Descrizione

La storia ha due volti: quello ufficiale, mendace e quello segreto e imbarazzante, in cui però sono da ricercarsi le vere cause degli avvenimenti occorsi” - Honorè de Balzac -

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano !" - Isaac Newton -

Contra factum non valet argumentum”

martedì 9 febbraio 2016

La trappola di Draghi che metterà ko Renzi (e, purtroppo, anche l’Italia)

Personalmente questa questione non mi convince proprio per niente, l'ebetino è stato messo lì proprio perchè ha garantito che avrebbe fatto delle cose e certamente non poi così ebete da non sapere cosa non fare, figuriamoci se perde il posto così stupidamente, o è completamente impazzito cosa di cui dubito assai o altrimenti sa benissimo cosa fare. Quindi è vero che stà rompendo le scatole all'Europa MA ormai sappiamo sono capaci di tutto ed ogni tanto bisogna cambiare strategia, altrimenti ...
Non è che per caso sia tutto combinato ? Il bastardo rompe le scatole così sembra che faccia i nostri interessi mentre invece fornisce l'occasione giusta per farci commissariare e appunto farci fare la fine della Grecia o anche peggio, tanto quello è il destino a cui ci vogliono portare e non solo a noi.
Questi anche solo per il fatto che li vediamo in faccia conferma che sono solo burattini in mano di altri come spiega Daniel Estulin


di Marcello Foa
Nel 2011 fu lo spread a condurre l’Italia nelle mani di Mario Monti, con i risultati che ben conosciamo. Ora quello scenario potrebbe ripetersi. L’Unione europea non ama chi la critica apertamente e Matteo Renzi si è avvicinato alla linea rossa, forse l’ha già superata. Ergo, secondo voci sempre più insistenti, potrebbe essere indotto a lasciare il posto. Con i soliti metodi. Ma quale sarà il pretesto questa volta?
Marcello Foa
Ho appena finito di leggere “
Rimetti a noi i nostri debiti” l’ultimo saggio di uno dei pochi giornalisti economici davvero indipendenti, Luca Ciarrocca, il quale traccia uno scenario tanto semplice quanto logico e, forse, ineluttabile. Uno scenario in cui, ancora una volta, a dare il colpo di grazia all’Italia potrebbe essere Mario Draghi. Riassumo brevemente.

Come sapete, la Banca centrale europea sta comprando titoli di Stato dei Paesi Ue, fino a 60 miliardi di euro al mese, operazione nota con il termine di Quantitative easing. Tuttavia la Bce non può comprare più del 25% di ogni emissione per singolo Paese e questo per evitare di dare l’impressione di un controllo politico da parte di Draghi. Controllo che in realtà però esiste.

In che modo? Ciarrocca lo spiega molto bene. Innanzitutto la Bce diventa automaticamente il principale creditore nell’Eurozona, peraltro violando il proprio Statuto, e questo di per sé le dà un enorme potere di condizionamento.

Ma c’è di più: la Banca Centrale Europea acquista titoli, sul mercato secondario, con un rating “investment grade” ovvero “BBB-“. Sotto questa soglia la Bce può comprare titoli solo in presenza di un programma di aiuti internazionali erogato dalla Troika.

Il debito italiano oggi è già al limite “BBB-“ e allora… sì, cari lettori, lo avete già intuito.

Se Renzi non fa quel che si aspetta Draghi (e naturalmente Bruxelles) i mercati si agitano, lo spread inizia a salire e il rischio che un’agenzia di rating abbassi il livello del debito diventa molto alto. Il probabilissimo “downgrade” costringerebbe la Bce – eh sì, le regole sono regole! – a sospendere il Quantitative Easing, dunque a rendere ancor più violenta la tempesta finanziaria. Immagino già lo spread alle stelle, il crollo di Piazza Affari, il panico tra i consumatori, le riunioni di emergenza dell’Eurogruppo in un clima di crescente angoscia mentre giornali disperati urlano “Fate presto, ce lo chiede l’Europa”.

Quanto può resistere Renzi? Una settimana, due. Poi cederà e si adeguerà alla Tsipras o verrà estromesso e magari ci ritroveremo Mario Monti a Palazzo Chigi, per governare il Paese a braccetto con la Troika ovvero per fargli fare la fine della Grecia, spolpata da un’austerity senza senso e senza speranza.

Dunque Renzi o fa subito quel che gli si dice e smette di rompere le scatole all’Europa o lo metteranno alle corde. Agli speculatori basta che Mario Draghi alzi il sopracciglio per scatenarsi. Chi comanda davvero è lui, non dimenticatelo.

Marcello Foa, a lungo firma de Il Giornale, ora dirige il gruppo editoriale svizzero Corriere del Ticino-Media Ti ed è docente di Comunicazione e Giornalismo. Il Cuore del mondo è un blog indipendente ospitato da ilgiornale.it


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