Un articolo buono per tutte le occasioni ...
Bisogna ammettere che gli Islandesi gli "attributi" li hanno, prima fanno fallire le banche che ai tempi dei derivati, si sono rovinate con speculazioni azzardate ed arrestato i banchieri colpevoli, o meglio i bancari, hanno pagato solo la parte garantita dalla legge del fondo di garanzia ed ora boicottano Israele.
Particolare che un'arma utilizzata normalmente dall'ebraismo dal 1500 vedi Spagna, richiesta in Inghilterra nel 1700 contro il regno Austro Ungarico ed applicata contro la Germania prima della seconda guerra mondiale, per questo tema vi rimando ad un altro post di prossima pubblicazione, ora gli si ritorce contro.
Non per nulla l'ONU applica le sanzioni ... a buon intenditor ...
Al solito, i sionisti rispondono così, "loro" da settant'anni attuano un genocidio indiscriminato e criminale, "tu" che lo fai notare, lo ricordi e cerchi di fermarlo sei un cattivissimo antisemita delinquente 👊 e pericoloso "per loro"...☺
Il mondo intero ha bisogno di seguire l'esempio dell'Islanda. La sua capitale Città di Reykjavik non comprerà prodotti made in Israele.
Il suo consiglio comunale ha votato per il boicottaggio finché continua occupazione territorio palestinese - un atto coraggioso meritevole elogi, forse ispirando un maggior numero di città in tutto il mondo a seguirne l'esempio, allora forse le nazioni se si materializza una abbastanza efficace resistenza popolare contro la sua malvagità .
Le petizioni in Gran Bretagna e in America per arrestare Netanyahu hanno attirato sempre di più migliaia di persone comuni - a esprimere la rabbia giustificabile contro uno stato di apartheid che brutalizza i palestinesi per non essere ebrei.
Reykjavik, consigliera Alleanza sociale Democratica Bjork Vilhelmsdottir ha introdotto la mozione per boicottare - la sua ultima azione prima di ritirarsi dalla politica, esprimendo il supporto per lunga sofferenza palestinese, riconoscendo il loro diritto all'autodeterminazione, libera dall'oppressione israeliana.
L'alleanza Sinistra Verde membro della coalizione di governo Soley Tomasdottir ha espresso la speranza che l'azione di Reykjavik sarà un passo verso la fine dell'occupazione illegale di Israele. Il boicottaggio di altri paesi colpevoli di violazioni dei diritti umani ha detto possono seguire.
Israele ha reagito come previsto.
Una Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD) il rapporto mostra anno dopo anno che gli investimenti esteri diretti in Israele sono scesi del 46% nel 2014.
Ronny Manos dell'UNCTAD ha detto
- L'Università di Johannesburg ha tagliato legami con Ben-Gurion University di Israele in risposta alle chiamate di 400 accademici sudafricani al boicottaggio.
- Oltre 500 accademici europei hanno chiesto ai paesi dell'UE di boicottare prodotti degli insediamenti israeliani. Un numero crescente di amministrazioni delle città europee sostengono BDS.
- Citando il "terrorismo di Stato" israeliano, Venezuela e Bolivia hanno tagliato i rapporti diplomatici.
- La Norvegia si rifiuta di vendergli le armi.
Questi e numerosi altri esempi dell'efficacia dello spettacolo BDS l'indignazione mondiale in crescita contro i crimini israeliani quotidiane troppo orribili da ignorare, anche contro i bambini palestinesi.
Sono terrorizzati, brutalizzati, o assassinati a sangue freddo. Defence for Children International-Palestina (DCIP) ha riportato circa 2.000 bambini palestinesi uccisi dalle forze israeliane negli ultimi 15 anni.
E' accusato "l'ambiente iper-militarizzato" di Israele, chiamando la sua estate 2014 "Operazione bordo di protezione" una guerra ai bambini di Gaza. Oltre 550 morti, 68% sotto i 12 anni.
E' stato fatto saltare il sistema giudiziario israeliano per negare ai bambini palestinesi i diritti fondamentali. Ha detto che le condizioni non miglioreranno fino alla fine dell'occupazione.
L'attivismo globale BDS è la sola campagna più efficace contro l'illegalità israeliana. E colpisce duro dove fa più male - economicamente, così come esporre la sua immagine fasulla come uno stato democratico. Mette in evidenza la sua brutalità dell'apartheid.
Stephen Lendman vive a Chicago. Può essere raggiunto a lendmanstephen@sbcglobal.net.
Il suo nuovo libro, come redattore e collaboratore si intitola "Flashpoint in Ucraina: EUR Unità per l'egemonia Rischi WW III."
http://www.claritypress.com/LendmanIII.html
Visita il suo sito blog a sjlendman.blogspot.com.
Ascoltate discussioni all'avanguardia con ospiti illustri, relativa alla graduale Radio News Hour sulla Radio Network Progressive.
E 'in onda tre volte alla settimana: in diretta la domenica at 1PM tempo centrale più due programmi archiviati preregistrati.
Copyright © Stephen Lendman, Global Research, 2015
Traduzione Arturo Navone per UnMondo Impossibile …
BDS Italia è un movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele, costituito da associazioni e gruppi in tutta Italia che hanno aderito all'appello della società civile palestinese del 2005 e promuovono campagne e iniziative BDS a livello nazionale e locale. BDS Italia facebook
BDS Movement sito internazionale
Forum Palestina
ARCHIVIO CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO
Un attivismo fino a pochi anni fa deriso, quello del BDS è oggi diventato mainstream, costringendo le multinazionali a stare lontani da Israele per timore di perdere clienti e profitto; il paese della stella di David dal canto suo ha peggiorato la situazione approvando lo scorso anno una legge che rende reato le campagne interne di boicottaggio. Dalle merci all’arte, la situazione resta immutata: sono centinaia gli artisti e i musicisti che non si esibiscono in Israele (tra loro Coldplay, U2 e Bruce Springsteen) avvicinando sempre più l’immagine del paese a quella del sud Africa dell’apartheid.
La patria di Mandela era stata, negli anni del regime razzista e segregazionista di Pretoria, tagliata fuori dal circuito internazionale e questa appare sempre più la strada senza ritorno imboccata dalle iniziative unilaterali del governo Netanyahu. Ecco forse spiegata la durissima comunicazione utilizzata dal governo di Tel Aviv, nel corso dell’offensiva degli ultimi due mesi, contro le proteste internazionali; le pesanti e frequenti accuse di odio anti-ebraico rivolte senza troppi distinguo anche i movimenti pacifisti pro-Palestina che chiedono soltanto la fine dell’occupazione, sono diventati alla lunga un boomerang. Nonostante la posizione del governo consideri strumentalmente queste campagne come mosse da odio antisemita, il volume planetario della protesta è prova sufficiente che la realtà sia certamente altra.
Forse è proprio vero che in un mondo globalizzato, abbiamo più strumenti efficaci di democrazia diretta e persuasione di quanto pensiamo.
Fonte Il Fatto Quotidiano
Insomma violano l’articolo 49 della IV Convenzione di Ginevra, che proibisce a una potenza occupante di trasferire la sua popolazione civile nel territorio che occupa. Per il fondo, che muove un patrimonio di oltre 150 miliardi di euro, le colonie non solo sono illegali rispetto al diritto internazionale, così come stabilito dalla Corte internazionale di giustizia dell’Aia nel 2004, ma rappresentano un ostacolo a una possibile soluzione nel conflitto israelo-palestinese. Così la PGGM ha venduto tutte le azioni delle banche in questione e ha assicurato di non aver ceduto a pressioni politiche.
Da diversi anni la società dei Paesi Bassi ha cercato una mediazione, ma le banche si sono difese rispondendo che la legge israeliana non permette loro di cessare la fornitura del servizio a soggetti legati agli insediamenti dei coloni. Gli olandesi hanno rimandato la risposta al mittente :
Nelle ultime settimane Gerusalemme è stata colpita da una serie diboicottaggi, disinvestimenti e sanzioni per la sua politica di occupazione militare, che hanno fatto balzare dalla sedia parecchi funzionari israeliani. Molti dei quali, poi, proprio dall’Olanda. La decisione della Pggm si somma infatti ad altre simili: il mese scorso l’azienda idrica Vitens ha sospeso le relazioni commerciali con la compagnia idrica nazionale di Israele, Mekorot, data le operazioni di quest’ultima in insediamenti in Cisgiordania. Poche settimane prima, un’altra società olandese, la Haskoning Dhv, specializzata in opere pubbliche, ha annullato un progetto per costruire un impianto di trattamento delle acque reflue a Gerusalemme Est. Il governo israeliano ha già espresso il suo disappunto per l’atmosfera “incline al boicottaggio che sembra arrivare dall’Olanda”. Dal ministero degli Esteri di Amsterdam hanno fatto sapere però che la decisione, presa in particolare dalla PGGM, è stata “indipendente e senza alcuna nostra intromissione”.
Il suo consiglio comunale ha votato per il boicottaggio finché continua occupazione territorio palestinese - un atto coraggioso meritevole elogi, forse ispirando un maggior numero di città in tutto il mondo a seguirne l'esempio, allora forse le nazioni se si materializza una abbastanza efficace resistenza popolare contro la sua malvagità .
Le petizioni in Gran Bretagna e in America per arrestare Netanyahu hanno attirato sempre di più migliaia di persone comuni - a esprimere la rabbia giustificabile contro uno stato di apartheid che brutalizza i palestinesi per non essere ebrei.
Reykjavik, consigliera Alleanza sociale Democratica Bjork Vilhelmsdottir ha introdotto la mozione per boicottare - la sua ultima azione prima di ritirarsi dalla politica, esprimendo il supporto per lunga sofferenza palestinese, riconoscendo il loro diritto all'autodeterminazione, libera dall'oppressione israeliana.
L'alleanza Sinistra Verde membro della coalizione di governo Soley Tomasdottir ha espresso la speranza che l'azione di Reykjavik sarà un passo verso la fine dell'occupazione illegale di Israele. Il boicottaggio di altri paesi colpevoli di violazioni dei diritti umani ha detto possono seguire.
"Agendo, noi come un consiglio comunale, anche se siamo una piccola città del nord, stiamo facendo tutto il possibile per fare pressione sul governo di Israele a fermare l'occupazione dei territori palestinesi",ha detto all'emittente RUV pubblica islandese .
Israele ha reagito come previsto.
"Un vulcano di odio è in eruzione nel consiglio comunale di Reykjavik,"ha strepitato portavoce del ministero degli esteri Emmanuel Nahshon.
"Non c’è alcuna ragione o giustificazione per questo provvedimento a parte l’odio in se stesso, che si fa sentire sotto forma di appelli al boicottaggio contro Israele, lo stato ebraico",ha aggiunto.
"Ci auguriamo che qualcuno in Islanda si svegli e fermi questa cieca unilateralità rivolta contro l’unica democrazia del Medio Oriente, Israele".La mossa è in gran parte simbolica, ennesimo successo BDS. Il suo sito web ha evidenziato "un decennio di solidarietà fattiva con i palestinesi", citando il seguente:
Una Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD) il rapporto mostra anno dopo anno che gli investimenti esteri diretti in Israele sono scesi del 46% nel 2014.
Ronny Manos dell'UNCTAD ha detto
"noi crediamo che ciò che ha portato al calo degli investimenti in Israele è l'Operazione bordo di protezione e il boicottaggio che Israele si trova ad affrontare".- La multinazionale francese Veolia non è riuscita a vincere importanti contratti in Europa e in altri paesi a causa del suo coinvolgimento in violazioni dei diritti umani israeliani.
- L'Università di Johannesburg ha tagliato legami con Ben-Gurion University di Israele in risposta alle chiamate di 400 accademici sudafricani al boicottaggio.
- Tre quarti di docenti e studenti dell'Università di Londra SOAS hanno votato per eseguire il BDS.
- Un numero crescente di artisti si rifiutano di esibirsi in Israele. Molti accademici rifiutano di tenere lezioni o a partecipare a conferenze israeliane. Migliaia di professionisti e attivisti supportano culturalmente boicottaggio di Israele.
- Oltre 30 associazioni studentesche degli Stati Uniti e 11 in Canada hanno votato per sostenere BDS.
- La più grande Company defence d'Israele Elbit Systems ha perso un importante contratto brasiliano.
- SodaStream chiuso la sua fabbrica di insediamento.
- L'American Studies Association è la più antica e la più grande organizzazione della nazione coinvolta nello studio interdisciplinare della cultura e della storia degli Stati Uniti. Ha votato di boicottare le istituzioni accademiche israeliane.
- Il Kuwait ha boicottato 50 aziende che traggono profitto dall'occupazione israeliana.
- L'African National Congress ha dichiarato il supporto a BDS.
- Gli organizzatori del Sao Paulo Festival hanno concluso un accordo di sponsorizzazione con Israele.
- Le principali banche europee si dismettono da società israeliane.
- Le azioni comunitarie hanno bloccato navi israeliane dall'attracco nei porti mondiali.
- Esportatori israeliani stanno sperimentando calo delle vendite in Europa. Il Cile ha sospeso un accordo commerciale con Israele dopo l'estate 2014 con l'aggressione di Gaza.
- Le Chiese degli Stati Uniti disinvestono dalle aziende coinvolte nella occupazione di Israele.
- L'azienda idrica statale Mekorot ha perso contratti in Argentina, Portogallo e Paesi Bassi.
- Un numero crescente di artisti si rifiutano di esibirsi in Israele. Molti accademici rifiutano di tenere lezioni o a partecipare a conferenze israeliane. Migliaia di professionisti e attivisti supportano culturalmente boicottaggio di Israele.
- Oltre 30 associazioni studentesche degli Stati Uniti e 11 in Canada hanno votato per sostenere BDS.
- La più grande Company defence d'Israele Elbit Systems ha perso un importante contratto brasiliano.
- SodaStream chiuso la sua fabbrica di insediamento.
- L'American Studies Association è la più antica e la più grande organizzazione della nazione coinvolta nello studio interdisciplinare della cultura e della storia degli Stati Uniti. Ha votato di boicottare le istituzioni accademiche israeliane.
- Il Kuwait ha boicottato 50 aziende che traggono profitto dall'occupazione israeliana.
- L'African National Congress ha dichiarato il supporto a BDS.
- Gli organizzatori del Sao Paulo Festival hanno concluso un accordo di sponsorizzazione con Israele.
- Le principali banche europee si dismettono da società israeliane.
- Le azioni comunitarie hanno bloccato navi israeliane dall'attracco nei porti mondiali.
- Esportatori israeliani stanno sperimentando calo delle vendite in Europa. Il Cile ha sospeso un accordo commerciale con Israele dopo l'estate 2014 con l'aggressione di Gaza.
- Le Chiese degli Stati Uniti disinvestono dalle aziende coinvolte nella occupazione di Israele.
- L'azienda idrica statale Mekorot ha perso contratti in Argentina, Portogallo e Paesi Bassi.
- Oltre 500 accademici europei hanno chiesto ai paesi dell'UE di boicottare prodotti degli insediamenti israeliani. Un numero crescente di amministrazioni delle città europee sostengono BDS.
- Citando il "terrorismo di Stato" israeliano, Venezuela e Bolivia hanno tagliato i rapporti diplomatici.
- La Norvegia si rifiuta di vendergli le armi.
Questi e numerosi altri esempi dell'efficacia dello spettacolo BDS l'indignazione mondiale in crescita contro i crimini israeliani quotidiane troppo orribili da ignorare, anche contro i bambini palestinesi.
Sono terrorizzati, brutalizzati, o assassinati a sangue freddo. Defence for Children International-Palestina (DCIP) ha riportato circa 2.000 bambini palestinesi uccisi dalle forze israeliane negli ultimi 15 anni.
E' accusato "l'ambiente iper-militarizzato" di Israele, chiamando la sua estate 2014 "Operazione bordo di protezione" una guerra ai bambini di Gaza. Oltre 550 morti, 68% sotto i 12 anni.
E' stato fatto saltare il sistema giudiziario israeliano per negare ai bambini palestinesi i diritti fondamentali. Ha detto che le condizioni non miglioreranno fino alla fine dell'occupazione.
L'attivismo globale BDS è la sola campagna più efficace contro l'illegalità israeliana. E colpisce duro dove fa più male - economicamente, così come esporre la sua immagine fasulla come uno stato democratico. Mette in evidenza la sua brutalità dell'apartheid.
Stephen Lendman vive a Chicago. Può essere raggiunto a lendmanstephen@sbcglobal.net.
Il suo nuovo libro, come redattore e collaboratore si intitola "Flashpoint in Ucraina: EUR Unità per l'egemonia Rischi WW III."
http://www.claritypress.com/LendmanIII.html
Visita il suo sito blog a sjlendman.blogspot.com.
Ascoltate discussioni all'avanguardia con ospiti illustri, relativa alla graduale Radio News Hour sulla Radio Network Progressive.
E 'in onda tre volte alla settimana: in diretta la domenica at 1PM tempo centrale più due programmi archiviati preregistrati.
Copyright © Stephen Lendman, Global Research, 2015
Traduzione Arturo Navone per UnMondo Impossibile …
BDS Italia è un movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele, costituito da associazioni e gruppi in tutta Italia che hanno aderito all'appello della società civile palestinese del 2005 e promuovono campagne e iniziative BDS a livello nazionale e locale. BDS Italia facebook
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Gaza, le scuse di Garnier e le campagne di boicottaggio
14 agosto 2014
Garnier si è scusata. A nome della sua filiale israeliana, la multinazionale dei prodotti per il benessere si è detta profondamente rammaricata per il pacco omaggio con shampoo, balsamo e make-up, inviato la scorsa settimana alle soldatessedell’Idf. L’iniziativa annunciata dalla Garnier israeliana con uno status su Fb, diventato presto virale, aveva fatto infuriare mezzo mondo:
All’indignazione delle prime ore è seguita una chiamata al boicottaggio dei prodotti Garnier; argomento tanto forte da aver costretto la società francese ad un rapido retromarcia per evitare di rimanere incagliati nella potente (ed efficiente) rete del B.D.S. (Boycott, Divestment and Sanction) l’organizzazione che dal 2005 promuove campagne di boicottaggio nel mondo di prodotti israeliani per costringere lo stato ebraico ad adeguarsi alle risoluzioni delle organizzazioni internazionali sulla questione palestinese.
Complice la rete, la campagna di boicottaggio ha dimostrato fino ad ora un’efficacia tale da aver messo in allerta le autorità israeliane: secondo il ministro delle finanze Yair Lapid il successo della campagna rischia di causare un danno incalcolabile all’economia del paese. Solo lo scorso anno, le società che producono nelle colonie israeliane hanno subito perdite per 14 milioni di dollari mentre le esportazioni sono scese, secondo il Washington Post, del 14% in seguito ai molti contratti non rinnovati con aziende israeliane, soprattutto da catene commerciali europee.“La spedizione di un pacco con prodotti per la cura della persona è stato inviato alle nostre ragazze che stanno difendendo Israele. Abbiamo incluso anche anche saponi per il viso e minerali, così potranno rimanere belle anche quando sono sul fronte a difenderci”recitava il post originale, poi cancellato, su Facebook.
All’indignazione delle prime ore è seguita una chiamata al boicottaggio dei prodotti Garnier; argomento tanto forte da aver costretto la società francese ad un rapido retromarcia per evitare di rimanere incagliati nella potente (ed efficiente) rete del B.D.S. (Boycott, Divestment and Sanction) l’organizzazione che dal 2005 promuove campagne di boicottaggio nel mondo di prodotti israeliani per costringere lo stato ebraico ad adeguarsi alle risoluzioni delle organizzazioni internazionali sulla questione palestinese.
Un attivismo fino a pochi anni fa deriso, quello del BDS è oggi diventato mainstream, costringendo le multinazionali a stare lontani da Israele per timore di perdere clienti e profitto; il paese della stella di David dal canto suo ha peggiorato la situazione approvando lo scorso anno una legge che rende reato le campagne interne di boicottaggio. Dalle merci all’arte, la situazione resta immutata: sono centinaia gli artisti e i musicisti che non si esibiscono in Israele (tra loro Coldplay, U2 e Bruce Springsteen) avvicinando sempre più l’immagine del paese a quella del sud Africa dell’apartheid.
La patria di Mandela era stata, negli anni del regime razzista e segregazionista di Pretoria, tagliata fuori dal circuito internazionale e questa appare sempre più la strada senza ritorno imboccata dalle iniziative unilaterali del governo Netanyahu. Ecco forse spiegata la durissima comunicazione utilizzata dal governo di Tel Aviv, nel corso dell’offensiva degli ultimi due mesi, contro le proteste internazionali; le pesanti e frequenti accuse di odio anti-ebraico rivolte senza troppi distinguo anche i movimenti pacifisti pro-Palestina che chiedono soltanto la fine dell’occupazione, sono diventati alla lunga un boomerang. Nonostante la posizione del governo consideri strumentalmente queste campagne come mosse da odio antisemita, il volume planetario della protesta è prova sufficiente che la realtà sia certamente altra.
Forse è proprio vero che in un mondo globalizzato, abbiamo più strumenti efficaci di democrazia diretta e persuasione di quanto pensiamo.
Boicottaggio fino a quando Israele non si conformerà al Diritto Internazionale |
L’Ue sfida Israele. Bruxelles ai paesi membri : “Non fate affari con le colonie”
L’Unione ha chiesto ai cittadini e alle società europee di non impegnarsi in attività e investimenti negli insediamenti israeliani, territori che Bruxelles considera occupati illegalmente. L’invito è contenuto in un comunicato diffuso dal ministero degli Esteri italiano a nome delle istituzioni europee.
L'iniziativa, secondo il quotidiano Haaretz, partirebbe da "un'azione congiunta" da parte dei 5 maggiori Paesi dell'Ue : Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia e Spagna.
L’Unione europea ha chiesto ai cittadini e alle società europee di non fare affari negli insediamenti israeliani, affermando che esistono rischi di tipo legale, economico e di reputazione nel condurre attività simili nei territori che l’Ue considera occupati illegalmente. L’invito è contenuto in un comunicato diffuso dal ministero degli Esteri italiano a nome dell’Ue, di cui l’Italia assumerà la presidenza di turno la prossima settimana. Le compagnie che hanno rapporti economici con gli insediamenti dovrebbero prendere in considerazione le violazioni dei diritti umani e “le potenziali implicazioni negative di tali attività sulla loro reputazione o immagine”, afferma il comunicato, aggiungendo che le transazioni finanziarie, gli investimenti, gli acquisti, i contratti e il turismo negli insediamenti creano vantaggi solo ai coloni.
E’ di ieri la notizia, pubblicata dal quotidiano israeliano Haaretz, che 5 paesi europei, tra cui l’Italia, sono decisi ad ‘avvertire’ i propri cittadini a non impegnarsi in “attività finanziarie o investimenti” nelle colonie israeliane in Cisgiordania e nelle Alture del Golan annesse dallo stato di Israele. Una mossa che può significare di fatto boicottaggio economico degli insediamenti nei Territori occupati e che appare una risposta al governo di Benyamin Netanyahu dopo il nuovo fallimento delle trattative di pace – promosse dagli Usa – tra Israele e l’Autorità nazionale palestinese (Anp). La Francia – riportava ieri Haaretz con grande evidenza – ha di recente pubblicato sul sito del proprio ministero degli esteri un “avviso” con il quale si ricorda che le colonie israeliane sono considerate illegali in base al diritto internazionale e che di conseguenza le attività economiche in queste realtà comportano rischi legali. Il quotidiano – che cita una fonte diplomatica francese – ha sostenuto che la decisione di Parigi farebbe parte di “un’azione congiunta” da parte dei cinque maggiori Paesi dell’Ue : oltre la Francia, anche la Germania, la Gran Bretagna,l’Italia e la Spagna. La novità di questo processo – secondo il giornale – e’ costituita dall’attuale posizione francese (che segue analoghi “avvisi” già diffusi da Germania e Gran Bretagna nei mesi corsi) e l’adesione, dopo lo stop dei negoziati, di Italia e Spagna.
ha detto il rappresentante dell’Ue in Israele Lars Faaborg-Andersen.
E’ di ieri la notizia, pubblicata dal quotidiano israeliano Haaretz, che 5 paesi europei, tra cui l’Italia, sono decisi ad ‘avvertire’ i propri cittadini a non impegnarsi in “attività finanziarie o investimenti” nelle colonie israeliane in Cisgiordania e nelle Alture del Golan annesse dallo stato di Israele. Una mossa che può significare di fatto boicottaggio economico degli insediamenti nei Territori occupati e che appare una risposta al governo di Benyamin Netanyahu dopo il nuovo fallimento delle trattative di pace – promosse dagli Usa – tra Israele e l’Autorità nazionale palestinese (Anp). La Francia – riportava ieri Haaretz con grande evidenza – ha di recente pubblicato sul sito del proprio ministero degli esteri un “avviso” con il quale si ricorda che le colonie israeliane sono considerate illegali in base al diritto internazionale e che di conseguenza le attività economiche in queste realtà comportano rischi legali. Il quotidiano – che cita una fonte diplomatica francese – ha sostenuto che la decisione di Parigi farebbe parte di “un’azione congiunta” da parte dei cinque maggiori Paesi dell’Ue : oltre la Francia, anche la Germania, la Gran Bretagna,l’Italia e la Spagna. La novità di questo processo – secondo il giornale – e’ costituita dall’attuale posizione francese (che segue analoghi “avvisi” già diffusi da Germania e Gran Bretagna nei mesi corsi) e l’adesione, dopo lo stop dei negoziati, di Italia e Spagna.
“Gli avvisi di lavoro non dovrebbero essere accolti come una sorpresa. Gli stati membri hanno perso la pazienza nel non essere interpellati”,
ha detto il rappresentante dell’Ue in Israele Lars Faaborg-Andersen.
“Se continuerà l’espansione delle colonie, altre nazioni Ue – ha aggiunto il rappresentante dell’Ue – emetteranno simili avvisi”.
“Questo è un segnale molto incoraggiante da parte dei paesi europei – esulta il membro dell’OLP, Hanan Ashrawi – specialmente perché questa presa di posizione si rivolge ai cittadini del settore privato”.
“E’ chiaro – ha proseguito la Ashrawi – che i paesi europei non vogliano essere più complici della politica di insediamenti israeliana e cerchino di applicare la legge internazionale anche entro i propri confini”.
Fondo olandese scarica banche israeliane: “Hanno filiali in Cisgiordania”
12 gennaio 2014
La PGGM, tra i principali gestori di fondi pensione in Europa, ha venduto le azioni di 5 istituti di credito di Gerusalemme perché "finanziano gli insediamenti coloniali nei territori palestinesi occupati" e, quindi, violano il diritto internazionale
Per il quotidiano israeliano Haaretz l’empasse ammonterebbe solo a poche decine di milioni di euro. Ma la decisione rappresenta un grosso danno d’immagine per le banche di Gerusalemme e potrebbe spingere altre società europee a portare avanti iniziative simili. L’olandese Pggm, tra le maggiori società di gestione fondi pensione d’Europa, ha annunciato in queste ore di aver ritirato i propri investimenti dai cinque istituti di credito israeliani più importanti: Bank Hapoalim, Bank Leumi, First International Bank of Israel, Israel Discount Bank e Mizrahi Tefahot Bank. Il motivo ? Hanno filiali in Cisgiordania e finanziano gli insediamenti coloniali nei territori palestinesi occupati.Insomma violano l’articolo 49 della IV Convenzione di Ginevra, che proibisce a una potenza occupante di trasferire la sua popolazione civile nel territorio che occupa. Per il fondo, che muove un patrimonio di oltre 150 miliardi di euro, le colonie non solo sono illegali rispetto al diritto internazionale, così come stabilito dalla Corte internazionale di giustizia dell’Aia nel 2004, ma rappresentano un ostacolo a una possibile soluzione nel conflitto israelo-palestinese. Così la PGGM ha venduto tutte le azioni delle banche in questione e ha assicurato di non aver ceduto a pressioni politiche.
Da diversi anni la società dei Paesi Bassi ha cercato una mediazione, ma le banche si sono difese rispondendo che la legge israeliana non permette loro di cessare la fornitura del servizio a soggetti legati agli insediamenti dei coloni. Gli olandesi hanno rimandato la risposta al mittente :
“Visto che non ci sarà alcun cambiamento in futuro, abbiamo deciso di tagliare i rapporti”,si legge nel comunicato pubblicato dal fondo pensioni, che dal 1 gennaio ha smesso di investire nei cinque istituti di credito. Una scelta etica abbracciata dalla compagnia olandese che sembra riflette la posizione dell’attuale governo di centrosinistra, che considera la presenza di colonie israeliane in territorio palestinese “una minaccia per la pace”.
Nelle ultime settimane Gerusalemme è stata colpita da una serie diboicottaggi, disinvestimenti e sanzioni per la sua politica di occupazione militare, che hanno fatto balzare dalla sedia parecchi funzionari israeliani. Molti dei quali, poi, proprio dall’Olanda. La decisione della Pggm si somma infatti ad altre simili: il mese scorso l’azienda idrica Vitens ha sospeso le relazioni commerciali con la compagnia idrica nazionale di Israele, Mekorot, data le operazioni di quest’ultima in insediamenti in Cisgiordania. Poche settimane prima, un’altra società olandese, la Haskoning Dhv, specializzata in opere pubbliche, ha annullato un progetto per costruire un impianto di trattamento delle acque reflue a Gerusalemme Est. Il governo israeliano ha già espresso il suo disappunto per l’atmosfera “incline al boicottaggio che sembra arrivare dall’Olanda”. Dal ministero degli Esteri di Amsterdam hanno fatto sapere però che la decisione, presa in particolare dalla PGGM, è stata “indipendente e senza alcuna nostra intromissione”.
Anche tra gli accademici italiani si diffonde il virus del boicottaggio contro Israele Boicotta Israele anche in Italia di Mario Baudino Sulla falsariga di quanto è già accaduto in Gran Bretagna, un nutrito gruppo di accademici italiani sta lavorando a un appello che invita la comunità scientifica al boicottaggio culturale di Israele, […]
Incredibile: Dustin Hoffman boicotta Festival cinema israeliano! Anche Meg Ryan pronta al boicottaggio Dustin Hoffman boicotta Festival cinema israeliano! di Alessandro Gatta L’attore ebreo si allontana dalla rassegna di Gerusalemme dopo l’attacco alla Freedom Flotilla Gerusalemme – […]
10 febbraio 2010 La settimana scorsa un altro musicista di fama mondiale, Carlos Santana, ha annunciato di aver annullato un concerto progettato per questa estate in Israele. Secondo la stampa locale, Santana si sarebbe arreso a pressioni politiche. In una intervista alla televisione israeliana il musicista ha detto di avere radici ebraiche e ha promesso che si esibirà in Israele “in un’altra occasione”.
Orange cede alle pressioni dei boicottatori e annuncia il ritiro del marchio da Israele
Non c’è campo in Israele L’ipocrisia della Orange che pensa di abbandonare lo stato ebraico L’amministratore delegato del gigante della telefonia francese Orange, Stéphane Richard, al Cairo ha detto che, […]
Anche la Spagna finanzia i boicottatori antisraeliani
La Spagna boicotta i prodotti d’Israele di Dimitri Buffa La tv palestinese da giorni sta mandando in onda una specie di “pubblicità regresso” sponsorizzata anche dal governo e dal ministero […]
Non c’è campo in Israele L’ipocrisia della Orange che pensa di abbandonare lo stato ebraico L’amministratore delegato del gigante della telefonia francese Orange, Stéphane Richard, al Cairo ha detto che, […]
Anche la Spagna finanzia i boicottatori antisraeliani
La Spagna boicotta i prodotti d’Israele di Dimitri Buffa La tv palestinese da giorni sta mandando in onda una specie di “pubblicità regresso” sponsorizzata anche dal governo e dal ministero […]
Cinema, regista Mike Leigh cancella visita in Israele: “Da Freedom Flotilla in poi governo israeliano sempre peggio” (ANSA) – TEL AVIV, 18 OTT – Il regista inglese Mike Leigh, di […]
Israele: Elvis Costello annulla concerti, e’ boicottaggio politico Gerusalemme, 18 mag. – (Adnkronos/Aki) – Il cantante Elvis Costello ha deciso di annullare i suoi due concerti programmati per il 30 giugno e il primo luglio all’Anfiteatro di Caesaerea. Lo fa sapere lo stesso musicista sul suo sito Internet, spiegando che la sua decisione risponde all’appello di boicottare Israele. ”Ci sono occasioni in cui avere semplicemente il proprio nome inserito in un programma di concerti può essere interpretato come un atto politico che risuona più di tutto quello che può essere cantato e si puo’ presumere che non si abbia memoria della sofferenza degli innocenti”, scrive l’icona britannica del rock sulla sua pagina Web.[…]
I prodotti agricoli israeliani provenienti dalla Giudea e la Samaria, considerati contesi con i palestinesi e quindi classificati come “colonie”, dovranno avere una […]
Festival del Cinema di Toronto: ancora un insulso boicottaggio antisraeliano
Festival del Cinema di Toronto: ancora un insulso boicottaggio antisraeliano Toronto, 06/09/2009 – Jane Fonda, Danny Glover ed Eve Ensler hanno aderito al boicottaggio del festival del cinema di Toronto […]
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