadavere è recuperato senza testa. L’episodio è citato da Von
Ziegler e Desportes.
1666 Movimento ‘sabateo’. Il rabbino Sabbatai Zevi si auto-proclama Messia
atteso d’Israele e annuncia l’imminente riconquista ebraica di Gerusalemme.
Viene arrestato dal Governo Ottomano e portato davanti al sultano
Mohammed IV° leader politico e califfo della nazione islamica. Il
movimento sabateo si espande tra gli ebrei dell’intero bacino mediterraneo e
brevemente suscita un’attesa messianica e incandescente. Sefarditi e
askhenaziti , occidentali e orientali turbe di ebrei muovono in direzione di
Smirne dove viveva il rabbino e a Costantinopoli dov’è stato rinchiuso dal
sultano. Davanti all’alternativa tra conversione forzata all’Islam o
impiccagione , il rabbino Zevi opta per la prima , lasciando sgomenti
migliaia di seguaci. Convinti da una teologia che interpreta capovolgendone
il significato avvenimenti e fatti , centinaia di migliaia di ebrei si
convertiranno all’Islam , mantenendo intimamente la loro fede giudaica in
attesa della rinascita di Sabbatai Zevi. Nasce il movimento cripto-giudo dei
‘Dummeh’ , dai quali sorgerà il movimento polacco di Jacob Frank e nel
XX° secolo l’organizzazione politico-militare dei Giovani Turchi dalle cui
fila uscirà il leader modernista , laico e ultra-nazionalista Kemal Ataturk,
l’affossatore del Califfato , il despota che cercherà di eliminare l’Islam dalla
vita socio-politica dell’odierna Turchia. Per ulteriori informazioni si consulti
l’ottimo volume di Arthur Mandel ‘Il Messia Militante ovvero La Fuga dal
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Ghetto – La storia di Jacob Frank e del Movimento frankista’ edizioni
‘Archè’ Milano 1984.
1669 Nel villaggio francese di Glatigny , tra Metz e Boulay, un bambino di 3 anni
viene sequestrato dall’ebreo Rafael Levi che lo sacrifica assieme ad alcuni
correligionari. Levi verrà arso vivo per ordine del parlamento di Metz nel
gennaio 1670. Numerosi dati storici lo confermano. Da Michel a Don
Calmet, da de La Houssaye a Monniot e Drumont.
1675 Un bambino di 4 anni a Miess (Rep. Ceca) viene ucciso dagli ebrei del
posto. Lo afferma Streicher basandosi sull’Acta Sancta II°
1676 Sabbatai Zevi muore in Montenegro abbandonato dalla maggioranza dei
suoi seguaci. Numerosi fra loro – come detto – daranno vita al movimento
cripto-giudeo dei Dummeh.
1684 nella città polacca di Grodno omicidio rituale contro un bambino di 4 anni.
1694 La corte d’appello di Praga (Boemia) condanna alla pena capitale gli ebrei
Lazar Abel e Lobel Kurtzandel per aver assassinato il figlio di Abel deciso
a convertirsi al cristianesimo. Tale crimine viene confermato perfino da
alcuni storici pro-sionisti soddisfatti dal non aver rintracciato elementi di
ritualità.
1695 L’Inquisizione uccide un’ebreo , De la Vega , in Messico per pratiche
sacrileghe contro immagini sacre. Lo storico ebreo Liebman critica la
decisione del Tribunale Ecclesiastico come oscurantista e medievale.
1714 In una riunione di marrani a Madrid (Spagna) un crocefisso viene bruciato
così come altre pratiche sacrileghe sono compiute in odio alla fede
cristiana. Viene citato l’episodio nel processo inquisitoriale iniziato nel
1718.
1722 Afflusso di ebrei nella piazzaforte britannica di Gibilterra.
1743 condanna a morte per un ebreo in Polonia condannato di omicidio
rituale.Lo scrive Monniot.
1749 Dieci ebrei sono giustiziati dalla polizia polacca a Zaslau nel Governatorato
della Volinia. Crimine rituale citato dallo storico Monniot.
1743 Gli ebrei uccidono a Kiev (Ucraina) un bambino di 3 anni di nome Adam
Studzinskj durante il Venerdì Santo. Il bambino viene assassinato e
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dissanguato. Verranno ritrovate ampolle di vetro con il sangue del piccolo
martire.
1764 un bambino ungherese di 10 anni scompare a Orkul . Il corpo
completamente ricoperto di ferite viene ritrovato dopo alcune settimane.
Tra le ferite compare una scritta in caratteri ebraici. Tre ebrei del posto
confesseranno il delitto. I dati sul delitto verranno riportati da un deputato
del parlamento ungherese e incorporati durante gli atti del processo di
Tisza-Essiar del quale si parlerà più avanti.
1790 I sostenitori del nuovo sultano alawita del Marocco , Muley Yesid,
assaltano il Ghetto ebraico di Tetuan : numerosi morti e negozi e sinagoghe
bruciati.
1791 Nel villaggio di Tasnad in Transilvania viene ritrovato un cadavere di un
ragazzo di 13 anni ,Andres Takals, che aveva vissuto fino a quel momento
con un locandiere ebreo di nome Abraham. Durante l’inchiesta i coniugi
Abraham cadono in numerose contraddizioni. Alla fine verranno
riconosciuti colpevoli ma graziati a seguito di un ricorso della Comunità
Ebraica d’Ungheria al Sovrano.
1792 Sotto il regno del Sultano Selim III° viene scoperto il cadavere di un
giovane cristiano nel quartiere di Pera a Istanbul completamente
dissanguato e appeso per i piedi. La Giustizia ottomana otterrà la condanna
a morte di oltre 60 ebrei.
1802 Un testo spagnolo che descrive un presunto crimine rituale avvenuto nella
zona di Lleida viene censurato dall’Inquisizione su ordine del card.Ramon
Josè de Arcè sospettato di appartenenza alla Massoneria.
1803 Un vecchio ebreo di Sugheneheim , di nome Hirsch, sequestra un bambino
di 2 anni a Buchof (Germania) vicino Norimberga. Il corpo del bambino
viene ritrovato con la testa , la lingua e numerose ferite sul resto del corpo.
1804 Un ebreo di Ermreuth viene colto in fragranza dalla polizia mentre
sequestra un bambino cristiano di 4 anni.
1810 Una venditrice ambulante cristiana scompare nel quartiere ebraico di
Aleppo (Siria). Viene accusato dell’assassinio l’ebreo Rafael Ancona. La voce popolare
pretende che il sangue sia stato estratto per creare elementi magico-kabalistici a fini rituali.
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Ne dà informazioni il console britannico John Barker . Una sua lettera viene utilizzata durante
il processo celebrato nel 1840 a Damasco per l’omicidio di padre Thomas che vedremo più
avanti.
1812 Tre ebrei sono condannati a morte per lo strangolamento di un bambino
greco sull’isola di Corfù, lo scrive Monniot.
1816 Un’operaio di Grodno (Polonia) denuncia la scomparsa di sua figlia
Mariana Adamowicz di 14 anni. Il suo corpo apparirà tre settimane dopo
orrendamente mutilato. Numerosi testimoni indicano nell’ebreo americano
Chilime Liapin, vicino degli Adamowicz . Il processo verrà archiviato
quattordici anni più tardi senza che siano individuati i responsabili.
1823 Un bambino di nome Fedor , 3 anni, scompare a Welish nel Distretto di
Witebsk (Polonia). Alcune famiglie di ebrei verranno accusate di omicidio
rituale ma al processo saranno tutte rilasciate.
1826-27 Due casi di omicidi rituali avvengono in Polonia nella zona attorno a
Varsavia. In entrambi i casi l’assassinio avviene pochi giorni prima della
pesah.
1827 Streicher cita l’assassinio di un bambino polacco a Vilnius in Lituania.
Anche in quell’occasione verranno accusati gli ebrei del luogo.
1828 La moglie del commerciante Antonio Gervalon viene sequestrata a Torino
(Italia) da alcuni ebrei. Riesce a salvarsi perché alcune guardie ne odono le
urla. Il fatto è citato dal barone Von Kalte ufficiale del Governo di Prussia.
1829 Una ragazza mussulmana scompare a Hanna (Turchia) il corpo viene
ritrovato mutilato orrendamente. Il Governo ottomano ordina l’arresto delle
6 famiglie ebree della città poi rimesse in libertà per mancanza di indizi. Il
barone Von Kalte visitò espressamente le città di Hanna, Damasco e Aleppo
per raccogliere indizi e prove.
1830 La figlia del comandante della Guardia Imperiale di San Pietroburgo
(Russia) viene assassinato. Durante il processo i giudici arrivano alla
conclusione che trattasi di omicidio rituale kabalistico. Gli ebrei confinati
verranno confinati in Siberia.
1834 Nella città di Tripoli (Libano) gli ebrei uccidono dissanguandolo un
commerciante cristiano di Aleppo.
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1835 A Jaroslaw (Russia) viene compiuto un omicidio rituale.
1838 Un bambino di 8 anni , scompare a Rodi. Il Governatore ottomano della
regione detiene per sospetto alcuni ebrei. Gli ebrei saranno poi liberati per
mancanza di indizi. La vicenda è citata da Hamont nel volume ‘L’Egitto
sotto Mohammed Alì’.
1839 Alcuni ufficiali turchi scoprono durante la perquisizione effettuata
nell’abitazione di un’ebreo a Damasco una bottiglia contenente sangue
umano.
1840 Omicidio rituale contro padre Thomas , missionario dei cappuccini a
Damasco (Siria). Condotto da un suo amico ebreo in una casa del quartiere
ebraico verrà seviziato, decapitato e dissanguato. Il suo inserviente ,
un’arabo di nome Ibrahim , andato a cercarlo subirà analoga sorte. La
Giustizia islamica, aiutata nell’inchiesta dal consolato francese, condannerà
a morte dieci ebrei. Fra loro citiamo: i fratelli David e Aron Arari, un loro
parente di nome Isaac, Yacub Abu el Afieh, Meir Frakh, Yusef Menhahem
Farkhi, Murad Farkhi, Aaron Stambuli, Isaac Picciotto e il rabbino capo
Musa Bokhor Yudah anche nominato Salonikli (dalla città di Salonicco).
Tra gli accusati quattro si salveranno per aver confessato utili indizi , uno si
convertirà all’Islam e due moriranno durante il processo. I restanti
riusciranno a salvare la pelle grazie all’intervento diretto di due membri del
Gran Sinedrio Mondiale Ebraico, il francese Cremieux (fondatore
dell’Alleanza Israelitica Universale) e il ricco barone Moise de Montefiore.
Streicher dice che l’assassinio di padre Thomass e del suo domestico è
collegabile alla festività ebraica del Purim. I documenti ufficiali in possesso
del Ministero degli Affari Esteri francese verranno distrutti nel 1849 su
ordine dello stesso Cremieux , membro del Governo di Parigi. La stampa
dell’epoca diede ampio risalto all’assassinio.
1852-53 A Saratow (Russia) scompaiono due bambini nell’arco dei mesi di
dicembre e gennaio. I corpi verranno poi recuperati nel fiume Volga. Dopo
un lungo processo verranno ritenuti colpevoli due ebrei rispettivamente a
20 e 18 mesi di carcere e lavori forzati. Il fatto viene citato dal deputato
russo alla Duma durante una discussione sui crimini rituali nel 1911.
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1865 Una adolescente di nome Isabel Schutte viene assassinata in maniera
orribile a Enninger (Germania). Il tribunale di Munster non riuscirà a
provare che si tratti di un crimine rituale .
1875 Nella località di Zboro (Ungheria) distretto di Saroch, una ragazza cristiana
viene salvata prima che alcuni ebrei potessero ucciderla.
1876 Nel villaggio di Szalacs (Ungheria) due bambini vengono uccisi da alcuni
ebrei. Il medico ebreo incaricato dell’autopsia convincerà il tribunale non
trattarsi di crimine volonatrio. I sospettati verranno rimessi in libertà.
1877 Crimine rituale a Raw (Polonia) durante la pesah. Il Governo russo cercherà
di occultare il crimine. La stampa internazionale non ne darà risalto.Ne darà
notizia il diplomatico Gorlow.
1878 A Kutais (Georgia) una bambina di 6 anni viene uccisa da alcuni
commercianti ebrei. Il cadavere viene ritrovato dissanguato.
1879-81 Tre omicidi rituali nelle località ungheresi di Budapest e Kasnau durante
l’approssimarsi della pasqua ebraica. I fatti sono citati dallo storico magiaro
Odony nella sua opera su Tisza Esslar.
1880 A Lutscha in Austria nella regione della Galizia una cameriera polaccadi
nome Franczisca Mnich , incinta del suo padrone ebreo Mosè Ritter, viene
da quest’ultimo assassinata aiutato dalla moglie e da un altro
correligionario. I tre verranno condannati a morte dalla Giustizia di
Rzeszow , sentenza prima confermata a Cracovia poi annullata per l’indulto
concesso dal Governo Imperiale di Vienna. Il fatto è citato da numerosi
storici fra i quali Streicher, Desportes, Monniot, Istoczj. A firma Otto
Glogau apparve anche un’articolo sul ‘Kulturkampf’ n° 128 del febbraio
1886.
1881 Un bambino della comunità copta di Alessandria d’Egitto muore a causa
delle ferite che gli infliggeranno alcuni ebrei. Il cadavere dissanguato verrà
ritrovato sulla costa. I principali implicati nella vicenda sono gli ebrei della
famiglia Baruch. Detenuti sull’isola di Rodi riacquisteranno la libertà per
mancanza di indizi. Il fatto è citato di Monniot e dalla ‘Civiltà Cattolica’.
1882 Una ragazza di 14 anni viene uccisa nella sinagoga di Tisza Essler. Il fatto
notissimo nell’Europa danubiana per parecchi mesi occuperà le cronache
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dei principali quotidiani di lingua ungherese. Ester Sljmosi sarà rinchiusa e
quindi trucidata da alcuni ebrei nella loro sinagoga. Il corpo non verrà che
ritrovato privo di testa e braccia alcune settimane più tardi. I quattro
colpevoli e 11 ebrei sospettati di complicità verranno poi rilasciati dalle
autorità. Il giudice che emise quella sentenza si siucidò dal rimorso. Alcuni
deputati della destra nazionalista proveranno a provare che si tratti di
crimine rituale ebraico. In realtà in quell’occasione si mosse abilmente
l’Alleanza Israelitica Universale che dalla Francia mise a disposizione degli
imputati ebrei un qualcosa come oltre 200mila franchi dell’epoca, la
consulenza dei migliori avvocati e la pressione della stampa filo-sionista
nella mani delle lobbye’s ebraiche.
1883 Due omicidi rituali a Pera e Galata nell’Impero Ottomano. Le vittime sono
due bambini greco-cattolici. Sia la Giustizia Ottomana che il patriarcato
greco-cattolico ricevettero numerose somme di denaro per insabbiare il
caso. L’opinione pubblica occidentale difenderà ovviamente la comunità
ebraica dall’accusa di omicidio rituale.
1884 Traduzuzione in lingua italiana dell’opera ‘Il Sangue cristiano e i Rituali
Ebraici della Moderna Sinagoga’ scritta dal pope ortodosso rumeno
Neofito, scritta nel 1803. Questao pope era un ex rabbino convertitosi alla
cristianità ortodossa , che – nel testo in questione- affermerà chiaramente
come il segreto del kabalismo magico dei crimini rituali commessi contro la
cristianità , è ereditario delle famiglie rabbiniche. Il padre di Neofito
apparteneva a questa ristretta cerchia di ‘iniziati’.
1885 Un bambino di origine maltese viene sequestrato a Costantinopoli in
Turchia da alcuni ebrei e poi salvato da un macellaio turco che ne udì le
grida. La notizia apparsa sul quotidiano turco ‘Istambul’ che pochi mesi più
tardi venne costretto a ritrattare e poi a cessare le pubblicazioni.
1884 A Sturz nella Prussia occidentale (Germania) viene scoperto il cadavere di
un ragazzo di 14 anni. Il ragazzo è stato dissanguato. Vari ebrei verranno
sospettati di omicidio rituale. Poi liberati per mancanza di prove.
96
1885 Moto di protesta anti-ebraico a Deutsch-Lipce in Austria dopo un tentativo
di sequestro operato da un’ebrea su una ragazza di 15 anni.L’episodio è
citato da Streicher.
1888 A Breslau (Slesia) uno studente candidato a diventare rabbino , Max
Bernstein, opererà una sorta di sequestro e di pratica rituale su un bambino
estrendogli delle gocce di sangue dai genitali. Il bambino riferirà l’episodio
al padre. L’intera comunità ebraica della Slesia posta sotto accusa lancerà
una violenta campagna diffamatoria contro il giudice che intendeva
procedere per crimini rituali. Bernstein verrà condannato a 3 anni. Tutti i
principali quotidiani austriaci riporteranno il caso. Viene citato anche da
‘Libre Parole’ e dal cattolico ‘La Gazzette de la Croix’.
1889 Un bambino di 5 anni viene ritrovato cadavere a Xanren in Renania. Viene
arrestato un macellaio khosher , tale Bischoff. Dopo un’anno verrà assolto.
Il fatto è citato da ‘Libre Parole’.
1890 Omicidio rituale a Polna in Boemia dove una ragazza di 19 anni viene
ritrovata con la testa fracassata. Sono condannati a morte alcuni ebrei della
zona. La ragazza sarebbe stata violentata e poi dissanguata dai tre ebrei:
Hielsner, Erbmann e Wasserman. Lo stesso Hielsner fu appurato durante il
processo che era stato coinvolto anni prima in un altro omicidio rituale.
1900 A Konitz in Prussia orientale (Germania) un ragazzo di 18 anni viene
ucciso da alcuni ebrei in una macelleria kosher. Sono arrestati l’ebrea Lewi,
e i suoi correligionari Rosenbaum,Eisenstedt, Haller e Hamburger. Nessuno
risulterà colpevole.
1908 a Nazareth negli Stati Uniti , Pennisilvania, l’ebreo Bachman – capo di una
setta pseudo-mistica chiamata ‘I Cacciatori di Satana’ – sacrifica la piccola
Irene Smith, perché nata dal matrimonio della sorella con un cristiano
protestante. La notizia è riportata dal periodico ‘Libre Parole’.
1911 Uno studente ucraino di 13 anni viene assassinato da varie persone
all’interno dell’ospedale israelitico di Kiev. Il ragazzo sarebbe stato
violentato, malmenato e trafitto con alcuni coltelli affilati. Vennero
perforati polmoni, nuca, schiena e cuore. Morì per un’emorragia. Il giudice
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mandò libero l’ebreo Menaquin Mendel Zaitzew accusato del fatto in un
primo momento.
1912 L’ebreo Finkelstein viene accusato a Bucarest (Romania) di aver ucciso e
dissanguato di origini tedesche. Lo riportano i periodici ‘Victorul’ e la
francese ‘Libre Parole’.
1918 L’intera famiglia reale di Russia, lo zar Nicola II° Romanov, sua moglie e
tutti i figli sono massacrati dalla Ceka (commissione sovietica antireazionaria)
di Ekaterimburg condotta dall’ebreo Jankel Jurowsky. Tutti i
principali responsabili della Ceka autorizzata all’esecuzione sommaria della
famiglia reale erano di origini ebraiche. Secondo quanto riporta la
pubblicazione sionista ‘L’Universe Israelite’ del 7 Gennaio 1921 , si
sarebbe trattato di una vendetta consumata scientemente per vendicare i
correligionari assassinati durante il regime imperiale. Molto probabilmente
l’eccidio avvenne durante la festa ebraica di Purim.
1919 Durante un’orgia a Pietroburgo , l’ebreo Rapoport, direttore della
Sez.Farmaceutica del Commissariato della Sanità , assieme ad altri leader
bolscevichi violentano e uccidono alcune ragazze appartenenti all’alta
nobiltà russa. Ne parlano alcuni mezzi di contro-informazione reazionari.
1920 Il principe tedesco Von Thurn und Taxis, la contessa Hella Von Westarp e
altri cinque esponenti della Loggia Germanica ‘Thule Gheselschafft’ sono
assassinati a Monaco di Baviera per ordine dei commissari ebrei Axelrod,
Levine e Lieven.
1921 In Ungheria il Governo dei Soviet è in mano agli ebrei Bela Khun , e Joszef
Pogany , premier il primo e min. della Difesa il secondo. Un centinaio di
contro-rivoluzionari verranno assassinati a colpi di baionetta su un treno
piombato diretto verso il sud del paese, Dell’episodio si occupano alcune
riviste nazionaliste. Il treno di Szamuelj resterà tristemente famoso in tutta
l’Ungheria meridionale come il treno della morte.
1922 Due universitari ebrei Leopold Nathan e Richard Loeb sequestrano un
bambino di 14 anni a Chicago (USA). Verrà ritrovato un’anno più tardi
mutilato. I due verranno condannati ai lavori forzati per forti indizi ma
mancanza di una prova decisiva.
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1927 Omicidio rituale a Breslau su due fratellini , ritrovati mutilati dei genitali e
privi di sangue. I sospetti ricadono sul macellaio khosher della zona che
fugge non appena si diffonde la notizia.
1928 Durante la notte tra il 22 e il 23 marzo (Purim) viene martirizzato lo
studente Helmut Daube di 20 anni a Gladbeck nella Westfalia in Germania.
Il suo corpo verrà ritrovato in mezzo ad una strada con i genitali lacerati e il
collo spezzato. La stamp controllata dagli ebrei afferma trattarsi di un
delitto commesso in ambienti omosessuali. La relazione omosessuale tra la
vittima e un sospettato non viene provata mentre le lobbye ebraiche
eserciteranno una fortissima pressione per far deviare l’attenzione da quello
che sicuramente trattasi di crimine rituale.
1932 Assassinio di un’inserviente cristiana a Paderborn in Germania ad opera di
due macellai kosher Moritz e Fritz Meyer. I due sono condannati a soli 5
anni di carcere per omicidio involontario e occultamento delle prove.
1936 Un commando di sionisti assassina Guglielmo Gustloff capo della colonia
tedesca dell’NSDAP in Svizzera. Il governo di Zurigo anziché sciogliere le
bande sioniste decide lo scioglimento del partito nazional-socialista in
Svizzera.
1937 Su istigazione della sua amante ebrea , Elena Lupescu , il cui nome è in
realtà Marta Wolf, re Carlo di Romania decide l’assassinio di Cornelio
Zelea Codreanu. Il leader del movimento nazional-fascista rumeno delle
‘Guardie di Ferro’ è assassinato nella propria cella e assieme ad altri 13
collaboratori cremato e sotterrato in una fossa comune in un bosco vicino
Jilava o Jilau.
1940’ L’ebreo Theodore Kauffman pubblica il suo libello razzista ‘La Germania
deve Morire’ nel quale viene minuziosamente spiegato come, impiegando circa 20mila medici, si
potrebbe arrivare alla sterilizzazione di tutte le donne tedesche in pochi mesi. Kauffman
appartiene all’establishment sionista di Harry Morghentau, segretario del Tesoro Usa, e braccio
Sono numerose le testimonianze che , in tempi recenti, parlano di crimini pseudo-rituali il cui
riscontro non è appurabile con quelli di matrice ebraica. Certamente è un dato appurato invece
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come , per fare un solo esempio alcuni assassini di massa compiuti dai sionisti sarebbero
avvenuti in coincidenza con la festività ebraica del Purim (come per esempio l’eliminazione dei
gerarchi nazional-socialisti dopo il processo di Norimberga) , così come confermerebbero i
recenti eccidi di Sabra e Chatila e quello di Caana nel sud Libano pochi anni fa.
NON COLPEVOLE A NORIMBERGA Le argomentazioni della difesa di CarlosWhitlock Porter
NOTE AL CAPITOLO 8°
1° - Per l’evidente impossibilità di dilungarci più del necessario sulla questione dei singoli
omicidi rituali , riportiamo qui una breve bibliografia che risulterà di interesse per chiunque
volesse affrontare il tema in questione:
Don Gotfried Melzer – ‘Il Beato Andrea da Rinn’ Collana ‘Padre Kolbe’ , Messina 1997
Leon De Poncis –‘Il Problema degli Ebrei al Concilio’ – Collana ‘S.Michele Arcangelo’
Mons. G. Ronconi – ‘Il Beato Lorenzino da Marostica nella Storia e nel Culto’ , Tip Ars et
Religio, Vedelago (Tv) 1954
Don G. Pavani – ‘S.Domenichino del Val, Chierichetto Martire’ , Edizioni ‘Piccolo Clero’ ,
Parma 1963
Albert Monniot – ‘Le Crime Rituel chez les Juifs’ , edizioni ‘Terqui’, Paris 1914
Henry Desportes – ‘Le mystere du sang chez les Juifs de tous le temps’ edizioni ‘Sdavine’ Paris
1890
Kaplan Gottfried Melzer – ‘Das selige Kind Andreas von Rinn’ , edizioni ‘Durach’ 1989
Giova riportare qui l’articolo del Corriere della Sera del 04.03.1995 , che scriveva: ‘Nel ’92 , a
due anni dalla strage della Spianata del Tempio , 20 arabi uccisi e 20 feriti, il bollettino
ciclostilato del Kach era uscito con un editoriale dal titolo ‘Al posto di settanta buoi’ , ricordando
appunto i settanta buoi che venivano sacrificati durante la festa di Succot. I buoi , in questo caso,
erano i dimostranti palestinesi.’ L’eccidio avvenne durante le festività del Purim. Allo stesso
modo , sempre in occasione di questa festività rituale ebraica, l’ebreo ortodosso Bernard
Goldstein , entrò nella moschea di Hebron aprendo il fuoco sui fedeli mussulmani. ‘La
Repubblica del 04.03.94 riportava testualmente come ‘per i coloni più fanatici è tutto scritto nei
testi sacri. Massacrando decine di nemici inginocchiati in preghiera , il dottor Goldstein non ha
fatto altro che tradurre nella realtà il precetto di Dio…’ cioè il sacrificio umano nel giorno del Purim.
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CAPITOLO 9°
EBRAISMO E MASSONERIA

E’ assolutamente fuori discussione che la Massoneria costituisca nelle società attuali il principale
sostegno alle strategie sioniste di dominio universale. L’ organizzazione, i rituali e le stesse
finalità della Massoneria sono difatti un’emanazione e il prodotto meglio riuscito del Sionismo
internazionale di conquistare alla propria causa un più vasto numero di adepti. E’ comunque utile
sottolineare sin dall’inizio che, nel corso della storia, sono esistite almeno due massonerie: la
prima chiamata operativa , la seconda detta speculativa. Quando noi cerchiamo elementi di
emanazione sionista nella Massoneria stiamo parlando della seconda, difatti la prima , quella
operativa, non ha niente a che vedere con l’attuale cospirazione politico-economica attuata dai
sionisti. La Massoneria operativa scomparve nel corso del XVII° secolo e venne sostituita dalla
Massoneria speculativa. L’originaria massoneria operativa era una fra le molte corporative
esistenti nel periodo medievale e funzionali al sistema economico feudale dell’epoca. In quel
periodo i massoni erano suddivisi in tre categorie: l’apprendista, l’ufficiale e il maestro. Il grado
di maestro veniva ottenuto solamente al termine di una cerimonia nella quale la corporazione
riconosceva all’ufficiale di aver realizzato un’opera maestra. La massoneria operativa era – nel
quadro delle corporazioni – la categoria dei costruttori , la stessa parola ‘massone’ sia
nell’inglese che nel francese significa muratore. L’ origine di questa corporazione risaliva ai
tempi antichi , all’epoca dei collegi dei costruttori romani e non aveva assolutamente alcun fine
cospirativo o sovversivo dell’ordinamento feudale.
All’interno della corporazione dei muratori, dei massoni ‘operativi’, doveva esistere certamente
una tradizione esoterica, riferibile non solo all’occultamento di quelli che dovevano essere i
segreti dell’arte muratoria, ma probabilmente anche a quella che doveva necessariamente essere
una sapienza ed una ritualità di tipo superiore. Alcuni autori fra i quali il noto tradizionalista
francese Renè Guenon si è spinto a parlare di autentico ‘esoterismo cristiano’ a proposito della
101
Massoneria operativa, in riferimento anche alle opere d’arte , all’architettonica misterica delle
cattedrali che in tutta Europa questi sapienti artisti innalzavano in nome di Cristo. I maestri
massoni del resto erano addentrati anche a quelle arti tradizionali quali l’alchimia, l’astrologia, la
geometria e la matematica, importate in Europa dagli arabi mussulmani e necessarie per
l’orientamento delle piante a croce di molte cattedrali oltre a motivi puramente occulti. Autori di
assoluta conoscenza esoterica e tradizionali hanno riconosciuto l’essenziale differenza fra la
Massoneria operativa medievale e la successiva Massoneria speculativa: Julius Evola e Renè
Guenon hanno sicuramente smascherato in molte loro opere e scritti il ruolo e la funzione della
prima in netta contrapposizione alla seconda. In effetti il simbolismo della Massoneria operativa
poneva in relazione fra loro le operazioni di costruzione con il processo d’innalzamento e di
rigenerazione spirituale del costruttore. Questa ‘via iniziatica’ era definita ‘Opus’ sia per i
massoni che per gli alchimisti, le cui relazioni furono senza dubbio opiù profonde di quanto non
si creda. Da cio’ comunque si evince che la Massoneria operativa medievale non venne mai
influenzata da alcun esoterismo ebraico anche perché i massoni cristiani europei non
ammettevano nelle loro confraternite membri di razza ebraica. Nella Massoneria speculativa
moderna al contrario l’influenza ebraica divenne dominante soprattutto a seguito di alcuni
avvenimenti storici quali la Rivoluzione Francese, la Rivoluzione Industriale e l’affermazione
della classe borghese quale classe dominante. In effetti la nascita della Massoneria speculativa
avvenne a seguito di un processo di degenerazione interno alle vecchie confraternite ‘operative’ ,
nelle quali vennero ammessi nuovi adepti chiamati inizialmente ‘accepted mason’s’ (Massoni
accettati). Tra il 1640 eil 1660 avvenne la definitiva scomparsa della tradizionale corporazione
muratoria, mentre si affermava una nuova organizzazione occulta, segreta, i cui fini e obbiettivi
erano esclusivamente politici ed economici, assolutamente estranei all’arte muratoria.
Ad aprire la strada alla Massoneria speculativa sarebbe stata un’organizzazione altrettanto
insidiosa e misteriosa che apparve verso la metà del XVII° secolo chiamata ‘Fama Fraeternitas
Rosa Croce’. L’ordine dei Rosa-Croce ha attirato l’attenzione di innumerevoli autori, soprattutto
per la sua inusuale apparizione e per la sua altrettanto repentina scomparsa, ma pochi si sono
soffermati sulla sua palese derivazione giudaico-kabalistica. Il primo versetto dello ‘Zohar’ , il
testo più importante della kabala ebraica, dice: ‘Che cosa designa la parola Rosa? Essa designa la
comunità d’Israele’. L’emblema dei Rosa-Croca , dove una rosa si incrocia ad una croce
sovrapponendosi ad essa, rappresenta nient’altro che l’inconfessato desiderio d’Israele di
dominare i regni cristiani europei. Non è un caso che , nell’emblema dell’ordine, appaia anche la
102
massima cristiana INRI la quale però , in questo caso , non dev’essere intesa come ‘Iesus
Nazarenus Rex Iudeorum’ bensì nel suo significato autentico di ‘IGNE NATURA
RENOVATUR INTEGRA’ sostanzialmente collegato ai rituali massonici moderni e ad una
visione panteistica dell’universalismo e del cosmo. La società dei Rosa Croce apparve nell’anno
1614 attraverso la pubblicazione di un volume noto con il titolo di ‘Fama Fraternitas’ ma in
realtà intitolato ‘Comune e Riforma Generale del Mondo secondo la Fama Fraternitas del
Venerabile Ordine dei Rosa Croce’ sottotitolata ‘Messaggio indirizzato a tutti i Re e i Saggi
d’Europa’. In questo volume, suddiviso in due parti, si parla di una riunione presenziata dal Dio
Apollo e – nella seconda parte – del ruolo della stessa Fama Fraternitas di asse di rinnovamento
spirituale e di rinascita per l’intero pianeta. Il presunto fondatore dell’ordine rosacrociano
sarebbe stato un certo Christian Rosencreutz, presentato ai neofiti e agli adepti quale prototipo di
uomo perfetto. In realtà sulla leggendaria figura del misterioso Rosenkreutz circoleranno molte
voci , ma nei fatti trattasi probabilmente di un personaggio inventato di sana pianta. Il suo
appello ai potenti d’Europa non venne mai preso sul serio e cadde nel vuoto, in un’epoca nella
quale altre leggende e miti riaffioravano nell’immaginario collettivo europeo (si pensi alla figura
del prete Gianni, sovrano e sacerdote di un improbabile regno cristiano d’Oriente e delle molte
voci diffuse sul suo conto da mercanti e navigatori). Sull’ordine della ‘fama Fraternitas’ ,
soprattutto dopo la pubblicazione di una seconda opera 'Confessio Fraternitas’ apparsa nel 1615,
si diffusero una serie infinita di storie, notizie, aneddoti i più inventati dall’immaginario
collettivo. Il suo fondatore, avvolto nel mistero che circondava la Confraternita stessa, venne
lodato e reso celebre soprattutto attraverso una storia fantastica che parlava di lui come di un
cavaliere di nobili origini di razza tedesca, il quale durante il pellegrinaggio in Terrasanta
sarebbe venuto in contatto con una setta iniziatica e misteriosa denominata ‘dei savi di Damkar’.
Secondo il racconto che venne fatto circolare in molte città europee il nobile Rosenkreutz
avrebbe poi trasmesso a sette giovani selezionati fra l’aristocrazia dell’epoca le conoscenze
esoteriche acquisite, ritirandosi a vivere da eremita in una grotta dove sarebbe morto all’età
venerabile di 106 anni nel 1484. Nel 1618 uno scrittore cattolico che si firmava con lo
pseudonimo di Christophorus Nigrinus et Theologos (forse un gesuita) pubblicò un libro dal
titolo ‘Sphinx Rosea’ per denunciare come dietro la misteriosa confraternità si celassero in realtà
gruppuscoli protestanti il cui obbiettivo era la scristianizzazione dell’Europa. Non và dimenticato
che si parla di un periodo caratterizzato dalle Guerre di Religione e segnato da una innumerevole
serie di visioni apocalittiche. Oltretutto l’autore , cattolico, utilizza la polemica anti-rosacrociana
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in funzione essenzialmente anti-protestante , prendendo quale spunto per la sua tesi la
similitudine fra il simbolo dell’organizzazione e quello dello stemma di Martin Lutero. In realtà
la critica aperta ai Rosacroce sin dalla loro apparizione dimostra casomai la precarietà del
disegno politico che questa organizzazione intendeva portare a compimento, l’instabilità del
terreno socio-politico e l’impraticabilità dell’attuazione – nel XVII° secolo – di una cospirazione
occulta. Certamente non è casuale che di ‘savi’ si ritornerà a parlare qualche secolo più tardi e
precisamentea proposito di quelli ‘anziani’ di Sion , per quello che si sarebbe rivelato – alla luce
dei fatti – il complotto organico compiuto in maniera scientifica e programmatica dal Gran
Sinedrio Ebraico Mondiale. Per quanto riguarda Rosenkreutz dobbiamo rilevare come debba – la
sua apparizione – essere riferibile soprattutto sul piano simbolico , rappresentante del Kahal
ebraico posto in Germania sottomesso al Gran Kahal di Gerusalemme , del quale diviene
emissario e messaggero di un piano di sovvertimento anti-cattolico plasmato all’interno della più
vasta e generale Riforma Protestante. All’interno dell’organizzazione dei Rosacroce si
muovevano in quel periodo una serie di personaggi discutibili e affatto sconosciuti. A detta di
alcuni autori sarebbero stati riconosciuti come Rosacroce alcuni ebrei tedeschi fra i quali Tobias
Adami e Abraham Holzel , responsabili peraltro della ‘conversione’ rosacrociana del noto frate
Tommaso Campanella. Inutile rilevare , in questa sede, i numerosi passaggi pseudo-teologici
estratti direttamente dal talmudismo dalla setta rosacrociana: ‘Noi abbiamo una scrittura magica
– scrivono nei loro libri – riproduzione esatta della Lingua Divina, così come Lui lo ha trascritto
di Sua Volontà… La nostra è la lingua di Adam ed Henoc, e anche se comprendiamo i misteri e
possiamo svilupparne il senso è impossibile ottenere lo stesso scopo nel latino, volgare idioma
contaminato dalla Babele delle razze… la nostra filosofia è quella di Adamo, Noè e Mosè , la
stessa posta in opera da Salomone…’Approfittando del prestigio che ancora godeva in tutta
Europa l’alchimia , i rosacroce pretesero di essere a conoscenza del segreto della pietra
filosofale. Un’operazione di diversione che servirà alla Fama Fraternitas di coagulare attorno a sé
numerosi avventurieri, nobili e affaristi cristiani attratti da questa prospettiva economica. Del
resto come riconobbe anche il massone e giudaizzante esoteriste Eliphas Levi nella sua ‘Storia
della Magia’ l’idea dei compilatori della Kabala ebraica era quella di ‘impadronirsi abilmente del
potere’. La menzogna divenne un’arte., l’inganno il modus operandi, l’intrigo e la delazione due
strumenti di scalata ai vertici del potere , i soldi soprattutto la migliore garanzia di successo per
quella che possiamo chiamare la plutocrazia sionista ante-litteram. La setta rosacroce scomparve
comunque rifluendo nel magma delle varie eresie protestanti, mentre in tutta l’Europa del Nord il
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vento della Riforma conquistava posizioni di rilievo arrivando a controllare l’intera Gran
Bretagna dove al seguito di Cromwell arrivarono turbe di ebrei soprattutto provenienti dalla
influente comunità olandese residente a Amsterdam. ‘Curiosamente’ con il trasferimento del
Gran Kahal oltre la Manica incominciò anche il declino della potenza navale olandese mentre, di
lì a pochi anni sarebbe emersa con tutta la sua potenza la Gran Bretagna calvinista e giudaizzante
quale novella Israele. Londra sarebbe diventata l’assoluta potenza dei mercati economici e
l’alfiere di un capitalismo finanziario ancora in stato embrionale. La storia della Massoneria da
questo momento si incrocerà inevitabilmente proprio con le conquiste protestanti e l’assoluta
libertà concessa alle comunità ebraiche , simbiosi necessaria per strutturare attorno ad un’unica
strategia operativa l’attacco frontale contro la Cristianità. L’anno 1717 vide la fondazione in
Gran Bretagna della Gran Loggia d’Inghilterra , l’atto costitutivo , l’ufficializzazione pro-forma ,
della Moderna Massoneria speculativa. La nuova Massoneria si sviluppò in maniera
sorprendente attirando fra i suoi ranghi molti rappresentanti dell’aristocrazia fra i quali: John
Montagù (Gran Maestro nel 1721) Philippe Wharton l’anno successivo , il Duca di Dalkeith,
quello di Richmond , Lord Colerane , il Visconte di Kensington. Il Duca di Norfolk e altri
ancora. Il ruolo puramente rappresentativo di questi nobili all’interno dell’organizzazione
massonica è evidenziato dalla strategia adottata dalla Gran Loggia ‘Madre’ che – di lì a poco –
avrebbe aperto le proprie porte a numerosi membri del cattolicesimo così come a protestanti e
ebrei. Questi ultimi comunque sarebbero rimasti esclusi per molto tempo dalla Massoneria
d’ispirazione tedesca, influenzata direttamente dalla pre-esistente società della Santa Vehme di
chiare radici cristiane e di tendenze razziste e anti-ebraiche. Dalla Gran Bretagna comunque la
Massoneria iniziò a estendere il suo potere sull’intero continente particolarmente in Francia dove
avrebbe svolto un ruolo di primo piano nell’elaborazione ideale della Rivoluzione ‘illuminista’
del 1789. Le trame massoniche non lasciavano dubbi circa l’intenzione che nel vecchio
continente si sarebbero sviluppati dei sovvertimenti di tipo socio-politico , così come filosoficoideali
dal carattere spiccatamente anti-cristiano. Per meglio operare sul territorio europeo la
Masoneria si scisse dando vita a numerosi ordini autonomi e a distinte obbedienze. A partire
dalla seconda metà del XVIII° secolo numerosi furono i casi di scissioni e di costituzione di
Logge indipendenti da quella ‘madre’ britannica: nacquero così la Gran Loggia di Francia e
quelle di Germania,Spagna e Italia. Nella cittadina di York si arrivò alla scissione interna e alla
creazione di un rito massonico distinto , detto appunto ‘di York’, secondo un criterio di più
rigorosa selezione e di maggiore ricerca circa i rituali massonici antichi. Nel 1764 il massone
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irlandese Dermott pubblicò un volume nel quale dimostrerà l’assoluta discendenza del nuovo rito
da quello antico di Hiram, l’esistenza di un quarto grado di iniziazione massonica, l'assoluta
certezza dell’esistenza di una Sapienza superiore anche alla Kabal ebraica. Si trattava del mito
della parola perduta da Hiram , l’architetto del Tempio di Re Salomone, colui il quale viene
assunto nell’iconografia massonica come il ‘costruttore per eccellenza’ , l’archetipo di ogni
massone. La parola perduta da Hiram non poteva non esser nient’alro che la pronuncia corretta
del kabalistico ‘Schem ha Meforasch’ , il nome Divino composto da quattro lettere o
tetragramma ‘JHVH’ utilizzato da Mosè per operare i suoi Miracoli. Da questo volume del
Dermott sorsero il quarto grado dell’attuale rito inglese, il quinto di quello francese, il
tredicesimo e quattordicesimo di quello scozzese e il 31° di quello di Misraim. Il problema
dell’esistenza di riti massonici diversi non inficia affatto l’unità d’intenti della Massoneria, anzi.
L’esistenza di Grandi Orienti distinti (come nel caso italiano) ha – nel corso di questi secoli –
rinsaldato il vincolo di fedeltà e affilato la strategia di conquista massonica delle società
cristiane, attraverso programmi di laicizzazione e di ateismo, di sincretismo e di violenta
polemica anti-cattolica. Nel 1813 avverrà l’unificazione di molti massoni di rito ‘antico’ nella
Gran Loggia Unita d’Inghilterra, così da ottenere un unitaria struttura destinata ad esportare il
proprio modello in diverse nazioni, soprattutto in quelle legate alla Corona: Canada,
Giamaica,Gibilterra,Malta, Giordania,India,Australia e Nuova Zelanda. Per avere una idea chiara
del ruolo, dell’influenza e del dominio che la Massoneria raggiunse in Gran Bretagna ricordiamo
come Gran Maestro dell’Ordine divenne nell’anno 1900 il futuro re Edoardo VII°. Dalla centrale
Gran Loggia dipendeva nella sola Londra ben 373 Logge minori dette di ‘S.Giovanni’ le quali
spesso verranno identificate come ‘Logge Azzurre’ o ‘simboliche’. Le logge di questo genere
sono quelle nelle quali si ritrovano solamente i primi tre gradi massonici, e quindi possiamo
definirle ‘periferiche’ rispetto al centro. In tutta la Gran Bretagna – in quel periodo – esistevano
2045 Logge ‘azzurre’ , con almeno 200.000 adepti, accanto alle quali operavano anche i massoni
della Gran Loggia di Scozia. Tra il 1900 e il 1927 vennero create nella sola Londra un qualcosa
come altre 300 nuove Logge . Oltre a queste esistevano le Logge che seguivano il rito detto di
‘York’ , proveniente – si diceva – dall’antica fratellanza della cittadina omonima. La differenza
sostanziale fra i due riti è rintracciabile essenzialmente nell’importanza che assume in
quest’ultimo l’insegnamento kabalistico, così – nel rito di York – avremo i seguenti gradi
d’iniziazione: 1° Apprendista, 2° Compagno, 3° Maestro (identici al rito inglese) 4° Maestro
Esaminato, 5° Maestro del Primato, 6° Maestro Eccellente e per finire il più alto che è il 7°
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chiamato del Gran Maestro dell’Arco Reale. Nel rito di York delle Logge statunitensi vennero
inoltre aggiunti altri due gradi iniziatici (ricordiamo che negli Stati Uniti il rito di York è
maggioritario rispetto a quello inglese) l’ 8° di Maestro Reale e il 9° di Maestro Scelto. La
Massoneria americana di rito di York si installò a Filadelfia sin dalla metà del XVIII°secolo
lavorando di concerto alle istanze indipendentiste dei nazionalisti americani. Analogamente i
massoni sarebbero stati all’origine dei riusciti tentativi di destabilizzazione del Messico, alla
successiva crisi interna in quel paese e alla sua progressiva scristianizzazione. Unitamente ai riti
inglese e di York nell’America settentrionale prese a diffondersi il rito scozzese, il quale venne
riorganizzato rispetto all’originario sistema d’iniziazione partorito in Francia dalla metà del
XVIII° secolo.Negli Stati Uniti il rito massonico scozzese è attualmente il più influente, oltre ad
esser quello che – forse più degli altri – ha assimilato elementi kabalistici al suo interno. Suoi
gradi iniziatici vennero riordinato nel 1801 da alcuni fratelli di razza ebraica: Esteban Morin,
Isaac Da Costa, Isaac Long, Manuel de La Motta, Abraham Alexander , Moises Cohen. Il rito
scozzese da quel momento si compose di 33 Gradi così suddivisi. 1° Apprendista, 2° Compagno,
3° Maestro, 4° Maestro Segreto, 5° Maestro Perfetto, 6° Segretario Intimo, 7° Giudice, 8°
Intendente dell’Edificio o Maestro d’Israele, 9° Maestro Eletto dei Nove, 10° Maestro Eletto dei
Quindici, 11° Sublime Cavaliere Eletto, 12° Gran Maestro Architetto, 13° Cavaliere dell’Arco
Reale, 14° Grande Croce della Cripta Sacra, 15° Cavaliere d’Oriente o della Spada, 16° Principe
di Gerusalemme, 17° Cavaliere d’Oriente e d’Occidente, 18° Sovrano Principe Rosacroce, 19°
Gran Pontefice della Gerusalemme Celeste, 20° Venerabile Maestro delle Logge Regolari, 21°
Cavaliere Prussiano, 22° Cavaliere Reale o Principe del Libano, 23° Capo del Tabernacolo, 24°
Principe del Tabernacolo, 25° Cavaliere del Serpente di Bronzo di Mosè, 26° Principe Trinitario,
27° Sovrano Commendatore del Tempio di Salomone, 28° Cavaliere del Sole, 29° Grande Croce
di Sant’Andrea, 30° Cavaliere Kadosh , 31° Grande Ispettore Inquisitore, 32° Sublime Principe
del Segreto Reale, 33à Sovrano Grande Ispettore Generale. Infine per ciò che riguarda la
Massoneria francese segnaliamo come questa sia divisa attualmente in tre obbedienze: la Gran
Loggia di Francia, il Grande Oriente di Francia e la Gran Loggia Indipendente. A queste devesi
aggiungere una sorta di bassa massoneria, conosciuta come Loggia dei Diritti Umani che
praticava una variante del rito scozzese. Il rito francese è una versione moderna del Rito
Scozzese adottata sembra nell’anno 1776 e fondata su 25 Gradi d’Iniziazione . La storia
dell’influenza massonica nelle vicende francesi degli ultimi tre secoli appare una costante così
come il suo assoluto predominio della scena politica, sociale, economica,finanziaria. La Francia
107
appare la nazione più giudaizzata d’Europa in virtù proprio dell’enorme lavorio sotterraneo che
ha contraddistinto tre secoli di attività massonica. Crediamo inutile in questa sede ripercorrere la
storia degli interventi massonici nella vita nazionale francese , anche perché – ‘de facto’ – si
tratterebbe di una storia della Francia. Rimandiamo in proposito a due eloquenti libri editi
oltrealpe a firma Dominique Setzepfandt : ‘Paris Maconnique’ e ‘Guide du Paris Esoterique’
entrambe lucide testimonianze dell’evidente architettura massonico-esoterica che la capitale
transalpina conserva a memoria della sua Rivoluzione dei Lumi. Ricordiamo solamente per i
nostri lettori la piramide eretta in occasione del bicentenario rivoluzionario dal fratello massone
Mitterand che sovrasta l’entrata al Museo del Louvre e domina una stella di Davide dove- non
raramente- è possibile trovare qualche fedele ebreo intento nelle proprie preghiere….
‘La famosa piramide del Louvre – scrive Carlo Alberto Agnoli – voluta tra mille polemiche dal
presidente della repubblica Mitterand e da lui inaugurata nel 1988 , in significativa coincidenza
con la vigilia del bicentenario della Rivoluzione Francese. Il progetto prevedeva che essa fosse
composta di 666 losanghe di vetro, e tale numero fu annunciato alla stampa che lo diffuse tra il
pubblico (confronta l’articolo apparso su ‘La Repubblica del 5 marzo 1988 ‘Mitterand ha
benedetto ieri la piramide di vetro del Louvre). A quanto riferisce la rivista ‘Sous la banniere’ del
settembre-ottobre 1992 in realtà sui lati di quel monumento si contano 673 losanghe tra intere e
spezzate. Ciò evidentemente per esigenze costruttive. Ma questo numero, 666, che appare 2 volte
anche sulla pubblicazione ufficiale di presentazione, costituisce un evidente e intenzionale
richiamo alla profezia contenuta nell’Apocalisse di S.Giovanni. ‘
Rimandiamo al prossimo capitolo un’analisi compiuta relativa alla Rivoluzione Francese e ai
suoi sviluppi liberali e socialisti del XIX° secolo. La situazione degli altri stati europei non è
assolutamente diversa: influenzati dalla Rivoluzione Francese i ceti intellettuali, la classe
borghese e quella dei nascenti capitani d’industria sarebbero confluiti direttamente all’interno
delle Logge Massoniche che, un po’ ovunque, spuntavano come funghi, ad Ovest come ad Est.
In Romania la Massoneria si introdusse a metà del XIX° secolo proveniente dalla Francia. La
prima loggia venne fondata nel 1859 a Galatzi (Loggia ‘Stella del Danubio’) seguita da quelle di
Bucarest nel 1863 (‘Heliopolis’) , Braila nel 1865 (‘Faro Ospedaliero’) ancora Galatzi nel 1865
(‘Scuola Pitagorica’) , Bucarest nel 1867 (‘Eguaglianza’ e ‘Fraternità di Bucarest’), Pitesti nel
1871 (‘Corona di Michele’), e ancora Bucarest nel 1874 (‘Armonia’). I principali dirigenti di
queste confraternite massoniche erano essenzialmente ebrei, fra i quali ricordiamo: Iuliu Schein,
Edoardo Ludwig, il dr. Bernarth, Dietz, il dr.Feldescu (Feld), Israel Preziado, Iuiliu Szekulies,
108
Ede Hertz, il dr. Weisz. Ma , considerando il forte antisemitismo nella popolazione rumena
dell’epoca (la quale conosceva molto bene l’influenza nefasta della razza ‘deicida’, soprattutto
nelle regioni settentrionali dove la popolazione locale, i motzi, vivevano in stato di perenne
indigenza ma anche di ostilità verso questa casta di mercanti) , molte cariche direttive furono
ricoperte da elementi locali. In particolare si cercò di far risaltare il cosmopolitismo e
l’universalismo dell’ordine, la tolleranza e il dialogo, promuovendo per esempio elementi di
nazionalità magiara o tedesca ai massimi livelli. Nel 1880 venne decisa l’unificazione delle
diverse logge rumene che andarono a creare la Gran Loggia Nazionale di Romania di rito
francese. Al momento della sua fondazione quest’organismo contava di 26 logge simboliche,
varie logge minori dell’Arco Reale, della Rosacroce e un Supremo Consiglio di Grado 33°. A
questa Loggia Nazionale di Romania si andranno successivamente ad unire le logge della
Bulgaria e quelle dei residenti rumeni negli Stati Uniti. Le relazioni che la massoneria rumena
mantenne con la Massoneria Ebraica del B’nai B’rith furono sempre molto strette. Nel 1922
quando venne inaugurato il nuovo Tempio Massonico presero parte alla cerimonia importanti
membri di quest’ordine riservato ai soli ebrei , molti dei quali provenienti dall’America, insieme
a una delegazione del Grand’Oriente di Francia. Nell’anno 1930 la Massoneria rumena appoggiò
il ritorno di re Carol II° , il quale venne affiancato dalla sua amante ebrea Elena Lupescu
responsabile della cospirazione che portò all’assassinio del leader dell’estrema destra legionaria
Codreanu. In quel periodo i principali dirigenti massonici erano: l’omosessuale Ion Pangal, il
greco Anton Theodoridi, Vasile Roata, Zamfir Arbure, Mihail Naradunghian di origini armene,
Ion Peretz, ebreo, il dr.Uliov ebreo, il colonnello Victor Radovici (Radowitz) ebreo, e Paul
Bratasanu. Dell’amministrazione dei Gradi Simbolici della Gran Loggia Nazionale (domiciliata
in strada Scaun N°29) a Bucarest venne incaricato in questo delicato periodo l’ebreo Ludwig
Servatius. Nel 1940 il Maresciallo Antonescu prese il potere destituendo re Carol II° e
imponendo uno stato totalitario acclamato dalla popolazione come liberatore. Il re e la sua
amante ebrea vennero costretti all’esilio in Francia, così come molti alti membri della
Massoneria. La Massoneria venne disciolta e molti fratelli arrestati. A Bucarest venne aperta al
pubblico – sul modello adottato dai tedeschi in Francia una grande mostra anti-massonica dove
vennero esibiti molti documenti che riferivano delle trame delle Logge con la passata
amministrazione reale. Nel 1941 vennero arrestati molti appartenenti alla comunità ebraica
accusati di attività cospirativa e dichiarata guerra all’URSS. Quando nel 1944 il giovane sovrano
– Mihail (figlio di Carol) tradì la fiducia di Antonescu , aprendo le porte alla bolscevizzazione
109
del paese, i russi arrivarono fino a Bucarest. La Massoneria riaprì le sue logge all’ombra del
potere sovietico. Gran Maestro del nuovo ordine fu eletto Petru Groza sposato ad un’ebrea.
L’affermazione di una dittatura sovietica in Romania avrebbe brevemente riportato il paese sotto
le grinfie del Giudaismo: Anna Pauker , Theoari Gheorghescu e Lothar Radaceanu tutti ebrei
assunsero la leadership del Partito Comunista rumeno. Ritorneremo, in altra sezione della
presente opera, a parlare dell’influenza e delle convergenze fra Ebraismo, Sionismo e
Comunismo. Basterà, a fugare ogni dubbio, la dichiarazione del Dr. Antoniu , Maestro
dell’Ordine che nel 1948 proclamò essere ‘il regime comunista il mezzo capace di di soddisfare i
desideri dell’Umanità’. Sebbene ufficialmente sciolte , per un breve periodo , verso la metà degli
anni ’50 le Logge Massoniche continuare a lavorare all’ombra del potere comunista, tanto che il
loro Gran Maestro Groza divenne presidente della Repubblica Democratica Popolare di
Romania. In Italia la Massoneria è assai più antica e sviluppata di quella rumena, i suoi tentacoli
soffocano la vita nazionale sin dalla prima metà del XVIII°secolo . Venne introdotta dalla Gran
Bretagna nel 1732 e costituita in Firenze sotto la supervisione del dr. Antonio Cocchi. Ecco
come ‘Hiram’ – rivista del Grand’Oriente d’Italia con sede nel Palazzo Giustiniani in Roma –
descrive la costituzione della prima loggia massonica italiana: ‘I fratelli inglesi e irlandesi che
per primi si son occupati della Loggia fiorentina affermarono che non essendo mai stato quel
gruppo iscritto sul registro di una qualche Gran Loggia , non era mai esistito perché – secondo
loro – una Loggia per essere costituita e funzionante doveva essere patentata da un’autorità
centrale o Gran Loggia. Ma essendo poi risultato che a Firenze venne realmente costituita, fu
supposto che il Sackville partendo da Dublino , avesse portato con sé un ‘Masonic Warrant’
rilasciatogli dalla Gran Loggia d’Irlanda la quale – dicono – cominciò a rilasciare patenti dal
1733 e fu la prima G.L. a farlo. E’ possibile. Ma che i Liberi Muratori di allora credessero
indispensabile possedere un tale documento per riunirsi, per far nuovi fratelli e dar vita a una
Loggia , nessuno può ormai sostenerlo seriamente, perché gli studi e le ricerche degli ultimi 70
anni han rivelato che fin dai primi anni di esistenza della nostra Muratoria per tutto il 700 e
anche dopo , si compirono tutti gli atti predetti senza chiedere permesso o autorizzazione a Gran
Logge o Logge. Sino a prova contraria si deve dunque ammettere che i fratelli inglesi in Firenze
non aderirono a nessuna autorità muratoria centrale, la loro loggia non fu iscritta sul registro
della G.L. di Londra, né in quello della G.L. d’Irlanda né di altro stato e – per incompatibilità di
carattere – non aderì alla G.L. di Francia (la prima sorta sul continente) perché giacobita ed i
fratelli inglesi del gruppo fiorentino erano certamente hannoveriani e anti-giacobiti intransigenti.
110
Sotto la data del 22 giugno 1733 il Cocchi annotò di aver restituito la chiave della cassa dei Free
Masons avuta in consegna dal ‘Cav.’ Quando questi lo deputò Maestro. Codesta chiave serrava
ed apriva la detta cassa allogata in qualche luogo nella casa (albergo di Monsù Pasciò o la
pensione del fratello Collins) in cui la Loggia si riuniva. ….Il fratello Sackville tornò in Irlanda
dopo il giugno 1733 ed il suo nome fu citato da un giornale di Dublino tra i presenti ad
un’assemblea della G.L. di quel regno del 22 Novembre di detto anno….Il 4 Agosto 1732
quando il dott. Antonio Cocchi fu fatto Muratore erano presenti 9 fratelli… la Loggia da quel
giorno contò 12 membri….’ 1°
A questa prima loggia avventurosamente creata da elementi britannici in Firenze se ne
aggiunsero altre nella stessa città e a Livorno, autentica ‘Sion d’Italia’ . la città che più di ogni
altre nel nostro paese aveva ospitato e sostenuto l’espansione di una fiorente comunità ebraica
sin dalla sua costituzione a metà del XVI° secolo. L’Ordine dei Liberi Muratori Inglesi si costituì
dunque soprattutto nel Granducato di Toscana e in particolare laddove l’elemento ebraico aveva
maggiormente goduto di privilegi e speciali considerazioni. Basterà qui brevemente ricordare la
Legge detta ‘Livornina’ che fece di Livorno, costituitasi in città in epoca rinascimentale, un porto
franco dove sbarcarono turbe di ebrei sefarditi provenienti dalla Spagna e dai paesi del Maghreb.
Nella città di Napoli si creò una Gran Loggia che avrebbe assunto notevole influenza alla corte
borbonica. Fernando IV° emanò un’editto anti-massonico che però venne revocato su pressione
di sua moglie Carolina d’Austria quest’ultima in stretto contatto con le Logge assieme a sua
sorella Maria Antonietta regina di Francia. La triste fine di quest’ultima, ghigliottinata durante la
fase più acuta del cosiddetto Terrore Giacobino, aprì sicuramente gli occhi alla sorella che ruppe
definitivamente con i massoni del Regno delle Due Sicilie. Tutta la Massoneria italiana sostenne
l’intervento francese quando Napoleone Bonaparte invase la penisola. In quel periodo si diffuse
il rito scozzese per l’attività dell’ebreo Marc Bedaridde (della famiglia Ben Darrid proveniente
dalla Provenza francese) il quale – dopo aver preso parte alla battaglia di Marengo- venne
iniziato massone in una Loggia di Cesena nell’anno 1801.
Arrivato al 18° Grado di Sovrano Principe Rosacroce il Bedaridde fu tra i fondatori di una
Loggia di rito scozzese a Firenze , la San Napoleon. Dopo aver costituito un Cenacolo
Massonico in Pisa , il Bedaridde creù un nuovo rito massonico chiamato di Misraim, che nella
lingua ebraica significa ‘degli Egizi’. Il nuovo rito si componeva di 90 Gradi Massonici dedotti
dalla Kabala Ebraica suddivisi in quattro serie. Assieme ai suoi fratelli Jacob e Juseph costituì
nel 1815 la prima Loggia di rito egizio in Parigi , chiamata dell’arco di Iris. L’obbiettivo
111
primario dell’ebreo Bedarride era quello di controllare i nuovi affiliati attraverso la costituzione
di una Loggia intermedia comunque controllata dalle Logge Madri di Londra e Parigi. Nell’anno
1838 un altro ebreo Jacob Marconis creò un altro rito detto di Memphis il quale procedeva da
quello di Misraim e de facto ne riutilizzava simbolismo e gradi iniziatici. Varie volte avvennero
unificazioni e scissioni tra i fratelli dei due riti egizi, i quali spesso diedero vita a Gran Logge
miste di rito Misraim-Memphis delle quali divenne Gran Maestro il ‘rivoluzionario’ Giuseppe
Garibaldi. Anche in questo caso l’influenza ebraica sulle nuove confraternite fu palese e
onnipresente. L’apporto ebraico e massonico al cosiddetto risorgimento italiano è considerevole
e documentato in innumerevoli volumi. Per maggior correttezza citiamo un’autore ebreo ,
Eugenio Saraceni, che nella sua ‘Breve Storia degli Ebrei e dell’Antisemitismo’ scrive:
‘Notevole (specie se si tiene conto del loro numero esiguo) fu infatti il contributo degli ebrei
italiani al Risorgimento. Mi limito a qualche nome: Daniele Manin , insigne studioso e uomo
politico, artefice della resistenza a Venezia nel ’48; Giuseppe Revere , vivace poeta e giornalista,
combattente sulle barricate di Milano e sulla laguna veneta; Giuseppe Finzi, eminente
mazziniano, anch’egli combattente sulle barricate di Milano e per questo condannato dall’Austria
a diciotto anni di fortezza,; il medico triestino Giacomo Venezian e il giovanissimo Ciro Finzi,
caduti entrambi nella difesa della Repubblica romana; Isacco Artom, validissimo e intimo
collaboratore di Cavour; Angelo Usiglio , che lo fu dapprima di Ciro Menotti e più tardi di
Mazzini.’ 2°
In un trafiletto apparso su ‘La Repubblica del 20 settembre 1990 ( 120° anniversario della
Breccia di Porta Pia) la Massoneria per dichiarazione del suo Presidente dei Riti e Gran Maestro
Giorgio Paternò rivendicò pubblicamente il Risorgimento. ‘la Massoneria italiana che di quel
Risorgimento fu artefice prima – scriveva il Paternò – non può non ricordare come un retaggio
glorioso ed inalienabile della Patria, dall’apertura di quella breccia di Porta Pia per la quale
entravano nell’universalità perenne di Roma , insieme l’Italia e la Libertà dello Spirito’
Non è casuale che un’alto dignitario del Gran Sinedrio , qual’era lord Benjamin Disraeli, poteva
osservare tranquillamente nella sua opera ‘Vita di Lord George Bentinek’ :’Se il lettore getta gli
occhi sui governi provvisori di Germania, d’Italia e perfino di Francia formati in questo periodo ,
egli riconoscerà in tutti l’elemento ebraico…’.
L’intera epoca cosiddetta risorgimentale, del resto non solo in Italia, è coincidente con
l’affermazione dell’elemento ebraico e l’attacco massonico alle istituzioni dei principali stati
europei. Nell’anno 1848 che viene ricordato nei nostri libri di scuola esclusivamente per lo
112
scoppio della 1°Guerra d’Indipendenza avviene nell’intera penisola un’avvenimento di portata
epocale: in tutti gli stati italiani sono abbattute le misure anti-ebraiche di discriminazione e
contenimento e vengono schiusi i Ghetti. Ovunque gli ebrei partecipano attivamente a quel
processo di ‘risorgimento’ nazionale adoprandosi nella propaganda anti-asburgica. ‘Un
drappello di ebrei torinesi si unì ai volontari delle altre comunità ebraiche e formò la 7°
Compagnia Bersaglieri Ebrei. Nel periodo della formazione d’Italia emerse Manin…. Suo padre
era figlio di genitori ebrei veronesi convertiti: Samuele e Allegra Medina, i quali avevano
assunto il cognome di Manin in onore al loro padrino al fonte battesimale. Cavour deve in parte
l'’elezione a deputato, nel 1853, al rabbino maggiore Lelio Cantoni che allora godeva di alta
autorità negli ambienti politici della capitale. Fra i parecchi ebrei collaboratori di Cavour , il più
in vista fu Isacco Artom, suo segretario particolare divenuto più tardi segretario generale agli
Esteri, posto che occupò per diversi anni. Artom fu il primo ebreo entrato in senato. Operarono
vicino a Cavour all’Interno molti ebrei: il giornalista Dina, il caricaturista Redenti, nato
Nacnami, Giuseppe Finzi , ex mazziniano, D’Ancona, Avigdor e , fuori d’Italia, i banchieri
Rothschild e Fould, coi quali ebbe rapporti frequenti. Fra gli artefici del nostro risorgimento ,
Giuseppe Mazzini è stato il più vicino all’anima ebraica. Così pensa Ercole Specos il quale
sostiene che il motto mazziniano ‘Dio e Popolo’ era stato il motto dei profeti d’Israele. Mazzini a
Londra ebbe ad un dato momento, come factotum, Luigi Wolff, che passava per tedesco, ma
parlava alla perfezione l’inglese, il francese e l’italiano. Più tardi si scoprì che era un Ebreo.
Sempre Mazzini nel 1847 scriveva degli Ebrei: ‘Essi meritano amore, rispetto e stima al pari di
qualunque altro…’ ……Anche attorno a Garibaldi gli ebrei non scarseggiarono. Liquidati i
sentimentali che avevano rischiato la pelle per fare l’Italia , gli affaristi presero il sopravvento e
cominciò la scalata a tutti i poteri da parte di avventurieri senza scrupoli….E’ proprio a
quest’epoca che risalgono le baronie e i titoli degli Ebrei Franchetti, Todros,
Corinaldi,Montel,Leonino,Levi,Lombroso,Castelnuovo,Vitta seguiti più tardi dagli
Ottolenghi,De Veali, Sacerdoti,Weil,Weiss, Padoa, Da Zara ecc.. La Massoneria fu la scala usata
dagli ebrei per l’arrembaggio al nuovo stato. Costituito il Grande Oriente Italiano nel 1861 fu
posto a capo un certo Cordova, al quale successero De Luca, Frapolli,Lemmi,Ferrari,Nathan; il
primo segretario del Grand’Oriente fu Davide Levi: una tribù di ebrei e di marrani.’ 3°
Del resto non sarà certo un caso che sia Mazzini che Garibaldi fossero due noti membri della
Frammassoneria e che proprio attraverso le interessate manovre della Loggia Madre d’Inghilterra
il secondo riuscirà a portare a termine la famosa spedizione dei Mille.
113
‘Negli intrighi e nelle speculazioni finanziarie che affondano le proprie radici nella spedizione
dei Mille –scrive Piero Sella – si distinguono i banchieri israeliti Adami e Lemmi cassieri del
mazziniano Partito d’Azione cui Garibaldi aveva aperto le porte del Sud. L’Adami che
vettovaglia la spedizione e paga sottobanco con denaro massonico i vapori rubati , Piemonte e
Lombardo, ottiene poi dal Garibaldi una concessione per la costruzione delle ferrovie nel
Mezzogiorno, concessione per la quale lo stato avrebbe dovuto accollarsi ogni perdita di
gestione. Al Lemmi, cognato e collaboratore dell’Adami toccheranno i monopoli dei tabacchi e
la carica di Gran Maestro della Massoneria.’ 4°
Nel 1875 la Massoneria celebrò definitivamente la conquista dell’Italia traslando la sua sede
nazionale a Roma e fondendosi in un'unica Grande Loggia. La conquista giudaico-massonica
della capitale divenne palese quando a sindaco della città che fù dei Cesari, delle Aquile
Imperiali e del Vaticano Chiesa di Cristo , salì l’ebreo Ernesto Nathan successivamente,
vedremo, impegnato nelle trame che avrebbero portato l’Italia a schierarsi al fianco delle
democrazie occidentali franco-britanniche contro gli Imperi Centrali nella 1° Guerra Mondiale.
I dirigenti della Massoneria trionfane in Italia erano oltre ai già menzionati Lemmi e Nathan,
l’ebreo Gay, il protestante Giorgio Sonnino e l’altro protestante 33° Saverio Fera il quale – nel
1908 – accusò il Grand’Oriente di Palazzo Giustiniani di favorire – a dispetto di un confessato
conservatorismo – l’anarchia e la rivoluzione sociale. La fronda interna del Fera porterà alla
scissione di un numero considerevole di fratelli che lo seguiranno per dare vita al Grand’Oriente
di Piazza del Gesù. A motivo di questa sordida lotta intestina alla Massoneria italiana si deve
registrare l’assassinio del Gran Maestro Ballori trovato morto all’interno dello stesso Palazzo
Giustiniani nel 1917. Dal ’17 al ’24 divenne Gran Maestro l’ebreo Ernesto Nathan (riprendendo
una carica che aveva mantenuto ininterrottamente dal 1896 al 1904) fin quando su ordine del
Governo Mussolini la Massoneria venne sciolta e le Logge chiuse. La lotta del Fascismo contro
la Massoneria seppur di vecchia data non risolse alla radice il problema massonico italiano. Da
un lato perché numerosi fratelli avevano aderito al Fascismo e ne continuavano ad influenzare la
politica dall’interno (fra questi Italo Balbo), dall’altro perché la Massoneria si riorganizzò e
meditò vendetta ingrossando le fila del fuoriuscitismo anti-fascista all’estero. Avrebbe sferrato il
suo colpo di grazia durante la tumultuosa seduta del Gran Consiglio del Fascismo del 25 Luglio
1943.
114

L’ORDINE DEI ROSACROCE

Un’ordine particolare nella galassia massonica appare quello – di cui abbiamo avuto già
occasione di scrivere – dei RosaCroce. La moderna organizzazione rosacrociana anche se firma
i suoi documenti come ‘Antica e Mistica Ordine della RosaCroce’ non ha niente a che vedere
con l’originaria confraternita del misterioso Rosenkreutz. Quell’organizzazione scomparve
nell’anno 1689 con la morte del barone Knorr De Rosenroth mentre il suo ramo britannico
sarebbe confluito nella Gran Loggia Madre nel 1717. I oprimi tentativi di resuscitare l’ordine
della Rosacroce vennero fatti in Francia a metà del XVIII° secolo da alcuni intellettuali
insoddisfatti dell’ambiente razionalista che dominava la Massoneria ufficiale. Si deve all’ebreo
portoghese Martinez De Pasqualy l’azione di riscoperta e rinascita dell’Ordine RosaCroce così
come strutturato attualmente. Nel 1754 De Pasqualy fondò l’Ordine degli Eletti Cohen. In
ebraico la parola Cohen significa Sacerdote, anche se correttamente al plurale questa diviene
Cohanim , una parola che – come avremo modo di vedere – incontreremo spesso , in particolar
modo in epoche a noi vicinissime. L’ordine prese il nome di ‘martinista’ dal suo fondatore.
Sarebbero stati alcuni fratelli martinisti a lanciare le parole d’ordine rivoluzionarie del 1789 :
Libertè, Egalitè. Fraternitè. Elaborata attorno ad un testo chiave : il Trattato della Reintegrazione
degli Esseri’ scritto dal Pasqualy la dottrina martinista era un miscuglio abbastanza confuso di
occultismo, magia, kabala e teurgia collegata alla filosofia platonica e all’esoterismo orientale in
ispecie ad alcune chiese gnostiche dei primi secoli dopo Cristo. La diffusione dell’ordine si deve
comunque a un adepto del Pasqualy, Louis Claude De Saint Martin 1743-1803. Tratteremo a
parte la strana e complessa figura del Saint Martin, il ruolo preponderante da lui svolto in vista di
quella Sinarchia Teocratica antesignana delle moderne organizzazioni mondialiste e delle
Nazioni Unite. Basterà qui pensare semplicemente che dietro a questa corrente d’idee vennero
trascinati personaggi dello spessore di un Johann George Schwarz o di un Joseph De Maistre.
L’attuale Ordine Martinista comunque venne fondato solamente nel 1884 dal marchese Stanislav
De Guaita (1861-1897) morto stroncato dalla droga a soli 36 anni e esperto di occultismo. Un
ruolo di non secondaria importanza nell’affermazione di un’etat d’esprit occultistico-magico
quale quello che visse l’Europa di fine secolo scorso venne svolto da un trio di seguaci delle
teorie kabalistiche. Elipahs Levi, Eduard Bolwer Litton e Wynn Westcott ai quali si deve
imputare la ricostituzione di una Società Rosacroce britannica fondata nel 1865 a Londra.
Nell’anno 1888 venne inoltre riconosciuta la Loggia dell’Alba Dorata (Golden Dawn Lodge) una
delle prime che ammetteranno al suo interno affiliati di sesso femminile. La Società , come ci
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spiega Epipahnius ‘comprendeva tre Ordini e undici gradi: il primo chiamato ‘Golden Dawn in
the Outer (=all’Esterno), il cerchio meno esoterico, più esterno, articolato nei cinque gradi
inferiori; il secondo Ordine ‘della Rosa Rossa e della Croce d’Oro’ con tre gradi intermedi,
mentre il terzo Ordine era riservato ai Capi Segreti con i tre gradi di Magister Templi, Magus e
Ipsissimus. Il nome della Golden Dawn si accompagnava sempre al suo equivalente ebraico
‘Chebreth Zerech aur Bokher’ mentre il simbolismo si riferiva a quello in uso presso gli egiziani,
i greci, la mitologia indù e , naturalmente, la Kabala ebraica.’ 5°
Da questo momento in poi verranno proposte – soprattutto in Francia e Gran Bretagna – una
serie innumerevole di organizzazioni a sfondo esoterico-occultistico, magico e comunque de
facto massonico che incideranno nella storia delle grandi tragedie del XX° secolo in maniera
assolutamente ‘discreta’ ma allo stesso modo incisiva e destabilizzante. 6°
Iniziava l’ultimo assalto all’Europa, quello che avrebbe portato la Massoneria a controllare la
vita politico-economica dell’intero Occidente plutocratico e il Sionismo Internazionale a
dominarne i destini , burrattinaio dietro le quinte della storia a tessere i fili e a gestire il potere. Si
badi difatti bene a comprendere una verità che rischierebbe altresì di restare in second’ordine:
AD UNA SOLA COSA MIRA IL SIONISMO INTERNAZIONALE, UN SOLO OBBIETTIVO
E’ FONDAMENTALE PER LA SINAGOGA MONDIALISTA: LA CONQUISTA DEL
MONDO, L’AFFERMAZIONE DI UN GOVERNO MONDIALE EBRAICO:
La Massoneria è solamente uno strumento del quale il Sionismo si serve per schiacciare le
società dei Goym , i Gentili, i Non Ebrei che considera pari o meno di sterco di animale. Prima di
passare a studiare , in un capitolo a parte, la Massoneria esclusivista ebraica, il B’nai B’rith,
riportiamo alcune testimonianze sulle connessioni tra Ebraismo, Sionismo e Massoneria:
‘’Il Serpente ispiratore di disobbedienza, insubordinazione e rivolta fu maledetto dai vecchi teocrati mentre era onorato tra gli iniziati. Renderlo simile alla Divinità: questo era lo scopo degli antichi misteri. Ai nostri giorni il programma non è cambiato.’
Oswald Wirth – ‘Il Libro del Compagno’
‘Il Segreto dei segreti dell’Alta Massoneria è la deificazione di Satana dissimulata sotto il titolo di Grande Architetto dell’Universo'
Domenico Margiotta ex alto dignitario della Frammassoneria – ‘Il Palladismo’
116
‘Ho abbandonato la Massoneria perché mi sono persuaso che noi non eravamo se non l’istrumento dei giudei, i quali ci spingevano alla distruzione del cristianesimo’
Lettera di E.De Camille al quotidiano ‘LeMonde’ 1870
‘Si può tessere la storia della penetrazione ebraica nella Chiesa Cristiana cominciando dall’Ebionismo primitivo fino al Protestantesimo’
Bernard Lazare
‘Abbattere la religione cristiana è l’unico fine di tutte le azioni e di tutte le preghiere d’Israele’
Dr. Buxtorf dal libro ‘Synagoga Judaica" (1603)
‘Le leggi stesse della guerra piegano sotto la potenza massonica. Ciò che non possono né i Re, né i Capitani, un solo segnale massonico può fare’.
Dichiarazione tratta dal ‘Globe Franc-Macon’ del 1842

Che cos’è la Massoneria? 
‘E’ l’organo della conquista del mondo da parte degli Ebrei a danno ed a spese dei Goim (plurale di Goj) che in ebraico sono tutti i non ebrei ed in particolar modo gli occidentali sotto il convenuto titolo di ‘cristiani’ considerandosi Cristo formalmente come il capo-stipite delle religioni d’Occidente, ma sostanzialmente come il simbolo di tutti i popoli non-ebrei da assoggettare’
Francesco Gaeta – ‘La Massoneria’ (1944)
‘Vedete se la massoneria ha fatto la sua festività principale di qualsiasi altra data del Risorgimento. No la grande, la sola, la vera è il XX settembre. La presa di Roma pagò agli ebrei parecchi debiti in una volta: diciotto secoli di disperato assedio operato dal cervello e dal denaro  ebraico, diciotto secoli dopo la scomparsa di Sion. Finalmente gli ebrei avevano espugnato l’Italia, dopo averla creata in modo conveniente a prenderla in consegna e tenerla a disposizione dell’ebraismo internazionale: finalmente cadde in loro potere la città di Cristo. Taglione su tutta la linea: che cosa infatti significa la famosa prigionia del Papa , se non l’assegnazione del ghetto a Colui che aveva inizialmente istituito i ghetti ?’
Francesco Gaeta, poeta napoletano (1913)
117
‘I legami fra ebraismo e massoneria sono strettissimi, anzi inscindibili. Ad essi abbiamo accennato già in nostri scritti , in realtà altri argomenti potrebbero addursi: basti qui dire che il simbolismo della Massoneria è in ogni parte mutuato dall’ebraismo talmudico, a partire dal famoso ‘pentalfa’ o stella a cinque punte, simbolo ufficiale della setta, che nella cabala è considerato l’equivalente della stella di David’
Gershom Scholem – ‘La Cabala’ (Edizioni ‘Mediterranee 1992)
‘La Massoneria è una gramigna nel campo della vita dei popoli. Abolire le logge, è come sradicare la gramigna. Ma il seme della gramigna, lo spirito della massoneria, è ancora nella terra del campo, nelle falde e nei solchi della vita dei popoli’.
F.Hagen citato da G.Preziosi
Articolo ‘Rivelazione ammaestrative dalla ‘Mostra Antimassonica’ di Bruxelles’ Tratto da ‘La Vita Italiana’ 15.04.1941
‘Con la Rivoluzione Francese è iniziata l’epoca messianica, una nuova era per il giudaismo’.
Moses Hess
‘E’ dal fondo delle nostre logge che furono emanati prima nell’ombra , poi nella penombra e infine nella piena luce , i sentimenti che finirono per produrre la sublime esplosione di cui fummo testimoni nel 1789’
Lamartine (1848)
‘Gli autori della Rivoluzione formano una nazione speciale che nacque e crebbe nelle tenebre, in mezzo alle nazioni civili, con lo scopo di sottometterle tutte al proprio dominio’
Cav. De Malet
‘In ogni paese si è costituita una associazione compatta e onniposssente, composta di uomini intelligenti, attivi e senza scrupoli i quali si sono arrogati una specie di diritto d’immischiarsi in tutti gli affari, di sfruttare la credulità umana e di educare perfino la gioventù secondo le loro idee’
Osman Bey – ‘Gli Ebrei alla conquista del mondo’ (1883)
118
‘Il problema ebraico avrà sviluppi che faranno fremere tutti i dirigenti politici sensati. Il problema ebraico si alzerà dinanzi ad essi con una forma ed una realtà così pressante e così acuta come mai nel corso della storia. I dirigenti politici delle varie nazioni potranno fare ciò che vorranno, ma non si sbarazzeranno del problema ebraico’.
Dal ‘Jewish Chronicle’ 3.03.1939
‘E’ la Massoneria che ha preparato la nostra rivoluzione, la più grande di tutte le epopee popolari che la storia abbia mai registrato nei suoi annali’
‘Les Documents Maconniques’ (1941-1944)
‘La Massoneria che preparò la rivoluzione deve continuare l’opera sua’
Enrico Delassus – ‘Il problema dell’ora presente’ (1907)
‘L’ideale stesso della Massoneria sia racchiuso tutto nelle parole ‘fratellanza, libertà e tolleranza’
Ernesto Nys – ‘Origini, glorie e fini della Massoneria’
‘Gli ispiratori, i filosofi ed i capi storici della rivoluzione francese avevano giurato di rovesciare la corona e la tiara sulla tomba di Jacques de Molay’
Albert Pike ‘Morals and Dogma’
‘Agli occhi dei rappresentanti della tradizione parve che un trono fosse stato rovesciato e delle guerre europee scatenate unicamente affinchè l’ebreo potesse raggiungere il rango di cittadino e la dichiarazione dei diritti dell’uomo sembrò non essere stata che la dichiarazione dei diritti dell’ebreo’
Bernard Lazare ‘L’antisemitismo sua storia e cause’
‘La Massoneria è un’istituzione ebraica, la cui storia, i gradi, gli incarichi, le parole di passo, le interpretazioni sono ebraiche dall’inizio alla fine’.
Isaac Wise, Gran Rabbino in ‘The Israelite in America’ 1860
119
‘I rapporti tra massoneria e giudaismo sono più intimi di quanto si pensi’
‘La Veritè Israelite’ 1861
‘Ciò che la massoneria scozzese deve alla Kabala è l’allegoria della parola vera che ci darà nelle mani la pienezza della gnosi e la dominazione dell’universo’
S. Farina ‘Il Libro completo dei rituali Massonici’ 1988
‘’La massoneria è presente naturalmente in Israele , la terra che ha fornito all’istituzione la parte più cospicua dell simbologia’
aa.vv. ‘La Libera Muratoria’ 1978
‘Il grande ideale del Giudaismo è che il mondo intero sia compenetrato dell’insegnamento ebraico e che una fraternità universale delle nazioni, un giudaismo allargato, subentri a tutte le razze e religioni’
‘Jewish World’ del 9.02.1863
‘Noi dobbiamo affermare alto e sempre che la massoneria vuole … lo stato completamente, radicalmente, sostanzialmente laicale’.
Adriano Lemmi citato nell’articolo ‘I tre amori della massoneria’ riprodotto da ‘Civiltà Cattolica’ del 19.04.1958
‘La nostra missione è servire l’avvenire: siamo la contro-chiesa’
da un discorso di Jacques Mitterand G.M. del Grand’Oriente di Francia all’Assemblea Generale del settembre 1962
‘120
NOTE AL CAPITOLO 9
1° - ‘Sull’Istituzione della Prima Loggia in Firenze (1732)’ articolo a firma M.P. Azzuri , da
‘Hiram’ Rivista Massonica, Organo del Grand’Oriente d’Italia –Palazzo Giustiniani – Via San
Pancrazio n° 8 a Roma – Nr° 2 del Febbraio 1990.
2° - Eugenio Saracini – ‘Breve Storia degli Ebrei e dell’Antisemitismo’ – Edizioni
‘Mondadori’- Milano 1977
3° - Carlo Alberto Roncioni – ‘Il Potere Occulto’ – Edizioni ‘Sentinella d’Italia’ – Monfalcone
1974
4° - Piero Sella – Prima d’Israele’ – Edizioni de ‘L’Uomo Libero’ Milano 1990
5° - Epiphanius – ‘Massoneria e Sette Segrete: la Faccia Occulta della Storia’ – Edizioni
sconosciute – Trento 1993
6° - Brevemente e in maniera schematica possiamo qui ricordare brevemente alcune delle
principali organizzazioni a sfondo massonico sorte tra la fine del XIX° secolo e gli inizi del XX°
secolo: dalla Chiesa Gnostica di Julies Doinel alla Società Teosofica di Madame Blavastky, dal
New and Reformed Palladian Rite di Albert Pike e Giuseppe Mazzini all’Ordo Templi Orientis
(O.T.O.) di cui fece parte il mago nero Aleister Crowley all’ ‘Antico e Mistico Ordine dei Rosa
Croce (A.M.O.R.C.) dell’ebreo americano Harry Spencer Lewis, dalla Società Antroposofica di
Rudolf Steiner al Patto Sinarchico del Tecnocrate Saint Yves D’Alveydre, dalla Fabian Society
dell’israelita Henry Mayer Hyndman alla Fondazione Carnegie una delle molte società premondialiste d’inizi secolo, dalla Round Table di Cecil Rhodes alla Pilgrims Society, dal Movimento Sinarchico d’Impero al Movimento Pan-Europeo del conte Coudenhove Kalergi entrambi creati nei primi anni ’20 assieme agli Istituti d’Affari Internazionali Inglese (RIIA) e statunitense (CFR). Tutti questi organismi sono stati attualmente sostituiti o ridimensionati all’indomani della 2° Guerra Mondiale quando il Sistema Mondialista edificherà l’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, ancorando a questa assise massima internazionale i destini di popoli e nazioni.

121
CAPITOLO 10°
LA MASSONERIA EBRAICA: IL B’NAI B’RITH

Esiste una speciale Fratellanza Massonica riservata esclusivamente a elementi ebraica: l’Ordine
del ‘B’nai B’rith’ talvolta trascritto anche come ‘Beni Berith’ che in ebraico significa ‘Figli
dell’Alleanza’. Ovviamente per Alleanza si intende quella contratta con il Dio Unico dal
capostipite Abramo e sempre rinnovata dalla sua discendenza da Isacco a Giacobbe fino al patto
stipulato da Mosè sul Monte Sinai. Secondo l’ideologia sionista i benefici di questa alleanza
sono una esclusiva ebraica. Gli uomini delle altre razze – come abbiamo potuto vedere nei
capitoli precedenti – sono escluse dal patto. Alla massoneria ebraica del ‘B’nai B’rith’ difatti
sono interdetti gli accessi a tutti i non ebrei, mentre sono aperte le porte anche a quei ‘Figli
dell’Alleanza’ convertiti al cristianesimo o all’Islam per mere esigenze speculative. L’ordine del
B’nai B’rith è un’organizzazione ermetica , chiusa, assolutamente inaccessibile ai comuni
mortali, rappresenta una Super Massoneria con diritto di veto e influenza sulle altre Massonerie .
Il fatto stesso che , come scrive Emmanuel Ratier nel suo importante ‘Misteri e Segreti del B’nai
B’rith’ –‘’alla bibliothèque nationale non si trova alcunchè riguardo al B’nai B’rith salvo un
modesto opuscolo in lingua ebraica, uno in tedesco datato 1932 , un altro in inglese ed un quarto
di un antisemitismo estremista’ (1°) confermerebbe il grado di segretezza e di massima
riservatezza che questa organizzazione riesce a imporre sulla stampa, sui media e più vastamente
al di fuori delle sue potenti logge. Non citeremo ovviamente altri passi dell’ottimo e
fondamentale lavoro del Ratier, basti al lettore sapere che la situazione in Italia circa opere o libri
su questa organizzazione appare praticamente identica a quella descritta oltrealpe dall’autore. In
generale esisterebbe una cappa di silenzio e omertà, un’alone di ossequioso rispetto , che i mass
media riserverebbero a questa strana Massoneria. Fondata negli Stati Uniti ,esattamente il 13
ottobre 1843 presso il Caffè Sinsheimer nella Essentrat del quartiere di Wall Street a Nuova
York ,durante una riunione da alcuni ebrei immigrati dalla Germania, il ‘B’nai B’rith difatti
assunse quale nome primordiale quello germanico di ‘Bundes-Bruder’. L’ordine B’nai B’rith è
122
una delle più antiche organizzazioni sorte negli Stati Uniti così come evidenzia il Ratier. Tutti i
fondatori appartenevano all’ondata migratoria di ebrei askhenazy provenienti dalla Germania e
dall’Est Europa, in particolare era diffusa fra questi gruppi la lingua yiddish un miscuglio
incomprensibile di tedesco,polacco,ceco e ebraico. L’organizzazione era in stretto rapporto,
almeno all’inizio, con la Loggia Massonica dell’Aurora Crescente di Francoforte, sorta nel 1908
sotto il patrocinio del Grand’Oriente di Francia. Dunque a valutare l’origine del B’nai B’rith
questo assumerebbe i tratti di una delle molte ordinanze massoniche, filiazioni di altre e
comunque derivate sempre da una Gran Loggia Madre. In realtà il ruolo che svolgerà il ‘B’nai
B’rith’ sarebbe stato immediatamente distino rispetto alle massoneie dell’epoca. Fra i membri
della ‘loggia sorella’ di Francoforte annotiamo la presenza dell’influente Leon Baruch , membro
del Gran Sinedrio Ebraico Mondiale. Sebbene all’interno delle Logge Massoniche Germaniche
gli ebrei non fossero ammessi dobbiamo registrare come presso quella dell’Aurora Crescente
l’influenza di falsi conversi fu notevole e determinante alla successiva trasformazione dei
regolamenti interni delle massonerie tedesche. Nel mentre in Germania aumentava la pressione
degli ebrei per entrare nelle logge oltre oceano , a Nuova York , nasceva quella che sarebbe
diventata la più influente di tutte le Massonerie. Il ‘B’nai B’rith’ divise il mondo in 11 distretti
ognuno dei quali doveva contare di almeno una Gran Loggia dell’Ordine. Senza dubbi 7 di questi
distretti restarono negli Stati Uniti – designata dal Gran Sinedrio qualche anno più tardi come
novella ‘Terra Promessa’ dove impiantare l’establishment di potere giudaico-massonico. Le
capitali degli altri 4 distretti erano Berlino, Vienna, Bucarest e Costantinopoli ossia nel cuore
delle nazioni rappresentative della cristianità protestante, cattolica e ortodossa oltre che nella
capitale dell’Impero Ottomano dove – fra i fondatori dell’ordine – ritroviamo numerosi i criptogiudei
della setta sabbatea dei ‘Dummeh’. (2°) . In Germania la Gran Loggia B’nai B’rith si
organizzò in modo efficace solamente a partire dal 1885 , utilizzando fino a quel momento i
fratelli dell’Aurora Crescente. Questi ultimi erano riusciti a far schiudere le porte della
Massoneria Nazionale di Germania nel 1874 evento che portò numerosi massoni tedeschi di
chiara ideologia razzista e antisemita a abbandonare l’istituzione madre e a fondare nuove
Massonerie Nazionalistiche (sarebbero nate da queste – Germanen Orden, Loggia del Vril, Thule
Geselschafft ecc..- le organizzazioni politiche d’estrema destra e di stampo antisemita che
successivamente alla 1° Guerra Mondiale avrebbero dato vita all’ NSDAP , il Partito Nazional-
Socialista dei Lavoratori Tedeschi di Adolf Hitler). L’unificazione di queste logge nazionaliste
avvenne nel 1912 (costituzione del Germanen Orden) e da questa derivò probabilmente la
123
Società Thule’ del barone Von Sebottendorf , alto iniziato in precedenza alla massoneria
operativa turca e in contattò con ordini esoterici islamici di scuola sufi. La Loggia Thule rischiò
di scomparire durante l’insurrezione socialista del 1918-19 quando alcuni fra i suoi più influenti
membri (fra questi il principe Thurn Von Taxis) vennero trucidati per ordine dei commissari del
popolo ebrei Tobias Axelrod , Eugenio Levine e Max Lieven. Nonostante questi momenti
difficili , descritti minuziosamente dal barone Von Sebottendorf nel suo ‘Prima che Hitler
venisse’ (3°) , la Società si riorganizzò attraverso la preziosa collaborazione di personalità di
assoluto valore fra i quali spiccavano lo studioso di Geopolitica Karl Hausopher, Gottfrid Feder,
Dietich Eckert, Alfred Rosemberg, Rudolf Hess e uno sconosciuto caporale di origini austriache
che ben presto il mondo avrebbe imparato a conoscere molto bene:Adolf Hitler. Per quanto
riguarda le altre centrali del ‘B’nai B’rih’ in Europa possiamo dire che tutte si organizzarono in
maniera minuziosa per muovere all’assalto del potere politico e economico. In Romania, a
Bucarest , la loggia israelita venne diretta da Benjamin Peixotto, un sefardita di origine spagnola.
Nominato Gran Segretario a soli 29 anni nel 1863, sette anni più tardi venne nominato dal
presidente statunitense Grant console degli Stati Uniti in Romania, paese nel quale lavorò
sotterraneamente per il raggiungimento dell’uguaglianza di diritti degli ebrei. Nel 1872 creò
assieme a Adolphe Stern la ‘Confraternita di Sion’ altro organismo sionista che riuscì – anche
attraverso i buoni uffici di Lord Disraeli – ad ottenere l’indipendenza della Romania durante il
famoso Congresso di Berlino sei anni più tardi. Nel 1888 la Confraternità di Sion venne
trasformata in Gran Loggia di Sion nr° 9 e la Romania divenne – un’anno più tardi – sede del
Distretto nr° 9 del B’nai B’rith. L’influenza della massoneria ebraica in terra di Romania risultò
impressionante nei decenni successivi. Appena nata contava almeno 544 mebri suddivisi in 11
comunità. Nell’anno 1927 il 9° Distretto raggiungeva il numero di 1700 fratelli ripartiti in 15
logge delle quali 11 nella Romania storica e 4 nei territori di Transilvania annessi alla fine della
1° Guerra Mondiale.
In Turchia prenderà la direzione del Grand’Oriente di Turchia il sefardita Edipo Servet che
installò la sede a Costantinopoli, poi Istambul nel quartiere di Pera. Nell’area balcanica prese le
redini del Grand’Oriente di Yugoslavia l’askhenazita Jorge Wiefurt . Nell’anno 1938 l’Ordine
contava circa 800 logge e 75.000 affiliati in tutto il mondo. Sarebbero diventati quasi mezzo
milione alla fine del secolo. Il ruolo svolto dall’ordine nei processi dissolutivi delle società
cristiane appare evidente e indiscutibile. Per fare un solo esempio la rivoluzione bolscevica del
1917 venne ‘profetizzata’ da uno dei più influenti membri dell’ordine, il famoso banchiere ebreo
124
Jacob Schiff , più volte tesoriere promotore di iniziative volte al finanziamento dell’ala
bolscevica di Lenin, da lui lucidamente ‘annunciata con quindici anni d’anticipo’ come spiega
Ratier nel suo volume. (4°)
Da parte dell’Ordine del resto non si sarebbe manifestata alcuna preoccupazione né segni di
ostilità verso i regimi comunisti che si sarebbero installati nell’intera Europa Orientale. L’unico
problema , casomai, era quello di ottenere garanzie sufficienti dai vertici della nomenklatura
sovietica (retta da ebrei askhenazity) circa il rischio dell’assimilazione delle comunità ebraiche al
laicismo, all’ateismo o più vastamente alla società Goym russa. I dirigenti sovietici, come
vedremo, mantennero sempre queste promesse: le comunità ebraiche saranno infatti le sole che
potranno mantenere le proprie istituzioni, sviluppare il proprio culto e – se possibile – inquadrare
fanaticamente i propri fedeli forgiando entusiasti sionisti da individui fino ad allora restii al
combattimento. Sarà proprio l’Est Europa a fornire i principali dirigenti del neo costituito stato
d’Israele.
L’ordine mise ovviamente in campo il suo stato maggiore in occasione dell’intervento americano
nella 1à Guerra Mondiale. Nacque una Lega per il benessere dei soldati e dei marinai finanziata
dal B’nai B’rith di cui venne nominato presidente l’ebreo Adolf Kraus, successivamente membro
della commissione statunitense inviata ai trattati di pace a Versailles. Alla fine del primo
conflitto mondiale l’ordine sviluppò nuove attività, nel 1923 creò la Hillel Foundation con Boris
Bogen , la B’nai B’rith Youth Organization detta anche A.Z.A. , il VocationAL Service Bureau e
molte altre. Nel 1938 venne eletto presidente dell’ordine Henry Monsky il primo alto dirigente
di origini russe dopo molti tedeschi. Sionista dichiarato e presidente della Conferenza Nazionale
per la Prevenzione della delinquenza minorile, Monsky avrebbe svolto un ruolo discreto ma
importante nella creazione delle Nazioni Unite. Grazie alla presidenza Monsky l’ordine superò
rapidamente i 100.000 iscritti assicurando lealtà e sostegno alla presidenza del massone mezzo
ebreo Roosevelt. Unica organizzazione non militare a ricevere una citazione d’onore dalla
Marina Militare degli Stati Uniti alla fine del conflitto per gli sforzi eccezionali sostenuti a
favore dell’intervento bellico. Una delle autorità di massimo rilievo che il B’nai B’rith collocò a
lato del presidente Roosevelt fu Henry Morghentau , già ambasciatore in Turchia durante il
periodo 1913-1916 , divenne presidente della Commissione per i rifugiati della Società delle
Nazioni nel 1923 e poi presidente della Croce Rossa statunitense. Il ruolo svolto da Morghentau
risulterà decisivo al fine di convincere un titubante Roosevelt a finanziare la Guerra Ebraica
contro la Germania e il Giappone. Una guerra dichiarata palesemente dall’intera nazione ebraica
125
attraverso le colonne dei principali organi d’informazione sionisti. Già il 24 Marzo 1933 il ‘Daily
Express’ annunciava : ‘Judea declares War on Germany. Jews of all the World unite. Boycott of
German Goods. Mass Demonstrations’ subito seguito da altri organi di stampa diretta dal Kahal
Supremo.
Il 3 Aprile 1933 (ben sei anni e cinque mesi prima dello scoppio delle ostilità) il Daily Herald
indica la Germania come ‘il paese dei macellatori di ebrei’. L’organizzazione di questa dichiarata
guerra commerciale avviene attraverso la Federazione Economica Ebraica diretta dall’ avv.
Samuel Untermeyer. Se ciò non bastasse dobbiamo rilevare come in maniera ancor più
perentoria il Sionismo Mondiale avrebbe ribadito l’assoluta e incondizionata volontà di sostegno
ala Guerra contro la Germania Nazional-Socialista.. Chaim Weizmann – l’unico che avrebbe
potuto parlare a nome di tutto l’ebraismo – rassicurò in una lettera pubblicata sul Times del 5
settembre 1939 il Governo di Londra dell’assoluto e sincero sostegno che gli ebrei di tutti i
continenti avrebbero combattuto al fianco delle democrazie contro il fascismo. In tutti i paesi
democratici numerosi fuoriusciti antifascisti si metteranno al servizio dello sforzo
propagandistico degli Alleati. Saranno soprattutto gli ebrei a sostenere le trasmissioni
radiofoniche che da Londra e New York inonderanno di menzogne Germania e Italia. ‘Le
trasmissioni radiofoniche da Londra in lingua italiana sono un feudo ebraico: Aldo Cassuto è
dietro la voce del famoso colonnello Stevens,Giulio Finzi ed Umberto Limentani sono capiturno
dell’emittente; Massimo Coen legge in italiano i notiziari della BBC, ma altri ancora sono i
collaboratori ebrei: Giulio Perugia, Mario Forti, Elio Nissim, Paolo Treves, figlio dell’ex
segretario socialista Claudio. Negli USA l’ebraismo si agita per influenzare in senso antifascista
gli ambienti italo-americani. Mentre Bruno Foà dirige , coadiuvato da Alfredo Segre, Roberto
Bolaffi e Sergio Jesi, il Bureau of Latin American Research , altri elementi ebraici, tra i quali si
distinguono Bruno Zevi, Aldo Garosci, Enzo Tagliacozzo, danno vita alla ‘Mazzini Society’ ,
della quale saranno rispettivamente presidente e segretario Max Ascoli e Paolo Milano. Con i
correligionari della Mazzini Society entrano in contatto Ernst Cuneo e Dino Gentili.’ (5°)
Il B’nai B’rith che da sempre ha ottimi rapporti con le comunità italiane (tanto che da anni si
svolge sotto la sua egida l’annuale giornata della solidarietà ebraico-italiana) in particolare con la
Grande Loggia newyorchese dei Figli d’America e d’Italia sostenne attivamente anche
l’antifascismo dei fuoriusciti italiani in Francia e di quelli rimasti in Italia. Alla morte di Monsky
nel 1947 l’Ordine del B’nai B’rith aveva raggiunto la cifra di 185000 membri che sarebbero
progressivamente aumentati soprattutto tra il 1950 e il 1970. L’America rimane il feudo
126
principale dell’Ordine sebbene moltissimi fratelli ‘Beni Berith’ si sarebbero installati in Israele.
Tutti i presidenti eletti negli Stati Uniti dal dopoguerra fino ai giorni nostri hanno dovuto
scendere a patti con l’Ordine, sottoponendosi alle ‘forche caudine’ di questa Massoneria de facto
autentica domina della scena politica statunitense. I candidati (siano essi democratici o
repubblicani) devono inevitabilmente convincere quest’assise speciale del Sionismo Mondialista
per aspirare all’elezione a presidente della repubblica. Ne sanno qualcosa Richard Nixon e
Dwight Eisenhower negli anni cinquanta; John Kennedy e Lyndon Johnson nei sessanta e Jimmy
Carter nei settanta, Ronald Reagan e Bush senior negli ottanta, Bill Clinton e Bush junior
attualmente. L’ Establishment sionista controlla l’America, l’intera struttura di potere è
solidamente nelle mani di questi alti iniziati, i quali ( e fra loro il B’nai B’rith ) formano
l’autentico vertice della piramide del potere occulto ebraico-massonico. (6°).
Come ha ricordato qualcuno, è necessario ricordare che , a capo della campagna elettorale di Bill
Clinton nell’anno 1992 era situato Stuart Eizenstadt, alto rappresentante ebreo e massone
dell’Ordine.
L’Aipac lobby che riunisce circa 140 associazioni dell’ebraismo americano, è stato l’ente che ha
patrocinato e finanziato le fazioni democratiche e repubblicane nelle ultime campagne elettorali.
Nel numero del febbraio 1993 della rivista ‘France-Pays Arabes’ comparve un’articolo , estratto
dal ‘Washington Times’ , che metteva in relazione l’allora presidente dell’Aipac , David Steiner,
e un influente industriale ebraico , Henry Katz, alle possibilità di vittoria elettorali di Clinton.
Nell’articolo citato veniva riferito che Clinton avrebbe goduto di ampi favori proprio a causa
della sua posizione dichiaratamente pro-sionista rispetto a Bush senior Non dobbiamo qui
dimenticare come durante quelle elezioni Bush e i repubblicani erano impegnati nelle faticose
trattative per avviare un processo di pace nel Medio Oriente che stava mettendo a rischio Israele
e la sua politica oltranzista. Non dobbiamo inoltre dimenticare come lo stesso scandalo Lewinsky
, che coinvolse direttamente il presidente Clinton , avvenne in un momento di stallo delle
trattative mediorientali e , soprattutto, a fronte delle difficoltà israeliane dell’ex premier del
Likud Nethanyau di arrivare ad una pace con l’Olp e Yasser Arafat. Infine per concludere con
l’interferenze del B’nai B’rith nella politica statunitense ricordiamo la recente elezione della
moglie di Clinton ,Hillary, costretta a ossequiose dichiarazioni pro-israeliane e a rinunciare e
rifiutare dei fondi elettorali provenienti dalle comunità arabe americane. Allo stesso modo
l’Ordine ha esteso le sue influenti logge anche verso l’Europa dell’Est dove le sole comunità
religiose tollerate dallo stato ateo e materialista dei Soviet erano proprio quelle ebraiche.
127
Torneremo ampiamente nel capitolo dedicato a Ebraismo e Comunismo alle numerose
convergenze fra sovietici e sionisti, tra esponenti della nomenklatura bolscevica e membri della
massoneria B’nai B’rith.
Non và qui dimenticata anche l ‘enorme influenza che il B’nai B’rith esercita direttamente sui
rappresentanti delle Nazioni Unite, di qualsiasi paese e nazionalità essi siano.
Pensiamo per fare un solo esempio a Boutros Ghali, per anni presidente dell’Assemblea delle
Nazioni Unite, ‘cristiano’ copto di nazionalità egiziana sposato ad una israelita e appartenete alla
massoneria anglo-americana. (7°) Concludiamo questo capitolo dedicato al B’nai B’rith
ricordando comunque che questa Massoneria esclusivista ebraica – per quanto potente e influente
possa essere- non rappresenta la cupola del Sistema Mondialista (sebbene certamente non ne sia
estranea) essendo questa rappresentata dal Gran Sinedrio Ebraico Mondiale il quale – entità
occulta e nota a pochi altissimi iniziati – da secoli , come abbiamo potuto annotare in precedenza
, è stato spostato dal Sionismo Mondiale per mere esigenze tattiche e strategiche di sicurezza e
segretezza. Vedremo prossimamente di cosa si tratta.

NOTE AL CAPITOLO 10° 
1° Emmanuel Ratier – ‘Misteri e Segreti del B’nai B’rith –Edizioni ‘Centro Librario Sodalitium’
– Verrua Savoia 1995
2° Sulla setta ebraica dei Dummeh turchi crediamo utile rimandare all’ottimo libro dell’ebreo
Arthur Mandel ‘Il Messia Militante ovvero la Fuga dal Ghetto’ – Edizioni ‘Archè’ , Milano
1984. In questo testo difficile da reperire viene ripercorsa la storia di Jacob Frank e del suo
Movimento (il Frankismo), il ruolo chiave assunto dalla figlia Eva e l’attività sovversiva che
alcuni membri frankisti svolgeranno durante le fasi più acute della Rivoluzione Francese.
3° Sul ruolo e l’attività della Thule Geselschafft si consulti quest’ottimo volume del barone
Rudolf Von Sebottendorf tradotto in italia con il titolo ‘Prima che Hitler venisse’ a cura della
casa editrice ‘Arktos’ , Torino 1987 unicamente all’altro volume del Sebottendorf ‘La pratica
operativa dell’antica massoneria turca’ edizioni ‘Il Delfino’ , Torino 1980.
4° - Emmanuel Ratier – op. citata
5° - Piero Sella – ‘Prima di Israele’ – edizioni de ‘L’Uomo Libero’ – Milano1990
6° Sebbene il B’nai B’rith attualmente cerchi , invano , di evitare qualsiasi riferimento alla
Massoneria, il Ratier nel suo volume esamina testi di autori e iviste massoniche che – in passato
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– hanno apertamento parlato di B’nai B’rith come di una Super-Massoneria Giudaica: sono citati
Daniel Ligou e il suo ‘Dictionnaire de la franc-massonerie’ (1932) , l’ ‘Almanach maconnerie de
l’Europe’ , Jean-Pierre Bayard , la rivista ‘Globe’ che non esita a definire il ‘B’nai B’rith’
chiaramente ‘ramo ebraico della Massoneria’, Daniel Beresniak e la sua ‘Guide de la vie juive en
France’ e la potente ‘Tribune Juive’ che conferma come il B’nai B’rith rappresenti ‘l’obbedienza
massonica riservata ai soli ebrei’.
7° - citato dal PHI Auslandsdienst, Berlino 21.06.1993 e riportato nel volume della Fraternità
Sacerdotale S.Pio X° - ‘New Age: il Piano Anticristico per la Dissoluzione del Cristianesimo’ ,
Atti del 1° Convegno di Studi Cattolici tenutosi a Rimini il 29,30,31 ottobre 1993.

CAPITOLO 11°
SIONISMO E CAPITALISMO: DALL’USURA ALLA BANCA

La storia dei popoli , come tutti ben sappiamo, è anche storia di commerci, di affari e di sviluppo
di reti economiche che – da sempre – hanno caratterizzato lo sviluppo delle civiltà. In particolare
i popoli del Mediterraneo hanno sfruttato la comune appartenenza a questo ‘mare chiuso’ per
tessere rapporti commerciali e – in un modo o nell’altro – conoscersi. La tolleranza e il rispetto
siamo convinti che passino soprattutto attraverso il ‘filtro’ dell’economia anche se , allo stesso
modo, questa è stata motivo di violente invidie, gelosie, volontà egemoniche e conseguentemente
guerre e scontri. Tutto ciò ha fatto parte della storia dei popoli, di qualunque latitudine e
longitudine, di qualsivoglia razza o religione. Possiamo affermare senza smentite che tutte le
conquiste militari, tutte i tentativi di espansionismo, tutti gli imperi dei tempi antichi come di
quelli moderni unitamente a motivazioni ideali e di origine religiosa hanno essenzialmente nei
fattori economici i principali impulsi di conquista e di dominio.
Il problema che andiamo a sottolineare nel corso di questo capitolo , quello dei rapporti tra
capitalismo moderno e sionismo (meglio ancora e ‘questione ebraica’) , apparirà fondamentale
per comprendere meglio l’essenza del materialismo moderni e lo sviluppo delle nostre società
fondate sulle istituzioni bancarie e finanziarie.
E’ necessario innanzitutto ricostruire storicamente la nascita e lo sviluppo delle istituzioni che
avrebbero costituito – secoli più tardi – le basi delle società capitaliste.
129
Gli ebrei , popolo ‘distinto’ per auto-assegnazione di una missione storico-escatologica desunta
dai testi sacri della ‘Torah’ e del ‘Talmud’ , dovettero vivere in tempi antichi , successivi
all’esodo dalla terra d’Egitto , in una condizione particolare , vittime essi stessi dell’esclusivismo
religioso e del razzismo biologico che la propria casta sacerdotale imponeva loro. Sono infatti i
precetti talmudici che imporranno all’ebreo il proprio carattere e le proprie attitudini. Il Talmud
dà agli israeliti la certezza di questo ruolo privilegiato: ‘Solo voi Giudei siete uomini, mentre gli
altri popoli dell’universo non sono fatti di uomini ma di animali’ (Baba Mezia 144b), così come
sempre questo libro ‘sacro’ sentenzia ‘Anche se i popoli del mondo somigliano fisicamente agli
ebrei, essi somigliano loro soltanto come le scimmie agli uomini’ (Keritoth 6b – 7a). Convinti
fanaticamente di questa superiorità , gli ebrei incominciarono a sviluppare un’odio atavico verso
il resto dell’umanità, coltivando una paura ancestrale della contaminazione e dell’assimilazione.
Tutto questo direttamente fomentato dai sacerdoti di Giuda i quali elaboreranno speciali sanzioni
e anatemi contro tutti i trasgressori che non rispetteranno le leggi ‘del sangue’ e il richiamo ‘della
razza’ adempiendo così alla Promessa e al Patto con il Dio Unico Yahvè. ‘Il timore di
contaminazione che nasce da un così pressante insegnamento non può restare senza
conseguenze. La convivenza con le varie popolazioni viene considerata con repulsione e risulta
pertanto carica di riserve mentali. E’ una convivenza, com’è facile intuire , irta di difficoltà e che
l’ebreo affronta alla continua ricerca di un equilibrio tra forma e sostanza, tra la necessità di
adeguarsi, di muoversi in mezzo agli altri senza dar troppo nell’occhio e la contrastante esigenza,
per preservare la propria identità razziale, di mantenere costumanze del tutto particolari’ (1°):
Inevitabile che da questa doppiezza di fondo, da questa identità sempre celata, da questa ‘forma
mentis’ nascesse e si sviluppasse un ‘modus vivendi’ difficilmente conciliabile con le esigenze di
un popolo che – oltretutto –doveva guadagnarsi ‘sul campo’ il proprio diritto a costituirsi in
entità nazionale. Nascerà quindi in questo contesto storico l’esigenza da parte delle comunità
ebraiche di elaborare una strategia di sovvertimento costante (lento ma instancabile) dell’ordine
costituito delle altrui comunità, degli altri popoli.
Tale strategia si tradurrà inevitabilmente nella nascita di uno strumento atto a controllare
l’economia dei popoli vicini e a modificare sensibilmente a proprio vantaggio le loro strutture
sociali. Questo strumento sarà l’usura , un’odiosa forma lucrativa che –sfruttando il sudore del
lavoro altrui – sarà la base del futuro dominio ebraico sul mondo. Entrando nel merito della
questione monetaria possiamo notare come sarà proprio il popolo d’Israele a istituire per primo
130
questa forma di prestiti con interesse, desumendone la legittimità da alcuni passi controversi
della Torah sui quali ci soffermiamo solo per avere un quadro più completo della questione.
‘E’ possibile ai Goym (Gentili) prestare con interesse.’ Dice chiaramente la nota n° 296 del
quinto capitolo del Trattato Berachot del ‘Talmud di Babilonia’ così come , del resto, viene
insegnato agli ebrei a violare le leggi non ebraiche con stratagemmi e macchinazioni (come
riferisce il ‘Baba Kamà 113.a p.450 presente sempre nel Talmud babilonese). (2°). La questione
di ‘come’ e soprattutto ‘quando’ venne introdotta la pratica del prestito ad interesse è di vitale
importanza per capire i meccanismi che, di riflesso, questa straordinaria perfidia , sottile e
blasfema, vietata a tutti i popoli dell’antichità avrebbe prodotto. ‘Non si può comprendere come
sia stata possibile la realizzazione storica di questa strategia monetaria – scrive il prof. Giacinto
Auriti – se non si considera la fondamentale esperienza del popolo ebraico dopo la fuga
dall’Egitto. Questo popolo si fermò e visse per quarant’anni nel deserto del Sinai, in un periodo
storico in cui l’economia era prevalentemente agricola. Per sopravvivere non aveva altra
alternativa che spendere il tesoro rubato agli egiziani, consumando definitivamente la ricchezza
acquistata, ovvero trovare un espediente per appropriarsi senza costo dei beni prodotti dagli altri
popoli. E’ storicamente provato che il popolo ebraico , invece di comprare merci mediante l’oro
e l’argento , introducesse nel mercato come mezzi di pagamento i titoli rappresentativi dell’oro e
dell’argento ed i mercanti stranieri erano ben disposti ad acquistare questi simboli monetari
documentali ( terafim, mamrè ) in luogo delle monete metalliche, innanzitutto perché utilizzando
i titoli rappresentativi evitavano il rischio di essere rapinati dai predoni e poi perché avevano nel
simbolo il massimo affidamento, in quanto questa cambiale emessa dal componente il popolo
israelita era garantita solidamente da tutta la collettività ebraica. Non ci si può spiegare infatti
l’assoluta fiducia riconosciuta al simbolo cartaceo , così come se fosse stato esso stesso d’oro, se
non si considera il poderoso influsso che ebbe nel popolo ebraico un fondamentale
comandamento mosaico. Mosè infatti comandò al suo popolo l’obbligo del prestito reciproco in
caso di bisogno e la remissione dei debiti ogni sette anni, in ricorrenza del cosiddetto anno
sabatico (Deuteronomio 15, 1, 11)… Da questo comandamento derivò dunque la responsabilità
solidale di tutto il popolo ebraico a garanzia del pagamento del titolo di credito emesso da uno
dei suoi componenti a favore degli stranieri.’ (3°) In questa situazione dunque si sviluppa
l’impianto usurocratico che determinerà l’affermazione di una mentalità e di una serie di tratti
distintivi che circonderanno gli ebrei nel corso dei successivi secoli. Il principale atteggiamento
dei popoli che si ritroveranno a contatto con Israele sarà di rifiuto e di difesa, considerando il
131
carattere prevalentemente predatorio e vampiresco dell’ebraismo. ‘e’ relativamente difficile –
scrive lo storico ebreo Saracini – almeno nelle nazioni dell’Europa occidentale e negli Stati Uniti
, incontrare ebrei contadini: ne esistono pochissimi, infatti. E’ difficile, quindi, trovare ebrei in
zone prevalentemente agricole: credo che non esista un solo ebreo, tanto per fare un esempio, in
tutta la Valtellina. Eppure molti degli antichi ebrei erano dediti all’agricoltura, come gli antichi
romani, gli antichi greci ecc::: molti ebrei della Diaspora continuarono a essere contadini
soprattutto in Spagna, in Sicilia e nell’Africa settentrionale, molti abitanti d’Israele sono oggi
contadini, laboriosi ed efficienti: tutti abbiamo sentito parlare delle loro aziende agricole e
conosciamo i loro prodotti eccellenti. Come mai gli ebrei hanno, in genere, cessato di dedicarsi
all’agricoltura per ricominciare a essere contadini tanti secoli dopo? Le ragioni sono due. Se è
vero che non pochi fra gli antichi ebrei erano contadini, è pure vero che essi erano dediti anche
ad altre attività, tra cui il commercio, soprattutto a causa della posizione geografica della
Palestina.…. La seconda ragione , che spiega meglio, è costituita proprio dall’antisemitismo:
all’ebreo faceva paura , in parole povere, vivere in aperta campagna, lontano dai suoi
correligionari, isolato in mezzo a gente malevola, quando non apertamente ostile.’ 4°
All’ebreo Saracini vediamo come riesca bene rivoltare la realtà della storia , omettendo come per
fare un solo esempio gli ebrei tornarono all’agricoltura, creando i famosi kibbutz (le fattorie
sioniste nate in Palestina nei primi anni del XX° secolo) esclusivamente perché fanaticamente
convinti e inquadrati all’interno del più vasto piano generale di conquista di ‘Eretz Israel’. Se si
fosse trattato di qualunque angolo della terra sicuramente nessun ebreo avrebbe mai assolto così
scrupolosamente questa missione ‘biblica’, con determinazione e ostinazione. La Palestina
rappresentava non dimentichiamolo mai la Terra Promessa, la Terra del Patto, quella che avrebbe
sancito definitivamente l’unione tra Yahvè, il suo popolo e la sua terra. Riguardo poi ai motivi
per i quali nessun ebreo si sarebbe sognato di lavorare territori estranei a Eretz Israele ,
indipendentemente dall’antisemitismo che loro per primi suscitavano (sebbene si debba parlare
d’ anti-ebraismo per chiarezza non essendo i soli ebrei di razza semita) , questa è la riprova del
ruolo fondamentale della Palestina ‘centro’ della religiosità ebraica. Nessun ebreo difatti in
Russia o in Europa , negli Stati Uniti o in Argentina sentirà come propria questa nazione, né
sentirà alcun effettivo legame con questa terra, tantomeno potrà condividerne le tradizioni, la
storia, l’identità o i tratti tipici della cultura , della civiltà e della religiosità. Tutte queste nazioni
potranno al limite essere sfruttate , depredate, utilizzate (nel migliore dei casi) quali basi
operative della strategia di sfruttamento e di dominio mondiale. Abbiamo visto come
132
l’establishment plutocratico sionista, il Gran Sinedrio Mondiale, si sia spostato nel corso dei
secoli in diverse zone del pianeta. Dunque a questa situazione di oggettiva instabilità e mobilità
del Supremo Direttorio Sionista doveva necessariamente corrispondere una analoga strategia di
conquista determinata da efficaci strumenti: l’usura, il sistema monetario, la nascita del
capitalismo pre-industriale, le istituzioni bancarie, l’industrializzazione e successivamente
l’informatizzazione delle transazioni economiche. In effetti un’indagine seria della capacità di
mimetizzazione dell’ebraismo cosmopolita nelle società Goym , nelle società dei non ebrei ,
dimostrerà come sia stata l’arma economica sulla quale il Sionismo ha edificato le sue
conquiste. Il Vitello d’Oro dei tempi moderni, ieri franco francese, poi sterlina britannica
attualmente dollaro americano , il Dio-Denaro che tutto investe e tutto determina è stata la chiave
d’accesso del Sionismo ai ‘piani alti’ dell’establishment , il piede di porco con la quale sono
saltate le casseforti di tutti i Governi e lo strumento determinante il dominio del pianeta da parte
di questa razza di mercanti e usurai. Uno dei loro Profeti , Amos, oltre 800 anni prima di Gesù
aveva ammonito che’ Dio castigherà coloro che realizzeranno affari economici per mezzo di
frodi’ Questo insigne Profeta d’Israele predicherà al suo popolo funesti presagi causati dall’uso
fraudolento dell’economia e del commercio. ‘Aumentare i prezzi, alterare le bilance, obbligare i
poveri a vendere i loro averi’ saranno atti puniti da Dio Onnipotente. (vedasi il ‘Libro di Amos’
dell’ 8,4- 6, 9-12) . Al contrario, anziché raccogliere quest’invito, il popolo israelita andò
estendendo le sue trame e i suoi commerci illeciti. Nel corso dei secoli gli usurai ebrei hanno
perfezionato le loro tecniche, affilato i loro stratagemmi, estendendo il loro potere dall’Asia
all’Africa del Nord, dall’Europa fino all’America. Nelle questioni economiche e finanziarie
secondo la casta sacerdotale rabbinica non poteva esistere morale, né etica. Cercheranno di
dimostrare questo assioma i rabbini sefarditi Josè de La Vega e Josè de Pinto , mentre l’intera
struttura talmudica incoraggiava alla corruzione e all’ usura. La vendita di merci a prezzi molto
elevati, le percentuali altissime sugli interessi, lo sbilanciamento dei mercati sarebbero da quel
momento state considerate come azioni dettate dall’ingegno e dall’intelligenza ebraiche,
strumenti di dominio e di potere. ‘I Talmudisti affermano testualmente: ‘Il giudeo che uccide un
cristiano offre a Dio un sacrificio accetto’ ed ancora ‘A chi uccide i cristiani è riservato il più alto
luogo in paradiso’. ‘Considerate i cristiani – aggiungono inoltre siffatti dottori – come bestie ed
animali feroci e trattali come tali. Mettete il vostro ingegno e il vostro zelo in distruggere i
cristiani’…..si proclama cosa lecita fare uso della frode, della menzogna e perfino dello
spergiuro per fare condannare in giudizio un cristiano’. 5°
133
Da queste premesse nasce e si delinea il tipo umano definito ‘homo oeconomicus’ , quello che la
teoria liberista innalza propriamente per le sue rare capacità affaristiche e finanziarie. ‘Tale tipo
biologico si identifica con un gruppo etnico che quelle attitudini ha sviluppato in tutti i suoi
membri, allo stesso modo che, costituendo l’attitudine guerriera il valore limite della società, e il
criterio di selezione delle gerarchie, la razza germanica che tali attitudini possedeva più di ogni
altra identificandosi con l’Homo Bellicus si troverà ovunque come classe dirigente organizzata in
nobiltà europea. Allo stesso modo la razza semitica ebraica si identifica nel tipo più dotato
affaristicamente e pertanto costituisce di fatto l’aristocrazia finanziaria in tutto il mondo
industrializzato sia in Oriente che in Occidente.’ 6°
Una domanda scontata e logica, a questo punto, sorge spontanea. Sarebbero solamente gli ebrei i
detentori delle ricchezze finanziarie mondiali, sarebbero esclusivamente i ‘figli d’Israele’ a
manovrare indisturbati Alta Finanza e Mercati, a provocare crisi borsistiche e svalutazioni dei
titoli? Non è forse più logico e onesto dire che – accanto a questa schiera di ebrei (nutrita e
rapace) – siedono pseudo-Gentili (cattolici,protestanti,ortodossi,mussulmani,buddisti,indù e
quant’altro)?
A queste domande abbiamo in parte già dato una risposta nei capitoli dedicati alla Massoneria, ai
suoi obbiettivi e alla sua connotazione di ‘ponte’ tra società cristiane e establishment sionista.
Unitamente alle attività lucrative gli ebrei dovettero necessariamente stabilire delle alleanze di
tipo ‘tattico’ (come quella determinata dalla nascita dell’eresia protestante) non di meno , come
scrive il De Heekelingen : ‘L’esagerata avidità degli ebrei, così contraria ai precetti del
cristianesimo, dava loro un vantaggio illecito sui commercianti cristiani, stabilendo così un
dissidio insanabile perché basato su due concezioni opposte. I precetti talmudici , infatti,
permettevano agli ebrei di trattare gli affari in un modo che dai cristiani era considerato non
soltanto reprensibile, ma anche immorale.’ 7°
A monte dunque di questa assoluta conquista dei mercati vi sono secoli e secoli di usura e di
interessi maturati sul capitale, di attività commerciali inserite in un circuito strettamente chiuso ,
dove i non ebrei non erano ammessi, dove i soldi e in generale tutti gli affari della comunità
restavano sempre e comunque nelle mani dei suoi appartenenti , passando di padre in figlio in
una catena di trasmissione basata sui valori della razza e della fede mosaica. In particolare noi
crediamo necessario per focalizzare ancor più chiaramente il problema dell’influenza ebraica
nello sviluppo di un determinato ‘tipo umano’ prendere – a questo punto – in considerazione
quanto lucidamente andava analizzando Werner Sombart ,in una delle sue opere fondamentali
134
dedicate nel 1911 al problema della relazione fra ebrei e vita economica. Ha scritto lucidamente
il grande economista tedesco che , per esempio ‘quelli che han cercato di dare una risposta a tali
questioni si sono attenuti a schemi vaghi, a luoghi comuni superati: ‘costrizioni esterne’,
‘attitudini speciali per il commercio e il traffico’, ‘assenza di scrupoli’ – sono alcune delle
espressioni superficiali offerte come risposta a una delle problematiche più delicate che ci
propone la storia universale.’ 8°
Senza alcun dubbio quanto suggerisce il Sombart è reale e di fondamentale importanza, un po’ –
per dirla con il più illustre dei nostri poeti , Dante Alighieri – come l’avvertimento alle nazioni :
‘Uomini siate e non pecore matte, si che di voi , tra voi, l’ebreo non rida’. Il problema dell’ora
presente è lo stesso identico problema che si sono sempre posti i principali uomini politici che –
nel corso di secoli e secoli – hanno dovuto affrontare la ‘questione ebraica’. Così , se
fondamentale sarà l’aver presente il ruolo disgregante e sovversivo svolto dall’ebraismo sul
piano sociale e politico, necessario sarà – a maggior ragione – l’analisi lucida del ruolo che
nell’economia questa forza distruttrice ha svolto , con tenacia, con determinazione, senza
recedere dai suoi obbiettivi di un sol passo. Adattandosi a tutte le intemperie politiche e sociali,
Israele ha saputo ‘scivolare’ via – come l’olio nell’acqua, senza mescolarsi, senza assimilarsi,
con una forza di resistenza e un’esclusivismo tale che- de facto – ne fanno il popolo eterno,
degno perciò ‘comunque’ della nostra ‘stima’. Chiariamolo gli Ebrei sono determinati, decisi,
cinici e spietati quanto si voglia ma hanno conservato – per oltre tremila anni – la loro forma
razziale oltre ad una fede esclusivista che ne caratterizzano il percorso esistenziale-escatologico
fornendoci il miglior esempio di Volontà e di Dedizione, di Tenacia e Unità. Insofferenti a tutte
le leggi e a tutti i sistemi sociali, questa comunità di individui ha saputo perciò attirare su di sé
quantomeno la nostra considerazione: degni dunque di tutto il nostro rispetto. Sono –
intendiamoci – il ‘nemico di razza’ , l’altro, l’alter ego del gregge belante dei popoli Goym,
incapaci solamente – allo stato attuale – di accorgersi di quanta strada li separi dai ‘perfidi
Giudei’ di pre-conciliare memoria. ‘Un popolo si leva , un altro sparisce, ma Israele rimane in
eterno’ auspica e sentenzia superbamente il loro ‘Midrash’ nel salmo XXXVI°. La storia ha
dimostrato come questa nazione maledetta dai Profeti e dalle genti abbia saputo , ciononostante,
conservarsi e preservarsi in piedi, lasciandosi dietro rovine e miserie, imperi e domini,
repubbliche e civiltà , considerando ‘del resto’ la sua missione storica. Non si dimentichi le Sacre
Scritture, non si scordino i passi dell’Apocalisse né i versetti del Sacro Corano che – in proposito
– sono assai eloquenti. Così come lo sono sull’influenza ebraica nell’economia, sul dominio
135
prossimo venturo d’Israele sulle nazioni, sulla venuta di colui che i cristiani identificano con
l’Anticristo (nato dalla relazione adultera tra un prete e una prostituta ebrea) e che i mussulmani
riconoscono in Abu Shuffyani , l’annunciatore di ‘el Shaytan’. ‘Dunque’ era destino: era storia e
metastoria, leggi di natura e leggi metafisiche che Israele sopravvivesse e estende i suoi tentacoli.
Scrive in proposito il Batault nel suo volume dedicato alla questione giudaica: ‘Nel momento in
cui l’ellenismo trionfava, la sua antitesi , il giudaismo, iniziava nell’ombra la sua marcia sul
mondo…. Poiché i successi e la vittoria delle concezioni giudaiche hanno segnato la decadenza e
la rovina del mondo antico, si è pienamente legittimati a sostenere che i Giudei non hanno
introdotto nella civiltà antica altro che il fermento più potente della sua dissoluzione. ….Alla
sensibilità degli antichi, così aperta, comprensiva, tollerante, l’esclusivismo giudaico appariva
una mostruosità, l’intolleranza, questa invenzione , questa virtù giudaica, riusciva a loro
totalmente incomprensibile.’ (9°)
Ed avvenne così che i germi della dissoluzione distruggeranno alle fondamenta il mondo
dell’Ellade e della Romanità, utilizzando proprio la tolleranza che questi riservava loro. Il fattore
che maggiormente aprì le porte della conquista mondiale al popolo d’Israele fù , lo ribadiamo,
quello economico, non il solo ma senza dubbio , il più evidente. Sin dall’antichità i popoli
utilizzavano il commercio, i romani coniavano monete e Cesare andava a prestito sin da allora
dalla potente colonia ebraica che- da diversi secoli – stazionava sulle rive del Tevere. Ma in un
determinato momento avveniva quello che , come ha descritto il prof.Auriti lucidamente , appare
come un’autentico transfert dalla ricchezza reale alla sua rappresentazione formale. Meglio
ancora dai beni materiali (alimenti,bestiame,case,terreni,attrezzi,macchine,strutture di
produzione) il valore effettivo passava al denaro, alla moneta prima , alla cartamoneta poi , al
‘simbolo’ di questo. Nemmeno l’oro è una ricchezza reale , ma comunque costituisce da secoli
un parametro per determinare un valore della ricchezza. All’oro , alla ricchezza materiale dei
beni si sostituì progressivamente l’invenzione giudaica del titolo rappresentativo di queste , il
titolo che –come abbiamo già visto – veniva accettato perché sostitutivo del bene e perché
garantito dall’intera comunità ebraica. ‘..nel già complesso sistema che lega fra loro i tre
momenti essenziali dell’economia – produzione, trasferimento e consumo dei beni – il danaro
interviene a tutti e tre i livelli, penetrandovi , uscendone, moltiplicandosi, svanendo , secondo le
leggi misteriose e incomprensibili ai più. Se la produzione si accresce o cala, se gli scambi sono
difficoltosi o bloccati, se il consumo aumenta o diminuisce, il perché – bene o male – tutti
possono in fondo riuscire a vederlo o intravederlo. Ma se il danaro oggi abbonda , e costa poco,
136
mentre domani scarseggia e costa molto, l’esatto ‘perché’ sfugge non solo al grosso pubblico ,
ma spesso alla stessa parte più responsabile e consapevole della classe politica.’ 10°
La stessa situazione si pose , ancor più evidente, a quanti si trovarono ad operare nei momenti
storici nei quali l’usurocrazia ebraica iniziava l’edificazione del suo impero. Ad una fase di
capitalismo mercantile si passò verso la metà del XIII° secolo ad una fase di capitalismo
bancario-commerciale , fondata sui primi banchi dei pegni e sulle prime transazioni ‘scritte’ di
denaro. Nasce in questo periodo la figura chiave del mercante-banchiere. L’operato di questi
banchieri ante litteram non doveva discostarsi di molto da quello dei loro attuali eredi: evitando
accuratamente di muovere ingenti somme di denaro da una parte all’altra dell’Europa e del
Mediterraneo, i tenutari di un banco di pegni ritennero più opportuno firmare lettere di credito o
‘di pegno’. Da questi il nome appunto di banco di pegni’ tutt’ora esistente sebbene meno diffuso
che un tempo. Tra le famiglie che maggiormente si misero in luce , in questo periodo, si deve
ricordare quella dei Warburg (attualmente potente espressione della plutocrazia sionista)
conosciuta con il nome di ‘del Banco’ quando prestavano ad interessi salatissimi in quel di Pisa
nel momento di maggior splendore della cittadina toscana (nel 1200 periodo delle repubbliche
marinare). Abbandoneranno Pisa e poi l’Italia verso la metà del XVI° secolo per spostarsi
nell’Europa centrale , in Germania, dove assisteranno – certamente non in disparte – alla nascita
dell’eresia protestante. A questa illustre famiglia di strozzini si devono successivamente la
costituzione della Federal Reserve (in effetti la Banca Centrale degli Stati Uniti ma nella realtà
di proprietà delle famiglie che possono – per suo tramite – controllare le altre banche , emettere
moneta, sfruttare l’intera economia di quel paese) e , mediante una loro creazione la banca ‘Kuhn
Loeb and Company’ , il finanziamento della rivoluzione bolscevica del 1917. Ma , a questo
punto, ci chiediamo assieme al Sombart: per effetto di quali circostanze esteriori gli ebrei sono
riusciti a sostenere un ruolo tanto preminente nella formazione del sistema economico
capitalista? – Per risolverla , occorre analizzare la particolare condizione riservata , dalla fine del
XV° secolo , agli ebrei dell’Europa Occidentale e dell’America . condizione da loro mantenuta
durante i tre o quattro secoli successivi, ossia nella fase di formazione del capitalismo moderno.
Qual è l’elemento caratteristico di tale condizione? La rappresentava in termini generali il
Governatore della Giamaica, scrivendo al Segretario di Stato , il 17 Dicembre 1671 . ‘Era
dell’opinione che Sua Maestà non potesse avere sudditi migliori degli Ebrei. Costoro
disponevano di molti beni e relazioni.’ In effetti questi die tratti distintivi (ricchezza e relazioni)
da loro posseduti spiegano gran parte del vantaggio di cui gli Ebrei godevano rispetto agli altri
137
gruppi sociali. …Io individuo perciò quattro circostanze, le quali hanno concorso ( e concorrono
) in modo determinante a far sì che gli Ebrei assumessero nella vita economica l’importanza a
noi nota: 1) la diffusione nello spazio; 2) la condizione di stranieri; 3) lo status imperfetto di
cittadini, 4) la ricchezza.’ (11°)
In queste condizioni e , soprattutto, in questo contesto si sviluppò l’assalto sionista alle casseforti
del potere economico europeo per poi caratterizzarsi nella forma compiuta della democrazia
plutocratica statunitense (il paese che certamente l’establishment ebraico controlla meglio e del
quale si è impadronito sin dalla sua fondazione). Il capitalismo bancario , precursore di quello
finanziario moderno, nasce proprio da queste condizioni particolari. Ora il problema è : cosa
s’intenda per capitalismo? Differenti interpretazioni della questione capitalista sono state
inquadrate da attenti economisti e da studiosi e storici anche di valore.. Nonostante tutto le sue
caratteristiche , come sistema economico fondato sul ruolo determinante della classe borghese, il
capitalismo moderno si distingue essenzialmente per le sue finalità di lucrative, intese quindi allo
sfruttamento di uomini e mezzi per il solo scopo di un guadagno, di un interesse. Karl Marx
chiamava l’usura plusvalore. Questo plusvalore non è altro che il guadagno che , attraverso
speculazioni e tassi d’interesse, il sistema economico produce al solo vantaggio esclusivo di una
ristrettissima cerchia di beneficiari. La produzione nel sistema capitalista non è affatto
considerata sulla base delle esigenze di una comunità, né mira al benessere diffuso. Il denaro
circola esclusivamente sempre nelle mani di ignoti speculatori , e – con l’avvento
dell’informatica e delle transazioni internazionali via w.e.b. , via Internet - questa situazione
paradossalmente si è radicata con più vigore producendo i drammatici effetti della cosiddetta
Globalizzazione. La libera circolazione di merci e denaro, la libertà commerciale, quella del
mercato delle imprese non assecondano più i fini della comunità, né quelli dei Governi ( i cui
disavanzi e conti in rosso sono generalizzati e inarrestabili ) ma soltanto un piccolo numero di
magnati della Finanza e dell’Imprenditoria. Alla base delle società capitaliste si possono
rintracciare alcuni elementi comuni che noi distingueremo per importanza in : a) la proprietà
privata , b) la libera concorrenza commerciale, c) la creazione di trust industriali e/o
imprenditoriali e infine d) la nascita delle società per affari o s.p.a. Ognuno di questi elementi
costituisce inevitabilmente la condizione necessaria per l’affermazione di un sistema economico
capitalista, ne sono cioè i pilastri e – insieme – i meccanismi che ne regolano la sopravvivenza.
In effetti mai sistema di sviluppo si è dimostrato così regolare e allo stesso modo a rischio
continuo di rigetto di quello capitalista. Il rigetto nasce quando una comunità nazionale si
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riappropria della sua sovranità monetaria e commerciale, quando cioè sono recise le catene della
morsa usurocratica internazionale. Secondo l’economista tedesco Lujo Brentano , della scuola
socialista, ‘il capitalismo moderno è sorto come antitesi all’economia feudale, e questa è derivata
necessariamente dall’economia naturale non appena gli imperi e i possedimenti diventarono così
estesi da non poter più essere amministrati da un organo centrale…L’economia naturale ha
questo di caratteristico, che ogni singolo organismo economico produce esso stesso tutto e
soltanto ciò di cui ha bisogno. Non vi è perciò alcun motivo di acquistare beni o servizi altrui, e i
mezzi di produzione disponibili non possono neppure essere utilizzati per produrre beni da
vendere agli altri.’ 12°
Il capitalismo così inteso si muove nella direzione opposta, cioè esclusivamente proiettato verso
l’esclusivo obbiettivo del profitto. In una società dove proprietà privata, libera concorrenza,
trust’s e multinazionali non avessero diritto di cittadinanza si svilupperebbero i segni di quella
che Brentano definisce l’economia naturale. ‘L’elemento economico (attinente all’ordine dei
mezzi, quindi caratterizzato dalla strumentalità) deve essere subordinato al principio politico
(attinente all’ordine dei fini). – scrive Maurizio Lattanzio – ….L’organizzazione statuale –
riprendendo lo schema tracciato da Franco Freda ne ‘La Disintegrazione del Sistema’ – si
configura come Stato Popolare, forma di comunismo aristocratico di tipo spartano e di
ispirazione platonica, caratterizzato dall’abolizione della proprietà privata in ogni sua forma di
manifestazione.’ 13° Eliminando il diritto alla proprietà privata si priva l’individuo dello
strumento primo di destabilizzazione delle radici comunitarie della società. Una società
autenticamente improntata a forme di comunismo aristocratico assolverà i compiti di sviluppo
economico decisamente meglio e in maniera più efficace di qualsivoglia sistema di sviluppo. Il
marxismo , per fare un solo esempio, mirante la costruzione di un sistema basato
sull’indifferenziata attribuzione del benessere materiale all’intera società civile , nella prospettiva
dell’estinzione dello Stato, ha sradicato la comunità di popolo e accentrato il potere nelle mani di
una esigua minoranza di burocrati. Lo stato socialista di Lenin – uno stato ‘strumentale’ perché
destinato all’autodisintegrazione – divenne ben presto lo strumento per consolidare il dominio
della burocrazia di partito, contro il popolo e contro lo stato. Lo stato di Lenin era in effetti
destinato al fallimento, perché la sua concezione era quella propria di una sovrastruttura, di un
semplice apparato repressivo-burocratico destinato appunto a finire ‘nella spazzatura della
storia’. L’alternativa praticabile, il modello ideale di uno stato dove il lavoro sia autenticamente
utilizzato per assicurare la copertura del fabbisogno materiale della comunità e non interessi e
139
plusvalore, risiede nei vari esempi di organizzazione socio-economica offerti dal mondo della
Tradizione. Lo Stato , e non il sistema economico, è il luogo di manifestazione di valori assoluti,
cioè ab-soluti,, ‘sciolti’ dalla contingenza e sottratti alla mutevolezza delle entità soggette al
divenire. Il vertice ontologico-metafisico si proietta nello ‘spazio’ del Politico assumendo la
‘veste’ della forma/Stato.’ 14°
Nelle società capitaliste invece il feticcio lavoro serve quale strumento di dominio dei sindacati, i
quali dopo aver svolto il ruolo di gendarme all’interno del mondo operaio sono rifluiti nel loro
reale alveolo borghese adoprandosi a livello di lobbye e a difesa di interessi superiori.
‘Il Sindacalismo è la resa alla condizione di servo. – si può leggere in un documento diffuso in
Europa dal Movimento dei Musulmani Europei dei ‘Murabitun’ – I sindacati non dicono: perché
dobbiamo lavorare per un salario? La loro preoccupazione principale è l’elevazione dei salari per
coloro che occupano un impiego. Non risolveranno giammai il problema della disoccupazione
perché ammettono , di fatto, la legittimità dell’esistenza di un sistema bancario che condanna i
lavoratori a essere ‘impiegati salariati’ che non potranno mai avere un’attività propria,
indipendente. I sindacati invece di lottare per la classe lavoratrice sono la garanzia dell’esistenza
permanente di questa classe. Esistono per assolvere questa funzione.’ 15°
Dunque l’uomo moderno si ritrova schiacciato da questa tenaglia , spietata e legalizzata, tra
usurocrazia bancaria (la banca è la rappresentazione vivente della vitttoria sionista,
l’affermazione dello spirito di ebraicità del mondo moderno) e sindacalismo funzionale al
Sistema stesso.
Al di sopra , l’Internazionale Ebraica, che ‘recluta’ sapientemente gli stupidi Goym nelle proprie
file, assecondando i loro bassi istinti materialisti con promesse di ‘successo’ , carriera e sete di
potere. Un potere fittizio e ininfluente , ‘lasciato’ gestire ‘su mandato’ dall’Establishment
Sionista. Il ‘Jewish World’ di Londra , del resto, chiarì palesemente quale doveva essere
l’obbiettivo finale del Sionismo, in un articolo del 9 Febbraio 1983 scrisse : ‘Il grande ideale del
Giudaismo è che il mondo intero sia imbevuto degli insegnamenti ebraici e che una Fraternità
Universale delle nazioni faccia scomparire tutte le separazioni di razza e di religione’ 16°
Che tradotto appare proprio come il Governo Sionista Mondiale così come elaborato nel
fondamentale documento dei ‘Protocolli dei Savi Anziani di Sion’ , una lucida testimonianza di
strategia operativa e di conquista del dominio planetario che – alla luce degli avvenimenti storici
dell’ultimo secolo – appare assolutamente vero, realistico e concreto. Se infatti le istituzioni
bancarie-finanziarie sono il sostegno e le basi sulle quali poggia il sistema di sfruttamento
140
plutocratico sionista , non da meno saranno altri strumenti a determinare il reale potere esecutivo
della Plutocrazia Sionista. Fra questi senz’altro l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) che
, come avremo modo di descrivere meglio in altra sezione del presente lavoro , rappresenta
solamente l’embrione dell’esecutivo mondialista che necessariamente verrà intronizzato a
Gerusalemme secondo le scritture. Come ha scritto l’avvocato ebreo newyorchese Henry Klein
‘Le Nazioni Unite sono Sionismo. Esse sono il super Governo menzionato molte volte nei
Protocolli dei Savi Anziani di Sion promulgati fra il 1897 e il 1905’ 17°
Ecco dunque perché sarà opportuno soffermare la nostra attenzione, anche nel prossimo capitolo,
sulla base della piramide capitalistica. ‘Lo straordinario significato assunto
dall’internazionalismo ebraico per lo sviluppo della vita economica moderna viene chiaramente
illustrato da un immagine , impiegata duecento anni fa da un acuto osservatore in uno studio
sugli ebrei – un’immagine che ancor oggi conserva intatta la sua freschezza. Si legge appunto in
una corrispondenza apparsa su ‘The Spectator’ del 27 settembre 1712: ‘They are…so
disseminated through all the trading Parts of the World, that they are become the Instruments by
which the most distant Nations converse with one another and by which mankind are knit
toogether in a general Correspondance: they are like the Pegs and Nails in a greatBuilding,
which, though they are but little valued in themselves, are absolutely necessary to keep the whole
Frame togheter’.’ (18°)
Da questo prioritario ruolo di trade d’union fra i principali investitori e esponenti del gotha
dell’Alta Finanza , gli ebrei arriveranno a delineare e elaborare l’esatta struttura del sistema
bancario così come lo concepiamo attualmente. Il sistema bancario , del quale abbiamo più volte
parlato, poggia su un assurdo giuridico e su un esproprio di capitali , sottratti al popolo e delegati
ad un’entità che tutti conosciamo ma che – nella realtà – non esiste , almeno giuridicamente –
ossia la Banca Centrale.
Intendiamoci meglio, se di usura legalizzata spesso si è parlato per definire il sistema bancario
moderno , ancor più nettamente ci si deve riferire all’assurdità di uno stato che autorizza
l’esistenza di istituti di credito privi di scrupoli nel determinare tassi d’interesse degni del
peggior strozzino di razza. La Banca è un’istituto immorale e privo di qualsivoglia etica. Parlare
di etica bancaria è sicuramente lapiù grande menzogna che si possa fare. Le banche speculano
con denaro reale altrui sul quale pagano tassi d’interesse che loro stesse fissano. Inoltre l’assurdo
del meccanismo usurocratico bancario è proprio quello che le banche speculano su denaro altrui
che spesso rende loro due volte: è il principio dell’emissione della cartamoneta descritto
141
precedentemente dal prof. Giacinto Auriti. Del resto se Thomas Jefferson poteva scrivere in una
lettera a John Adams ‘credo sinceramente come voi che le istituzioni bancarie siano più
pericolose di un esercito in campo…’ qualcosa di anormale in questo sistema era stato avvertito
con largo anticipo prima che questi assumesse l’immenso potere attuale. Si pensi al fatto che da
molti decenni non esiste alcuna copertura aurea all’emissione (sproporzionata) di cartamoneta ,
ciò praticamente in tutti gli stati del globo. Nel momento storico chiave del passaggio da un
capitalismo industriale ad uno finanziario, in specie da quando le Banche Centrali hanno
incominciato a emettere autonomamente banconote, il potere dei Governi è cessato di esistere.
Per comprendere meglio questo intricato meccanismo, ‘diabolico’, perfidamente diabolico ci
atteniamo a questa breve spiegazione del Dr. Gozzoli: ‘Poniamo che l’amministrazione di
Washington necessiti di cinque miliardi di dollari. Si rivolge allora alla Federal Reserve Bank di
New York e questa emette il prestito. Ma dove prende il denaro la Federal Reserve? Essa non fa
altro che ordinare all’U.S. Bureau of Printing and Engraving di stampare rotoli di varia pezzatura
– da 10, da 50. 100 dollari – per un totale di cinque miliardi. Stampato il denaro entra nelle casse
della Federal Reserve al solo costo di carta e inchiostro. Allo stesso tempo , il Governo degli
Stati Uniti stampa cinque miliardi di bond statali (cioè di obbligazioni governative a lungo
termine) e le passa alla Federal Reserve: in sostanza firma cambiali (in gergo commerciale
americano I.O.U. – I owe You , ‘io ti devo’). In più dall’anno tesso di emissione , comincia a
pagare gli interessi. A conclusione dell’operazione , il Tesoro degli Stati Uniti ha un nuovo
conto di 5 miliardi di dolari giacente nelle casse della Federal Reserve, la Federal Reserve è più
ricca di 5 miliardi di dollari e , gli Stati Uniti più indebitati di 5 miliardi di dollari : la Federal
Reserve senza spendere una lira, il popolo americano al costo di altissimi interessi che si
perpetuano per anni.’ 19° Identica cosa avviene ovviamente in qualunque altra nazione,
europea o asiatica, africana o sudamericana. La grande stretta usurocratica che detta le
condizioni ai Governi e ne dirige le politiche, le riforme economiche e sociali, così come il varo
di leggi e di provvedimenti che favoriranno lobbye di speculatori e di pescecani della Finanza
Occulta , rappresenta l’autentico deux et machina, il motore invisibile del sistema plutocratico.
Unitamente a questa azione di indebitamento di intere nazioni , il sistema bancario plutocratico
investendo della propria presenza la vita sociale e economica di un paese lo depreda lentamente
senza che questo neanche se ne renda conto. Ecco che, prendiamo il caso Italia, l’indebitamento
delle nazioni assume proporzioni assurde, frutto di speculazioni piratesche e di manovre
finanziare sporche dietro le quali si cela una onnipresente Finanza strutturata in seno
142
all’oligarchia mondialista. Lo stato di indebitamento del cosiddetto Terzo Mondo del resto funge
anche da cassa di compensazione della massa monetaria circolante, in questo modo tutti i paesi
indebitati riescono a contenere le spinte inflattive che inevitabilmente assumerebbero proporzioni
insostenibili qualora si concentrassero ed esercitassero la loro pressione sui soli paesi occidentali.
La bolla speculativa della quale parla da anni l’economista statunitense Lyndon La Rouche se
palesata mieterebbe molte più vittime – anche all’interno del sistema capitalistico occidentale –
di quante se ne potrebbe immaginare. Al vertice di questa piramide finanziaria, come avremo
modo di osservare meglio nel prossimo capitolo , si situa l’Istituzionalità Occulta Sionista,
proprio per la predisposizione e la capacità di questi ultimi (gli ebrei) nei commerci e negli
affari. Gli ebrei sono individui pratici e allo stesso fanatici : ‘non è sufficiente constatare che in
qualsiasi tempo e luogo sanno servirsi della rivoluzione, bisogna anche riconoscere
imparzialmente che essi sanno servire la rivoluzione con una fede e un disinteresse senza eguali’.
(20°)
La loro tenacia nello sviluppo di una rete di istituti di credito internazionali collegati al Kahal
Supremo e al servizio permanente effettivo del Sionismo ne fanno degli oggettivi esempi di forze
al servizio della Sovversione, così come si accorsero sin dall’inizio del secolo XX° le
popolazioni dell’Europa Orientale, in particolare i russi dove, in quel periodo, incominciò a
circolare un’opera ‘I Protocolli dei Savi Anziani di Sion’ della quale torneremo a parlare. Come
scrive l’ebreo Joseph Kanstein : ‘I russi si chiesero per quale ragione gli ebrei non si
mescolassero con il resto del popolo, e giunsero alla conclusione che nei loro segreti Kahal
possedessero una forte riserva, credettero all’esistenza di un Kahal mondiale’ Ma questo
Sinedrio Mondiale dove risiedeva e quale influenza poteva assumere senza il sostegno della
Finanza Sionista? Era ovviamente l’America il principale centro di diffusione del dominio
sionista perché erano gli Stati Uniti il paese massimamente ebraicizzato nei costumi e nei propri
usi. In questa ‘terra promessa’ ebrei e protestanti edificheranno quella piramide plutocratica
assecondando a loro modo i dettati dell’ortodossia talmudica sionista. Non dovrà pertanto
sorprendere che il fatto che lo stato-pirata d’Israele sopravvive solo ed esclusivamente grazie al
sostegno finanziario delle organizzazioni ebraiche americane e del mai disinteressato contributo
economico di quei ‘cristiani sionisti’ annoverati nelle numerose congregazioni protestanti che
dominano la vita degli Stati Uniti (pensiamo all’American Jerusalem Temple Foundation . AJTF
in California, oppure all’American Forum for Jewish-Christian Understanding in Pennsylvania).
Soprattutto queste organizzazioni hanno obbiettivi e finalità coincidenti al più fanatico Sionismo:
143
dalla distruzione della mosche di ‘Al Aqsà’ fino alla riedificazione del terzo Tempio di
Gerusalemme, in quella che appare una radicale estremizzazione delle Sacre Scritture. ‘Un
organismo investigativo americano l’EIR , ha raccolto informazioni su alcuni dei soci
statunitensi della Fondazione (l’American Jewish Temple Foundation n.d.a.). Uno di questi è il
pastore della Chiesa Battista di Houston , Texas, James De Loach. Di lui Doug Krieger , in un
colloquio telefonico, ha detto: ‘Voi sapete che il reverendo De Loach e i suoi compagni erano in
uno dei tunnel quando certi giovani tentarono, sapete, un attentato contro il tempio mussulmano.
Noi (l’AJTF) abbiamo pagato le spese legali’ L’allusione si riferisce probabilmente a ‘due
complotti di miltanti ebraici sventati nell’81 e nell’84 per fare saltare la moschea di Omar’
secondo quanto riportava il ‘New York Times del 13 agosto 1988’ (21°)
Dunque da questa nostra prima indagine appare evidente e coincidente la sfera d’interessi che
Capitalismo Cosmopolita e Usurocrazia Ebraica da un lato, Ideologia Sionista e Etica Protestante
dall’altro lato hanno sviluppato nell’arco di oltre tre secoli, edificando un mostruoso sistema di
spoliazione delle ricchezze mondiali che tutti quanti conosciamo con il nome di sistema bancario
e alta finanza. E se i signori della Finanza Occulta sono usciti allo scoperto evidentemente
credono di avere in mano quel poker d’assi che consentirebbe loro di chiudere la partita e
arrivare a edificare finalmente – dopo tremila anni di attesa fanatica, lucida e paziente, - quel
Governo Unico Mondiale dal popolo eletto tanto agognato. Ma come si sa , non stiamo affatto
parlando di una partita a poker, né siamo così certi che questi oligarchi siano stati ‘serviti al
meglio’, a ‘volte’ si può anche ‘sbagliare’ mano…. Certamente dovevano pensarla così molti
precursori dell’attuale sistema capitalistico.
‘L’Alleanza Israelitica Universale non si arresta al solo nostro culto, essa si indirizza a tutti culti.
Essa vuole penetrare tutte le religioni come essa penetra in tutti i paesi.’
Isaac Moise Cremieux detto Adolphe
Fondatore dell’Alleanza Israelitica Universale – in un articolo apparso nel 1861 sulla
rivista dell’Alleanza ‘Les Archives Israelites’
‘Il popolo ebraico , considerato nel suo insieme, sarà esso stesso il suo proprio Messia. Dominerà
il mondo intero, conseguendo l’ unificazione delle razze umane, la soppressione delle frontiere e
delle monarchie, baluardi del particolarismo. Stabilirà una repubblica universale che accorderà a
144
tutti gli ebrei un defintivo diritto di cittadinanza’ lettera del rabbino Baruch-Levy
a Karl Marx
‘Trecento uomini di cui ciascuno conosce tutti gli altri , governano i destini del Continente
europeo e scelgono i loro successori nel loro entourage’
Walther Rathenau, industriale e uomo di stato tedesco
(1867-1922) Ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Weimar, dichiarazione del Febbraio
1922, quattro mesi prima di essere ucciso.
‘La sopravvivenza del popolo ebraico, oggigiorno, mi preoccupa molto di più che non nei
momenti oscuri del nazismo. Per la prima volta il popolo ebraico sopravvissuto è minacciato di
estinzione per assimilazione’
Nahum Goldmann, ALTO Dignitario del Gran Sinedrio , membro influente del
B’nai B’rith al 29° Congresso di questa organizzazione massonica , secondo quanto riferisce il
‘Journal des Communautès’ dell’aprile 1978 (organo del B’nai B’rith in Francia).
‘I matrimoni misti sono un suicidio nazionale e personale. Non c’è mezzo più sicuro per
distruggere un popolo che quello di lasciarlo sposare fuori dalla sia religione… giovani e ragazze
sono sicuri di perdervi la loro identità’
inserzione apparsa sul ‘New York Times’ nel 1974 a firma ‘Comitato per la
sopravvivenza dell’educazione ebraica’ citata da Yann Moncomble.’
‘La vita e la sorte di grandi masse di esseri umani sono appese all’esito di decisioni prese da un
piccolo gruppo di dirigenti nazionali’
‘New York Times’ del 18.06.1974
‘I membri del Consiglio (il Council of Foreign Relations) sono uomini di influenza ben superiore
alla media. Essi hanno usato del prestigio conferitogli dalla loro ricchezza, dalla loro posizione
sociale e dalla loro educazione per condurre il proprio paese alla bancarotta e al disastro militare.
Dovrebbero guardarsi le mani: sono sporche del sangue – sangue rappreso dell’ultima guerra,
sangue fresco dell’attuale 8la guerra di Corea)’
Editoriale del ‘Chicago Tribune’ del 9.12.1950
145
‘L’occupazione di molti ebrei, per tanti secoli, di padre in figlio, è dunque consistita nelmaneggiare denaro: dare denaro, ricevere denaro, accumulare denaro, investire denaro, correndo sempre il rischio di esserne depredati. E così si spiega un’attitudine tramandata sino ad oggi in molti di loro: l’attitudine agli affari, per meglio dire una spiccata capacità commerciale, bancaria e , da ultimo, anche industriale. Non si può generalizzare , certo, ma nemmeno si possono trascurare questa inclinazione e le sue precise, documentate origini storiche’ 
‘Breve Storia degli Ebrei e dell’Antisemitismo’ dell’ebreo Eugenio Saraceni, edizioni Oscar Mondadori , Milano 1993
‘Il nostro fine principale, la dominazione ebraica del mondo, non è ancora conseguito. Vi arriveremo e la nostra vittoria è più vicina di quanto le folle degli Stati , cosi detti cristiani, non lo immaginino.’
Manifesto della Loggia Ebraica ‘Les Sages de Sion’ del 1921 , citato da Wilchem Meister
‘Judas Schuldbuch’ 1924
‘Gli ebrei collaborarono a quella estrema centralizzazione dei capitali che faciliterà senza dubbio la loro socializzazione, dall’altro sono tra i più ardenti avversari del capitale. Così all’ebreo ammassatore prodotto dell’esilio, del Talmud, delle legislazioni e delle persecuzioni, si oppone l’ebreo rivoluzionario figlio della tradizione biblica e profetica’
Bernard Lazare – ‘L’antisemitisme son histoire et ses cause’ 1934
‘Gli ebrei possiedono già uno degli elementi più importanti del dominio, perché l’oro , sovrano e padrone del mondo attuale, è riunito in gran parte nelle loro mani. Elemento potentissimo, ma materiale. Un altro elemento è quello spirituale, l’internazionalismo. L’ebreo è , nella sua essenza, internazionalista e cosmopolita’
H. DE VRIES DE HEEKELINGEN – ‘ISRAELE, IL SUO PASSATO IL
SUO AVVENIRE’ Edizioni ‘Tumminelli’ Roma 1937
146
‘Tra i protestanti di lingua inglese si trovano ancora alcuni fondamentalisti che si reputano il popolo eletto, nel senso letterale del termine, quale viene usato nel Vecchio Testamento. Questo ‘Israele Britannico’ fa fiduciosamente risalire il suo ceppo fisico alle scomparse Dieci Tribù’
Arnold Toynbee – ‘A Study of History’ (1934)
‘Ogni giorno gli ebrei e la loro banca estendono il loro dominio sull’Europa e sull’illuminismo, u tutta la civiltà, ma soprattutto sul socialismo perché , con il suo aiuto, l’ebreo eliminerà il cristianesimo. Allora non resterà che l’anarchia e l’ebreo governerà l’universo’
Dostojevskij – ‘Diario di uno scrittore’
‘Vi è all’interno di quasi tutti i paesi d’Europa uno stato potente, pervaso da sentimenti ostili, sempre in conflitto con gli altri, intendo parlare degli ebrei. Questo stato non è tanto pericoloso perché costituisce uno stato separato e compatto, ma perché si fonda sull’odio per tutto il genere umano,,,, E’ facile intuire che se gli ebrei , che già sono cittadini di questo stato più solido e potente delle altre nazioni, ricevessero il diritto di cittadinanza anche da queste , metterebbero in breve sotto i piedi tutti i loro nuovi concittadini’
J.G. FICHTE – ‘BEITRAGE ZUR BERICHTUNG DER URTEILE UBER DIE
FRANZOSISCHE REVOLUTION’
‘Vi è un grande pericolo per gli Stati Uniti d’America: questo pericolo è l’ebreo. In qualsiasi paese nel quale gli ebrei si sono stabiliti , essi hanno depresso il livello del costume e abbassato il grado dell’onestà commerciale. Essi sono rimasti separati e inassimilabili. Hanno creato uno stato dentro lo stato e , dove sono oppressi, tentano di strangolare finanziariamente le nazioni, come è il caso del Portogallo e della Spagna. Tra meno di cent’anni , se gli ebrei non saranno per costituzione esclusi dagli Stati Uniti, essi ci governeranno , ci distruggeranno e stravolgeranno la forma di governo per la quale noi americani abbiamo versato il nostro sangue e sacrificato la nostra vita’.
Benjamin Franklin al discorso alla convenzione costituzionale di Filadelfia del 1787
147
NOTE ALL’11° CAPITOLO 
1° PIERO SELLA – ‘PRIMA D’ISRAELE’ – Edizioni de ‘L’Uomo Libero’ – Milano 1990
2° FEDERICO RIVANERA CARLES – ‘LOS JUDIOS SON NUESTROS ENEMIGOS!’
Edizioni a cura dell’Instituto de Investigaciones sobre la Cuestion Judia’ - Lima (Perù) 1987.
3° GIACINTO AURITI – ‘SOVRANITA’ POLITICA E SOVRANITA’ MONETARIA –
ORIENTAMENTO PER LA RIFORMA BANCARIA E MONETARIA’ dal volume
‘L’OCCULTA STRATEGIA DELLA GUERRA SENZA CONFINI’ – Edizioni a cura del
Centro Studi Politici e Costituzionali di Roma.
4° -EUGENIO SARACINI – ‘BREVE STORIA DEGLI EBREI E DELL’ANTISEMITISMO’ –
Edizioni ‘Oscar Mondadori’ –Milano 1991
5° -VERMIJON – ‘LE FORZE OCCULTE CHE MANOVRANO IL MONDO’ edizioni a cura
dell’autore – Roma 1944
6° CARLO ALBERTO RONCIONI – ‘IL POTERE OCCULTO’ – Edizioni ‘Sentinella d’Italia’
– Monfalcone (Ts) 1974
7° H. DE VRIES DE HEEKELINGEN – ‘ISRAELE, IL PASSATO L’AVVENIRE’ Edizioni
‘Tumminelli’ – Roma-Milano 1937
8° WERNER SOMBART – ‘GLI EBREI E LA VITA ECONOMICA’ – Edizioni di ‘AR’ –
Padova 1980
9° GEORGES BATAULT – ‘ASPETTI DELLA QUESTIONE GIUDAICA’ – Edizioni di
‘AR’ - Padova 1983
10° SERGIO GOZZOLI – ‘SULLA PELLE DEI POPOLI – VIAGGIO NEL LABORATORIO
DEL POTERE MONDIALISTA’ – Edizioni de ‘L’UOMO LIBERO’ – Nr° 27 – Monografico
Mondialismo Milano 1988
11° WERNER SOMBART – ‘GLI EBREI E LA VITA ECONOMICA’ – Edizioni di ‘AR’ –
Padova 1980
12° - LUJO BRENTANO – ‘LE ORIGINI DEL CAPITALISMO’ – Edizioni ‘Sansoni’ – Firenze
1968.
13° MAURIZIO LATTANZIO – ‘STATO E SISTEMA’ – Edizioni di ‘AR’ – Padova 1987
14à MAURIZIO LATTANZIO - Ibidem
15° MURABITUN – Movimento di Musulmani Europei – ‘Documento contro l’Istituto
Bancario intitolato . ‘I Lavoratori sono stati ingannati a proposito della loro condizione’
148
16° Articolo apparso sul ‘Jewish World’ del 9.02.1983 e citato da Yann Moncomble nel suo ‘La
Trilaterale et les secrets du mondialisme’ , Edizioni Yann Moncomble , Parigi (Francia) 1980.
17° HENRY KLEIN – ‘ZIONISM RULES THE WORLD’ – New York 1948
18° ‘Gli Ebrei sono talmente disseminati in tutti i centri commerciali del mondo, da essere
diventati gli strumenti per il cui tramite nazioni distanti le une dalle altre possono comunicare tra
di loro, strumenti che stabiliscono strette relazioni fra tutti i gruppi del genere umano. Sono come
i cavicchi e i chiodi in un grande edificio: privi in sé di qualsiasi valore, risultano tuttavia
assolutamente necessari per mantenere l’unità’ dal volume di WERNER SOMBART – ‘GLI
EBREI E LA VITA ECONOMICA’ – Edizioni di ‘AR’ – Padova 1989
19° SERGIO GOZZOLI – ‘SULLA PELLE DEI POPOLI – VIAGGIO NEL LABIRINTO DEL
POTERE MONDIALISTA’ – Edizioni de ‘L’UOMO LIBERO’ Milano 1988
20° - GEORGES BATAULT- ‘ASPETTI DELLA QUESTIONE GIUDAICA’ Edizioni di ‘AR’
– Padova 1983
21° MAURIZIO BLONDET – ‘I FANATICI DELL’APOCALISSE – L’ULTIMO ASSALTO
A GERUSALEMME’ – Edizioni ‘Il Cerchio’ Rimini 1992

CAPITOLO 12°
MULTINAZIONALI SIONISTE – LA PIOVRA PLUTOCRATICA
ALL’ASSALTO DEI MERCATI MONDIALI: IL CASO AMERICANO

L’autentica svolta che avrebbe determinato il riassetto degli equilibri di potenza tra le nazioni ,
soprattutto tra quelle cristiane dell’Europa e quelle islamiche raccolte attorno all’Impero
Ottomano, venne a delinearsi con la ‘scoperta’ del Nuovo Continente nel XV° e XVI° secolo e
l’avvento della rivoluzione industriale due secoli più tardi.
L’America infatti , con le sue immense possibilità di sfruttamento di vaste zone vergini da
coltivare e sfruttare, rappresentava un nuovo , prosperoso, campo di conquista per le nazioni
europee.
Gli interessi delle principali potenze dell’Europa si orientarono così oltreoceano , in direzione
meridionale per Spagna e Portogallo in direzione settentrionale per Gran Bretagna e Francia.
149
La ‘casta’ dei mercanti e degli speculatori finanziari, l’elite’s dei banchieri del Vecchio
Continente, presagendo un avvenire radioso diressero e orientarono – lungo le coordinate
dell’espansionismo degli stati europei – le proprie mire e strategie verso l’oceano atlantico. La
Guerra d’indipendenza nord-americana venne abilmente coordinata dalla finanza cosmopolita e
sostenuta dai circoli ristretti della Massoneria Ebraica , i quali intuirono come sarebbe stato
molto più semplice controllare una colonia rispetto ad uno stato di primo piano quale la Gran
Bretagna.
Il conflitto per l’indipendenza degli Stati Uniti rappresentò l’eccezione che sarebbe andata a
confermare la regola, in relazione al tradizionale rapporto di alleanza che da allora si sarebbe
andato instaurando tra l’imperialismo britannico e la finanza internazionale.
Nel 1791 sotto gli auspici del gruppo Rothschild di Londra venne fondata la prima banca d’affari
degli Stati Uniti, sostenuta e incoraggiata da Alexander Hamilton uno dei cosiddetti ‘padri
fondatori’. Hamilton era di discendenza ebraica; sua madre era l’ebrea Rachele Faucett Levine ,
sposata con un ebreo olandese. Visto che gli ebrei non avevano il diritto alla nazionalità
americana sua madre lo registrò come Hamilton addossando la paternità ad un marinaio di
origini scozzesi.
E’ necessario ricordare come tra i molti coloni delle prime ondate migratorie gli ebrei
occupassero posizioni di tutto rispetto, così come cita Henry Ford il quale asserisce che il primo
bianco nato nello stato della Georgia fosse un ebreo di nome Isaàc Minìs.
Allo stesso modo per lo sfruttamento della colonia britannica della Virginia furono le grandi
banche ebraiche di Londra a procurare i capitali che avrebbero permesso la costituzione della
‘Virginia Company of London’ attiva sin dal 1619.
‘Per gli ebrei , quella storia (della cosiddetta emancipazione nda) iniziò nel Nord America nel
1654 – scrive lo storico ebreo Arthur Hertzberg – Nei primi giorni di settembre di quell’anno
ventitrè rifugiati ebrei – studi recenti sostengono che potrebbero essere stati qualcuno di meno –
sbarcarono a Nuova Amsterdam. La loro destinazione originaria erano le isole del mar dei
Caraibi, ma , dopo l’approdo della loro nave, la S.te Catherine, in Giamaica e a Cuba, gli
spagnoli non avevano permesso loro di rimanere….Questo gruppo a bordo della Ste. Catherine
stava fuggendo da Recife in Brasile, la punta più a oriente dell’America del Sud, che gli olandesi
avevano conquistato ai portoghesi nel 1630 e avevano tenuto finchè, nel gennaio 1654, erano
stati costretti a riconsegnarla ai portoghesi….. A Peter Stuyvesant. Il governatore di Nuova
Amsterdam, non piacevano gli ebrei. Sebbene nella sua battaglia contro la loro permanenza in
150
città usasse termini quali ‘assassini di Cristo’ o ‘coloro che rifiutano Cristo’, la sua protesta
aveva ragioni fondamentalmente economiche.’ (1°)
Sarebbe stata la Compagnia delle Indie Occidentali ad aprire le porte di Nuova Amsterdam agli
ebrei.
Un capitolo a parte meriterebbe la storia di Asser Levy che – come testimonia l’Hertzberg – ‘era
un aschenazita, proveniva cioè dalla comunità di lingua yiddish dell’Europa centrale e orientale,
che i sefarditi consideravano una casta inferiore….Levy era un uomo d’affari che si era fatto da
sé, che era arrivato povero, e non faceva parte di coloro che provenivano da Recife. Nel 1661
Levy acquistò una casa a Nuova Amsterdam, forse la prima che un ebreo avesse mai posseduto
in Nord America. In capo aa sette anni era diventato un intermediario che vendeva merci finite
importate da Amsterdam, con interessi commerciali anche a Fort Orange (Albany)… Era
diventato rappresentante dei mercanti olandesi di Nuova Amsterdam e prestamonete. Vendeva
perfino liquori, Nel 1661 ottenne la licenza da macellaio….In questo affare si era associato a un
partner cristiano; è interessante sapere che questo macello pubblico era situato proprio nel luogo
dove adesso si trova Wall Street. Levy stava anche diventando un personaggio pubblico. Dal
1657 marciava con la milizia. E’ probabile anche che al Sabbath e durante le festività ebraiche
fosse esentato dai suoi doveri con la milizia, dato che questo tipo di eccezioni continuarono a
essere fatte nella Nuova York coloniale e anche in altre parti delle colonie inglesi, fino alla
Rivoluzione Americana.’ (2°)
All’epoca della ‘rivoluzione americana’ si contavano nelle colonie britanniche almeno
quattromila ebrei e , certamente non per caso, molti tra questi operavano attivamente nella città
di Boston dalla quale partirono i primi tumulti che avrebbero portato all’indipendenza degli Stati
Uniti.
Il 16 dicembre 1773 scoppiava la rivolta dei cittadini di Boston capeggiati dall’agitatore ebreo
Samuel Adams. La storia del Nuovo Continente ricorda inoltre come sin dai primi anni del
XVII° secolo il traffico degli schiavi africani verso le Americhe fosse monopolizzato abilmente
da compagnie ebraiche (3°) le quali avrebbero dato poi vita alla ‘Royal African Company of
London’ (1764) all’interno della quale Jacob Rodriguez, Benjamin Wright e Abraham Pereira
continuarono i loro traffici di vite umane indisturbati.
Tutte le principali compagnie operanti sul mercato degli schiavi dell’Africa erano di proprietà
ebraiche, così come le nascenti Compagnie di Navigazione tra le quali ovviamente la Compagnia
151
Olandese delle Indie Orientali la quale aveva acquistato i diritti di sfruttamento dei terreni
attorno a Nuova Amsterdam che , qualche anno più tardi, si sarebbe chiamata Nuova York.
Il divieto di emigrazione ebraica verso l’isola di Manhattan decretato dall’allora Governatore
Stuyvesant costrinse la comunità ebraica a infiltrare la Compagnia Olandese mettendo di fronte
al fatto compiuto il Governatore e la Corona d’Olanda.
Era attraverso la Compagnia Olandese che molte armi vennero fatte entrare nel Nuovo
Continente.
Il mercato di schiavi era una delle principali fonti di guadagno della comunità ebraica.
La città di Nuova Amsterdam , che prenderà il nome di Nuova York nell’anno 1666 , si
trasformò così in breve nella capitale degli affari ebraici del Nord America. Il quartiere di
Manhattan divenne il centro degli affari della comunità ebraica che raggiunse un numero
considerevole di elementi tutti impegnati in attività speculative , dal prestito ad interesse alla
creazione di istituti di credito.
E’ necessario inoltre ricordare come nell’America delle colonie la vita religiosa degli ebrei
andasse a prendere connotati e caratteristiche del tutto particolari rispetto ai luoghi d'origine delle
emigrazioni dal Vecchio Continente. ‘Nell’America coloniale le sinagoghe erano come le chiese:
associazioni libere. Gli individui potevano scegliere di ignorare la sinagoga o usarla per qualsiasi
altro scopo a carattere ebraico potessero desiderare. … Gli ebrei che lo desideravano fondavano
delle istituzioni che sembravano copie esatte di quelle che avevano lasciato in Europa. Non
avevano altri modelli; quindi creavano sinagoghe nelle quali il rituale era ortodosso, insieme a
cimiteri, attrezzature per la macellazione di animali da cibo secondo il rito kosher, e mikvaot
(bagni rituali). I capi laici delle prime sinagoghe coloniali si comportavano come i loro pari in
Europa; cercavano d’imporre l’obbedienza da parte di tutti i membri nella vecchia maniera; ma
fallirono, perché , diversamente dalle autorità delle comunità ebraiche dei ghetti europei, gli
americani non avevano il potere di obbligare nessuno. Intorno al 1760, l’unica sinagoga di New
York multava i membri della congregazione che non partecipavano alle funzioni del Sabbath, ma
questa pratica fu abbandonata di lì a vent’anni, perché era inapplicabile.’ (4°)
Come osserva Hertzberg l’ebraismo americano, meno vincolato ai divieti della Legge, meno
osservante i precetti, molto più ‘emancipato’ rispetto a quello europeo, poteva dirsi
‘compiutamente omologato’ alla società americana che aveva , volenti o meno, contribuito a
costruire, a edificare dal nulla assieme ai protestanti e agli altri gruppi sociali e religiosi che
dall’Europa erano arrivati nel Nuovo Continente.
152
I rischi che le comunità ebraiche in America potessero propendere per derive di tipo ‘ateo’ o
‘agnostico’ rispetto ai riti della religione impensierì parecchi rabbini , tra i quali ricordiamo Isaac
Cordoba reggente la comunità di Kingston in Giamaica e autore di una appassionata difesa della
Bibbia e dei precetti ebraici contro l’ateismo del principale filosofo dell’illuminismo francese,
Voltaire. L’opera del rabbino della Giamaica venne successivamente ristampata – in due diverse
edizioni – anche negli Stati Uniti a Filadelfia nel 1791 e a Richmond nel 1804.
Si deve comunque sempre al Governatore Stuyvesand la costruzione di un quartiere ebraico nel
quale venne eretto un muro di recinzione che , qualche decennio più tardi, sarebbe rimasto
famoso come Wall Street.
L’ebreo John Pierpont Morgan costruì la sua fortuna con la costruzione delle ferrovie del sud-est,
speculando con materiali dello stato e creando di lì a pochi anni la ‘Drexel and Morgan
Company’ che si sarebbe convertita in una delle principali compagnied’affari del mondo.
Successivamente espandendo il suo impero Morgan costituì la ‘United States Steel Corporation’
alla quale fece seguito la ‘International’ , compagnia mercantile tra le più influenti nei traffici tra
le due sponde dell’atlantico. Diventò in pochissimi anni noto come il ‘re dell’acciaio’ , membro
di quella ‘aristocrazia del denaro’ che di lì a pochi anni avrebbe dominato completamente la vita
economica e finanziaria degli Stati Uniti.
‘Nello stesso periodo (quello della guerra civile americana nda) il banchiere John Pierpont
Morgan , principale agente trapiantato in America del ramo inglese della famiglia Rothschild,
cominciò ad investire immensi capitali nel finanziamento di compagnie ferroviarie, finendo col
monopolizzare la produzione americana di ferro e acciaio. Il principale difensore degli interessi
di Morgan in Senato era Nelson Aldrich. Sua figlia Abby sposò John Davison Rockfeller junior.
Dall’industria dei derivati del petrolio i Rockfeller entrarono nell’oligarchia bancaria.’ (5°)
Sulle vicende che porteranno all’istituzione della Federal Reserve, la principale banca
d’emissione americana, avremo senza dubbio occasione di parlare più specificamente nel corso
del presente capitolo; basterà ricordare che – quando venne varato il Federal Reserve Act – i
principali uomini d’affari dell’oligarchia si spartirono le principali istituzioni destinate a
‘sorvegliarne’ regolarità e funzionamento: nell’ordine si trattava di Paul Warburg che entrò nel
primo Federal Reserve Board – il consiglio direttivo che controllava il cosiddetto Federal
Reserve System – e di Benjamin Strong , uno degli uomini del banchiere Morgan , il quale
venne nominato presidente della Federal Reserve Bank di New York.
153
‘Negli USA la centralizzazione del sistema di emissione , attuata attraverso l’istituzione della
Federal Reserve, avvenne quando un terzo dell’oro del mondo era già entrato nel suo sistema
finanziario. I cospiratori di Jekyl Island – Rockfeller, Rothschild, Warburg, Schiff, Kuhn, Loeb,
Baruch, Morghentau, Perkins e i loro agenti Morgan, Aldrich, Strong, Venderlip, House –
insieme a tutti gli esponenti della nuova oligarchia del denaro , erano perfettamente consapevoli
dell’importanza strategica del loro obbiettivo: chi governava l’oro d’America poteva dominare il
mondo’ (6°)
Dal canto suo l’altro ebreo Cornelius Vanderbilt , il primo di una dinastia , si arricchì grazie alle
concessioni che ottenne dallo stato per la costruzione delle ferrovie del’ovest e attraverso
sovvenzioni ufficiali che ottenne dalle compagnie di navigazione dell’atlantico. Per sua parte Jay
Gould , privo di scrupoli, speculò con il monopolio della rete ferroviaria. Meyer Guggerheim ,
arrivato dalla Svizzera, fece fortuna nello sfruttamento delle miniere e nella raffinazione del
rame, e assieme ai suoi quattro fratelli fondò la ‘Philadelphia Smelting and Refining Company’.
La sua ‘dinastia’ approfittò di dichiarate e influenti manovre di astuti politici che permisero ai
Guggerheim di estendere il loro impero anche ai ricchi giacimenti d’ oro dell’Alaska , di stagno
in Bolivia, di rame in Cile. La Guerra di Secessione (1861/1865) fu un fiume in piena per le
casse dell’oligarchia ebraica, la quale accrebbe le proprie fortune sfruttando ampiamente il
campo libero lasciato dalle fazioni in lotta. Mentre il popolo e i governanti degli Stati Uniti
d’America erano impegnati in una lunga e estenuante Guerra Civile (7°) l’oligarchia ebraica
sfruttava cinicamente il contenzioso bellico, parteggiando ora per l’uno ora per l’altro tra i due
contendenti. Lo stesso Abraham Lincoln per finanziare le proprie campagne elettorali dovette
accettare il prestito con interessi del 36% che gli venne concesso dai finanzieri ebrei di Wall
Street. Sembra che , l’episodio del prestito, avesse fatto nascere forti sospetti nello stesso Lincoln
il quale avrebbe pianificato una serie di articoli legislativi per porre bruscamente un freno alla
speculazione bancaria e finanziaria dell’oligarchia. Come tutti sanno Lincoln venne assassinato,
così come il suo assassino John Wilkes Both il quale avrebbe rivelato il nome del vero mandante
, l’ebreo Judah F. Benjamin, che sarebbe stato dietro all’attentato. I monopoli saldamente nelle
mani degli ebrei sfruttavano la legge della domanda e dell’offerta provocando artificiali alti e
bassi nei prezzi dei beni di prima necessità e soprattutto nel mercato azionario e nella Borsa di
Wall Street. Avvenne così che il famoso Venerdì Nero della principale borsa mondiale, quella di
New York, venisse pianificato a tavolino e diretto dai magnati della finanza dei gruppi Gould,
Fisk, Vanderbilt e altri che realizzarono immense speculazioni sulle spalle dei medi e piccoli
154
investitori. Durante la Guerra di Secessione come già accennato l’oligarchia ebraica accrebbe le
proprie fortune e dopo il crack fittizio della borsa di New York la ‘Abraham Seligman aand
Company’ di San Francisco arrivò sulla costa orientale ampliando le proprie filiali da New York
alla Florida e estendendosi all’Europa. Il gruppo che faceva capo a Abraham Seligman fu il
principale ‘sponsor’ del Gen. Ulisse Grant, frammassone di rito scozzese e presidente degli Stati
Uniti dal 1869 al 1877. Abraham Kuhn e il suo socio Salomon Loeb , da parte loro, fondarono a
New York una società bancaria che si sarebbe interessata dei principali investimenti collegati
allo sviluppo della rete ferroviaria. Successivamente estesero la loro attività inserendosi nella
‘American Smelting and Refining Association’ , alla ‘Westinghouse Electric’ , alla ‘Western
Union Telegraph’ e alle compagnie d’assicurazioni. Già a metà del loro cammino, e avviate
numeorse e floride attività finanziarie, trovarono un nuovo socio nellapersona di Jacob Schiff , il
principale finanziere ‘dietro le quinte’ della Rivoluzione Bolscevica nella Russia zarista. (8°)
‘Secondo John Schiff, nipote di Jacob, la sola ‘Kuhn and Loeb’ contribuì con 20 milioni di
dollari dell’epoca al trionfo del bolscevismo in Russia (‘New York Journal-American del
3/02/1949), mentre Max Warburg rispediva Lenin in Russia dalla Svizzera su di un vagone
piombato, con una dotazione in oro per un valore calcolato in tranta milioni di marchi.’ (9°)
In America andò ad operare inoltre John Davidson Rockfeller, il quale creò dal nulla il trust
dell’industria petrolifera sotto l’insegna del colosso della ‘Standard Oil Company’, assieme allo
sfruttamento di miniere e all’apertura di fondazioni di natura ‘filantropica’.
Il caso dei Rockfeller assume particolare interesse proprio per la metodologia e lo sfacciato
cinismo con il quale l’oligarchia assumeva i posti chiave del nascente capitalismo statunitense.
‘I Rockfeller sono la personificazione del Potere permanente della nazione: i governi cambiano,
l’economia fluttua, le alleanze si spostano, i Rockfeller restano’ scriveva di loro Walter Cronkite
reporter della CBS.
William Rockfeller amava dichiarare che ‘imbroglio i miei figli ogni volta che ne ho l'occasione.
Voglio farne dei duri. Io commercio con i ragazzi e li spenno e li picchio anche ogni volta che
posso. Voglio farne dei duri.’
John D. Rockfeller crebbe all’ombra del padre e ne assunse la brutalità, la scaltrezza, il cinismo e
se necessario la violenza. Autentico speculatore, amava infiltrare i suoi uomini all’interno delle
aziende rivali, spiandone le attività e destabilizzando il mercato con colpi di mano e se
necessario azioni ‘di disturbo’ che potevano sconfinare nell’omicidio o nella soppressione dei
rivali.
155
Quando la corsa al petrolio assunse aspetti politici la sua compagnia la ‘Standard Oil’ diventò la
portabandiera degli interessi petroliferi statunitensi, appoggiandosi al governo e all’oligarchia.
‘Nel 1897 , John Rockfeller –scrive Filippo Gaja – usando metodi di guerra commerciale ‘non
ortodossa’ , unificò le migliaia di piccole compagnie della Pennsylvania fondando la ‘Stardand
Oil of New Jersey’ , che divenne l’emblema stesso della potenza petrolifera americana’ (10°)
Il giudice Landis impose una multa di 29 milioni di dollari dell’epoca per i suoi innumerevoli
reati finanziari, ma ovviamente il potere e l’influenza erano tali che anche l’attacco che venne
portato alla sua ‘Standard Oil’ risultò effimero e inutile, aumentando maggiormente il potere
intimidatorio e quello economico del noto magnate.
L’unione con Morgan portò ad un’alleanza che – nel breve arco di pochi anni – si sarebbe
consolidata all’interno del sistema direttivo della Federal Reserve costituendo quell’oligarchia
plutocratica della quale, malgrado gli innumerevoli studi n merito (11°) sempre poco si conosce,
specialmente in Italia.
‘L’ ebreo – scriveva più di ottant’anni or sono il noto magnate dell’industria automobilistica
statunitense Henry Ford – è un enigma mondiale. Per quanto la sua massa sia povera di numero,
domina, ciò nonostante, il mercato economico e affaristico del mondo intero. Vivendo disperso ,
senza patria né governo, dimostra di possedere una unità nazionale e una tecnica non raggiunta
mai da nessun popolo della terra. La professione preferita dell’ebreo in proporzione molto
maggiore degli altri popoli è quella degli scambi commerciali. Non importa discendere alla
compravendita di stracci: l’essenziale è commerciare. Dalla compravendita di roba vecchia fino
al dominio assoluto del commercio mondiale e delle finanze degli stati, l’ebreo ha sempre
dimostrato le migliori attitudini. Possessore di una avversione invincibile per tutti i lavori
manuali e produttivi, egli sa compensare questo difetto con una caratteristica predisposizione per
gli scambi. Il non ebreo manifesta la sua attività nel terreno industriale o tecnico, ma il giovane
ebreo preferirà sempre iniziare la sua carriera come commesso, o venditore ambulante o
impiegato di commercio per le relazioni che tali attività mantengono col mondo degli affari.’
(12°)
Dotati di uno spirito di unità e di coesione assolutamente granitico ecco che , in una nazione
come gli Stati Uniti d’America, gli ebrei poterono installare il loro quartier generale della nuova
oligarchia del denaro , creando nel breve volgere di pochi decenni quegli imperi capitalistici che
ne determineranno la posizione di prioritaria e assoluta superiorità rispetto ad altri gruppi sociali.
156
Nel mondo della finanza e più vastamente nella grande speculazione, gli eredi dei vecchi usurai
europei, dimostreranno di possedere quella ‘fedeltà di razza e di sangue, di religione e di
interessi’ necessaria a sbaragliare la concorrenza per fare un solo esempio della pur consistente
comunità latina.
Indubbiamente l’accesso messianismo che rappresentava la sovrastruttura della nazione
americana favorì nell’autoproclamato ‘popolo eletto’ una dichiarata assunzione delle redini del
neocostituito stato che di lì a pochi decenni sarebbe diventata la principale potenza mondiale.
La conquista dell’America dei pionieri protestanti del XVI° secolo rappresentò senz’altro una
tappa fondamentale nella creazione di quello ‘spirito della frontiera’ dal quale sarebbe nato il
carattere prevalentemente individualistico e rapace degli Stati Uniti; ma il successivo
arrembaggio della ‘Sinagoga Plutocratica’ determinò quello spostamento di capitali finanziari di
assoluto rilievo nelle mani di un numero esiguo ma avido, potente , determinato di oligarchi nati
da ‘Israele’.
‘Negli Stati Uniti , quasi tutto il commercio grossista, i ‘trusts’ e gli istituti bancari, le ricchezze
del sottosuolo e i principali prodotti dell’agricoltura , specialmente tabacco, cotone e zucchero, si
trovano sotto l’assoluto dominio dei finanzieri ebrei o dei loro agenti.’ (13°)
Aveva certamente ragione dunque , Pierre Antoine Cousteau, fratello del più noto Jacque-Yves
oceanografo di fama mondiale, a definire – nella sua opera più nota , ‘L’America Ebraica’come
la terra promessa del cosmopolitismo ebraico internazionale.
‘La conquista degli Stati Uniti da parte degli ebrei raggiunge una sorta di perfezione. In meno di
mezzo secolo , i conquistatori ariani sono stati respinti, spossessati, ridotti un po’ ovunque ad
impieghi secondari, a lavori comuni. E i nuovi signori si sono insediati, occupando uno ad uno i
punti strategici, espellendo via via i vecchi occupanti dalle roccaforti delle quali essi credevano
d’essersi assicurati la custodia per l’eternità. Un lavoro ben fatto, una bella pulizia.’ (14°)
Secondo quanto scrive Jacques Bordiot le prime tappe per l’instaurazione di un Governo
Mondiale sono da ricercare nell’elezione a presidente degli Stati Uniti di Thomas Woodrow
Wilson nel novembre del 1912 , ‘con una manovra di finanzieri internazionali , condotti dalla
Banca J.P. Morgan, principale sostegno del Gruppo della Round Table americano, e agente negli
stati dei Rothschild di Londra.’ (15°)
Nacque da quell’elezione la strategia di dominio planetario statunitense che , nel breve volgere di
pochi anni, avrebbe proiettato la potenza atlantica al centro del conflitto europeo.
157
Secondo la teoria del ‘balance of power’ euro-asiatico della Gran Bretagna si necessitava un
equilibrio stabile nei rapporti di forza tra i principali attori (stati) dell’Europa. Secondo invece la
nascente dottrina geopolitica statunitense era assolutamente necessario che questi arrivassero –
per vie militari – a scannarsi tra di loro. E’ il principio che ispirò l’intervento al fianco delle
potenze alleate (Gran Bretgna Francia e Italia) e che su scala mondiale veniva desunto
direttamente dalla scuola di Geo-Politica del britannico Sir Halford Mackinder, il quale in un suo
noto assioma stabiliva che ‘Chi domina l’Europa Orientale domina la Terra Interna, chi domina
la Terra Interna domina l’Isola del Mondo (World Island) , chi domina l’Isdola del Mondo
domina il Mondo’.
Come ha scritto lo storico John Kleeves ‘Gli Stati Uniti dunque non potevano stare a guardare, o
limitarsi al massimo ad aiutare con armi, materiali e danaro uno o l’altro dei contendenti o tutti e
due; dovevano assolutamente intervenire, non solo in Europa ma anche in Oriente, sperare che
vincesse la parte alla quale si erano legati, e cercare di controllare poi i mutamenti provocati
dalle condizioni di pace conseguenti, affinchè queste, in Europa, lasciassero le cose all’incirca
com’era prima …’ (16°)
Ovviamente la Guerra sarebbe diventata l’opportunità per ampliare la sfera d’interessi
statunitense all’intero pianeta, così – sia nel 1° conflitto che , soprattutto , nel 2° - si
determinarono quelle condizioni assolutamente uniche che, nell’arco di un ventennio sanciranno
l’egemonia planetaria americana.
L’oligarchia ebraica in entrambi i conflitti, lavorando ai fianchi l’establishment, determinerà le
linee di politica economica interna e quelle di politica estera, soprattutto di contenimento dei
regimi totalitari sorti all’indomani della Grande Guerra nell’Europa Centrale (l’Italia fascista
prima e la Germania Nazional-Socialista poi) e in quella Orientale (l’Unione Sovietica).
La stessa Guerra Fredda , condotta unilateralmente da Washington contro Mosca (con la
creazione della Nato) , nient’altro sarebbe stata che la prosecuzione del confronto-conflitto su
scala planetaria che un’uomo dell’establishment come Zbigniew Brzezinski ha lucidamente
analizzato nella sua opera ‘La Grande Scacchiera – Il Mondo e la Politica nell’Era della
Supremazia Americana’ quando delineerà obbiettivi e strategie dell’unica superpotenza rimasta
dopo la caduta dell’Urss nei primi anni novanta: ‘E’ ormai tempo – scrive questa eminenza
dell’oligarchia economico-politica sionista che controlla l’America ( e che non a torto viene
indicata dalle cosiddette ‘milizie’ dell’estrema destra statunitense come Z.O.G. = Zionist
Occupation Government ) - che gli Stati Uniti perseguano un coerente disegno geo-strategico
158
d’ampio respiro per l’intera Eurasia. Questa necessità sorge dall’interazione fra due realtà
basilari: gli USA sono oggi l’unica superpotenza globale e l’Eurasia è il terreno sul quale si
giocherà il futuro del mondo. L’equilibrio delle forze che prevarrà su questo continente deciderà
dunque il destino della supremazia americana e della sua missione storica. La durata e la stabilità
di tale supremazia dipenderanno soprattutto da come gli Stati Uniti muoveranno le principali
pedine del gioco su questa scacchiera, controllandone le zone cardine dal punto di vista geopolitico’.
(17°)
E con l’11 Settembre e il pericolo del ‘terrorismo fondamentalista’ di Bin Laden e dei talebani
di Kabul si realizzeranno le condizioni necessarie al controllo diretto dell’Eurasia…. Ma questa
come vedremo altrove è un’altra storia….
Così come scrive Michel Bugnon Mordant: ‘Gli accordi internazionali siglati tra Stati Uniti e gli
altri paesi, in particolare l’Europa, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, s’inscrivono in una
logica americana intangibile. Nessun tipo di legami politici obbligatori ma , prima di tutto,
relazioni economiche.’ Così come consigliava George Washington. Ripreso alla fine del XIX°
secolo da Mahan (massimo esperto della scuola geo-politica americana cosiddetta talassocentrica
, creata sul modello britannico 18°) e da altri , questo significava. ‘Creazione di legami
economici fin quando noi domineremo il mondo’. I tentativi di mettere sotto tutela
definitivamente l’Europa per mezzo di scambi commerciali dopo il 1945 venne avviato
attraverso il Piano Marshall. Ciò che qui viene esposto soddisfaceva i sogni di Jean Monnet
d’una Europa ‘americanizzata’ e rassicurante la propria popolazione di fronte al pericolo d’una
espansione sovietica, del quale l’Europa era impossibilitata a difendersi senza l’America’ (19°)
Per il raggiungimento di questi obbiettivi planetari, la Finanza e il Commercio, l’Industria e le
Banche dovevano rappresentare gli strumenti di dominio interno con i quali la casta dei nuovi
oligarchi del denaro avrebbe mantenuto sotto il proprio tallone la massa dei cittadini americani.
L’Internazionale Ebraica che in poco meno di un secolo riuscirà a dominare definitivamente
l’America e poi l’intero Occidente mediante l’utilizzo delle risorse di cui sopra, si preparerà così
all’assalto dei mercati mondiali e al controllo – mediante le proprie multinazionali –
dell’economia mondiale.
Le banche ebraiche rappresentano la punta di diamante dell’offensiva mondialista lanciata dai
sionisti all’indomani della 2a Guerra Mondiale: oltre alle già citate Kuhn, Loeb and Company,
Warburg, Rockfeller, Morgan Stanley, saranno sempre membri dell’establishment sionista ad
operare indiscussi nel ‘Tempio della Finanza Mondiale’ (Wall Street) da Spencer a Seligman, da
159
Lazard, a Ladenburg, da Thalmann a Hallgarten , da Nachod a Goldmann, da Sachs a
Wolfenshon, fino ai più recenti ‘speculatori’ internazionali fra i quali si distingue George Soros,
ebreo d’origini ungheresi, responsabile del crollo della Lira italiana e della sua fuoriuscita dallo
SME (Sistema Monetario Europeo) nel 1993, dei crolli finanziari della Malesia e dell’Indonesia
(peraltro denunciati dai rispettivi presidenti e governi islamici come ‘attacchi lobbystici della
finanza sionista’) e dello smembramento politico dell’ex Yugoslavia e poi del crollo politico di
Slobodan Milosevic nell’inverno di due anni or sono.
Non esiste alcun dubbio che esistano delle relazioni strettissime tra alta finanza e ambienti
sionisti, tra i principali consigli d’amministrazione delle multinazionali e le Logge Massoniche
controllate dal Giudaismo Talmudico, tra i centri di potere economico e i centri di potere
esoterico-sapienzale che dalle Sinagoghe determinano i principali avvenimenti della politica
mondiale. Del resto i principali finanzieri ebrei sono , allo stesso modo, ai vertici del potere
politico attraverso le loro fondazioni, i loro circoli ristretti, i loro uomini (sparsi nei partiti
politici e nei centri amministrativi) e soprattutto le loro istituzioni ‘discrete’ (Cfr, Council o f
Foreign Relations, Bildeberg Group, Trilateral Commission, Club de Paris, Club di Roma, le
Conferenze Pugwash, la Pilgrims Society, gli Istituti d’Affari Internazionali, G8, Banca
Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Gruppo Mega, la Nato, le Nazioni Unite e tutti gli
accordi di tipo politico-militare o commerciali siglati dagli Stati Uniti negli ultimi sessant’anni
per mezzo pianeta).
Ai vertici industriali predominano le compagnie ebraiche, così vale per le firme della moda e per
quelle dello sport, estendendo il loro potere nel settore dei mass media dove l’elemento giudaico
appare predominante ( e del quale ci occuperemo in separata sede). I Werner , i Beer’s, i Barnabo
sono tra i principali commercianti di diamanti, i Lewinsohn , i Guggenheim del rame e
dell’argento, i Rothschild del petrolio e con loro tutti i principali responsabili delle cosiddette 7
Sorelle , le principali compagnie petrolifere internazionali.
Una delle fasi che spalancarono le porte del sistema statunitense all’oligarchia ebraica fu il crollo
del cosiddetto Venerdì Nero di Wall Street. La successiva elezione del democratico Roosvelt
(Rosenfeld) alla presidenza del paese determinò lo spostamento del potere economico-finanziario
e politico-anmministrativo nelle mani dei ‘signori del denaro’ della plutocrazia sionista.
‘Il 7 marzo 1935 l’Istituto Carnegie - scrive Louis Marschalko - investigò l’albero genealogico
dei Roosvelt , dal quale venne messo in evidenza che il presidente degli Stati Uniti era di
discendenza giudaica. I suoi antenati arrivarono negli Stati Uniti nel 1682: erano Claes
160
Martenszen van Rosenvelt e da lato materno Janette Saluel. Originariamente erano ebrei sefarditi
spagnoli che fuggirono dalle persecuzioni di Fernando, il diabolico, nel 1492 e si diressero in
Inghilterra. Dall’arrivo negli Stati Uniti l’albero genealogico della famiglia è pieno di Jacob, di
Isaac e di Samuel.’ (20°).
Ovviamente presidente ebreo , il Roosvelt, degli interessi ebraici.
Bernard Baruch assurse così a eminenza grigia del presidente, Henry Morghentau, James Paul
Warburg, Samuel Huntermeyer, Sam Rosenman, il rabbino Stephen Wise, Harry Hopkins, Felix
Frankfurter, fecero così parte dell’establishment che guidò la nazione americana dal ‘New Deal’
alla Guerra Ebrea del 41-45
L’erede di Baruch , in veste di tutor della presidenza statunitense, fu il magnate Sidney
Weimberg che ‘pedinò’ a vista i presidenti Eisenhower e Kennedy. Weinberg diventò presidente
della Ford Motor quando questa passò sotto controllo ebraico.
I fratelli Rockfeller presero il controllo della Chaase Manhattan Bank, mentre il più influente tra
loro, Nelson, unitamente al senatore israelita Javitis, controllava l’ala sinistra del Partito
Repubblicano. Se si considera che l’edificio dove venne costruito il Palazzo di Vetro delle
Nazioni Unite venne costruito su una proprietà del noto magnate , si potrà anche comprendere
come questa istituzione sovra-nazionale mai abbia operato secondo fini di giustizia e di legalità,
permettendo la creazione dello stato-pirata d’Israele e le sue infamie, così come lasciando
impuniti innumerevoli crimini commessi contro l’umanità dalla superpotenza a stelle e strisce e
dai suoi ‘colleghi’ sovietici d’Oriente.
I banchieri ebrei della famiglia Warburg , i Kuhn e Loeb dell’omologa banca, gli Schiff, il ramo
americano dei Rothschild, le famiglie Lazare,Aldrich, Cohen, Altschul, Benjamin, Guggenheim,
Nachod, Read, Goldmann, Schareder furono così le sole detentrici di immensi capitali finanziari
che verranno messi a disposizione dei più efferati crimini ammantati di principi umanitari e belle
parole prive di senso (per esempio ricordiamo la nota frase relativa al ‘ritorno della democrazia
nel Kuwait liberato’ , quando chiunque sapeva benissimo che nessun tipo di democrazia fosse
mai stato applicato nell’emirato dei Sabah).(20°)
Inoltre non dobbiamo dimenticarci che alcuni presidenti degli Stati Uniti fossero ‘protestanti’
pro-forma, discendendo da famiglie ebraiche convertite decenni o secoli prima. Era il caso di
Harry Truman (Shippe), Dwight David Eisenhower , discendente di Jacob e Rebecca
Eisenhower, israeliti emigrati da Odenwald , Germania, nel XVIII° secolo.
161
Fino alle più recenti notizie che sono trapelate anche sulla stampa italiana circa la discendenza
ebraica della famiglia Bush. (21°)
A queste informazioni si deve aggiungere quanto , altri autori dell’area non conformista, hanno
scritto circa i rapporti tra potere iniziatico occulto e ambienti della finanza e della politica.
Citiamo volentieri il volume di Anthony Sutton , ‘America’s Secret Establishment – An
introduction to the Order of Skull & Bones’ , a cura della Liberty House Press nel quale viene
fedelmente descritto l’ambiente dell’Università dell’elite’s sionista di Yale, l’esistenza di uno
strano ordine di tipo massonico interno all’ambiente universitario (l’Ordine del Teschio e delle
Ossa) e l’allevamento ‘ad hoc’ dei futuri leader’s dell’establishment. (22°)
La storia del potere occulto che controlla l’America è ancora tutta da descrivere, così come
sarebbe altrettanto interessante analizzare l’incredibile influenza che hanno assunto – in prima
persona – i sionisti all’interno delle amministrazioni americane.
Con l’amministrazione Clinton (23°) abbiamo raggiunto livelli particolarmente inquietanti di
ebrei all’interno dei ‘bureau’ della White House; con Bush junior sembrerebbe che si continui e
possibilmente si aumentino queste stime: (24°)
Non aveva dunque i suoi torti Benjamin Franklin quando alla Convenzione Costituzionale di
Boston nel 1789 metteva in guardia gli americani circa il ‘pericolo ebraico’: ‘Se gli ebrei non
sono esclusi dagli Stati Uniti per costituzione, fra meno di cent’anni essi ci governeranno e ci
distruggeranno, e muteranno la nostra forma di governo per la quale noi americani abbiamo
sparso il sangue e sacrificato la nostra vita. Io vi avverto , signori: se voi non eliminate gli ebrei
per sempre, i vostri figli e i figli dei vostri figli vi malediranno nelle vostre tombe. Le idee degli
ebrei non sono quelle degli americani quand’anche essi abbiano vissuto fra noi per dieci
generazioni.’ (25°)
Noi consigliamo ai nostri lettori di riuscire ad entrare in possesso di alcuni dei volumi citati e se
possibile di altri ( 26°) che, dall’area di cultura tradizionale francese sono diffusi esclusivamente
in ambienti ‘catacombali’ quali quelli del cattolicesimo tradizionalista o nell’area dell’estrema
destra neo-fascista (la quale peraltro non ha ancora pensato di disporre di una casa editrice
specializzata sulla questione ebraica dopo la defaut delle edizioni di ‘Ar’…. Meno male che sono
nate le edizioni ‘Effepi’ a porvi rimedio).
162
NOTE AL CAPITOLO 12° 
1°- Arthur Hertzberg – ‘Gli Ebrei in America – Storia, cultura, società’ – Edizioni ‘Bompiani’
Milano 1993
2° - Arthur Hertzberg op. cit.
3° - In merito all’apporto ebraico nei commerci di schiavi negri dall’Africa alle Americhe si
consulti ‘The Secret Relationship between Blacks and Jews’ – Volume 1 , pubblicato a cura
dell’organizzazione islamica ‘The Nation of Islam’ , ‘Latimer Associates’ Chicago, Illinois’
1991. Il volume riporta fedelmente interi elenchi di compagnie marittime che operavano tra le
sponde dell’atlantico, fedelmente estratte dall’ ‘American Jewish Archives’, dal volume di
Herbert I. Bloom ‘The economic activities of the Jews of Amsterdam in the Seventeenth and
Eighteenth Centuries’, da quello di Abraham J. Karp ‘The Jewish Experience in America:
Selected Studies from the Publications of the American Jewish Historical Society’ e dai tre
volumi di Jacob Rader Marcus ‘The Colonial American Jew 1492/1776’
Dopo aver riportato fedelmente le date d’espulsione degli ebrei dalle principali città dell’Europa ,
tra il X° e il XIX° secolo, l’opera elenca in ordine i principali sfruttatori ebrei della manodopera
africana del Suriname; tra di loro citiamo: Abraham Arias, Jacob Cardoso, Salomon La Para,
Jacob Henriwues de Barrios, Isaak da Costa, Joseph Costelho, Jacob Barugh Carvalho, David
Gradis d’Affonseca, Moses Henriques Cothino, Elias Chayne, David Mendes Mesa, David
Simon Levi, Juda Abrahamse, Isaak Carrera Brandon, Jacob Bunes, Abraham Isidro, Isaak da
Costa e molti altri. Sono anche ricordate le numerose rivolte che scoppiarono nelle piantagioni e
come ‘gli ebrei parteciparono attivamente a sopprimerle, reprimendo nel sangue le richieste di
quelli che venivano considerati alla stregua di semplici schiavi. Tra coloro che parteciparono alle
repressioni , tra il 1691 e il 1722, sono ricordati i nomi degli ebrei: David Nassy, Moses Naar,
Gabriel de la Fatte, del capitano Jacob d’Avilar, Manuel Pereira, Isaac Arias, Abraham De Brito
e Abraham de Veer. Il volume parla esplicitamente di ‘milizie ebraiche’ assoldate dai grandi
proprietari terrieri. La ‘Dutch West India Company’ controllava i territori del Sud America fino
alla Guiana dove operava David Nassy a capo di una comunità di commercianti ebrei rifugiata in
Guiana dal Brasile. Nell’isola di Barbados la comunità ebraica viene descritta come compatta
auto-disciplinata (cfr dal volume di Simon Wolf ‘The American Jew as Patriot, Soldier and
Citizen’ – Philadelpia , Levytype Company 1895) e concentrata nei propri affari commerciali.
Inutile riproporre in questa sede l’ennesima lista di schiavisti ebrei, molti dei quali compaiono
anche nei registri dello stato e nella Jewish Historical Society Of England .Identiche stime sono
163
date per tutti gli stati caraibici e per il Messico, dove i traffici continuarono per tutti il XVIII°
secolo e dove operavano alcuni tra i principali ‘mercanti ebrei’: Jeosuah Henriquez, Francisco
Lopez Henriquez, Moses Penso, David Senior, Joseph da Costa Gomez. Dopo l’espulsione
decretata dal Brasile nel 1654 , gli ebrei di origini spagnole e portoghesi , si diressero verso
l’area caraibica. In Jamaica secondo le estimonianze di numerosi autori ebrei , tra i quali lo
storico Max Kohler, operavano David Henriques, Hyman Levy e Alexander Lindo. La
popolazione di schiavi dell’isola jamaicana passò dai 9504 del 1673 alla stima di 99.239
dell’anno 1739 e le maggiori compagnie commerciali di Kingston erano in mano al terzetto di
cui sopra. In Martinica la famiglia di David, Benjamin e Moses Gradis sviluppò analoghi traffici
mentre a Nevis operavano Abraham Bueno de Mezqueto e Solomon Israel.
Per quanto riguarda propriamente gli attuali Stati Uniti d’America, dove i ‘padri pellegrini’
protestanti andavano fondando una società rigidamente esclusivista verso gli indigeni e , in nome
della Bibbia e dell’etica protestante , la società WASP (White Anglo Saxon Protestant) , gli ebrei
si insinuarono tranquillamente sotto la spinta messianica che faceva coincidere il Nuovo Mondo
con la Terra Promessa delle letture bibliche. Si ricordano i nomi dei principali schiavisti ebrei di
Nuova York. Issack Asher, Jacob Barsimson, Joseph Bueno, Solomon Myers Cohen, Jacob
Fonseca, Aberham Franckfort, la famiglia Gomez, Ephraim Hart, Judah Hays, Harmon
Hendricks, Uriah Hyam, Abraham Isaacs, Samuel Jacobs, Benjamin S. Judah, la famiglia Levy,
Isaac R. Marques, Moses Michels, Simon Nathan, David Pardo, Isaac Pinhero, Rachel Pinto,
Abraham Sarzedas, Moses Seixas e altri ancora.
Rinviamo i lettori alla lettura di un testo che – come molti altri –purtroppo non è mai stato
tradotto in lingua italiana da alcuna casa editrice. Riteniamo utilissima questa operazione che
smaschererebbe definitivamente il mito dell’ebreo ‘errante’ e perseguitato e riuscirebbe a rendere
un minimo di giustizia ai milioni di schiavi che dall'Africa, vennero portati in catene a lavorare
nel ‘nuovo mondo’ ….. il mito dell’America come ‘nuova frontiera’ delle opportunità infinite si
fonda sullo sfruttamento immane di una massa mai quantificata di centinaia di migliaia, di
milioni di africani costretti ai peggiori lavori, nelle peggiori condizioni, che nessuna pellicola
cinematografica (compreso il vecchio kolossal ‘Radici’ …. Già ma da quanti anni non lo vedete
proiettato sul grande schermo….mentre ‘Olocaust’ e ‘Schindler List’ così come ‘La Vita è bella’
ci sono propinati mensilmente) potrà mai riuscire a descrivere.
4° - Arthur Hertzberg – ‘Gli Ebrei in America- Storia,cultura,società’ ediz. Bompiani – Milano
1993
164
5° - Lello Ragni – ‘Il Mondialismo Capitalista – Mercato Globale e Società Multirazziale’ –
Edizioni de ‘L’Uomo Libero’ – Milano 1992
6° - Lello Ragni – op. cit.
7° - si vedano a questo proposito le opere documentatissime di Raimondo Luraghi – ‘Storia della
Guerra Civile Americana’ edizioni ‘Rizzoli’ – Milano 1994; ‘Gli Stati Uniti – edizioni ‘UTET’ ,
Torino 1974 e ‘Marinai del Sud’
8° - pur sviluppando in altra sezione la questione dell’intreccio perverso di finanziamenti
capitalistici ebraici e di movimenti rivoluzionari socialisti e bolscevichi , si consiglia sin d’ora la
lettura del volume ‘La Storia dei Vinti’ di Joaquin Bochaca – Volume 2° (‘Il comunismo ‘russo’)
edizioni ‘Barbarossa’ Milano 1987
9° - Sergio Gozzoli – ‘Sulla Pelle dei Popoli – Viaggio nel labirinto del potere mondialista’
edizioni de ‘L’Uomo Libero’ – Milano nr° 27 Monografico del Giugno 1988
10° - Filippo Gaja – ‘Le Frontiere Maledette del Medio Oriente’ edizioni ‘Maquis’ , Milano
1991
11° - per una breve bibliografia sul potere dell’oligarchia negli Stati Uniti si consultino i seguenti
volumi che non sono mai stati tradotti in italiano sebbene di fondamentale importanza e di
assoluta priorità nella conduzione di un reale antagonismo culturale al Sistema Mondialista:
Jacques Bordiot.- ‘Une main cachee dirige – Le systeme du mondialisme’ edizioni ‘Trident’
Paris (Francia)1992
Jacques Bordiot – ‘Le Pouvoir Occulte fourrier du communisme’ edizioni ‘Diffusion de la
Pensèè Francaise’ – Chirè en Montreuil (Francia) 1976
Jacques Bordiot – ‘Le Gouvernement Invisible’ edizioni ‘Avalon’ – Paris (Francia) 1987
Carroll Quigley – ‘Tragedy and Hope’ edizioni ‘MacMillan’ – New York 1966
Carroll Quigley – ‘The Anglo-American establishment’ edizioni ‘Books in Focus’ New York
1991
W.Cleon Skousen – ‘The Naked Capitalist’ St.Lake City (USA) 1970 (di questo volume ne esiste
una edizione ‘Il capitalista nudo’ vecchia di almeno un quarto di secolo uscita nel 1978 per i
titoli dell’Armando’ editore di Roma)
Dan Smoot – ‘The Invisible Government’ edizioni ‘The American Library’, Belmont
(Massachusset) 1965
Jacques Bergier /Bernard Thomas ‘La Guerre Secrets du petrole’ ediz. Denoèl 1968
165
Henry Costan – ‘Les Technocrates et la Synarchie’ edizioni ‘Librairie Francaise’ 1979
Pierre Virion – ‘Bientot un Gouvernement mondial?’ ediz. ‘Saint Michel’ – Saint Cenerè
(France) 1976
Luois Bergeron/Serge Bernstein – ‘Dictionnaire d’histoire èconomique, de 1800 a nos jours’ ,
ediz. Hatier , Paris (Francia) 1987
Alain Cotta – ‘Le Capitalisme dand tous ses etats’ edizioni ‘Fayard’ Paris (Francia) 1991
Henry Grimal – ‘Le Commonwealth’ edizioni ‘PUF Collection’ Paris 1982
Frederic Julien – ‘Les Etats Unis contre l’Europe’ ediz. ‘Le Labyrinthe’ Paris (Francia) 1987
Elise Marienstras ‘Le Mythes fondateurs de la nation americaine’ edizioni ‘Complexe’ ,
Bruxelles (Belgio) 1992
Pierre Milza – ‘Les Relations internationale de 1871 a 1914’ edizioni ‘Colin’ Paris (Francia)
1983
Yann Moncomble – ‘Les Vrais responsables de la Troisieme Guerre Mondiale’ edizioni ‘Faits et
documents’ – Paris (Francia) 1982
Alexis De Toqueville – ‘De la democratie en Amerique’ edizioni 10/18 – Paris 1963
Michel Bugnon Mordant ‘L’Amerique Totalitaire – Les Etats Unis et la maitrise du monde’
edizioni ‘Favre’ Lausanne (Svizzera) 1997
12° - Henry Ford – ‘L’Ebreo Internazionale’ edizioni di ‘Ar’ – Padova 1971
13° - Henry Ford op. citata
14° - Pierre Antoine Cousteau – ‘L’America Ebraica’ – edizioni ‘Effepi’ – Genova 2002
15° -Jacques Bordiot – ‘Le Gouvernement Invisible’ edizioni ‘Avalon’ – Paris (Francia) 1987
6
16° -John Kleeves – ‘Vecchi Trucchi – Le strategie e la prassi della politica estera americana,
dalle armi nucleari in Europa, all’asservimento dell’America Latina, al traffico internazionale di
droga ed altro’ edizioni ‘Il Cerchio’ – Rimini 1991
17° - Zbigniew Brzezinski – ‘La Grande Scacchiera – Il Mondo e la Politica nell’Era della
Supremazia Americana’ – edizioni ‘Longanesi’ – Milano 1997
18° - sulla scuola geopolitica statunitense si vedano le opere di Alfred Mahan: ‘’The Influence of
Sea Power upon History 1660/1783’edizioni Little , Boston, 1890; ‘The Interest of America in
Sea Power’ edizioni ‘Sampson Low’, London 1890 (Traduz. in italiano ediz. Casanova, Torino
1904); ‘The Influence of Sea Power upon the French Revolution and the Empire 1793/1812’
edizioni ‘Little’ , Boston 1892. Come descrive nel suo volume Pascal Lorot – ‘Storia della
166
Geopolitica’ edizioni ‘Asterios, Trieste 1997 – ‘Mahan trova, di fatto, molte somiglianze tra
l’Inghilterra e gli Stati Uniti. Nel 1897 espone in ‘The Interest of America in Sea Power’
(L’interesse dell’America nel potere marittimo) la dottrina che doveva guidare l’azione del suo
paese, se anch’esso voleva innalzarsi al rango di potenza mondiale. Essa si articolava in più
punti: collaborazione con la potenza navale inglese, opposizione alle pretese tedesche sui mari,
vigilanza di fronte alla prevedibile espansione giapponese nel Pacifico, difesa coordinata, infine,
tra europei e americani contro i popoli asiatici. Per raggiungere questi obbiettivi era necessario il
dominio dei mari. Quali ne erano le componenti? Secondo Mahan erano sei: ‘La posizione
geografica, la conformazione fisica, comprese le risorse naturali e il clima, l’estensione
territoriale, e infine il numero di abitanti e le caratteristiche della popolazione.’
19° Michel Bugnon Mordant – ‘L’Amerique Totalitaire – Les Etats Unis et la maitrise du
monde’ – edizioni ‘Favre’ – Lausanne (Svizzera) 1997
20° - Louis Marschalko – ‘Os Conquistadores do Mundo’ edizioni ‘Revisao’ Porto Alegre
(Brasile)
21° - Il quotidiano messicano ‘Excelsior’ in un articolo a firma M. Dornbierer, datato 29/01/1991
– durante le operazioni militari nel Golfo contro l’Iraq di Saddam Hussein – denunciava l’aperto
sionismo del presidente , rivelando l’identità ebraica della famiglia Bush secondo quanto
indicavano le note dell’ ‘Enciclopedia Judaica Castellana’. Per ulteriori informazioni si consulti
l’opera di Epiphanius .-‘Masssoneria e Sette Segrete – La Faccia Occulta della Storia’ ediz.
sconosciute , Trento 1993
22° - si consulti Maurizio Blondet – ‘Gli Adelphi della Dissoluzione’ Edizioni ‘Ares’ – Milano
1994
23° - Bill Clinton , il ‘sassofonista di Little Rock’ incominciò la sua insulsa carriera – come
scrive Des Griffin, sotto l’ala protettrice del professor Carroll Quigler , presidente di Servizi
Esteri della Georgetown University. Membro influente dell’establishment , il prof. Quigley , è
stato l’iniziatore di Clinton all’interno del ‘sistema’. Sotto la sua direzione divenne uno studente
della scuola Rhodes (1968/70) e ad Oxford partecipò ad uno speciale corso sulla visione
mondialista (One World Ideology) fino al conseguimento della laurea all’Università di Yale nel
1973. (da Des Griffin – ‘Fourh Reich of the Rich’)
24° - dal sito internet ‘www.islamitalia.it’ a cura del www.dawacenter.com trascriviamo
fedelmente il seguente articolo: ‘Who Run USA Today? Usa’s Rulers – They are all Jews!’ che
riporta i nomi degli ebrei: Madeleine Albright, Robert Rubin, William Cohen, Dan Glickman,
167
George Tenet, Samuel Berger, Evelyn Lieberman, Stuart Eizenstadt, Charlene Barshefsky, Susan
Thomases, Joel Klein, Gne Sperling, Ira Magaziner, Peter Tarnoff, Alice Rivlin, Janet Yellen,
Rahm Emanuel, Doug Sosnik, Jim Steinberg, Jay Footlik, Robert Nash, Jane Sherburne, Mark
Penn, Sandy Kristoff, Robert Boorstin, Keith Boykin, Jeff Eller, Tom Epstein, Judith Feder,
Richard Feinberg, Hershel Gober, Steve Kessler, Ron Klein, Madeleine Kunin, David Kusnet,
Margaret Hamburg, Many Grunnwald, Karen Adler, Samuel Lewis, Stanley Ross, Dan Schifter,
Eli Segal, Alan Greenspan, Robert Weiner, Jack Lew, James P. Rubin, David Lipton, Lanny P.
Breuer, Richard Hoolbrock, Kenneth Apfel, Joel Klein, Sindney Blumenthal, David Kessler,
Seth Waxman, Mark Penn, Denniss Ross, Howard Shapiro, Lanny Davis, Sally Katzen, Kathleen
Koch, John Podesta, Alan Blinder, Janet Yellen, Ron Klain. Tutti ovviamente membri di
primissimo piano dell’amministrazione Clinton.
25°- Vermijon – ‘Le Forze Occulte che manovrano il mondo’ – Roma 1944
26° - tra gli opuscoli in nostro possesso citiamo ‘…Mais qui Gouverne l’Amerique?’ di Georges
Virebeau (tradotto da Maurizio Lattanzio e pubblicato a puntate sul mensile ‘Avanguardia’ a
partire dal nr° 80 del Giugno 1992) , ‘Une Nouvelle Synarchie Internationale’, ‘Les Veritable
Maitres du Monde’ e ‘Ceux qui tirent les ficelles de la politique et de l’economie mondiales’.
Questi documenti sono interni all’organizzazione mondialista della Trilateral Commission, uno
degli strumenti del Sistema Mondialista. Per i nostri lettori riportiamo l’elenco completo dei
membri italiani che figurano nelle liste prese in considerazione e comunque datate di almeno una
decina d’anni. Tra i nomi noti citiamo: Umberto Agnelli, Giovanni Auletta Armenise, Piero
Bassetti, Umberto Capuzzo, Fausto Cereti, Umberto Colombo, Ottaviano Del Turco, Giuseppe
Gazzoni Frascara, Arrigo Levi, Cesare Merlini, Mario Monti, Giuseppe Ratti, Gianfelice Rocca,
Sergio Romano, Renato Ruggiero, Paolo Savona, Sergio Siglienti, Umberto Silvestri, Margherita
Boniver, Virginio Rognoni, Giampiero Cantoni, Gianni De Michelis, Paolo Zannoni, Giorgio
Benvenuto, Carlo Bonomi, Giorgio La Malfa, Cesare Merlini, Egidio Ortona, Romano Prodi,
Giuseppe Ratti, Mario Schimberni, Federico Sensi, Paolo Battino Vittorelli, Francesco Cingano,
Giuseppe Piovano. Insieme a questi documenti interni alla Trilateral Commission consigliamo ai
lettori le opere di Henry Coston: ‘La Haute Finance et les Revolutions’, ‘Les Finaciers qui
mènent le Monde’, ‘Le Haute Banque et les Trusts’, ‘Les causes cachèes de la 2° Huerre
Mondiale’, ‘Les 200 Familles au pouvoir’ alle quali assommiamo quelle di Des Griffin ‘Fourth
Reich of the Rich’, ‘Descent into Slavery?’; quelle di Gary Allen ‘Say ‘No!’ to the New World
Order’ , ‘Kissinger: The Secret Side of the Segretary of State’, ‘The Rockfeller File’ e ‘Richard
Nixon: The Man behind the Mask’; quella di Lady Queenborough ‘Occult Theocrasy’; di John
Robinson ‘Proofs of a Conspiracy’; di Myron Fagan ‘Illuminati-CFR’ tutti autori della cosiddetta
destra americana più o meno collegata all’area delle milizie cristiane.
168

CAPITOLO 13°
MULTINAZIONALI SIONISTE ALL’ASSALTO DEI MERCATI MONDIALI:
BELGIO E FRANCIA CONTROLLATE DAI PLUTOCRATI SIONISTI.

In Belgio esiste un’alto grado di concentrazione ottenuto dai principali trust industriali e dagli
istituti di credito controllati da elementi dell’oligarchia ebraica. E’ raggruppato soprattutto nello
sfruttamento delle ricche miniere di carbone, nei poli della siderurgia , nell’industria estrattiva
dei metalli, nell’energia elettrica, nel settore della chimica , nei materiali da costruzione e nelle
industrie alimentari. A queste si deve aggiungere il commercio al dettaglio e il turismo che , da
sempre, costituiscono la principale fonte di reddito del cosiddetto terziario del paese. Nel sistema
capitalista belga le banche hanno una funzione di sostegno alle attività di cui sopra e com’è
immaginabile i principali istituti di credito sono in mani ebraiche. Il principale gruppo
finanziario del paese è la Societè Generale de Belgique , fondata nel 1822 con il nome di
‘Societè Generale pour fovoriser l’industrie nationale’. Ricordiamo come la stessa famiglia reale,
nella persona del re Guglielmo, sottoscrisse oltre 25.000 azioni e con lui i principali membri
delle famiglie dell’aristocrazia del paese: i Baillet, i Van der Elst, i Capouillet, i Meeus, i Van
Zuylen e i Van Nyevelt (che si imparenteranno successivamente con il ramo francese dei
Rothschild). La seconda banca nazionale , ‘Banque de Bruxelles’ , venne creata nel 1871 dalla
coppia Herrera-Oppenheim e Delloye-Tiberghien, i primi israeliti i secondi cattolici. Essendo
una banca secondaria venne successivamente incorporata nel 1917 nella ‘Banque Internationale
de Bruxelles’ e da allora dirigerà l’economia nazionale sotto la regia ebraica. La Societè Belge
de Banque nacque dal gruppo Solvay. Creata nel 1871 da Franz Philippson e da Jean Degroof
l’altra importante istituzione bancaria del paese sarebbe diventata nota come ‘Banque De Groof’
attuale ragione sociale. Fino alla sua morte , avvenuta nel 1961, fu Philippson l’autentico padrepadrone
dell’istituto di credito. Ricordiamo che apparteneva alla comunità ebraica e all’elitè
finanziaria collegata all’industria metallica (Societè Generale de Metaux) collegata ai Rothschild
169
e agli Oppenheim. Dal 1882 Philippson controllava la St. Metallurgique di Prayon (industria
dello zinco) poi assorbita dalla ‘Nouvelle Montagne’. La Banca ‘J. Degroof’ è inoltre azionista
delle seguenti società: ‘Overpekt-Lommet et Corphalie’, ‘Elettrobet’, ‘Cofinindus’ , della
‘Glacderies’ di St.Roch , della ‘Uce-Linalux’. Inoltre controlla anche le principali società
collegate all’industria metallurgica e chimica di Rupel, la ‘Ste Bruxelloise’ (auto-trasporti), la
Sobylel unitasi negli anni ottanta alla Dubonnet Sab alla Recima.
Attraverso altri investimenti inoltre è co-partecipe di Francinvest (dove operano anche le banche
Louis Dreyfus e Warburg , la prima francese , la seconda britannica) e di numerosi affari con
l’ex colonia del Congo (oggi Zaire). Dal 1960 Marcel Degroof fu, assieme a Bendict G.
Goldsmith, il principale dirigente delle attività del gruppo. In quanto alla banca ‘Lambert’ questa
era nata come succursale degli interessi dei Rothschild. Nel 1953 celebrando il suo centenario i
principali dirigenti della ‘Lambert’ ricordarono i co-fondatori: Samuel Cahen (Cohen), chiamato
Lambert e Gothon Bloq. Lambert era affiliato ai Rothschild per tramite della famiglia
Richtenberger. Nominato a Bruxelles console di Hesse Darmstadt , successivamente fece una
carriera diplomatica in Grecia e Italia dirigendo contemporaneamente la sua banca. Si sposò con
Jenny Von Low, figlia di Isaac Low e di Charlotte Neymer, dal quale ebbe quattro figli: Leonide
(sposato con Miecislaw D’Epstein), Marie (sposata con Abraham Van Des Heym) , Alice
(sposata con Raphael De Banes) e Leon che si imparentò con il barone Gustave De Rothschild.
Dal canto suo anche il buon Leon diede al mondo quattro figli i quali si sposarono con membri
delle famiglie Rothschild, Stern, Goldsmith. Nel 1953 la Banque Lambert assorbì la ‘Banque de
Reports et de Depots, della famiglia Fabri’.
‘Il Gruppo Lambert controlla dei grossi interessi del Belgio (sia sul territorio metropolitano che
in Congo). Hanno assorbito la Banque du Reports et de Depòts e sviluppato numerose attività in
Canada. Direttamente o con il concorso del gruppo Lambert , i Rothschild sono rappresentati nei
consigli di diversi monopoli belgi.’ (1°)
Negli anni settanta la banca è stata diretta da M.Camille Gutt, eminenza grigia della Societè
Generale del Belgio. Anche Gutt ovviamente apparteneva all’oligarchia, i suoi avi infatti
emigrarono dall’Est Europa e si chiamavano Guttenstein. La Sofina è senz’altro la punta di
diamante della Lambert. I suoi dirigenti , da sempre, fanno parte dell’oligarchia e della finanza
internazionale e traloro si sono distinti – nel recente passato – Maurice Frere (Governatore della
Banca Nazionale) Renè Mayor (Banca Rothschild), Ernest De Selliers De Moranville, Christian
170
Valensi, Andrè Meyer (2°), Nathaniel Samuel della Banca Lazard, il nostro Cuccia
(Mediobanca) , Pierre Smith della Societè Generale e molti altri sparsi per l’Europa e collegati a
questa importante società finanziaria.
Spostandoci in Francia la situazione appare , utilizzando un eufemismo, a dir poco preoccupante.
La Francia divenne il principale teatro d’azione di Adam Weishaupt, fondatore dell’Ordo
Illumitorum (Illuminati di Baviera) quando venne costretto all’esilio forzato dalla natia
Germania.
‘Personalità ricca di zone d’ombre , Weishaupt fu dapprima cattolico, indi ateo e materialista, di
carattere schivo ma ambizioso , tenace nei suoi intendimenti, ma stranamente carente di senso
organizzativo al punto che solo l’incontro con Von Knigge verso il 1789 riuscì a scongiurare il
rischio di dissoluzione dell’Ordine.’ (3°)
Anche l’organizzazione degli Illuminati, a sfondo massonico-rivoluzionario, venne creata e
finanziata dall’alta finanza dell’epoca, in particolare da Amschel Mayer Bauer De Rothschild.
L’opera massonica compiuta , la rivoluzione illuminista e borghese di Francia, avrebbe
ovviamente ‘posto in sonno’ l’Ordine bavarese , che aveva già esteso la sua influenza nel resto
dell’Europa qualche anno prima del 1789.
‘Le logge tedesche reagirono vigorosamente contro l’invasione degli Illuministi e nel 1783 la
Gran Loggia di Berlino precisò in una sua circolare che sarebbero state escluse tutte le logge che
degradavano la Frammassoneria e introducevano i principi illuministi. Nel suo ‘Le Societè
Secret’ , Serge Hutin conferma: ‘Weishaupt riuscì a fare entrare nella sua Società un gran
numero di massoni, che avevano tagliato con le vecchie regole che proibivano le discussioni
religiose e politiche nelle Logge: nel suo momento di massimo apogeo l’Ordine contava nel 1783
seicento membri in Baviera e un centinaio di affiliati in tutta Europa.’ (4°)
La preparazione della rivoluzione francese può definirsi una delle iniziative dell’Ordine , così
come sicuramente la presenza di Weishaupt in Francia non deve lasciare alcun dubbio circa un
suo ruolo ‘dietro le quinte’ nell’elaborazione delle fasi terminali del processo rivoluzionario.
‘Weishaupt allargò facilmente la cerchia dei proseliti: lo storico Alan Stang pretende addirittura
che nel 1788 tutte le 266 logge del Grande Oriente di Francia fossero sotto il controllo degli
Illuminati’ (5°)
L’influente potere degli Illuminati di Baviera si ritroverà anche nella successiva congiura degli
Eguali nel marzo 1796 , opera di Gracco Babeuf e del carbonaro e massone pisano Buonarroti ,
un tentativo di stampo pre-marxista finanziato dal principe Carlo d’Assia (affiliato all’Ordine di
171
Weishaupt) e , un trentennio più tardi dietro la tentata presa di potere da parte dei cosiddetti
Decabristi nella Russia Zarista (1825) (6°)
Il sangue versato dal popolo francese , prima con la rivoluzione , poi durante il ventennio
napoleonico sarà calpestato sull’altare degli interessi della finanza cosmopolita e soprattutto
innalzerà la famiglia Rothschild in una posizione di assoluto dominio che – con il ritorno
all’ancien ordre traditionelle nel 1815 – utilizzerà per i propri affari all’interno del continente
europeo.
Citiamo la voce del grande Victor Hugo che scriveva:
‘Vieillars, chapeau bas! Ce passant (Rothschild nda)
Fit sa fortune a l’heure où tu versais ton sang;
Il jouait à la baisse et montait à mesure
Que notre chute ètait plus profonde et plus sùre.
Il fallait un vautour a nos morts, il le fut.
Il fit, travailleur àpre et toujours à l’affùt,
Suer à nos malheurs des chàteaux et des rentes.’
Napoleone amava spesso affermare, così si dice, ‘il denaro non ha patria, i finanzieri non hanno
spirito patriottico né alcuna decenza, il loro unico obbiettivo è lucrare’.
Non sappiamo se , per questa sua attitudine, il ‘petit caporale’ (pure lui massone e sostenuto nella
sua formidabile carriera militare dalle Logge) venisse così fortemente osteggiato dagli ambienti
della City londinese. La creazione della Banca di Francia , nello stesso periodò, inquietò
ulteriormente i banchieri ebrei d’oltremanica. L’ebreo francese Ouvrard criticò fortemente la
politica della neonata banca nazionale e per questa sua opposizione venne incarcerato su ordine
dello stesso Napoleone. L’arresto di Ouvrard suscitò l’ira della Finanza Internazionale che si
coalizzò contro la Francia. Anche la decisione di convocare una sessione del Gran Sinedrio in
piena Parigi non giovò molto alla causa napoleonica, il suo astro era destinato a scomparire di lì
a pochi anni. L’idea di controllare l’elitè ebraica di Francia attraverso un censimento nazionale
venne interpretato dai membri della Finanza londinese come un ritorno all’ancien regime,
l’accentramento dei poteri e le smanie di grandeur dell’Imperatore corso infine ne segnarono per
sempre il triste destino. Con la scomparsa dalla scena francese di Napoleone i membri della
finanza cosmopolita ebbero mani libere per tornare ad operare indisturbati. Mentre Napoleone
Bonaparte passava i suoi ultimi giorni a Sant’Elena in Europa brillavano incontrastati nuovi astri
d’origine israelitica: i Rothschild. Mayer Amschel Rothschild originario di Francoforte , aveva
172
fatto fortune come prestamonete e fondato banche e istituti di credito in tutta Europa per il
tramite dei suoi figli. Finanziere della Confederazione Germanica, si mise al servizio della
‘contro-rivoluzione’ operando spregiudicatamente contro i suoi correligionari che, in Francia,
sostenevano Napoleone. I fatti gli diedero ragione: con il ‘colpo finanziario’ di Waterloo
rimasero gli indiscussi padroni delle principali piazze affaristiche europee. Anche quando nel
1848 i rivoluzionari francesi si sollevarono mettendo a soqquadro Parigi, la villa e la banca della
dinastia dallo ‘Scudo Rosso’ ne uscirono illese, protette dalla polizia. L’appellativo che ne
diedero i francesi di ‘re della repubblica’ non era affatto un gioco di parole così come, allo stesso
modo, si soleva interpretare le due iniziali ricamate d’oro che ornavano la bandiera tricolore
(R.F.) non più come Repubblique Francaise bensì come Rothschild Frere’s (Fratelli Rothschild).
‘Con la monarchia di Luglio , le alleanze matrimoniali – nate con matrimoni d’interesse –si
moltiplicarono tra la borghesia del denaro e le due aristocrazie , quella vecchia e quella nuova.
Nel corso della seconda metà del XIX° secolo , queste unioni erano pratiche correnti. Era l’epoca
dei Rothschild , le due sorelle, figlie del grande banchiere, diventarono l’una duchessa di
Gramont e l’altra principessa di Wagram.’ (7°)
La fortuna dei Rothschild risiede propriamente nella loro intelligente politica di alleanze
matrimoniali che praticamente ne ha esteso e consolidato il potere.
Nessun governo francese ha mai messo in discussione che i Rothschild fossero i reali detentore
del potere economico-finanziario nazionale, così accadde anche durante l’esperimento
‘nazionale’ di Vichy all’indomani della debacle de l’armèè del Giugno 1940.
La pretesa ‘Revolution Nationale’ del maresciallo Pètain servì invece a coprire l’ascesa nelle
stanze del potere del Movimento del Patto Sinarchico, una organizzazione mondialista ‘di destra’
che si inserì rapidamente nei gangli vitali dello stato occupandone i posti di rilievo e garantendo
un’immunità pressochè totale all’oligarchia finanziaria ebraica.
L’MSE (Mouvement Synarchique d’Empire adattava naturalmente le tesi di fondo mondialiste
all’epoca dei nazionalismi e delle cosiddette rivoluzioni nazionali.
Gli obbiettivi di fondo del movimento sinarchico erano quelli della realizzazione di un Governo
d’Unità Mondiale , di una Federazione delle Nazioni.
Strutturato a livello gerarchico, il ‘Patto’ , era direttamente controllato e influenzato da tutta
quella serie di ambienti della Frammassoneria e delle Logge, compreso le correnti ‘minoritarie’
del martinismo e dei vari Ordini Massonici di Memphis e Misraim.
173
Nella seconda metà del secolo XX° il potere si sarebbe ovviamente esteso, si pensi solamente
che Pompidou , per anni premier francese era stato uno dei direttori generali della ‘Rothschild
Freres’ di Parigi, mentre uno dei loro ‘allievi’ di razza , l’ebreo Pierre Mendes France eletto capo
del Governo negli anni della cosiddetta de-colonizzazione è l’artefice e il massimo responsabile
della debacle francese in terra d’Indocina.
La Francia non diversamente dalle altre nazioni dell’Europa occidentali è un feudo della
plutocrazia bancaria e finanziaria sionista rappresentata oltralpe dai vari Gar Faurè, Maurice
Schumann, Michel Debrè, Gilbert Grandval, Pierre Messmer, il noto ‘patron’ dell’industria
militare aeronautica Dassault, Renè Cassin e molti altri ancora.
Tracceremo adesso una breve lista di una parte dell’immenso impero della famiglia Rothschild,
la quale rappresenta la punta di diamante della plutocrazia sionista in Francia:
a) appartengono alla ‘famiglia’ la ‘Societè Francoise du Minière’ di Lauriam; b) la società
francese di Djebel Hallouf; c) la società chimica e metallurgica di Bondy; d) ‘Metaux et
Alliages Blancs’ (con partecipazioni nella Gallometal); e) le società di minerali e metalli ( a
cui si aggiungano le partecipazioni alla ‘Affinage du Cuivre’ la ‘Branconnot’, ‘Electrolyse du
Palais’, ‘Equipement Minier’ ‘Metallurgique et Industriel’, Comptoir Lyon-Allemand, Int.le
des metaux et alliages, ‘Europhore’, Demierre (Svizzera), ‘Entores’ (Inghilterra), ‘Hellenique
de Minerais et Metaux’ (Grecia), ‘International Selling GRP’ (Stati Uniti), leMiniere di Ferro
della Mauritania, la Società Generale dei Minerali del Belgio, l’ ‘Auxil’ e la Società
Mineraria del Marocco, la Soficomex (Giappone), la Bergmann (Germania), la Compagna
dei Minerali della Spagna; f) la ‘Nickel’ con partecipazioni nelle isole della Nuova
Caledonia, , la Compagnia Francese dei Minerali d’Uranio, la Selnic, la Sovenic, la Chrome ,
la Morro de Nickel (Brasile) la ‘New Caledonian Trading (USA); g) la MIFERMA
(compagnia mineraria della Mauritania); h) la ‘Paulista do Metal’ con partecipazioni nella
compagnia brasiliana che si occupa dello sfruttamento della zona di Chumbo; i) la Plumes
Rouge di Zellidja in Marocco, l) lesocietà che si occupano delle miniere di Belica,
Sidekamber, Figueroa, Nevin (Spagna), Correbol (Italia), Phosphates du Congo (Congo e
Brasile), Demierre (Svizzera), le aziende che sfruttano le miniere di rame della Mauritania e
quelle del Cile così come altre presenti in Uruguay e Argentina.
b) La S.A.G.A. (Societè Anglais de Gerance et d’Armement) , il cantiere navale di Dunkerque ,
la società dei treni superveloci di Bourges, il Consorzio Europeo di Trasporti Marittimi,
l’Agenzia Marittima France-Atlantique, La Societè Bordelaise d’Entreprises Maritimes,
174
l’Uniroute, la ‘Gestion et application’s techniques, la Jokelson, La Compagnia Navale
Franco-Americana di Navigazione, la Compagnia dei Battelli , il ‘Vapeur du Nord’, la
Compagnia Navale del Nord – con interessi anche nel campo della plastica sintetica - , la
Societè Dunkerquoise de Peinture et Carenage, la Compagnia Trasnsafricana, l’Union
Marittime, la Società Africana d’Imprese Marittime, la ‘Liquid Gas Tankers ltd’, i ‘Chantiers
et atelier du Maroc.
c) Sono della famiglia Rothschild anche le compagnie ferroviarire di Parigi, Lione e del
Mediterraneo, la Societè de Etudes pour l’Equipement Touristique des Alpes’, la Auxil
Carthographie, la Compagnie di Hotel e del Turismo di Chamonix, la Funiculaire di
Chamonix-Planpraz-Brevent, la Società Turistica del Col du Montels, le Finanziarie per gli
investimenti turistici, la Development del Sud-.Est, la Societè Hotel et Touristique di
Thionville, il CET (Club Europeen du Tourisme) di recente vincolato ai famosi Diner’s Club,
una delle più prestigiose catene alberghiere del mondo.
d) La Società Nazionale di Costruzioni , la società di garanzia d’immobili municipali, la Cogifi ,
la Società d’Investimenti Immobiliari Francese.
e) La società di frigoriferi di Lione, con partecipazioni nella Conservatome, Glacieres et
Frigorifique di Grenoble, la ‘Finanziere Franco-Marocaine d’Etudes et d’Equipement’,
l’industrie frigorifere di Arras, la società lionese del settore , le Frigorifiques di Moulins
(Moulinex) , quelli dell’ovest e quelli di Parigi.
f) La Socantar e i suoi interessi nel settore petrolifero. Fanno parte dei gioielli dei Rothschild
l’Antar Petroles de l’Atlantique ( con le seguenti partecipazioni Antar-Maroc, Antar-Algerie,
Atlantique-Progil-Eelectrochimique- la Muller, la Raffinerie du Bourron, quella di
Strasburgo, la SIGHI (Societè d’Import de Graisses et Guiles Industrielle) società
d’importazione dei grassi e degli olii industriali, la Franco-Saharawi des Petrole, la Società
d’Import della Nafta (SODINA), la Societè J. De Vienne (Austria), la Socaty, la Trapil, il
Deposito Petroli di Bretagna, il pipeline del sud-europa, la imponente raffineria di petrolio
dell’atlantico, l’impresa petrolifera di Chambery, i trasporti marittimi petroliferi, la SITECO,
il comparto carbonifero del Sud-Est, la Rhone-Gaz, la Solaronics, la Petroles del Senegal, la
Societè Petrole di Valencia (Spagna), la Royal Dutch….
g) Uno dei settori ovviamente privilegiati degli interessi della famiglia Rothschild è , strano a
dirsi, quello bancario e assicurativo. Fanno parte del patrimonio degli oligarchi d’origine
askhenazita la Societè Commerciale Transocean, l’Assurance ‘Concorde’. La Societè
175
Generale du Courtage d’Assurances, la Società Franco-Britannica di partecipazioni, la
‘Banque Martin-Maurel’, la ‘Banque Internationale de l’ Afrique Occidentale’, la Societè
Financieres’ d’Assurances, il Credit Privè, la Compagnia Europea dei Cereali, la COFIMER
(Società di Sviluppo dell’Africa Equatoriale), la società di caucciù di Pakidie, la principale
holding dell’alluminio dell’Africa, dei fosfati di Taiba, la Società di Minere del Togo e del
Benin, le miniere del Congo, la Società Immobiliare di Hotel del Madagascar, l’Electro-
Mecanique, l’Inter-Technique, l’Ugine-Khulmann, la ‘Gran Travaux de Marseille Rateau’, la
Società d’Investimenti ‘Banque- Assurances’ la GESPA (Società di studi e realizzazioni per
il Genio Spaziale), la Società Finanziaria dei Supaermarket (FISUMA), la Societè Generale
des Marques, l’Aerotrain, la SEPR (società di propulsori per reazione), la Societè d’Etudes
Reserches et Realisation’s Sonores , la Genini System, la Secam, la Troiesem, la
SOFRAGEM,
La direzione di questo immenso potere viene affidata dai Rothschild ad una sorta di stato
maggiore permanente che , nella douce France, conta su un’infinità di senatori, deputati,
presidenti del consiglio, amministratori e dirigenti aziendali. Oltre al già citato Pompideu si
ricordano tra i collaboratori più stretti della ‘famiglia’ anche Robert Gustav Jablonsky (ebreo
converso al cristianesimo con d.l. datato 1950 , in realtà askhenazita di origini polacche e , forse,
noto membro della diaspora frankista nell’Europa occidentale) influente direttore della Banca del
‘Desarrolos’ (Sviluppo) di Spagna.
L’attività specificamente sionista dei Rothschild è di vecchia data, se consideriamo che furono
tra i principali sostenitori della colonizzazione sionista in Palestina sin dalla fine del XIX°
secolo.
Controllano il Grand Moulins de Palestine , organismo economico, e la ‘Palestine Israel
Association’, organizzazione politica che hanno ricevuto immensi fondi attraverso la Banca
Lambert di Bruxelles che si collega direttamente al consorzio petrolifero ‘Nahmias’ (gruppo
ebraico che dirige le multinazionali PetrolFrance, PetrolTransport, Texaco smp).
Il Barone Edmud De Rothschild , considerato il vero ‘re della Francia’ è anche l’uomo più ricco
dell’intero continente. Riuscì perfino a far sequestrare copie di un volume di ‘stampo antisemita’
a firma Peyrefitte uscito nel 1965 a Parigi e a indire una campagna nell’opinione pubblica
francese in favore d’Israele durante il conflitto della Guerra dei Sei Giorni nel 1967 inviando
finanziamenti allo stato sionista.
176
Un circolo di finanzieri ebrei lo circonda e ne cura le attività , tra questi Isaac Pereira, Claude
Bocuchinet-Serreulles che ricoprì anche l’incarico di delegato generale del Governo in Algeria
durante il mandato del Gen. Charles De Gaulle.
Altro personaggio dell’establishment Rothschild è Marcel Meyers amministratore della
Compagnia Finanziaria così come di rilievo , durante gli anni sessanta-settanta è stato Georges
Coulon-Karlweis amministratore dell’Israel European Company Lts.
Tra i più stretti collaboratori della famiglia Rothschild si trova anche Pierre David Weill della
Banca Lazard e , negli anni cinquanta, rappresentante della Banca d’Indocina.
La sinistra francese , da sempre è tenuta ‘sotto controllo’ dalla plutocrazia sionista attraverso il
già ricordato Pierre Mendes France , di famiglia sefardita ma anche attraverso Pierre Commin
(già membro Bildeberg) e segretario del Psf (Partito Socialista Francese).
Nel campo dei principali imprenditori d’assalto che affiancano i Rothschild è necessario parlare
di Marcel Dassault (vero nome Bloch) massimo industriale del settore aeronautico con
specializzazione militare (si ricorda i famosi Mirage Dassault fiore all’occhiello dell’aeronautica
francese venduti in mezzo mondo).
A destra , del resto, la situazione non migliora se si considera che uno dei più influenti
consiglieri del Gen. De Gaulle , l’on. Michel Debrè , arrivato a ricoprire la carica di premier era
di origini israelite.
Ovviamente è sempre stato il ‘barone’ Edmund a presiedere il Comitato Europeo per i prestiti in
favore dello stato d’Israele così da assumere direttamente la carica di presidente del Comitato
Nazionale francese in favore dello stato sionista durante la Guerra dei Sei Giorni.
L’intervento della famiglia durante il conflitto che vide i sionisti occupare Gerusalemme avvenne
in un contesto internazionale che unì profondamente le famiglie dell’oligarchia finanziaria
ebraica , e attraverso quell’emergenza ‘nazionale’ sionista da allora – grazie ai buoni auspici del
‘barone’ – ai membri del B’nai B’rith di Francia e delle altre organizzazioni sioniste venne
concessa la doppia nazionalità: francese e israeliana.
Tra i principali sostenitori della campagna presidenziale dell’allora candidato socialista
Mitterand si ritrova anche Louis Kaluszyner , ‘direttore generale di una società di distribuzione
di prodotti per il tempo libero e la cultura. Originario di Polonia, entrato a ventitre anni nel
Commissariato per l’Energia Atomica, questo ingegnere fonda la sua impresa nel 1955 dopo uno
stage presso la Sadiz Carpentier e alla Stè R.B.V. Radio Industrie…. Diviene direttore generale
della divisione nucleare dell’industria Schlumberger Instruments et Systemès fino al 1973 ,
177
perché , un’anno più tardi , entra alla F.N.A.C. la famosa società di discount animata da un
vecchio militante socialista Andrè Essel, sedotto poi dalle lusinghe del sistema capitalista.’ (8°)
Altrettanto imponente è stata la spoliazione dei principali gruppi industriali francesi a quella
finanza cosmopolita senza volto e senza nazione che diviene alleata funzionale della plutocrazia
sionista.
Così come scrive lo storico Henry Coston la Francia è stata ‘mercificata’ e con lei le sue
imprese: ‘Per conoscere gli interessi di qualche gruppo finanziario, talvolta d’apparenze francesi,
spesso d’origini straniere , il nostro governo dilapida da più di sette anni un qualcosa come
centinaia di miliardi di franchi ogni anno,,,, La situazione economica disastrosa della nuova
repubblica non si ristabilirà con le sue rovinose elemosine. …Questa colonizzazione della
Francia da parte della Finanza Internazionale è facilitato dalla nostra legislazione e soprattutto
dal regolamento che venne stabilito dal Gen. De Gaulle….Per avere un’idea dell’importanza
degli investimenti stranieri in Francia è necessario conoscere la statistica di Jacques Gervais
allegata ai dossier sottoposti alle direzioni tecniche della nostra amministrazione per la sola
annata 1962:
Macchine Agricole 142
Industrie Meccaniche 127
Chimiche 55
Petrolio 53
Alimentazione 49
Agricoltura 40
Miniere 27
Turismo 11
Tessile 10
Pubblicità 5
Automobili 5
Commercio 4
Costruzioni Elettriche 3
Trasporti 2
(si veda Jacques Gervais – ‘La France face aux investissements etrangers’ Paris 1963)
178
Secondo le stime più ottimiste il totale degli investimenti stranieri in Francia si attestava , nel
1963, a 3.700 milioni di dollari per le sole partecipazioni controllate e a 5 miliardi
comprendendo gli investimenti ‘di portafoglio’ (9°)
Alleate naturali della finanza sionista sono le oligarchie dei vecchi banchieri protestanti. ‘Le
banche protestanti , legate tra loro da alleanze e da interessi finanziari, formano un gruppo
potente. In ragione dell’assenza di concorrenti cattolici – la Chiesa difendendosi allora dai
prestiti ad interesse – i banchieri protestanti occupavano già una posizione invidiabile sotto
l’Ancien Regime. La più antica tra le banche protestanti è senza dubbi la ‘maison de Neuflize,
Schlumberger et Cie’. La sua origine risale al 1667. Le ‘Neuflize’ sono imparentate alle Maullet
(Banque Mallet) ai Davilliers, ai Coche de La Fertè, ai Turckheim , ai Costa de Beauregard e ai
Watteville-Berckheim. La Banca di Neuflize,Schlumberger et Cie è interessata in importanti
affari, tra i quali quelli collegati alla ‘Banque de l’Union Parisienne l’ Union Europeènne
Industrielle et Finacière e sette altre banche principalmente straniere, così come in società di
trasporti, società di commercio, imprese fondiarie e immobiliari. Possiede infine una
partecipazione nella Schneider et Cie. La ‘Banque Vernes et Cie è anch’essa pluricentenaria. I
Vernes sono una famiglia di ugonotti di Vivarais che si rifugiarono a Ginevra dopo la revoca
dell’editto di Nantes. Un Vernes fu vice-governatore della Banca di Francia per più di
venticinque anni nella prima metà del XIX° secolo. Un altro, battezzato Adolphe, genero d’un
banchiere di San Pietroburgo, Seguin, occupò un seggio di reggenza dal 1886 al 1906. Suo figlio
Felix lo rimpiazzò quindici anni più tardi. Alla sua morte , nel 1934, i Vernes perderanno il loro
seggio a vantaggio di David David-Weill della banca Lazard.’ (10°)
Infine alcune considerazioni necessarie , per avere un quadro il più dettagliato possibile, riguardo
‘le vrai visage de Jacques Chirac’ come ce l’ha spiegato Emmanuel Ratier nell’opera sopracitata.
Una carriera fulminea quella di Chirac, per anni inquilino in un’edificio situato a rue du Bac di
proprietà della municipalità (il cui pacchetto azionario al 60% era in mano ai Rothschild).
Chirac ha dimostrato lungo la sua quarantennale carriera politica di saper fare le scarpe a molti
dei suoi ‘alleati’ e amici di partito.
Sostenuto anche da correnti tecnocratiche ‘di sinistra’, l’attuale presidente francese, ha scalzato e
sostituito Francois Mitterand al vertice dello stato attraverso quella serie di potentati occulti del
quale si occupa Ratier.
Citando un manifesto di Emmanuel Todd , della Fondazione Saint Simon (11°) , il Ratier ci
mette a conoscenza degli ‘amici’ tecnocrati di sinistra e dei club’s che hanno sostenuto la sua
179
campagna presidenziale: Alexandre Adler, giornalista e direttore del Courrier Internationale (ex
Liberation), Bruno Frappat, direttore del ‘cristiano’ La Croix (ex Le Monde), Paul Thibaud ,
vecchio direttore de ‘Esprit’ , Max Gallo, Denis Jeambar, direttore della redazione di Point, il
giornalista Mark Kravetz, il filosofo Alain Finkielkraut, il sociologo Pierre Andrè Taguieff, il
disegnatore Cabu, lo scrittore algerino Tahar Ben Jelloun, Rony Brauman, in passato presidente
di Medici senza Frontiere, Franz Olivier Giesbert , direttore di Figaro ( ex Nouvel
Observateur),Bernard Guetta (ex Le Monde), l’accademico Bertand Poirot Delpech, il geopolitico
Alain Joxe, il sociologo Samir Nair.
La conversione al mondialismo avvenne verso la metà degli anni novanta, fino a quel momento il
politico gaullista era su posizioni assai diverse come dimostra l’appello di Cochin, durante il
quale – con Michèl Debrè, il politico Chirac dichiarò d’esser pronto alla difesa degli interessi
della Francia contro l’Europa.
Ma una ‘visita’ al Parlamento Europeo nel maggio 1995 evidentemente deve aver fatto cambiare
idea a Chirac. ‘Jacques Chirac si abbassò letteralmente davanti ai mostri dell’Europa Federale.
Questo fu un segnale chiaro dell’allineamento alle tesi mondialiste che non poterono non
apprezzare la Commissione Trilaterale e il Gruppo Bildeberg, i due principali gruppi d’influenza
mondiale. (12°)
Un’altra delle costanti della politica di Chirac , sin dalla metà degli anni ottanta, sarà l’antilepenismo.
Giocoforza obbligato se realmente il ‘buon Jacques’ pensava di arrivare alla presidenza della
repubblica.
Un’ostilità di natura ideologica oppose l’RPR all’estrema destra lepenista e alle tesi del Front
Nationale, in materia d’immigrazione e di visione anti-Maastricht sull’Europa dei popoli che
Chirac ha letteralmente gettato alle ortiche con tutto il patrimonio ‘nazionalista’ di derivazione
gollista.
Sotto la supervisione delle logge massoniche ebraiche del B’nai B’rith e attraverso il rigido
controllo della LICRA (Lega Internazionale contro il Razzismo e l’Antisemitismo) strumento in
mano ai pennivendoli e agli intellettuali prostituitisi al sionismo internazionale, Chirac accettò un
patto di collaborazione con tutte le forze politiche dell’arco costituzionale per emarginare dalla
vita politica francese il Front Nationale di Jean Marie Le Pen.
180
Una netta cesura alle iniziative del leader dell’estrema destra e una serie di aggressioni a danni di
militanti e dirigenti, disegnavano il quadro di una Francia che – comunque – mai avrebbe
accettato una ‘democratica’ vittoria dei ‘fascisti’ di Le Pen.
Chirac sarà il principale esponente della linea dura contro Le Pen e il suo movimento e poi
contro Megret e l’ala scissionista nata alcuni anni or sono da una costola dell’ F.N.
Ubbidiente alla regia del ‘Bnai B’rith , Chirac riuscirà ancora una volta , nel maggio 2002 a
uscire ‘vincente’ da un secondo turno elettorale ampiamente strumentalizzato e manipolato dai
principali mass media europei, ‘ordinatamente’ allertati dalle centrali di disinformazione
ebraiche contro il ‘pericolo fascista’ di una eventuale vittoria lepenista.
E pensare che una massa non indifferente di ebrei, specie quelli del Midi , nel sud della Francia,
avevano appoggiato – nel primo turno elettorale – il leader della destra xenofoba in funzione
anti-islamica.
Non deve affatto sorprendere questa convergenza di interessi tra estrema destra neo-fascista e
estrema destra sionista e giudaica francese se pensiamo che, in Francia più che altrove, la decolonizzazione
ha prodotto una alleanza ‘tattica’ di interessi in funzione anti-islamica di vecchia
data.
Il Front National inoltre è contiguo ad ambienti massonici d’oltrealpe e , malgrado l’ostracismo
dei riservati circoli B’nai B’rith, alcuni ebrei sono arrivati a rivestire cariche di rilievo nel partito
xenofobo di Le Pen.
E’ il caso di Robert Hemmerdinger fedele consigliere del leader nazionalista e presidente del
Comitato Nazionale degli Ebrei di Francia.
La sintonia d’azione tra sionismo e lepenismo si esplica in una dichiarazione del citato
Hemmerdinger riportato in un’intervista apparsa sul ‘Corriere della Sera’ dell’11/10/1992 : ‘Io
sono d’accordo con Israele: gli arabi alla porta.’ (13°)
‘Durante la guerra d’Algeria – dichiara Hemmerdinger –un terzo dei pieds noirs, i coloni
francesi, erano di religione ebraica. L’OAS si era in un quartiere ebraico , in città dove c’era una
forte presenza ebraica. Ebbene moltissimi pieds noirs , che oggi vivono nel sud della Francia,
sono per Le Pen. Nel Midi ci sono 87 sinagoghe ed è nel loro circondario che il Fronte Nazionale
ottiene successi.(14°)
Ovviamente queste dichiarazioni sono passate praticamente del tutto inosservate agli esperti di
politica francese , i quali hanno ‘latrato a comando’ , su imput delle sinagoghe di mezza Europa,
per contrastare e mobilitare l’opinione pubblica internazionale sul pericolo Le Pen.
181
Nessuno invece che abbia messo in relazione il risultato del primo turno delle presidenziali
francesi con il susseguirsi di allarmismi che il rabbinato francese ed il Ministero degli Esteri
d’Israele avevano abilmente alimentato dopo una serie di attentati e di azioni tra la demenza e il
teppismo contro macellerie kosher, cimiteri ebraici e sinagoghe.
L’invito del Ministero degli Esteri d’Israele – diretto dai falchi del Governo d’unità nazionale di
Sharon – era perentorio: ‘Ebrei francesi venite in Israele!’.
Senza peraltro indagare sugli episodi , alcuni oscuri e poco chiari, che hanno visto la comunità
ebraica nel mirino di ignoti (15°) ben pochi sanno che – nell’ultimo anno e mezzo (da quando nel
settembre 2000 è scoppiata la cosiddetta seconda Intifadah palestinese) - almeno 180.000
sionisti hanno abbandonato la ‘biblica’ Eretz Israel per lidi più sicuri.
Una volta di più la conferma di un controllo totale della Francia da parte dell’oligarchia ebraica
la quale , arrogandosi il diritto di giudicare e condannare chiunque dissenta dai suoi piani
egemonici andrà inevitabilmente incontro ad una reazione popolare comemai si sia verificata nel
corso della storia.
I casi francesi dei revisionisti (Rassinier e Faurisson per fare solamente due nomi) di politici , di
uomini di cultura e studiosi (Garaudy) e di esponenti del mondo cattolico (ricordiamo l’Abbè
Pierre costretto dalla potente lobbye ad un prematuro ‘ritiro’ in un convento italiano) dimostrano
come i ‘signori’ del denaro’ , detentori delle principali banche, delle più influenti multinazionali,
delle imprese francesi e soprattutto eterni censori dell’intellettualismo di regime asservito al
Potere , si sentano abbastanza ‘forti’ da riscrivere le stesse regole democratiche che loro , per
primi, hanno imposto all’Occidente intero. (16°)

NOTE AL CAPITOLO 13° 
1° - Henry Coston – ‘Les financiers qui menent le monde’ edizioni ‘Publication Henry Coston’
– Paris (France) 1989
2° - Andrè Benoit Mathieu Meyer , nato a Parigi nel settembre 1898 in una famiglia modesta di
religione israelita diventò incaricato di Borsa per conto di diverse imprese, tra le quali
l’Homberg (con interessi della famiglia Lazard). Diverrà , grazie ai buoni auspici di Raymond
182
Philippe, il principale socio garante della stessa Banca Lazard. Come rappresentante degli
interessi della ‘Lazard Freres et Cie’ Meyer è membro dei consigli d’amministrazione
contemporaneamente di ‘Citroèn, Taxis Citroèn, French and Foreign Investing Corporation,
Caisse des Transports, Docks Rèmois, Sofina, Chemin de fer franco-ethipien de Djibouti a Addis
Abeba. Occupa inoltre un posto d’amministratore della General American Investors Corporated e
presso la Latard Brother’s Ltd di Londra. (si consulti per altre informazioni il volume di Henry
Coston – Les Finaciers qui menent le monde op. citata).
3° - Epiphanius – ‘Massoneria e Sette Segrete – La Faccia Occulta della Storia’ Trento 1993
4° - Jacques Bordiot – ‘Le Gouvernement Invisible’ edizioni ‘Avalon’- Paris (Francia) 1987
5° - Epiphanius op. citata
6° - Sulla congiura degli Eguali si consulti anche un nostro articolo ‘Il Vero Volto del
Comunismo’ 1° parte apparso sul mensile ‘Avanguardia’ Anno 10° Nr° 81 dell’Estate 1992
7° - Henry Coston – ‘Les 200 Familles au pouvoir’ edizioni ‘La Librairie Francaise’ – Paris
(Francia) 1977
8° - Henry Coston – op. citata Ricordiamo che M.Louis Lazare Kaluszyner era nato a
Wlodzimierz in Polonia da Abram Kaluszyner e dalla sua sposa Golda Weinzyb. La f.n.a.c
citata nel testo è la principale catena di ipermercati discografici della Francia, chiunque visitasse
– per fare un solo esempio – Parigi potrà visitare la monumentale galleria Fnac Forum. Un
sistema , quello dei grandi magazzini che – importato da Gran Bretagna e Stati Uniti – stà
letteralmente ammazzando il commercio al dettaglio di migliaia di piccole botteghe in Francia
come in Italia.
9° - Henry Coston – ‘La France a l’Encan’ edizioni ‘Lectures Francaise’ Numero Speciale Paris
1965
10°- Henry Coston – ‘Les financieres qui menent le monde’ op. citata
11° - La fondazione è una delle espressioni della sinistra tecnocratica che , unitamente a
Martinismo (originato dall’Ordine dei Cavalieri Eletti Cohen dell’ebreo portoghese Martinez De
Pasqually) Patto Sinarchico e la bassa massoneria dei Lion’s e del Rotary, agiscono attivamente
quali strumenti intermediari tra la Massoneria vera e propria e l’area d’azione sociale e politica ,
la cosiddetta società civile, autentico serbatoio ove reclutare e inebetire gli stupidi Goym
destinati ovviamente ad un’apprendistato che li proietteranno ai ‘margini’ del Sistema di Potere.
12° - aa.vv. – ‘Le Vrai Visage de Jacques Chirac’ Les Secrets d’un president – edizioni ‘Facta’
Parigi 1995
183
13° - Intervista di Ulderico Munzi – ‘Sono Ebreo e amo Le Pen’ apparsa sul CORSERA del
11/10/1992
14° - ibidem
15° - su questa serie di episodi (tipo Carpentras quindi anni or sono) sarebbe opportuno stendere
una serie di considerazioni partendo da analoghe azioni e identici strali che la comunità ebraica
italiana ha lanciato anche di recente. Ci riferiamo all’incredibile e scandalosa vicenda del
professor Marsiglia in quel di Verona (fintosi vittima di un’aggressione skinhead’s) e costretto
ad una ingloriosa fuga verso la Colombia o ai più recenti fatti del cimitero ebraico del Verano
(Luglio 2002) con il codazzo di dichiarazioni e genuflessioni che la nostra classe politica ha
riservato alla comunità del ‘popolo eletto’. Un servilismo che ha condotto Gianfranco Fini
(presidente di Alleanza Nazionale ma anche vice-premier) alla clamorosa gaffe sul rinascente
nazi-fascismo, sull’anti-sionismo delle sinistre e sugli storici revisionisti che ‘negano
l’olocausto’ tutti insieme responsabili ‘morali’ dell’episodio comunque esecrabile delle
profanazioni di tombe di famiglie ebraiche romane nel cimitero della capitale. Quando poi in
realtà , scoperchiate le tombe, è uscito fuori un ben poco edificante quadro di abusi e di
malcostume all’italiana….
16° - Per eventuali altre informazioni sulla presenza ebraica in Francia si consultino le seguente
opere:
Jacques Bordiot – ‘Une Main cachèe dirige…’ edizioni ‘Librairie Francaise’ Paris 1974
Henry Coston – ‘Dictionnaire des dinastjes bourgeoises’ edizioni ‘Alan Moreaù’
Louis Damenie – ‘La Tecnocrazia – Punto d’incontro della Sovversione’ - Società Editrice ‘Il
Falco’ - Milano 1985
Carlo Alberto Agnoli – ‘La Rivoluzione Francese nell’Opera della Massoneria’ – editrice
‘Civiltà’ – Brescia 1994
Georges Virebeau – ‘Prelats et Francs-Maçons’ edizioni ‘Henry Coston’ , Paris 1978
Serge Hutin – ‘Governi Occulti e Società Segrete’ – ediz. ‘Mediterranee’ – Roma 1973
Pierre Mariel – ‘Le Società Segrete che governano il mondo’ – edizioni ‘Vallecchi’ – Firenze
1976
Andrè Combes – ‘La Massoneria in Francia’ edizioni ‘Bastogi’ – Foggia 1986
Galante Garrone – ‘Filippo Buonarroti e i Rivoluzionari dell’Ottocento’ edizioni ‘Einaudi’ ,
Torino 1972
184
Jean Claude Lozac’Hmeur/Bernard De Karer – ‘De la Revolution. Essai sur la politique
maçonnique’ – edizioni ‘Saint Jeanne d’Arc’ , Paris 1992Francois Collaveri – ‘Napoleone
imperatore e massone’ edizioni ‘Nardini’ , Firenze 1986
Yves Moncomble –‘L’irresistible expansion du mondialisme’ edizioni ‘Faits et Documents’ ,
Paris (Francia) 1981
Henry Coston -. ‘La Haute Finace et les trusts’ ediz. ‘Publications Henry Coston’ , Paris 1958.
Henry Coston – ‘La Conjuration des Illumies’ – ediz. Publications Henry Coston’ – Paris 1979
Henry Coston – ‘LaHaute Finance et les Revolutions’ ediz. ‘Lectures Francaises’ – Paris 1963
Enrico Delassus –‘Il problema dell’ora presente’ edizioni ‘Desclèe e C. – Roma 1907 –
anastatica a cura di ‘Alleanza Cattolica’ – Piacenza
Martin H. Greenberg – ‘The Jewish List ‘ – Edizioni ‘Schocken Books’ – New York (Stati
Uniti) 1979
Jean Izoulet – ‘Paris capitale des religions ou la mission d’Israel’ – edizioni ‘Albin Michel’ –
Paris (Francia) 1926
Henry Le Caron – ‘Le plan de domination mondiale de la contre-eglise’ – edizioni ‘Fideliter’ –
Escurolles 1985
Dniel Ligou – ‘Dictionnaire Universel de la Maçconnerie’ – edizioni ‘P.U.F.’ , Evry (France)
1987
Gastone Ventura – ‘Tutti gli uomini del Martinismo’ – ediz. ‘Atanor’ – Roma 1978
Pierre Virion –‘ Les Force Occulte dans le monde moderne’ – ediz. ‘Tequì’ – Saint Cenerè

CAPITOLO 14°
LE MULTINAZIONALI SIONISTE ALL’ASSALTO
DEI MERCATI MONDIALI: IL CASO OLANDA

La posizione geografica, il ruolo geo-politico e soprattutto la potenza navale della marina
olandese fecero del paese dei tulipani e dei mulini a vento la roccaforte della Finanza Sionista e
una delle principali basi speculative dell’oligarchia sin dal XVI° secolo.
Negli ultimi quattro secoli questo stato ha occupato una posizione di assoluto rilievo nel
panorama bancario e finanziario internazionale.
185
Centro affaristico e meta di moltissimi commercianti ebrei, l’Olanda diventò una potenza
militare di primo piano che , per oltre un secolo sfidò le marinerie britanniche e francesi fino a
privilegiare gli aspetti commerciali ed estendendo il proprio impero di traffici e affari dalle Indie
fino al Nuovo Continente.
Amsterdam, già centro finanziario del periodo medioevale e rinascimentale, divenne il
ricettacolo i tutti i prestamonete ebrei che poterono sviluppare – sotto la protezione dei monarchi
protestanti – liberamente i loro affari.
L’impulso allo sviluppo della capitale olandese venne dato – nel 1609 – dalla costituzione della
Amsterdamsche Wisselbank , che ottenne il monopolio del mercato cambiario dei capitali
ebraici europei. In pochi anni diventò anche il principale riferimento per tutte le transazioni delle
compagnie ebraiche che estraevano diamanti e preziosi dall’Asia all’Africa.
Attualmente l’assetto del potere bancario vede tre colossi monopolizzare l’intera finanza: la
Neederlandsche Handel Maatschapij, attualmente influente attraverso le sue 900 filiali aperte su
tutto il territorio nazionale e nei paesi limitrofi (che realizzano da sole i ¾ del totale delle
operazioni bancarie olandesi; la ‘Twensche Bank’ fondata da B.W. Blijdenstein nel 1861, la
Amsterdamsche Bank e la Rotterdam Bank.
Tutte queste banche sono collegate inevitabilmente ai quattro trust industriali del paese: la Royal
Dutch , la multinazionale dell’elettronica Philips, l’Aku e l’Unilever.
Controllando i principali settori dell’economia nazionale , le banche di cui sopra hanno l’
assoluto monopolio delle attività produttive olandesi.
La Royal Dutch è dopo la Sheel , la seconda compagnia petrolifera del mondo , costituita
dall’ebreo Samuel Marcus e di proprietà della famiglia Rothschild che ne detiene una fetta non
indifferente del pacchetto azionario.
La multinazionale Philips è la fotocopia ed erede della piccola impresa fondata nel 1891 da
Gerard Philips di discendenza israelitica.
Il nonno di Philips – i cui antenati si stabilirono ad Amsterdam nel XIX° secolo – ottenne , come
moltissimi altri ebrei provenienti dalla Spagna o dall’Est Europa , di adottare cognomi e religioni
protestanti per sé ed i propri figli.
Il primogenito refrattario restò fedele alla legge mosaica e andò ad abitare a Maastricht dove
fondò una manifattura di sigarette e sigari mentre i due fratelli si convertirono al cristianesimo
riformato e fondarono una banca a Zalt-Bommel. Da questi ultimi discendono i Philips di
186
Eindhoven , il banchiere Fredericks e suo figlio Gerald quest’ultimo ingegnere chimico e
fondatore della Compagnia multinazionale elettronica.
Il trsut Philips è collegato direttamente alla Rotterdamsche Bank come l’Unilever. Nel consiglio
d’amministrazione di questa importante banca sedevano – fino a i primi anni ottanta – Rijlens e
Van Der Manfeld entrambi dirigenti del gruppo industriale Philips.
Presidente del gruppo era Otten che ebbe al suo fianco gli ebrei Wolterson e Hirschfeld.
L’Unilever è il principale gruppo industriale del settore alimentare, specialmente nel settore olii,
occupando il primo posto mondiale per la produzione e la vendita della margarina, dell’aceto e
del sapone.
Questi trust industriali , da soli, hanno disponibilità finanziarie tali da sostenere l’intera
economia dell’Olanda e da dettarne le linee d’espansione, tenendo letteralmente in scacco la
monarchia e il popolo.
I ¾ dellamargarina consumata in Europa è prodotta dall’Unilever, la metà di quella mondiale
Anche, così come il sapone che viene venduto dalla Gran Bretagna all’India.
L’Unilever impiega 400.000 uomini nei propri stabilimenti , per eludere il fisco poi i dirigenti
della Philips hanno mantenuto la divisione in due società (britannica e olandese) che nella realtà
operano congiuntamente sebbene con due sedi distinte a Londra e Rotterdam.
Il ramo olandese è opera di due commercianti del settore alimentazione. Uno è Jan Jurgens , di
stretta osservanza ugonotta, l’altro è Simon Van Denm Bergh, israelita praticante che fece le sue
fortune finanziarie installando una fabbrica di oli commestibili.
Entrambi operavano a Oss dove incominciarono alavorare di ocncerto. Il primo si ispirava alle
scoperte del chimico olandese Mege-Mourris (1817-1880) che lo portarono a fabbricare
margarina. Il secondo sfruttando la scoperta del primo e installando una fabbrica di margarina
concorrente in città.
Dopo una mortale disputa per il monopolio del nuovo prodotto le due famiglia , morti i rispettivi
‘sperimentatori’ e capifamiglia, si allearono costituendo la Margarine Unien in terra olandese e
la ‘gemella’ Margarine Union Ltd in Gran Bretagna.
Il gruppo britannico passò in breve tempo sotto il controllo dellas Società Lever prendendo poi il
nome di Unilever .
Nell’anno 1929 i due gruppi si riunirono sotto il nome di Lever Brother’s and Unilever.
Iltrust anglo-olandese produce e serve il mercato mondiale con una serie di prodotti che danno
l’idea dell’assoluto dominio nei rispettivi settori:
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Margarina (Gran Bretagna), Blue Band, Summer Countri and Stork (Olanda) ,Piante (Germania),
Margarinbolaget (Svezia), Astra, Plantè e Plant-Patissierie (Francia).
Inoltre hanno l’assoluto controllo del settore aceti, della maionese (Calvè), del sapone e dei
detergenti in polvere (Persil, Onmo, Sunil, Surf, Lux Sun, Vim , Suwa, Sunlight, Lifebuoy) dei
prodotti alimentari congelati (Birds Eye, Vita, Igloo), degli articoli per l’igiene (Gibbs, Signal,
Pepsodent, Sunsilk, Tonic, Stripe, Clinnic) degli insetticidi , dei prodotti chimici , del formaggio
, dei gelati e delle conserve.
Una presenza capillare che investe oramai tutti i mercati europei e parecchi mercati internazionali.



CAPITOLO 15°
LE MULTINAZIONALI SIONISTE ALL’ASSALTO DEI MERCATI
MONDIALI – LA GERMANIA DELLE BANCHE E DEI TRUST
INDUSTRIALI VITTIMA DESIGNATA DELL’ODIO SIONISTA

Sicuramente , in un quadro d’analisi del capitalismo mondiale, non poteva mancare la Germania
con le proprie influenti banche d’affari e le sue multinazionali.
Ovviamente l’internazionale sionista ha cercato di recidere qualunque velleità nazionalista
tedesca attraverso lo sfruttamento della menzogna dell’olocausto di sei milioni di ebrei durante
l’ultimo conflitto mondiale.
Da una parte Israele ha sempre preteso incondizionate garanzie circa l’applicazione dei diktat
bellici soprattutto dalla Repubblica Federale del blocco capitalista, costretta a risarcire cifre
spropositate alle presunte vittime del presunto sterminio di ebrei che , come ha rilevato Franco
Deana ‘In merito alla Shoah , Norman Finkelstein , ebreo, figlio di due sopravvissuti ai lager di
Auschwitz eMajdanek, ha scritto che ‘l’industria dell’olocausto’ (la frase è parte del titolo del
suo libro ‘The Holocaust Industry: Reflections on the Exploitation of Jewish Suffering’, New
York 2000) è il risultato della mistificazione e dello sfruttamento della Shoah. Si noti che
Finkelstein non è un revisionista.’ (1°).
La Germania come era immaginabile e come aveva del resto lucidamente compreso Adolf Hitler
a pochi mesi dal preludio di fuoco della capitale germanica (2°) diventò la vittima predestinata
dell’odio sionista.
188
Sottoposta ad una sorta di lavaggio del cervello collettivo la popolazione tedesca ‘denazistificata’
si adoprò per ricostruire ex novo le strutture portanti dell’economia nazionale
inquadrando il proprio sviluppo industriale e finanziario nel progetto europeista di Adenauer poi
concluso con la riunificazione dell’ottobre 1989 dal cancelliere Kohl.
La storia bancaria e finanziaria tedesca è dominata da sempre dall’aver dato i natali alla
principale famiglia israelita nel campo degli affari: i Rothschild (ScudoRosso).
Culla inoltre dei Warburg, dei Bethmann e di altre famiglie dell’oligarchia usurocratica, sin
dall’epoca di Bismark , la Germania, era stata designata quale ipotetica alternativa a Londra dalla
Finanza Sionista per i propri progetti d’espansione e d dominio.
Il ‘risorgimento’ nazionale germanico venne direttamente influenzato dalla potente oligarchia
ebraica.
Benjamin Disraeli faceva affermare a Sidonia, personaggio del suo romanzo ‘Conigsby’ :
‘Quella possente rivoluzione che si prepara al presente in Germania , si sviluppa sotto l’egida
degli Ebrei, che cominciano a monopolizzare le cattedre professionali in Germania’.
L’oligarchia sarebbe riuscita a circoscrivere per l’intero ottocento le pulsioni anti-giudaiche che
l’intera cultura nazionale tedesca portava dentro di sé da Kant (3°) a Fichte , da Hegel a
Schopenhauer arrivando a Frederick Nietszsche il filosofo della morte dei valori, del super uomo
e del crepuscolo degli Dei.
In odio verso tutti i nazionalismi e le nazioni che li ospitano, gli ebrei incominceranno a dare
l’assalto ai centri nevralgici della vita economica e politica, attraverso le quali riusciranno a
raggiungere i propri obbiettivi.
Una significativa dichiarazione a proposito ci viene dall’ebreo e leader sionista tedesco Max
Nordau (nato Sùdfeld): ‘L’antisemitismo – scrive – costringerà gli ebrei a distruggere
dappertutto l’idea di patriottismo.’
Eravamo verso la fine del XIX° secolo e la Germania , al pari delle altre nazioni europee, aveva
conseguito i suoi obbiettivi di unificazione nazionale ma subiva il diktat dell’oligarchia ebraica
per tramite di Gershom Bleichroder, consigliere del Bismark sin dai tempi dell’espansionismo
prussiano.
Bleichroder era il rappresentante a Berlino della famiglia Rothschild, specializzatosi in
operazioni finanziarie, ricevette titolo nobiliare per i servizi resi alla causa tedesca (!!!).
Con l’unità nazionale gli ebrei tedeschi poterono infatti arrivare ad una vera e propria
assimilazione e ritenersi parte integrante della Grande Germania guglielmina. (4°)
189
Molti furono infatti i ricchi banchieri di origini israelitiche che ottennero titoli nobiliari al pari
del Bleichroder , fraquesti: Hansemann, Mendelssohn, Metzler, Grunelius, Koch.
Per i sionisti la truffa, il sotterfugio, l’illecito – nella vita economica come in quella politica – era
normale amministrazione, routine, destinata a invertire i rapporti di forza all’interno delle
istituzioni nazionali.
Il deputato ebreo ‘nazional-liberale’ Edgard Lasker ne fece un vanto nazionale durante un
discorso pubblico tenuto alla Dieta prussiana nel febbraio 1873.
Più antico della banca Bleichroder era l’istituto di credito e di affari internazionali Hoppenheim ,
il quale certamente rivestì un ruolo di notevole influenza nell’economia tedesca.
Fondata da Salomon Herz Oppenheim questa banca d’affari avrebbe sostenuto attivamente la
Prussia sin dalla metà del XVIII° secolo quando riuscì ad entrare nelle grazie del principe grande
elettore Clemente Augusto.
Alla morte di Salomon , il colosso finanziario venne rilevato dai suoi discendenti Simon
(diventato barone) e suo fratello Abraham, entrambi consiglieri privati dei sovrani della Prussia.
Diventati praticamente gli ebrei più influenti della confederazione germanica e successivamente
della Germania unita, gli Oppenheim avrebbero poi ‘arruolato’ tra le proprie fila l’ebreo
Pferdmenges che diverrà – più tardi – dopo il 2° conflitto mondiale l’eminenza grigia del
presidente tedesco-federale Adenauer.
Il suo impero finanziario comprendeva oramai società d’affari, compagnie di navigazione,
miniere, trust industriali di prodotti chimici, in relazione con i consorzi Wermahn , Otto Wolff,
uniti ai Klochner e Felten, al gruppo industriale Schneider-Arndt e alla multinazionale olandese
Philipps.
La Società Generale di Elettricità A.E.G venne fondata nel 1883 a Berlino da Emil Rathenau, che
aveva dato alle sue imprese il nome tedesco di Edison. Rathenau era membro di una famiglia
israelitica che aveva la capacità di maneggiare denaro e fare affari d’oro come tutte quelle
collegate direttamente all’oligarchia.
Walter Rathenau, figlio di Emil e presidente del complesso reticolato di industrie e compagnie
della famiglia, godette dei favori del Kaiser Guglielmo II° che lo convertì – prima dello scoppio
del primo conflitto mondiale –nel principale fornitore di materie prime d’approvvigionamento
dello sforzo bellico della Germania.
190
Alla fine del conflitto, in una Germania travagliata da scontri di piazza e tentativi insurrezionali
bolscevichi, da un conflitto civile e sociale che ne spezzò le capacità di reazione, il Rathenau
venne nominato ministro degli Affari Esteri della neo-costituita Repubblica di Weimar.
Verrà assassinato da membri di alcune fazioni nazionaliste pochi mesi dopo aver pronunciato
una misteriosa e enigmatica frase circa l’esistenza delle ‘trecento famiglie d’Europa’
(l’Oligarchia) che detenevano i monopoli dell’intero continente.
L’assassinio Rathenau rimane comunque a tutt’oggi avvolto da un certo alone di mistero. Verrà
comunque sostituito nella carica di ministro degli Esteri dal suo correligionario Felix Deutsch.
Il gruppo industriale di punta della Germania tra le due Guerre era rappresentato dai Krupp ,
autentici ‘signori dell’acciaio’, veri e propri portabandiera del nazionalismo economico tedesco.
Di origini protestanti , i Krupp ottennero finanziamenti dalla Banca Oppenheim durante la loro
espansione verso l’area renana.
Altri gruppi finanziari tedeschi erano controllati dall’alta finanza ebraica così attualmente
possiamo annoverare tra le imprese pro-sioniste sia i Krupp come la nota Bayer (principale
industria farmaceutica europea) la Basf e la Hoechst che producono oltre la metà dei prodotti di
base dell’industria chimica tedesca.
Tutte le banche della Germania sono sottoposte allo strettissimo controllo dell’alta finanza
mondiale, specie quella d’oltremanica, la quale ha posto dei lacci strettissimi all’azione di istituti
quali Deutsche Bank o CommerzBank.
Anche la prestigiosa Wolkswagen (la macchina del popolo voluta da Hitler in persona) sarebbe
caduta in mano all’oligarchia ebraica, così come in Italia sarebbero state ‘assoggettate’ la FIAT e
l’ ALFA ROMEO e – oltre atlantico - la nota casa cinematografica di cartoon , la Walt Disney
del ‘principe nero’ ….ricordiamo infatti come agli ebrei non basti vincere , costoro devono stravincere
e – dove arrivano – possibilmente insudiciare , a sfregio , il lavoro del nemico.
Torneremo senz’altro sulla situazione tedesca in altre sezioni del presente volume e del terzo
previsto a coronamento di quest’opera.
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NOTE AL CAPITOLO 15° 
1° -Franco Deana – ‘Studi Revisionisti’ ediz. ‘Graphos’ Genova 2002
2° -‘Io sono stato l’ultima speranza dell’Europa. L’Europa non poteva essere unificata per effetto
di una riforma volontariamente concertata. Non poteva essere conquistata con il fascino e con la
persuasione. Per poterla prendere bisognava violentarla. L’ Europa può essere costruita soltanto
su rovine. Non su rovine materiali ma sulla rovina congiunta degli interessi privati, delle
coalizioni economiche, sulla rovina delle idee ristrette, dei particolarismi superati e dello stupido
spirito di campanile. Bisogna fare l’Europa nell’interesse di tutti e senza risparmiare nessuno.’ –
dal Quartier Generale del Fuhrer – data 26/02/1945 citato in Adolf Hitler – ‘Ultimi Discorsi’ –
edizioni di ‘Ar’ – Padova 1988
3° - Con queste parole si esprime il grande maestro della cultura tedesca Emmanuel Kant. ‘Vi è
all’interno di quasi tutti i paesi d’Europa, uno stato potente, pervaso da sentimenti ostili, sempre
in conflitto con gli altri, intendo parlare degli ebrei. Questo stato non è tanto pericoloso perché
costituisce uno stato separato e compatto, ma perché si fonda sull’odio per tutto il genere
umano… E’ facile intuire che se gli ebrei, che già sono cittadini di questo stato più solido e
potente delle altre nazioni, ricevessero il diritto di cittadinanza anche da queste, metterebbero in
breve sotto i piedi tutti i loro nuovi concittadini.’ Citazione estratta da Emmanuel Kant –
‘Antropologia pragmatica’ ediz. ‘Laterza’ – Torino 1969
4° -a proposito si consultino i volumi dello storico ebreo George L. Mosse . ‘Il dialogo ebraico
tedesco – da Goethe a Hitler’ ediz. ‘La Giuntina’ – Firenze 1988 e ‘Ebrei in Germania fra
assimilazione e antisemitismo’ per la stessa casa ebraica Firenze 1991.

CAPITOLO 16°
LEMULTINAZIONALI SIONISTE ALL’ASSALTO DEI MERCATI
MONDIALI - IL CASO ITALIANO

L’Italia, si sa, rappresenta l’ultima ruota del carro finanziario europeo, snobbata dai partner per
la sua cronica instabilità politica e per le sue costanti sbandate che ne fanno un paese ‘a rischio’ ,
l’Italia ha saputo districarsi nelle vicende internazionali ricorrendo spesso a azzardi a volte mal
calcolati.
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Gli italiani non amano rischiare (…sono caratterialmente e antropologicamente paciosi…) ma se
costretti dagli eventi non si sanno tirare indietro , magari anche quando una maggiore oculatezza
non guasterebbe.
Per Israele – non dobbiamo dimenticarlo – l’Italia è duplicemente ‘colpevole’, da un lato perché
culla della civiltà romana e successivamente perché centro della cristianità.
Controllare l’economia e la politica italiana risultano oggettivamente fondamentali per
l’oligarchia sionista ai fini di una vittoria totale e di uno spregio ai due principali ostacoli che per
secoli gli si sono opposti con determinazione e volontà egemoniche.
‘Gli ebrei – scriveva Giovanni Preziosi nel 1920 e ripeteva nel 1944 – sono, in Italia, alla testa
della grande banca; danno una percentuale altissima di membri ai Consigli d’amministrazione
delle nostre società anonime; sono numerosi tra i membri del Senato e della Camera dei
Deputati; occupano i primi e i più importanti posti delle nostre Amministrazioni di Stato. Nel
campo dell’insegnamento sono numerosissimi e alcune facoltà delle nostre Università sono
divenute un loro campo chiuso. Hanno nelle mani quasi tutte le Case editrici librarie d’Italia.
Molta parte dei giornali quotidiani sono nelle loro mani… Né si dimentichi, che tutte le iniziative
affaristiche, anche quelle a tinta patriottica, hanno alla loro testa un ebreo.’ (1°)
Così descriveva Giovanni Preziosi l’influenza dell’ebraismo italiano nella vita politica italiana
degli anni venti, ulteriormente rafforzata dalla ‘Guerra Giudaica’ condotta contro il Fascismo e il
Nazional-Socialismo nel 1939-45.
Nel nostro paese i rami principali dell’industria produttiva sono essenzialmente quattro: la
siderurgia, la meccanica, la chimica e il tessile.
Per ognuno di questi rami industriali si sono distinte – nel corso dell’ultimo secolo , delle
imprese che hanno realmente contribuito alla costruzione del nostro ‘miracolo economico’: Fiat,
Ansaldo, Olivetti, Pirelli, Marzotto, Snia Viscosa per fare solo qualche nome.
L’Italia è stata per moltissimo tempo una specie di terra promessa per banchieri e finanzieri così
– sin dai tempi della Serenissima – gli ebrei raggiunsero i nostri lidi per costruire il loro impero.
William Shakespeare ambienterà proprio in riva alla laguna veneta il suo dramma teatrale più
famoso ‘Il Mercante di Venezia’ dove giganteggia la figura dell’usuraio ebreo Shylock stereotipo
di qualsiasi successiva rappresentazione dell’avidità del popolo d’Israele.
La Finanza italiana nasce ‘erede’ delle diverse istituzioni medievali, fiorentine e lombarde,
venete e romane.
193
‘Quando nel 1848 si schiusero i ghetti in Italia , i maggiori centri ebraici erano: Livorno – la Sion
Italiana – Roma, Trieste, Mantova, Ancona, Venezia, Torino, Ferrara, Firenze e Venezia. –
scrive Carlo Alberto Roncioni – L’opera compiuta degli ebrei in Piemonte per interessare i
pubblici poteri alla causa della loro emancipazione fu messa in luce dall’ebreo Giuseppe Levi.
Gli ebrei diffusero libri, giornali, pubblicazioni a loro favorevoli, premiarono gli autori che
scrissero in difesa del giudaismo, parteciparono alle agitazioni patriottiche dando al paese uomini
e denaro.’ (2°)
Banche e istituti di credito serviranno dunque ad Israele a conquistare una posizione privilegiata
nel periodo risorgimentale, determinando così una successiva scalata ai vertici del neonato stato
unitario fondato sul laicismo e sull’anti-clericalismo.
‘Nessuna persona sia scrittore o uomo politico o diplomatico , può dirsi matura finchè non abbia
affrontato a fondo il problema ebraico’ scriveva Wickham Steed.
Non lo comprenderanno affatto i molti capi di stato che andarono a determinare le vicende
storiche del nostro paese.
‘Già notevole a fine ‘800 , con Vittorio Emanuele III° l’ ebraizzazione del regno accelera il
passo. – scrive Piero Sella – Molti ebrei raggiungono nella pubblica amministrazione posizioni
elevate: uno di loro, Leone Wollemberg è nel 1901 ministro delle Finanze. L’anno successivo il
generale Giuseppe Ottolenghi, è nominato senatore e ministro della Guerra….La disponibilità
del sovrano nei confronti dei giudei fa sì che essi vengano ammessi ala cerchia più intima della
casa reale. Sono ebrei il dentista Stylkiol ed il pediatra Luzzatti, figlio del più celebre uomo
politico…L’accoppiata ebraica che maggiormente si mette in luce in quegli anni è però quella
costituita da Sidney Sonnino e da Luigi Luzzatti. Il primo è presidente del Consiglio nel 1906 e
nel 1909, il secondo – fondatore della Banca Popolare di Milano – e noto , stando all’ Artieri ,
come ‘luogotenente di Sonnino’ – giunge all’altissima carica nel 1910.’ (3°)
Nel settore economico e finanziario , che in questa sede ci interessa, l’influenza ebraica appare
ancor più marcata e schiacciante.
Onnicomprensiva la finanza ebraica determina le vicende politiche e sociali dell’Italia liberale
che cerca disperatamente il suo ‘posto al sole’ e la propria ‘grandeur’ tra le nazioni europee.
L’ebreo Sidney Sonnino sarà presidente del consiglio con Luzzatti al Tesoro; poi quando a
rivestire la carica di presidente del consiglio toccherà a Luzzatti , sarà nominato al Tesoro l’altro
ebreo Carlo Schanzer che occuperà agli Esteri il posto lasciato libero dallo stesso Sonnino.
194
Secondo Sergio Minerbi l’ebreo Schanzer sarà tra i principali sostenitori delle mire sioniste sulla
Palestina e tra i più convinti assertori della realizzabilità della dichiarazione Balfour che
concesse agli ebrei il ‘diritto’ a costituire un ‘homeland’ , un focolare nazionale in Palestina. (4°)
Come in altri paesi europei ai vertici dei principali istituti bancari siedevano consigli
d’amministrazione diretti in massima parte da ebrei.
La Banca Commerciale venne fondata nel 1894 dall’iniziativa di due finanzieri israeliti tedeschi
naturalizzati italiani , Otto Joel e Frederich Weil. L’unico azionista italiano era Sanseverino
Vimercati nominato presidente del consiglio d’amministrazione. All’indomani della Grande
Guerra due italiani Pio e Marco Perrone – del Gruppo ‘Ansaldo’ – provarono a dare la scalata
alla banca trovandosi però contro l’ostinata resistenza di un ebreo di origini tedesche Josef detto
Giuseppe Toeplitz.
La Banca Commerciale Italiana viene diretta all’inizio del XX° secolo dall’ebreo Giuseppe
Toeplitz delle cui ambizioni e intuizioni finanziarie ha scritto Maurizio Blondet: ‘Quanto a
Giuseppe Toeplitz sono rivelatrici le relazioni importantissime che stabilisce tra il 1900 e il 1904
come capo filiale di Venezia della Banca Commerciale. In quegli anni dissipati e fastosi
frequenta la contessa Anna Morosini, figlia del banchiere genovese Morosini, detta ‘la regina di
Venezia’ per la sua mondanità; la famiglia Morpurgo, fondatrice delle Assicurazioni Generali; il
banchiere ebreo triestino Camillo Castiglione, che nel 1918 farà affari lucrosissimi dalla caduta
dell’impero asburgico…..infine più importante di tutti Toeplitz si lega d’amicizia al conte Volpi
di Misurata.’ (5°)
Le strade che da Venezia si apriranno per il Toeplitz e per l’espansionismo finanziario della
Banca Commerciale sono quelle che seguono la rotta ‘frankista’ e sabbatea. Come abbiamo
avuto già occasione di parlarne nei precedenti volumi, il frankismo – movimento eretico ebraico
della Polonia del XVIII° secolo – s era innestato sul troncone dell’eresia sabbatea di rabbi
Sabbatai Zevi auto-proclamatosi Messia della Nazione Ebraica nell’anno 1666 e costretto ad una
conversione forzata all’Islam dal califfo ottomano dell’epoca.
Ora il problema di cui parliamo andrebbe affrontato in maniera sicuramente molto più
complessa, così come in parte è riuscito al Blondet nel suo ‘Gli Adelphi della Dissoluzione’.
‘La comunità di cui parliamo è …un gruppo omogeneo, unito non solo dagli affari ma da
riservate e profonde solidarietà. Essa tesse le sue relazioni confidenziali in una rete fitta e
vastissima che da Mosca a Varsavia raggiunge Costantinopoli e Salonicco: città dove nel 1900
gli ebrei sono 75mila, la metà della popolazione. E’ in questa rete di relazioni che ‘la filiale
195
veneziana’ della Comit (così attestano Webster e Richard, ‘Industrial Imperialism in Italy’, Ucla
Press, Berkeley 1975) ‘divenne l’avanguardia della penetrazione italiana verso Est, verso i
Balcani e l’Impero ottomano’. Punta di diamante di questa penetrazione è Giuseppe Volpi, che in
seguito verrà insignito del titolo di conte di Misurata. Il nobilitato affarista e avventuriero agisce
non solo ben fornito dei mezzi finanziari della Comit, ma soprattutto delle lettere di accredito che
Giuseppe Toeplitz gli dà , e che gli aprono i riservatissimi ambienti ebraici attivi nell’impero
ottomano. E’ così che Volpi può stabilire nell’ebraica Salonicco la testa di ponte della sua
impresa , la Società Minerari d’Oriente, legata al comitato di banche estere (di cui la Comit è la
più importante) che gestisce, quasi con un mandato di pignoramento, il debito pubblico
ottomano.’ (6°)
Gli ambienti di cui parla Blondet sono quelli che , eredi dell’eresia messianica sabbatea ,
avrebbero portato al collasso l’Impero ottomano, disgregandone le fondamenta religiose e
abrogando il califfato.
Si tratta della setta cripto-ebraica e falsamente islamica dei Dummeh dalle cui fila uscirà il
generale Mahmud Shevket Pascià , capo dei Giovani Turchi , che nel 1908 entreranno
trionfalmente a Istambul per ridisegnare radicalmente il volto della nuova Turchia laica e
nazionalista che porterà – nel periodo post-bellico – all’instaurazione della dittatura di Kemal
Ataturk (7°)
Come del resto riporta un volume di due storici ebrei statunitensi Al e Rachel Douglas : ‘I
Giovani Turchi erano ironicamente , in gran parte ebrei, provenienti da una particolare setta
giudaica (i dummeh) che professavano esteriormente l’Islam, ma mantenevano i culti ebraici nel
segreto delle loro case.’ (8°)
La storia dei dummeh , come quella dei marrani spagnoli falsi conversi al cristianesimo , si
inserisce in un quadro torbido di iniziazioni segrete, culti dionisiaci e femminei, ritualità
morbose e al limite della decenza sfocianti in orge collettive e ‘preparatorie’.
Sull’eresia frankista consigliamo una attenta analisi e uno studio approfondito (9°) così come
sulle linee d’espansione del frankismo che porterà molti dei membri della setta di Jacob Frank a
rivestire altissime cariche nell’amministrazione statunitense.
Tornando alla Banca Commerciale Italiana (Comit) questa ha rappresentato la punta di diamante
di una finanza laica e antifascista durante il Ventennio e opposta alle ‘due chiese’
(‘democristiana’ e ‘comunista’) politiche dominanti la scena nazionale e il mondo della cultura
poi. (10°)
196
Assieme alla Comit le due principali banche d’interesse nazionale sono il Credito Italiano e il
Banco di Roma. La prima delle due è in mano al gruppo francese Lazard attraverso Mediobanca.
Tutte le banche italiane sono collegate da strettissimi vincoli di tipo familiare e finanziario.
‘L’italiano Carlo De Benedetti è un tramite dell’alta finanza. – scrive Henry Coston – Nella
presentazione del finanziere transalpino il settimanale di Raymond Bougine notava , da qui a
qualche anno, che l’uomo d’affari a acquistato i suoi titoli di nobiltà nella penisola con il
salvataggio e la riconversione spettacolare del’Olivetti, a tutt’oggi campione europea (dopo
I.B.M.) della micro-informatica. Membro rispettato della comunità ebraica italiana - come fu lo
stesso Camillo Olivetti fondatore della famosa marca di macchine da scrivere - , Carlo De
Benedetti , numero uno dell’agro-alimentare in Italia, e di ben altri affari , dichiarò un giorno.
‘Vorrei fare in Francia ciò che ho fatto in Italia’. Ambizioso di costruire in Europa un vasto
impero industriale e finanziario, De Benedetti è già , nel suo paese, il secondo industriale ,
immediatamente dietro a Giovanni Agnelli, ‘patron’ della Fiat e animatore della branca europea
della ‘Trilaterale’. Partigiano risoluto di un’intesa con l’Est , Carlo De Benedetti appoggia le
iniziative dei suoi amici Hammer e Bronfmann…..’ (11°)
De Benedetti nel decennio ottanta mise le mani – attraverso il suo impero informatico d’Ivrea –
sui settori dell’alimentazione (Buitoni), dei surgelati (Davigel , leader francese del settore)
annettendosi oltralpe la Valeo (azienda leader del settore radiatori e alternatori) attraverso la
complicità dell’allora governo socialista presieduto da Fabius.
Leader italiano dell’informatico e numero uno dell’industria alimentare con l’acquisto della
Buitoni , il finanziere ebreo andò all’arrembaggio del settore bancario acquistando la Banca
Agricola Milanese, il Credito Romagnolo e l’Euroimmobiliare , concentrando poi i suoi sforzi
nelle attività editoriali attraverso ‘l’Espresso’ e ‘La Repubblica’ autentici portaparola della
sinistra radical-chic ieri e ulivista e mondialista oggi.
De Benedetti possiede inoltre partecipazioni di rilievo nell’ industrie dei pneumatici (Pirelli),
nella metallurgia (G.I.M.) la nel settore assicurativo (Compagnia latina di Assicurazioni ,
secondo gruppo assicurativo italiano).
Acerrimo avversario di Berlusconi , malgrado questa antipatia di vecchia data, è entrato nel
gruppo ‘Mondadori’ controllato dal carismatico imprenditore di Arcore a riprova che , a certi
livelli, denaro chiama denaro e affari chiamano affari….
In molti, a proposito del cavaliere e leader di Forza Italia, si sono domandati chi avesse alle
spalle questo imprenditore lombardo che ha costruito dal niente il suo impero.
197
Di recente (agosto 2002) una fetta consistente della Mediaset è stata rilevata dalla Lehman
Brother’s, mentre nel passato – soprattutto ai tempi dell’accordo con De Benedetti – si è parlato
dell’ombra occulta della Lazard.
L’onnipotenza di questo importante gruppo affaristico francese è rilevata dalle imprese che
detiene e da quelle nel quale vanta importanti partecipazioni, alcune italiane: Eurafrance, Credit
Mobilier Industriel, SOVAC, La France, B.S.N., Gervais, Danone, Euralux, Pearson, Whitehall
Trust, Istituto Finanziario Industriale Internazionale, Fiat Credi Corp., I.T.T. ecc…
Il gruppo Lazard che fa capo a Michel David Weiss rappresenta una delle realtà più floride e
ricche d’oltralpe.
‘La Banque Lazard fu fondata da Abraham Lazard , ebreo boemo, che nel 1792 , ai tempi della
rivoluzione francese , aveva lasciato Praga per raggiungere il paese che aveva concesso agli ebrei
cittadinanza e diritti civili. Andrè Meyer nacque sulla fine dell’ottocento, da una famiglia ebraica
di modeste condizioni: libero pensatore, autodidatta, lavora come fattorino presso un agente di
cambio ebreo; divenuto procacciatore d'affari viene notato da David Weill della Banque
Lazard…Quello dei Lazard è un mondo particolarissimo. ‘Banchieri di sinistra, radical-socialisti,
patrioti, anti-clericali, visceralmente anti-comunisti’ li ha dipinti Anne Sabouret’ (12°)
Durante il regno di Vittorio Emanuele III° la plutocrazia sionista operava indisturbata attraverso i
suoi emissari: Benaldo Stingher (Governatore della Banca d’Italia) Alberto Pirelli (legato al
Credito Italiano), Alberto Beneduce (capo dell’IRI) e il summenzionato Giovanni Volpi. Altre
teste di ponte sioniste nel nostro paese furono il finanziere ebreo palermitano Guido Jung
Giovanni Funni entrambi saldamente collegati alla Fiat e alla Banca Morgan.
Neanche il fascismo riuscì a scardinare l’influenza della plutocrazia sionista nel nostro paese così
che - al momento opportuno – cospiratori e sabotatori, industriali e vertici militari concordarono
con i Savoia l’arresto e la detenzione di Mussolini nell’infame riunione del Gran Consiglio del
Fascismo del 25 Luglio 1943.
‘L’attività giudeo-massonica – scrive Roncioni – cominciò fin dalla Marcia su Roma. E’ noto
infatti che Mussolini la sera del 25 ottobre 1922 si incontrò a Roma col capo della Massoneria di
Piazza del Gesù , Raul Palermi, che gli promise l’appoggio dei Massoni da lui dipendenti fra i
quali i già infiltrati Grandi, Balbo, Bottai, Acerbo, Farinacci (che poi lasciò la setta e fu vicino a
Evola) , Finzi, Costanzo Ciano, De Bono, Rossoni, il Generale Cittadini, aiutante in campo del
Re, il Generale Fara, il Grande Ammiraglio Paolo Thaon De Revel…..Per gli Ebrei la sorte fu
ancor più rosea. Ci furono molti ebrei anche alla Marcia su Roma e alla campagna d’Etiopia.
198
Andarono a Fiume con D’Annunzio come il futuro membro del Gran Consiglio Aldo Finzi, che
abbiamo visto tra i ‘fratelli tre puntini’ (simbolo identificante un massone ndr) o seguirono
Mussolini nell’alcova come la scrittrice Margherita Sarfatti; o fino alla avventura dell’ultima
guerra come lo squadrista Ettore Ovazza; saranno Ministri come Guido Jung (< Un ebreo è
quello che ci vuole alle Finanze> disse Mussolini nel 1922) e come Carlo Schanzer , oppure
portavoci all’Estero al tempo delle sanzioni come il poeta Angiolo Orvieto e il sionista Dante
Lattes. Porteranno in cinquemila su quarantamila la ‘cimice’ del P.N.F. all’occhiello e
contribuiranno alla raccolta dell’oro alla Patria; si pavoneggieranno come ‘sansepolcristi’ come
Eucardio Momiglianno. Saranno infine esportatore di lavoro italiano come Almagià, finanziatori
come l’industriale Federico Jarach e Oscar Senigallia e rettori d’Università come Giorgio Del
Vecchio, generali e ammiragli come Ettore e Aldo Ascoli, Angelo Modena, Guido Liuzzi, Paolo
Moroni, Renato Senigallia, Walter Hirsh, Guido Segre (cognome risorgimentale) e Umberto
Pugliese….’ (13°)
Ma l’idilio tra fascismo e sionismo durò fino all’avventura etiopica. Non nuove erano state le
prese di posizione del Duce e gli inviti ai sionisti a rompere gli indugi e a schierarsi al fianco
dell’Italia.
Le leggi razziali del 1938 con il loro codazzo di polemiche (Evola e Preziosi si adopreranno per
far comprendere l’assoluta necessità di un’autentica politica razziale anti-giudaica priva
dell’improvvisazione degli anti-semiti dell’ultim’ora alla Telesio Interlandi, alla Giorgio
Almirante, alla Giovanni Spadolini o , qualche anno più tardi alla Giorgio Bocca che firmava
articoli di fuoco contro il complotto demo-plutocratico sul quotidiano di Alessandria) oltre a
salvare numerosi ebrei arrivarono a contraddire sé stesse ‘arianizzando’ una moltitudine di ebrei
che così evitarono tranquillamente le clausole discriminatorie dei provvedimenti.
Riviste come ‘La Difesa della Razza’ e ‘Il Tevere’ incominciarono una campagna anti-semitica
spesso faziosa e condotta senza cognizione di causa , Preziosi su ‘La Vita Italiana’ restava isolato
e inascoltato.
Molti fascisti si svegliarono all’improvviso ariani, e antisemiti così come – cinque anni più tardi
si sarebbero svegliati anti-fascisti e democratici.
Con la caduta del fascismo e il tradimento dell’ otto settembre il potere occulto potè ritornare ad
occupare tranquillamente le stanze dei bottoni e iniziare a tramare per la conclusione delle
ostilità.
199
Ai vertici della resistenza italiana , sopra ai partiti e al CLN (Comitato di Liberazione Nazionale)
, stavano i plutocrati , pronti a giocare un ruolo di primissimo livello nella nuova Italia
democratica post-bellica.
L’industriale ebreo Giovanni Falck assunse la guida direttamente del Cln della Venezia Giulia,
mentre tutti i principi industriali lombardi (dai Pirelli ai Crespi, dai Lepetit ai Ferrero) non
lesinarono il loro contributo economico alle formazioni partigiane.
‘Giudicando freddamente gli eventi, facendo astrazione da ogni sentimentalismo, devo
riconoscere – dirà Adolf Hitler – che la mia indefettibile amicizia per l’Italia e per il Duce può
essere ascritta nel conto dei miei errori. In effetti, è chiaro come l’alleanza con gli Italiani abbia
reso maggiori servigi ai nostri nemici, che non a noi stesi. L’intervento dell’Italia ci ha apportato
solo un minimo aiuto rispetto alle numerose difficoltà che, invece, ci ha creato. Essa contribuirà
a farci perdere la guerra – a meno che non la vinciamo malgrado tutto e tutti!’ (14°)
E così sarà , alla fine del conflitto, che gli italiani si trasformeranno da sconfitti a vincitori
innalzando l’intoccabile dogma della Resistenza e della Liberazione dal cosiddetto ‘Nazi-
Fascismo’ .(15°)
Altro esponente di punta della finanza plutocratica in Italia è stato Enrico Cuccia il quale apprese
‘l’arte’ del doppiogiochismo, del tradimento e dei colpi bassi per tramite dell’ebreo Cefis, il
finanziere che organizzò l’assassinio di Mussolini.
Il giovane Cuccia , sulle orme di Cefis, scalò rapidamente la scala del potere, tanto che nel 1942
venne incaricato di fare da tramite tra il gruppo del Partito d’Azione (lo stesso che avrebbe poi
dato i vari Parri, La Malfa, Maccanico, ‘laici’ e anti-fascisti collaboratori e intimi di Raffaele
Mattioli l’energico dirigente della Banca Commerciale) e gli americani per concordare il futuro
dell’Italia post-fascista.
Consigliere di Mattioli, Cuccia divenne l’uomo di fiducia della plutocrazia sionista, collaborando
con il magnate Andrè Mayer e dirigendo Mediobanca fino alla fine dei suoi giorni in contatto
con Felix Rohatyn e Antoine Bernheim della plutocrazia sionista internazionale.
Via Filodrammatici diverrà il centro nevralgico della finanza rampante italiana, testa di ponte dei
principali gruppi finanziari e bancari mondialisti. Cuccia apparteneva alla loggia ‘Giustizia e
Libertà’ di Piazza del Gesù e attraverso la Massoneria arrivò a scalare il potere finanziario
nazionale.
Sua l’idea che alla metà degli anni novanta vedrà nascere Super Gemina, un’affare da 40.000
miliardi che vedrà implicati i gruppi ebraici francesi della Banque Lazard , la Fiat, Mediobanca e
200
una serie di assicurazioni che dipendevano direttamente da Via Filodrammatici (tra queste
Generali, Fondiaria Assicurazioni, Toro Assicurazioni, Sai e la francese Gan).
L’unità delle famiglie industriali e bancarie si consoliderà negli anni novanta con l’assalto che
l’alta finanza britannica lancerà a seguito dei famosi incontri avvenuti sullo yacht ‘Britannia’ al
largo di Civitavecchia (dei quali niente è trapelato se non le puntuali interrogazioni parlamentari
dell’on. Antonio Parlato del MSI-DN). Il processo della privatizzazione italiana è stato rallentato
momentaneamente solamente dall’avvento del Governo di centro-destra Berlusconi (maggiodicembre
1994) la cui caduta è da addebitare ai potentati oligarchici d’oltre-manica che avevano
‘marcato a uomo’ il ‘cavaliere di Arcore’. (16°)
Diamo una breve lettura relativa alle società di consulenza che hanno stabilito i prezzi di svendita
del patrimonio economico italiano durante la travagliata stagione della tangentopoli
italiana :
‘ Advisor: J.P. Morgan per il Credito Italiano, il Credit Swiss e la First Boston per l’IMI, J.P.
Morgan per la Worth Benson, Rothschild per l’Eni Energia.
Coordinatori per il collocamento: Goldman Sachs per il Credito Italiano; S.G. Warburg per
l’IMI, Lehman Brothers per la Comit, Goldman Sachs per l’INA.
Consulenti: Wasserstein per il Gruppo Sme dell’Iri, Barcklays De Zoete Weed per l’ Ilva
Dalmine e Ilva Laminati Speciali dell’IRI, M&M Swiss Bank per Savio dell’Eni, J.P. Morgan
per l’Agip Carbone (Gruppo Eni), Hambro’s per ‘Il Giorno’ (Gruppo Eni) . (17°)Con la
privatizzazione delle principali imprese nazionali , in tutti i settori abbiamo assistito alla svendita
delle nostre industrie senza batter ciglio. Abbiamo avuto modo di illustrare gli interessi del
gruppo ebraico francese Nestlè e di quello ebraico olandese Unilever nei precedenti capitoli,
passiamo adesso ad illustrare le ditte sotto il controllo della BSN e della Philipp Morris:
Alla prima sottostanno le ditte Galbani, Saiwa, pasta Agnesi, Star, Birra Peroni, e le acque
minerali Boario e Ferrarelle; alla seconda invece oltre ai tabacchi Milka, caffè Splendid,
Invernizzi, Simmenthal, Negroni salumi, Fattoria Osella e Fini.
Altre multinazionali si sono fatte avanti. La britannica General Beverages ha acquistato la
‘Martini&Rossi’ , la Grand Metropolitan la Cinzano, la International Distiller’s & Vinters ha
comprato la Vecchia Romagna.
Nel settore della chimica , esclusi i colossi italiani Enichem, Snia e Montedison, sono presenti
ben 16 multinazionali straniere le quali operano indisturbate sul nostro territorio: ‘Procter &
201
Gamble, Solvay, 3M, Bayer, Dow, Du Pont, Saipo, Basf, Henkel Sud, Exxon Chemical
Mediterranea, BBR Holding per fare alcuni nomi.
La celebre Snia-Viscosa da sempre punta di diamante dell’industria chimica e sintetica italiana è
sempre stata collegata a cartelli multinazionali esteri. I britannici Courtdaulds e gli americani
Allied Chemical C° hanno costretto nella metà degli anni settanta la Snia a sottostare ai propri
diktat.
Nel settore della farmaceutica le cose non stanno poi molto meglio se si pensa che la
privatizzazione ha aperto le porte ai principali trust industriali stranieri senza alcun controllo e
senza opposizioni.
Così , mentre in parlamento si dibatteva sull’ultimo avviso di garanzia al politico di turno,
venivano letteralmente svendute la Lepetit acquistata dalla Dow, la Manetti&Roberts acquistata
dalla Beecham britannica, la Bonomelli e la Italchemi acquisite dalla britannica Glaxo,.
L’Istituto Chemioterapico Italiano veniva ceduto alla Scharz svizzera, la Zamberletti alla
Beecham, la Sharper alla francese Roussel, la Pierrell alla svedese Fermenta, la LPH alla
svizzera Sandoz (quella implicata nel progetto MK Ultra del quale abbiamo accennato nel nostro
volume ‘L’Islam e l’Occidentalizzazione del Monde’ ediz. ‘Effepi’ di Genova 2002) la Sclavo
alla Ciba e Chiron (Usa). La Sigurtà alla Bayropharm (Germania), la Chemil alla Ucb (Belgio),
la Serono Otc e la Kelopharma alla Home Products (Usa).
In pratica sullo yacht Britannia abbiamo assistito alla svendita dell’azienda Italia e dei suoi
gioielli: ‘Il 2 Giugno 1992 al largo di Civitavecchia a bordo del Britannia , il panfilo della regina
Elisabetta, ( e in acque internazionali ndr) che ci facevano i rappresentanti dell’Eni, dell’Agip,
dell’Iri, del Ministero del Tesoro, dell’AmbroVeneto, del Crediop, della Comit, della Generali,
della Società Autostrade , assieme ai dirigenti della S.G. Warburg, della Baring Co. , della
Barclay’s Bank? Di cosa parlavano? Di privatizzazione degli enti pubblici italiani? E a quale
titolo? E che cosa hanno deciso? Cosa nasconde la svalutazione della lira? Cosa si sono detti
Ciampi, Dini, Agnelli,Maccanico e Monti e i dirigenti della finanza internazionale al Nasfika
Astir Palace Hotel di Vouliagmeni in Grecia dal 22 al 25 aprile scorso (1993)?’ (18°) si
domandava Mario Consoli dell’Uomo Libero chiedendosi il perché della svendita del patrimonio
nazionale, dell’economia e dell’industria, della finanza e dei principati istituti di credito
nazionali.
In pratica la cessione definitiva del settore pubblico e privato nazionale alle grandi
multinazionali che , in nome della Globalizzazione dei mercati e del’One World, del mondo
202
unipolare, vorrebbero uniformare in un grande mercato unico l’insieme dei popoli e delle
nazioni.
‘La nuova logica delle strategie aziendali ed il ruolo dei governi nell’era della globalizzazione
vengono analizzati da Kenichi Ohmae, managing director in Giappone della società di
consulenza internazionale ‘McKinsey & Company’, in uno studio intitolato ‘Il Mondo senza
confini’. Il libro, pubblicato in Italia dalle edizioni del ‘Sole 24 Ore’ , reca in copertina
l’encomio di Carlo De Benedetti, presidente dell’Olivetti e Theodore Levitt, docente
dell’Harvard University. Nelle pagine conclusive è riportata una ‘Dichiarazione Universale di
interdipendenza per il mondo del 2005’ redatta da autorevoli consulenti della McKinsey &
Company e destinata ai governi di tutto il mondo. L’ opera racchiude una chiara apologia della
globalizzazione espressa con i toni messianici del più tracotante profetismo biblico. Nella
prefazione è scritto: ‘I governi tradizionali dovranno sviluppare la struttura nuova di un governo
globale. A questo fine il primo e più importante passo è comprendere l’economia globale. Questo
è lo scopo del libro.’ (19°)
Le alte sfere dell’alta finanza italiana quindi hanno decisamente sostenuto sia i processi delle
privatizzazioni che il rimpasto politico che li ha preceduti. La famosa stagione di tangentopoli
servirà difatti a Enrico Cuccia, il leader indiscusso della finanza meneghina anti-fascista, per
confermare le sue qualità di abile stratega. Le cose si erano già messe piuttosto male sin dalla
recessione seguente l’occupazione del Kuwait da parte irachena. I grandi avevano invocato
Cuccia , le principali aziende italiane risentivano della crisi: Fiat, Pirelli, Olivetti ecc… Nel 1991
Cuccia riuscirà a salvare la Pirelli dal tentativo tedesco (Continental) di impossessarsi
dell’azienda milanese. L’aiuto offerto da Cuccia non è disinteressato. La sua creatura intanto,
Mediobanca, rimane saldamente nell’ombra. Salvatore Ligresti, uomo d Cuccia , diverrà primo
azionista della Pirelli mentre a Torino Umberto Agnelli e Gianluigi Gabetti proveranno una
clamorosa rivincita: l’acquisto della società Exor. L’abile ‘direttore’ di Via Filodrammatici,
l’uomo che solo poche stagioni prima veniva dato per morto, a ottantacinque anni ricompare per
infliggere un’ennesima lezione alla Fiat. La potente ‘Lazard’ si schiera contro i tradizionali
‘cugini’ torinesi, la Fiat desisterà e solamente attraverso i buoni uffici di Cuccia , Giovanni
Agnelli e Michel David-Weill torneranno a stringersi la mano.
Mediobanca verrà ‘lanciata’ in politica solamente un’anno più tardi: nel 1993 Cuccia firma i
referendum per l’elezione maggioritaria, intesse ottimi rapporti con ‘Il Giornale’ ed il suo
direttore Montanelli (legato strettamente agli ambienti ebraici) e sostiene Giorgio La Malfa e il
203
Partito Repubblicano a rompere la tradizionale alleanza di Governo, aprendo la strada ad una
delicata stagione di instabilità.
‘Il cambiamento – scrive Giorgio Galli – avrebbe potuto realizzarsi con una clamorosa
sconfessione del ceto politico dominante, resa possibile da un parallelo successo al Nord di
repubblicani e leghisti. Ne ha …discusso (Cuccia ndr) con Giorgio La Malfa, incitandolo ad
avere un occhio di riguardo per i sanculotti di Umberto Bossi, il quale gli ha fatto una notevole
impressione. Costoro metteranno le fanterie, il PRI gli ufficiali’ (20°)
Il tentativo estremo di Cuccia verrà, in parte , ridimensionato dalla discesa politica di Silvio
Berlusconi che creerà i presupposti per uno sbilanciamento a destra della componente
governativa imbarcando accanto a Forza Italia sia la Lega Nord che il vecchio Movimento
Sociale Italiano in procinto d’esser trasformato e ‘imbellettato’ in Alleanza Nazionale da
Gianfranco Fini.
Tutte queste manovre sotterranee saranno funzionali alla privatizzazione dell’impresa-Italia,
conformemente alle dinamiche di sviluppo dell’iper-capitalismo globale che marcia sicuro verso
il varo del trattato di Maastricht e l’unità monetaria europea.
L’Italia da questo punto di vista come abbiamo appurato non appare messa molto meglio del
resto d’Europa, del resto – ma qui sarebbe necessario aprire una doverosa parentesi – durante il
G8 svoltosi a Genova nell’estate 2001 abbiamo assistito ad una gigantesca caccia all’uomo, alla
mobilitazione totale degli apparati di repressione sbirresca dello stato borghese a difesa degli
interessi plutocratici dei cosiddetti ‘Grandi del pianeta’….
Volevano il morto e lo hanno ottenuto… in un paese serio un ministro degli Interni si dovrebbe
dimettere… da noi no… si aspettano le ‘Brigate Rosse’ e un secondo cadavere crivellato di
proiettili per ‘decidere…ma , questa, è un’altra storia , o no?
Ciononostante la lobby sionista , malgrado i ‘punti’ conquistati e un vantaggio acquisito sul
campo, è costretta a mobilitare anche i suoi ‘mazzieri’ a difesa dei propri interessi sul territorio
nazionale.
E’ notizia del 12/08/2002 che le squadracce sioniste della LED (Lega Ebraica di Difesa) hanno
aggredito dirigenti e militanti dei centri sociali romani rei di aver difeso i diritti
all’autodeterminazione del popolo palestinese.
Nessuno quotidiano del territorio coloniale italiota ha diffuso la notizia trapelata attraverso le
frequenze di ‘Radio Onda Rossa’ , emittente radiofonica collegata ai centri sociali capitolini.
204
La ‘schedatura’ sionista dei nemici di Israele avviene ormai da anni attraverso il bollettino
annuale dell’Anti-Defamation League e le succursali distribuite nei vari territori nazionali.
In Italia per fare un solo esempio , oltre a ‘Libero’ (quotidiano sionista succursale d’Israele) , la
rubrica televisiva ‘Sorgente di Vita’ a cura delle comunità ebraiche italiane e il ‘Bollettino della
comunità ebraica di Milano’, il mensile ‘Shalom’ e i siti internet www.shalom.it e
www.menorah.it rappresentano le principali fonti d’informazione dei presidi oligarchici
plutocratici nel nostro paese.
Se difatti ‘Libero’ ha avuto carta bianca per accusare ‘nazisti e islamici di collusioni antisemite’
(21°) evidentemente è perché qualcuno lo ha ‘delegato’ di farlo.
Assieme ovviamente ai vari Giuliano Ferrara (direttore de ‘Il Foglio’ e patrocinatore dell’ Israel
Day …. Ce lo ricordiamo in un’Istruttoria di qualche anno or sono (autunno 1992) assieme
all’esponente del più violento sionismo italiano , Fiamma Nirenstein, letteralmente ‘inviperita’
per l’efficace provocazione del leader di Movimento Politico , Maurizio Boccacci, che ‘estrasse’
in diretta tv il volume ‘La Menzogna d’Ulisse’ di Rassinier…) e alla razzista Oriana Fallaci (22°)
Noi facciamo nostre le affermazioni di Maurizio Lattanzio contenute nell’articolo ‘Heil!’
(‘Avanguardia n° 129 del settembre 1996) nel quale afferma testualmente , in merito al processofarsa
a Erich Priebke: ‘Gli avvocati dicono che ‘la legge è come la pelle dei coglioni, dove la
‘stiri la va’. E hanno ‘ragione’, perché , mediante questa efficace volgarità gergale, esprimono
una incontestabile verità di fatto: la legge non può essere ‘astratta’ dai concreti rapporti di forza
ad essa sottostanti, ovvero la legge è ‘appesa’ sulla canna del fucile, più è potente la bocca di
fuoco, più efficace è la legge. La piazza ebraica ha preteso l’incarcerazione del camerata Priebke
e l’ha ottenuta. Hanno ‘vinto’ la seconda guerra mondiale ed è ‘conforme’ che sia così, fino a
quando saranno ‘vincenti’… ripeto: fino quando saranno vincenti. Non ‘conta’ l’ ordinamento
giuridico della repubblica italiana….’Conta’ la legge ebraica. Infatti sono intercorse ‘trattative’ (
si ‘trattano’ le sentenza… come i broccoletti dei ‘fruttaroli’…) fra il ‘ministro (di ‘questo’
cazzo…) Flick e il kahal ebraico italiano….’
In particolare sottolineiamo con Lattanzio che ‘…la guerra non è finita nel 1945… no, si è
trattato semplicemente di un episodio epocale della guerra eterna fra Tradizione e Sovversione,
la quale è ancora in atto… e ‘noi’ non la perderemo… perché siamo i più forti.’ (23°).
Sull’intera vicenda Priebke si consulti l’ottimo volume di Mario Spataro – ‘Dal caso Priebke al
Nazi-Gold’ , edizioni ‘Settimo Sigillo , Roma 1999.
205
Inoltre consigliamo la lettura di un testo esauriente e denso di informazioni – anche per
comprendere la mentalità giudaica nei suoi aspetti ‘operativi’ e se vogliamo caratteriali –
sull’ebraismo e sui numerosi ‘casi’ di ebrei accesi anti-semiti ( …la storia ne è contrassegnata…)
ossia di quelli ebrei che , per una qualche forma di rivalsa sulla propria condizione , per
attitudine interiore al tradimento e allo sfregio dell’altrui e della propria identità , si
dimostreranno come oggettivamente ‘antisemiti’.
Si tratta dell’interessante e misconosciuto volume di un militante dell’estrema sinistra anarchica ,
Camillo Berneri, che questi dedicò a ‘L’Ebreo Antisemita’ come recita il titolo di questo libro
uscito in Francia nel 1935 e tradotto solamente cinquant’anni più tardi in lingua italiana per i
titoli della Carucci Editore.
‘Ponendomi da un punto di vista psicologico, considero ebreo chiunque si considera tale e
considero come soggetto di ricerca chiunque , sulla base di questa coscienza , illusoria o no, viva
un complesso di inferiorità o di superiorità’. (24°)
Dovete leggere il volume di Berneri , vi potrà ‘aprire gli occhi’ sui vostri mortali nemici…forse.

NOTE AL CAPITOLO 16° 
1° - Giovani Preziosi –‘Giudaismo,bolscevismo,plutocrazia,massoneria’ ediz. ‘Hohenstaufen’ –
Milano 1944
2° Carlo Alberto Roncioni – ‘Il Potere Occulto’ – edizioni ‘Sentinella d’Italia – Monfalcone
1974
3° - Piero Sella – ‘Prima d’Israele’ Edizioni de ‘L’uomo Libero’ – Milano 1990
4° Sergio Minerbi - ‘Il Vaticano, la Terra Santa e il Sionismo’ edizioni Bompiani – Milano
1988
5° - Maurizio Blondet –‘Gli Adelphi della Dissoluzione’ – Strategie culturali del potere iniziatico
– edizioni ‘Ares’ – Milano 1994
6°- Maurizio Blondet op. citata
7° - scrive Claudio Mutti in una nota del volume di Muhammad ‘Asad - ‘Jihad’ ediz.
All’Insegna del Veltro – Parma 1980 : ‘Ufficiale dell’esercito ottomano, Mustafà Kemal
(1880/1938) si distinse in Tripolitania contro gl’italiani (1911-12) , poi nei Balcani contro i
206
Bulgari (1912-13). Nel corso della prima guerra mondiale contribuì a far fallire la spedizione
alleata nei Dardanelli. In seguito egli riportò una serie di successi militari contro gl’invasori
greci, italiani e francesi e inflisse varie sconfitte agli armeni e ai curdi. Entrato in conflitto con il
sultano ottomano , nel 1922 lo depose e instaurò la repubblica di cui si fece eleggere presidente
(1923). Il 4 marzo 1924 abolì il califfato, al quale aveva fino allora riconosciuto una prerogativa
‘religiosa’ disgiunta dal potere politico, in base ad una dissociazione assurda dal punto di vista
islamico. Condusse una politica di laicizzazione e di democratizzazione, sopprimendo le
istituzioni tradizionali e costringendo i Turchi a occidentalizzarsi in tutto, perfino
nell’abbigliamento (arrivò al punto di far inchiodare il fez sul capo di chi rifiutava di sostituirlo
col cappello a tesa). Abolì la poligamia, ordinò alle donne di smettere il velo, istituì scuole miste
per lo studio artistico del nudo, proibì il saluto islamico, sostituendolo con la stretta di mano,
adottò il codice svizzero, abolì il calendario musulmano e introdusse quello gregoriano, decretò
che giorno festivo fosse la domenica anziché il venerdì, eliminò l’alfabeto arabo e lo rimpiazzò
con quello latino. Consumato dall’alcool e dalla sifilide, morì nel quindicesimo anno della
‘repubblica turca’. L’ idea che Ataturk stesso fosse un dummeh è stata ventilata da più parti e ,
comunque, il suo odio atavico verso la religione islamica basterebbe a farne un pro-sionista antelitteram.
Non stupisce quindi nessuno che attualmente la Turchia sia da oltre cinquant’anni
bastione della Nato a Oriente e alleata di ferro dell’entità sionista occupante la Palestina.
8° - Al e Rachel Douglas – ‘The Roots of the Trust’ – Usa 1987
9° - In proposito si consultino i seguenti volumi: Gershom Scholem – ‘Le messianisme juif –
Essai sur la spiritualitè du Judaisme’ ediz. ‘Calman-Levy – Paris 1971; Gershom Scholem – ‘Du
frankisme au jacobinisme; la vie de Moses Dobruska alias Franz Thomas von Schoenfeld alias
Junius Frey’ ediz. ‘Archè’ – Paris 1981; Arthur Mandel – ‘Il Messia Militante’ ediz. ‘Archè’
Milano 1989. Nel volume del Mandel sono citate alcune tra le famiglie ebraiche frankiste
emigrate negli Stati Uniti e assurte a cariche di vertice dell’amministrazione statunitense: oltre ai
Brandeis, ai Dombitz, figurano i Goldmark, i Bondi, i Lichtemberg, i Rohatyn. Felix Rohatyn è il
principale senior partner – come scrive lo stesso Blondet – della potentissima banca Lazard di
New York. Louis Dembitz Brandeis , famoso giudice della Corte Suprema degli USA ,
consigliere del presidente Woodrow Wilson, era un’accanito sionista e ebbe un ruolo decisivo
nella promulgazione della dichiarazione Balfour. Altri volumi fondamentali sul frankismo sono
quelli di Yosef Haiym Yerushalmi – ‘Dalla corte al ghetto. La vita, le opere, le peregrinazioni
del marrano Cardoso nell’Europa del Seicento.’ Ediz. Garzanti , Milano 1991; Mieses – ‘Polacy207
Chrzescijanie pochodzenia zydowskiego’ (Cristiani polacchi di ascendenza ebraica) ; Duker
‘Some cabbalistic and frankist elements in Mickiewicz Dziady’ citato in ‘Studies in Polish
Civilisation’ 1966; Scheps – ‘Adam Mickiewicz ses affinitès juives’ . Si consulti inoltre per
eventuali ragguagli l’articolo Karol,Adam,Jacob di don Francesco Ricossa, apparso sul n° 49 di
‘Sodalitium’ periodico edito dal Centro Librario omonimo di Verrua Savoia Anno XV° Numero
3 del 1999.
10° - Si consulti per informazioni il volume di Giorgio Galli – ‘Il banchiere eretico – La
singolare vita di Raffaele Mattioli’ edizioni ‘Rusconi’ – Milano 1998
11° - Henry Coston – ‘Les Finaciers qui menent le monde’ ediz. ‘Publications Henry Coston’ –
Paris 1989.
12° - ‘Raffaele Mattioli ed Enrico Cuccia: il Potere dell’Alta Finanza articolo a firma don Curzio
Nitoglia apparso su ‘Sodalitium’ n° 51 Luglio 2000
13° - Carlo Alberto Roncioni – ‘Il Potere Occulto’ ediz. ‘Sentinella d’Italia’ – Monfalcone 1974
14° - Adolf Hitler – ‘Ultimi Discorsi’ ediz. di ‘AR’ – Padova 1988
15° - sulla resistenza in Italia e il crollo del fascismo si consultino i seguenti volumi: AA.VV. –
‘I Giorni dell’Odio’1945’ ediz. ‘Ciarrapico’ – Roma; Romolo Gobbi – ‘Il mito della resistenza’
ediz. ‘Rizzzoli’ Milano; Leonello Rimbotti – ‘Il Fascismo di sinistra – da Piazza San Sepolcro al
congresso di Verona) ediz. ‘Il Settimo Sigillo’ – Roma; Marzio Gozzoli – ‘Popoli al Bivio’ ediz.
‘L’Uomo Libero’ – Milano; D.W. Ellwood – ‘L’alleato nemico. La politica dell’occupazione
anglo-americana in Italia 1943-1946’ ediz. Feltrinelli, Milano 1977¸H.W. Neulen – ‘L’
Eurofascismo e la seconda guerra mondiale’ ediz. ‘Volpe’ , Roma 1982; Pagani-Cooper-Kunz –
‘Marzo 1944 – Processo all’attentato di Via Rasella’ ediz. del ‘Borghese’ , Milano 1974;
Giorgio Pisanò – ‘Storia della Guerra Civile in Italia (1943-1945) ediz. FPE , Milano 1965-66; P.
Serant – ‘I vinti della liberazione – L’epurazione nell’Europa occidentale alla fine della seconda
guerra mondiale’ ediz. del ‘Borghese’ , Milano 1966.
16°– Berlusconi malgrado il suo impero edilizio e poi televisivo, sportivo e editoriale è un
‘paria’ nel mondo dell’alta finanza. Essendo l’ultimo arrivato, dimostrando fiuto e scaltrezza, ha
pensato di avere le mani libere anche in politica attraverso il partito-azienda ‘Forza Italia’. La
campagna diffamatoria nei suoi confronti (dal cavaliere nero alle accuse di pro-fascismo, dalle
insinuazioni su dichiarazioni avventate di alcuni suoi ministri – Mastella in particolare costretto
ad un mea culpa di fronte alla comunità ebraica – fino all’avviso di garanzia durante i lavori di
apertura del G7 di Napoli) verrà condotta su più fronti dalle lobbyes sioniste (in particolare da
208
quella d’oltralpe) che utilizzeranno infine la Lega Nord quale ‘cavallo di troia’ per abbattere un
governo scomodo e d’ostacolo alla svendita dei principali gruppi industriali e finanziari italiani.
Per ulteriori notizie su Silvio Berlusconi si consultino anche i volumi di Ruggeri – ‘Berlusconi-
Gli affari del Presidente’ e di Ruggeri-Guarino ‘Berlusconi inchiesta sul signor tv’ entrambi editi
dalle edizioni marxiste ‘Kaos’
17° - articolo ‘Privatizzazioni, colonizzazioni & servilismo internazionale – Italia all’asta
offresi’ di Filippo Cianciarelli da ‘Avanguardia’ nr° 120 del dicembre 1995
18° - Mario Consoli – ‘Vivi e liberi’ da ‘L’Uomo Libero’ nr° 37 del Luglio 1993
19° - Lello Ragni – ‘Il Mondialismo capitalista – Mercato globale e Scoetà multirazziale’ ediz.
‘L’Uomo Libero’ , Milano 1992
20° - Giorgio Galli – ‘Il Padrone dei Padroni – Enrico Cuccia , il potere di Mediobanca e il
capitalismo italiano’ ediz. Garzanti – Milano 1995
21° - articolo di Andrea Morigi – ‘Sui siti islamici l’apologia di Hitler. Dalla difesa della causa
palestinese all’antisemitismo: la strategia musulmana per reclutare i nazisti italiani’ su ‘Libero
del 26/09/2001. Identica impostazione anche per due attacchi velenosi condotti dal quotidiano
‘La Repubblica’ (articolo a firma Marco Ansaldo, datato 02/07/2000 dall’eloquente titolo ‘E
l’Imam fa da sponsor ai neonazisti italiani – Gli antisemiti entusiasti della politica di Teheran’ )
che cita in ordine sparso le riviste d’estrema destra ‘Avanguardia’, ‘Orion’ e l’islamica ‘Il Puro
Islam’ come presunti referenti della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia; e il settimanale
‘Panorama’ che nel nr° del 04/07/2002 ha pubblicato un’articolo a firma Pino Buongiorno dal
titolo ‘Jihad italiana – La rete di Bin Laden da Torino a Napoli’ nel quale sono riproposte
fantasiose connessioni tra l’estrema destra e ambienti islamici italiani. Dal canto suo il
‘Bollettino della comunità ebraica di Milano’ del settembre 2000 aveva riportato un’articolo a
firma Adriana Goldtaub sull’antisemitismo in Italia denunciando nell’ordine: la Lega Nord,
Alleanza Nazionale, il Movimento Sociale Europeo, Forza Nuova, l’Alternativa Cristiana, Radio
Islam (emittente radiofonica e sito internet diretti da Stocolma dall’ex ufficiale marocchino
Ahemd Rami, esponente del revisionismo storico) e il periodico cattolico tradizionalista
‘Sodalitium’ dell’omonima comunità lefebriana di Verrua Savoia (Torino). Ricordiamo inoltre
come don Curzio Nitoglia , responsabile della comunità tradizionalista piemontese sia stato
‘oggetto’ delle ‘attenzioni’ da parte dei responsabili della rubrica televisiva ‘Sorgente di Vita’
alcuni anni or sono. Il ‘buon’ don Curzio non si aspettava evidentemente d’incorrere nelle ‘ire
dei sionisti’, così come riferì testualmente nella telefonata a Maurizio Lattanzio – allora
209
responsabile della Comunità Politica di ‘Avanguardia’ e della redazione pescarese dello stesso
mensile – sottolineando che ‘si era mossa la sinagoga’. (si veda l’articolo a firma Lattanzio – ‘La
‘diversione’ cattolica…’ da ‘Avanguardia’ n° 122 del febbraio 1996).
22° - vasto eco all’intervista della Fallaci su ‘Panorama’ – nella quale la scrittrice e giornalista
sparava a zero contro l’Islam e i musulmani con affermazioni apertamente razziste e accuse
‘raccattate’ da chissà quale sinagoga – è stato dato oltralpe. Durissime le critiche che sono
piovute anche da intellettuali della ‘razza eletta’ tra i quali il filosofo Bernard Henry Levy (‘Le
Point’ nr° che recava in copertina l’astro giudaico della politica francese Sarkozy) e i quotidiani
‘Le Monde’, ‘Le Nouvel Observateur’ e ‘Le Figarò’ che hanno lanciato i loro strali contro ‘La
rage et l’Orgueil’ (traduzione francese della ‘Rabbia e l’Orgoglio’ l’ultimo titolo dell’Oriana).
Per ulteriori informazioni si veda l’articolo dell’ebreo Alberto Toscano apparso su ‘Panorama’
del 13/06/2002 dal titolo ‘Contro le accuse dei vili’. Interessante anche quanto ha scritto lo
storico Franco Cardini nel suo ultimo libro ‘I Cantori della Guerra Giusta’ Religioni-
Fondamentalismi- Globalizzazione ediz. ‘Il Cerchio’ di Rimini 2002
23° - Articolo a firma Maurizio Lattanzio – ‘Heil!’ dal mensile ‘Avanguardia’ nr° 129 del
settembre 1996
24° - Camillo Berneri – ‘L’ Ebreo Antisemita’ ediz. Carucci – Roma 1984

CAPITOLO 17°
LA GRAN BRETAGNA GIUDAICA –
FINANZA E AFFARI ALL’OMBRA DELLA ‘CITY’

Una delle costanti che appare nella sua evidenza a chiunque , storico o economista , politico o
studioso , voglia analizzare la vita economica britannica è l’assoluta dittatura esercitata sui
circoli dell’alta finanza londinese da un esiguo numero di banchieri e finanzieri di origini
israelite , collegati da rami familiari che si perdono nella storia d’Europa e si avvicinano ai loro
correligionari d’oltreoceano.
Difatti se l’America appare il prodotto ultimo meglio finito dell’ibrida congiunzione a nozze
dell’etica mercantile protestante con l’usurocrazia plutocratica ebraica non bisogna dimenticarci
210
che la Gran Bretagna ha rappresentato il principale supporto alle strategie di dominio planetario
della Plutocrazia Sionista.
La pressione esercitata dai grandi potentati economici e dalle banche ebraiche è la costante degli
ultimi quattro secoli , da quando il protestante Cromwell sottomise l’ isola oltremanica aprendo
le porte alle turbe d’israeliti provenienti dalla vicina Olanda e dalle altre nazioni dell’Europa
Occidentale.
Attualmente la Gran Bretagna – ridotta la sua sfera d’influenza sul piano militare e strategico al
mero controllo ‘a distanza’ del continente – utilizza proprio la sua influente casta finanziaria
ebraica per intervenire direttamente sui principali mercati del pianeta.
Alcuni dati: il commercio delle esportazioni è dominato e finanziato dalle seguenti banche
sioniste: Hambros Bank, la Baring Brother’s, la Kleenworth, il potente gruppo Rothschild e la
onnipresente Lazard Brother’s. La ‘City’ londinese controlla da sola praticamente il 70% del
mercato mondiale dell’oro grazie ai buoni uffici che i suoi esperti brooker’s hanno ereditato
dall’esperienza della Round Table Organization creata ad inizi secolo da Cecil Rhodes (1°)
‘Cecil Rhodes, fondatore della società, era un ‘mercante d’assalto’ che riuscì ad ottenere il
monopolio dello sfruttamento delle miniere d’oro e di diamanti del SudAfrica. Egli utilizzò le
sue immense fortune personali per realizzare un disegno che, situandosi all’interno delle
coordinate espansionistiche dell’imperialismo inglese, ottenne l’appoggio dell’assetto di potere
economico-finanziario operante in Inghilterra, allora paese-guida del capitalismo internazionale.’
(2°)
Nel mercato dell’oro e dei diamanti sono soltanto sei le compagnie che hanno in gestione
l’appalto delle transazioni e , queste rispondono ai nomi di Samuel Montagu, Mocatt Goldsmith,
Pixley and Abel, Shaps and Wilkins, Johnson Matthey e naturalmente i Rothschild.
Tutti ovviamente in mano ai sionisti che de facto occupano i posti chiave dell’economia
britannica da oltre due secoli. Non si sbagliava pertanto M. Wirsing quando scriveva: ‘i banchieri
sono i reali dominatori dell’Inghilterra’. ‘Soltanto’ che non sottolineava il dato ‘razziale’…
perché si sa , la ‘razza’ è importante…
211
Al vertice della colossale piramide affaristica del capitalismo britannico ritroviamo alcuni dei
principali banchieri già incontrati nei precedenti capitoli presenti con la loro influenza a livello
internazionale.
Necessario segnalare come la Banca d’Inghilterra e le ‘Big Five’ (le Cinque Grandi Banche) del
capitalismo britannico siano sotto direzione giudaica.
La ‘Westminster Bank’ venne fondata nel 1836 dall’economista James William Gilbert e da
Samuel Jones Lloyd (futuro lord Overstone) assieme ai loro consanguinei ebrei Walter Leaf e
David Salomon quest’ultimo amministratore della banca, deputato al parlamento e primo sindaco
israelita della capitale Londra.
Le altre quattro banche sono la ‘National Provincial Bank’ , la ‘Lloyd Bank’ , la ‘Barclays Bank’
e la Midland Bank’ tutte dirette da elementi della plutocrazia ebraica.
Altrettanto predominio evidentemente lo ritroviamo nelle principali compagnie petrolifere ,
autentiche teste d’ariete dell’espansione britannica verso Oriente.
La principale di queste la ‘Shell’ venne fondata dall’israelita Marcus Samuel in aperta
concorrenza – per i mercati dell’estremo oriente (Cina e Giappone) – con Rockfeller il quale ,
come abbiamo visto , non badava a colpi bassi.
Ma Marcus non era meno abile e astuto del suo potente correligionario d’oltre-atlantico. Per
combattere la battaglia economica contro la Standard Oil, la Shell fece costruire una flotta
mercantile composta da navi-cisterna che potevano trasportare merci dai paesi dove la
compagnia intendeva operare. In questo modo oltre al petrolio arrivarono in Gran Bretagna una
serie di spezie, alimenti, thè, bevande esotiche, minerali e quant’altro di valore si poteva
trafugare sfruttando la popolazione autoctona.
I discendenti di Marcus Samuel e quelli del fratello e socio , Samuel Samuel, diressero per anni
la Banca Samuel and Company Ltd. , direttamente associata alla Shell.
Il terzo visconte di Bearsted, Marcus Richard Samuel, per anni è stato il presidente della banca di
famiglia diventando , allo stesso tempo, dirigente di punta della ‘Alliance Assurance Company’
212
(feudo della famiglia Rothschild) e della Perham Investments Trust cos’ come presidente della
Anglo-Jewish Association, importante organizzazione sionista britannica sostenitrice della
creazione di uno stato sionista in Palestina e impegnata attivamente con finanziamenti e progetti
alla realizzazione dell’Heretz Israel biblico.
Per contro Peter Montefiore Samuel rappresentava la famiglia al Consiglio della Shell e divenne
amministratore della British Field Products e della Mayborn Products oltre a amministrare il
Jewish Orphanage.
Fino alla sua nazionalizzazione la Banca d’Inghilterra era amministrata da un consiglio composto
da 24 membri , eletto per accordi interni alle grandi famiglie dell’oligarchia finanziaria.
Normalmente i principali dirigenti della Banca di Stato britannica uscivano dalle seguenti
famiglie della ‘casta’ plutocratica: i Baring, i Grenfeeld, gli Schroeder, i Rothschild, gli
Hambro, i Lazard, i Samuel.
La Banca Lazard-Brothers era la filiale londinese poi resasi autonoma della francese ‘Lazard
Frere’s’ , e partecipava alla gestione del trust industriale petrolifero anglo-olandese Shell-Royal
Dutch .
La Hambro’s Bank era associata invece con il gruppo bancario degli Schneider, la Baring Bank
ai Rothschild francesi, la Banca Saemy Japhet and Company dal canto suo – fondata
dall’israelita Japhet – era membro del consiglio dell’oligarchia così come la Warburg della
potentissima famiglia di israeliti provenienti dall’Europa centrale e stazionati in Italia nel XIII°
secolo.
Per anni direttore della Warburg Bank fu l’israelita Sigmund George Warburg l’ultimo rampollo
del ramo britannico della potente famiglia.
La Banca Rothschild sin dall’epoca del primo ministro ebreo Benjamin Disraeli rappresentò la
banca della Casa Reale britannica e sosteneva tutte le operazioni finanziarie atte alla strategia di
conquista imperiale, specie durante il periodo vittoriano.
213
E’ sintomatico rilevare come i baroni Rothschild contraessero matrimoni unitamente con ragazze
di sangue ebraica mentre le loro sorelle si univano ai membri dell’alta aristocrazia europea.
La religione mosaica non si opponeva a questa ‘commistione di sangue’ poiché – malgrado il
rigido razzismo talmudico – da madre ebrea nascerà comunque un individuo ritenuto , sotto tutti
i punti di vista, ebreo.
Indipendentemente dalla religione del padre per l’antica legge mosaica chiunque nasceva da
madre ebrea restava impresso del marchio ‘giudaico’.
‘Werner Sombart – scrive Batault – ha l’inestimabile merito d’aver dimostrato in termini di
rigore scientifico come la religione dei Giudei presenti con le sue tendenze egemoniche i
caratteri di un’autentica filosofia, di un’etica e di una metafisica del capitalismo. Sombart insiste
sull’importanza delle credenze religiose in rapporto alle concezioni economiche dei
popoli….’L’intero sistema religioso (del Giudaismo ndr) è fondato su di un contratto tra Jahvè e
il suo popolo eletto: un contratto con tutti gli obblighi conseguenti dai rapporti contrattuali. Dio
promette qualcosa e dà qualcosa e in cambio di questo qualcosa i Giudei gli devono una
prestazione.’ (3°)
Tra le caratteristiche che maggiormente sono rimarcate nel rapporto strettissimo tra puritanesimo
e giudaismo , crediamo qui utile , a conclusione del nostro brevissimo excursus relativo
all’influenza ebraica nella Gran Bretagna (altre notizie le daremo nel prossimo capitolo anche in
relazione alle banche britanniche) , rimarcare l’intransigenza fanatica che accomuna entrambe le
due visioni del mondo , intrise di messianismo e di escatologie bibliche.
I protestanti si considerano infatti la tredicesima tribù scomparsa d’Israele, e come tali si sentono
rivestiti di una particolare missione escatologica: sostenere gli ebrei nella loro azione di
dissoluzione dell’ordine tradizionale.
‘Padre del puritanesimo è l’intransigente discepolo di Calvino, lo scozzese John Knox. La
dottrina risulterà comunque integrata da elementi attinti agli anabattisti d’Olanda:
‘Puritani,separatisti,brownisti, indipendentisti, ranters, quaccheri, tutti sedettero alla mensa
servita dagli anabattisti un po’ qua un po’ là. I più voraci furono i discepoli di Robert Browne
chiamati in seguito indipendentisti o congregazionisti. Alla setta degli indipendentisti si ricollega
214
Cromwell, il capo e l’eroe della rivoluzione d’Inghilterra, la più perfetta incarnazione umana del
puritanesimo. I puritani erano dei fanatici giudaizzanti, si attenevano alle dottrine e pratiche
dell’Antico Testamento, divenuto per loro la fonte unica della vita religiosa, civile e politica,
come scrive Macaulay: ‘Battezzavano i figli con i nomi dei patriarchi e dei guerrieri ebrei.
Trasformarono la festa settimanale che la Chiesa ha consacrato al ricordo della resurrezione del
Salvatore in un Sabbath ebraico. Ricercarono principi della giurisprudenza nella legge mosaica e
precetti per guidare la loro vita ordinaria nei libri dei Giudici e dei Re. Gli abiti, il portamento, il
linguaggio, gli studi, i divertimenti di questa rigida setta furono regolati secondo canoni simili a
quelli dei farisei.’ (4°)
Non è quindi un ‘caso’ (…il caso non esiste…) che la Gran Bretagna sia la più influente nazione
protestante dell’intero pianeta , retta da una monarchia che assieme rappresenta il potere
temporale e quello spirituale e unisce i tratti del fondamentalismo biblico sotto le insegne
dell’Union Jack a quelli del messianismo giudaico delle tredici tribù disperse.
Allo stesso modo non appare casuale la determinata volontà distruttrice della Gran Bretagna sin
dall’epoca della costruzione dell’impero marittimo che si sarebbe andato espandendosi in epoca
vittoriana.
La tenacia con la quale la Gran Bretagna scatenerà la 2° Guerra Mondiale contro il Terzo Reich
Nazional-Socialista sarà dettat essenzialmente dalle centrali sioniste che dominavano la ‘city’
londinese.
‘Io mi sono sforzato di agire – fin dall’inizio dio questa guerra – come se Churchill fosse capace
di comprendere questa grande politica. In realtà era capace di comprenderla solo nei momenti di
lucidità. Da troppo tempo ormai era legato agli ebrei. Risparmiando gli inglesi, intendevo non
creare fratture irreparabili ad Occidente’ dichiarerà Adolf Hitler sempre convinto dell’inutilità di
un conflitto con i britannici con i quali non aveva alcun contenzioso diretto sul continente
europeo. (5°)
Naturalmente che la politica e l’economia britannica fossero nelle mani dei sionisti questo era un
dato che non era certo passato inosservato a Giovanni Preziosi che nella sua rivista '‘a Vita
Italiana’ poteva così scrivere: ‘Il primo, il più ovvio degli elementi – scrive Belloc – contendenti
215
che producono attualmente il caos nella politica estera, è il grado di comando che gli ebrei hanno
ottenuto ora sugli affari inglesi. Questo grado è, come si sa, molto elevato. Non esiste un’altra
nazione – giacchè non possiamo più chiamare ciò che è rimasto della Russia centrale una
‘nazione’ - in cui il potere ebraico sia diventato così formidabile. L’eccesso di potere ha
raggiunto tale un limite, da costringere anche i più timidi ed ipocriti ad alzare la voce e , per la
prima volta durante il tempo di tre generazioni, qualche avviso sulla verità dell’opera ebraica e
del suo potere è stato pubblicato sulla stampa ufficiale. I grandi giornali quotidiani che solo dieci
anni fa non avrebbero osato stampare la parola ‘ebreo’, parlano ora del pericolo ebraico, benchè
sia vero che essi accentuino troppo il pericolo fuori del paese invece di occuparsene
sufficientemente nel paese stesso. I principali ebdomadari, specialmente The Spectator, si sono
messi anche a criticare l'ebraismo. E questo sentimento è diventato così formidabile da produrre
miracoli perfino in quella stampa per le classi medie, la quale nell’epoca vittoriana avrebbe
potuto soltanto sussurrare con timore e privatamente intorno alla clique governativa. Il potere
ebraico sugli affari dell’Inghilterra , e specialmente la preponderanza ebrea nell’attuale
guazzabuglio della nostra politica estera, è soprattutto il prodotto del modo con cui per tanto
tempo fu trattata in questo paese la questione ebraica. Il rito e la convenzione di ignorare la
nazionalità ebraica è proprio la maniera per far accrescere il potere di essa, giacchè il permanente
metodo di azione usato da questo popolo in tutto il mondo è il metodo del segreto…La simpatia
degli inglesi verso gli ebrei non era dunque una simpatia positiva fra la religione nazionale
inglese (anglicanismo) e la religione nazionale ebrea, essa era una simpatia negativa, nata dal
contegno comune contro un avversario comune, cioè la Chiesa Cattolica.’ (6°)
Gran Bretagna e capitali ebraici sono un binomio che ha retto all’usura del tempo e alle ideologie
del XX° secolo, anche e soprattutto per il semplice comune obbiettivo che unisce i britannici ai
sionisti: l’odio verso la religione cattolica da un lato e il razzismo biologico verso tutto il resto
dell’umanità.
Un’odio atavico che vedrà l’alta finanza plutocratica giudaica accorrere ad ingrossare le fila –
attraverso i mass media controllati da membri dell’oligarchia – nella campagna di odio antigermanico
che caratterizzò i mesi immediatamente precedenti lo scoppio del secondo conflitto
mondiale.
216
La Guerra Ebraica contro la Germania verrà condotta in maniera furibonda attraverso una
capillare campagna di menzogne che – alla fine del conflitto – avrebbe innalzato sugli altari della
storia la più grande menzogna mai sparata prima di allora: l’olocausto dei sei milioni di ebrei
‘gasati’ o ‘cremati’ nei campi di sterminio nazisti, una fandonia che è servita a soggiogare e a
mettere in ginocchio l’intera Europa e con lei l’umanità. (7°)
La Guerra dei ‘britannici’ contro Adolf Hitler, era in realtà la guerra dell’alta finanza ebraica di
Londra e poi di Washington contro una Germania che – sotto le bandiere del Nazional-
Socialismo – aveva faticosamente riconquistato il suo diritto naturale e ritrovato il suo ruolo di
guida del continente europeo.
Una simile prospettiva, un’Europa a guida nazional-socialista, ovviamente determinò la reazione
dei grandi strozzini e dell’usurocrazia imperante a Londra.
La cricca ebraica alla guida della ‘perfida Albione’ preparò scientificamente e programmò con
lungo anticipo lo scatenamento della seconda guerra mondiale che un’infame verdetto del
cosiddetto ‘processo di Norimberga’ rovesciò unicamente sul popolo tedesco e sui suoi dirigenti
(8°)
Scriveva ancora Giovanni Preziosi, il massimo studioso della questione ebraica nel nostro paese:
‘Hore Belisha , l’agitato ministro ebreo della ‘guerra ebrea’ scatenata dall’Inghilterra è , assieme
a Churchill e ad Eden, il maggiore sostenitore della guerra ‘fino in fondo’; perché in essa vede la
vendetta di Israele. Il discorso più intransigente infatti è stato pronunciato alla Radio il 21 ottobre
dall’ebreo Ministro della Guerra britannico Hore Belisha per affermare che, la guerra deve essere
condotta inesorabilmente , fino in fondo, e non devono essere ammesse proposte di pace. Egli –
il giudeo – ha parlato anche di ‘frontiere dello spirito’ ed ha detto: ‘Noi non siamo entrati in
guerra soltanto per ricostruire la Cecoslovacchia, né combattiamo soltanto per ridare vita ad uno
stato polacco. I nostri scopi non si esprimono in frontiere geografiche. Quello che ci stà a cuore
sono le frontiere dello spirito. Questa non è una guerra che si combatte attorno ad una carta
geografica. E’ una guerra che dovrà ristabilire le condizioni in cui nazioni ed individui, compresa
la nazione e i cittadini tedeschi, potranno vivere e tornare in a vivere. Su questo punto non ci
possono essere incertezze.’ Inoltre ha detto: ‘E’ vero che ci sono stati condottieri che pur avendo
usato la spada hanno meritato il rispetto del mondo. Alessandro fu un conquistatore, ma egli
217
diffuse in Oriente i benefici della civiltà ellenica. Cesare fu un conquistatore, ma egli propagò la
giustizia delle leggi di Roma. Napoleone fu un conquistatore, ma egli portò sulle sue bandiere
luminosi principii. Ma il capo della Germania Nazionalsocialista che cosa porta con sé? Hitler
sarà ricordato per le sue torture, per i campi di concentramento, per la sua politica segreta e per i
tentativi di avviluppare l’Europa in una ragnatela di odi di razza e di persecuzioni religiose.’ Non
bastavano le frontiere dello spirito, occorreva tirar fuori anche Napoleone, del quale proprio gli
ebrei determinarono la caduta (Casa Rothschild). Ecco che cosa pensava degli ebrei Napoleone.
Nella seduta del Consiglio di Stato del 30 aprile 1806 Napoleone disse: ‘Gli ebrei sono i veri
corvi dell’umanità. Li ho visti durante la battaglia di Ulma accorrere da Strasburgo per fare
ignobile razzia.’
E nella seduta del Consiglio di Stato del 17 maggio 1806 , in sede di discussione del problema
ebraico, Napoleone disse ancora: ‘Vi faccio osservare , ancora una volta, che nessuno ha ragione
di lamentarsi dei protestanti e dei cattolici. Ma tutti si lamentano degli ebrei. Ciò dipende dal
fatto che il male apportato al mondo dagli ebrei non deriva dagli individui, ma dalla costituzione
spirituale di questo popolo. Gli ebrei sono le cavallette che distruggono la Francia’ (9°)

NOTE AL CAPITOLO 17° 
1° - si consulti il nostro ‘L’Islam e l’Occidentalizzazione del Mondo’ uscito per le edizioni
‘Effepi nel Giugno 2002.
2° - Maurizio Lattanzio – ‘Stato e Sistema’ – ediz. ‘Ar’ – Padova 1987
3° - Georges Batault – ‘Aspetti della Questione Giudaica’ – edizioni di ‘Ar’ – Padova 1984
4° Georges Batault – op. citata
5° - Adolf Hitler – ‘Ultimi Discorsi’ ediz. di ‘Ar’ – Padova 1988
218
6° Giovanni Preziosi – articolo ‘Potenza Ebraica in Inghilterra’ apparso su ‘La Vita Italiana’ del
15/02/1921
7° - Sulla questione del presunto ‘olocausto’ si consultino i seguenti volumi:
- Richard Harwood – ‘Ne sono morti davvero sei milioni?’ – Genova
- Paul Rassinier – ‘Il dramma degli Ebrei’ - Genova
- Wilhelm Stàglich – ‘Il P rocesso di Auschwitz’ – Genova
- AA.VV. – ‘Il caso Faurisson e il Revisionismo Olocaustico’ – Genova 1997
- Robert Faurisson – ‘E’ autentico il diario di Anna Frank? – Genova 2000
- Franco Deana –‘Studi Revisionisti’ - Genova
- AA.VV. – ‘Dallo sfruttamento nei lager allo sfruttamento dei lager’ Genova 1994
- Sergio Oliveira – ‘Sionismo Revisionismo Fantasia Realidade’ – Porto Alegre (Brasile)
1993
- ‘Acabou o Gas… o fim de um mito’ ( O relatòrio Leuchter sobre as alegadas Camaras de
Gas de Auschwitz, Birkenau e Majdanek ) – Porto Alegre (Brasile) 1989
- Carlo Mattogno – ‘The End of a Legend’ – a cura dell’Institute for Historical Review - -
Neport Beach (Usa) 1994
- Carlo Mattogno – ‘Auschwitz: un caso di plagio’ ediz. ‘La Sfinge’ – Parma 1986
- Carlo Mattogno – ‘Come si falsifica la storia’ ediz. ‘La Sfinge’ – Parma 1988
- Jean Pierre Bermont –‘ La verità sul processo di Auschwitz’ ediz. ‘La Sfinge’ .- Parma
- Carlo Mattogno – ‘La Soluzione Finale: Problemi e Polemiche’ ediz. di ‘Ar’ – Padova
1991
- Carlo Mattogno – ‘Auschwitz: la prima gasazione’ ediz. di ‘Ar’ – Padova 1992
- Carlo Mattogno – ‘Auschwitz: fine di una leggenda’ ediz. di ‘Ar’ – Padova 1994
- Carlo Mattogno – ‘Intervista sull’Olocausto’ ediz. di ‘Ar’ – Padova
- Arthur R. Butz – ‘The Hoax of the Twentieth Century’ ediz. ‘Historical Review
Press’Brighton (G.B.) 1976
- John Cobden – ‘Dachau: Reality and Myth?’ a cura dell’Institute for Historical Review’ –
Newport Beach (Usa) 1991
- Rapporto Leuchter – Parma 1993
- Paul Rassinier – ‘Il dramma degli Ebrei’ edizioni ‘Europa’ - Roma
219
- Siegfried Ellwanger – ‘A implosào da mentira do Seculo’ ediz. ‘Revisao’ Porto Alegre
(Brasile) 1992
- Per tutti i ricercatori del cosiddetto revisionismo olocaustico valgano le parole pronunciate
da Robert Faurisson nel febbraio 1985: ‘Le pretese camere a gas hitleriane e il preteso
genocidio degli ebrei costituiscono una sola e medesima menzogna storica che ha aperto la
strada ad una gigantesca truffa politico-finanziaria i cui principali benficiari sono lo Stato
d’Israele e il sionismo internazionale e le cui principali vittime sono il popolo tedesco, ma
non i suoi dirigenti , il popolo palestinese tutt’intero e , infine, le giovani generazioni
ebraiche, che la religione olocaustica chiude sempre più in un ghetto psicologico e morale’
8° - Sul processo farsa di Norimberga si consultino i volumi delle edizioni ‘Effepi’ :
a) Maurice Bardèche – ‘Norimberga ossia la Terra Promessa’ – Genova
b) Carlos Whitlock Porter/Vincent Reynouard – ‘Ingiustizie a Norimberga’ – Genova
c) Carlos Whitlock Porter/Vincent Reynouard – ‘Deliri a Norimberga’ - Genova
d) I Processi di Norimberga – cofanetto in tre cd. – Genova
9° - Giovanni Preziosi – ‘E la Guerra Ebrea è venuta’ articolo da ‘La Vita Italiana’ del
15.09.1939 raccolto nel volume ‘Giudaismo- Bolscevismo Plutocrazia Massoneria’ delle ediz.
‘Hohensaufen’ Weiblingen 1941

CAPITOLO 18°
L’ORGIA CAPITALISTICA – MULTINAZIONALI E
GLOBALIZZAZIONE SOTTO LA DIREZIONE DEL SIONISMO

Abbiamo avuto modo di constatare nel capitolo dedicato agli Stati Uniti d’America come il
nocciolo duro, il cuore dell’oligarchia capitalistica, dell’establishment si annidi negli Stati Uniti.
In particolare è rilevante come all’interno delle ‘famiglie’ che dirigono questa oligarchia esista
un’autentico vertice composto da qualche centinaio di magnati e plutocrati di chiare origini
ebraiche giunti in territorio statunitense tra il XIX° e il XX° secolo.
220
Università selezionate sfornano tutti gli anni i membri dell’establishment americana i quali
andranno a occupare i posti di comando della piramide politico-finanziaria che sovra-intende il
cosiddetto Z.o.g. (Zionist Occupation Government) ossia il Gran Sinedrio Ebraico.
‘Il Nuovo Mondo per loro (gli ebrei ndr) rappresentava la possibilità di raggiungere a New York
ciò che non potevano raggiungere nella Mosca degli Zar: diventare professori, mercanti e
burocrati. Nei primi anni venti , Harvard, Yale e la Columbia University non si sentirono
costrette a proporre quote d’ammissione per gli slavi, gli irlandesi e gli italiani, perché allora
pochi dei loro figli si iscrivevano all’università. Gli ebrei furono il primo gruppo etnico a cercare
di creare una breccia nella classe dirigente americana.'’ (1°)
Furono infatti questi ambienti che aprirono le proprie porte ai giovani ebrei che , utilizzando le
conoscenze e le strutture delle università, coniugarono il ‘sapere’ delle istituzioni al loro innato
fiuto per gli affari, la carriera di vertice, la sicura volontà di potenza all’ombra delle immani
fortune accumulate da secoli di sfruttamento usurocratico.
Ricordiamo come proprio all’interno delle Università di prestigio, prescelte di generazione in
generazione dalle famiglie che sono al vertice dell’oligarchia, avvengono rituali occulti collegati
a circoli di natura esoterico-massonica che ‘formano’ ed inquadrano i neofiti alla leadership e a
ruoli di comando.
E’ il caso dell’università di Yale dove opera lo strano Ordine ‘Skull and Boned’ (Teschio e Ossa)
del quale ha parlato Maurizio Blondet (2°) e dove vengono formati i quadri dell’establishment ,
tra i quali l’attuale presidente degli Stati Uniti , George Walker Bush junior.
Robert Camman , che ha largamente fatto conoscere gli autentici ‘padroni del mondo’ in un
volume diffuso in decine di migliaia di esemplari, scrive a proposito del C.F.R.:
‘Il banchiere americano Morgan crea il Council of Foreign Relations nel 1921. Da quel
momento tutti i futuri presidenti degli Stati Uniti furono, prima della loro elezione, membri del
C.F.R. , tranne Ronald Reagan , sebbene il suo Vice George Bush ne faceva parte. Alla
tristemente celebre Conferenza di Yalta (spartizione del mondo tra Stati Uniti e Unione
Sovietica), altri avvenimenti di portata storica mondiale, i ¾ della delegazione americana erano
affiliati al C.f.r. Il Council o f Foreign Relations si presenta come un gruppo di studio americano
che riunisce degli specialisti della diplomazia, delle finanze, dell’industria, delle scienze,
dell’informazione, capaci di stimolare nel pubblico americano uno spirito internazionale e di
coordinare determinate iniziative in questa direzione. Il C.f.r. raggruppa attualmente 1400
affiliati , che occupano gli incarichi più importanti nel Governo degli Stati Uniti: la politica, gli
221
affari (soprattutto multinazionali) , i mass media, la CIA (servizi segreti) , perfino la religione.
Generosamente sostenuti dalle fondazioni Ford, Carnegie, Rockfeller, così come i grandi trust
industriali d’importanza internazionale, come l’IBM, l’ITT, la Standard Oil del New Jersey (vale
a dire la Exxon) , il C.f.r. esercita un’influenza predominante sul Governo degli Stati Uniti , sul
Congresso e sui due principali partiti politici: i Democratici e i Repubblicani. L’animatore del
C.f.r. è David Rockfeller, presidente della Chase Manhattan Bank’ (3°)
Era l’anno 1919 quando l’Eastern Establishment decise di cambiare il proprio nome in Council
of Foreign Relations, poi ratificato e ufficializzato due anni più tardi. L’influenza determinante
che questo organismo ha avuto nella vita politica americana marchiò passo dopo passo l’elezione
e soprattutto l’attività dei futuri presidenti degli Stati Uniti.
In particolar modo quest’organismo estrinsecava la propria influenza attraverso: a) i grandi trust
dell’industria diventati poi le attuali multinazionali dell’economia globale; b) i mezzi di
comunicazione di massa (televisioni,cinema,radio) e successivamente attraverso le nuove
frontiere della rivoluzione informatica della rete w.e.b.; c) attraverso le numerosissime
fondazioni che elargivano capitali per il finanziamento delle attività culturali allo scopo di
determinare chi , fra i vari scrittori, giornalisti,scienziati,studiosi, medici, avvocati, e laureati in
genere, avesse ‘diritto’ ad una carriera brillante all’ombra della ‘loggia’.
L’intera struttura di potere, dall’amministrazione centrale a Washington a quelle periferiche dei
singoli stati americani, è controllata dall’establishment e da uomini vicini al C.f.r.
Il principale ‘raggio d’azione’ dei membri dell’organizzazione fondata ottant’anni or sono da
Morgan, resta comunque quello delle università, dalle quali dovranno uscire i ‘professionisti’
dell’economia e della finanza, i politici e gli amministratori, i giudici e gli avvocati del
Tribunale Supremo e dei distretti, i medici e i dottori che arriveranno – assieme a scienziati e
ricercatori dei settori più disparati – ai Nobel e alla celebrità internazionale.
Difficilmente è possibile fuoriuscire da questa logica che ha determinato l’attuale sistema di
rapporti di forza negli Stati Uniti .Se la Gran Bretagna avrà difatti nelle varie Fabian Society e
nei diversi Ruskin College i propri centri nevralgici mondialisti, allo stesso modo – ma in
maniera più spudorata – negli Stati Uniti si concretizzano una serie di istituzioni nate in funzione
del dominio ebraico del paese.
‘…è tra il 1910 e il 1927 che, nei dominions inglesi e negli USA , vengono fondati , nel quadro
di un rapido processo di espansione , alcuni Istituti per gli Affari Internazionali. Negli Usa
nascerà il CFR …che , ancora oggi, è tra le sedi più importanti dell’istituzionalità occulta
222
operante negli Stati Uniti, i quali hanno sostituito la Gran Bretagna nel ruolo di luogo geopolitico
e strategico del movimento mondialista.’ (4°)
Il Council of Foreign Relations venne creato essenzialmente come emanazione della ‘Round
Table’ di Cecil Rhodes , dalle cui fila saranno cooptati i primi dirigenti: W. Lippmann, Allen
Dulles, John Forster Dulles e Christian Herter. Lo statuto sarà depositato solamente nel 1921 e –
escludendo la ‘vocazione’ filantropica – la struttura si caratterizzerà come un’autentica università
per i futuri dirigenti mondialisti.
L’influenza del ‘Council’ si sarebbe fatta sentire visibilmente solamente dopo il 1927 l’anno nel
quale i Rockfeller decisero di inserirsi nell’organizzazione che – de facto – diverrà un loro docile
strumento.
Furono proprio i magnati della Standard Oil che – nel 1919 – acquisteranno i locali della sede
sociale del ‘Council’ nell’Horald Pratt House 58 East 68 th Street a New York.
‘Tra gli affiliati al CFR – scrive Maurizio Lattanzio -ci saranno i finanzieri ebrei che avevano
contribuito alla fondazione del Federal Reserve System (la Banca d’emissione USA) e
tenacemente sostenuto l’intervento statunitense nella Grande Guerra, nonché finanziato la
‘rivoluzione’ bolscevica. Si tratterà di banchieri ebrei quali Jacob Schiff, della ‘Kuhn Loeb e Co.
; Averel Harrimann , della Brown Bros Harriman; Franck Vanderlip, della Natural City Bank;
Nelson Aldrich, Paul Warburg e Bernard Baruch. Chiarissima emerge la prevalenza ebraica
all’interno delle istituzioni mondialiste, nonché la coincidenza o sovrapposizione degli scopi
perseguiti dalla politica mondialista e dal messianismo giudaico.'’(5°)
Utilizzando una strategia nota all’interno dei circoli della plutocrazia ebraica il C.f.r. rappresenta
sicuramente il modus operandi della Plutocrazia sionista, la quale – non dimentichiamocelo –ha
fatto proprie le strategie operative elaborate dall’Internazionale Ebraica nei ‘Protocolli dei Savi
Anziani di Sion’ , un documento sul quale occorrerà aprire – nei prossimi capitoli – una ben più
ampia finestra, analizzandone contenuto, veridicità, assimilazione all’ebraicità dai quali essi
derivano inequivocabilmente.
Infatti è riportato testualmente nel Protocollo n° 5 : ‘Noi siamo troppo potenti: il mondo intero
deve fare i conti con noi. I Governi non possono fare il più piccolo trattato senza il nostro
intervento segreto – ‘Per me reges regunt’ – I sovrani regnano per mezzo mio – Leggiamo nella
Legge dei Profeti , che siamo prescelti da Dio per governare il mondo. Dio ci ha dato l’ingegno e
la capacità di compiere questo lavoro, Se vi fosse un genio nel campo nemico, egli potrebbe
forse ancora combatterci, ma un nuovo venuto non potrebbe competere con dei vecchi lottatori
223
come noi, e il conflitto fra lui e noi assumerebbe un carattere tale che il mondo non ne avrebbe
visto l’eguale. Ormai è troppo tardi per il loro Genoi. Tutte le ruote del meccanismo statale sono
messe in moto da una forza che è nelle nostre mani: l’oro!’ (6°)
Straordinario il fatto che, malgrado questo documento sia sempre stato considerato come un falso, abilmente redatto dai servizi segreti della Russia zarista agli inizi del XX° secolo, l’ebraismo
mondiale – nel suo insieme e senza defezioni – ne abbia attuato schematicamente e
conformemente la prassi e le strategie.
Si deve altresì constatare come la potenza dell’oro che il sionismo riesce a sfruttare per i propri
obbiettivi risulta – assieme alla calunnia e all’odio d’Israele – lo strumento con il quale
maggiormente il cosmopolitismo giudaico è riuscito a costruire il suo Governo Mondiale.
Senza l’alta finanza dei circoli ebraici di Washington e Londra non esisterebbe attualmente uno
stato degli ebrei nella Palestina, così come senza il ricatto morale del cosiddetto ‘olocausto’ non
assisteremmo alle genuflessioni dei politici di tutte le nazioni europee all’interno dei templi
ebraici e delle sinagoghe.
Un documento d’eccezione che confermerebbe l’autenticità dei ‘Protocolli’ sarebbe stato
rinvenuto da Sir John Radcliff il quale pagò con la vita la sua pubblicazione su ‘Le
Contemporain’.
Il documento in questione appartiene ad un discorso-programma che il rabbino Reichhorn tenne
a Praga nel 1880 nel grande raduno che i rabbini solenizzano ogni cento anni e che denominano
come 'Kaleb’.
‘Tale discorso – scrive Vermijon – fu ripetuto nella sinagoga di Simscrol da un rabbino, che per
questo ebbe un processo: esso inoltre perfettamente concorda con quello tenuto a Lemberg, in
occasione del congresso della gioventù ebraica, pubblicato da giornale ‘Bauernbùndler’ di
Vienna (n° 133, del 1° Novembre 1912). Eccolo: ‘Sono diciotto secoli che i nostri sapienti
lottano coraggiosamente con una perseveranza che nulla può infrangere contro la Croce, che ci
ha rapito la potenza promessa da Abramo. Diciotto secoli appartennero ai nostri nemici , il
secolo presente e i secoli da venire debbono essere nostri. E’ questa la decima volta che, lungo
mille anni di lotta atroce ed incessante coi nostri nemici, si riuniscono in questo cemetero e
presso la tomba del nostro gran maestro, santo rabbino Simeon Ben Jhuda, gli eletti di ogni
generazione del popolo di Israele, per concertarsi sui mezzi di trar vantaggio per la causa nostra,
dai grandi sbagli e dai grandi fatti che non cessano di commettere i nostri nemici, i cristiani.
Ogni volta il nuovo Sinedrio ha proclamato e predicato la lotta senza tregua contro questi nemici.
224
Allorchè saremo resi unici possessori di tutto l’oro della Terra, la vera potenza passerà nelle
mani nostre , ed allora si compiranno le promesse fatte ad Abramo. L’agricoltura sarà sempre la
ricchezza di ogni paese. Il possesso delle grandi proprietà terriere apporterà sempre in ogni epoca
grandi onori e grande influenza ai loro titolari. Conviene quindi predisporre le cose in modo che i
nostri fratelli in Israele possano fare importanti acquisti terrieri. E’ pertanto essenziale privare
l’aristocrazia delle sue terre, a qualunque costo. L’aristocrazia , in quanto proprietaria costituisce
sempre un pericolo per noi, poiché le sue rendite le assicurano l’indipendenza. Per raggiungere lo
scopo, il modo migliore è quello di far aumentare le tasse e le imposte, provocare crisi di
sovrapproduzione e tutti quegli altri mezzi che servono a mandare i prezzi dei terreni al livello
più basso possibile. Gli aristocratici dei gentili (Goym) , i quali, date le loro abitudini ereditarie,
sono incapaci di accontentarsi di poco, andranno in rovina. …Ogni guerra, ogni rivoluzione, ogni
scotimento politico-religioso avvicina il momento in cui raggiungeremo lo scopo al quale
tendiamo. Tutti gli impieghi pubblici devono essere accessibili agli Israeliti, ed una volta che noi
siamo diventati i titolari, noi sapremo , con l’ossequiosità e con la perspicacia che sono nostre
doti, penetrare fino alle prime sorgenti della vera influenza e del vero potere. Ben inteso che qui
solo si tratta di quegli impieghi ai quali vanno congiunti onori, potenza e privilegi: giacchè,
quanto a quelli che esigono sapere, fatiche e pene, possono e debbono esser lasciati ai cristiani….
Il popolo d’Israele deve dirigere la sua ambizione verso quell’alto grado di sapere, dal quale
sgorgano le considerazioni e gli onori, e uno dei mezzi più sicuri per giungervi è quello di avere
in pugno tutte le operazioni industriali, finanziarie e commerciali. Nella scelta di queste
speculazioni si userà grande prudenza e tatto, cose queste che sono la proprietà della nostra
attitudine atavica negli affari.’ (7°)
Dunque per la plutocrazia ebraica elemento determinante risulta sostanzialmente l’accumulo di
ricchezze tali da determinare e dirigere gli avvenimenti delle nazioni che ‘occupa’ e domina per
il tramite dei suoi emissari.
Tra questi i dirigenti del C.f.r. che determinano la politica estera degli Stati Uniti . Jacques
Bordiot a questo proposito è esplicito:
‘Per manipolare l’opinione pubblica il Council on Foreign Relations s’è assicurato delle
convivenze con numerose redazioni della stampa scritta o parlata: New York Times, New York
Herald Tribune, New York Evening News, Washington Post, Newsweek, Times, Life, Saturday
Review, Christian Science Monitor, Harper’s etc. e le stazioni della radio e della televisione:
ABC, NBC, RCA, Victor etc. Il Council on Foreign Relations non tarderà molto a voler ampliare
225
il proprio audience. A questo proposito: ‘Nel 1938 con l’aiuto finanziario della Carnegie
Corporation di NEW York, il Council cominciò a creare dei comitati (Gruppi di Studio) affiliati
in qualche città americana. Ogni comitato era composta da quaranta membri o più , personalità
influenti nella propria professione o per la propria situazione sociale, rappresentanti d’affari,
della Giustizia, delle università e dei collège, della stampa ecc.. Dopo il 1938 la Carnegie
Corporation di New York ha continuato ad assicurare i finanziamenti di questo programma di
comitati con delle sovvenzioni’ Così come ha dichiarato lo stesso C.f.r.’ (8°)
La testimonianza inequivocabile di una struttura piramidale che cooptasse la ‘crema’ delle
istituzioni , puntando soprattutto sulle università e sul mondo imprenditoriale, rinnova l’acuta
scaltrezza dell’oligarchia di servirsi abilmente delle migliori energie convogliandole all’interno
di percorsi (…la ‘carriera’…) interni ai condizionanti perimetri del Sistema stesso.
L’oligarchia dunque esercita una pressione enorme soprattutto laddove si formano i quadri
dirigenti della società statunitense , nelle università e nelle imprese, le quali appaiono
‘predisposte’ e funzionali a contribuire alla preparazione delle future classi dirigenti del paese.
Definito più volte come una ‘scuola per uomini di Governo e capi di Stato’ il C.f.r. raccoglie in
effetti il vertice dell’oligarchia mondialista anche attraverso l’ausilio di adeguati ‘supporti’ o
‘satelliti’ come li definisce lo stesso Bordiot.
‘Oltre alla cooperazione con il Governo degli Stati Uniti – cooperazione che ricorda fortemente
una presa diretta – gli statuti del C.f.r. prevedono di creare delle nuove organizzazioni … Il C.f.r.
…attualmente riconosce una ventina di associazioni sulle quali esercita una manifesta influenza.’
(9°).
Tra le organizzazioni dipendenti e organiche alla struttura di potere del C.f.r. il Bordiot elenca
L’I.P.R. (Institute of Pacific Relations) fondato nel 1925 per studiare i problemi politici relativi
all’area del Pacifico , in particolar modo controllare e monitorare la politica estera dell’area
asiatica sviluppata da Gran Bretagna, Francia, Russia, Cina e successivamente anche quelle del
Giappone, dell’India e del Pakistan. L’I.p.r. ha manifestato evidenti tendenze comuniste così
come dichiarò lo stesso Prof. Carroll Quigley , alto membro delle organizzazioni mondialiste e
come si palesò dalla politica filo-cinese dell’Istituto.
Collegato al C.f.r. è inoltre il Foreign Policy Association (F.P.A) , L’Associazione per la Politica
Estera, il quale a sua volta costituì dei World Affairs Councils (W.A.C.) Comitati d’Affari
Mondiali in tutte le città principali degli Stati Uniti. In particolar modo – come sottolinea Bordiot
– il Foreign Policy Association ha creato per gli studenti dal 1955 le cosiddette Great Decisions
226
(Grandi Decisioni) che comportano ogni anno un programma di studi e di dibattiti della durata di
otto settimane nei quali si sviluppano gli ‘alti problemi critici della politica estera concernente il
popolo americano’. Nel solo 1967 duecentocinquantamila allievi delle scuole secondarie vi
parteciparono. Tra i membri che sono citati quali costituenti il direttivo dell’anno 1962 si
trovano: Eustace Seligman (presidente), Walter H. Wheeler (vice), Jhon W. Nason (direttore
generale) Gerard F. Beal (tesoriere), Emile E. Soubry (presidente del comitato esecutivo). Tra i
membri di questo comitato esecutivo sono inoltre menzionati: Banjamin J. Buttenwieser (della
Kuhn Loeb and Co.), Joseph E. Johnson (della Carengie Endwment for International Peace),
Harold F. Linder (vice-presidente della General Investors and Co.) A. William Loos (della
Church Peace Union), Henry Siegbert (della banca Adolf Lewishon & Son) . Secondo autorevoli
testimonianze alla fondazione del Foreign Policy Association – nel 1934 – avrebbero presieduto
sia Felix Frankfurter che Paul Warburg entrambi già membri della Round Table.
Altro ente collegato al C.f.r. è il Businnes Advisory Council (B.A.C.) Comitato consultivo sugli
Affari, creato nell’estate del 1933 da Daniel C. Roper , ministro del commercio nell’epoca della
presidenza Roosevelt.
L’obbiettivo di Roper era quello di riunire in un unico ente i grandi uomini d’affari statunitensi
mettendoli de facto al servizio del Governo, sostenendo la politica del New Deal,, del nuovo
corso , avviata dal mezzo ebreo Roosevelt.
A capo di questo organismo venne nominato M. Sidney J. Weinberg , principale associato della
Goldman Sachs & Co. Dalla quale vennero ovviamente reclutati la maggioranza dei dirigenti.
Nell’estate 1961 il B.A.C. cambia il suo nome in Businnes Council mantenendo inalterate le
proprie attività.
‘Nel numero di gennaio 1970 la Dun’s Review scrive in effetti: ‘Nei ranghi del Businnes Council
figurano 160 dei più potenti uomini d’affari della nazione. Più volte all’anno questi si riuniscono
con personalità del Governo vicino a The Homestead (Hotel de Virginie) nei pressi di
Washington, per discutere di questioni economiche’ (9°)
Tra i nominativi che Bordiot cita ai vertici del Businnes Council ricordiamo: Winthrop W.
Aldrich (Cfr) della Chase Manhattan Bank; William M. Allen (direttore generale della Boeign
Aeroplane Co.e amministratore della Pacific National Bank dio Seattle); Henry Alexander
(C.f.r.) del Morgan Guaranty Trust; Robert Anderson (C.f.r.) della Federal Reserve Bank di
Dallas; S. Clark Beise direttore generale della Bank of America ; Roger M. Blough (C.f.r.) dell’
U.S. Steel; Harold Boeschenstein (C.f.r.) direttore generale della Owens-Corning Fiberglass
227
Corp.; il generale Lucius D. Clay (C..f.r.) della ‘Lehman Brother’s; Ralph J. Cordiner della
General Electric and Co. ; Charles D. Dickey presidente esecutivo e amministratore del Morgan
Guaranty Trust; Douglas Dillon (C.f.r.) della Dillon Reand & Co. Bank; Henry Ford II° direttore
generale della Ford Motor Co.; William C. Foster (C.f.r.) dell’ U.S. Arm Control &
Disarmament Agency; Averell Harriman (C.f.r.); Paul G. Hoffman (C.f.r.); Frederick Kappel
presidente dell’American Telephone and Telegraph Co. ; Augustus C. Long della Texaco Inc. e
molti altri.
In pratica abbiamo un breve spaccato sicuramente rappresentativo del dominio sionista sulle
principali organizzazioni mondialiste statunitense.
Tra gli altri ‘satelliti’ del C.f.r. il Bordiot inoltre ricorda il Committee for Eeconomic
Development (C.E.D.) IL Comitato per lo Sviluppo Economico; l’Advertising Council
(Comitato della Pubblicità) fondato da tre esponenti della Fondazione Rockfeller nel 1941;
l’American Civil Liberties Union (A.C.L.U.) ; l’American’s for Democratic Action (A.D.A.)
dichiaratamente pro-comunista ; L’Institute for American Democracy creato nel 1966 da
Franklin H. Little del Wesleyan College d’Iowa.
Ovviamente un così preponderante schieramento di istituzioni semi-pubbliche , o ‘discretamente
occulte’ , assieme ad un’analoga disposizione di mezzi finanziari e economici, determina una
pressochè totale interferenza all’interno della vita politica degli Stati Uniti.
Il Cfr controlla stabilmente il Congresso e la vita politica americana e , unitamente all’omologa
Trilateral Commission ne determina decisioni e veicola le scelte specie quelle di politica
economica e di politica estera.
Tra i membri influenti della Trilateral Commission che hanno stabilmente nelle proprie mani il
destino della più importante democrazia del globo si ricordano: Allen W. Dulles, Paul Warburg,
Walter Lippman, Philip C. Jessup, David Rockfeller, Averel Harriman, Adlai Stevenson,
Michael Blumenthal, Zbigniew Brzezinski, Paul A. Volcker, Henry Kissinger, Douglas Dillon,
George Bush.
Affiliati ai due ‘club mondialisti’ sono stati praticamente tutti i presidenti degli Stati Uniti da
Ford a Bush junior (escluso Reagan comunque ‘marcato a vista’ in ogni suo passo dai suoi ‘vice’
Schultz e Bush padre.
Trai politici noti che sono affiliati alla Trilateral si ricordano Walter Mondale , Cyrus Vance,
Robert Roosa, Irving Shapiro del partito democratico – che entrarono nei ranghi
dell’amministrazione ai tempi della presidenza Carter.
228
‘In seno alla galassia del B’nai B’rith (la potentissima massoneria ebraica ndr) vennero reclutati
un segretario alla Difesa , Harold Brown , affiliato alla Trilaterale, un segretario al Tesoro (…
che si sa , gli ebrei al Tesoro e alle Finanze ci ‘stanno’ sempre bene… come il cavolo a merenda)
Werner Michael Blumenthal e un responsabile al Dipartimento dell’Energia e delle Risorse come
James Schlesinger (convertito al luteranesimo) così come un responsabile per il direttivo
incaricato di elaborare la politica interna e poi consigliere speciale Robert Lipschutz, ‘presidente
della Loggia del B’nai B’rith della capitale della Georgia. Nel 1978 Jimmy Carter chiama
accanto a sé un nuovo consigliere , Edward Sanders , che lascerà la presidenza dell’American
Israel Public Affairs Committee (AIPAC) un organismo controllato dal B’nai B’rith , per
diventare ufficialmente il consigliere del Presidente.’ (10°).
Dalla copertina di ‘The New Age Magazine’ n° 4 dell’aprile 1988 si può rilevare l’estrema
‘vicinanza’ dell’establishment sionista all’amministrazione Reagan , in una foto che mostra il
‘vaccaro’ di Holiwood assieme al Sovrano Gran Commendatore del Consiglio Supremo
Massonico , Fred Kleinknecht (dell’Anziano Consiglio Supremo del Rito Scozzese Accettato)
Gran Maestro della Giurisdizione Meridionale.
Ma dalle prime pagine della rivista massonica ‘The New Age Magazine’ e dall’omologa
‘Scottish Rite’ è anche possibile ‘individuare’ alcuni dei rappresentanti ‘del popolo’ eletti al
Senato degli Stati Uniti e affiliati alla Massoneria: James C. Wright, Bob Dole, Alan K.
Simpson, William Donald Schaefer, Jesse Heims fieri di farsi fotografare con il loro grado
massonico visibile.
Abbiamo avuto occasione in altra sezione del 1° Volume della presente opera del ruolo e delle
strutture della Loggia Massonica esclusivista ebraica chiamata B’nai B’rith.
Riprendiamo momentaneamente l’argomento fornendo ulteriori notizie dal volume del Virebeau.
E’ scritto: ‘Alla testa del B’nai B’rith si trova Seymour D. Reich, il presidente mondiale, che ha
fatto parlare di sé nel 1989 , quando si recò a Mosca per concludere un patto con i sovietici
(vedere l’articolo ‘Una Loggia a Mosca’). Associato al gabinetto ‘Dreyer and Traub’ , è stato un
grande avvocato d’affari newyorchese e allo stesso tempo uno dei membri del comitato esecutivo
dell’Anti-Defamation League
E’ succeduto a Morris B. Abram , presidente mondiale dal 1987 al 1989….Il fratello Seymour D.
Reich ha come secondo alla direzione dell’organizzazionemondiale del B’nai B’rith , Thomas
Neumann, vice-presidente …Alla presidenza del B’nai B’rith Hillel Foundation , incaricato della
sorveglianza dei collèges, delle università e dei campus, siede David Bittker, assistito da Richard
229
M. Joèl, direttore. La ‘B’nai B’rith Youth Organization , in particolare è incaricato della gioventù
(non studentesca) è diretto da Edward Yalowitz e Sidney Clearfield (ex Klarsfeld) direttore dei
servizi. La filiale specializzata nella lotta contro il nazionalismo dei popoli ,assimilato al
razzismo e all’anti-semitismo, l’Anti-Defamation Leaugue, creata nel 1913 è diretta da Abraham
H. Foxman, un magistrato d’origine polacca… Kenneth L. Bloom , preside il Carrer and
Counseling Services , un'altra branca importante del B’nai B’rith….Le donne iniziate all’Ordine
sono affilate nel B’nai B’rith Women creato specificamente per loro nel 1897….Infine , un altro
personaggio noto come ‘amico’ , se non direttamente affiliato al B’nai B’rith merita una
menzione particolare: Ed. Levy Jr.assieme al suo vice Thomas A. Dine, incaricato dell’esecutivo
, in qualità di direttore. Levy Jr. presiede l’American Israel Public Affairs Committee , che tiene i
fili di 790 lobbies registrate negli Stati Uniti.’ (11°)
Appare normale quindi che il progetto del Governo Mondiale – volgarizzato da Bush con il
nome di Nuovo Ordine Mondiale – che la Plutocrazia Sionista vorrebbe imporre sia affidato a
questa serie di istituzioni occulte le quali , storicamente , hanno il potere e l’influenza di
determinare i principali avvenimenti della politica americana.
‘duecento società controllano realmente l’intera economia americana. Il problema di chi governa
realmente gli USA deriva proprio dall’esistenza di queste duecento società’ scrivevano gli ebrei
Mintz e Cohen in un volume, quasi introvabile, pubblicato trent’anni or sono (12°).
Controllando la politica e l’economia degli Stati Uniti queste duecento famiglie de facto
controllano anche la politica e l’economia mondiale che alla superpotenza a stelle e strisce sono
collegate a doppio filo.
Per esercitare un maggior controllo l’Internazionale Mondialista ha creato la Commissione
Trilaterale nella quale hanno un ruolo predominante politici, economisti, uomini d’affari e
plutocrati dell’Unione Europea e del Giappone assieme ovviamente ai loro ‘colleghi’ americani.
Nell’organigramma della Commissione Trilaterale pubblicato dalla S.e.b. nel marzo 1993 (13°) e
datato di una decina di anni figurano nell’esecutivo della Trilateral: Otto Graf Lanbsdorff
(presidente europeo), Paul A. Volcker (presidente nord-americano), Akio Morita (presidente
giapponese); sotto di loro in veste di presidenti dei deputati delle tre aree ‘geo-economiche
interessate (Nord America, Europa Giappone) troviamo Garret Fitzgerald (Europa), Allan E.
Gotlieb (Nord America) e Yoshio Okawara (Giappone).
230
Presidente ad honorem è l’ideatore della Trilateral , David Rockfeller, mentre i tre direttori per
‘aree’ spnp Paul Revay (Europa), Charles B. Heck (Nord America) e Tadshi Yamamoto
(Giappone).
Avendo preso in considerazione in altra sezione i membri statunitensi (o almeno una parte di
essi) e quelli italiani (si veda il capitolo dedicato alla plutocrazia sionista in Italia) diamo un
breve sguardo ai politici dell’Unione Europea ‘noti’ anche al pubblico italiano (…o comunque
agli ‘addetti ai lavori’…): Raymond Barre (ex premier francese), Willy De Clerq (ex vicepresidente
della Comunità Europea), Justin Keating (leader laburista irlandese), Thierry de
Montbrial (direttore dell’Istituto per le Relazioni Internazionali di Parigi), David Owen (leader
social-democratico britannico), Simone Veil (ex presidente del parlamento europeo), Karston
Voigt (portavoce dell’ Spd tedesca), Jorge Braga de Macedo (ex ministro delle Finanze
portoghese), Johan Jorgen Holst (ex ministro della difesa norvegese), Gerhard Stoltenberg (ex
ministro della difesa tedesco). Tra gli affiliati della Commissione Trilaterale successivamente si
trovano: Jacques Chirac, Jacques Delors, Alain Cotta, Roland Dumas, Valery Giscard d’ Estaing,
Julian Bullard oltre agli italiani Mario Monti, Renato Ruggiero e Romano Prdoi tutti presenti con
autorevoli ruoli di primissimo piano nella vita politica europea.
Al ‘lato’ della Commissione Trilaterale si trova il Bildeberg Group, che rappresenta il potere
mondialista in seno agli stati che appartengono all’Alleanza Atlantica (quindi Stati Uniti,
Canada, Europa Occidentale e Turchia). Apparterrebbero al Bildeberg l’attuale premier austriaco
Franz Vranitzky , il leader ‘regionalista’ e pseudo-populista della Catalunja , Jordi Pujol, (… dal
quale è ‘andato a scuola’ fra i tanti anche il ‘celtico’ Umberto Bossi…) e Manfred Worner ex
segretario generale della NATO.
Come ha scritto all’introduzione del suo volume Jacques Bordiot: ‘..non sostengo qui una tesi a
priori. Al contrario mia intenzione è di presentare l’essenziale d’una documentazione che attinge
a numerose fonti autorizzate, francesi e straniere, che permette di comprendere come sia arrivato
alla sconvolgente conclusione: ‘Un piccolo numero d’iniziati appartenente alla più alta finanza
internazionale , persegue attualmente il vecchio sogno messianico d’un impero universale sotto
l’autorità di una oligarchia apolide’ (14°)
E se sostituite la parola apolide con cosmopolita avrete sicuramente a che fare con l’elemento
ebraico.
231
Una delle conquiste prescelte dalla plutocrazia ebraica sono i mass media (alla quale
dedicheremo un capitolo a parte nel terzo volume in preparazione della presente opera) fra i quali
spiccano i quotidiani e le televisioni.
Leggiamo a proposito dal ‘Correio do Povo’ di Porto Alegre del 7 ottobre 1993 che il ‘Jornal do
Brasil venne ‘acquistato’ dalla Morgan Guaranty Trust ‘britannica’ della quale il ‘Boletim-
EP/’Escarecimento ao Pais? N° 10 scrive: ‘Secondo il libro ‘A implosào da Mentira do Seculo’
dell’editrice ‘Revisào’ , pagine da 102 a 196: ‘Gruppo giudaico Morgan che, nel 1929 figurava
nella amministrazione di almeno 2450 società , il cui capitale ammontava a 74 bilhòes di dollari,
approssimativamente un terzo di tutto il capitale esistente negli Stati Uniti(nel 1929).’ (15°)
Tra le società controllate dal trust dei Morgan figuravano nel 1938 le seguenti società: Morgan &
Co. Inc. di N.York; Morgan Stanley and Co.; Drexel and Co.; Morgan Greenfell & Co.; Bankers
Trust; Guaranty Trust; New York Trust; The First National Bank of New York; General Electric
Co.; United State Steel Corporation; General Motors Corporation; Western Union per citare le
principali.
La società globale che i sostenitori dell’One World vorrebbero creare si muove essenzialmente
attraverso le direttive dei grandi trust industriali e dei gruppi quali il Morgan Guaranty , i quali
vanno affermando una concezione di pensiero neo-liberista che – delle dinamiche del capitalismo
globale – intendono essere strateghi, pianificatori e costruttori.
In questa assoluta orgia del capitalismo , in un Mondo Globale dove le multinazionali avranno
potere assoluto di vita e morte per intere nazioni si inseriscono anche i fautori di una linea ‘soft’
tendente a ridimensionare il ‘turbo-capitalismo’ per somministrare a piccole dosi le identiche
ricette neo-liberiste.
E’ questo il caso di un plutocrate quale George Soros, ebreo di origini ungheresi, il quale – da
alcuni anni , dopo essere stato il principale speculatore nelle crisi economiche che hanno
investito l’Italia, la Russia e i paesi dell’Est (principalmente Russia e Yugoslavia) oltre alla
Malesia e all’Indonesia, si è lanciato in un’operazione di ‘revisione’ delle tesi ultra-liberiste
dichiarando: ‘Oggi il sistema capitalistico globale si trova ancora vicino all’apice della sua
potenza. E’ certamente esposto ai danni provocati dalla crisi globale in atto, ma la sua
supremazia ideologica non conosce confini. La crisi asiatica ha spazzato via i regimi autocratici
in cui il profitto personale si sposava con l’etica confuciana, sostituendoli con governi più
democratici e riformatori. Ma la crisi ha anche compromesso la capacità delle autorità finanziarie
mondiali di scongiurare e risolvere le crisi finanziarie... Vorrei chiarire che non intendo abolire il
232
capitalismo. Nonostante tutti i suoi inconvenienti , è migliore delle sue alternative. Mi propongo
invece di impedire al sistema capitalista globale di auto-distruggersi. … Il sistema capitalistico
globale è una forma distorta di società aperta… Attualmente vi è uno spaventoso squilibrio fra i
processi decisionali individuali , espressi dai mercati, e i processi decisionali collettivi, espressi
dalla politica. Abbiamo cioè un’economia globale senza una società globale. La situazione è
insostenibile…’ (16°)
Da che pulpito arriva la predica, verrebbe da obbiettare… Ma come sappiamo bene il Potere
Occulto nelle sue molte varianti riesce ad esprimere perfino i movimenti di opposizione per
‘controllarli’ meglio… si pensi ai cosiddetti ‘No Global’.
Il movimento di tipo anarcoide e neo-giacobino degli anti-globalizzatori appare infatti, nelle sue
varianti cromatiche (dalle tute bianche al blocco nero, dai rossi ai verdi), un’emanazione indiretta
dell’oligarchia che ne controlla e determina le scelte attraverso insospettabili finanziatori occulti, tra i quali spiccano i fratelli Goldsmith, così come riportava ‘Solidarietà’, bollettino del
Movimento Internazionale per i Diritti Civili, che appartiene all’omonima organizzazione,
cellula italiana collegata all’economista statunitense Lyndon La Rousche.
‘Tra i guru del movimento No Global – si poteva leggere – spicca Edward Goldsmith , fondatore
della principale rivista ecologista europea, ‘The Ecologist’, e autore di una quindicina di libri
ambientalisti. Edward detto Teddy, ha doppia cittadinanza, inglese e francese, ed è anche il
principale erede di suo fratello sir James Goldsmith, detto Jimmy, anche noto come ‘il
miliardario verde’. I fratelli Goldsmith sono ben collegati con i vertici della finanza di Wall
Street (la ‘madre’ della globalizzazione) e non solo grazie alle loro fortune personali …. Teddy
partecipa anche di persona alle manifestazione del movimento, come fece in occasione del
vertice dell’aprile 2000 di FMI/Banca Mondiale a Washington.’ (17°)
Indipendentemente da questo ‘dato’ , riteniamo di aver aperto un varco per future analisi interne
alla plutocrazia mondialista e alle sue strategie di ‘globalizzazione’ … almeno ‘speriamo’ che
‘servirà’ a qualcuno.


NOTE AL 18° CAPITOLO 18
1° - Arthur Hertzberg – ‘Gli Ebrei in America – Storia, cultura e società’ ediz. ‘Bompiani’
Milano 1993
233
2° - Maurizio Blondet – ‘Gli Adelphi della Dissoluzione – Strategie culturali del Potere
iniziatico’ – Milano 1994
3° - Georges Virebeau – ‘…Mais qui gouverne l’Amerique?’ – ediz. ‘Publications Henry
Coston’ – Paris (Francia) 1991
4° - Maurizio Lattanzio – ‘Stato e Sistema’ ediz. ‘Ar’ Padova 1987
5° -Maurizio Lattanzio ibidem
6° - L’Internazionale Ebraica – ‘I Protocolli dei Savi Anziani di Sion’ – Ediz. ‘La Vita Italiana’ –
Roma 1938.
7° - Vermijon – ‘Le Forze Occulte che manovrano il mondo’ ediz. sconosciute – Roma 1944
8° - Jacques Bordiot – ‘Une Main cachee dirige – Le Systeme du Mondialisme’ edi. Du ‘Trident’
– Paris (France) 1992
9°-- Jacques Bordiot – ibidem
10° - Georges Virebeau – ‘…Mais qui Gouverne l’Amerique?’ ediz. ‘Nouvelle’ – Chatillon sous
Bagneux (Francia) 1995
11° - Georges Virebeau – ibidem
12° - M. Mintz/ J.S. Cohen – ‘America Inc.’ editori Riuniti – Roma 1973
13° - AA.VV. – ‘I Burattinai – L’Elenco dei membri della Trilaterale e del Bildeberg, partiti
mondialisti’ – Ediz. ‘Barbarossa’ – Milano 1993
14° - Jacques Bordiot- ‘Une Main cachee dirige – Le System du Mondialisme’ ediz. ‘du Trident’
– Paris (France) 1992
15° - Boletim – Ep – ‘Esclarecimento ao Pais – n° 10 – Ottobre 1993
16° - George Soros – ‘La Crisi del Capitalismo Globale’ Ediz. ‘Ponte alle Grazie’ – Milano 1999
17° - Articolo ‘No Global la Grande Strumentalizzazione’ apparso su ‘Solidarietà’ bollettino del
Movimento Internazionale per i Diritti Civili – Anno IX° Numero 4 – Dicembre 2001

IL GOVERNO MONDIALE EBRAICO
di Dagoberto Huseyn Bellucci
Redatto in Modena, 11 maggio 2002
COMPOSIZIONE IN PDF A CURA DI www.TerraSantaLibera.org ©

Fonte   terrasantalibera   docsity

3 commenti:

  1. Grazie per questo immenso lavoro dettagliato mi ha aperto gli occhi

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  2. Un' accozzaglia di bestemmie e delirio neonazista.

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    1. L'accozzaglia di bestemmie e delirio, cioè l'Inferno, lo ha probabilmente lei nel suo cuore. Cerchi di correre ai ripari prima che sia troppo tardi, perché l'Inferno, quello vero ed eterno, sarà in particolare per chi neanche crede alla sua esistenza, una sorpresa di un'atrocità inimmaginabile.

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